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Vecchio 12-01-2006, 16.42.48   #1
Era
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Predefinito Un Particolare Percorso

La mia curiosità e la passione per i Fiori mi hanno portato ad utilizzarli
all’ interno di un percorso di ricerca e trasformazione…
il motivo è legato all’ attualità e alla ricerca …..anche spirituale…..di Bach…

Per quanto riguarda l’ attualità trascrivo questo brano che Bach scriveva
All’ inizio del ‘900 :

“La civiltà occidentale è passata attraverso un periodo di intenso materialismo,
nel corso del quale il senso della nostra natura e della nostra esistenza
spirituale si è praticamente mitigato……i tempi tuttavia cambiano e numerosi
sono i segni che mostrano come questa civiltà sia sul punto di passare
da un’ era di puro materialismo al desiderio di avvicinarsi alla realtà e
verità dell’ Universo. L’ interesse generale e nascente che oggi si manifesta
per la conoscenza delle verità metafisiche, il numero crescente d coloro che
cercano…..mezzi antichi e la saggezza dell’ oriente, sono tutti segni che
l’uomo di oggi ha intravisto la realtà delle cose”

e ancora:

”la salute esiste quando c’è perfetta armonia fra lo spirito, l’ anima e il

corpo, e la cura coincide con il cammino evolutivo e il progresso sociale
verso la libertà su quello che definisce il ‘sentiero della realizzazione del
se’ “

“Salute è la presa di coscienza di ciò che siamo….e ascoltare gli ordini
della nostra anima; essere fiduciosi come bambini; respingere l’ intelletto
con i suoi ragionamenti, i suoi “pro” e “contro”, le sue paure anticipate;
non tenere conto delle convenzioni…”

Una riflessione sull’ importanza… attribuibile al presente e alla
consapevolezza del qui e ora che portò Bach ad individuare una serie
di rimedi che compensano un insufficiente interesse per il presente e
che costituisce una tappa importante per il percorso dell’ autostima
che può portare a un migliorare se stessi…

Da qui nasce questa esperienza……passando per questo ragionamento
e volendolo abbinare alla propria autostima…





continua



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le cose che non posso cambiare
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Ultima modifica di Era : 12-01-2006 alle ore 16.45.09.
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Vecchio 16-01-2006, 21.55.00   #2
Era
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Predefinito Walnut-noce

E’ il primo passo….per chi desidera intraprendere questo
Percorso di metamorfosi….e transita attraverso WALNUT…
che è il rimedio della rinnovamento…della trasformazione…
nella mitologia giudaica…è associato al numero 9…che è
il numero della compiutezza e del declino…l’ apertura senza
confini…ed anche il passaggio ad un nuovo livello numerico…
Nove…sono i mesi della gravidanza che precede una nascita…

Il noce in antiche usanze è legato al fidanzamento
e al matrimonio…all’ abbandono della fanciullezza e della casa
paterna…per andare ad incontrare una nuova vita…
In altre tradizioni viene associato alla morte…e viene piantato
nei cimiteri…nella sua simbologia…è quindi presente un legame
tra vita e morte che si amplia a fasi della vita…dove è necessario
“morire” per “rivivere” in modo nuovo : pubertà….climaterio…

Il passaggio da una fase all’ altra della vita non è facile…
si deve uscire dal “guscio” e il guscio della noce è duro..
protetto dal mallo amaro…ed esprime bene la difficoltà
di uscire allo scoperto…senza le protezioni che sono
state le nostre sicurezze…che magari portavano a
sofferenza…tuttavia erano familiari…spesso…pur vivendo
insoddisfatti…e lamentandosi di ciò che si vive…desiderando
un cambiamento…ci si aspetta che il cambiamento avvenga
da se…c’è come un blocco che impedisce il salto..è la paura
di sbagliare….dei rischi…dell’ ignoto…si aspetta quindi…
stando male…di un malessere che si conosce…non “rischiando”
l’ ignoto….
Il cambiamento tuttavia è la base della vita: il corpo è in
continua trasformazione…cambiano le stagioni…gli umori..
il cambiamento è positivo perché perché è vivo…
l’ aggrapparsi alle cose…alle situazioni…ai ruoli impedisce
di sperimentare pienamente la vita…ma pone continuamente
limiti

Il gheriglio della noce è simile…come forma al cervello e il
guscio ricorda il cranio…in altri tempi si pensava che
addormentarsi sotto un noce provocasse un gran mal di testa
per le sue esalazioni….e guarda caso…un impasto di gherigli
pestati e vino lo faceva passare….ecco che ritroviamo ancora
un legame con testa…cervello e quindi pensiero…
E non è forse il pensiero…espressione dell’ io razionale…
ad impedirci..con i suoi se e i suoi ma….ad andare verso il nuovo?

Il noce è stato associato anche alle streghe e ai loro raduni..
si può leggere qui un collegamento con le influenze negative
esterne…ma se pensiamo ai momenti di transizione e alle loro
difficoltà…come non stupirci di questo legame? In quei momenti
si vive una forte insicurezza…e siamo soggetti alle influenze e
pressioni del mondo esterno che con i condizionamenti culturali
tende a relegarci nei vecchi ruoli e concezioni…
Bach definiva Walnut :il rompi incantesimi…e lo spezza catene..
“Per le decisioni capitali nella vita di un uomo”
e ancora: “Per coloro che hanno deciso di fare un passo in avanti
nella loro esistenza…di rompere con le convenzioni..di spezzare
i vecchi legami e di farsi quindi una nuova vita”



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Vecchio 23-01-2006, 15.24.10   #3
Era
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Predefinito

Se con Walnut ci siamo incamminati sulla via della trasformazione…
Star of Bethehem aiuterà l’ orientamento…verso l’ intuizione e la
luce…Bach diceva: ”dettami della nostra anima”

Questo rimedio ha la capacità di potenziare le personali risorse
energetiche e il conseguente riordinamento dell’ individuo…
Agisce su traumi di vario tipo…incidenti…lutti…perdite…
sono sono situazioni difficili da gestire e affrontare…ci sentiamo
“venir meno” incapaci di parlare…e spesso immobili senza sapere
da che parte cominciare…diceva Bach… che Star è il rimedio
che allevia il dolore e consola l’ anima…

Appartiene alla famiglia delle gigliacee…e la mitologia greca
racconta che è stata generata da alcune gocce di latte
cadute in terra…dal seno di Era dopo aver allattato Ercole…
Da sempre il giglio è accostato alla fecondità…
un fiore sacro nei culti femminili…
Nell’ antico testamento…ha ispirarato i simboli della fertilità
ma anche della “fioritura” della spiritualità e nel Vangelo
quello dell’ abbandono alla Provvidenza …senza preoccupazioni
per il futuro (affidarsi)

Star propone il tema del risveglio tramite l’ abbandono fiducioso
e il conforto….infatti a seguito di un trauma..accade che
l’ individuo metta in atto una serie di “difese” per mantenere
un controllo su situazioni penose e dolorose…ci si chiude
a nuovi stimoli…limitando così le proprie esperienza… oltre a far
perdere molte energie a discapito di altre funzioni di tipo superiore
che risulteranno indebolite o bloccate…avviene come se l’ organismo
si tirasse indietro rispetto alla vita…in questo modo le potenzialità
restano addormentate e inespresse…
Si parla di Risveglio nel senso di una maggiore integrazione
tra i diversi aspetti della personalità...e questo ci porta a
un’ associazione alla forma del fiore…una stella a sei punte come
quella di Davide o il sigillo di Salomone…dove i due triangoli che si
intersecano…uno con la punta verso l’ alto e l’ altro verso il basso
simboleggiano l’ incontro tra il principio maschile e quello femminile
dello Spirito che scende ad incontrare la materia per generare la vita..
Così il giglio appare nella visitazione dell’ Arcangelo Gabriele a Maria
a rappresentare la discesa dello Spirito nell’ animo umano pronto a
riceverlo e ad accogliere la volontà divina

E ancora…la stella di Betlemme…che guida i Magi al bambino Divino
racconta ancora una volta di una nuova nascita o ri-nascita quella
dell’ uomo-Dio…incontro tra razionale (Magi…uomini di scienza) e
l’ inconscio…il bambino interiore…




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Vecchio 11-02-2006, 01.37.02   #4
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Predefinito Lo Spazio Del Se



Dicevamo che i malesseri sono portati dall’ equilibrio…
o meglio dalla mancanza di equilibrio…in questo disagio è difficile
ascoltare se stessi…o come diceva Bach:” la nostra Anima”…
e soprattutto come creare la condizione ottimale per ascoltare
questa voce interiore…e quale lo spazio dove questo può avvenire?
La ricerca di questo luogo riporta al tema del “paradiso perduto”
della “terra promessa” o del “regno dei cieli” di cui molte tradizioni
parlano…..
Nelle favole c’è quasi sempre un regno…che il principe riesce a
conquistare dopo battaglie e pericoli…e il “c’era una volta” ci racconta
di un luogo che fu…ma che tuttora esiste in una realtà diversa da
quella che viviamo ogni giorno….un regno che desideriamo….ma che
era già nostro…e può tornare in nostro possesso…..

“C’era un tempo” racconta un’ antica leggenda indù..” in cui tutti gli
uomini erano dei…ma abusavano troppo della loro divinità che Brahma
decise di togliere loro la potenza divina e nasconderla dove non
l’ avrebbero mai trovata….e questo era il grande problema…
gli dei dissero:”seppelliremo la divinità dell’ uomo al centro della terra”
ma Brahma disse che l’ uomo avrebbe scavato trovandola….
“allora negli abissi marini” e Brama ancora disse no…poiché l’ uomo
avrebbe esplorato le profondità dei mari ritrovandola e riportandola
alla superficie….gli dei…allora dissero che non esisteva nessun luogo sicuro
per nascondere la divinità…ma Brahma decise cosa fare con la divinità
dell’ uomo “la nasconderemo profondamente in Lui stesso…perché
non penserà mai di cercarla lì”
La leggenda termina con l’ uomo che va su e giù per mari e per monti
scavando e tuffandosi cercando qualcosa che è già dentro di lui”
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Vecchio 12-02-2006, 15.52.24   #5
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Tornando al discorso iniziale…dovremmo guardare dentro di noi dove
esiste un’ antica memoria e metterci in contatto con essa per ritrovare
la nostra “origine”…nella nostra interiorità più profonda c’è un’ invisibile
intelligenza…la stessa che nell’ universo agisce su ogni cosa: dall’ orbita
dei pianeti…al germogliare e crescere di un seme…sull’ orientamento
degli uccelli migratori….ma anche sul battito
del cuore o il respiro…e che fa vivere il nostro corpo…
L’ uomo primitivo guardava al corpo e alle sue funzioni come a
manifestazioni della forza divina….la civiltà ha dissociato questa forza
dal corpo..portandoci ad identificarci con la mente razionale…e il corpo
a cui è stata negata la propria spiritualità è diventato un oggetto…una cosa.
Diceva Lowen (allievo di Reich) che se vogliamo sfatare l’ illusione che
tutto stia nella testa…dobbiamo riconoscere che la spiritualità ha una
base fisica e biologica….ed è nella percezione di quella forza vitale che
scorre dentro di noi che ci mette in contatto con la natura e i sui ritmi
che possiamo sentire a pieno la nostra totalità e ridare un senso alla vita..
Il Corpo torna ad essere tempio…dove sperimentare il sacro del proprio
esistere…e diventa un passaggio verso il nostro “centro interiore” e verso
l’ infinito….
Ecco perché in molti rituali e tradizioni si trovano tecniche in cui il ruolo del
corpo è importante…sia che si voglia sospendere temporaneamente il contatto
col mondo (astinenze…digiuni…bagni purificatori) o che si voglia arrivare
ad un diverso stato di coscienza (meditazione…trance.. ecc)


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