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Vecchio 12-03-2012, 00.00.39   #1
Kael
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Predefinito Piccoli "ritagli" di giornata

Non so voi, ma a me quante volte capita di voler fare qualcosa e poi lasciar perdere perchè non ho il tempo sufficiente. Da un lato magari è anche giusto, ma dall'altro quanto tempo spreco... Corro dietro all'orologio.
Recentemente mi sono sorpreso di come di fronte ad una bella idea che avevo ancora una volta ho reagito guardando l'orologio per poi borbottare che avevo solo 15 minuti, praticamente niente. Che strano però, ricordo bene che da bambino quei 15 minuti erano invece interminabili, alle lamentele dei genitori "dai preparati che dobbiamo andare" seguiva la risposta che mancavano ancora 15 fondamentali, importantissimi e appaganti minuti in cui poteva succedere di tutto!

Certo, da bambini è facile lasciarsi andare, godere il momento, tanto ci sono i genitori a ricordarci quando è ora di dire basta (e mettere a posto se è il caso). Quando il basta dobbiamo dircelo da soli è difficile invece, o non ci lasciamo andare o se ci lasciamo andare ci dimentichiamo del tempo perchè non c'è nessuno a tenerci d'occhio. Io la medit-azione ancora non so farla.. Mi ci alleno, ma ancora per quei 10-15 minuti mi arrendo e finisce che il tempo lo perdo aspettando l'orologio... Solo che la giornata è piena di quei piccoli ritagli e così i minuti si sommano e diventano ore giorni ecc..
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Vecchio 12-03-2012, 09.48.43   #2
Astral
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Capita a tutti, a volte quei 15 minuti sono anche ore... a me capita che se devo andare a cena fuori alle 20, gia dalle 18 sono anticipato a quell'evento, e rischio di essere dispersivo in quelle due ore, eppure sono due ore.

La differenza però a mio avviso è anche energetica. Da bambino quei 15 minuti in più per giocare o ripassare il libro di storia alle medie, sono differenti, dalle cose che magari mi sono richieste oggi, richiedono più energia, ma non so se ne abbiamo di più, forse meno.
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Vecchio 12-03-2012, 14.21.11   #3
griselda
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Non so voi, ma a me quante volte capita di voler fare qualcosa e poi lasciar perdere perchè non ho il tempo sufficiente.
Addirittura se devo fare un lavoro grosso non inizio neppure, perchè quando decido di fare un lavoro mi piace farlo bene e sopratutto, quando inizio, se dovessi stabilire un tempo non riuscirei (al di là dell'ansia) perchè di solito mentre fai, ne escono dei relativi e quindi devi, se vuoi fare un buon lavoro, prendere in esame e risolvere anche quelli. E sono come un computer quando inizio poi sino a che non ho finito non smetto a meno che mi si obbliga. E' come se per farlo aspettassi l'ispirazione e quindi se poi sono obbligata ad interremperlo non è che lei aspetta la pausa e poi ritorna, no, la perdo e basta.

E quindi qui 15 minuti di solito me li svago essendo ansiosa, non li impegno in un lavoro fatto male ma in tempo da dedicare a me.

Per quanto riguarda il discorso da bambini...non posso prenderlo neppure in considerazione perchè la coscienza dello scorrere nel tempo è diversa. Io provo un senso di acellerazione da diversi anni a questa parte se prima il quarto d'ora esisteva e poteva essere vissuto oggi sono le settimane, i mesi e gli anni denti i quali mi sembra di scivolare senza riuscire a trovare il giusto attrito che mi aiuti a frenare la corsa.
L'unico modo che ho trovato per farlo è guardare il tempo o fissare l'orologio se lo fissi, rallenti la tua corsa in esso, forse dovrei lasciare sempre un occhio a fissarlo mentre io mi concentro su altro

Ma se invece quei quindici minuti sono immersi in un'emozione si dilatano
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Vecchio 14-03-2012, 11.51.41   #4
dafne
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Credo che la sconfinata capacità dei bambini di ignorare il tempo dipenda anche da una loro certa snellezza mentale.

In genere quei 15 minuti in un adulto innescano meccanismi del tipo devofarequesto devofarequello...in adulti ansiosi parte il carico da 90 con avreidovutofare e dopoquestoequelloc'èpurealtro

Ai bambini non importa, sono concentrati, hanno soloquello in testa e proprio adesso, del dopo non gliene frega nulla, quindi non disperdono e non si distraggono...tranne che per dirti unminutino...

Scaricare la mente dall'immondizia, dai pensieri superflui ecc ecc è un lavoraccio...in un libro che stò leggendo proprio sulla meditazione l'autore porta un paragone carinissimo proprio coi bambini.
La nostra mente è come un bambino, le piace quello che la diverte, le piace distrarsi e appena si cerca di rimanere concentrati (utilizzano il concetto di sostegno esterno) lei si indispone e se ne vuole andare, non si vuole annoiare.
Arrabbiarsi per questo fà l'effetto di un genitore che strattona il figlio per farglo smettere di capricciare..inasprendo il capriccio

Se per quei 15 minuti di tempo avessimo idea chiara e decisa di cosa vogliamo e di come lo dobbiamo fare è facile che ci faremmo distrarre meno e riusciremmo a concentrarci utilizzando tutto quel tempo disponibile nell'adesso.
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Vecchio 14-03-2012, 12.54.02   #5
Sole
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Daf, penso che hai centrato proprio il punto.
L'inerzia, la prigrizia.. mille balle e sono passati i 15 miniti preziosissimi in cui si fanno potenzialmente bene molte cose.

A volte mi capita sul lavoro che se mi mancano 15 minuti per uscire mi dico "uff, non riesco ad iniziare sta cosa e finirla"... altre volte l'ho iniziata e l'ho finita.... dimostrandomi che era possibilissimo senza perdere tempo in chiacchiere mentali e resistenze di altro genere. Il tempo è davvero relativo.. ogni volta me ne devo rendere conto... si possono fare mille cose in un minuto e niente in un'ora... tutto dipende dalla mente.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 14-03-2012, 13.11.08   #6
Kael
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Verissimo il discorso sulla pigrizia e su quanto avete detto, io però fatico anche dove pigrizia non c'è. Quando qualcosa mi va insomma. Il dover star continuamente dietro all'orologio quando si hanno pochi minuti mi distrae, non riesco a immergermi completamente in quello che faccio perchè una parte della mente è sempre li su quanti minuti restano ancora. Mi sento come il Bianconiglio, strozzato dal tempo.

Per quello parlavo di medit-azione. Avere la capacità di lasciarsi andare, essere spensierati come bambini ma in possesso anche della responsabilità dell'adulto che sa quando fermarsi. Riuscire insomma a tenere sempre un occhio all'orologio ma senza esserne distratti e poter così fare bene quello che si sta facendo.
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Vecchio 14-03-2012, 13.38.23   #7
griselda
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Verissimo il discorso sulla pigrizia e su quanto avete detto, io però fatico anche dove pigrizia non c'è. Quando qualcosa mi va insomma.
Concordo.
Ma la tua è paura di non finire in tempo o paura di fare tardi?
La sveglia interiore che abbiamo che è quella che conosci meglio di me e che addirittura ci sveglia al mattino all'ora desiderata è la stessa credo la imposti e poi lei suona....ma a quanto ho capito sei tu che non riesci a lasciarti andare e quindi ritorniamo alla domanda sopra,
perchè se guardi l'orologio in continuazione è normale che tu non riesca a meditare ad immergerti io cercherei nella domanda iniziale
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