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Vecchio 05-01-2006, 00.22.36   #1
Kael
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Predefinito Tecniche...

La "tecnica" è un modo di operare secondo canoni ben precisi, prestabiliti.
Potremmo anche chiamarla metodo, procedimento.
Una sorta quindi di sequenza meccanica che, in ambito esoterico, molti usano per 'attingere' a certe energie...

Bene, c'è da dire che spesso questa gente scambia il "possesso" di una qualsivoglia energia (e magari anche di relativa tecnica per ottenerla), con un più elevato stato d'essere, quindi Spirituale. Non è così.

L'energia è amanata sì dallo Spirito che è onnipresente, ma solo in alto esso è libero e puro e possiamo quindi parlare di vera energia Spirituale. In basso invece lo Spirito è sottomesso alla materia, che fa resistenza e lo trattiene, quindi l'energia da esso emanata viene filtrata attraverso la materia e diventa pertanto energia materiale, ossia energia Spirituale "sporca"... (l'esempio del ruscello di montagna e della pozzanghera, usati da Uno nella discussione sul Reiki, rende bene)

Pertanto l'energia arriva "sia dall'alto che dal basso"... non è prerogativa solo della parte alta Spirituale come in molti credono. Quindi il saper attingere a un certo tipo di energia non sempre rappresenta una "crescita Spirituale"... può anche rappresentare una decrescita...

E se queste tecniche sono un processo prestabilito, che mi limitano entro certi schemi, come posso definirle una crescita Spirituale?

Come sarebbe che per raggiungere un più alto livello Spirituale devo convogliarmi in una tecnica?
Devo rinunciare alla mia parte alta intuitiva per apprendere una tecnica che mi racchiude in certi schemi e che di conseguenza mi limita? Che strano... vedo in questa tecnica lo stesso procedimento (la resistenza) che attua la materia per sottomettere lo Spirito... non certo un espansione verso i piani alti archetipici dove tutto è potenziale...


Un individuo che Sa non ha bisogno di tecniche...
Le trascende...

Ergo chi le divulga non sa un bel niente. Attinge, usa, dispone... ma non Sa.

Perchè se voglio far "crescere" una persona (e ricordo che l'esoterismo è, o dovrebbe essere, innanzitutto una "crescita" Spirituale), cerco di insegnarle un modo per espandersi, non per limitarsi... (riflettere su Spirito e materia... libertà e prigionia)

Poi, una volta cresciuta, questa persona può crearsi tutte le tecniche che vuole, quelle che le sono più congeniali... anche la tecnica del "pomodoro che vibra" se vuole... e non sarebbe certo di meno del Reiki o delle altre che si trovano in giro... anzi...


E poi com'è che queste tecniche sono così veloci da imparare?
Perchè basta così poco per arrivare? (dove poi...)
Vi faccio una domanda:
Qual è la strada dove si va più veloce e dove si fatica di meno, quella in discesa o quella in salita?
E' più facile andare in su o in giù?

Pensiamoci...



Aggiungo infine una mia considerazione personale: c'è più soddisfazione a vincere barando, o perdere sapendo di avere dato il massimo e di aver giocato onestamente?
Certo, per chi lo vede come un confronto con gli altri sarà meglio la prima ipotesi, ma per chi crede che l'unico vero confronto è con se stesso, cosa è meglio?

Bah... sarò l'eroe sfigato di turno, quello vestito sempre con la stessa camicia perchè non ha soldi per comprarsene un'altra... ma per me è meglio avere una cosa sola ma esserci arrivati da soli e avendo dato tutto il possibile, piuttosto che averne cento senza nessun merito...
Colpa del mio grillo parlante che mi sta sempre a ronzare nell'orecchio...

Io ho scelto la strada in salita...
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Vecchio 05-01-2006, 11.27.34   #2
Uno
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E' un buonissimo spunto..
Le tecniche servono per accelerare... ma in che modo?
per comodità copio una cosa postata oggi da un'altra parte
Citazione:
Accelerare significa... se io fossi un muratore che prova a tirare su un muro ma non sono tanto pratico... ci provo una volta e viene storto.. ma per saperlo devo aspettare che si asciughi un pò... dopo lo butto giù e ci riprovo... finchè non lo faccio dritto.... allora posso passare ad un altro muro.... sostituisci muro con vicende che si ripetono costanti... lente... nel tempo e occupano la nostra corta vita.... ma se ci fosse un catalizzatore che accelera il processo di asciugatura del muro... in un tempo più breve potresti provarci più volte.... nessuno fa il lavoro al posto tuo... anzi fai più fatica così... perchè nel primo caso te la prendi con comodo... anzi la maggior parte non prova neanche ad alzare il muro.... mette due mattoni e poi si ferma fino al prossimo tentativo....
Ecco a questo dovrebbero servire le tecniche... ma non si imparano in due giorni... o meglio potrei anche ammettere che si imparino anche in 10 minuti... ma si Comprendono dopo e con il tempo.. ma se uno mi promette con due giorni che sono tutto "attivato" o addirittura illuminato.... ebbeh (come direbbe qualcuno che conosciamo ) qualcosa non quadra.... sta mentendo perchè non dice tutto quello che dovremmo fare... e perchè mente?
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Vecchio 05-01-2006, 11.49.04   #3
Artemisia
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Io penso che la tecnica spesso, venga dopo la "teoria".
per teoria intendo un percorso interiore che abbia lo scopo di farci comprendere determinate cose. Solo quando abbiamo appreso davvero il significato di esse allora possiamo permetterci di provare anche a metterle in pratica. E' un ò come provare a correre senza avere la più pallida idea di come si fa per muovere le gambe. Certo in alcuni casi l'istinto aiuta, ma non è una scusa per saltare i passaggi, ma solo per farli più velocemente se siamo portati a quella cosa. Credo che tutti potenzialmente potremmo raggiungere certi obiettivi, solo che per arrivarci serve uno sforzo personale notevole, e non ci è concesso saltare certi scalini. E poi, una volta fatta la parte che può sembrare più noiosa e difficile viene la parte interessante. Ma io mi sono sempre chiesta se avessi potuto apprezzare certe cose senza prima aver percorso quello che io credo essere un passaggio obbligato.
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Vecchio 05-01-2006, 13.18.57   #4
Uno
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Originalmente inviato da Artemisia
Io penso che la tecnica spesso, venga dopo la "teoria".
per teoria intendo un percorso interiore che abbia lo scopo di farci comprendere determinate cose. Solo quando abbiamo appreso davvero il significato di esse allora possiamo permetterci di provare anche a metterle in pratica. E' un ò come provare a correre senza avere la più pallida idea di come si fa per muovere le gambe. Certo in alcuni casi l'istinto aiuta, ma non è una scusa per saltare i passaggi, ma solo per farli più velocemente se siamo portati a quella cosa. Credo che tutti potenzialmente potremmo raggiungere certi obiettivi, solo che per arrivarci serve uno sforzo personale notevole, e non ci è concesso saltare certi scalini. E poi, una volta fatta la parte che può sembrare più noiosa e difficile viene la parte interessante. Ma io mi sono sempre chiesta se avessi potuto apprezzare certe cose senza prima aver percorso quello che io credo essere un passaggio obbligato.
Sono d'accordo, solo che il percorso interiore lo metto già nella pratica (usando o meno anche tecniche) ma è solo una questione di diefinizioni e parole... siamo d'accordo sul senso...
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Vecchio 05-01-2006, 13.31.07   #5
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sta mentendo perchè non dice tutto quello che dovremmo fare... e perchè mente?
Mente perchè magari lui stesso è inconsapevole di quello che mette in moto la sua tecnica... quindi non è proprio un mentire...

Se, invece, ne è consapevole, allora la questione diventa delicata... mente per tenermi legato alla sua tecnica, ossia per non darmi mezzi per trascenderla... diventando così, anzichè un grande Illuminato libero, uno schiavetto nella sua catena di montaggio...
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Vecchio 05-01-2006, 13.37.52   #6
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Mente perchè magari lui stesso è inconsapevole di quello che mette in moto la sua tecnica... quindi non è proprio un mentire...

Se, invece, ne è consapevole, allora la questione diventa delicata... mente per tenermi legato alla sua tecnica, ossia per non darmi mezzi per trascenderla... diventando così, anzichè un grande Illuminato libero, uno schiavetto nella sua catena di montaggio...

E' come Bill Gates che tiene segreti i codici sorgente di windows...(sì vabbè...windows è una ciofeca....però magari si potrebbe migliorare....)?
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Vecchio 05-01-2006, 13.43.12   #7
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invece ho qualche dubbio...
teoria...teoria...teoria....rischio di riempirmi la testa di teorie..
che molto spesso sono di altri....tra questi altri
ci sono ottimi teorici e scarsi teorici (o meglio che restano
sempre teorici)...
appresa una teoria...la pratico passo passo....
ad un sarto gli puoi spiegare 100 volte come si fa un rammendo
ed in teoria lo sa fare perfettamente....mettigli un ago in mano
e ti accorgi che non sa fare nulla tranne un ammucchio di punti...
quindi teoria mentre pratico...e quando teoria e pratica sono affinate
ecco che posso (restando all' esempio del sarto) trovare una
tecnica più veloce...pulita..e precisa..per il mio rammendo...
con la capacità...forse di cominciare a far teoria a un nuovo allievo sarto...


????
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Vecchio 05-01-2006, 13.46.11   #8
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Ma se un apprendista sarto non sa a cosa serve un ago e come si usa? Probabilmente lo capirà vedendolo all'opera....o forse no?
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Vecchio 05-01-2006, 13.49.05   #9
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stiamo scrivendo contemporaneamente sisi

perchè mente? perchè non insegna tutto?

una volta si diceva (oggi mi ispira l' artigianato )
l' allievo deve "rubare" l' arte...nel senso che l' attenzione
e la dedizione...nonchè l' esserci portato ...faceva la differenza

oggi ...e si...oggi se ti dò poco per volta e ti faccio mancare
sempre qualcosa...avrai sempre bisogno di me....
in breve...come creare e conservare servetti...schiaventi ecc ecc..
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Vecchio 05-01-2006, 13.54.20   #10
Kael
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Originalmente inviato da Era
una volta si diceva (oggi mi ispira l' artigianato )
l' allievo deve "rubare" l' arte...nel senso che l' attenzione
e la dedizione...nonchè l' esserci portato ...faceva la differenza
Eccolo la Era... quanto durava l'apprendistato una volta?
Anni e anni...

Ora fai il corsetto di un mese e cosa diventi?

Uhm...
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Vecchio 05-01-2006, 13.56.01   #11
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Originalmente inviato da Cat
Ma se un apprendista sarto non sa a cosa serve un ago e come si usa? Probabilmente lo capirà vedendolo all'opera....o forse no?
scusa Cat mi sembrava chiaro....
essi ti faccio vedere l' ago...il filo...ti mostro come tenerlo
in mano...ti dò un pezzo di stoffa...faccio i primi punti...
e mentre ti spiego...tu provi =teoria e pratica...e tecnica
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Vecchio 05-01-2006, 13.58.27   #12
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ok ^_^ sono tonta ma forse così ci arrivo anche io a cucire qualche punto
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Vecchio 05-01-2006, 14.08.40   #13
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Originalmente inviato da Era
invece ho qualche dubbio...
teoria...teoria...teoria....rischio di riempirmi la testa di teorie..
che molto spesso sono di altri....tra questi altri
ci sono ottimi teorici e scarsi teorici (o meglio che restano
sempre teorici)...
appresa una teoria...la pratico passo passo....
ad un sarto gli puoi spiegare 100 volte come si fa un rammendo
ed in teoria lo sa fare perfettamente....mettigli un ago in mano
e ti accorgi che non sa fare nulla tranne un ammucchio di punti...
quindi teoria mentre pratico...e quando teoria e pratica sono affinate
ecco che posso (restando all' esempio del sarto) trovare una
tecnica più veloce...pulita..e precisa..per il mio rammendo...
con la capacità...forse di cominciare a far teoria a un nuovo allievo sarto...
Sono daccordissimo con te Era, ma tengo a specificare che la tecnica NON è la pratica... giusto per evitare incomprensioni nell'uso dei termini.

Teoria, pratica e tecnica, sono tre cose diverse.
E come ha detto Uno poco più su, posso fare pratica sia usando che non usando tecniche...
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Vecchio 05-01-2006, 14.22.49   #14
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Originalmente inviato da Cat
ok ^_^ sono tonta ma forse così ci arrivo anche io a cucire qualche punto
idem sono tonta pure io...

Si Kael...teoria pratica e tecnica sono 3 cose diverse sisi
questo lo capitocompresointeso
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Vecchio 05-01-2006, 14.49.17   #15
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Anzi... potremmo quasi dire che la tecnica è un modo per limitare la pratica....

Perchè dunque fossilizzarsi sulle tecniche, quando abbiamo a disposizione una sana pratica che ci fa sondare la vita in tutti i suoi molteplici aspetti?
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Vecchio 05-01-2006, 16.01.18   #16
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Originalmente inviato da Kael
Anzi... potremmo quasi dire che la tecnica è un modo per limitare la pratica....

Perchè dunque fossilizzarsi sulle tecniche, quando abbiamo a disposizione una sana pratica che ci fa sondare la vita in tutti i suoi molteplici aspetti?
beh le tecniche però possono servire per discernere cosa prendere dal tutto per iniziare.. poi puoi lasciarle una volta compreso come procedere, ci sono anche "fortunati" che per talento non hanno bisogno di tecniche per alcune cose... limportante è essere sicuri di essere tra quei fortunati e in quel settore...
Esempio
Per imparare a scrivere tutti siamo stati a scuola, un maestra o un maestro ci ha prima fatto vedere le lettere appese al muro o alla lavagna, ci ha fatto sentire come si pronunciano e come messe insieme assumono dei significati, poi la posizione della penna e infine ci ha provato a farle scrivere... come impugnare la penna... quanto premere etc... teoria pratica e tecnica...
una volta imparato se ci occorre e abbiamo le mani impegnate possiamo prendere una penna in bocca... se non abbiamo una penna possiamo usare uno stecco sulla sabbia.. possiamo in un discorso per farci capire disegnare nell'aria con un dito... insomma la tecnica sparisce...
Tutti ci siamo sbizzarriti prima di andare a scuola con penne e pennarelli... qualcuno di noi può aver acquisito l'abilità manuale prima di vedere un quaderno... una volta che la maestra ci ha spiegato la vocalizzazione e come si uniscono partiamo quasi sparati a scrivere... la tecnica non ci serve... ma dobbiamo essere capaci di scrivere non illuderci...
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Vecchio 18-01-2006, 16.27.20   #17
seleparina
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Io apprendo una tecnica (libri, internet, passaparola) che, messa in pratica, diviene la mia tecnica (nel senso che l'adatto a me e ne adeguo le pratiche per ottenere il risultato)...ma la mia tecnica non è La tecnica e quando l'adatto a me già ha perso la sua originalità...se la passo al "discepolo" dovrò quantomeno avere l'accortezza di trasmettergli le informazioni essenziali che possano far sì che egli trovi il suo modo per mettere in pratica...la tecnica è necessaria, quantomeno come mezzo iniziale per passare dalla teoria alla pratica e infine alla comprensione. E' vero, teoria tecnica e pratica sono tre cose diverse, ma onestamente non riesco a scinderle completamente e tralasciarne una per arrivare all'apprendimento, mi servono entrambe e sta alla capacità di ognuno dare il giusto peso e valore ad ognuna senza farsi imbrigliare credendo di essere giunti al risultato.
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Vecchio 18-01-2006, 17.10.51   #18
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Citazione:
Originalmente inviato da seleparina
Io apprendo una tecnica (libri, internet, passaparola) che, messa in pratica, diviene la mia tecnica (nel senso che l'adatto a me e ne adeguo le pratiche per ottenere il risultato)...
Anche io la pensavo così eoni fa... poi ho scoperto che ero un pigro e che volevo illudermi di fare qualcosa
Sto scherzando... ma non del tutto... se una tecnica è valida... cioè studiata da qualcuno che Conosce tutti i meccanismi per poter ottenere uno scopo.. ma conosce anche i possibili effetti collaterali è errato cercare di adattare la tecnica a noi....
Al limite possiamo adattarci noi (piccolo) alla tecnica... oppure se proprio stride completamente cercare la tecnica adatta a noi ... però se non siamo in grado di valutare oggettivamente siamo da capo... cioè andremo in cerca di quella che più ci fa comodo... ma sarà quella più adatta? (domanda retorica)


P.s. l'inizio riferito all'esperienza di Sele è solo uno spunto per chiarire, se possibile, alcune cose...
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Vecchio 18-01-2006, 17.20.58   #19
milsan
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Alcune tecniche sono "perfette" così come sono , mi sovviene ad esempio il primo, il secondo ed il terzo Krya , cio' non vuol dire comunque ,che con l' avanzare della Comprensione non si riesca ad arrivare a formulare una tecnica personale altrettanto valida....
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Vecchio 18-01-2006, 18.21.33   #20
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Vero Milsan... ma non con l'inizio della Comprensione... con l'avvento di una Comprensione abbastanza estesa... e quindi quando praticamente non servono più tecniche
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Vecchio 18-01-2006, 18.39.36   #21
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Sono in perfetto accordo con te Uno, nel momento in cui la Comprensione arriva ad una certa soglia ..il mezzo..perde la sua importanza ,diventando l'essere stesso "mezzo" di se stesso nei confronti della Coscienza Superiore....non so' se sono riuscito ad esprimermi in maniera comprensibile..
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Vecchio 18-01-2006, 23.47.49   #22
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C'è un antico adagio orientale che recita:

"La cosa più importante di un'arma, è l'uomo che la impugna"

Questo perchè nessun vero maestro si sognerebbe di mettere un'arma in mano ad un discepolo che non fosse ancora pronto. Sarebbe pericoloso per sè e per gli altri.

Il lupo ci ha messo millenni per sviluppare le sue zanne, ma ora è veramente padrone della sua forza, e non la userebbe mai senza motivo. Potrebbe entrare in un gregge di pecore e ucciderne una per fame, ma guarderebbe le altre, fiero della sua forza, senza torcerle un capello...
Diversamente, una sventurata pecorella a cui venissero applicate un paio di corna d'acciaio, potrebbe restare talmente scombussolata dalla sua nuova forza, di cui non è conscia, che sventrata la sua prima simile per sbaglio, potrebbe in breve far fuori l'intero gregge, ammaliata ed acciecata da questo nuovo oscuro potere...
Non so se è chiaro cosa intendo con questo esempio.

Oggi vedo tanti che, avuta la katana, la spada giapponese, già si credono invincibili samurai.
Vedo tanti che, avuta la macchina sportiva, già si credono insuperabili piloti.
Vedo tanti che, appresa una tecnica, già si sentono i nuovi guru dell'era moderna.

C'è bisogno di coscienza.
La spada, la macchina, la tecnica... non valgono niente senza l'Uomo che sta dietro.
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Vecchio 19-01-2006, 14.01.54   #23
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Originalmente inviato da Kael
C'è un antico adagio orientale che recita:

"La cosa più importante di un'arma, è l'uomo che la impugna"

Oggi vedo tanti che, avuta la katana, la spada giapponese, già si credono invincibili samurai.
Vedo tanti che, avuta la macchina sportiva, già si credono insuperabili piloti.
Vedo tanti che, appresa una tecnica, già si sentono i nuovi guru dell'era moderna.

C'è bisogno di coscienza.
La spada, la macchina, la tecnica... non valgono niente senza l'Uomo che sta dietro.
credo che dipenda anche e forse soprattutto dalla umiltà che ognuno dimostra. Il non lasciarsi prendere la mano dalla sindrome del Super eroe ( Io sono......) deriva sicuramente, e qui sono daccordo con Te, dalla aquisizione/riscoperta della coscienza.
L'apparire erudito di qualsivoglia pratica, tecnica e/o conoscenza certamente mostrerà il suo effetto limitato col passare del tempo; ovvio in riferimento a ciò di cui si sta parlando.
Quello che dovrebbe Riscoprisri Uomo, oggi si accontenta di possedere. Questo dal mio punto di vista, credo che dipenda dalla deviazione nella misura in cui l'ego contribuisce col suo operare.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vero anche questo , secondo me ,Jezebelius...
l' Umiltà di riconoscersi un mezzo e non un arteficie della Superiore Volontà è cosa rara e molto difficile da ottenere...esiti spesso incerti sono legati al manifestarsi di eghi non riconosciuti prontamente da moltissimi sinceri Ricercatori, non è facile ne sicura la strada per la Consapevolezza.
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Vecchio 19-01-2006, 23.25.57   #25
Lucignolo
Gli/le piace l'aria
 
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In breve: la tecnica è uno degli strumenti per trasmettere le esperienze, come la teoria. Il Cammino ha una natura diversa ed è personale.

Perchè costoro mentono?

Sembra che mentano (qualcuno è in buona fede) perchè loro parlano di barbabietole e noi siamo convinti di comperare zucchero.

Quelli in malefede invece sanno benissimo che noi vogliamo comperare zucchero, ma ci vendono lostesso le loro barbabietole: è una questione di business.

Cito il mio mentore di vita e di mestiere, che a volte mi guarda e dice: "E' un mondo difficile..." poi fa un sorriso.
Lucignolo non è connesso  
 


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