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Vecchio 06-05-2011, 14.22.04   #1
diamantea
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Sogno di stanotte molto complesso per tutte le vicende e personaggi presenti ma cito solo tre fasi.

Mi trovo in una casa con delle lenzuola sporche. Mi affaccio nel terrazzino dove c'è un bel lavatoio in pietra lavica, bello grande come quello che si trova accanto le cisterne nelle case antiche che nella mia zona sono molto comuni.
Sono tre lenzuola matrimoniali, uno a fantasia azzuro e bianco, uno blu e uno bianco. Li metto a bagno dentro una vasca di plastica dentro il lavatoio con acqua calda e sapone in ammollo.
Sopra di me vi è un balcone dove si affaccia un uomo e mi guarda e parla con me mentre nel frattempo inizio a lavare la biancheria. E' un bel lavare, con sapone duro di marsiglia, in questo strofinatoio di pietra, lavo e insapono a lungo c on molta energia e lunghe braciate con il sapone e più volte, quasi orgogliosa di quanto sono brava mentre quest'uomo mi guarda e pensa a quanto sia una donna pulita. Poi sciacquo il primo lenzuolo ed esce molta acqua scura e sporca, che in genere non è così sporca quelle delle lenzuola da letto. Comunque visto che prevedo questa biancheria così sporca prendo altre due vasche di plastica azzurre belle grandi e vi metto in ammollo di nuovo queste lenzuola, le voglio molto pulite e profumate e vado via.

Mi trovo ad un certo punto nel laboratorio di corniceria di mia sorella, ma è molto più grande di quello suo, vi sono molte aste e assi di legno, anzi il laboratorio è quasi tutto pieno di legno di diverse forme e metraggi e banchi di lavoro su uno dei quali vi trovo la mia adorata cagnolina morta e distesa sul fianco destro, io ho in mano un grosso coltello identico a quello di altri sogni, identico a quello con cui mia madre uccide il cane.
Mia sorella mi dice che devo tagliare il cane e mangiarlo e mi rassicura che quello che vedo è solo la vecchia copia del cane prima che morisse, ma ora vi è quella nuova identica a questo e quindi posso mangiarlo con tranquillità. Ma io sto male, man mano che gli taglio la pancia lateralmente e ne mangio un pezzo sto sempre più male e chiedo ancora del cane io non la vedo in giro. Mia sorella mi persuade che lei è viva, è in altra stanza, che devo continuare a tagliare e mangiare. Ora mentre incido il cane dalla zampa anteriore fino alla coscia con fatica con questo grosso coltello penso che non ce la faccio a mangiarla e nemmeno a tagliarla, soprattutto quando arriverò alla testa, non voglio più farlo il malessere diventas insopportabile così porgo il coltello a mia sorella e dico se vuole che può continuare lei, io sto troppo male non posso e non voglio mangiare nemmeno la copia del mio cane.

Poi mi sposto dal bancone ed una coppia di giovani che devono sposarsi mi commissionano di tagliare tre supporti di legno su misura per otturare tre spaccature su una cornice, un lavoro di precisione e mi pagano 2,50 euro e poi il ragazzo al momento di pagare il lavoro vuole darmene 2 di euro ma io dico che non faccio sconti ed anzi mi paga troppo poco soprattutto che l'ultimo supporto mi ha fatto penare parecchio perche sembrava non ci fosse legno abbastanza robusto per riparare la spaccatura.

Mi sveglio con la sveglia del mattino.
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Vecchio 06-05-2011, 14.37.53   #2
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Naturalmente voglio parlare del cane che taglio e mangio.

Stavolta suby non mi ha fatto svegliare durante il sogno ma mi ha fatto continuare a sognare e dormire quindi vuol dire che sto imparando a sopportare la tensione onirica?

Tuttavia al risveglio il primo pensiero è stato sui demoni e riti magici di cui si parlava con l'altra sorella ieri sera.
Mia sorella che ha dormito con me ha sgranato gli occhi stupita di come ci si può svegliare con un pensiero simile e poi mi ha parlato della Mimma e subito mi è esplosa in faccia la scena del taglio. La reazione è stata orribile. Dolore di stomaco, senso di vomito, rifiuto verso me stessa che faccio questi sogni sul mio adoratissimo cane e pianto e dolore, ancora ora sto male.
Mi chiedo se esiste una spiegazione diversa dal semplice mangiare le parti ferine dell'animale che tra l'altro non voglio fare, non del mio cane, nemmeno della sua copia. E' una violenza troppo forte dover mangiare ciò che amo, anche se morto anche se ne ho una copia viva uguale, non posso nemmeno con la copia. Vorrei vomitare quel pezzetto che ho mangiato della sua pancia.

Questo titolo mi è venuto spontaneo senza pensarci, non sapevo come titolarlo ma già solo il titolo mi dice qualcosa solo sto troppo male a causa del cane, in qualche modo devo elaborare e accettare una spiegazione razionale plausibile che mi plachi il fuoco alla bocca dello stomaco. Lo so che il cane non c'entra nulla ma è la violenza vissuta in se che mi fa stare male.
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Vecchio 06-05-2011, 20.49.26   #3
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Non posso trattenere il dire che c'è qualcosa che si ripete nei due sogni terribili dove ti si vuol fare accettare di tagliare il cane.
L'animale così accettato, curato e tuttavia rispettato nella sua natura anche ringhiosa per me potrebbe rappresentare ciò che della tua natura si può sovrapporre a quella di questa bassotta. Quando qualcuno ti vuol fare accettare qualcosa che non puoi digerire è come tagliare a pezzi la tua carne farla a polpette e ingoiarla per renderla un niente.

Il primo sogno accade dopo che mamy con leggerezza ha autorizzato una persona a mettere il veleno per i topi senza curarsi del cane, e pergiunta lo aveva fatto comprare a te. Il cane ha rischiato la vita, il tuo orco ha dato addosso a mamy, ma non hai potuto uscir fuori fino infondo i sentimenti e la paura provati, un carico emotivo troppo forte da scaricare su una persona anziana inconsapevole.
Tagliavi il cane nel giardino della mamma, ed era lei che ti dava struzioni.

Nel secondo sogno, che avviene questa volta nel mio laboratorio, ci sta che io ho cercato di frenare la tua ira giustificata ma troppo forte verso l'altra sorella.

Non so cosa dire, non vorrei che tu sognassi cose così tremende, fai come ti senti di fare allora.

Ultima modifica di webetina : 06-05-2011 alle ore 20.52.16.
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Vecchio 09-05-2011, 21.22.57   #4
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Provo a lavorare un pò su questo taglio che è inserito in un constesto sequenziale. Prima lavo le lenzuola da letto, quindi potrebbe indicare qualche insoluto intimo o coniugale o genitoriale, cmq qualcosa che ha a che fare con il letto grande, quindi o vita di coppia o genitori.
Metto in ammollo, ed è la seconda volta che metto in ammollo. Questo è gesto che si fa in casi di molto sporco che ha bisogno di tempo per venir via. Quindi conflitti che non possono risolversi in un lavaggio, o seduta o elaborazione, ha bisogno di tempo per ammorbidire, per capire, sedimentare.
Poi taglio il cane... qui è il nodo doloroso della vicenda. A differenza del primo sogno in cui il cane vivo viene ucciso dal coltello ed io lo taglio senza sentimenti, in quel momento sono molto razionale, priva di emotività, ora invece lo stesso coltello taglia il cane già morto ma che ha lasciato la sua copia viva e lo devo pure mangiare, così mi dice mia sorella. In questo sogno vi è però la coscienza presente, chiedo ripetutamente di vedere il cane vivo, non mi convince del tutto questa storia della copia, il cane è troppo vero con tutto quel che rappresenta anche affettivamente per me e questo che mi impedisce di continuare, che sia una copia o meno. Il dolore fortissimo al cuore lo provo mentre affondo il coltello con forza, la pelle del cane è dura, come un muscolo fitto che devo fare fatica, molta forza con il braccio per incidere questo lungo taglio dalla zampa anteriore a quella posteriore. E' durante questo sforzo, questo taglio difficile che affiora la decisione di non continuare più porgendo il coltello dalla parte del manico a mia sorella. Non lo voglio fare.
Qui vedo un senso etico, una scelta morale o affettiva identica a quella che ci spinge a non mangiare gli animali domestici. Quindi la differenza sta nel valore che diamo alle cose o alle persone o animali.
Mi viene da pensare anche alla storia del foglio che Uno menzionava nell'Opera ma non so se ha attinenza.
Infine il terzo passo, la terza fase è il riparare le spaccature che si sono fatte alle cornici. Spaccature che rimangono ma vengono supportare solidamente da un altro pezzo di legno, quindi dallo stesso materiale che evita la separazione della cornice, lo spezzarsi nel lato già liso.
La cornice la vedo come il perimetro contenitivo del quadro, una protezione oltre che abbellimento, è un completamento, una delimitazione o non saprei meglio dire ora.
C'è stato un tempo in cui ho fatto la corniciaia con mia sorella, è un lavoro di precisione che so fare quindi, non mi è nuovo, so anche restaurare i colori nuovi.
Qui mi si chiede di tagliare tre supporti di cui l'ultimo mi fa penare perchè sembra che non ci sia il materiale giusto, sembra un pezzo di cartone mollo che non tiene, tuttavia riesco e non faccio sconti, il mio lavoro è pagato già poco, non è un grande lavoro ma è un lavoro di precisione e abilità che so fare solo io nel laboratorio e quasi non viene capito.
Quindi ancora valore, il valore che do la mio lavoro breve ma preciso e importante, di poco valore economico ma io so quanta esperienza ci vuole per poterlo fare, quindi il vero valore del mi lavoro non è economico.
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Vecchio 09-05-2011, 21.41.54   #5
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Non so cosa dire, non vorrei che tu sognassi cose così tremende, fai come ti senti di fare allora.
Anche vorrei non sognare più cose così tremende. Da un lato sento il pericolo di un altro sogno peggiore di questo dall'altra penso che sia abbastanza forte per sopportarlo ed elaborarlo.
Ho flash davanti agli occhi che poi spariscono subito, affiorano ricordi di eventi con gli animali che si facevano male, di papy morso dal cane, delle tue mani ferite dai morsi del cane, della gatta che ho ucciso per sbaglio con l'auto, della zampa che ho rotto con la ruota dell'auto al cane bianco per sbaglio.
Di mio figlio che giravo lo sguardo dall'altra parte perchè non sopportavo più di vederlo stare male... cosa tremenda che mi ha distrutta dai sensi di colpa, mi sentivo vile ma ultimamente non lo sopportavo più.
Tutte cose che andavano digerite, mangiate, ingoiate, poi nascoste dentro il mio addome per non sentirle più.
Eppure il senso del sogno non mi sembra scaturire da questi episodi, piuttosto questi episodi affiorando lasciano lo spazio per poter vedere altro, che non so cosa possa essere questo altro.
Ancora mi si chiede di mangiare altro boccone amaro ma questa volta non mangio, salto il pasto.

Alla fine dai sogni ci si risveglia, si razionalizza ma è quello che lascia dentro, lo strascico o la sporgenza che permane a va elaborata. Quel gesto e la violenza che subivo da me stessa per tagliare il mio amato cane anche se in copia è quello che è riaffiorato stamattina vedendo il coltello in altre mani che sono pure le mie... e mi fa soffrire ancora, mi rimanda un'immagine che non riesco a fare riaffiorare, scompare subito lasciandomi solo la sensazione.
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Vecchio 10-05-2011, 08.15.23   #6
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Sogno di stanotte molto complesso per tutte le vicende e personaggi presenti ma cito solo tre fasi.

Mi trovo in una casa con delle lenzuola sporche. Mi affaccio nel terrazzino dove c'è un bel lavatoio in pietra lavica, bello grande come quello che si trova accanto le cisterne nelle case antiche che nella mia zona sono molto comuni.
Sono tre lenzuola matrimoniali, uno a fantasia azzuro e bianco, uno blu e uno bianco. Li metto a bagno dentro una vasca di plastica dentro il lavatoio con acqua calda e sapone in ammollo.
Questa scena è molto buona, anzi desiderabile se si può dire. Ci potrebbero essere dei simboli, come le lenzuola che non sono in coppia, e poi uno ha insieme i colori degli altri due. Il colore blu è insolito nelle nostre lenzuola. Lo è anche il lavarle a mano, anche se dà una soddisfazione molto più grande.
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Sopra di me vi è un balcone dove si affaccia un uomo e mi guarda e parla con me mentre nel frattempo inizio a lavare la biancheria. E' un bel lavare, con sapone duro di marsiglia, in questo strofinatoio di pietra, lavo e insapono a lungo c on molta energia e lunghe braciate con il sapone e più volte, quasi orgogliosa di quanto sono brava mentre quest'uomo mi guarda e pensa a quanto sia una donna pulita. Poi sciacquo il primo lenzuolo ed esce molta acqua scura e sporca, che in genere non è così sporca quelle delle lenzuola da letto. Comunque visto che prevedo questa biancheria così sporca prendo altre due vasche di plastica azzurre belle grandi e vi metto in ammollo di nuovo queste lenzuola, le voglio molto pulite e profumate e vado via.
Questa situazione è la prima parte del sogno che potrei pensare rapresenti il lavoro di sgrossamento e di affinamento che stai facendo, sotto lo sguardo di qualcuno che ti fa stare bene e rafforza le tue motivazioni.


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Mi trovo ad un certo punto nel laboratorio di corniceria di mia sorella, .....
Passi a tutt'altro scenario in un laboratorio dove pure si risanano le cose ma prima ti si chiede di tagliare e di mangiare la cosa più cara che hai. Ci provi, ci stai male, ti rifiuti eppure sei pronta a dare altrove il tuo servizio, sempre professionale, anche se pagata poco per l'importanza della ristrutturazione.

Mi fa impressione che proprio io ti dica di tagliare il cane che è già morto e ti induco a credere che sia una copia. Pensavo alla fiducia, non ti fidi riguardo al fatto che sia una copia. Ma ricordo le tue parole tra le lacrime al risveglio: "Non la potrei tagliare nemmeno se fosse il suo disegno".
Ne io stessa potrei mai.
Di verosimile però c'è il mio atteggiamento convincente.

Mi chiedo in che misura ti senti indotta dai sentimenti degli altri ad andare contro la tua natura. Devo scoprire che nel kit delle cose con cui interagiamo c'è qualcosa che non è più sostenibile, che non riesci più a sostenere, di cui non ci accorgiamo? Questo sogno mi coinvolge più di tanto e nella prima parte descrivi ciò che è la mia passione forse più della tua: lavare con convinzione il bucato e con coinvolgimento fisico oltre che dell'intero essere. Se è vero che la tendenza accentuata di lavare gli indumenti stia a simboleggiare il desiderio di mettere a posto dentro di noi cose che non lo sono, in questo sogno ciò accade in due ambienti assai diversi tra essi. Nella prima scena è tutto più naturale, antico, nella tradizione, con lavatoio in pietra, all'aperto e col sapone a pezzi. Sei ben lieta di nettare.
Nella seconda scena, sei al chiuso, in un laboratorio, con sostanze meno naturali, ect ect scusa ho finito le risorse ....

Ultima modifica di webetina : 10-05-2011 alle ore 08.19.52.
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Vecchio 10-05-2011, 15.52.32   #7
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Ho cercato il significato del colore blu nei sogni ed ho trovato che è un colore molto raro nei sogni. Indica la distensione e lo stato meditativo riflessivo ed introspettivo. E' l'antitesi del colore rosso è il colore dell'armonia, della ricettività della madre e della Madonna.
Il bianco è il colore sempre presente nei miei sogni ed è ora mescolato anche al blu della biancheria da letto...
Anche qui si vede il tre come numero di lenzuola, ancora la triade su cui dovrei riflettere meglio.

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Ci provi, ci stai male, ti rifiuti eppure sei pronta a dare altrove il tuo servizio, sempre professionale, anche se pagata poco per l'importanza della ristrutturazione.
E' vera questa cosa, tante volte sono stata male eppure il mio forte senso del dovere, soprattutto nel lavoro mi ha fatto alzare dal letto malconcia e andare a risolvere problemi che solo io ero in grado di poter fare. Ho imparato a mettere da parte me stessa per il lavoro che spesso non mi viene riconosciuto merito visto che alcune cose mi vengono ormai facili da fare ma questo non vuol dire che sono facili in se tanto è vero che le faccio solo io.

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Pensavo alla fiducia, non ti fidi riguardo al fatto che sia una copia.
Non mi fido è vero, nella coscienza so che non esistono i cloni, so che non è possibile che un cane morto lasci la copia.
Credo che il tema possa avere a che fare con il tradimento.
Se ci fai caso il coltello è l'arma usata nei delitti d'onore, negli sfregi, in tanti delitti, è chiamata arma bianca.
E' l'arma preferita da mamy che avendo la mano destra offesa ha sempre detto di volersi difendere con un coltello, non hai mai detto "con le mie mani".
Dico il tradimento perchè questo tuo atteggiamento convincente lo usava sempre mamy quando voleva carpirmi qualcosa, un'informazione, un servigio, un qualcosa che sapeva se avessi saputo il vero uso che voleva farne non avrei accettato. Poi avuto quello che desiderava perpetrava ed io mi sentivo ingannata, usata, tradita.
Ho un problema di fiducia per il tono suadente e ingannevole con cui sono stata attratta nelle trappole. Poi le mie reazioni sono da orco. Più il tono è gentile e accomodante più avverto l'odore dell'inganno e non mi fido.
Anche il mio primo ragazzo usò il tono dolce e suadente per convincermi che era solo una festa... e anche tanti altri episodi. Tono suadente, gentile, dolce, educato per nascondere il coltello.

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Mi chiedo in che misura ti senti indotta dai sentimenti degli altri ad andare contro la tua natura. Devo scoprire che nel kit delle cose con cui interagiamo c'è qualcosa che non è più sostenibile, che non riesci più a sostenere, di cui non ci accorgiamo?
Non lo so, sto cercando di scoprirlo, cos'è che amo e mi costringo a tagliare e mangiare ma ora non voglio più farlo?
Di sicuro sento il bisogno di vivere nella luce, nella verità. Non posso tollerare sotterfugi, segreti, cose che riguardano me e che non posso elaborare, discutere. La mamy lo faceva sempre con noi, raccontava e poi obbligava al silenzio. Una vita senza mai poter parlare, dire... conflitti enormi. Ora è la resa dei conti, io parlo a voce alta, scopro gli altarini e non è che non sappia tenere un segreto di qualcuno che non mi riguarda, per quello sono una tomba eterna, non voglio tenere segreti che mi fanno stare male, che mi riguardano, che suppurando fanno vermi, quei vermi che erano secchi a colonie nella mia bocca e mi avrebbero portato velocemente alla morte soffocandomi in un sogno di tempo fa.

Del cane mangio un pezzo della sua pancia, vuol dire della sua emotività? e soffro al pensiero di mangiare il resto, specie la testa che invece nell'altro sogno era la parte migliore da mangiare...
Mi sembra ci sia una resa da parte mia, porgo il coltello dalla parte del manico, come si conviene nella buona educazione a tavola, per non farsi e far tagliare con la lama, un gesto protettivo.
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