Stare (e avere) a cuore

[Ray]

Quando qualcuno mi sta a cuore, in un certo senso, mi interessa anche se non mi interessa.

Per esempio ad un mio amico fa male la spalla, bon io non sento male, alla fin fine non mi intressa e men che meno mi interessano tutti i possibili tipi di male di spalla e i possibili rimedi che esistono e lui potrebbe o non potrebbe applicare, ma se lui mi sta a cuore di colpo ecco che la cosa invece mi interessa, desidero sapere della sua spalla, se sta meglio oggi, cosa esiste, quanto se ne sa, come andrà a finire, eccetera eccetera.

Lui potrebbe anche stupirsi del mio interesse per l'argomento, ma io non mi stupisco... in fondo sono interessato a lui e quindi anche alle sue manifestazioni.

Forse sto dicendo delle banalità, ma forse no... a parte che ragionare sul cuore non è mai banale, che succede se applichiamo sta cosa della produzione di interesse su più vasta scala? Quando arrivo ad interessarmi a tutto?

[dafne]

Trvo interessante la A...mi stà a cuore non nel cuore o in cuore ..se non scrivo castronerie galattiche la a, soprattutto in inglese e in tedesco indica movimento mentre in rimane statico..quindi, sempre per puro gusto elucubrativo ma senza alcuna ragionevole prova avere/stare a cuore indica un movimento di un qualcosa che ci avviciniamo, che ci portiamo vicino..

meglio che mi bevo un caffè...

[RedWitch]

Originalmente inviato da dafne

Trvo interessante la A...mi stà a cuore non nel cuore o in cuore ..se non scrivo castronerie galattiche la a, soprattutto in inglese e in tedesco indica movimento mentre in rimane statico..quindi, sempre per puro gusto elucubrativo ma senza alcuna ragionevole prova avere/stare a cuore indica un movimento di un qualcosa che ci avviciniamo, che ci portiamo vicino..

meglio che mi bevo un caffè...

Anche per me e' interessante la "a" al posto di "in, dentro", la vedo pero' come un contatto, se mi stai a cuore, non mi identifico ma mi interessa ugualmente.. cosa rara, visto che in genere l'interesse verso l'altro per come la vedo dipende tanto dal fatto che ci identifichiamo.. se abbiamo vissuto qualcosa di simile all'amico sentiamo di piu' la sua sofferenza.. se mi sta davvero a cuore invece, mi interessa anche se non ho la sua stessa esperienza alle spalle.. qualcosa di pulito.. arrivare quindi ad un punto in cui tutto/tutti ci stiano a cuore significherebbe secondo me aver fatto un passo grandissimo...

[Ray]

Originalmente inviato da dafne

Trvo interessante la A...mi stà a cuore non nel cuore o in cuore ..se non scrivo castronerie galattiche la a, soprattutto in inglese e in tedesco indica movimento mentre in rimane statico..quindi, sempre per puro gusto elucubrativo ma senza alcuna ragionevole prova avere/stare a cuore indica un movimento di un qualcosa che ci avviciniamo, che ci portiamo vicino..

meglio che mi bevo un caffè...

Specificatamente alle proposizioni è un po' il contrario... a indica stato e in moto (in entrata)... poi, che il cuore di suo "si muova", magari con noi, è un'altra cosa.

[Sole]

Originalmente inviato da Ray

Specificatamente alle proposizioni è un po' il contrario... a indica stato e in moto (in entrata)... poi, che il cuore di suo "si muova", magari con noi, è un'altra cosa.

Se usiamo questo tipo di interpretazione "a" sta per commuovere, muoversi con o verso un problema che non ci appartiene ma che ci rende emozionalemte partecipi con l'altro.

Originalmente inviato da Ray

che succede se applichiamo sta cosa della produzione di interesse su più vasta scala? Quando arrivo ad interessarmi a tutto?

Dovrebbe succedere che inizio a muovermi con l'Universo e se mi interesso a tutto faccio parte di un Tutto generale e non credo sia possibile, almeno non materialmente/manifestatamente ma solo in potenza. Anzi direi che si può essere interessati a tutto quello che ci interessa a prescindere dal dovere e a quello che per dovere facciamo. Ma non a tutto tutto, almeno (ripeto) non finchè non ci si muova con l'intero Universo.