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Vecchio 29-10-2007, 12.54.31   #51
cassandra
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Quando mentre pensiamo svolgiamo delle attività fisiche (es scarabbocchiare o camminare) è proprio perchè non siamo in grado di concentrare tutto sul pensiero (se è questo che vogliamo)... cerco di esprimere meglio, quanto un problema ci sta a cuore (definizione illuminante) lo ragioniamo in una maniera talmente coin-volgente che ci fa usare potenzialità di solito inespresse, mettiamo in moto la capacità di reperire un flusso maggiore di elaborazione (che non si limita al razionale ma appunto coinvolge tutto l'Essere), recepiamo un flusso energetico maggiore del nostro normale e nella migliore ottimizzazione tutta la nostra individualità dovrebbe agire.... quando però stiamo lavorando su un concetto astratto o comunque non tangibile in quel momento... per esempio anche pensiamo ai nostri rapporti con persone non presenti, a situazioni sociali etc etc.... il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha.... una sorta di quello che comunemente è scambiato per meditazione (o almeno la sua accezione materiale razionale) però appunto come dicevo il corpo si trova a gestire un flusso che va oltre il limite abituale, quindi cerca lo scarico di parte di tale attività per non collassare.
Questo non è sbagliato completamente perchè se non ci si prepara appositamente meglio di così non si può fare, ma appunto non è la migliore cosa che si può fare.

Quindi una persona dovrebbe imparare a riprodurre quel modo coin-volgente anche quando si trattano argomenti ai quali non si è abituati...
Per ottenere la massima resa mi è parso di capire che il corpo dovrebbe collaborare mettendosi in una posizione di concentrazione-espansione tale,da favorire ed "assecondare"il flusso energetico controllandolo,anzichè scaricarlo altrove (questo scarico equivarrebbe a dispersione?).
Kael parlava di aumentare la resistenza per non collassare,ma praticamente c'è un modo per farlo volontariamente,oppure è l'esperienza che ci porta ad accrescerla volta per volta?Quale sarebbe in pratica il modo migliore a cui accenni?
Rifacendomi anche ai post 47-49 sento di dire che se non ci autoinducessimo in questo stato,entrando in noi più profondamente,cercando di compensare gli sbilanciamenti...daremo risposte superficiali (meccaniche).
Aggiungo e concludo dicendo che ho notato che tale stato bisogna ache imparare a mantenerlo costante (per il discorso della curva,dalla quale puoi scendere da un momento all'altro)perchè se cedi anche solo un minimo d'attenzione l'incantesimo si rompe...almeno in base alla mia piccola esperienza.
OT
P.S.il discorso dell'agire per poi subire mi ha fatto capire in parte come funziona l'esercizio del fachiro che si passa la fiamma in volto senza scottarsi...trattato altrove...

Ultima modifica di cassandra : 29-10-2007 alle ore 13.25.20.
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Vecchio 13-11-2008, 12.59.28   #52
griselda
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Volevo fare una domanda anche se appare un po' strampalata, mi piacerebbe sapere se ogni centro ha una sua memoria, perchè da questo potrei poi mettere insieme degli ulteriori pezzi.
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Vecchio 13-11-2008, 18.58.53   #53
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Volevo fare una domanda anche se appare un po' strampalata, mi piacerebbe sapere se ogni centro ha una sua memoria, perchè da questo potrei poi mettere insieme degli ulteriori pezzi.
A occhio direi che ogni centro ha un suo accesso alla memoria, in entrambe le direzioni.
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Vecchio 13-11-2008, 19.10.21   #54
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A occhio direi che ogni centro ha un suo accesso alla memoria, in entrambe le direzioni.
Grazie
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Vecchio 05-05-2009, 12.46.31   #55
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A occhio direi che ogni centro ha un suo accesso alla memoria, in entrambe le direzioni.
Ho letto in questi giorni sul libro di Ouspensky dove dice che ogni centro ha una sua memoria, non capisco.
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Vecchio 05-05-2009, 13.52.23   #56
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Ho letto in questi giorni sul libro di Ouspensky dove dice che ogni centro ha una sua memoria, non capisco.
Non capisco cosa non capisci. Hai letto così, bon.

Che poi non è inconciliabile con quello che ho detto io (che poi ho detto "a occhio", ossia mia opinione). Ste memorie di sti centri comunicano tra di loro in un qualche modo?
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Vecchio 05-05-2009, 14.37.17   #57
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Non capisco cosa non capisci. Hai letto così, bon.

Che poi non è inconciliabile con quello che ho detto io (che poi ho detto "a occhio", ossia mia opinione). Ste memorie di sti centri comunicano tra di loro in un qualche modo?
Urka che bella domanda sarebbe interessante saperlo , il libro, per lo meno, fino a dove sono arrivata, non lo dice, in caso se non aggiunge nessuno, se lo scopro, lo farò in seguito.
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Vecchio 05-05-2009, 15.16.46   #58
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Urka che bella domanda sarebbe interessante saperlo , il libro, per lo meno, fino a dove sono arrivata, non lo dice, in caso se non aggiunge nessuno, se lo scopro, lo farò in seguito.
Intendo dire che, se comunicano, dire memorie diverse e dire diversi accessi ad una memoria non è poi così diverso. In ogni caso, fino a prova contraria, resto della mia opinione per la quale ci sono diversi accessi alla memoria. Ritengo anche probabile diverse "densità" o semplicemente qualità di ricordi accessibili dai vari centri.
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Vecchio 05-05-2009, 15.22.31   #59
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Intendo dire che, se comunicano, dire memorie diverse e dire diversi accessi ad una memoria non è poi così diverso. In ogni caso, fino a prova contraria, resto della mia opinione per la quale ci sono diversi accessi alla memoria. Ritengo anche probabile diverse "densità" o semplicemente qualità di ricordi accessibili dai vari centri.
Spetta che ti spiego la mia idea iniziale, quella che avevo prima di leggere O.
Mi è capitato di raggiungere un ricordo tramite l'emozione o l'emotività mentre un'altra volta ne ho raggiunto un altro tramite il movimento, dimmi che si capisce ti prego. Ecco da dove mi è venuta l'idea, addirittura avevo pensato che ricapitolando io dessi la possibilità a tutti i centri di avere una memoria che per qualche motivo che mi è sconosciuto in quel momento io avessi potuto registrare invece con un solo centro poiuttosto che con tutti insieme e che in quel modo sarei andata a recuperarli tutti in una volta.
Mi raccomando che sono superba e mi è costato un casino tirare fuori questa cosa che reputo già io fantascienza.
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Vecchio 05-05-2009, 15.31.43   #60
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Spetta che ti spiego la mia idea iniziale, quella che avevo prima di leggere O.
Mi è capitato di raggiungere un ricordo tramite l'emozione o l'emotività mentre un'altra volta ne ho raggiunto un altro tramite il movimento, dimmi che si capisce ti prego. Ecco da dove mi è venuta l'idea, addirittura avevo pensato che ricapitolando io dessi la possibilità a tutti i centri di avere una memoria che per qualche motivo che mi è sconosciuto in quel momento io avessi potuto registrare invece con un solo centro poiuttosto che con tutti insieme e che in quel modo sarei andata a recuperarli tutti in una volta.
Mi raccomando che sono superba e mi è costato un casino tirare fuori questa cosa che reputo già io fantascienza.
Facciamo un'ipotesi: mettiamo che ogni evento che poi va a costituire un ricordo (spezziamo per comodità) sia comunque registrato nella memoria e che ogni centro abbia un diverso accesso a questo ricordo. Come dire che questo evento, mettiamo che sia il primo bacio, coinvolge ovviamente tutti i centri, ma il motore può accedervi tramite il movimento (semplifico), l'emotivo tramite ciò che abbiamo provato e il mentale tramite ciò che abbiamo pensato.

E' chiaro che l'accesso ad un determinato ricordo dipende dal nostro rapporto coi vari centri... ed ecco che determianti ricordi magari ci son accessibili tramite un unico centro e magari solo in determinate condizioni.
Però, una volta avvenuto l'accesso, possiamo recuperare tutti il ricordo, anche ciò che è di pertinenza degli altri centri.

Come ti pare adesso? Con questa ipotesi abbiamo messo le due cose assieme?
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Vecchio 05-05-2009, 15.36.01   #61
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Facciamo un'ipotesi: mettiamo che ogni evento che poi va a costituire un ricordo (spezziamo per comodità) sia comunque registrato nella memoria e che ogni centro abbia un diverso accesso a questo ricordo. Come dire che questo evento, mettiamo che sia il primo bacio, coinvolge ovviamente tutti i centri, ma il motore può accedervi tramite il movimento (semplifico), l'emotivo tramite ciò che abbiamo provato e il mentale tramite ciò che abbiamo pensato.

E' chiaro che l'accesso ad un determinato ricordo dipende dal nostro rapporto coi vari centri... ed ecco che determianti ricordi magari ci son accessibili tramite un unico centro e magari solo in determinate condizioni.
Però, una volta avvenuto l'accesso, possiamo recuperare tutti il ricordo, anche ciò che è di pertinenza degli altri centri.

Come ti pare adesso? Con questa ipotesi abbiamo messo le due cose assieme?
direi che ora ci siamo proprio, 'azie.
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Vecchio 01-10-2011, 12.25.44   #62
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Quoto da altro thread questo post, perchè leggendolo mi sono resa conto di aver trascurato per molto tempo di osservare questa cosa. Vorrei capirla meglio, non riesco a farmi degli esempi che mi tornino pienamente su tutte e tre i centri (quattro ma lasciamo perdere per adesso).


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Si, il TA aiuta, comunque per la mia esperienza si tratta di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, cioè mentre diminuisci il lavoro (inutile, quello utile lo terrei) di un centro, potenzi gli altri due. E in tutto questo, possibilmente e soprattutto, far fare ad ognuno il suo, mettere ordine. Questo assegnare ad ognuno il suo è una parte importante del Lavoro.

PS: hai presente quando la mente ti suggerisce che se dovesse diminuire il suo lavoro precipeteresti in un baratro di disgrazie? Beh, mente
Un esempio tipico di interazione corpo mente è quando siamo concentrati e ci balla la gamba. Usiamo energia del corpo per scaricare la tensione della mente.
Quello che non riesc a riconciliare è l'energia emotiva. Non riesco a trovare esempi, non riesco a dividere l'emotivo dal resto. Mi aiutate?
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Vecchio 01-10-2011, 12.38.25   #63
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Quoto da altro thread questo post, perchè leggendolo mi sono resa conto di aver trascurato per molto tempo di osservare questa cosa. Vorrei capirla meglio, non riesco a farmi degli esempi che mi tornino pienamente su tutte e tre i centri (quattro ma lasciamo perdere per adesso).




Un esempio tipico di interazione corpo mente è quando siamo concentrati e ci balla la gamba. Usiamo energia del corpo per scaricare la tensione della mente.
Quello che non riesc a riconciliare è l'energia emotiva. Non riesco a trovare esempi, non riesco a dividere l'emotivo dal resto. Mi aiutate?
Mentre ti trema la gamba, puoi sentirti sollevata oppure in difficoltà. L'energia emotiva, la vedo come il veicolo comunicativo tra corpo e mente.
Prendiamo per esempio il provare piacere nel corpo mi fa produrre una sensazione ed emozione di piacere che a livello mentale mi faranno avere certi pensieri, piuttosto che sia di dolore invece.

Ma può avvenire anche il contrario: comincio a pensare e a produrre emozioni in base al pensiero che poi avrò sul corpo.

Semi OT

Trovo che il canto sia l'arte per eccellenza per vedere l'interazione corpo-emozioni e pensieri. Ad esempio immaginare certe aperture ed uscite con la mente, aiuta a farle con corpo, oppure pensare certe note giù, nonostante siano su.
A me sembra che le emozioni nascono da sensazioni o pensieri.
Dico sensazioni, perchè per esempio una pianta non pensa, eppure prova emozioni.
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Vecchio 01-10-2011, 12.39.39   #64
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Ehm mi accodo alla ricerca di aiuto , sui centri sto iniziando a documentarmiin questi giorni leggendo qua e la, per adesso immagino solo che li uso male , che il centro intellettuale inferiore probabilmente svolge troppo lavoro a discapito degli altri , l'apparato formatore, mi pare si possa chiamare anche così, probabilmente svolge gran parte del lavoro.
Se non sbaglio questo può causare anche problemi di ansia in molte situazioni in quanto l'energia convogliata per svolgere determinati lavori o prove è molto grezza ed il cenro intellettuale ineriore non è in grado di lavorarla e quindi fa tilt...
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Vecchio 01-10-2011, 13.40.50   #65
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Quello che non riesc a riconciliare è l'energia emotiva. Non riesco a trovare esempi, non riesco a dividere l'emotivo dal resto. Mi aiutate?
In che senso? Non trovi esempi tipo quello della gamba (mai visto un calciatore dopo che ha fatto gol?) o data una situazione non sai dividere ciò che emotivo dal resto? O che?
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Vecchio 01-10-2011, 15.40.22   #66
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Non riesco a capire quando uso energia emotiva nel corpo, energia del corpo nella mente, energia della mente nell'emotivo.
Ad esempio, uno ne ho trovato su di me , se devo impegnarmi con una persona nel dialogo e ci metto molta energia emotiva mi stanco anche fisicamente.... tanto. Quindi mi vien da pensae che non uso tutta energia emotiva come dovrei, ma sto sconfinando in energia fisica, giusto? Come faccio allora a creare dei confini, come posso accorgermi di quando inizia l'invasione di una parte nell'altra? ... che poi lo so che osservando o ricapitolando devo trovare, ma mi aiuterebbe capire cosa è energia emotiva, energia fisica ed energia mentale secondo voi.

Energia del corpo può essere quella meccanica, veloce ed automatica, quella dell'emotivo basso una energia molto forte che spinge verso una direzione, e quella dell'intellettuale molto lenta che per accellerarsi usa altro? Non lo so.. mi serve di chiarire queste cose.
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Vecchio 01-10-2011, 15.51.42   #67
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Secondo me manca una quarta energia da considerare, e poi la cosidetta energia sessuale, dove la collochiamo tra le tre?

Se proprio vogliamo fare i fissati mentali, avevo messo sette energie, delle sottoenergie. Tra queste energia creativa ed energia volitiva. Ma non complichiamo rimaniamo a queste tre.

Se ti può essere utile Sole, mi ero fatto anche io tempo fa degli schemi, molto grezzi ed inconscio di questa discussione.
Posso condividere che non mi serviva tanto sapere quali erano le energie, ma quali erano i trasformatori.
Perchè come sappiamo l'energia non si crea, non si distrugge, ma si trasforma.
Quindi la chiave è come trasformare certe energie, e siccome non ci riusciamo ci sentiamo vuoti e spenti da una parte, e dall'altra ipereccitati e squilibrati per eccesso energetico.

Un esempio potrebbe essere la tanto citata dieta dimagrante. Io do al corpo un alimentazione ipocalorica, con la mente so che è giusto dimagrire perchè devo e so che è giusto muoversi. Con le emozioni sono convinto esattamente del contrario, perchè soltanto poca energia è selezionata sul sentire questo cambiamento. Di conseguenza succede che non c'è una vera comunicazione tra corpo e mente.
Io l'energia emotiva la vedo proprio immezzo, mi sembra strano che corpo e mente possono comunicare senza di essa, saremmo automi, che seguirebbero soltanto dei comandi. (effettivamente se ci pensiamo bene, le persone sono un po' cosi).
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Vecchio 01-10-2011, 22.30.27   #68
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Non riesco a capire quando uso energia emotiva nel corpo, energia del corpo nella mente, energia della mente nell'emotivo.
Provo a ribaltarti la cosa, dal mio punto di vista viene più facile. Non c'è una vera e propria energia del corpo, dell'emotivo o della mente, o meglio non ci sono dei serbatoi specifici. C'è l'energia e abbiamo un serbatoio. Però, a seconda del centro che la usa, deve essere più o meno raffinata per funzionare correttamente in quel centro e, siccome ogni centro qualcosa di automatico fa, una certa quantità viene comunque raffinata nei tre modi. A questo punto può darsi che un centro si appropri dell'energia raffinata per un altro per qualche motivo, tipo perchè ne gode o perchè non gli basta la sua eccetera, ma se cerchi di partire da queste usurpazioni per beccare i furti diviene difficile.
Un sistema inizialmente milgiore a mio avviso è quello di distinguere le azioni che i vari centri dovrebbero compiere e cercare di impedire che uno faccia le cose di un altro. Questo tentativo di impedire rende più osservabile quello che dicevi, ossia l'energia usata male, cioè più o meno raffinata per quella cosa.


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Ad esempio, uno ne ho trovato su di me , se devo impegnarmi con una persona nel dialogo e ci metto molta energia emotiva mi stanco anche fisicamente.... tanto. Quindi mi vien da pensae che non uso tutta energia emotiva come dovrei, ma sto sconfinando in energia fisica, giusto?
Ni, o meglio non è detto. Potrebbe darsi, ad esempio, che il corpo non sia ancora in grado di reggere bene tutta quella eergia emotiva e si stanchi... in realtà quella che percepiamo, in questo caso, come stanchezza, è il lavoro che il "corpo" (in senso ampio) intraprende per diventare capace di reggere quel lavoro.
Come dire che, se tiro su pesi, la stanchezza che sento è si per il lavoro fatto, ma soprattutto per il muscolo che cresce... (se trasporti il discorso...)

Poi ovviamente ci sono le tensioni del corpo mentre ti impegni e mille altre cose che magari non controlli che aumentano la stanchezza ma bon, è solo roba da osservare.
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Vecchio 02-10-2011, 13.55.12   #69
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Non ho capito bene cosa cerchi Sole, ma butto lì quello che mi è venuto in mente.

Se quella mentale si scarica sulla gamba che saltella, quella emotiva potrebbe scaricarsi col mangiarsi le unghie o le pellicine, arricciarsi i capelli..

Penso che un centro si scarichi su parti diverse del corpo, come dice Ray carichi il centro che ti serve dal serbatoio unico, l'eccesso lo scarichi attraverso dei gesti "meccanici" ma correlati al centro stesso.

Questo per il centro mentale ed emotivo, per quello meccanico credo venga utilizzata l'energia ad hoc, proprio perché meccanico non credo ci possa essere un eccesso.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 03-10-2011, 13.35.37   #70
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Un sistema inizialmente milgiore a mio avviso è quello di distinguere le azioni che i vari centri dovrebbero compiere e cercare di impedire che uno faccia le cose di un altro. Questo tentativo di impedire rende più osservabile quello che dicevi, ossia l'energia usata male, cioè più o meno raffinata per quella cosa.
Per fare un esempio che possa starci mi viene in mente la rabbia.
Una situazione mi scatena rabbia, posso lasciare che salga che occupi la mia mente e mi faccia diventare arrabbiata, oppure posso concentrarmi in ogni punto di me per poter osservare ogni sapzio che riesco. Quindi la mente sarà concentrata a rimanere quieta e non interferire ma piuttosto supportare con elaborazioni ciò che l'emotivo sarà concentrato a vivere come emozione e sensazione, il corpo sarà fermo e attento anche lui. Il tutto sostenuto da un IO che osserva e che tutto contiene.

Se l'esempio sopra è corretto, è plausibile e anche banale, pensare che questo mischiarsi delle varie attività dei centri siano concausa dei vari spostamenti spazio/temporali dei piccoli io. O anche viceversa, o anche le due cose insieme.
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Per fare un esempio che possa starci mi viene in mente la rabbia.
Una situazione mi scatena rabbia, posso lasciare che salga che occupi la mia mente e mi faccia diventare arrabbiata, oppure posso concentrarmi in ogni punto di me per poter osservare ogni sapzio che riesco. Quindi la mente sarà concentrata a rimanere quieta e non interferire ma piuttosto supportare con elaborazioni ciò che l'emotivo sarà concentrato a vivere come emozione e sensazione, il corpo sarà fermo e attento anche lui. Il tutto sostenuto da un IO che osserva e che tutto contiene.

Se l'esempio sopra è corretto, è plausibile e anche banale, pensare che questo mischiarsi delle varie attività dei centri siano concausa dei vari spostamenti spazio/temporali dei piccoli io. O anche viceversa, o anche le due cose insieme.
Vorrei chiarire meglio quello che ho detto prima, anche perchè prosegue quello che dici tu.
Si potrebbe pensare che le varie azioni che compiamo debbano essere sostenute via via da un centro o dall'altro. In realtà tutti e tre dovrebbero sempre prendere parte a tutto, solo con compiti diversi e specifici a seconda dei casi.
se lavo i piatti, ad esempio, dovrei farlo col corpo, l'intelletto dovrebbe fare attenzione, rilevare le necessità specifiche dei singoli piatti e rispondere adeguatamente e per il resto stare zitto, e l'emotivo dovrebbe "amare" quel lavoro, i piatti e desiderare un buon risultato.

L'esempio che fai tu della rabbia è già più complesso, perchè prevede una reazione a qualcosa e poi, semmai, un'azione. Cioè qualcosa ti fa rabbia (esterno o interno che sia) e si scatena un lavorio generale... poi magari decidi di fare qualcosa e si apre una strada nella quale i centro dovrebbero collaborare ognuno col suo (in questo caso l'emotivo in partenza mette a disposizione una gran bella quantità di materia grezza che, teoricamente, il sistema può raffinare e usare...)
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Ultima modifica di Ray : 03-10-2011 alle ore 13.56.19.
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se lavo i piatti, ad esempio, dovrei farlo col corpo, l'intelletto dovrebbe fare attenzione, rilevare le necessità specifiche dei singoli piatti e rispondere adeguatamente e per il resto stare zitto, e l'emotivo dovrebbe "amare" quel lavoro, i piatti e desiderare un buon risultato.
Chiedo scusa in anticipo non so se vado OT con questa domanda

Se nel frattempo che faccio come dici in sottofondo canto una canzoncina, non con le parole come una nenia (tra l'altro mi viene automatico appena cerco di mettermi con l'emotivo in situazione "amare" si può fare o devo forzarmi di evitarlo?
E' una domanda del cavolo lo so ma mentre lo faccio se non mi do una risposta mi chiedo, adesso, di continuo se è giusto o no farlo. (non si può avere una faccina che suda ? )
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Vecchio 03-10-2011, 14.38.40   #73
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Una frase di Gurdjieff:
"rilassate i muscoli utilizzando solo quelli necessari, tenete in serbo i pensieri, esprimete i vostri sentimenti solo se lo volete"
dovrebbe essere indicativa di un utilizzo dei centri più "naturale".
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Non riesco a capire quando uso energia emotiva nel corpo, energia del corpo nella mente, energia della mente nell'emotivo.
Abbiamo detto spesso che le emozioni appartengono al corpo e a prima vista è abbastanza semplice perchè è il corpo che le sente. Però da cosa sono generate? Risponderei da conflitti che si generano all'interno dell'incasinamento globale del nostro essere uomini. Quindi non sono direttamente generate dal corpo, che di suo si farebbe ben gli affari suoi, se pur le sente. Il corpo è come se le creasse trasformando l'informazione che gli arriva e aprendo un varco. Voglio dire è come se le sensazioni negative siano come buchi di dispersione.
Però una volta che il corpo avverte la sensazione vuol dire che la mente è già intervenuta facendo viaggiare sotto il cosciente qualche pensiero.
Ad esempio quando si avverte quella brutta stretta allo stomaco dell'ansia, quella c'è perchè già la mente sta lavorando senza controllo. O perchè le emozioni sono troppe e non si riesce a gestirle. In questo caso il centro intellettuale o emotivo sta invadendo il corpo e ne sta utilizzando le energie. Il corpo, in quel caso, si stanca mentre la mente/ mente emozionale ha energia per andare in loop.
E' come se fosse un buco di dispersione.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 11-11-2011 alle ore 00.21.57.
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Vecchio 11-11-2011, 09.26.44   #75
Astral
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Sono daccordo con Sole, però bisogna anche dire che un corpo irrigidito, tende ad influenzare negativamente la mente, e viceversa, ed anche se molto spesso la miglior indagata è la mente, anche il corpo ha le sue colpe.
Troppo spesso religioni lo hanno considerato la fonte di male, troppo spesso il nostro stile di vita dall'alimentazione allo scarso movimento lo indeboliscono.

Il doppio lavoro sta sia nel rafforzare la mente, che nel rafforzare il corpo. Alcune via come lo Yoga ci aiutano tanto a lavorare su entrambi, ma potrei citarne altre come le arti marziali o persino la musica.

Tornando al corpo ci sono poi corpi che sentono prima e con maggiore intensità degli altri, e questo crea appunto quell'accumulo emozionale di cui la mente non riesce a gestire.
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