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Vecchio 28-06-2008, 19.59.56   #1
Uno
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Predefinito Grattachecca

Non so se ci siano ancora i chioschi sul lungo Tevere (Roma) e se la facciano come la facevano una volta, fino ad una ventina di anni fa c'erano, però sospetto che tra regolamenti asl e simili, non so...

Non so se riuscirò a dare l'idea di cosa sia realmente la grattachecca originale, in linea di massima si può tradurre con granita, però sono cose seppur simili un pò diverse.
Ricordo quei chioschetti di cui parlavo sopra in cui dei signori (generalmente anziani) facevano praticamente solo quello.
In sintesi sostanzialmente la grattachecca si fa grattando a mano (con degli attrezzini) il ghiaccio da un cubone, poi nel bicchiere si aggiunge (in quella più antica/naturale) del succo di limone spremuto a mano e forse zucchero... nelle versioni più moderne utilizzavano degli sciroppi.
Mi rendo conto che descrivendola così sembra identica alla granita eppure posso assicurarvi che era (è se si trova ancora) diversa (soprattutto quella al limone) da quelle che fanno le macchinette tritaghiaccio con l'aggiunta dei vari aromi in polvere.
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Vecchio 28-06-2008, 20.13.00   #2
Ray
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Ci credo che era diversa... oltre all'evidente differenza tra il limone appena spremuto e l'aroma artificiale, mi ha colpito sta cosa di grattare il cubone con attrezzini. Facile quindi che i pezzettii di ghiaccio non avessero tutti la stessa grandezza, che il risultato non sia stato così omogeneo come le granite attuali. Mi immagino che questo le rendesse più interessanti da mangiare e che richiedessero più attenzione...
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Vecchio 28-06-2008, 20.25.12   #3
jezebelius
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Tra l'altro anche la stessa forza, nel grattare, poteva variare e forse anche da questo dipendevano pezzi più o meno grandi.
Tutto con le mani insomma, niente aggeggi meccanici. Sforzo nel grattare, sforzo nel premere il limone.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 29-06-2008, 10.07.21   #4
Astral
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Me ne parlavano i miei genitori, e dicevano che erano molto buone, e che sono in via di estinzione. Sono sicuro che in genere il limone e lo zucchero sciroppato ormai non si utilizza più ed è stato sostituito dai sciroppi ( che permettono una maggiore gamma di gusti).

Tuttavia sono riuscito a trovare ancora chi gratta il ghiaccio a mano, con una specie di rasoio o strumento, proprio col blocco di ghiaccio come dice Uno.

Da queste parti l'ho trovato sul litorale sud-orientale delle spiagge romane, ed anche in qualche bar dei castelli romani, dove evidentemente un pizzico di tradizione della capitale rimane ancora.

Si Ray, nulla a che vedere con quella polvere di ghiaccio della macchinetta, che si acciaccha tutta e del ghiaccio vero rimane ben poco.
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Vecchio 29-06-2008, 23.02.31   #5
Sole
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C'è ancora, una sola la vecchietta originale affianco al ponte che collega l'isola Tiberina dalla parte di trastevere (non mi ricordo il nome.. ), con un attrezzo particolare viene grattato il ghiaccio e messo in un bicchiere e poi riempito si sciroppo. Purtroppo di limone vero non ne ho mai visto.. ma è comprensibile visto che la grattachecca è una tradizione a Trastevere e deve avere un prezzo basso come ha, se ci mettono limone vero il prezzo salirebbe ... la tradizione originale dei poveri oggi costa.
Comunque, non che gli altri grattacheccari non usino la stessa tecnica, ma dentro il chiosco non c'è la vecchietta e non parlano trasteverino...
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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