Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Forum > Tempio > Esoterismo

 
 
Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Vecchio 12-04-2009, 07.30.19   #1
nikelise
Organizza eventi
 
L'avatar di nikelise
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
Predefinito La sofferenza , la croce il suo significato

In questo giorno di Pasqua ,
una riflessione sulla sofferenza.
Il terremoto in Abruzzo ci impone di riflettere sulla sofferenza e sul suo perche'.
Giovanni Paolo 2 ha fatto della sofferenza la sua VIA e la VIA .
La croce al di la' del suo valore simbolico e' prima di tutto la valorizzazione della sofferenza , il lato orizzontale della vita che interseca quello verticale.
Il Rosarium Philosoforum alla figura 17 disegna sulle spalle del re ali di pipistrello , di un animale che vive nella notte , il re ha in se' il buio della notte ma e' un buio che fa volare.
L'esperienza di Gesu' uomo e' prima di essere un messaggio di gioia per la sua rinascita e' l'accettazione del dolore della morte quale unica strada per la liberazione dall'angoscia.

Eppure tutto quello che facciamo va nella direzione opposta viviamo per ottenere gioie gratuite , gioie senza dolore .
nikelise non è connesso  
Vecchio 12-04-2009, 12.22.10   #2
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Il Rosarium Philosoforum alla figura 17 disegna sulle spalle del re ali di pipistrello , di un animale che vive nella notte , il re ha in se' il buio della notte ma e' un buio che fa volare.
Icone allegate
Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:  Fig. 17.jpg
Visite: 765
Dimensione:  76.8 KB  
Ray non è connesso  
Vecchio 12-04-2009, 20.12.33   #3
nikelise
Organizza eventi
 
L'avatar di nikelise
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Grazie Ray ,
si puo' continuare ad esaminare il simbolismo del re ...appena possibile.
nikelise non è connesso  
Vecchio 19-04-2009, 13.34.53   #4
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio

Eppure tutto quello che facciamo va nella direzione opposta viviamo per ottenere gioie gratuite , gioie senza dolore .
Sarebbe semplice dire che senza sofferenza la gioia non avrebbe significato, non avrebbe senso, però c'è di più, la sofferenza è un carburante potente, che raggiunge apici che normalmente con la gioia non siamo capaci di raggiungere, per questo siamo costretti a soffrire, non siamo capaci altrimenti.
Bisogna espandere questo discorso...
Uno non è connesso  
Vecchio 19-04-2009, 20.41.19   #5
nikelise
Organizza eventi
 
L'avatar di nikelise
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Sarebbe semplice dire che senza sofferenza la gioia non avrebbe significato, non avrebbe senso, però c'è di più, la sofferenza è un carburante potente, che raggiunge apici che normalmente con la gioia non siamo capaci di raggiungere, per questo siamo costretti a soffrire, non siamo capaci altrimenti.
Bisogna espandere questo discorso...
La sofferenza ha origine nel nostro stato imperfetto e ci costringe al movimento .
Il movimento ci da' la sensazione di esistere , di essere .
La gioia invece ci appaga e ci ferma ed inevitabilmente segue la depressione che e' la sensazione di non esistere.
nikelise non è connesso  
Vecchio 21-04-2009, 21.18.40   #6
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

La sofferenza nasce con la Genesi, quando Dio maledì la terra e disse che avrebbe prodotto spine e che la donna avrebbe partorito con il dolore...
Ma il parto anche se provoca sofferenze che sembrano insopportabili, fa nascere una nuova creatura...
Quindi la sofferenza se è vissuta nel giusto senso è feconda di qualcosa di nuovo..eleva e purifica, e questo è anche nel mistero della croce.
Nella croce la sofferenza non è fine a se stessa ma il mezzo per vivere una vita più piena e per elevarsi dalla materia, dalla fisicità...
Una cosa raggiunta tramite la sofferenza è molto più preziosa di una cosa ottenuta facilmente e rende la persona più profonda, più attenta alla sofferenza degli altri, più capace di amare gratuitamente perchè ha provato sulla propria pelle cosa significa...
Tutte cose precluse a chi non ha occasione di sperimentarla...
Dio dà la forza di affrontarla, se dà la sofferenza dà anche la sopportazione di essa in misura che una persona può sostenere, ma non bisogna andare a cercarsela, chiaramente, altrimenti si passa in quella categoria di persone che gode nel soffrire e far soffrire, ma questo è un altro discorso attraverso il quale si arriva al risultato contrario, cioè non eleversi ma rimanere attaccati alla fisicità e alla materia.
stella non è connesso  
Vecchio 21-04-2009, 21.48.46   #7
nikelise
Organizza eventi
 
L'avatar di nikelise
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
La sofferenza nasce con la Genesi, quando Dio maledì la terra e disse che avrebbe prodotto spine e che la donna avrebbe partorito con il dolore...
Ma il parto anche se provoca sofferenze che sembrano insopportabili, fa nascere una nuova creatura...
Quindi la sofferenza se è vissuta nel giusto senso è feconda di qualcosa di nuovo..eleva e purifica, e questo è anche nel mistero della croce.
Nella croce la sofferenza non è fine a se stessa ma il mezzo per vivere una vita più piena e per elevarsi dalla materia, dalla fisicità...
Una cosa raggiunta tramite la sofferenza è molto più preziosa di una cosa ottenuta facilmente e rende la persona più profonda, più attenta alla sofferenza degli altri, più capace di amare gratuitamente perchè ha provato sulla propria pelle cosa significa...
Tutte cose precluse a chi non ha occasione di sperimentarla...
Dio dà la forza di affrontarla, se dà la sofferenza dà anche la sopportazione di essa in misura che una persona può sostenere, ma non bisogna andare a cercarsela, chiaramente, altrimenti si passa in quella categoria di persone che gode nel soffrire e far soffrire, ma questo è un altro discorso attraverso il quale si arriva al risultato contrario, cioè non eleversi ma rimanere attaccati alla fisicità e alla materia.
Ma la sofferenza non e' il fine e' il mezzo attraverso il quale l'uomo si muove e non sempre .
La sofferenza c'e' perche c'e' un'identificazione che cade ,
se ci fosse solo identita'/ essenza , non ci sarebbe sofferenza.
Solo Gesu' , credo , fu un'eccezione perche' Lui volle sofrire per indicare la strada a chi subiva la sofferenza.

Ultima modifica di nikelise : 21-04-2009 alle ore 21.51.02.
nikelise non è connesso  
Vecchio 21-04-2009, 22.01.55   #8
Grey Owl
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Grey Owl
 
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 2,100
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
La sofferenza ha origine nel nostro stato imperfetto e ci costringe al movimento. Il movimento ci da' la sensazione di esistere , di essere .
La gioia invece ci appaga e ci ferma ed inevitabilmente segue la depressione che e' la sensazione di non esistere.
Condivido appieno, è nella sofferenza che si rompono quelle impalcature di effimere certezze. La sofferenza è come un fuoco che brucia le cose superficiali, si sopravvive alla sofferenza. Come un'araba fenice che dalle ceneri rinasce, anche l'uomo rinasce dalle ceneri di ciò che era. La sofferenza è una condizione di dolore, per il fatto che il nostro stato è imperfetto, siamo alla ricerca di Dio. Il movimento verso Dio è fatto di sofferenza.

AGGIUNGO: ho scritto mentre postava nike, e condivido il suo punto di vista.

Ultima modifica di Grey Owl : 21-04-2009 alle ore 22.03.13. Motivo: Messo l'aggiungo
Grey Owl non è connesso  
Vecchio 21-04-2009, 22.44.42   #9
luke
Organizza eventi
 
L'avatar di luke
 
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
Predefinito

C'è una frase molto bella, che ho postato anche in aforismi, che dice "finche sarai capace di soffrire avrai la possibilità di essere felice, poichè, per strano che sembri, la gioia nasce solo dal dolore"

Trovo che la parte più importante sia quel "capace di soffrire", che ci indica come non la sofferenza in quanto tale e fine a se stessa, ma il modo il cui la viviamo può portarci ad evolvere realmente, cosa che sarebbe probabilmente impossibile in un'esistenza vissuta senza dolore, soffernza e prove da superare.

Di esempi in tal senso la storia ne mostra tantissimi, primo fra tutti quello del Cristo, il quale, tra le varie cose, ha mostrato all'umanita come la sofferenza spinta all'estremo non ci precluda nulla, anzi, a Lui è servita addirittura a vincere la morte.
Ora, pur non mirando così in alto, credo che chiunque può vivere la sofferenza ed il dolore della vita, in maniera costruttiva, vedendola come dei bagni gelati superati i quali ci si trova ad essere più forti e resistenti.
Una cosa che ho notato anche su me stesso,poi, è che le sofferenze e le prove che si vivono sono nella maggior parte dei casi "calibrate" sulle capacità e l'evoluzione raggiunta da ognuno.
Mi è capitato a volte, ad esempio, di sforzarmi per accettare, capire e comprendere determinate situazioni perchè capivo che così era giusto ed utile al mio percorso, pur con le sofferenze che esse portavano : appena stavo per riuscirci BAM la situazione in questione si inaspriva ancora di più, come a dire: queste cose per accettarle e comprenderle davvero e fino in fondo, devi saperle reggere alla massima pressione che puoi sopportare in quel momento, e non con una pressione ed una difficoltà blanda e all'acqua di rose.
luke non è connesso  
Vecchio 23-04-2009, 00.26.16   #10
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Sarebbe semplice dire che senza sofferenza la gioia non avrebbe significato, non avrebbe senso, però c'è di più, la sofferenza è un carburante potente, che raggiunge apici che normalmente con la gioia non siamo capaci di raggiungere, per questo siamo costretti a soffrire, non siamo capaci altrimenti.
Bisogna espandere questo discorso...
Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
La sofferenza ha origine nel nostro stato imperfetto e ci costringe al movimento .
Il movimento ci da' la sensazione di esistere , di essere .
La gioia invece ci appaga e ci ferma ed inevitabilmente segue la depressione che e' la sensazione di non esistere.
Anche la sofferenza annichilisce come la gioia se non vissuta. Vedo più che non sappiamo vivere la gioia bene come la sofferenza.
Vediamo tantissima gente che cammina per strada con enormi sofferenze represse o nascoste sotto tonnellate di telefonini e vestiti e sorrisi del momento senza vivere nulla di ciò che gli accade.

Quel che vedo io è che la sofferenza ci porta giù e giù, ci permette di osservare il nero, il buio lo sopportiamo meglio che la luce. La spinta che da la gioia è davvero troppo oltre la capacità di reggere di un corpo umano normale.
Pensiamo ad un Santo, San Francesco era la Gioia quando cantava al fratello Sole. San Francesco sapeva usare la gioia e la tollerava. Madre Teresa aveva degli occhi luminosi e felici, non c'era sofferenza.
Se dovessi dare una direzione alle due tendenze direi che la sofferenza è orientata verso il basso e la gioia verso l'alto e non riusciamo, possiamo, andare troppo in alto, ma verso il basso si perchè siamo materia. Alla fin fine credo che abbiano la stessa potenza, ma una possiamo usarla da subito e l'altra no.
Noi ci esercitiamo a sopportare la sofferenza sempre più, sempre più e ci teniamo in movimento, come dice Nike, perchè andando sempre più a fondo prima o poi sbuchiamo dall'altra parte e cavalchiamo anche la gioia. Alla fine i due estremi si devono toccare.

Gesù.... e come si fa a parlare di Lui... credo che la sua sofferenza fosse gioia nell'andare incontro alla Volontà del Padre che è una con la Sua. Ma come si fa a fare delle ipotesi su questo...
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Sole non è connesso  
Vecchio 24-04-2009, 19.59.12   #11
luke
Organizza eventi
 
L'avatar di luke
 
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Anche la sofferenza annichilisce come la gioia se non vissuta. Vedo più che non sappiamo vivere la gioia bene come la sofferenza.
Vediamo tantissima gente che cammina per strada con enormi sofferenze represse o nascoste sotto tonnellate di telefonini e vestiti e sorrisi del momento senza vivere nulla di ciò che gli accade.

Quel che vedo io è che la sofferenza ci porta giù e giù, ci permette di osservare il nero, il buio lo sopportiamo meglio che la luce. La spinta che da la gioia è davvero troppo oltre la capacità di reggere di un corpo umano normale.
Pensiamo ad un Santo, San Francesco era la Gioia quando cantava al fratello Sole. San Francesco sapeva usare la gioia e la tollerava. Madre Teresa aveva degli occhi luminosi e felici, non c'era sofferenza.
Se dovessi dare una direzione alle due tendenze direi che la sofferenza è orientata verso il basso e la gioia verso l'alto e non riusciamo, possiamo, andare troppo in alto, ma verso il basso si perchè siamo materia. Alla fin fine credo che abbiano la stessa potenza, ma una possiamo usarla da subito e l'altra no.
Noi ci esercitiamo a sopportare la sofferenza sempre più, sempre più e ci teniamo in movimento, come dice Nike, perchè andando sempre più a fondo prima o poi sbuchiamo dall'altra parte e cavalchiamo anche la gioia. Alla fine i due estremi si devono toccare.

Gesù.... e come si fa a parlare di Lui... credo che la sua sofferenza fosse gioia nell'andare incontro alla Volontà del Padre che è una con la Sua. Ma come si fa a fare delle ipotesi su questo...

Ho scritto due minuti fa nel topic sulla felicità e adesso già sento il bisogno di dire qualcosa in questo dedicato alla sofferenza

Partendo dall'intervento di Sole, sopratutto la parte che ho evidenziato, volevo chiedervi se, secondo voi, esercitarsi a reggere i momenti di sofferenza, serva anche ad allenarsi a reggere e sostenere meglio i momenti, in genere più rari, di felicità o soffrire può farci solo abituare a soffrire "meglio"?

E' come chiedersi se uno che ha vissuto per un periodo in un luogo con 50 gradi sotto zero venisse rapidamente portato in un posto caldissimo, cosa accadrebbe? Schiatterebbe subito oppure il suo fisico ( e tutto il resto) si sarebbero già temprati e adattati in modo da poter resistere in una condizione sempre avversa ma opposta?
Io ancora non sono riuscito a trovare una risposta definitiva.

Ultima modifica di luke : 24-04-2009 alle ore 20.02.29.
luke non è connesso  
Vecchio 25-04-2009, 12.48.32   #12
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da luke Visualizza messaggio
Ho scritto due minuti fa nel topic sulla felicità e adesso già sento il bisogno di dire qualcosa in questo dedicato alla sofferenza

Partendo dall'intervento di Sole, sopratutto la parte che ho evidenziato, volevo chiedervi se, secondo voi, esercitarsi a reggere i momenti di sofferenza, serva anche ad allenarsi a reggere e sostenere meglio i momenti, in genere più rari, di felicità o soffrire può farci solo abituare a soffrire "meglio"?

E' come chiedersi se uno che ha vissuto per un periodo in un luogo con 50 gradi sotto zero venisse rapidamente portato in un posto caldissimo, cosa accadrebbe? Schiatterebbe subito oppure il suo fisico ( e tutto il resto) si sarebbero già temprati e adattati in modo da poter resistere in una condizione sempre avversa ma opposta?
Io ancora non sono riuscito a trovare una risposta definitiva.
Secondo me si, aumentare la resistenza alla sofferenza corrisponde all'aumentare la resistenza alla gioia (di più... secondo me l'attira). Quello che non condivido del tuo esempio è la questione del caldo/freddo, anche se sottolinea come vediamo gioia e sofferenza come opposti.

Tuttavia, chiunque abbia fatto esperienza di gioia e di sofferenza potrà constatare come entrambe siano assimilabili al caldo.
Sofferenza è tensione... differenza di potenziale... energia. Stessa cosa la gioia. Se la gioia supera un determinato livello diventa sofferenza, può provocare proprio dolore, anche se magari un po' ci piace.

In realtà credo che qualsiasi cosa possa diventare sofferenza se supera il nostro grado di tolleranza... anzi no, se si avvicina ad esso, se lo supera ci rompiamo.
E probabilmente la sofferenza è proprio solo questo... ossia qualcos'altro giunto ad un livello di difficile tollerabilità. Per questo aumentare la resistenza ad essa ci apre nuovi mondi... apre nuovi mondi in noi (campi di esistenza) per cose che prima chiamavamo sofferenza e poi chissà, magari anche gioia.
Ray non è connesso  
Vecchio 25-04-2009, 14.59.33   #13
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Tuttavia, chiunque abbia fatto esperienza di gioia e di sofferenza potrà constatare come entrambe siano assimilabili al caldo.
Sofferenza è tensione... differenza di potenziale... energia. Stessa cosa la gioia. Se la gioia supera un determinato livello diventa sofferenza, può provocare proprio dolore, anche se magari un po' ci piace.
No Ray, prova a pensarci... la gioia all'inizio è una fresca brezza (che potrebbe diventare ebrezza) al culmine diventa piacevole fresco senza tensione, cioè espansione.... ma questo dura talmente poco che raramente è apprezzabile/percepibile, poi inevitabilmente ripiombi all'indietro andando a riscaldarti e ad aver dolore e sofferenza. Più "sali" e più riscendi dopo. Per questo per raggiungere una grande gioia occorre una grande resistenza, mentre la sofferenza è abbastanza sopportabile se non supera un certo livello perchè non è molto distante da dove normalmente soggiorniamo.
Uno non è connesso  
Vecchio 25-04-2009, 16.11.35   #14
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
No Ray, prova a pensarci... la gioia all'inizio è una fresca brezza (che potrebbe diventare ebrezza) al culmine diventa piacevole fresco senza tensione, cioè espansione.... ma questo dura talmente poco che raramente è apprezzabile/percepibile, poi inevitabilmente ripiombi all'indietro andando a riscaldarti e ad aver dolore e sofferenza. Più "sali" e più riscendi dopo. Per questo per raggiungere una grande gioia occorre una grande resistenza, mentre la sofferenza è abbastanza sopportabile se non supera un certo livello perchè non è molto distante da dove normalmente soggiorniamo.
Ci penso, e cercherò anche di percepire meglio quado mi capita, comunque non mi batte più di tanto.
Ok per la brezza piacevole, nel senso di movimento, ma non mi è ok per il fresco se inteso come calo di temperatura (a meno che non si esca da uno stato di sofferenza e comunque per pochissimo)... la gioia da comunque un incremento di energia e, con esso, di calore.
Mah...
Ray non è connesso  
Vecchio 25-04-2009, 16.23.01   #15
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

Però c'è anche un altro aspetto, la gioia e la felicità ci fanno sentire leggeri leggeri che sembra di volare, la sofferenza invece è un peso...
Non so se l'energia dia calore, certo è movimento perchè non è statica.
Ma penso sia una questione di range, la sofferenza si regge meglio perchè è nel nostro range abituale, ma se il mio range abituale si innalza verso la gioia e la felicità, penso che reggeò meglio momenti di felicità e meno quelli di sofferenza.
Però sono convinta che solo attraverso la sofferenza si possono apprezzare i momenti di felicità, le due cose sono collegate, perchè se uno è sempre felice e gioioso non può vedere la differenza con uno stato più alto.
E ancora, ho conosciuto persone felici anche se povere e con un'esistenza difficile, penso sia dovuto ad una disposizione d'animo, e queste persone riescono a sopportare meglio anche la sofferenza, forse perchè accettano tutto quello che viene...
stella non è connesso  
Vecchio 25-04-2009, 17.28.28   #16
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ci penso, e cercherò anche di percepire meglio quado mi capita, comunque non mi batte più di tanto.
Ok per la brezza piacevole, nel senso di movimento, ma non mi è ok per il fresco se inteso come calo di temperatura (a meno che non si esca da uno stato di sofferenza e comunque per pochissimo)... la gioia da comunque un incremento di energia e, con esso, di calore.
Mah...
Per capirci, una grande gioia improvvisa può portarti anche all'infarto, ma questo è quando "stai tornando indietro"
Allo stesso tempo si dice che una gioia ti scalda il cuore, ma quando? Quando torni indietro....
Una sofferenza poi ti lascia freddo e gelo... ma quando? quando torni indietro, dopo...

C'è il problema che iniziamo ad assaporare dopo che è passata la faccenda, e non è neanche un retrogusto, ma associamo la percezione del momento al ricordo appena passato.
Se riusciamo ad osservare questo, becchiamo anche una bella fetta di percezioni che ci perdiamo per strada
Uno non è connesso  
Vecchio 25-04-2009, 20.19.37   #17
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
ma associamo la percezione del momento al ricordo appena passato.
Questo mi dice molto. In parte, su altro, ne ho avuto esperienza. Quindi metto in stand by sta cosa e osserverò, poi ci torno.
Ray non è connesso  
Vecchio 11-05-2009, 10.50.52   #18
Edera
Bannato/a
 
Data registrazione: 28-04-2009
Messaggi: 1,834
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Eppure tutto quello che facciamo va nella direzione opposta viviamo per ottenere gioie gratuite , gioie senza dolore .
C'è un rifiuto ad affrontare la sofferenza come fosse qualcosa da censurare o da bandire. E' quello che sto provando sulla mia pelle, le persone che mi sono vicine non capiscono perchè mi ostino a portare avanti delle scelte dolorose quando potrei tornare nei miei passi ed evitare il lavoraccio. Come fosse meglio rimanere immobili (magari lamentandosi) e non scegliere piuttosto che muoversi e patire.
Sono sincera ci sono momenti in cui anch'io penso che è tutto inutile. I momenti più tosti sono quelli in cui la paura di combattere una guerra contro i mulini a vento fa da padrone. Poi però passano.
Edera non è connesso  
Vecchio 11-05-2009, 13.10.11   #19
stefano
Richiesta Cancellazione
 
Data registrazione: 11-05-2009
Messaggi: 1,322
Predefinito

provo a dire quello che mi stimola questa discussione.

Poniamo che siamo qui sulla terra per vivere in armonia.
Supponiamo che esista una legge universale per la quale chi non vive in armonia è di fatto un elemento destabilizzante che va contro il naturale essere dell'universo.
Poniamo che un padre allora mandi "segnali" all'individuo di questa disarmonia di gradazione via via crescente.
poniamo che l'individuo non riesca sino a un certo punto a riconoscerli.
A quel punto quel "pungolo" per lui è sofferenza (a volte pure estrema)

Detto questo ritengo che via via che il sentire umano di questa armonia diventa più fine mano a mano la sofferenza viene sentita anche a gradazioni più basse che evitano pungoli più "forti".

Non so come un avvertimento cosmico del tipo "stai attento perchè così non sei sulla via corretta"

che alla fine la Croce non si sostanzi di fatto nell'eliminare del tutto queste disarmonie grazia all'"arresa totale" all'armonia universale?

sono fuori strada?
stefano non è connesso  
Vecchio 01-08-2009, 04.49.05   #20
Viola
Visita i monumenti
 
L'avatar di Viola
 
Data registrazione: 22-06-2008
Messaggi: 14
Predefinito Croce e Felicità

Citazione:
Originalmente inviato da stefano Visualizza messaggio
Non so come un avvertimento cosmico del tipo "stai attento perchè così non sei sulla via corretta"

che alla fine la Croce non si sostanzi di fatto nell'eliminare del tutto queste disarmonie grazia all'"arresa totale" all'armonia universale?

sono fuori strada?
Credo anch'io, Stefano, che il dolore sia lo strumento del Fato (o dell'Assoluto, o del Divino, o dell'Armonia Cosmica, o della nostra Coscienza, comunque vogliate) per farci correggere quanto abbiamo di poco armonico con la vita dell'Universo.

Oltre ad arrenderci all'Armonia in senso passivo, comunque, secondo me si tratta anche di assecondarla attivamente. Di ottenere (almeno in parte, almeno per attimi sparsi) l'identità con Essa, seguendo le stesse intenzioni in quel che facciamo... Quando ci riusciamo, probabilmente (per quel che a me sembra), siamo creatori, abbiamo trovato noi stessi almeno per un istante senza tempo, e possiamo dar vita anche nel reale a qualcosa che stiamo solo pensando, solo sognando.

Non importa più, allora, se quel che riusciamo a fare sia frutto di dolore o fonte di gioia. Come sottolineato da Uno più sopra, sofferenza e felicità sono (almeno per noi, almeno qui) categorie cicliche, instabili, tanto che non sempre è preferibile trovarsi in quel breve attimo di felicità che presto crollerà.

La vera Felicità, forse, è come i veri desideri. Non dipendono da circostanze o da motivazioni indotte (anche da noi stessi, magari dettate da rabbia, o vanità, o paura...). I veri sogni possono condurre a percorsi difficili o dolorosi, ma rimangono inalterati attraverso bei monti o selve oscure, che saranno benvenute se si avrà un senso da tenere d'occhio.

La vera Felicità, a volte, può essere anche Croce.


Ciao
Viola
Viola non è connesso  
Vecchio 03-08-2009, 11.23.21   #21
stefano
Richiesta Cancellazione
 
Data registrazione: 11-05-2009
Messaggi: 1,322
Predefinito

perfettamente concorde.
grazie delle tue parole Viola.
Da ricordare nei momenti difficili quando occorre resistenza
stefano non è connesso  
Vecchio 03-08-2009, 12.01.49   #22
Viola
Visita i monumenti
 
L'avatar di Viola
 
Data registrazione: 22-06-2008
Messaggi: 14
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da stefano Visualizza messaggio
Da ricordare nei momenti difficili quando occorre resistenza


E noi, resisteremo!!!!


Ciao
Viola
Viola non è connesso  
 


Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Cerca in questa discussione:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire nuovi messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum

Discussioni simili
Discussione Autore discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
Il fascino della sofferenza RedWitch Psicologia moderna e antica 26 01-10-2011 22.55.50
Santa Maria Della Croce [Itinerari Spirituali] griselda Viaggi 4 09-10-2007 15.12.38
La trasformazione della sofferenza Ray Esoterismo 26 30-05-2007 16.01.05
Sofferenza RedWitch Psicologia moderna e antica 73 22-04-2007 13.09.40
La Pasqua Sole Tradizioni Spirituali ed Esoteriche 37 14-04-2006 21.54.24


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 12.10.48.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271