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Vecchio 15-11-2010, 01.05.02   #76
Telemaco
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Non è vero, nel mio caso è stata l'unica cosa che mi ha permesso di trovare la forza di sollevarmi da certe situazioni diciamo non proprio felici in cui la vita mi ha collocato. Fosse anche tutta un'illusione o un auto-lavaggio del cervello rimane il dato concreto che ora sto molto meglio e sono qui a scriverti (non scendo nel personale, non servirebbe). E' stata una cosa innata, nessuno mi ha messo nella strada o mi ha obbligato, è una scintilla naturale e come tale avrà la sua ragione di esistere.
Illusione o meno in termini evoluzionistici questa Ricerca persegue un fine evolutivo e costruttivo, pur nella sua complessità e conflittualità. Convincersi che non è così secondo me è un buon modo per mettere a tacere certe domandine e certi conflitti che martellano la mente
Quando le cose non vanno bene ci aggrappiamo a qualunque cosa.
Tutto è innato perchè noi non siamo liberi di nulla.
Se esiste un fine evolutivo di questa ricerca vorrei sapere qual'è.
Sul convincersi di qualcosa vale per ogni convinzione personale.
Credere in un senso della vita per esempio potrebbe essere un modo per rimandare tutto a domani....
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Vecchio 15-11-2010, 01.12.58   #77
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Beh dai, forse non tutti. Non ti sembra di generalizzare un po' troppo? La condizione che descrivi non è certamente di tutti, su questo ho prove certe. Ma anche se non ne avessi tu non potresti comunque affermarlo.
Era solo per dirti che è possibile vivere diversamente pur pensando.
Il pensiero è incessante per tutti e quando non basta ci pensa la memoria.
IL pensiero è per sua natura distruttivo e ogni volta che pensiamo bruciamo un numero indefinito di neuroni....
E' per questo che molti cercano la meditazione, un'altra inutile lotta interna.
Beato tu se hai prove certe che ci sia qualche miracolato privo delle tensioni generate della mente che appartiene al genere umano (se è questo che intendevi...)
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Vecchio 15-11-2010, 01.28.17   #78
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
Di nuovo sento una barricata di idee granitiche impossibili da scalfire, non tutti gli uomini soffrono per il passato, il presente e il futuro, fai una generalizzazione un po' troppo semplicistica.
Affermi poi che tutto il nostro dolore nasce dal volere dare un senso alla vita, bhe io penso che se riuscissimo davvero a darci un senso smetteremmo di soffrire, il male per di più nasce dalla paura di non farcela, dal desiderio di accaparrare denaro e cose come se fossimo eterni, se riuscissimo a capire un po' meglio forse ci importerbbero di meno le fittizie realtà di cui ci circondiamo. Il dolore vero, quello che ci sgretola dentro, quello anche nasce dal non capire perchè esistiamo, qual è il percorso da fare, perchè dobbiamo subire perdite terribili, il dolore è la reale dimostrazione della consapevolezza concreta che non sappiamo chi siamo, chi ci guida, che senso ha il tutto!
Non c'è nulla da scalfire, perchè la mia opinione è basata sul nulla, così come la tua.
Ah se riuscissimo darci un senso alla vita....
Se, sempre se....
Sono passati millenni e l'uomo cerca sempre le stesse cose.
Errare è umano , ma perseverare è diabolico...

L'animale si chiede perchè esiste ?
IL tuo organismo si chiede perchè esiste ?
La natura si chiede perchè esiste ?
Esistono da miliardi di anni senza necessità di porsi domande esistenziali.
L'uomo grazie alla sua mente rischia di autodistruggersi da solo in pochi millenni.

La ricerca della vita è solo una necessità della mente perchè non accetta l'impermanenza.
IL corpo è eterno e con la morte si trasforma in qualcos'altro, quindi non teme la morte perchè in realtà è solo una trasformazione in qualcos'altro.
La mente invece che fine fa ? senza memoria cosa è ?
Ecco perchè si deve creare un "senso".
Un senso che se non c'è crea solo problemi.
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Vecchio 15-11-2010, 01.29.36   #79
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Del video mi ha colpito che mentre si afferma che la realtà è solo frutto di immagini riprodotte dalla mente stessa, dice che queste si formano in una ben precisa area del cervello, indicando la parte posteriore di questo, che presuppone esista quindi in uno spazio materiale. Sembrerebbe una contraddizione insuperabile per me.

Citazione:
Non sarebbe meglio liberarci dalla domanda sul senso della vita e cominciare a viverla ?
Niente domanda , niente affanno a trovare risposte.
Da tempo non penso ci sia un senso alla vita, ne lo cerco, eppure la sofferenza nel viverla, e la vivo intensamente, la provo lo stesso. Si dovrebbe specificare quale tipo di sofferenza, a volte anzi mi pare che coloro che riescono ad avere la fiducia che ci sia senso vivano meglio le comuni difficoltà.

Ultima modifica di webetina : 15-11-2010 alle ore 01.35.31.
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Vecchio 15-11-2010, 01.52.03   #80
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Non c'è nulla da scalfire, perchè la mia opinione è basata sul nulla, così come la tua.
Ah se riuscissimo darci un senso alla vita....
Se, sempre se....
Sono passati millenni e l'uomo cerca sempre le stesse cose.
Errare è umano , ma perseverare è diabolico...

L'animale si chiede perchè esiste ?
IL tuo organismo si chiede perchè esiste ?
La natura si chiede perchè esiste ?
Esistono da miliardi di anni senza necessità di porsi domande esistenziali.
L'uomo grazie alla sua mente rischia di autodistruggersi da solo in pochi millenni.

La ricerca della vita è solo una necessità della mente perchè non accetta l'impermanenza.
IL corpo è eterno e con la morte si trasforma in qualcos'altro, quindi non teme la morte perchè in realtà è solo una trasformazione in qualcos'altro.
La mente invece che fine fa ? senza memoria cosa è ?
Ecco perchè si deve creare un "senso".
Un senso che se non c'è crea solo problemi.
Mi sembra una contraddizione dire che l'uomo rischia di autodistruggersi in pochi millenni quando hai appena affermato che " sono passati millenni e l'uomo cerca sempre le stesse cose"...dunque ancora esiste?
La mente in questa tua teoria sembra essere staccata dal corpo ma non sono uguali corpo e mente? non sono frutto della materia entrambi?
E poi che dire degli allarmi che il corpo ci invia quando teme o si accorge che qualcosa non va? non è paura?
E poi sei così sicuro che gli animali non abbiano elaborazioni di pensiero? noi uomini con la nostra mente siamo così presuntuosi da decidere che il resto della natura sia inferiore a noi ma è proprio così? chi ci dice cosa passi per la mente di un leone, di un gatto, di un orango?
Scrivendo ho anche pensato ad un povero ignorante che non sa niente di filosofia, di ricerca esistenziale, vive come un bruto, lavora da mattina a sera, segue le sue naturali pulsioni, è incatenato al meccanismo fisso della società, accetta passivamente quanto gli capita, soffre quando sta male, soffre quando ha fame, piange di dolore, dimmi da che cosa è diversa questa forma di esistenza da quella cui tu aspiri?
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Vecchio 15-11-2010, 02.06.19   #81
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Da tempo non penso ci sia un senso alla vita, ne lo cerco, eppure la sofferenza nel viverla, e la vivo intensamente, la provo lo stesso. Si dovrebbe specificare quale tipo di sofferenza, a volte anzi mi pare che coloro che riescono ad avere la fiducia che ci sia senso vivano meglio le comuni difficoltà.
Ho detto anche che la sofferenza fa parte della vita stessa e non può essere eliminata.
Però c'è una sofferenza su cose concrete e una sofferenza dovuta a problemi esistenziali.
Questi ultimi sono superflui per la sopravvivenza.
La fiducia in qualcosa e la speranza sono come droghe, non possiamo farne a meno.
Chi ne ha di più è solo più anestetizzato.
Non so se alla fine si viva meglio.
L'erba del vicino è sempre più verde.
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Vecchio 15-11-2010, 02.22.33   #82
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Mi sembra una contraddizione dire che l'uomo rischia di autodistruggersi in pochi millenni quando hai appena affermato che " sono passati millenni e l'uomo cerca sempre le stesse cose"...dunque ancora esiste?
La mente in questa tua teoria sembra essere staccata dal corpo ma non sono uguali corpo e mente? non sono frutto della materia entrambi?
E poi che dire degli allarmi che il corpo ci invia quando teme o si accorge che qualcosa non va? non è paura?
E poi sei così sicuro che gli animali non abbiano elaborazioni di pensiero? noi uomini con la nostra mente siamo così presuntuosi da decidere che il resto della natura sia inferiore a noi ma è proprio così? chi ci dice cosa passi per la mente di un leone, di un gatto, di un orango?
Scrivendo ho anche pensato ad un povero ignorante che non sa niente di filosofia, di ricerca esistenziale, vive come un bruto, lavora da mattina a sera, segue le sue naturali pulsioni, è incatenato al meccanismo fisso della società, accetta passivamente quanto gli capita, soffre quando sta male, soffre quando ha fame, piange di dolore, dimmi da che cosa è diversa questa forma di esistenza da quella cui tu aspiri?
L'uomo esiste da millenni cercando le stesse risposte.
Dopo questi millenni, le cose in fondo non sono tanto cambiate, nonostante tutti i salvatori dell'umanità.
Solo che oggi con tutta la nostra conoscenza abbiamo ridotto il mondo in una polveriera e siamo a rischio di estinzione.
Qualcosa nel nostro pensiero non deve aver funzionato.
Forse lo abbiamo messo troppo a disposizione delle ideologie, filosofie, religioni.....
Forse ci siamo imposti di essere quello che in realtà non siamo.

Non so cosa pensino gli animali, lo suppongo.
Osservandoli mi sembra non abbiano tutte le nostre nevrosi e paure esistenziali.
Forse mi sbaglio, ma è quello che osservo.

Riguardo al vivere come un bruto ?
Cosa significa essere un bruto ?
Gli animali difficilmente uccidono uno della loro specie, gli uomini in nome di Dio hanno massacrato milioni di simili.
Chi è il bruto ?

Io non aspiro a niente di particolare.
Ho detto che non possiamo essere diversi da ciò siamo e diventiamo.
Faccio osservazioni, esprimo opinioni, dialogo in questo forum, non voglio convincere nessuno perchè non ne ho alcun potere.

Comunque vivere, lavorare , mangiare, passeggiare ecc. non è poi male se togliamo il pensiero inutile che non ha un senso pratico.
Come cercare di cancellare la sofferenza fisiologica che è una proprietà della vita (non la sola per fortuna) o cercare un senso.
Probabilmente elimineremmo gran parte della sofferenza inutile.
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Vecchio 15-11-2010, 10.09.13   #83
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Riguardo al vivere come un bruto ?
Cosa significa essere un bruto ?
Chi è il bruto ?

Io non aspiro a niente di particolare.
Ho detto che non possiamo essere diversi da ciò siamo e diventiamo.
...Comunque vivere, lavorare , mangiare, passeggiare ecc. non è poi male se togliamo il pensiero inutile che non ha un senso pratico.
....Probabilmente elimineremmo gran parte della sofferenza inutile.
Per bruto non intendevo l'efferato che uccide, pensavo semplicemente alla persona mediocre, di poca sensibilità, che accetta la vita senza porsi tanti preblemi...mangia lavora dorme fa bambini li cresce e muore...sai penso che di gente così "semplice" sul piano esistenziale ce ne sia molta. Non sono convinta tuttavia che vivano bene, felici, penso che al loro livello di sensibilità molte bellezze della vita gli siano negate, che non riescano a godere a pieno di quanto li circonda, vivono prigionieri della propria mediocrità, più che mai si lasciano vivere tra beghe condominiali, telenovelle e spot pubblicitari senza aver avuto mai il desiderio di un "viaggio" che li porti lontano, gli faccia magari solo per un breve momento conoscere il sublime, li faccia avvicinare ad un quid inesprimibile ed emozionante che ti faccia capire che c'è qualcos'altro al di fuori di noi.
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Vecchio 15-11-2010, 11.03.36   #84
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Quando le cose non vanno bene ci aggrappiamo a qualunque cosa.
Tutto è innato perchè noi non siamo liberi di nulla.
Se esiste un fine evolutivo di questa ricerca vorrei sapere qual'è.
Sul convincersi di qualcosa vale per ogni convinzione personale.
Credere in un senso della vita per esempio potrebbe essere un modo per rimandare tutto a domani....
Appunto, quando le cose non vanno bene è molto più semplice aggrapparsi a qualsiasi cosa che avere a che fare seriamente con sè stessi. Sei il primo a dire che ricerca e la domanda portano sofferenza ma poi sostieni che sono un appiglio per quando le cose vanno male.
In ogni caso rispetto la tua posizione, non posso certo convincerti del contrario. Il fine evolutivo? Secondo me è proprio conoscere se stessi e il proprio posto nell'universo. Credere in un senso della vita potrebbe essere soprattutto un modo anche per smettere di rimandare tutto a domani. Sempre se per senso non intendiamo idee paradisiache di vita eterna concessa indistintamente.
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Vecchio 15-11-2010, 12.33.54   #85
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Prendo alcuni punti dei tuoi ultimi post.
Ti cito, ma non ho la pretesa di risponderti, diciamo che scrivo per chi vuole leggere.

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La sofferenza è parte integrante della vita ed è impossibile eliminarla e se qualcuno dice di averla eliminata si faccia avanti.
Eliminarla non è possibile, sono d'accordo, ma puoi usarla o esserne usato.
A te parrà un dettaglio di poco conto ma non lo è

Citazione:
La differenza con l'animale è che questo soffre per cose concrete e ancorate nel presente, relative alla sopravvivenza.
Ti farei parlare 10 minuti con il mio gatto che non ha problemi di sopravvivenza, di cibo etc...
La differenza con gli animali è, quando c'è, solo nell'ambiente i cui siamo immersi.
Citazione:
L'uomo, soffre per il suo passato, nel presente e per il possibile futuro... per cose spesso astratte o inesistenti e di nessuna utilità per la sua sopravvivenza.
Come no? Sempre di sopravvivenza si tratta.
Nel momento in cui non hai problemi a breve termine allarghi la tua visione ed inizi a pensare più in largo, lo fanno pure gli animali seppure a modo loro e con le limitazioni del loro essere.
Gli animali domestici hanno la fobia della ciotola vuota anche se hanno la pancia piena e se sanno che non sono mai rimasti senza cibo.
Non pensano più all'immediato: adesso-ho-fame->mi-preoccupo-per-il-cibo ma a quello che potrebbe essere.
Citazione:
Noi con la nostra mente iperattiva non riusciamo a rilassarci un solo istante, siamo in continua tensione anche quando non ce ne sarebbe motivo....
Questa sarà la tua condizione, non è la mia anche se non posso dimostrartelo e neanche mi interessa farlo.
Però bisogna specificare che la tensione è necessaria per vivere, diventa un problema quando è sovradimensionata rispetto a ciò che si vive. E' invece indice evolutivo (individuale) quando si riesce ad affrontare una questione con una tensione minore della media. E' indice di grandissime potenzialità (che non definisco meglio ora) quando si affrontano le cose con una tensione che all'occhio dell'umano medio non esiste per nulla
Citazione:
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La ricerca del senso della vita è un'attività del pensiero per dare un senso alla vita stessa.
Ma non credo che il mistero della vita possa essere colto dal pensiero.
E' normale che cercare il senso della vita possa portare cose buone all'"io-mente" (salvo poi creare nuove situazioni da risolvere per dare continuità a sè stessa).
E' il gioco perverso della mente che deve giustificare sè stessa.
Non credere che sia una cosa solo mentale, il corpo ha la sua parte, ovvio che potremmo parlare di mente corporea.
Comunque si, il pensiero sicuramente non può cogliere il mistero della vita, può solo tentare di dare una forma condivisibile con gli altri a ciò che deve essere "colto" in altro modo.
Citazione:
Ma questo ha forse eliminato la tua sofferenza o la tua fame di ricerca ?
Dopo millenni di riflessioni siamo ancora qui a farci le stesse domande e con nessuna certezza.
Non sarebbe meglio liberarci dalla domanda sul senso della vita e cominciare a viverla ?
Niente domanda , niente affanno a trovare risposte.
Cosa ci resterebbe ?
A noi la vita, al pensiero più nulla (salvo le attività pratiche).
Ma il pensiero non è controllabile e quindi possiamo fare ben poco.
Ma è solo una mia opinione.
Continui a fondare assolutismi sulla tua persona. Non potrei affermare di aver eliminato in me la sofferenza, sarei un falso, ma c'è una notevole differenza tra esserne posseduti e ridurla al necessario per il movimento. In molte circostanze si riesce anche a farne a meno, a volte invece è necessaria.
La fame di ricerca invece si, l'ho eliminata, quella è necessaria solo fino ad un certo punto. Se continua indefinitamente senza mai mettere in pratica quello che si è trovato, vuol dire che o non si è trovato nulla o qualcosa tipo che invece che amare ci si innamora dell'amore.

Citazione:
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Il pensiero è incessante per tutti e quando non basta ci pensa la memoria.
, per tanti, non per tutti.
Citazione:
IL pensiero è per sua natura distruttivo e ogni volta che pensiamo bruciamo un numero indefinito di neuroni....
E che ci vorresti fare con i neuroni?
Metterli sotto spirito? (anche in senso letterale)
Il problema non è bruciarli, il problema è come si usano.
E poi potrei raccontarti delle favole sulla rigenerazione anche dei neuroni... ma evitiamo.
Citazione:
E' per questo che molti cercano la meditazione, un'altra inutile lotta interna.
Lo è per chi pensa che la meditazione si cerca, si medita non si cerca la meditazione, non si fa la meditazione... si medita
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Vecchio 15-11-2010, 15.53.42   #86
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
.
E poi potrei raccontarti delle favole sulla rigenerazione anche dei neuroni... ma evitiamo.
A me piacerebbe un sacco sentire le favole sulla rigenerazione dei neuroni, visto che questo non è il topic adatto, si potrebbe aprirne uno se la cosa interessa anche ad altri.
Sapevo di alcuni esercizi fisici che abbinati alla respirazione vanno a stimolare le cellule cerebrali aumentando le capacità di apprendimento e attenzione ma non credo c'entri.
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Vecchio 18-11-2010, 01.40.17   #87
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Per bruto non intendevo l'efferato che uccide, pensavo semplicemente alla persona mediocre, di poca sensibilità, che accetta la vita senza porsi tanti preblemi...mangia lavora dorme fa bambini li cresce e muore...sai penso che di gente così "semplice" sul piano esistenziale ce ne sia molta. Non sono convinta tuttavia che vivano bene, felici, penso che al loro livello di sensibilità molte bellezze della vita gli siano negate, che non riescano a godere a pieno di quanto li circonda, vivono prigionieri della propria mediocrità, più che mai si lasciano vivere tra beghe condominiali, telenovelle e spot pubblicitari senza aver avuto mai il desiderio di un "viaggio" che li porti lontano, gli faccia magari solo per un breve momento conoscere il sublime, li faccia avvicinare ad un quid inesprimibile ed emozionante che ti faccia capire che c'è qualcos'altro al di fuori di noi.
Di solito bruto si utilizza per indicare colui che vive come un animale in senso dispregiativo….è più simile all’uomo che uccide il suo simile che al mediocre che guarda telenovelas….

E invece la gente che si pone il perché del senso della vita cosa fa di diverso ?
Le stesse cose !
Mangia lavora dorme fa bambini li cresce e muore...
…vivono prigionieri della propria mediocrità, più che mai si lasciano vivere tra beghe condominiali, telenovele ecc…
In più hanno l’illusione di essere meno mediocri perchè interessati a cercare un senso della vita.
IL punto è che entrambi soffrono e sperano di raggiungere la felicità domani.

E se non ci fosse nient’altro fuori di noi ?
La vita di cui noi facciamo già parte qui ed ora ti sembra poco ?
Serve proiettare fuori da noi stessi qualcos’altro ?
Si certo, questo è ciò a cui non possiamo più fare a meno per sfuggire alla nostra paura della morte, paura dell’impermanente, tutto qui.

La differenza, non la fa il cercare o meno un senso della vita, ma l’intensità con cui si vive la propria vita.
Io affermo che cercare un senso crei più problemi che benefici perché distoglie la nostra attenzione dal presente e dal “vivere “ stesso che è l’unica certezza che possiamo sperimentare.
Tutto il resto sono solo chiacchiere.
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Vecchio 18-11-2010, 01.41.44   #88
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Appunto, quando le cose non vanno bene è molto più semplice aggrapparsi a qualsiasi cosa che avere a che fare seriamente con sè stessi. Sei il primo a dire che ricerca e la domanda portano sofferenza ma poi sostieni che sono un appiglio per quando le cose vanno male.
In ogni caso rispetto la tua posizione, non posso certo convincerti del contrario. Il fine evolutivo? Secondo me è proprio conoscere se stessi e il proprio posto nell'universo. Credere in un senso della vita potrebbe essere soprattutto un modo anche per smettere di rimandare tutto a domani. Sempre se per senso non intendiamo idee paradisiache di vita eterna concessa indistintamente.
Ribadisco, porsi domande su questioni esistenziali porta inevitabilmente alla sofferenza.
Aggrapparsi ad un significato mistico della vita lo “crediamo” un buon modo per lenire questa sofferenza, ma non funziona , anzi rigenera ulteriore sofferenza, l’uomo è diabolico nel suo persistere in ciò e il risultato è davanti ai nostri occhi.
Aggrapparsi ad un potenziale senso della vita è necessario per esorcizzare la paura della morte e del nulla, cose di cui siamo consciamente o inconsciamente terrorizzati.
Non accettiamo che la vita possa già avere senso in sé stessa.
Accettare la vita per ciò che è, e non per ciò che vorremmo che fosse, è assumersi la responsabilità di sé stessi, non il contrario.
IL nostro posto nell’universo, ce l’abbiamo già, è qui, dove siamo.
Cosa andiamo a cercare altrove ? perché ?
Cercare un senso della vita, significa proprio rimandare a domani, altrimenti non cercheremmo più e penseremmo solo a vivere.
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Vecchio 18-11-2010, 02.02.36   #89
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Cerco di chiarirti meglio le mie opinioni e ti pongo alcune domande.
(p.s. ma come cavolo si fa a far uscire le citazioni frazionate, in modo automatico ???)



Originalmente inviato da UNO
Eliminarla non è possibile, sono d'accordo, ma puoi usarla o esserne usato.
A te parrà un dettaglio di poco conto ma non lo è

Usare la sofferenza o esserne usati non significa nulla.
E’ solo un inganno per aggirare il problema.
Resta sempre la sofferenza.



Originalmente inviato da UNO
Ti farei parlare 10 minuti con il mio gatto che non ha problemi di sopravvivenza, di cibo etc...
La differenza con gli animali è, quando c'è, solo nell'ambiente i cui siamo immersi.

Ho avuto 6 gatti nella mia vita.
Vorrei proprio parlarci col tuo….
Ti assicuro che il gatto soffre per cose concrete o relative alla sopravvivenza, ma non certo per problemi esistenziali.


Originalmente inviato da UNO
Come no? Sempre di sopravvivenza si tratta.
Nel momento in cui non hai problemi a breve termine allarghi la tua visione ed inizi a pensare più in largo, lo fanno pure gli animali seppure a modo loro e con le limitazioni del loro essere.
Gli animali domestici hanno la fobia della ciotola vuota anche se hanno la pancia piena e se sanno che non sono mai rimasti senza cibo.
Non pensano più all'immediato: adesso-ho-fame->mi-preoccupo-per-il-cibo ma a quello che potrebbe essere.

L’organismo sopravvive benissimo anche senza il pensiero astratto.
L’organismo si preoccupa solo di sopravvivere e riprodursi, tutto il resto sono esigenze della mente.
Gli animali domestici non hanno la fobia della ciotola vuota.
Semplicemente rispondono all’istinto di sopravvivenza.
Non possono sapere finchè ce ne sarà (di cibo) e anche se hanno la pancia piena è normale che si preoccupino se la ciotola è vuota, ma è un problema pratico e di sopravvivenza, non è un problema astratto o mistico….



Originalmente inviato da UNO
Questa sarà la tua condizione, non è la mia anche se non posso dimostrartelo e neanche mi interessa farlo.
Però bisogna specificare che la tensione è necessaria per vivere, diventa un problema quando è sovradimensionata rispetto a ciò che si vive. E' invece indice evolutivo (individuale) quando si riesce ad affrontare una questione con una tensione minore della media. E' indice di grandissime potenzialità (che non definisco meglio ora) quando si affrontano le cose con una tensione che all'occhio dell'umano medio non esiste per nulla

La tensione è sovradimensionata perché il problema mistico-esistenziale non è inerente a ciò che è la vita, è uno spreco di energia inutile.
Per me è indice evolutivo superare la necessità di trovare un senso alla vita, non il suo contrario.



Originalmente inviato da UNO
Non credere che sia una cosa solo mentale, il corpo ha la sua parte, ovvio che potremmo parlare di mente corporea.
Comunque si, il pensiero sicuramente non può cogliere il mistero della vita, può solo tentare di dare una forma condivisibile con gli altri a ciò che deve essere "colto" in altro modo.

La mente corporea è solo un’immagine poetica.
L’intelligenza del corpo è l’intelligenza stessa della vita.
La vita è inafferrabile, la mente si crea i suoi bei dilemmi esistenziali e si crea un senso della vita, perché la mente teme l’impermanenza.
IL corpo, no. Il corpo non muore mai, al massimo si trasforma in qualcos’altro.



Originalmente inviato da UNO
Continui a fondare assolutismi sulla tua persona. Non potrei affermare di aver eliminato in me la sofferenza, sarei un falso, ma c'è una notevole differenza tra esserne posseduti e ridurla al necessario per il movimento. In molte circostanze si riesce anche a farne a meno, a volte invece è necessaria.
La fame di ricerca invece si, l'ho eliminata, quella è necessaria solo fino ad un certo punto. Se continua indefinitamente senza mai mettere in pratica quello che si è trovato, vuol dire che o non si è trovato nulla o qualcosa tipo che invece che amare ci si innamora dell'amore.

Come fai mettere in pratica quello che cerchi se lo stai ancora cercando ?
Se l’hai trovato, cosa hai trovato ?
Hai forse trovato il senso della vita ?
Se invece non cerchi il senso della vita e ti basta la vita come fine a sé stesso, certo che puoi farne un atto pratico


Originalmente inviato da UNO
, per tanti, non per tutti.

Per tutti…ognuno si tiene le sue opinioni e le sue …illusioni
E’ impossibile cessare il pensiero e se ti ricordi di averlo cessato per un certo tempo è perché il pensiero era presente, altrimenti non te lo ricorderesti affatto.



Originalmente inviato da UNO
E che ci vorresti fare con i neuroni?
Metterli sotto spirito? (anche in senso letterale)
Il problema non è bruciarli, il problema è come si usano.
E poi potrei raccontarti delle favole sulla rigenerazione anche dei neuroni... ma evitiamo.

Tu, e non è la prima volta, ci mostri sempre lo zuccherino, ma non ce lo fai mai assaggiare.
Se non vuoi raccontare la favola sui neuroni perché l’hai citata ?
Perché alludi se poi non dimostri ?
Se ti spieghi, va bene, altrimenti è solo sfoggio di conoscenza occulta…




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Lo è per chi pensa che la meditazione si cerca, si medita non si cerca la meditazione, non si fa la meditazione... si medita

E’ ovvio che intendessi questo.
MI riferisco a quelli che meditano.
Ma chi fa meditazione e la fa da anni e continua a farla, perché insiste ?
Una volta guariti non si prende più la medicina…
Forse la meditazione ha solo un beneficio temporaneo?
Dopo la meditazione si trova la pace poi torna la tensione ?
Certo, dopo aver speso energia per far tacere il pensiero, si è esausti e più che la pace arriva la stanchezza….e noi la scambiamo per pace…
Andare in palestra fa più o meno lo stesso effetto….
Comunque ci sono anche quelli che l’ abbandonano perché non ne trovano beneficio…
Non meditano in modo giusto o sono più pratici ?
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Vecchio 18-11-2010, 11.57.45   #90
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Ribadisco, porsi domande su questioni esistenziali porta inevitabilmente alla sofferenza.
.
Non è possibile non porsele, tutti gli esseri umani lo fanno da quando esistono e continueranno a farlo. L'esistenza stessa della domanda incessante nella mente dell'uomo implica un suo scopo. Che tu non sappia qual'è lo scopo e che in fondo non lo sappia nemmeno io, non cambia nulla, è un problema nostro. Non puoi ridurre l'universo a piacimento secondo i tuoi limiti, è lui a contenere te e non viceversa... E' come dire che l'uva non ti piace e fa male perchè non arrivi a prenderla.
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Vecchio 18-11-2010, 14.49.47   #91
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Non è possibile non porsele, tutti gli esseri umani lo fanno da quando esistono e continueranno a farlo. L'esistenza stessa della domanda incessante nella mente dell'uomo implica un suo scopo. Che tu non sappia qual'è lo scopo e che in fondo non lo sappia nemmeno io, non cambia nulla, è un problema nostro. Non puoi ridurre l'universo a piacimento secondo i tuoi limiti, è lui a contenere te e non viceversa... E' come dire che l'uva non ti piace e fa male perchè non arrivi a prenderla.
E chi dice che non è possibile non porsele ?
Non certo io che credo che tutto ciò che esiste è inevitabile.
L'esistenza della domanda significa solo che siamo ancora prigionieri della paura, senza permanenza la vita per noi perde di significato e così ne cerchiamo disperatamente il senso.
Altro che scopo, esiste solo la vita.
Poi puoi costruire tutte le frasi retoriche sui nostri limiti, sull'Universo che ci contiene e sull'uva, ma sono solo parole vecchie, superate, morte.
Resta il fatto che nessuno ne è mai venuto a capo in questa ricerca, altrimenti non se ne parlerebbe nemmeno, mentre è evidente che l'umanità è sempre più nella morsa di problemi esistenziali.....
Ci sarà un motivo non credi ?
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Vecchio 18-11-2010, 14.53.13   #92
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Non certo io che credo che tutto ciò che esiste è inevitabile.
Quindi tu non ti poni più domande e hai eliminato la sofferenza dalla tua esistenza, giusto?
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Vecchio 18-11-2010, 15.39.35   #93
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Poi puoi costruire tutte le frasi retoriche sui nostri limiti, sull'Universo che ci contiene e sull'uva, ma sono solo parole vecchie, superate, morte.
Sì sono parole superate, vecchie, non sono brava a costruire sofismi Telemaco. Però sono così presuntuosa da credere con una certa sicurezza( in attesa che rispondi) che la sofferenza dalla tua vita non l'hai eliminata davvero e probabilmente nemmeno la domanda.
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Vecchio 18-11-2010, 17.13.45   #94
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Cerco di chiarirti meglio le mie opinioni e ti pongo alcune domande.
(p.s. ma come cavolo si fa a far uscire le citazioni frazionate, in modo automatico ???)
Non escono in modo automatico, bisogna comunque perderci un secondo, lo stesso secondo che perdi a colorare il testo, lo stesso clic
Citazione:

Usare la sofferenza o esserne usati non significa nulla.
E’ solo un inganno per aggirare il problema.
Resta sempre la sofferenza.
La risposta secca sarebbe: "se a te pare", ma non posso fare a meno di aggiungere qualcosa.
Non è la stessa cosa, se ti usa lei ti usa a più non posso, se la usi tu usi la misura necessaria.
Citazione:
Ho avuto 6 gatti nella mia vita.
Vorrei proprio parlarci col tuo….
Ti assicuro che il gatto soffre per cose concrete o relative alla sopravvivenza, ma non certo per problemi esistenziali.
Ti farebbe bene parlare un pò con il mio gatto, ha visto cose...
Scherzi a parte... primo sempre sofferenza è, secondo è pure esistenziale più di quella nostra perchè è convinto che anche con la panza piena se la ciotola è vuota morirà di fame.
Sempre paura della morte, esistere, vivere etc... i problemi sono gli stessi anche se visti da prospettive diverse etc..
Alla fine anche quelli che dicono che vivono alla giornata, che non pensano a certe cose etc...
Citazione:
Per me è indice evolutivo superare la necessità di trovare un senso alla vita, non il suo contrario.
Guarda, sono d'accordo, una volta che l'hai trovato, non hai più la necessità di cercarlo
Citazione:
Come fai mettere in pratica quello che cerchi se lo stai ancora cercando ?
Se l’hai trovato, cosa hai trovato ?
Hai forse trovato il senso della vita ?
Se invece non cerchi il senso della vita e ti basta la vita come fine a sé stesso, certo che puoi farne un atto pratico
Tu hai fatto 5 anni di scuola elementari in stato semivegetativo e solo dopo finito hai iniziato a scrivere, fare i conti etc?
No
Certo, potevi anche non andarci (obbligatorietà legge italiana a parte) e vivere analfabeta pacifico e tranquillo.
Sono scelte.. anche se fino ad un certo punto.

Citazione:
Per tutti…ognuno si tiene le sue opinioni e le sue …illusioni
E’ impossibile cessare il pensiero e se ti ricordi di averlo cessato per un certo tempo è perché il pensiero era presente, altrimenti non te lo ricorderesti affatto.
Pensiero e ricordi non sono la stessa cosa
Citazione:
Tu, e non è la prima volta, ci mostri sempre lo zuccherino, ma non ce lo fai mai assaggiare.
Se non vuoi raccontare la favola sui neuroni perché l’hai citata ?
Perché alludi se poi non dimostri ?
Io non te lo mostro neanche lo zuccherino, qualche volta dico che c'è, poi se a qualcuno interessa che se lo cerchi....
Citazione:
Se ti spieghi, va bene, altrimenti è solo sfoggio di conoscenza occulta…
Qui non posso aggiungere altro al "se a te pare.."
Citazione:
Ma chi fa meditazione e la fa da anni e continua a farla, perché insiste ?
Una volta guariti non si prende più la medicina…
Forse la meditazione ha solo un beneficio temporaneo?
Dopo la meditazione si trova la pace poi torna la tensione ?
La riposta più semplice sarebbe: perchè stai ancora respirando dopo il primo vagito seguito alla pacca sul sederino?
La risposta appena più articolata è che fino ad un certo punto la meditazione è una cosa esterna da se, qualcosa che si fa... non c'è altro modo per iniziare. Se si passa quel momento vivi e basta non c'è più differenza tra meditare e non meditare, ma allo stesso tempo mediti e non mediti. Non è un koan... lo scrivo per evitare equivoci a qualcuno.

In ogni caso, in quanto umani tutto è perfettibile, anche quando fai/sei già bene.
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Certo, dopo aver speso energia per far tacere il pensiero, si è esausti e più che la pace arriva la stanchezza….e noi la scambiamo per pace…
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Non meditano in modo giusto o sono più pratici ?
L'energia non la spendi per far tacere il pensiero, chi prova questo sistema fa finta di meditare, crede di meditare.
L'energia la spendi, ed è necessaria, all'inizio, nelle prime esperienze, per rimanere cosciente quando non hai da aggrapparti a nulla... sempre se uno ci riesce.
Se mediti veramente l'energia spesa frutta e non sei stanco, anzi....
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Vecchio 18-11-2010, 23.12.41   #95
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Quindi tu non ti poni più domande e hai eliminato la sofferenza dalla tua esistenza, giusto?
Ho detto questo ?
Lo sai che più della metà di quelli che crediamo fatti sono solo supposizioni ?
E che per questo i testimoni sono spesso inattendibili ?
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Vecchio 18-11-2010, 23.19.11   #96
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Sì sono parole superate, vecchie, non sono brava a costruire sofismi Telemaco. Però sono così presuntuosa da credere con una certa sicurezza( in attesa che rispondi) che la sofferenza dalla tua vita non l'hai eliminata davvero e probabilmente nemmeno la domanda.
O no sei bravissima invece.
E non sei presuntuosa.
Solo hai la memoria corta
Ho sempre detto che è impossibile eliminare la sofferenza, fa parte della vita.
Soffro come tutti per le cose concrete.
Sto lavorando per ridurre al minimo quelle causata da cose astratte.
Ma non esistono tecniche, mantra , meditazioni ecc.
Non dipende solo da noi.
La domanda è un pò che non me la pongo, per il momento non mi interessa.
In futuro chissà, ma pensare a questo sarebbe solo astrazione...
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Vecchio 18-11-2010, 23.58.17   #97
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Visto che non mi fai assaggiare lo zuccherino delle citazioni, continuo col blu...

La risposta secca sarebbe: "se a te pare", ma non posso fare a meno di aggiungere qualcosa.
Non è la stessa cosa, se ti usa lei ti usa a più non posso, se la usi tu usi la misura necessaria.

Sembra uno spot: Per dipingere una grande parete non ci vuole un pennello grande , ma un grande pennello...
Mi piacciono questi giochini....



Ti farebbe bene parlare un pò con il mio gatto, ha visto cose...
Scherzi a parte... primo sempre sofferenza è, secondo è pure esistenziale più di quella nostra perchè è convinto che anche con la panza piena se la ciotola è vuota morirà di fame.
Sempre paura della morte, esistere, vivere etc... i problemi sono gli stessi anche se visti da prospettive diverse etc..
Alla fine anche quelli che dicono che vivono alla giornata, che non pensano a certe cose etc...

Il problema del gatto è pratico, deriva dalla sua natura (istinto) e da esigenze di sopravvivenza.
Lui non soffre perchè non trova un senso alla sua vita e non si tormenta per sapere se esiste la reincarnazione o meno....o se è giusto Dio a permettere che lui sta per strada a cercare nei rifiuti e un altro gatto se ne sta al caldo davanti al caminetto a mangiare Kitekat
Anche per questo non ha bisogno di guide spirituali.



Guarda, sono d'accordo, una volta che l'hai trovato, non hai più la necessità di cercarlo

Oppure quando capisci che non c'è niente da cercare...


Tu hai fatto 5 anni di scuola elementari in stato semivegetativo e solo dopo finito hai iniziato a scrivere, fare i conti etc?
No....

Quando cerchi una cosa e la trovi, non la cerchi più, al limite ne cerchi un'altra utilizzando ciò che hai trovato.
Se cerchi gli occhiali come fai mettere in pratica l'uso degli occhiali se prima non li trovi ?
Quando li trovi certo non li usi per cercare gli occhiali.


Pensiero e ricordi non sono la stessa cosa

Sofismi..


Io non te lo mostro neanche lo zuccherino, qualche volta dico che c'è, poi se a qualcuno interessa che se lo cerchi....

Lo immaginavo....ma non mi interessano le favole....


La riposta più semplice sarebbe: perchè stai ancora respirando dopo il primo vagito seguito alla pacca sul sederino?
La risposta appena più articolata è che fino ad un certo punto la meditazione è una cosa esterna da se, qualcosa che si fa... non c'è altro modo per iniziare. Se si passa quel momento vivi e basta non c'è più differenza tra meditare e non meditare, ma allo stesso tempo mediti e non mediti. Non è un koan... lo scrivo per evitare equivoci a qualcuno.

Respirare è un meccanismo del corpo e serve alla sua sopravvivenza è una cosa pratica e utile, necessaria.
Meditare è un'invenzione della mente per cercare artificiosamente una condizione che è uno stato naturale del corpo.
La mente causa il problema (interrompere questo stato naturale del corpo con le sue astrazioni) e poi cerca di risolverlo meditando.
Come dire faccio la guerra per trovare la pace.
Un cane che si morde la coda di continuo.



L'energia non la spendi per far tacere il pensiero, chi prova questo sistema fa finta di meditare, crede di meditare.
L'energia la spendi, ed è necessaria, all'inizio, nelle prime esperienze, per rimanere cosciente quando non hai da aggrapparti a nulla... sempre se uno ci riesce.
Se mediti veramente l'energia spesa frutta e non sei stanco, anzi...

Tutto ciò che non è spontaneo costa energia anche meditare.
Per la legge dell'entropia quello sforzo lo paghi eccome.
E' la mente che trova tutte le possibili giustificazioni al suo inutile sforzo, altrimenti che ci sta a fà ?
Meditare senza meditare è uno stato di non mente, uno stato naturale, ma non lo puoi raggiungere volontariamente attraverso tecniche come la meditazione, al massimo accade nonostante tutti i tuoi sforzi


P.S. Per citare Battisti: tu chiamale se vuoi, opinioni....

Ultima modifica di Telemaco : 19-11-2010 alle ore 00.04.38.
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Vecchio 19-11-2010, 00.35.05   #98
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La domanda è un pò che non me la pongo, per il momento non mi interessa.
...Ho pazienza.
Dai infondo scherzo... ma anche no
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Vecchio 19-11-2010, 01.31.06   #99
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...La differenza, non la fa il cercare o meno un senso della vita, ma l’intensità con cui si vive la propria vita.
Io affermo che cercare un senso crei più problemi che benefici perché distoglie la nostra attenzione dal presente e dal “vivere “ stesso che è l’unica certezza che possiamo sperimentare.
Tutto il resto sono solo chiacchiere.
Sono d'accordo quando dici che la differenza consiste nell'intensità con cui viviamo la nostra vita, sono certa infatti che la persona mediocre non goda appieno della vita in tutte le sue manifestazioni e il suo dolore è più istintivo e animale, forse è un dolore che passa più in fretta, lascia meno cicatrici...lo accetta come accetta la pioggia o la malattia.

Nel mondo ci sono come gradazioni diverse di sensibilità, e per sensibilità intendo quella capacità di penetrare più in profondo la vita, di cogliere lo strato più sottile e meno percepibile ai più.
La pietra nella sua durezza viene scalfita pochissimo poi man mano nel mondo vegetale si trovano forme di maggiore percezione, di più tra gli animali e infine massima interazione con la natura nell'uomo.
Tuttavia tra gli uomini ci sono tanti gradi diversi di partecipazione, di sensibilità e, secondo me, più si diventa sensibili più si va alla ricerca di quel quid ignoto che sta intorno e dentro di noi, non mi avventurei con tanta superficialità a parlare di "solo chiacchiere", tutto quanto non conosciamo non è che non esiste, ci è solo sconosciuto e misterioso.
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Vecchio 19-11-2010, 17.47.31   #100
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Sono d'accordo quando dici che la differenza consiste nell'intensità con cui viviamo la nostra vita, .
INTENSITA' .
Come si fa a vivere una vita intensa senza momenti meno intensi ?
E come si fa a passare dai momenti meno intensi a quelli piu' intensi o meglio cos 'e' che caratterizza il momento intenso se non il significato che assume rispetto ad altri momenti della nostra vita meno intensi .
Allora vivere la vita senza darle in certi istanti un senso , al contrario di quello che e' stato sostenuto non e' viverla piu' intensamente ma e' morire , vuol dire non usufruire di quel passaggio dal meno intenso al piu' intenso che e' la vitalita' .

Tutto e' un passaggio da un verso al suo opposto .

Anche chi in oriente e' nello stato di non mente e' perche' gli opposti li ha tutti in se' non perche' per lui non esistono .

Ultima modifica di nikelise : 19-11-2010 alle ore 18.18.12.
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