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Vecchio 29-12-2009, 01.18.46   #1
Uno
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"Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie."
Albert Einstein


Non l'ho postato nella zona aforismi perchè in realtà vorrei usare questo aforisma solo per introdurre il discorso.

A me non piace la definizione che tutto è relativo, reputo più precisa quella che definisce che ci sono diversi punti di vista o quanto meno che per quanto tutto sia relativo in assoluto ci sono dei punti di incrocio, che durino anche un centesimo di secondo o meno, in cui le cose sono stabili.
Per una persona per un gruppo di persone di una certa età sapere di quei 7 anni, per quei 7 anni sarà una gioia (per rimanere nell'aforisma, poi nella realtà non è detto) e lo sarà in maniera stabile non in maniera relativa.

E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.

Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?
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Vecchio 29-12-2009, 11.11.33   #2
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Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?
Il fatto di essere l'eterno presente è chiaro perchè l'attimo in cui viviamo incorpora tutto ciò che siamo attraverso le linee che ci intersecano e quindi anche il divenire, quello che non mi è molto facile comprendere invece è il memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e anche in quelli più prossimi a noi...
Cosa vuol dire "memorizzare in forma trasportabile" e come si può utilizzare ?

Se paragono questo al funzionamento di un pc è come avere tanti punti di ripristino a disposizione che mi riportano a un punto precedente da cui ripartire, senza resettare il presente però, così che quelle linee che intersecavo siano ancora intersecabili, quindi più opzioni sapendo che ogni linea è un divenire diverso...
Sperando di non essermi intortata un'altra volta...

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Vecchio 29-12-2009, 13.37.28   #3
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Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?
Si, si capisce... mi interessa questa visione del punto di unione e della capacità di memorizzare in forma trasportabile.
Castaneda nei suoi libri parla con Don Juan Matus del punto di unione che corrisponde all'insieme della nostra percezione (la puntina che ferma i foglietti sulla lavagna di sughero).
Questa visione del punto di unione l'ho sempre considerata verosimile, a livello teorio è accettabile. Quello che non viene spiegato nei suoi libri è la memoria trasportabile, a livello fisiologico a cosa corrisponde nell'uomo la memoria trasportabile?
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Vecchio 29-12-2009, 16.13.18   #4
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Non l'ho postato nella zona aforismi perchè in realtà vorrei usare questo aforisma solo per introdurre il discorso.

A me non piace la definizione che tutto è relativo, reputo più precisa quella che definisce che ci sono diversi punti di vista o quanto meno che per quanto tutto sia relativo in assoluto ci sono dei punti di incrocio, che durino anche un centesimo di secondo o meno, in cui le cose sono stabili.
Per una persona per un gruppo di persone di una certa età sapere di quei 7 anni, per quei 7 anni sarà una gioia (per rimanere nell'aforisma, poi nella realtà non è detto) e lo sarà in maniera stabile non in maniera relativa.

E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.

Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?
E' un discorso che ho visto essere affrontato già in altri tread ed avevo intenzione di approfondire alcune parti:
le informazioni che ci arrivano dal passato provengono solo dal nostro passato o anche da altri?
Le rette del futuro possono essere percepite?
Voglio dire se noi ci avviciniamo ad un fuoco acceso ce ne accorgiamo prima di toccarlo, ne percepiamo prima il calore, lo stesso può accadere con eventi futuri, specie se di una certa importanza, che si fanno percepire, mandano segnali nel passato, una specie di "accadde domani".
Ho letto nel forum che la linea temporale non deve essere per forza passato --->futuro, ma può anche essere vista al contrario, cioè io oggi sono in un modo perchè ieri ero in un deternminato stato, ma dovrebe anche potersi dire che oggi sono in un modo perchè in futuro sarò in un cert'altro modo.

E' ovvio che se oggi inizio a bere un litro di liquore al giorno un domani potrò essere alcolizzato, ma se smettessi di berlo potrei diventare magari un'astronauta, c'è qualcosa che mi segnala già da oggi questa possibilità, frutto sia del mio impegno sia di situazioni esterne che devono andare in un certo modo?
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Vecchio 29-12-2009, 16.24.42   #5
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Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?
Si, si capisce. Sorge quindi automatico: cos'è quella capacità? Come si usa?
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Vecchio 29-12-2009, 18.41.43   #6
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Non l'ho postato nella zona aforismi perchè in realtà vorrei usare questo aforisma solo per introdurre il discorso.

A me non piace la definizione che tutto è relativo, reputo più precisa quella che definisce che ci sono diversi punti di vista o quanto meno che per quanto tutto sia relativo in assoluto ci sono dei punti di incrocio, che durino anche un centesimo di secondo o meno, in cui le cose sono stabili.
Per una persona per un gruppo di persone di una certa età sapere di quei 7 anni, per quei 7 anni sarà una gioia (per rimanere nell'aforisma, poi nella realtà non è detto) e lo sarà in maniera stabile non in maniera relativa.

E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.
Mi sono persa qui scusate, l'eterno presente non riesco a coglierlo ahimè. Ci potrebbe essere un altro modo di esporlo e che io possa capire?
Mi pare di esserci sul punto di vista che è diverso per ognuno e che certe cose sono relative al momento che stiamo vivendo poi però è calato il buio. Mi aiutate?
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Vecchio 29-12-2009, 21.19.52   #7
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Mi sono persa qui scusate, l'eterno presente non riesco a coglierlo ahimè. Ci potrebbe essere un altro modo di esporlo e che io possa capire?
Mi pare di esserci sul punto di vista che è diverso per ognuno e che certe cose sono relative al momento che stiamo vivendo poi però è calato il buio. Mi aiutate?
Fai bene a chiedere. Ci provo e ti ringrazio perchè così vedo se e quanto effettivamente ho capito.

Nella metafora di Uno noi siamo tutte le rette (o i foglietti) che riguardano le nostre cose. Queste rette hanno direzioni diverse, ossia sono inclinate in diversi modi. E hanno un verso, cioè vanno da un qui a un lì, dove qui è passato e lì è futuro.
In ogni momento queste rette si incrociano tutte in un punto, cosa per altro geometricamente inevitabile per rette non parallele, e quel punto è ciò che manifestiamo in quel momento, che è il risultato di tutte le rette che dal passato portano roba in quel punto e poi continuano verso il futuro. Quel punto di intersezione è il presente e Uno lo simboleggia con la puntina.

Ora, pur essendo noi tutte le rette, sia le perti di queste che stanno nel passato sia le parti che continuano nel futuro, la nostra essenza nel momento ics è data dalla puntina.
Geometricamente la rappresentazione è ottima perchè quel punto di intersezione ha estenzione nulla, mentre la puntyina che lo indica un certo spessore ce l'ha. E' per via di quell'estensione nulla che il presente, l'attimo, è così difficile da cogliere. E' come se fossimo coscienti di alcune porzioni di alcune rette, ma non riuscissimo a coglire il punto di intersezione. Nonostante questo, quel punto è ciò che siamo nel momento ics... siamo, facciamo esperienza e memorizziamo. Poi subito dopo ricordiamo, in realtà parzialmente, ciò che eravamo e questa è la nostra comune percezione di noi: una serie di puntine che mostrano un tracciato ma che cogliamo molto raramente. Abbiamo unì'idea vaga del tracciato.

Se fin qui ci sei, e se fin qui non sono andato troppo fuori, prova adesso a ribaltare il discorso: se è vero che la puntina nel momento ics è il risultato delle rette e di ciò che esse hanno portato, allora è anche vero che se spostassimo la puntina, essa diverrebbe il risultato di altre rette che hanno portato roba diversa... ossia andremmo a prendere cose portate da altre rette... accenderemmo altri punti di intersezione possibili, ma solo potenziali.

Il problema del ricordare sta nel come trasportare quelle cose che arrivano in un'altra puntina, nella nostra puntina... insomma come collegare i due punti nella coscienza. Sono comunque collegati dal sughero, ma noi non percepiamo il sughero, percepiamo normalmente solo alcuni tratti di alcune rette.

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Vecchio 30-12-2009, 00.31.49   #8
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Non lo so, me lo puoi dire tu se ti va.
Griselda ha fatto cose e durante questo viaggio che è la vita è stata tante cose diverse, a volte saltando proprio da un opposto all’altro proprio perché in passato è stata una cosa in futuro è divenuta altro passando per il presente. Vivendo si passa dal presente che diventando passato porta verso il futuro.
In un certo periodo della mia vita pensavo di alcuni argomenti certe cose e di conseguenza mi comportavo divenendo io stessa quel modo di pensare. Poi quel modo di pensare ha portato nella mia vita altre esperienze che hanno forgiato la Griselda durante quel presente e facendola diversa per il futuro che si sarebbe apprestata a vivere.
Ogni volta che il mio punto di vista e di essere cambiava c’era una puntina, era quel modo in cui ero che mi faceva vivere cose nel presente il cui risultato portava cambiamenti nel futuro. Noi, anche se non so e non capisco come, avremmo la possibilità, visto che siamo stati quella cosa e quel punto di vista, spostarci a piacere da una puntina ad un'altra. (?)
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Vecchio 30-12-2009, 00.35.06   #9
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Se fin qui ci sei, e se fin qui non sono andato troppo fuori, prova adesso a ribaltare il discorso: se è vero che la puntina nel momento ics è il risultato delle rette e di ciò che esse hanno portato, allora è anche vero che se spostassimo la puntina, essa diverrebbe il risultato di altre rette che hanno portato roba diversa... ossia andremmo a prendere cose portate da altre rette... accenderemmo altri punti di intersezione possibili, ma solo potenziali.
Ma le altre rette che portano roba diversa è sempre il nostro passato, magari parti di esso che non ricordiamo o non abbiamo vissuto appieno, auto-impedendoci di cogliere determinati segnali, o sono costituite anche da passati che non abbiamo proprio vissuto o sono stati vissuti da qualcun altro collegato a noi in qualche modo (esempio altre incarnazioni dello Spirito)?
E comunque sia, se riuscissimo in qualche modo a cogliere adesso la roba diversa, da qualunque parte proveniente, potremmo ritrovarci su nuove rette che altrimenti ci resterebbero precluse?
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Vecchio 30-12-2009, 01.13.46   #10
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E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
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Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?
A me sinceramente il discorso delle rette è chiaro. Cioè il mio presente è formato da tutte le intersezioni delle rette che alla fine segnano il vissuto di ognuno di noi. Ovviamente è diverso per tutti ed è anche per questo che ci diversifichiamo l'uno dall'altro per certi aspetti e carattere. Però mi vien da dire che mentre i pezzi di rette passati sono ben delineati e quindi in un certo senso li conosco, quelli futuri ci sono ma li vedo come delle rette che devono ancora essere definite. Magari sono già scritte, che alla fine sarebbe i destino, però non le vedo bene..

Quello che invece non mi è chiaro, è in che modo c'è il collegamento con l'aforisma di Einstein. Cioè non mi è chiaro come passiamo dal relativo alle linee che formano la nostra vita.

Ma il fatto di spostare il punto di intersezione è a livello filosofico? O c'è qualche possibilità di farlo? Cioè a me detta in parole povere mi da come l'idea di entrare in un'altra vita.. perchè se cambio punto di intersezione, cambiano anche tutte le rette che mi portano li, quindi altre esperienze e altro vissuto.
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Vecchio 30-12-2009, 02.29.36   #11
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A me sinceramente il discorso delle rette è chiaro. Cioè il mio presente è formato da tutte le intersezioni delle rette che alla fine segnano il vissuto di ognuno di noi. Ovviamente è diverso per tutti ed è anche per questo che ci diversifichiamo l'uno dall'altro per certi aspetti e carattere. Però mi vien da dire che mentre i pezzi di rette passati sono ben delineati e quindi in un certo senso li conosco, quelli futuri ci sono ma li vedo come delle rette che devono ancora essere definite.
Le rette sono delineate indipendentemente da quello che riusciamo a vedere. Esiste tuttavia una certa gamma di possibilità di dove si posizionerà la puntina e la grandezza di questa gamma dipende dalle puntine precedenti, ossia da ciò che ci è arrivato dalle varie rette e quindi anche, in parte, dalle scelte che abbiamo fatto.

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Cioè a me detta in parole povere mi da come l'idea di entrare in un'altra vita..
Si, un'altra vita.
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Vecchio 30-12-2009, 02.31.38   #12
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Ma le altre rette che portano roba diversa è sempre il nostro passato, magari parti di esso che non ricordiamo o non abbiamo vissuto appieno, auto-impedendoci di cogliere determinati segnali, o sono costituite anche da passati che non abbiamo proprio vissuto o sono stati vissuti da qualcun altro collegato a noi in qualche modo (esempio altre incarnazioni dello Spirito)?
E comunque sia, se riuscissimo in qualche modo a cogliere adesso la roba diversa, da qualunque parte proveniente, potremmo ritrovarci su nuove rette che altrimenti ci resterebbero precluse?
Le rette che formano la puntina che siamo sono l'insieme di ciò che ci è arrivato da dappertutto, indipendentemente da quanto ne siamo consapevoli. Ma è la roba che ci è arrivata non quella che ci sarebbe potuta arrivare.
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Vecchio 30-12-2009, 02.33.51   #13
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Non lo so, me lo puoi dire tu se ti va.
Griselda ha fatto cose e durante questo viaggio che è la vita è stata tante cose diverse, a volte saltando proprio da un opposto all’altro proprio perché in passato è stata una cosa in futuro è divenuta altro passando per il presente. Vivendo si passa dal presente che diventando passato porta verso il futuro.
In un certo periodo della mia vita pensavo di alcuni argomenti certe cose e di conseguenza mi comportavo divenendo io stessa quel modo di pensare. Poi quel modo di pensare ha portato nella mia vita altre esperienze che hanno forgiato la Griselda durante quel presente e facendola diversa per il futuro che si sarebbe apprestata a vivere.
Ogni volta che il mio punto di vista e di essere cambiava c’era una puntina, era quel modo in cui ero che mi faceva vivere cose nel presente il cui risultato portava cambiamenti nel futuro. Noi, anche se non so e non capisco come, avremmo la possibilità, visto che siamo stati quella cosa e quel punto di vista, spostarci a piacere da una puntina ad un'altra. (?)
Grossomodo si, tranne che per l'ultima frase, anche se non la capisco bene. Se intendi spostarci sulle altre puntine che siamo stati, non era quello il senso del tread. Si parla proprio di spostarci su altre puntine, diverse da quello che siamo. Altri presenti forse si potrebbe dire.
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Vecchio 30-12-2009, 02.43.14   #14
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Grossomodo si, tranne che per l'ultima frase, anche se non la capisco bene. Se intendi spostarci sulle altre puntine che siamo stati, non era quello il senso del tread. Si parla proprio di spostarci su altre puntine, diverse da quello che siamo. Altri presenti forse si potrebbe dire.
Pensa che per poter mettere giù i pensieri di prima ho dovuto togliere dalla mente l'unica cosa letta sull'eterno presente e di cui ricordo a braccia qualcosa.
In pratica era che se potessimo eliminare la morte, morte che poi sarebbe da parlarne a parte della situazione che è la morte, noi vedremmo la realtà e non un acceso/spento ma un eterno continuo. In cui dalla fine di una vita ne inizia un'altra e così' via anche se noi non ne abbiamo ricordo essendo lo Spirito immortale e non la personalità con cui si sperimenta ogni "ipotetico" presente.
Quindi le altre puntine sarebbero le altre vite a quanto ho capito. Se non ci sono riproverà a rileggere daccapo. In ogni caso grazie.
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Ultima modifica di griselda : 30-12-2009 alle ore 02.47.29. Motivo: Tolto una ripetizione
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Vecchio 30-12-2009, 12.18.49   #15
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Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima.
Potrebbe essere che se in quel punto spostassimo la nostra percezione relativa a quell'istante potremmo vivere altre gamme di percezioni influenzando i punti prossimi, stabilizzando una percezione precedente che in un certo istante ci faceva sentire in un certo modo...
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Vecchio 30-12-2009, 22.29.59   #16
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Le rette sono delineate indipendentemente da quello che riusciamo a vedere. Esiste tuttavia una certa gamma di possibilità di dove si posizionerà la puntina e la grandezza di questa gamma dipende dalle puntine precedenti, ossia da ciò che ci è arrivato dalle varie rette e quindi anche, in parte, dalle scelte che abbiamo fatto.
Credo che però bisogni distinguere fra due cose: e cioè una è come procederà la puntina e l'altra se sposto la puntina in un'intersezione di altre rette (un'altra vita in cui anche il passato cambia).

La prima la vedo un pò come vedere il nostro futuro e quello che ci accadrà, che naturalmente dipende anche dalle scelte fatte in passato. La gamma in cui si può posizionare la puntina non credo che sia facile ampliarla visto che non è facile cambiare.., ma non impossibile comunque.

La seconda invece mi da proprio l'idea di cambiare completamente la mia vita ed entrarne in un'altra, visto che cambiano tutte le rette.
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Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
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Si capisce qualcosa fin qui?
La parte sopra è chiara anche a me, è dopo che non capisco bene, nonostante le precisazioni di Ray, non capisco come sia possibile, in quale modo, spostare la puntina... ad una prima lettura, avevo pensato che lavorando sulle rette del passato, sul nostro vissuto, in qualche modo lo si puo' cambiare, esperire quello che non si è vissuto fino in fondo al momento dell'accadimento e di conseguenza, questo modifica ciò che siamo oggi. Ma se ho ben capito, tu parli di spostare il punto di unione (la puntina) dunque cambiando il punto, cambiano tutte le rette, non il contrario... e come è possibile farlo?

Cosa succederebbe se fossimo in grado di spostare il punto di unione?

Quel che si esperirebbe farebbe parte di un'altra realtà?

Aggiungo una cosa... non mi è nemmeno molto chiaro il discorso delle memorie volatili, se qualcuno ha voglia di provare a rispiegarle ascolto volentieri, grazie

Ultima modifica di RedWitch : 31-12-2009 alle ore 17.01.33.
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Vecchio 31-12-2009, 18.17.32   #18
griselda
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Per chi come me non ha letto Castaneda il punto di unione è qualcosa di oscuro.
Mi sono andata a cercare delle info anche qui in forum, ma non ho ancora digerito quello che ho letto, una serie di dati buttati dentro e poco ordinati provo a riordinarli ma non prometto nulla perchè non so cosa uscirà, ci provo.
Ho letto che il punto di Unione è una specie di potrei chiamarlo sole con le ali? (Mi ha fatto pensare tra l'altro il cerchio alato che si trova in molti dipindi egizi, ma sto divagando scusate.) Ho letto che è un punto energetico situato tra le scapole umane vicino alla punta di quella di destra in alto e dista dal corpo però un braccio, la dimensione è quella di una pallina da tennis. Questo punto è come quello che esiste nell'uovo, lo avete mai visto l'occhietto che c'è nell'uovo di gallina? Ecco mi ha ricordato quello, visto che è attaccato a quella specie di uovo che ci contiene ed è visibile a chi ha l'Occhio aperto come gli Sciamani di un tempo che fu. Questa pallina o punto di Unione sparisce nei cadaveri, non è più presente o visibile, per cui alcuni dicono che esso è la consapevolezza, ma non so cosa vogliano dire con questa definizione.
Questo punto di unione pare che sia molto mobile quando si è bambini, poi con le varie cristallizzazioni si blocca in un punto e li rimane a meno di traumi o Lavoro su se stessi anche tipo quello che si può fare a contatto con un tiranno di quelli di Castaneda.
Lo spostamento di questo punto di unione fa si che si vedano cose che altrimenti non si vedrebbero. Ho letto inoltre che questo punto di unione si sposta durante la notte mentre sognamo ecco che però poi tornando nella sua sede normale non ricordiamo mai bene i sogni.
Spostando il punto di unione ci si sposta su altri punti di vista ma anche altre realtà a me ha fatto pensare alle varie attenzioni di cui però so poco e niente.
Se vivi un trauma puoi essere catapultato in un'altra realtà vicina o lontana ma questo essendo stato "casuale" non dura mai molto il punto di unione non avendo cambiato la base tende a ritornare al suo alloggio ordinario.
Ecco questo è quanto ricordo di una serie di cose lette di cui non ho neppure idea se siano veritiere.
Chiederei se qualcuno ha voglia di correggere, allargare o/e integrare.
Inoltre mi piacerebbe capire se la puntina è questo punto di unione.
Scusate la lungaggine e la sintesi tutta mia speriamo si capisca qualcosa. ahahah
Se siete arrivati sino in fondo ringrazio la vostra pazienza.
__________________
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ORDINE RITMO ARMONIA

Ultima modifica di griselda : 31-12-2009 alle ore 18.19.45.
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Vecchio 31-12-2009, 20.02.59   #19
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Grossomodo si, tranne che per l'ultima frase, anche se non la capisco bene. Se intendi spostarci sulle altre puntine che siamo stati, non era quello il senso del tread. Si parla proprio di spostarci su altre puntine, diverse da quello che siamo. Altri presenti forse si potrebbe dire.
Potrei usare "spostarci in un'altra dimensione" anzichè presenti o altre vite ? non è pignoleria solo necessità di facilitare la comprensione usando quel po' di terminologia che conosco . Oppure sono fuori strada ?

Grazie e un buon capodanno a tutti .
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Vecchio 31-12-2009, 20.20.52   #20
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Potrei usare "spostarci in un'altra dimensione" anzichè presenti o altre vite ? non è pignoleria solo necessità di facilitare la comprensione usando quel po' di terminologia che conosco . Oppure sono fuori strada ?

Grazie e un buon capodanno a tutti .
Non saprei... dipende da cosa intendi per dimensioni.


Benvenuta e buon capodanno anche a te.
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Vecchio 01-01-2010, 12.30.13   #21
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Penso che il punto di unione modifichi la percezione del mondo come lo conosciamo. Don Juan Matus diceva a Castaneda che con piccoli spostamenti del punto d'unione il mondo (come lo conosciamo) si modifica di poco, ma se il punto d'unione si sposta ti molto allora il corpo scompare da questo mondo per ricomparire in un'altro mondo differente da questo. Altre realtà con altre leggi, un'altro mondo in tutto e per tutto.

Buon Anno a te Rebecca e benvenuta in città.
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Vecchio 02-01-2010, 02.17.45   #22
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Penso che il punto di unione modifichi la percezione del mondo come lo conosciamo. Don Juan Matus diceva a Castaneda che con piccoli spostamenti del punto d'unione il mondo (come lo conosciamo) si modifica di poco, ma se il punto d'unione si sposta ti molto allora il corpo scompare da questo mondo per ricomparire in un'altro mondo differente da questo. Altre realtà con altre leggi, un'altro mondo in tutto e per tutto.
Altro mondo, altra Attenzione? spero di non fare troppo caos, ma allora anche lo spostamento di questo punto di unione, della puntina della metafora di Uno ha a che fare coi passaggi?

Se fosse così, un evento esterno tipo una brusca caduta potrebbe essere ciò che provoca il passaggio ed il momentaneo spostamento del punto di unione. Quel che si vive in quegli attimi e che di solito non si ricorda, potrebbe essere "riportato indietro" ... la memoria in forma trasportabile?

Se così fosse, se fossimo in grado di spostare noi la puntina, senza bisogno dell'evento esterno, si potrebbero sperimentare altre Attenzioni.. fare esperienze fuori dell'ordinario e riportare qualcosa indietro...
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Vecchio 02-01-2010, 21.24.51   #23
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Non saprei... dipende da cosa intendi per dimensioni.


Benvenuta e buon capodanno anche a te.
Per dimensione o piano o livello intendo un certo stato della materia, dell'energia . Aumentando le vibrazioni , raffinandole , muta la stato dell'essere e ritenevo che a questo cambiamento potesse ricollegarsi quel " altri presenti" cui avevi fatto cenno , ma l'ultimo intervento di Grey Owl mi induce a ritenere che sono fuori strada .
Vi leggo interessata però.
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Vecchio 02-01-2010, 22.44.26   #24
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Per dimensione o piano o livello intendo un certo stato della materia, dell'energia . Aumentando le vibrazioni , raffinandole , muta la stato dell'essere e ritenevo che a questo cambiamento potesse ricollegarsi quel " altri presenti" cui avevi fatto cenno ,
Insomma altri range vibrazionali. Si, è grossomodo quel che intedevo, anche se non per questo è corretto... quando passerà Uno sistemerà quel che c'è da sistemare.
Invece non capisco perchè l'intervento di Grey ti abbia fatto pensare altro.
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Vecchio 02-01-2010, 23.36.58   #25
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Insomma altri range vibrazionali. Si, è grossomodo quel che intedevo, anche se non per questo è corretto... quando passerà Uno sistemerà quel che c'è da sistemare.
Invece non capisco perchè l'intervento di Grey ti abbia fatto pensare altro.
Mi ha colpito la "scomparsa/ricomparsa del corpo"
come se ci fosse un netto distacco tra il piano o mondo di "partenza" da quello di "arrivo" , mentre nel mio pensare i vari mondi si interpenetrano , sono comunicanti , in stretta relazione quanto meno con quello anteriore e quello immediatamente posteriore ,quasi un fluire da un piano all'altro .
Molti concetti da approfondire.....
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