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Vecchio 05-02-2011, 21.18.33   #1
dafne
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Capita delle volte di aver bisogno di aria nuova, cose nuove, persone nuove.
Capita allora che il nuovo ci dia una spinta, una svegliata, che sblocchi situazioni fanghigliose e ci carichi di quella dose d'adrenalina utile a farci fare magari quel passo in avanti che avevamo timore a fare.

Delle volte però, spesso temo almeno per me, quel nuovo diventa solo bisogno di energia a elevato rilascio energetico che però viene consumata senza produrre alcun movimento, alcun cambiamento, è come un quadratino di cioccolato rapidamente assorbito, ma che lascia il bisogno di mangiarne un alto, al più presto.

Delle volte la noia, o meglio, la monotonia della vita che si conduce spinge a cercare quel nuovo che vada a riempire quel vuoto. Quindi il vuoto come mancanza di movimento, di riciclo, di circolo energetico.

Movimento che produce un profitto, o che dovebbe farlo, un guadagno di stima e sicurezza se fosse "sano" ma che può deviare e magari correlarsi in acquisti smodati o assunzione di cibi o mille inizi di progetti se non si sfrutta nel modo giusto. Nuove cose materiali, nuova effimera sensazione di potere, di riempimento.

Questa è una mia embrionale sensazione, immagino che neanche sia troppo chiara ma ho iniziato a metterla giù intanto, vediamo se ne tiro fuori qualcosa di buono.
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Vecchio 12-02-2011, 10.52.01   #2
dafne
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Questa sensazione non mi abbandona quasi mai, quella di aver peso negli anni la capacità di sfruttare il nuovo e, purtroppo, ancor di più di ricercarlo.

Immagino che alla base ci sia l'inflazionata paura dell'ignoto che normalmente (nel mio caso) è superiore al desiderio di adrenalina. Perchè la novità ha il sapore di un a tazza di caffè forte.

Il segreto, per come lo vedo adesso, dovrebbe essere di riuscire a vedere le cose che abbiamo come novità e riuscire a rivalutarle in quel senso finchè sia possibile.

Forse anche nell'osservazione di se stessi ad un certo punto ci abituiamo anche alle scoperte che abbiamo fatto senza riuscire a rielaborarle fino in fondo...Cosa che ci permetterebbe di non vederle più come scoperte nè di reprimerle come "le solite cose"

In un certo senso l'aria nuova che bisogna poter far entrare per alimentare la fiamma deve anche però riuscire a rimettere in cicrcolo tutta quella vecchia, un pò come aprire le finestre in casa la mattina.

Alla fine poi esistono molte parti di noi che sono nuove, aria fresca, magari non sempre bella ma il movimento provocato dallo spostamento potrebbe aiutare ad alimentare la fiamma.

Mah, insieme a boh, non sò cosa stò cercando di cogliere, sò da dov'è partita l'osservazione, dal sentir parlae di aria nuova e sentirmi tra la roba vecchia adesso però mi sono persa la bocata d'ossigeno, se non entra qualcosa di nuovo..
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Vecchio 01-03-2011, 01.03.12   #3
dafne
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Mi stò chiedendo se esiste la possibilità di far circolare all'interno di se stessi, all'interno dell'ambiente chiuso, aria a tal punto da poter rigenerare quella che c'è senza bisogno delle grandi correnti d'aria.

Sarebbe carino capire cosa rappresenta l'aria all'interno dell'universo Uomo ma visti i miei risultati nella ricerca dei fluidi.... ...teoricamente l'aria veicola i pensieri come l'acqua le emozioni...ma non ho alcuna certezza.

Di certo ho solo ogni tanto quel senso di soffocamento che la mia vita day by day (ahaha) mi dà e che una volta equilibravo con filmoni su un futuro stramegabello mentre oggi cerco di regolare mettendomi in movimento verso qualcosa di pratico e, possibilmente, gratificante a breve scadenza.

Da solo non basta, devo introdurre del nuovo questo è ormai certo ma un amico una volta mi ha detto che per far entrare il nuovo bisogna fare spazio e quindi...via così col solito cane e la solita coda perchè del nuovo ho paura e mi blocco e bloccandomi riduco il giro d'aria e il giro d'energia....ufff

Sospetto, e da un pò, che anche questo cercar di arrovellarsi su certe questioni in modo puramente intellettuale mi stà fregando.
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