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Vecchio 11-03-2008, 12.26.05   #1
Ray
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Predefinito Ingenuità

Essere ingenui, che sia un tratto dominante della persona o una semplice manifestazione momentanea (ha parlato in modo ingenuo), è una caratteristica solitamente vista come positiva... non per nulla è associata ai bambini.

A dire il vero probabilmente è al contrario... essendo l'ingenuità in linea di massima mancanza di esperienza, è caratteristica dei bambini, viene da loro e li caratterizza.

E' forse qualcosa che in età adulta si dovrebbe perdere... in effetti quando è associata ad un comportamento di un adulto non è proprio proprio vista positivamente (s'è fatto fregare da ingenuo). In ogni caso, se la leghiamo all'esperienza, dovrebbe "sparire" (o trasformarsi) una volta che l'esperienza arriva, sempre se impariamo da essa ovviamente.

La domanda però è: in età adulta o comunque non più bambini, tratti di ingenuità possono nascondere qualcosa?
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Vecchio 11-03-2008, 12.54.24   #2
griselda
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Un modo di evitare la diffidenza data dall'esperienza?
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Vecchio 11-03-2008, 13.13.56   #3
gibbi
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....una sfida...io sono aperto sono capace di godere di una certa cosa in modo fresco semplice naturale con la massima sincerità d'animo , mantengo la mia spontaneità vivo il rapporto senza diffidare , do e attendo con fiducia senza riserve , NONOSTANTE TUTTO ....
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Vecchio 11-03-2008, 14.25.32   #4
MaxFuryu
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La domanda però è: in età adulta o comunque non più bambini, tratti di ingenuità possono nascondere qualcosa?
Secondo me nell'adulto è una cosa negativa, nel senso al di là delle capacità di ognuno di fare esperienza, chi agisce ingenuamente, agisce senza rendersi conto delle conseguenze delle sue azioni, può fare del bene o del male, in ogni caso se decide di fare senza cercare di capire cosa può scaturire dalle sue azioni, allora è egoista. Spesso negli adulti, ingenuità ed egoismo li vedo molto collegati
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Vecchio 11-03-2008, 17.12.31   #5
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...........
La domanda però è: in età adulta o comunque non più bambini, tratti di ingenuità possono nascondere qualcosa?
Credo di sì, se non si tratta di mancanza di esperienza e di purezza tipica dei bimbi, io credo che sia un mascherare da ingenuità altre cose (pur se non volontariamente).. bisogna vedere quanto c'è di "lo sapevo ma non volevo vedere" , se prendo una fregatura acquistando qualcosa per inesperienza, la volta dopo, anche se si tratterà di un altro prodotto e di un'altra persona che me lo propone, sulla base dell'esperienza precedente ci penserò un attimo prima di acquistare. Non è detto che poi non lo faccia lo stesso, ma se mi butto a "pesce" una volta, poi imparo quantomeno a pensarci due volte .. se continuo a buttarmi a pesce.. e prendo altre fregature non potevo certo dire che non lo sapevo..anche se a volte serve prendere più facciate in una stessa cosa, perchè magari non vedo subito l'inghippo.. forse finchè non ho fatto mia l'esperienza, si puo' parlare di ingenuità anche nell'adulto..

Ma molto spesso, penso di chiamare ingenuità altre cose anche se l'apparenza è quella di chi "cade dal pero"..

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Vecchio 11-03-2008, 17.54.22   #6
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Ma molto spesso, penso di chiamare ingenuità altre cose anche se l'apparenza è quella di chi "cade dal pero"..


Ecco, mi hai tolto le parole di bocca il solito problema del mescolare i termini che ho
Dunque, ingenuità, purezza, innocenza...sono cose che sono tipiche dell'infanzia, poi l'esperienza ci porta ad essere smaliziati e meno innocenti. Ecco, me lo sono chiesto spesso dopo quel post di Kael sull'innocenza dei bambini. Solo i bambini sono innocenti? Gli adulti, o quelli considerati tali, perdono totalmente l'innocenza e la purezza crescendo? O la perdono per poi riconquistarne una nuova, una sorta di pulizia interiore? Non so come spiegarmi anche se qui più che di ingenuità si parla di candore dell'anima. Io credo sia possibile, credo sia possibile guardare allo schifo del mondo e riuscire a vedere lo stesso il bello. L'ingenuità forse a volte è un modo per non crescere, per non vedere. Io diffido molto delle persone ma poi un sorriso e mi conquistano e ingenuamente credo che quello spiraglio verso il loro profondo sia il loro modo di essere, finchè il presente si fà sentire e le persone si muovono per come ogni giorno sono chiudendo quello spiraglio,forse anche io faccio così, questi cambi repentini continui mi fanno male ma anche se mi ci metto d'impegno posso solo ritardare il momento in cui mi fiderò di loro perchè, forse ingenuamente sò che al primo spiraglio ci cascherò di nuovo. Non lo sò, in fondo non posso neanche dire di essere ingenua perchè pur cadendoci lo faccio consapevolmente e quindi .. fischia come riesco ad intortarmi oggi!!
I bambini sono ingenui, credono a ciò che gli dici, anche la sindrome di Down (spero di non dire cag..) fà si che le persone affette da tale sindrome credano a quanto gli viene detto e difficilmente mentano, mancanza di infrastrutture ha detto uno psichiatra anni fà in uno speciale su questa sinfrome.
Non sò, se l'ingenuità è vera non voluta credo sia anche una bella cosa. E' la stessa domanda che ho fatto di là nel post della bellezza. l'innocenza negli adulti è cosa persa o si può riconquistare?
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Vecchio 11-03-2008, 20.24.20   #7
Astral
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Essere ingenui, che sia un tratto dominante della persona o una semplice manifestazione momentanea (ha parlato in modo ingenuo), è una caratteristica solitamente vista come positiva... non per nulla è associata ai bambini.

A dire il vero probabilmente è al contrario... essendo l'ingenuità in linea di massima mancanza di esperienza, è caratteristica dei bambini, viene da loro e li caratterizza.

E' forse qualcosa che in età adulta si dovrebbe perdere... in effetti quando è associata ad un comportamento di un adulto non è proprio proprio vista positivamente (s'è fatto fregare da ingenuo). In ogni caso, se la leghiamo all'esperienza, dovrebbe "sparire" (o trasformarsi) una volta che l'esperienza arriva, sempre se impariamo da essa ovviamente.

La domanda però è: in età adulta o comunque non più bambini, tratti di ingenuità possono nascondere qualcosa?
Non per contraddirti, ma l'ingenuità viene spesso associata ai bambini, proprio per questo si dice di non accettare cose dagli sconosciuti, perchè ingenuamente aprano il cuore agli altri. Almeno dalle mie parti è stato sempre cosi.

L'ingenuità a mio avviso è l'eccesso di fiducia che si ha nel prossimo e fa specchio opposto alla diffidenza ma se vogliamo dire anche alla scaltrezza.

E' differente dalla purezza di cuore, dove ci fidiamo degli altri, vediamo solo il meglio degli altri, ma allo stesso tempo non siamo sprovveduti con te stesso.

L'ingenuità è vista come caratteristica positiva, perchè sicuramente fa molto comodo avere una persona con la quale te ne puoi approfittare, piuttosto che magari una scaltra col quale è lei che si approfitta di te.

In realtà come dici tu, in età adultà tratti di ingenuità possono nascondere il fatto che molto spesso i genitori hanno protetto e vissuto la vita per noi, tagliandoci di netto molte esperienze che non ci hanno fatto crescere.

Inoltre tutti siamo predisposti piu o meno ad essere ingenui o meno, e facciamo attenzione, non è detto che io sia ingenuo nel lavoro, non lo sia in altri campi.

Posso essere un ingenuo in campo legale, ed essere un dongiovanni che riesce con disinvoltura a conquistare molte donne (paragone un po' sciocco, ma rende).

Quante volte siamo ingenui, insicuri, quando non sappiamo qualcosa, per poi farci vedere abili, sicuri di noi, disinibiti quando si tratta del nostro campo?

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Vecchio 11-03-2008, 23.35.05   #8
Ray
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Secondo me nell'adulto è una cosa negativa, nel senso al di là delle capacità di ognuno di fare esperienza, chi agisce ingenuamente, agisce senza rendersi conto delle conseguenze delle sue azioni, può fare del bene o del male, in ogni caso se decide di fare senza cercare di capire cosa può scaturire dalle sue azioni, allora è egoista. Spesso negli adulti, ingenuità ed egoismo li vedo molto collegati
E' vero Max, ho scoperto a mie spese che l'ingenuità può essere un veicolo della brama.
E' anche molto vero quanto dici sul fare bene e fare male... l'ingenuo può essere crudele... altra cosa veicolata sotto.
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Vecchio 11-03-2008, 23.37.56   #9
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.. se continuo a buttarmi a pesce.. e prendo altre fregature non potevo certo dire che non lo sapevo..anche se a volte serve prendere più facciate in una stessa cosa, perchè magari non vedo subito l'inghippo.. forse finchè non ho fatto mia l'esperienza, si puo' parlare di ingenuità anche nell'adulto..

Già. A volte il punto difficile è comprendere quale è l'esperienza che si deve fare propria. Capita di stupirsi del ripetersi di certe situazioni, di rendersi conto che quindi non si era compreso e, nonostante ciò, continuare a non comprendere.
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Vecchio 11-03-2008, 23.39.46   #10
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l'innocenza negli adulti è cosa persa o si può riconquistare?
Penso che si possa conquistare un'innocenza diversa, che non è più quella del non mi sono mai sporcato, ma quella del mi sono sporcato e ho pulito.
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Vecchio 12-03-2008, 00.17.56   #11
Sole
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Credo che bisognerebbe analizzare l'evento in cui si è stati ingenui, .
Mi viene in mente la sindrome della crocerossina che ingenuamente agisce per il bene dell'altro senza considerare niente e nessuno.. Poi dirà: non mi ero resa\reso conto che non era alla mia portata o che non potevo agire lì..

Nell'ingenuo recitivo ci vedo anche la volontà sotterranea di farsi colpire a fondo, ancora e ancora per dimostrare qualcosa a se stesso, o perchè no, per vederla.

Credo che il più delle volte l'ingenuo soddisfa un bisogno personale di gratificazione trasferita nell'altro. Che sia il dimostrare qualcosa a se stessi di cui parlava Gibbi, che sia il non sentirsi cinici di Gris, le vedo sempre come manifestazioni di proiezioni nell'altro.
C'è anche una componente di volontà di dominare gli altri apparrendo puliti e freschi e pure fregati. Forse con crudeltà intendevi questo..

In ogni caso l'ingenuità dei bambini che è assente da educazione, la trovo ben diversa da quella degli adulti che è subconsciamente ponderata.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 12-03-2008, 00.24.39   #12
Ray
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le vedo sempre come manifestazioni di proiezioni nell'altro.

In ogni caso l'ingenuità dei bambini che è assente da educazione, la trovo ben diversa da quella degli adulti che è subconsciamente ponderata.
Oh, si.

Per crudeltà mi riferivo più al non volere prendere in considerazione le conseguenze della nostra ingenuità, il lascirsi essere crudeli.
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Vecchio 12-03-2008, 00.29.10   #13
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Il contrario di ingenuità è malizia.
Io non sono molto d'accordo con la definizione di ingenuità che avete dato... L'adulto ingenuo lo paragonerei all'indigeno tutto "essere" che viene dalla sua tribù immersa nella natura, sempre e solo a contatto con alberi, piante e altri animali... tutti ingenui come lui. Ma non per questo sono incoscienti. La Natura stessa non è incoscente, eppure è meravigliosamente ingenua... Non ha malizia, cerca di agire sempre nel miglior modo possibile per il bene di tutti, anche se spesso per come si comporta l'uomo con lei dovrebbe essere altro che cattiva...

Io spezzo una lancia a favore dell'ingenuità, intesa quella vera, quella del "beati quelli che saranno come fanciulli".. perchè la vera Giustizia sta proprio nell'ingenuità e nella purezza... è la malizia che cerca di giocare sporco, ingiustamente ed egoisticamente. Un ingenuo che ha un pane e vuole dividerlo con i suoi amici, darà a ciascuno un pezzo uguale, mentre il malizioso cercherà sempre di tenersi il pezzo più grosso...
Quindi essere ingenui è tutt'altro che essere incoscienti, anche se purtroppo al giorno d'oggi è quasi impossibile separare le due cose visto l'alto grado di malizia raggiunto dall'umanità, per cui se uno è ingenuo allora è quasi sicuramente anche incosciente.
Invece un Santo, uno che dona a tutti incondizionatamente, anche a quelli da cui sa già che non riceverà la minima gratitudine, non potrà che apparire ingenuo agli occhi della maggioranza, che lo tacceranno con frasi tipo "che ingenuo, ancora non ha capito a distinguere i buoni dai cattivi"... In realtà quel Santo distingue eccome, ma non potendo lui giudicare a chi valga e a chi no, si comporta genuinamente con tutti.

Quello di cui parlate voi invece mi sa più di "lo sapevo ma non volevo vedere" che, se vogliamo, più di ingenuità mi suona di malizia.. Faccio orecchie da mercante sperando che me la passino liscia, e se invece va male... posso sempre dire che non me lo aspettavo.

Quanto dice Ray, "l'ingenuità può essere un veicolo della brama", io lo metterei meglio: "la brama acceca"... essendo appunto un problema di brama più che di ingenuità.
Anzi, se ho brama, non sono certo ingenuo... anche se poi all'atto esteriore le due cose possono sembrare la stessa cosa.

Ultima modifica di Kael : 12-03-2008 alle ore 00.30.26. Motivo: Ho postato senza aver ancora letto Sole...
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Vecchio 12-03-2008, 02.15.27   #14
gibbi
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Forse il contrario di ingenuità può essere trovato nell'astuzia che è un aspetto (positivo) della più negativa malizia , quest'ultima a mio parere troppo carica di sottintesi meschinità allusioni.
L'ingenuità intesa come innocenza candore nel bimbo , inesperienza nel ragazzo , nell'adulto può diventare dabbenaggine , creduloneria ,semplicioneria . Più correttamente , a mio avviso, l'adulto ingenuo è un "grande" che agisce con leggerezza quindi tralasciando
le motivazioni che stanno sotto ... al lato pratico , nell'azione , come dice Max , l'ingenuo è colui che omette un'adeguata valutazione della situazione ,delle conseguenze dell'azione , di ciò che è bene o male , assenza di adeguata attenzione al problema.
Poi se all'ingenuo vogliamo invece attribuire la grande capacità di essere semplicemente quello che è con tutta la sua schiettezza e spontaneità ecc..questa INGENUITA' non è certo un "difetto" , di per sè.
Lo diventa nel momento in cui dall'altra parte c'è uno intenzionato a truffarmi ingannarmi ...e io continuo a fare l'INGENUO.... facendomi del male,permettendo che me lo facciano e facendolo agli altri ...

Ultima modifica di gibbi : 12-03-2008 alle ore 02.22.05. Motivo: correzione dabbenaggine
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Vecchio 12-03-2008, 11.06.32   #15
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Se vediamo l'etimo l'ingenuità ha più a che fare con l'origine del soggetto considerato che le sue azioni attuali, così veniva indicato chi nasceva da padre libero e romano piuttosto che da padre schiavo presso i romani.
Quel -genuo è indicativo di generazione, generato, quindi che ne assume lo stesso genere.
Ora a parte la connotazione presa presso i romani, è comunque evidente che ingenuo è colui che ha determinate caratteristiche (libero, sincero etc..) ereditate, conservate ed eventualmente "accresciute" o al contrario perse insieme all'ingenuità.
Visto in questo modo toglie ogni valenza negativa alla parola ingenuo, il fatto di essere sincero, veriterio, nobile etc... non significa che debba essere pure credulone, fregabile etc.. anche se oggi ha preso questa valenza dato che chi è sincero sempre e comunque ha dei danni (almeno a breve termine) dai furbastri.
Vedendola da questo punto di vista si può dire che ingenuo e sagace, accorto non sono
contrari e/o incompatibili, anzi sono una desiderabile meta, invece dando a furbo, astuto e malizioso le connotazioni di colui che, detta in maniera veloce, sta sempre a galla anche a discapito dell'altro, si possono definire se non contrari senz'altro incompatibili qualità.

Possiamo espandere il discorso con una domanda, visto che l'ingenuità non può nascere dal nulla, non si può diventare ingenui, si può rimanere ingenui o "accrescere" l'ingenuità (virgoletto perchè in realtà è un ritrovare, non è un aumento/creazione di qualcosa che non c'è e non c'è mai stata) da dove viene e cosa ci fa intuire?

Altro punto: la sorpresa, lo stupore che coglie l'ingenuo più facilmente.
Teoricamente, almeno secondo l'uso moderno, sarebbero incompatibili con l'essere accorti, sagaci... eppure non lo sono, quindi bisogna comprendere il reale senso della sorpresa, dello stupore (cosa espandibile anche a parte, ma qui come spunto in relazione al discorso ci sta).
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Vecchio 12-03-2008, 12.32.40   #16
dafne
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[quote=Uno;50923]

Possiamo espandere il discorso con una domanda, visto che l'ingenuità non può nascere dal nulla, non si può diventare ingenui, si può rimanere ingenui o "accrescere" l'ingenuità (virgoletto perchè in realtà è un ritrovare, non è un aumento/creazione di qualcosa che non c'è e non c'è mai stata) da dove viene e cosa ci fa intuire?

quote]

Ci provo, anche se sono ancora piuttosto confusa in merito. (che novità.. )
Poniamo che l''ingenuità, anche alla luce di quanto scritto da Uno, sia un modo di essere, un tipo di atteggiamento verso la vita, poniamo che per ingenuità s'intenda la capacità di una persona di vivere ogni situazione come se fosse la prima pur non avendo resettato e dimenticato le esperienze del passato. Potremmo pensare che l'ingenuità ci venga da quella parte di noi che è maggiormente vicina allo Spirito, che è meno diretta e legata dalla materialità e che riesce quindi a rimanerne svincolata. Mi stò arrampicando sugli specchi ma dovendo rispondere a quel "da dove viene e cosa ci fà intuire" direi che viene da un nostro ipotetico bagaglio spirituale e mi fà intuire che sia anche una forma, al contrario di quanto sembri, di grande forza. Voglio dire, se riuscissi a mantenere presenti e vive tutte le mie esperienze di vita e nonostante queste esperienze riuscissi a vivere ogni cosa come nuova...credo ci voglia una grande forza per non credere che schemi che si ripetono con frequenza siano gli unici possibili (ci vedo un collegamento col post "cosa volevo fare da grande no?) Forse in questo senso c'è lo stupore che citi dopo, lo stupore che non viene da un "oh cavolo non me l'aspettavo" ma piuttosto un "oh guarda cos'è successo". La meraviglia del dare la possibilità a una situazione pur essendo uguale di avere sviluppi diversi.
MMM facciamo un esempio, sperando non sia OT. L'amore.
Ci innamoriamo di qualcuno, poi il sentimento o il desiderio scompaiono e ci allontaniamo. Ora,una due tre volte e si potrebbe pensare che gli uomini/donne che incontriamo siano tutti uguali, che a certi comportamenti avremo certe reazioni, che tutte le nostre storie sono destinate a finire etc etc..fino al prossimo sguardo. Il prossimo sguardo che solleticherà la parte di noi che ricorda ma che stupirà meravigliosamente la parte di noi che, ingenuamente, si lascerà andare. Di nuovo. La differenza forse, dico forse, è che la sagacia ci fà avvicinare persone sempre un pò diverse perchè dall'esperienza vissuta abbiamo (forse ) compreso ciò che non vogliamo ma l'ingenuità ci fà vivere quel momento come il primo, con lo stesso senso di meraviglia?
Un altro pensiero che affiore è che l'ingenuità comunque, nel caso dei rapporti personali ad esempio, non è da confondere con il "va ben tutto" ( lo faccio da sola capo, ma ci stava.. ), non è che ci si butta in tutte le storie possibili, in questo entra in campo la sagacia?
vabbè mi fermo e faccio riposare il mio neuroncino che si è troppo affaticato...
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Vecchio 12-03-2008, 18.46.33   #17
RedWitch
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Possiamo espandere il discorso con una domanda, visto che l'ingenuità non può nascere dal nulla, non si può diventare ingenui, si può rimanere ingenui o "accrescere" l'ingenuità (virgoletto perchè in realtà è un ritrovare, non è un aumento/creazione di qualcosa che non c'è e non c'è mai stata) da dove viene e cosa ci fa intuire?

Altro punto: la sorpresa, lo stupore che coglie l'ingenuo più facilmente.
Teoricamente, almeno secondo l'uso moderno, sarebbero incompatibili con l'essere accorti, sagaci... eppure non lo sono, quindi bisogna comprendere il reale senso della sorpresa, dello stupore (cosa espandibile anche a parte, ma qui come spunto in relazione al discorso ci sta).
Se l'ingenuità non puo' nascere dal nulla, credo che alla nascita dovremmo esserne tutti dotati e che poi crescendo, si vada man mano a soffocarla, innalzando tutte quelle barriere protettive di cui siamo pieni... in un certo senso mi sembra che si perda anche la capacità di stupirsi, come se ci anestetizzassimo, l'ingenuità dovrebbe dare quella freschezza che apre al nuovo e alla conoscenza.. tipica dei bambini.
E' la non aspettativa che genera stupore?
Per esempio se mi fanno un regalo che non mi aspetto rimango sorpresa e stupita, dal gesto che viene fatto nei miei confronti.
Non ci sono granchè..
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Vecchio 12-03-2008, 19.05.41   #18
Kael
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Visto in questo modo toglie ogni valenza negativa alla parola ingenuo, il fatto di essere sincero, veriterio, nobile etc... non significa che debba essere pure credulone, fregabile etc.. anche se oggi ha preso questa valenza dato che chi è sincero sempre e comunque ha dei danni (almeno a breve termine) dai furbastri.
Era quello che cercavo di dire infatti, oggigiorno ingenuo=stupido ma in realtà non è così. Nondimeno, vale anche il contrario, se uno è stupido (o se si comporta stupidamente/superficialmente in una data circostanza) non significa che sia ingenuo.

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Possiamo espandere il discorso con una domanda, visto che l'ingenuità non può nascere dal nulla, non si può diventare ingenui, si può rimanere ingenui o "accrescere" l'ingenuità (virgoletto perchè in realtà è un ritrovare, non è un aumento/creazione di qualcosa che non c'è e non c'è mai stata) da dove viene e cosa ci fa intuire?
Viene sicuramente dalla parte più profonda di noi stessi, dallo Spirito come ha detto Daf... E' una delle poche cose che non si possono "imparare", si può solo mantenere, o riscoprire.. fa parte di quel bagaglio ereditario che non si può imparare, e ogni bambino lo ha.. Poi col tempo la maggioranza di questi lo perde.
Lo Spirito di per sè è ingenuo, non giudica, non calcola... si dona incondizionatamente a tutti, nessuno escluso, sondando ogni aspetto della vita in tutte le sue sfumature per non tralasciarne nessuna.

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Altro punto: la sorpresa, lo stupore che coglie l'ingenuo più facilmente.
Teoricamente, almeno secondo l'uso moderno, sarebbero incompatibili con l'essere accorti, sagaci... eppure non lo sono, quindi bisogna comprendere il reale senso della sorpresa, dello stupore (cosa espandibile anche a parte, ma qui come spunto in relazione al discorso ci sta).
Potremmo definirla "commozione", intesa come partecipazione emotiva e sincera di tutto quello che c'è al mondo... Un bambino si stupisce per qualsiasi cosa, che sia una farfalla, un cane o una barzelletta... mentre l'adulto di solito perde completamente questa meravigliosa proprietà, tanto da arrivare a non stupirsi quasi più per niente. Il cuore dell'adulto è chiuso, freddo, distaccato dal mondo, mentre un bambino è aperto e si commuove, sapendo scorgere la bellezza e la magnificienza anche nelle cose apparentemente più banali...

EDIT: Non avevo ancora letto la risposta di Red...
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Vecchio 12-03-2008, 23.13.51   #19
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Quello di cui parlate voi invece mi sa più di "lo sapevo ma non volevo vedere" che, se vogliamo, più di ingenuità mi suona di malizia.. Faccio orecchie da mercante sperando che me la passino liscia, e se invece va male... posso sempre dire che non me lo aspettavo.
Questo è sicuramente un aspetto. Ma esiste anche il vedo le cose come stanno e non stanno così bene anzi. Tuttavia esiste una possibilità, seppur minima, che le cose prendano una piega favorevole e decido di scommettere sull'evento più improbabile. E' una forma di ingenuità secondo te?

Premetto subito che quanto ho descritto prevede tutta una serie di altri "non lo volevo vedere" che si applicano sulle reali possibilità che ho di interagire con quella minima possibilità in modo di accrescerla... reali possibilità a confronto con le presunte possibilità.
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Vecchio 13-03-2008, 00.02.54   #20
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Possiamo espandere il discorso con una domanda, visto che l'ingenuità non può nascere dal nulla, non si può diventare ingenui, si può rimanere ingenui o "accrescere" l'ingenuità (virgoletto perchè in realtà è un ritrovare, non è un aumento/creazione di qualcosa che non c'è e non c'è mai stata) da dove viene e cosa ci fa intuire?

Altro punto: la sorpresa, lo stupore che coglie l'ingenuo più facilmente.
Teoricamente, almeno secondo l'uso moderno, sarebbero incompatibili con l'essere accorti, sagaci... eppure non lo sono, quindi bisogna comprendere il reale senso della sorpresa, dello stupore (cosa espandibile anche a parte, ma qui come spunto in relazione al discorso ci sta).
Se l'ingenuità non può nascere da nulla, probabilmente si trasmette o viene trasmessa da genitore a figlio, seguendo anche l'etimo della parola.
In fondo altro non è che una base, un punto di partenza, un'attribuzione da cui una individuabilità circa le caratteristiche, da cui si può partire per modificare qualcosa e quindi, grazie al cambiamento, ritrovare ciò che si è perso. Per altro verso lo si può, semplicemente, strozzare, seccare o anche trasformare in altro, forse di negativo come la malizia.
Ciò che mi rivela questo " passaggio" di ingenuità, sempre che qualcosa son riuscito a coglierla, è che, per l'appunto, mi porto dietro un qualcosa che non è "mio"; una caratteristica in sostanza che non è propriamente negativa, come oggi si da alla ingenuità, ma che, al contrario, mi potrebbe dare una giusta base di partenza per ritrovare altro.
Aggiungo che, siccome si parla di un " nonsoche" di trasmissibile allora potrei pure dire che ciò che vien trasmesso non è solo la forma e la sostanza di una ingenuità, e forse da questo ci si potrebbe collegare anche all'innocenza, quanto anche un qualcosa di "negativo" o che, meglio, non connota chi la possiede come sgradevole ma che manca, in fondo, della base, vantaggiosa, che potrebbe fornire, per il futuro, l'ingenuità.
Per questo quindi ci potrebbe stare, azzardando, sia quel che ha detto Kael riguardo al "beati quelli che saranno come fanciulli"..ed anche" le colpe dei padri ricadranno sui figli".
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 13-03-2008, 00.03.52   #21
gibbi
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ora a parte la connotazione presa presso i romani, è comunque evidente che ingenuo è colui che ha determinate caratteristiche (libero, sincero etc..) ereditate, conservate ed eventualmente "accresciute" o al contrario perse insieme all'ingenuità.
Visto in questo modo toglie ogni valenza negativa alla parola ingenuo, il fatto di essere sincero, veriterio, nobile etc... non significa che debba essere pure credulone, fregabile etc.. anche se oggi ha preso questa valenza dato che chi è sincero sempre e comunque ha dei danni (almeno a breve termine) dai furbastri.
Vedendola da questo punto di vista si può dire che ingenuo e sagace, accorto non sono
contrari e/o incompatibili, anzi sono una desiderabile meta, invece dando a furbo, astuto e malizioso le connotazioni di colui che, detta in maniera veloce, sta sempre a galla anche a discapito dell'altro, si possono definire se non contrari senz'altro incompatibili qualità.
Nell'intimo una persona può essere sincera veritiera nobile fresca naturale e non necessariamente crescendo perde questi doni , magari proprio perchè messi alla prova avranno un'aria più vissuta di quelli del fanciullo, ma sono fermamente convinta che in molti adulti vi è (dentro) amore per la schiettezza e la spontaneità e tanta voglia di fare ed agire semplicemente facendo quello che viene naturale con tanta voglia di vivere in modo bello e aperto.
Io stessa mi ritengo UN'INGENUA , e credo che molte delle cose che ho dentro siano belle , trovo bello il fatto di riuscire ad offrire un dolce perchè lo sento un piacere e trovo altrettanto bello accettare il caffè che mi viene offerto pensando che vi è sinceramente il piacere nell'altro di offrire , solo gesti puri e semplici senza altri scopi e dentro ho costantemente la voglia di lanciarmi totalmente in quello che faccio , a dare e ricevere con fiducia , senza riserve e senza secondi fini e soprattutto senza timore di inganni ... perchè , c'è qualcosa di più bello?
Solo che ogni mattina (e fino a sera) vado in guerra , inizio e devo un proseguire un percorso minato(leggi maliziosi astuti furbastri) con tanti cartelli che continuano a segnalarmi che quel campo è minato e che da sinistra bombardano e che da destra sparano ed è in questo momento che non mi posso più permettere di essere ingenua perchè ignorare i segnali di guerra sparsi sul mio cammino mi espone a rischi e danni che purtroppo non sempre restano limitati alla mia persona o alla mia sfera di interessi ma coinvolgono terzi . In questo contesto, persistere nella mia ingenuità fa si che questa si trasformi in dabbenaggine.
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Vecchio 13-03-2008, 00.54.14   #22
Kael
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Questo è sicuramente un aspetto. Ma esiste anche il vedo le cose come stanno e non stanno così bene anzi. Tuttavia esiste una possibilità, seppur minima, che le cose prendano una piega favorevole e decido di scommettere sull'evento più improbabile. E' una forma di ingenuità secondo te?
Nel parlare corrente anche si, ma secondo me non è vera ingenuità. Se tu (impersonale) decidi di scommettere sull'evento più improbabile perchè è quello che più ti fa ben sperare, non è che sei ingenuo, a mio parare ti stai solo illudendo, covi una speranza che in qualche modo ti "rassicura".
Un ingenuo invece non si illude, nella sua grande capacità di non giudicare stà il segreto dello stupirsi sempre di cui parlava Uno, dello sorprendersi per tutto.
Un ingenuo non si aspetta niente, è per questo che si sorprende sempre.

Se noi invece ci aspettiamo che le cose vadano per il meglio (anche laddove è oggettivamente molto improbabile) e poi ci rendiamo conto di aver sbagliato valutazione, ci sorprendiamo comunque, ma non è vera ingenuità.. Semplicemente vengono a crollare le nostre certezze.

Con questo non sto dicendo che non bisogna cercare di puntare sempre sul lato più positivo, anzi... bisognerebbe cercare di farlo sempre, vedere il bene anche nelle cose più brutte, ma se alla fine questa "scommessa" sulla parte buona ci fa perdere di vista la realtà, tanto da farci sentire poi "ingenui", allora qualcosa è andato storto... ci siamo lasciati illudere da questa visione "rosea"...
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Vecchio 01-04-2008, 16.32.05   #23
cassandra
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Ho sempre pensato che una persona ingenua fosse colei/lui che non ha malizia,che non ha secondi fini in quel che fa, che agisce spontaneamente seguendo un binario che non ha tante intersezioni,non so se si capisce..figuriamoci
Comunque faccio un esempio,anni fa strinsi amicizia con un ragazzo,lui si era appena lasciato con la fidanzata che non viveva dove siamo noi,ci siamo iniziati a frequentare costantemente,questa cosa provocò il riavvicinamento della ragazza.Adesso lui sapendo che la mia era un'amicizia sincera,considerando che spesso lo avevo spinto verso una riappacificazione,quindi che non c'erano secondi fini,gli sembrava brutto allontanarmi,anche se lei quasi lo pretendeva..insomma per non ciurlar nel manico,lei mi provocava ma io non coglievo proprio..me ne combinava tante ma io non vedevo,insomma alla fine lei diventò mia amica allo scopo di allontanarmi dal "suo"lui,ci riuscì perchè trovò in me una persona desiderosa di amicizie femminili soprattutto ed a distanza di tempo mi confessò che aveva fatto tutto di proposito,per la serie "se non vinci il nemico,fattelo amico..".Neanche lì ci vidi nulla di male,anzi apprezzai la sincerità ed andammo avanti,ma poi l'amicizia è finita dopo tanto altro...ecco in questa cosa,mi sono rivista ingenua..pensavo che il bene,l'onestà, fosse evidente a tutti e di tutti ed invece mi son trovata senza più amico,nè amica...lei in sintesi mi aveva intortato bene bene..pazienza mi dissi,ma questo comunque mi ha segnato..son diventata prevenuta e diffidente haimè..
Però allo stesso tempo credo che anche Ray e Max hanno ragione,per ingenuità si commettono anche azioni scorrette,come se a volte si legasse per un filo sottile alla superficialità,che ci fa compiere gesti a discapito di qualcuno,o perchè no,anche di noi stessi..per ingenuità si ferisce,si fa del male,si è vittima ma anche carnefice,dipende dalle situazioni e dalla persona.
Da dove viene l'ingenuità? Se come dice Daf dallo Spirito,dall'Essenza di una persona,allora mi dispiace perchè ho cercato di maliziarmi per non essere più fregata ,anche se quando agisco di cuore tante volte la vedo ancora,tendo ad ingabbiarla in modo da proteggermi..mi sembra di capire che è un peccato perdere qualcosa di puro,eppure..non è facile essere ingenui al mondo..come fare?cos'è che in tutto ciò non considero?
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