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Vecchio 25-10-2011, 12.10.28   #1
Astral
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Predefinito Perbenismo sulla morte di Simoncelli

Ok, il mio compleanno è passato, posso ritornare ad essere un po' critico.

Allora, su facebook, stanno esplodendo link a destra e manca sulla morte di Simoncelli, quasi fosse padre Pio. Io non seguo il GP però mi dispiace sempre che un ragazzo perda la vita, sopratutto a quell'età!
Tuttavia trovo palesamente disarmante e da veri addormentati, postare un link su simoncelli, e per esempio ignorare completamente che sono morte 1000 persone in Turchia.

Ma quando dispiace veramente? O è soltanto il fatto che queste persone siano famose (semi dei) che ci fa rimpiangere la perdita?
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Vecchio 25-10-2011, 12.15.13   #2
Uno
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Sono d'accordo.
Rispetto e dispiacere per la persona e per la sua età, ma non più di altri, oserei dire perfino non tanto di più (se c'è un di più) di Gheddafi.
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Vecchio 25-10-2011, 12.51.57   #3
Faltea
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Simoncelli oltre ad essere un gran pilota era anche uno dei protagonisti di spicco del motomondiale di quest'anno (per la verità anche di anni passati nella altre categorie, ma vabbé). Si è fatto voler bene, era simpatico, gogliardico e pieno di battute.
Questo porta a chi segue, come me, il motogp, la moto 2, superbike, etc a seguire questi personaggi con attenzione, a soffermarsi quando li intervistano a seguire ogni loro vittoria alcuni gioiscono dei loro successi e si fanno coinvolgere anche emotivamente. Ma non sono semplici persone... hanno un dono, sono persone al di sopra delle altre, io te o chi altri nel forum sulla sella di quella moto non riusciremmo nemmeno a partire, idem per quanto riguarda la formula 1.
Si sottovaluta troppo quello che il corpo può fare, noi lavoriamo con la mente, ma loro con il corpo arrivano a toccare dei livelli che noi ci sognamo!
Alonso, Vettel (si scrive così?), NON sono semplici persone, manco la Pellegrini (tanto per spaziare), l'ultimo di questi è di gran lunga superiore (fisicamente) ad ognuno di noi.

Che poi non abbiano postato nulla sui Turchi, quello è dato dal quoziente intellettivo della maggior parte di persone che ha facecoso.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 25-10-2011, 13.01.10   #4
luke
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Ok, il mio compleanno è passato, posso ritornare ad essere un po' critico.

Allora, su facebook, stanno esplodendo link a destra e manca sulla morte di Simoncelli, quasi fosse padre Pio. Io non seguo il GP però mi dispiace sempre che un ragazzo perda la vita, sopratutto a quell'età!
Tuttavia trovo palesamente disarmante e da veri addormentati, postare un link su simoncelli, e per esempio ignorare completamente che sono morte 1000 persone in Turchia.

Ma quando dispiace veramente? O è soltanto il fatto che queste persone siano famose (semi dei) che ci fa rimpiangere la perdita?
Eh non lo so...è ovvio che tutte le morti dovrebbero essere uguali, ma poi non è mai così e forse neanche potrebbe esserlo, altrimenti si dovrebbe stare disperati h24 tutti i giorni.
Alcune ci toccano più di altre, in modo "istintivo", non è una cosa sulla quale ragioni e poi decidi, si potrebbe ragionare a posteriori sul perchè.
Non so neanche se sia il fatto della persona famosa, a me personalmente per Simoncelli è dispiaciuto pur non essendo appassionato di moto, in altri casi di persone famose, tipo attori o cantanti no, la cosa, anche se è brutto da dire , mi ha lasciato abbastanza indifferente.

Per i morti dell'Aquila o del Giappone ho provato cose diverse rispetto ai morti Turchi, non so se in questo giochi un ruolo anche il diverso "impatto mediatico" che c'è stato nei vari casi.
Poi personalmente provo dispiacere in silenzio, non sento il bisogno di farlo sapere al mondo mandando messaggi su fb o in altre parti, tante persone invece scelgono questa strada.
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Ultima modifica di luke : 25-10-2011 alle ore 13.03.30.
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Vecchio 25-10-2011, 13.01.42   #5
Astral
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Io ho citato l'esempio di facebook, ma se andiamo in un bar, in una palestra, al mercato, dal parrucchiere e persino in chiesa... la mentalità non cambia ed aggiungerei purtroppo...

C'è gente che non ne capisce e non glienè mai fregato nulla di Simoncelli (come me del resto) e ora improvvisamente ne parla come se fosse un grande fan.
Mi ricorda tanto lo stesso meccanismo ipocrita che ha fatto morire di fame molti artisti, e li ha resi ricchi e noti dopo la loro morte.
Comunque mi dispiace, credo che certi sport siano troppo pericolosi però e che per fare spettacolo, lo si possa fare anche in modo più sicuro.

si Luke, è vero che certe molti ci toccano di più, ma bisogna vedere che vanno a toccare appunto...
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Vecchio 25-10-2011, 15.50.49   #6
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NON sono semplici persone,
Stai scherzando? Intendo se hai enfatizzato appositamente.....

Che siano più o meno talentuosi nella loro disciplina non credo che nessuno lo metta in dubbio, ma sono persone come ognuno di noi, come anche il peggior delinquente.
Posso condividere quello che dice Luke, a livello personale ci sono morti che toccano di più ed altre che toccano di meno, prima dell'altro giorno non sapevo neanche chi fosse Simoncelli e vedendo due spezzoni video mi è stato simpatico a prima vista, ma questo o quanti successi possa aver ottenuto sulla moto non lo rendono più importante di altri.
Ci sta che della sua morte ne parli il tg e del nonnetto dietro casa mia no, ma trovo qualsiasi esagerazione ed esternazione esibizionismo nella migliore delle ipotesi.

Volete che cinicamente dico fino in fondo quello che penso e che evitavo?
E' la stessa cosa che ha detto Astral a denti stretti: se Simoncelli fosse ancora vivo (e ne sarei stato più che felice per lui come persona, come giovane etc) si godrebbe i frutti di una attività molto rischiosa che paga quello che paga perchè il rischio di morire o farsi male è molto alto.
Quando capita (per fortuna raramente) che qualcuno in quegli sport muore si santifica, ma nessuno ha impedito loro di fare il magazziniere... ne quando riescono a ritirarsi dalla competizione in buona salute dividono con noi i miliardi guadagnati.
Ci sono rischi, ci sono vantaggi e anche c'è, non lo nego, un talento che vuole per forza emergere costi quel costi ed in qualche modo costringe una persona a prendere una certa strada. Quindi è giusto che chi senta di fare quelle cose le faccia, è giusto che ne ricavi dei benefici in proporzione ai rischi, è giusto che si dia più risalto alle loro eventuali (e si spera che mai accadano) morti, ma c'è un limite a tutto.
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Vecchio 26-10-2011, 00.06.53   #7
webetina
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Per me c'è anche che la giovane età lo rende come un eroe e sono i più giovani a gridarlo, perchè, primo si immedesimano, e poi perchè pensano che lui ha osato realizzarsi al di là delle normali capacità e opportunità. Si accendono tanti sentimenti, e si pensa poco che certi sport sarebbe meglio non fossero mai praticati da nessuno. Nemmeno io lo conoscevo e non appena mio figlio me lo ha detto io ho pensato subito che per fortuna non ero la madre di questo ragazzo, chissà come si sarà sentita tutte le volte che c'era una gara... Un altro modo di vedere, da mamma. Ognuno di noi sente delle cose riguardo a ciò che accade agli altri. Io per esempio forse sono tra i pochi che non ha voluto vedere immagini della morte di Gheddafi, perlomeno non le ho cercate, anche se qualcosa l'ho vista lo stesso, ma magari diversamente da ciò che hanno pensato altri a me la prima cosa che è venuta in mente è che per la sua morte qualcuno si è trasformato in assassino, cosa che ha un suo peso ritengo.

Non so chi su facebook abbia dato tutto questo risalto alla morte di Simoncelli, ma anche quando sono morti giovani artisti rock un gran numero di persone ha fatto rumore, e per la maggior parte nella età tipica di quando si ha bisogno degli idoli, non è una cosa nuova mi pare e oggi c'è facebbok per farlo. Del resto chi frequenta facebook? E chi fa gruppo su facebook?
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Vecchio 26-10-2011, 08.22.32   #8
Astral
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Sono senz'altro daccordo con te, ma non credo sia solo un fenomeno giovanile Tina, ma una questione di seguire la massa. In questi giorni è morto un attore romano di 24 anni, forse poco noto, ma non essendosi schiantato con la moto, nessuno ne ha parlato, ne pubblicato nulla, neanche i telegiornali. Chi si occupa di comunicazione di massa, sa quali sentimenti bisogna istillare nella gente per controllarla.
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Vecchio 26-10-2011, 09.04.27   #9
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A me verrebbe più facile parlare e immedesimarmi nella morte di Simoncelli, lo prendo a mo di esempio, che del terremoto in Turchia, o dell'alluvione quando mette in ginocchio l'Italia nelle sue varie parti e a turno.
Questo perchè il terremoto, l'alluvione, sono fenomeni che conosco bene, li ho visti con i miei occhi, vissuti sulla mia pelle. Così come il cancro, che nella mia famiglia è fassato diverse volte e non ne parlo volentieri.
Quando accade agli altri sento una specie muto silenzio dentro di me, qualunque parola mi sembra superflua, quasi sminuisse il valore personale o di una nazione intera ferita nei suoi figli, nelle sue famiglie.
Le grandi tragedie lasciano il silenzio o perchè non lo si conosce o perchè lo si conosce troppo bene.
E' più facile per la massa gridare al singolo, immolarne la morte quasi fosse un merito che lo rende immortale, un idolo da adorare. Con il terremoto o l'alluvione c'è solo un grande dolore che nessuno vorrebbe conoscere e sentire, specialmente quando si è portato via qualcuno a noi caro e ancora piangiamo per la sua scomparsa.
Di eventi tremendi voglio solo sentire chi è sopravvissuto, la neonata trovata viva dopo 48 ore, il cane che ha ritrovato il suo padrone... il resto preferisco non vederlo, non parlarne, come Tina dice di non aver cercato le foto di Gheddafi, nemmeno io le ho cercate, guardarle mi fanno male, non perchè provi pena per lui, ma per la miseria umana di cui diventa emblema.
Meglio morire come il Sic che come Gheddafi.
Il resto meglio non accadesse mai, ma quando accade possiamo solo inchinarci e pregare se non ci è possibile sbracciarci e aiutare.
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Vecchio 26-10-2011, 09.20.29   #10
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Quando accade agli altri sento una specie muto silenzio dentro di me, qualunque parola mi sembra superflua, quasi sminuisse il valore personale o di una nazione intera ferita nei suoi figli, nelle sue famiglie.
Le grandi tragedie lasciano il silenzio o perchè non lo si conosce o perchè lo si conosce troppo bene.
E' più facile per la massa gridare al singolo, immolarne la morte quasi fosse un merito che lo rende immortale, un idolo da adorare. Con il terremoto o l'alluvione c'è solo un grande dolore che nessuno vorrebbe conoscere e sentire, specialmente quando si è portato via qualcuno a noi caro e ancora piangiamo per la sua scomparsa.
Il succo è questo, che sia una strage di migliaia di persone o una singola persona se veramente ne soffri non hai tanto da parlare. E' vero che ognuno reagisce a modo suo e che qualcuno esterna di più ed altri di meno, ma un dolore sincero e reale ti lascia senza parole almeno per un momento, non senti la necessità di gridare al mondo intero o di scrivere su un muro che tu "soffri".
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Vecchio 26-10-2011, 09.31.43   #11
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.....Chi si occupa di comunicazione di massa, sa quali sentimenti bisogna istillare nella gente per controllarla.
Io non credo si tratti principalemnte di questo, c'è altro. Uno fa notare che se un dolore è autentico ti dovrebbe lasciare senza parole, sono daccordo, ma il punto è che, comunque, accade il fenomeno della identificazione di massa verso chi esce dalle regole, e forse per molti un motociclista lo fa più di altri perchè appunto rischia la vita. I giovani quanto sanno dispiacersi veramente? Quale è la cosa che li spinge di più in certe manifestazioni e non solo loro in questi casi?
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Vecchio 26-10-2011, 12.50.11   #12
Faltea
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Il succo è questo, che sia una strage di migliaia di persone o una singola persona se veramente ne soffri non hai tanto da parlare. E' vero che ognuno reagisce a modo suo e che qualcuno esterna di più ed altri di meno, ma un dolore sincero e reale ti lascia senza parole almeno per un momento, non senti la necessità di gridare al mondo intero o di scrivere su un muro che tu "soffri".
E perché no? Sono ragazzini, quelli di cui parla Astral sono ragazzini...
Attraverso facecoso fanno pervenire il loro cordoglio alla famiglia, fanno gruppo, condividono.
Il motociclismo è cameratesco.
Tra motociclisti ci si saluta quando ci si incrocia per strada, se rimani in panne c'è sempre quello che si ferma, al bar c'è il cenno anche se non l'hai mai visto e basta dire Kawasaki z1000 o suzuki o parlare di Haga, Bayliss per essere nel gruppo.

E prima non stavo scherzando, rimarcavo proprio perché per fare uno sport di tale portata (o come l'automobilismo) ci vuole "il dono", non sei un comune essere umano hai qualcosa in più.
E tutti quelli che vanno in moto, lo sanno.
Ma non solo loro, sia chiaro, una Pellegrini anche, come altri fenomeni, anche non italiani, che riescono a correre i cento metri in tempi brevissimi...
NON sono persone comuni.
Che sia chiaro, non per questo la loro morte è più importatne di un'altra, ma forse questo è il motivo per cui viene sentita così tanto, si avvicina un po' al concetto espresso da Astral su "nemmeno fossero dei", forse dei no.. ma di sicuro non comuni.
Inoltre il Sic era il simpaticone della compagnia, non era un borioso, nemmeno sbruffone e non trovo per nulla strano tutto questo cordoglio, e lo ritengo anche sinceramente sentito.
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Vecchio 26-10-2011, 13.03.20   #13
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Anche se la discussione apparentemente dal titolo sembra incentrata su Simoncelli, in realtà non lo è. Questo meccanismo sarebbe stato innescato anche da un Pantani, o da un cantante andato via. Quindi non mi focalizzerei troppo sugli avvenimenti specifici, ma andrei oltre.

Facebook (per favore non usate facecoso, altrimenti sembra che ripetete la frasi che si usano nel forum in modo automatico) non è affatto un meccanismo per ragazzini. I miei contatti vanno oltre i 30 anni e più, ma le dinamiche non cambiano.

Quello che non va bene è il fregarsene delle persone e poi ricordarsene solo alla morte. Quando muore qualcuno è sempre una brava persona che non meritava di morire.

Non sono daccordo poi con Faltea, tutti abbiamo doni che non sono da comuni esseri umani, semplicemente c'è chi li sviluppa e chi no, e c'è chi ha le possibilità e chi no. Magari ci stanno 100motoclisti migliori di Sic, ma che non hanno avuto le stesse conoscenze e le stesse possibilità per poter gareggiare.
Ma quello che è insopportabile, è che se ne continui a parlare per settimane, non dando neanche modo alle vere persone che soffrono in silenzio (parenti, genitori, amici) di elaborare il tutto.

Comunque Faltea ha toccato un punto fondamentale, il non essere persone comuni. Per altri secondo me sono di più, perchè chi ha cambiato la foto del profilo mettendolo come avatar, mi sembra una vera propria mitomania, o un assunzione di identità, quasi che il fatto che è morto e che io possa sostituirmi a lui con un avatar, mi faccia diventare appunto forse qualcosa di più di un essere umano comune, e forse perchè è proprio la nostra vita ad essere cosi.
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Vecchio 26-10-2011, 13.43.53   #14
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non sei un comune essere umano hai qualcosa in più.
E tutti quelli che vanno in moto, lo sanno.
Ho avuto la moto per parecchi anni ma questa cosa non l'ho mai saputa....
Ok sei libera di pensarla come credi meglio, su questo non ci piove, ma andare a tot km l'ora in un circuito non è segno di sovraumanità.
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Vecchio 26-10-2011, 14.58.21   #15
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Mah facecoso ( è il modo di non fare pubblicità gratuita a chi non ne ha bisogno poi potrei usare faccia di libro ma copierei sempre qualcun altro quindi va bene così spiegato così quello che può sembrare una copieria neologismo ) non è altro che la piazza o il bar o qualunque altro luogo di ritrovo è tipicamente umano vedere un evento e indossarlo per un po' perchè vi è identiifazione a tutti spiacerebbe se....gli capitasse quella cosa anche solo in differita come ad un parente prossimo.
Allora penso che sia un modo di esorcizzarla ed ognuno fa quel che può.
Io non conoscevo Simoncelli quindi a parte l'età che sempre si recrimina perchè si vorrebbe tutti vivere per sempre, concordo con ciò che ha detto Uno, anche se per chi la vive non c'è giustificazione che tenga alla sofferenza di aver perso qualcuno...., perchè ognuno ha le sue passioni ma dentro vi è contemplato un rischio se poi sono pericolose come correre su mezzi che portano a velocità pazzesche che l'uomo da se non potrebbe raggiungere è chiaro che anche una sola caduta potrebbe essere fatale. Quindi tutto è calcolato o dovrebbe esserlo da chi si comporta in merito, nel senso di contemplato. Poi uno sceglie.
Non credo alla superiorità di certi personaggi ma alla loro passione che li spinge a punti incredibili per chi non l'ha. In ogni caso, magari sbagliando, ma penso che questo c'entri con la loro costruzione, sin da bambini vengono concepiti in quel determinato modo e cresciuti. Prendi i grandi tennisti, nuotatori, motociclisti etc è come se fossero programmati in ogni loro fibra per fare quella cosa ed ecco il superamento dei limiti comuni. Ma non sono liberi però quindi niente superuomini.
Poi riguardo alla sofferenza ha ragione ancora Uno che caso se si soffre davvero si è talmente dentro che non si riesce neppure a parlare si dentro ad una voragine dentro ad una spirale discendente e solo a quello è dedicata l'attenzione che non ha tempo quasi per altro.
Poi però è capitato anche a me di essere compartecipe ma non del dolore di quelle persone, ma di quello che ho perso io nel non poter più godere di quel personaggio musicale magari, perchè mi dava gioia ascoltarlo e allora all'anniversario un fiore come ricordo lo metto volentieri perchè con la sua voce mi portava a vibrare di luce riflessa senza tanta fatica.
Scusate il papiro.
R.I.P. Simoncelli
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Vecchio 26-10-2011, 21.58.57   #16
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Quello che urta è il circo mediatico che sfrutta il dolore della scomparsa, un pretesto per mostrare chi è più veloce a portare il cordoglio su fb oppure in piazza o quant'altro.

Forse non è perbenismo, è vuota subitanza alla tendenza della massa. Succede un'evento di rilievo e subito c'è la corsa per essere il migliore o il primo. Poi tutti dietro a imitarne il gesto o copiare il link fino al successivo evento, già perchè "passato di moda" non rimane nulla di tutto quel bailame.

Io per primo con wiki e il ddl intercettazioni ho seguito la corrente, è fin troppo facile lasciarsi andare, sopratutto se si ha poca voglia ed energia per far girare le rotelle del cervello.
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Vecchio 27-10-2011, 20.18.34   #17
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E continuano... mentre sono dovuti essere spazzati via due paesi del nord (La spezia), caratteristici per il turismo a livello mondiale, sono morte delle persone, e di cosa si continua a parlare ancora?

Poi ci lamentiamo che i politici fanno i cavoli loro, ma in realtà sono soltanto lo specchio di questo paese.
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Vecchio 27-10-2011, 22.38.51   #18
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Ho avuto la moto per parecchi anni ma questa cosa non l'ho mai saputa....
Ok sei libera di pensarla come credi meglio, su questo non ci piove, ma andare a tot km l'ora in un circuito non è segno di sovraumanità.
Come ci andavi in moto? Come un'educanda?
E' quel qualcosa che senti quando sei al limite, che loro però superano e ti sembra sovraumano che riescano a farlo..

Poi il discorso sulle possibilità è ovvio e scontato, in tutti gli sport si sa che non arrivano tutti quelli che hanno le potenzialità per farlo, che richiede dedizione e sacrificio e che spesso "brucia" l'infanzia...

E si è già straparlato di quanto facecoso sia banale e massivo. Ma chissà perché tantissimi ce l'hanno, lo usano e sono ancora collegati.. magari proprio ora mentre leggono
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Vecchio 27-10-2011, 22.42.50   #19
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Aggiungo velocemente due parole:
ho dato una scorsa al telegiornale (domani piove )
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e quel mezzo nubifragio che ha fatto? Perché non ne parlano?
Vado sul mio solito sito và che è meglio
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Vecchio 27-10-2011, 22.56.46   #20
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I media centrano fino ad un certo punto, è proprio la gente. Sempre su facebook, alcuni cosidetti "amici" che poi alla fine so gente che manco conosci e si fa i cavoli tuoi, hanno detto testuali parole:

" Celebrare la morte di un campione non è reato, se vi da fastidio non aprite la pagina di facebook".

Io ho risposto che invece potrebbe essere un buon metodo per sfoltire certe liste.
A quanto pare subentra questa cosa del superumano.

Ma allora pure Hitler era sovraumano, uno che da solo è riuscito a plagiare un intera nazione e metterla sotto il suo comando, potrebbe essere sicuramente un genio o qualcuno sopra la media.

Forse non sono tanto loro ad essere sovraumani, quanto noi che viviamo da animali, e ci meravigliamo di chi vive da "umano".
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Vecchio 28-10-2011, 09.48.42   #21
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Come ci andavi in moto? Come un'educanda?
Ahi ahi.... tentativo manipolatorio.... e di arrampicarti sugli specchi con un'escalation di condizioni a salire . (se fossimo stati di persona mi avresti dato una pacca sulla spalla?)
Se fossi stato uno che andava con calma dovrei sentirmi non in grado di rispondere "perchè io non posso capire".
Invece se ti dico che più di 250 km all'ora la mia moto non faceva, quindi dipende che intendi per educanda, mi dirai che per capire bisogna andare a manetta senza mani.

Se poi ti dicessi che andavo anche senza mani (non lo dirò comunque) mi diresti che bisognerebbe provare bendati.....


In realtà la moto l'avevo, avevo anche un pelo di incoscienza ma sebbene l'illusione adrenalinica di potere è tanta nel correre in moto (più di un auto alla stessa velocità) non mi sono mai sentito sovraumano per quello, ne sono disposto a concedere tale titolo ad altri solo per questo.


Citazione:
E' quel qualcosa che senti quando sei al limite, che loro però superano e ti sembra sovraumano che riescano a farlo..
No, sembra a te.... e ti sembra appunto .

Sia chiaro che non voglio sminuire i talenti. Quando uno riesce ad impiegarli è una buona cosa, spesso anche per chi assiste o circonda il talentuoso. Comprendo anche che l'effetto misto tra il catartico e di meraviglia possa in qualche modo dare sensazioni più o meno forti agli appassionati, quello che qui dicevamo è che c'è un limite a tutto.

Di Facebook non me ne frega nulla, se non lo dicevate voi non sapevo neanche che questo fosse uno degli argomenti caldi, però che da una settimana si dia un certo, esagerato, rilievo alla cosa sui tg non mi piace. Ci sta un aggiornamento veloce, ma sinceramente pur comprendendo il dolore che la sua ragazza dice di avere, non mi interessa per nulla sapere che lei spererebbe di vivere un'esperienza alla Ghost (il film).
Lo so sono cinico, ma questo è.
Allo stesso modo non mi interessa sentire un coro di "non ti dimenticheremo mai" e non sono abbastanza cattivo da tornare qui tra un mese (forse meno) per fare il punto, squallido, della situazione

Certo il fatto che non interessi a me non vuol dire nulla, sembrerebbe che interessi a molti se le linee editoriali sono queste, il fatto saliente della cosa però è: "interessa veramente a così tanta gente?" Oppure come si è detto c'è una sorta di manipolazione (che non inizia con i tg, ma ben prima) in cui cascano anche persone intelligenti?
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Vecchio 28-10-2011, 12.35.10   #22
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Certo il fatto che non interessi a me non vuol dire nulla, sembrerebbe che interessi a molti se le linee editoriali sono queste, il fatto saliente della cosa però è: "interessa veramente a così tanta gente?" Oppure come si è detto c'è una sorta di manipolazione (che non inizia con i tg, ma ben prima) in cui cascano anche persone intelligenti?
In effetti sarebbe da farci un'analisi socio.psicologica del fenomeno.
Era un bravo pilota, probabilmente destinato a diventare un campione, però fino ad una settimana fa non mi pare fosse considerato una leggenda, al di fuori dei tifosi era conosciuto, ma non al punto di avere funerali a reti unificate, milioni di messaggi di cordoglio ecc.
Certamente internet ha amplificato tutto, magari sarebbe successa la stessa cosa anche per altri personaggi morti anni fa se fosse esistito già allora il web.

Forse, ma è una mia teoria non accreditata in ambito accademico , molti sono rimasti "attaccati" a questo evento come si resta incollati ad una presa di corrente, perchè volevano farlo, ne avevano quasi bisogno, sarà per i tempi che corrono talmente brutti che una emozione forte che arriva, perchè era un ragazzo giovane, simpatico ecc, cerchi poi di buttartici dentro a furia di messaggi, dediche video, ed ovviamente il fatto che insieme a te lo fanno milioni di altre persone ti fomenta ancora di più.
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Vecchio 28-10-2011, 13.05.18   #23
Ray
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Purtroppo gli sportivi di oggi sono un po' gli eroi di una volta. Nel senso che sono persone su cui vengono riversate le proiezioni di molta gente oridnaria e di molti giovani. Accade perchè sono famosi e perchè fanno cose fuori dal comune o presunte tali, come appunto gareggiare a 300 km/h o partecipare alla coppa dei campioni.

Da una parte questo ci dice molto sulla nostra società, sulla scarsezza di veri eroi e sui valori che sono attualmente portati sul piedistallo. Sembra che oggi segnare una tripletta al machester united corrisponda ad ever respinto orde di mammelucchi sulle mura di corinto (o quel che era). Chi ammira le imprese e ne trae ispirazione come può ha spostato l'attenzione su imprese di altra qualità.

Non sarebbe neanche del tutto negativo se si riuscisse a trarne qualcosa di utile socialmente a livello educativo... penso ad un Kobe Briant che va nei centri di minibasket ad insegnare l'importanza dell'impegno (potrei fare molti esempi nel basket, un po' perchè conosco quelli, un po' perchè corre una differenza effettiva tra sport e sport... i valori che girano comunemente in alcune discipline sono molto più rari in altre, ma questo è un altro discorso), invece mi sa che molti finiscono per ammirare chi riesce a dar fuoco all albergo lanciando petardi, purchè segni la di cui sopra tripletta.

In ogni caso la gente ha bisogno di eroi. E alla fin fine si attacca a quel che trova e però trova quel che gli viene presentato, anche perchè non fa molta fatica ad andare a cercare.
Credo che i mass media abbiano la loro brava responsabilità nelle scelte a cosa dare risonanza... che poi questa risonanza si moltiplichi automaticamente perchè gente automatica la riverbera automaticamente tramite gli strumenti che ha a disposizione è meccanismo automatico sempre presente e noto.

Chiaramente a pensare con la propria testa ci si guadagna sempre... se mi osservo vedo che mi è si dispiaciuto per la morte del ragazzo, ma la cosa è durata pochissimo. Non lo conoscevo fino a quel momento e alla fin fine la cosa è finita insieme a tutte le altre notizie di morti che non conoscevo. Mi ha un po' colpito il fatto che è avvenuta in diretta... mi immagino che molti l'abbiano vista e questo può certamente amplificare qualche effetto, ma trovo che gli si stia dando un'attenzione eccessiva.
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Vecchio 28-10-2011, 13.07.27   #24
Faltea
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Ahi ahi.... tentativo manipolatorio.... e di arrampicarti sugli specchi con un'escalation di condizioni a salire . (se fossimo stati di persona mi avresti dato una pacca sulla spalla?)
Se fossi stato uno che andava con calma dovrei sentirmi non in grado di rispondere "perchè io non posso capire".
Invece se ti dico che più di 250 km all'ora la mia moto non faceva, quindi dipende che intendi per educanda, mi dirai che per capire bisogna andare a manetta senza mani.

Se poi ti dicessi che andavo anche senza mani (non lo dirò comunque) mi diresti che bisognerebbe provare bendati.....


Ma tu vedi il mostro in ogni angolo
Era una battuta provocatoria (che ha fatto centro ), non un tentativo manipolatorio.

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In realtà la moto l'avevo, avevo anche un pelo di incoscienza ma sebbene l'illusione adrenalinica di potere è tanta nel correre in moto (più di un auto alla stessa velocità) non mi sono mai sentito sovraumano per quello, ne sono disposto a concedere tale titolo ad altri solo per questo.
Ma non basta un pelo di incoscenza per capire ciò che intendo.. ci vuole incoscenza pura!!
No dai... ora scherzo

Per capirci per me sono sovrumani perché superano ciò che io vedo come limite. E per far questo devono avere qualcosa di più di me (di sicuro ci vedono meglio a quelle velocità io non vedrei un fico secco! ).
Oltre a vederci di più, hanno dei riflessi maggiori, hanno
un quid che noi non abbiamo, quel qualcosa che gli permette di essere un passo avanti a noi. (in quell'ambito sia chiaro). Ma non solo le moto ripeto, anche i vari campioni.. di tutte le specialità.
Forse sovrumano è troppo come aggettivo?

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Certo il fatto che non interessi a me non vuol dire nulla, sembrerebbe che interessi a molti se le linee editoriali sono queste, il fatto saliente della cosa però è: "interessa veramente a così tanta gente?" Oppure come si è detto c'è una sorta di manipolazione (che non inizia con i tg, ma ben prima) in cui cascano anche persone intelligenti?
Sembra che ci sia una necessità di appartenenza sempre più forte, il fare gruppo ed il sentirsi membri.
E questa manipolazione avviene attraverso queste situazioni che lavorano sul gruppo, lo stesso diventa più numeroso e ci sono sempre meno freelance e liberi pensatori.
Difficilmente ti metti contro tutti, nemmeno qui lo si fa (o almeno lo visto fare di rado) piuttosto si evita di rispondere o di interagire.
Spesso si omette di rispondere ad un'affermazione che non si condivide e con il classico sorriso di circostanza si glissa e si cambia discorso.

Tanto conta il senso di solitudine.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
Faltea non è connesso  
Vecchio 28-10-2011, 19.42.39   #25
Uno
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Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

E le moto in chiesa?

Non ho parole.... neanche per il parroco o per l'eventuale vescovo che ha autorizzato.

-------------------------

Faltea d'ora in poi puoi considerarmi sovrumano, secondo il tuo modo di ragionare lo sono e per diverse cose non solo una, ma ti consentirò lo stesso di darmi del tu e di guardarmi negli occhi senza dover abbassare la testa.
Uno non è connesso  
 


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