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Vecchio 07-04-2010, 06.54.38   #26
webetina
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Brano preso da



#############
Nota di Uno: mi dispiace ma viene da un sito politico, quindi lo devo eliminare
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Vecchio 07-04-2010, 07.01.12   #27
webetina
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Ciao Uno, scusa vorrei chiederti cancellare il post 22 dove il testo era stato privato di alcune parti. In effetti è più bello che sia integrale.
Ti ringrazio, buona giornata

Ultima modifica di webetina : 07-04-2010 alle ore 07.30.50.
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Vecchio 07-04-2010, 08.56.23   #28
'ayn soph
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Aspetterei per sentire anche diamantea come la interpreta ma nel frattempo riporto un passo da me rielaborato e che condivido, ho seguito la traccia del PaXXXXXXXX Teatro con regia di LXX FerXX.(è un PDF dove spiega)
Forse è anche interpretabile con l'infelice notte di S. Silvestro dove tutti sono contenti e la piccola fiammiferaia sta al freddo ed è sola, ma tutto questo diventa una porta di accesso verso l'incontro felice di una nonna che la amava, verso una gioia duratura. Al mondo esterno lei appare senza forze in un mattino di ghiaccio questo perchè non sanno che la morte è stata in lei il passaggio ad una vita più felice ed appagata. Quindi per Andersen la vita non finisce nel perimetro di una razionalità selettiva e nemmeno nella fatalità dello stereotipo di vita dell'adulto. I grandi di solito sono sorpresi quanto spaventati da tali sventure ancor più dei loro figli.


Edit: auto censura

Ultima modifica di 'ayn soph : 07-04-2010 alle ore 09.43.54.
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Vecchio 07-04-2010, 09.45.45   #29
stella
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Una cosa che mi viene in mente di questa fiaba è l'assenza della figura della madre della bimba, che viene citata solo perchè aveva nel tempo allargato le ciabatte che la bimba aveva perso perchè troppo grandi e sformate.
La figura del padre è quella che le fa più paura perchè teme di essere picchiata, se avrebbe avuto affetto in casa non avrebbe temuto di tornarci anche se non aveva realizzato nemmeno un soldino dalla vendita dei fiammiferi, quindi è questa paura che la spinge ad usare le sue risorse per scaldarsi un pochino accendendo il primo fiammifero...
Accendendo quel fiammifero si è emancipata, disubbidendo forse per la prima volta a suo padre.
Ma qual'è la morale di questa favola ?
Non riesco a trovarla, a parte il fatto che il desiderio e l'amore della bimba per la nonna sono stati appagati, ma a prezzo della vita.

Mi fa anche pensare che nonostante il nostro progresso ci sono ancora oggi persone che muoiono di freddo e di fame, e non soltanto nella notte di Capodanno, ma così rischio di andare OT.
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Vecchio 07-04-2010, 09.51.51   #30
'ayn soph
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Ma qual'è la morale di questa favola ?
Non riesco a trovarla, a parte il fatto che il desiderio e l'amore della bimba per la nonna sono stati appagati, ma a prezzo della vita.

Mi fa anche pensare che nonostante il nostro progresso ci sono ancora oggi persone che muoiono di freddo e di fame, e non soltanto nella notte di Capodanno, ma così rischio di andare OT.
La morte e la rinascita
S. Silvestro e Capodanno
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Vecchio 07-04-2010, 18.43.56   #31
webetina
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Mi piacerebbe condividere e soprattutto capire il significato psicologico di questa fiaba di cui non si parla molto nè sui libri nè su internet, almeno non ho trovato materiale sufficiente a fornirmi le spiegazioni di cui ho bisogno.
Ciao diamantea,
metto in sintesi ciò che ho un pò letto sul significato di questa fiaba tra le più gettonate al mondo.

Qualcuno vuol vedere nella piccola fiammiferaia la bambina o la donna più timida che quando non vive tra persone che le possono dare nutrimento e/o non è accolta da un ambiente pieno di calore, non ha l’occasione per sviluppare ed esprimere la creatività, e anziché utilizzare le uniche piccole risorse per darsi da fare,(s)vende il proprio calore, e, qualcun altro dice, lo usa per rifugiarsi nella fantasia fino a portare a morte quella stessa creatività che la natura le aveva dato...Un esempio da non imitare!
Molto altro ci sarebbe da dire, ma mi piace lasciare lo spazio e andare oltre ciò che altri hanno scritto fuori da quì.ciau

Ultima modifica di webetina : 07-04-2010 alle ore 19.01.52.
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Vecchio 07-04-2010, 21.08.23   #32
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Ciao diamantea,
metto in sintesi ciò che ho un pò letto sul significato di questa fiaba tra le più gettonate al mondo.

Il link che hai indicato l'ho potuto salvare, spero non me ne voglia Uno, che pur comprendo le sue ragioni ad averlo tolto.
Vi ho trovato degli spunti davvero illuminanti. Sto trovando finalmente gli ultimi tasselli che mi mancavano.
Grazie al forum, a te che me lo hai indicato e a Edera ho avuto l'opportunità di parlare della fiaba. In pochi giorni ho compreso un paio di cosette a me oscure dopo anni che la bimba accende fiammiferi, di sicuro il papà ne aveva una fabbrica...

Ora ho una domanda ancora irrisolta. Il significato della nonna.
Stella fa giustamente notare l'assenza della madre se non per allargare le ciabatte.
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Vecchio 07-04-2010, 23.37.51   #33
Ray
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Ora ho una domanda ancora irrisolta. Il significato della nonna.
Stella fa giustamente notare l'assenza della madre se non per allargare le ciabatte.
Se ci limitiamo allo psicologico rappresenta l'indifferenziato... il collettivo originario a cu la bambina aspira e torna quando termina l'energia a sua disposizione.

Certo che però sarebbe bello ricapitolare con parole nostre e magari anche espenadere quanto era emerso dal brano riportato. Soprattutto, Diamantea, se ci hai cavato qualcosa, forse hai voglia di restituire...
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Vecchio 08-04-2010, 01.04.47   #34
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Certo che però sarebbe bello ricapitolare con parole nostre e magari anche espenadere quanto era emerso dal brano riportato. Soprattutto, Diamantea, se ci hai cavato qualcosa, forse hai voglia di restituire...
Certo Ray, lo farò senz'altro. Devi solo pazientare, le mie dita non hanno la velocità del mio pensiero.
Il lavoro sul bambino interiore attraverso la fiaba è stato lungo, profondo e molto sofferto.
L'ho trattenuta accendendole moltissimi fiammiferi, ma sento che sta per giungere il momento di lasciarla volare via.
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Vecchio 08-04-2010, 06.07.41   #35
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Se ci limitiamo allo psicologico rappresenta l'indifferenziato... il collettivo originario a cu la bambina aspira e torna quando termina l'energia a sua disposizione.

Certo che però sarebbe bello ricapitolare con parole nostre e magari anche espenadere quanto era emerso dal brano riportato. Soprattutto, Diamantea, se ci hai cavato qualcosa, forse hai voglia di restituire...
Vero l'interpretazione autentica di jung e' proprio quella secondo cui in un sogno la nonna corrisponde all'inconscio ed in modo esteso l'anima di chi sogna .
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Vecchio 08-04-2010, 09.36.06   #36
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Se ci limitiamo allo psicologico rappresenta l'indifferenziato... il collettivo originario a cu la bambina aspira e torna quando termina l'energia a sua disposizione.

Certo che però sarebbe bello ricapitolare con parole nostre e magari anche espenadere quanto era emerso dal brano riportato. Soprattutto, Diamantea, se ci hai cavato qualcosa, forse hai voglia di restituire...
La nonna a me fa pensare all'animus e a quella gioia che soltanto li si prova,
e allora cosa meglio della morte intesa in senso abbandono della tristezza, per entrare per sempre nello stato dell'animus?
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Vecchio 08-04-2010, 13.24.12   #37
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La nonna a me fa pensare all'animus e a quella gioia che soltanto li si prova,
e allora cosa meglio della morte intesa in senso abbandono della tristezza, per entrare per sempre nello stato dell'animus?
L'animus sarebbe stato maschile dato che è una bambina. Credo che Nike abbia usato il termine "anima" con un significato meno specifico. Non intendevo infatti il concetto junghiano di animus quando parlavo di indifferenziato a cui tornare e da cui la bambina della fiaba non ha mai avuto la forza di staccarsi. Più una specie di "collettivo familiare", anche se il termine non esprime bene.

In effetti la bambina spreca velocemente le sue risorse energetiche (fiammiferi) con l'intento inconscio (mia interpretazione) di ritornare presto a quell'indifferenziato.
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Vecchio 10-04-2010, 20.00.20   #38
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Soprattutto, Diamantea, se ci hai cavato qualcosa, forse hai voglia di restituire...
Ho elaborato e concluso la fiaba.Sono stati quattro giorni intensi. Quattro giorni per capire 10 anni di riflessione. Quattro giorni per risolvere un copione che mi condizionava da molti più anni.
Ho trovato due chiavi di lettura, una psicologica ed una esoterica.
Mi sono posta il problema di come scriverla senza andare OT e senza creare malintesi di scrittura. Ho deciso che voglio limitarmi per ora alla descrizione analitica dei punti principali della fiaba senza dare molte valutazioni, nè spiegare la mia interpretazione simbolica, visto che proviene da una mia personale esperienza.
Poi se ne avete ancora voglia commenteremo insieme.
C'è un problema: per quanto ho sintetizzato al massimo è una roba lunga in un post. Non so se mi conviene pubblicarla in fasi o tutta di seguito. Consigliatemi voi.
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Vecchio 11-04-2010, 01.24.16   #39
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C'è un problema: per quanto ho sintetizzato al massimo è una roba lunga in un post. Non so se mi conviene pubblicarla in fasi o tutta di seguito. Consigliatemi voi.
Mah, dipende quanto è lunga. Io se devo scrivere una cosa lunghina, magari uso due o tre post, anche uno dietro l'altro, poi vedi tu. In ogni caso leggerò volentieri.
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Vecchio 11-04-2010, 09.13.07   #40
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La piccola fiammiferaia

AMBIENTAZIONE. E’ l’ultima dell’anno. Le strade sono tutte deserte, è il momento in cui tutti pensano al divertimento, al cenone.
Una bambina infreddolita, affamata e poco coperta si ritrova a dover vendere i fiammiferi per strada.
Sembra una tragedia annunciata. Il padre dovrebbe sapere che non è la sera più adatta agli affari.
Parte da una condizione estrema in cui la bambina ha fame, freddo, ha la testa e i piedi nudi, e nevica, nessuna possibilità di vendere fiammiferi e l’impossibilità di tornare a casa a meno che di essere picchiata.
La madre con molta probabilità vittima anch’essa della cattiveria del marito non può proteggerla, le offre solo le ciabatte già usate da lei, larghe e lise che la bimba perde quasi subito.
E’ molto probabile che giunga la morte per le condizioni estreme in cui si trova.
Anche se dovesse tornare a casa senza soldi, il suo corpo livido potrebbe non resistere alle sicure percosse del padre.
Nessuno la salverà quella notte.
IL TEMA: la fame e il freddo. Sono bisogni primari legati alla sopravvivenza e all’affettività. Alla bambina è negato il diritto di essere amata, nutrita, scaldata e protetta.
La fame e il freddo potrebbero essere estesi in senso figurato anche alla fame d’amore, e al calore affettivo.
La fame è alimentata dai profumi degli arrosti che si diffondevano nella strada. Il freddo causato dai fiocchi di neve che cadevano sui suoi lunghi capelli biondi. Il disagio della bambina aumenta con gli stimoli che arrivano dall’esterno e le fanno intuire che altri stanno al caldo con buon cibo nel piatto.
La condizione sociale ed economica decide il destino di una bambina.
La paura/consapevolezza: Non osava ritornarsene a casa senza un soldo, perché il padre l'avrebbe picchiata. Si sente senza via d’uscita.
La risorsa: Teneva nel suo vecchio grembiule un gran numero di fiammiferi che non era riuscita a vendere. E’ l’unica risorsa ma è consistente.
L’azione: Per riscaldarsi le dita congelate, prese un fiammifero dalla scatola e crac! la bambina si concede il permesso di accendere i fiammiferi per scaldarsi.
Nei bisogni primari, la priorità viene data prima al calore, poi al cibo “chi ebbe cibo morì, chi ebbe fuoco visse” dice un detto. Anche qui c’è da precisare che il primo calore di cui ha bisogno l’uomo è quello dell’amore , dell’affettività. I neonati nutriti di cibo ma non d’amore, di contatto fisico non sopravvivono.
La creatività: Si accese una luce bizzarra, alla bambina sembrò di vedere…
La creatività la aiuta a trasformare la disperazione in gioco che la rende felice. Nell’energia creativa e ludica i bisogni primari si sublimano, non si avverte la fame o il disagio psicologico della realtà da cui ci si sta allontanando.
Ha i fiammiferi e la fantasia a disposizione come uniche risorse per realizzare i suoi desideri: calore, cibo, aria di famiglia con tavole imbandite, alberi di Natale e giocattoli.
La bambina pensò allora alla nonna, che amava tanto, ma che era morta.
Le nonne in genere sono più libere di amare i nipoti, magari vedove da marito despota riscattano il loro bisogno negato di amare i figli, come potrebbe essere per la madre della bimba, attraverso di loro.
L’intuizione: - Nonna! - gridò la bambina tendendole le braccia, - portami con te! So che quando il fiammifero si spegnerà anche tu sparirai come la stufa di rame, l'oca arrostita e il bell'albero di Natale.
La bambina intuisce che la fiamma da solo visioni momentanee. Riesca a discernere la realtà dalla fantasia. Nella morte vede la possibilità di uscire da un destino inesorabile.
Il Tempo:

Il qui e ora, La bimba soddisfa tutti i suoi bisogni, realizza tutti i suoi desideri nel presente, nel qui e ora, non rimanda, ha una sola possibilità e la utilizza come sente meglio. Poteva non accendere i fiammiferi e morire disperandosi, piangere, abbandonarsi al suo destino, tornare a casa e subire le percosse.
Ma lei sceglie di vivere nel momento, realizzando attraverso la creatività ciò che aveva nel cuore, compreso il desiderio di raggiungere la nonna in cielo, sottraendosi ad una vita che non vuole.

Non è una bambina qualsiasi. E’ intelligente, a contatto con i suoi bisogni e desideri, conosce la paura e il pericolo, ma è anche stata amata dalla nonna, forse anche dalla madre anche se non può proteggerla.
E’ proprio quell’Amore che ha conosciuto, dato e ricevuto che le da la salvezza, la felicità che desidera. La morte è l’evento liberatorio da una condizione estremamente negativa, a cui potrebbe non sottrarsi mai, come è per la sua mamma.

La morale: quando si è senza via d’uscita, con poche risorse e la morte sembra l’unica soluzione possibile, la creatività aiuta a trasformare anche il più tragico dei momenti in un sogno bellissimo.

Ultima modifica di Uno : 11-04-2010 alle ore 11.30.14. Motivo: ho evidenziato i punti principali
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Vecchio 11-04-2010, 10.41.29   #41
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La piccola fiammiferaia


La morale: quando si è senza via d’uscita, con poche risorse e la morte sembra l’unica soluzione possibile, la creatività aiuta a trasformare anche il più tragico dei momenti in un sogno bellissimo.

Senz'altro svolta molto bene ma permettermi di non essere d'accordo con la conclusione o morale che dir si voglia.
Ora stai leggendo la tua vita in questo modo, ma se lasci questo scritto e ci ritorni tra un po d'anni vedrai che c'è sotto molto di più. Il carattere letterale è giusto ma quello profondo no, forse significa che tutto quello che hai scritto sarà il tuo futuro, un futuro secondo quanto scritto bellissimo dato che è anche svincolato dalle connessioni e/o vicende personali e umane.
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Vecchio 11-04-2010, 11.58.47   #42
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Senz'altro svolta molto bene ma permettermi di non essere d'accordo con la conclusione o morale che dir si voglia.
Ora stai leggendo la tua vita in questo modo, ma se lasci questo scritto e ci ritorni tra un po d'anni vedrai che c'è sotto molto di più. Il carattere letterale è giusto ma quello profondo no, forse significa che tutto quello che hai scritto sarà il tuo futuro, un futuro secondo quanto scritto bellissimo dato che è anche svincolato dalle connessioni e/o vicende personali e umane.

Si 'ayn, sono daccordo che può non essere quella giusta. La conclusione vera l'ho trovata nella chiave esoterica. In questa psicologica è difficile trovarla. Per ora mi sta bene questa, ma se trovate altre spiegazioni sarà bello confrontarle.
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Vecchio 11-04-2010, 12.08.32   #43
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Si 'ayn, sono daccordo che può non essere quella giusta. La conclusione vera l'ho trovata nella chiave esoterica. In questa psicologica è difficile trovarla. Per ora mi sta bene questa, ma se trovate altre spiegazioni sarà bello confrontarle.
Hai ragione in chiave psicologica forse non ci sono da investigare poi molti altri lati, invece in quella esoterica si e intendevo questa.
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Vecchio 11-04-2010, 14.33.18   #44
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Le ciabatte le vedrei come l'eredità della mamma, come le stesse orme o lo stesso percorso di vita, che però lei perde e quindi mi da l'idea che l'abbia lasciata andare.

Mentre la nonna se fosse stata scritta in francese la fiaba potrebbe riferirsi alla Grande Madre (Archetipo del Femminile) come si dice nonna in quella lingua, però la fiaba pare sia danese anche se non è detto che l'origine sia altrove.
Ha perso la madre con le sue orme e cerca la nonna è da indagare cose rappresentano, mi pare comunque un percorso se non iniziatico di certo psicologico di liberazione

I fiammiferi potrebbero anche essere amori effimeri inoltre lei vendeva i fiammiferi e questo poteva essere segno che vendeva quelle fiamme in cambio di sogni da realizzare che rimanevano però sempre sogni che svanivano con lo spegnersi di quella piccola fiamma

Quando un stella cadente cade sulla terra un'anima sale al cielo, potrebbe voler dire che quando si sprofonda nella melma poi l'anima sale verso il cielo per una spinta che riceve

Come dice Stella ci si può vedere tantissime cose
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Vecchio 11-04-2010, 20.39.58   #45
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I fiammiferi potrebbero anche essere amori effimeri inoltre lei vendeva i fiammiferi e questo poteva essere segno che vendeva quelle fiamme in cambio di sogni da realizzare che rimanevano però sempre sogni che svanivano con lo spegnersi di quella piccola fiamma

I fiammiferi possono essere le possibilità nella vita di realizzare i propri sogni o desideri, possono essere i talenti, le capacità o i mezzi, le risorse quindi a disposizione che con le nostre in/capacità le utilizziamo o le sprechiamo.
La bambina non spreca i fiammiferi, li usa nel tentativo di soddisfare i suoi bisogni e morire felice.
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Vecchio 11-04-2010, 21.30.32   #46
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Non amo molto mescolare psicologia con esoterismo, anche se è tutto connesso e la psicologia ha attinto a ciò che l'esoterismo conosceva da un pezzo. Comunque visto che si è parlato di chiave esoterica vorrei ricordare una piccola simpatica cosa (utile anche per altri discorsi).
I fiammiferi sono fatti con lo zolfo.

Se fosse la fiaba della mia vita io ricomincerei la sua elaborazione
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Vecchio 11-04-2010, 21.32.14   #47
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Se non erro Uno, le vuoi dire che si tratta veramente di una cosa di vitale importanza anzi di più?
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Vecchio 12-04-2010, 01.17.40   #48
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Non amo molto mescolare psicologia con esoterismo, anche se è tutto connesso e la psicologia ha attinto a ciò che l'esoterismo conosceva da un pezzo. Comunque visto che si è parlato di chiave esoterica vorrei ricordare una piccola simpatica cosa (utile anche per altri discorsi).
I fiammiferi sono fatti con lo zolfo.

Se fosse la fiaba della mia vita io ricomincerei la sua elaborazione
Perchè dovrei riscriverla visto che l'ho già scritta, anche in chiave esoterica con simbologia annessa fiammiferi compresi?
Siamo in un 3d di psicologia, ed ho già premesso che non sarei andata OT.
Se poi la tua è solo una simpatica provocazione non la raccolgo...
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Vecchio 12-04-2010, 01.41.53   #49
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Perchè dovrei riscriverla visto che l'ho già scritta, anche in chiave esoterica con simbologia annessa fiammiferi compresi?
Siamo in un 3d di psicologia, ed ho già premesso che non sarei andata OT.
Se poi la tua è solo una simpatica provocazione non la raccolgo...
Se volevo provocarti raccoglievi altro che, ma non volevo provocarti.
Fa finta che non abbia scritto/detto nulla a me non cambia la vita .
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Vecchio 12-04-2010, 10.30.56   #50
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La creatività: Si accese una luce bizzarra, alla bambina sembrò di vedere…
La creatività la aiuta a trasformare la disperazione in gioco che la rende felice. Nell’energia creativa e ludica i bisogni primari si sublimano, non si avverte la fame o il disagio psicologico della realtà da cui ci si sta allontanando.
Ha i fiammiferi e la fantasia a disposizione come uniche risorse per realizzare i suoi desideri: calore, cibo, aria di famiglia con tavole imbandite, alberi di Natale e giocattoli.
Se devo essere sincero Diam, non condivido quasi nulla della tua lettura della fiaba, anche limitandosi allo psicologico (che poi non può essere distante dall'esoterico, sono ambiti diversi ma la direzione è una).
Parto da questo pezzo perchè mi pare quello che con più evidenza non tiene conto del dato di fatto della narrazione.

La bambina non sublima i suoi bisogni primari, la bambina muore. Il suo comportamento quindi, al di là di tutto, non può essere considerato adattivo. Da qui ripatirei e riconsiderei un po' tutto... poi, per carità, vedi tu.
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