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Vecchio 11-01-2006, 10.18.22   #1
Sole
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Predefinito velato - rivelato

Questo è il cavallo di battaglia degli anticlericali ... non lo posto però per questo ...

si dice che la religione cristiana ha ri-velato la verità ... interessante no? Lo affermano loro stessi !

un'altra interessante è : coprire e s-coprire ...

quasi che tutto fosse già esistente va solo s-coperto, s-velato ?? tolta la copertura, tolto il velo ?

domande retoriche , lo so ...

però in effetti nel nostro stesso idioma c'è la chiave del comprendere .. e non è interesante anche questo ?
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Vecchio 11-01-2006, 14.46.29   #2
Ray
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Scusate... off-topic... ma una precisazione va fatta.

La religione cristiana non ha affatto rivelato la Verità e non si sogna di sostenerlo. Se qualcuno lo sostiene lo fa a titolo personale e, nel farlo, dimostra la più completa incomprensione.

La Verità è rivelata dal divino. La religione è basata su questa rivelazione. Uno dei suoi compiti può essere quello di diffonderla, così come quello di custodirla, ma queste sono questioni secondarie.


Poi la faccenda fonetica e l'utilizzo dei significati delle parole resta interessante... certo che si dice che la Verità è anche velata e che può diventare compito individuale s-velarla... ovvero togliere il velo... ma è ben diverso dal rivelare...

Tra l'altro "ri-velare" significa propriamente "velare nuovamente"... su questo si potrebbe ragionare... come dire che il divino, per poter rivelare la Verità all'umano, deve necessariamente velarla... velarla ancora...
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Vecchio 13-01-2006, 17.54.48   #3
Sole
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Tra l'altro "ri-velare" significa propriamente "velare nuovamente"... su questo si potrebbe ragionare... come dire che il divino, per poter rivelare la Verità all'umano, deve necessariamente velarla... velarla ancora...
e perchè sarebbe necessario secondo te ?
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Vecchio 14-01-2006, 12.44.05   #4
Ray
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Perchè più scendi... più ti allontani dalla fonte di calore... più fa freddo.

E più fa freddo più ti devi vestire...

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Vecchio 14-01-2006, 19.06.02   #5
Sole
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che testona che sono ....
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Vecchio 23-01-2006, 10.39.19   #6
Cat
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velato-rivelato-apocalisse......che vuol dire rivelazione....anche lì si tratta di velare di nuovo la verità? Magari con immagini simboliche?
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Vecchio 23-01-2006, 15.09.02   #7
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a rischio di finire OT per gli scopi della sezione...

ogni "rivelazione" consiste nella trasmissione di una Verità dall'alto verso il basso.
Nel caso delle rivelazioni a carattere religioso trattasi di entità superiore che, in svariati modi, comunicano delle verità a degli uomini, particolarmente qualificati o meno.

Questa trasmissione di verità, essendo discendente, evidentemente deve in qualche modo "adattare" detta verità superiore al piano inferiore nella quale è destinata. Da ciò il velarla o, meglio, il ri-velarla in quanto la Verità è sempre presente... diciamo che tramite la rivelazione, nel senso di comunicazione, passa dal piano potenziale e quello manifestato...

(se non si capisce chiedete)

Nel caso dell'Apocalisse o, appunto, Rivelazione trattasi di verità superiore comunicata ad individuo particolarmente qualificato (profeta) tramite l'utilizzo di immagini simboliche... che in qualche modo riescono, se non a racchiudere, perlomeno a "contenere" detta verità in termini gestibili dal ricevente.
(che questa operazione di "vestizione" della Verità venga fatta a monte da chi comunica o a valle da chi riceve o entrambi, non è adesso in argomento, ma si può approfondire).

E' chiaro che non si tratta della Verità in se... ma della sua rivelazione... cioè della particolare forma che assume per potere essere ricevuta dal profeta in questione e da lui poi ri-trasmessa.
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Vecchio 31-01-2006, 13.16.42   #8
Smashan
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Io la vedrei in una maniera più correlata al rapporto tra Parola e Silenzio, e a cosa in effetti vuol dire Ri-velare.
Posto che indica precisamente porre un nuovo velo....un velo su che cosa? Sulla Verità. E perchè si vela la Verità? Per nasconderla? No. Non è quello lo scopo. La Ri-velazione è una conseguenza della Manifestazione del Verbo. Ovvero, una Verità pronunciata è Menzogna, perchè corruttibile e de-finita.
Affinchè vi possa essere parola, si deve considerare che c'è un soggetto che prununcia (Dio crea attraverso il verbo, che era presso di lui, che era lui) e un oggetto che la ascolta, la riceve, la prende con sè. Cosa c'è di più Illusorio? Nulla, poichè la Parola, anche se atta a trasmettere la Verità, nega l'unità, poichè necessita del dualismo per sopravvivere.
Consideriamo a livello microcosmico.
Lingam e Yoni, che sono rispettivamente i genitali maschile e femminile. Essi nell'atto sessuale diventano un tutt'uno pur restando elementi separati, e si dice che 'il Lingam è un tutt'uno con il cedere della Yoni, e la Yoni è un tutt'uno con l'allungarsi del Lingam'. L'eiaculazione, che è il verbo, cos'è? La possibilità di unione, ovvero la possibilità del concepimento, la creazione, il terzo elemento che rende veramente UNO i due elementi contrapposti.
Ma dove va a finire il seme? Nel Grembo, nelle tenebre, dove viene incanalato e de-finito (poichè la nascita condanna alla morte). L'illusione è la DICHIARAZIONE stessa del dualismo. Ma quest'illusione non è errata, è l'unico linguaggio attraverso il quale operare per trascenderla, tornando all'unità.
Dunque questo ri-velare è il seme che entra nelle Tenebre. Cosa sono le Tenebre? Il Silenzio, la quiete che succede al Chaos.
Quindi la Parola e il Silenzio, nel loro continuo rapportarsi, determinano la Verità. Uno ri-vela e l'altro conserva. Qual è il canale che permette alla rivelazione di non disperdersi? L'Amore, che è causa della separazione e al contempo possibilità di unione.
Sull'albero della vita infatti, nella triade superna, abbiamo due Sephirot che fanno al caso nostro. Cochmah e Binah, rispettivamente parola e silenzio, uno dà e l'altro riceve, attraverso la via di Daleth, che è la via dell'Amore puro, Agape, e che in ebraico significa 'porta'.
Provate a meditare sul fatto che dire la verità è una maledizione.
Perchè? Perchè siamo costretti a pronunciarla, perdendo il Silenzio e ritrovandolo subito dopo. L'unico modo per non disperdere è far passare il verbo nel canale dell'amore, affinchè dall'altra parte vi sia comprensione.
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Vecchio 31-01-2006, 13.29.15   #9
Smashan
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Dimenticavo, mi son perso nel discorso.
E qui si può dare spazio anche ad altri rapporti connessi tra parole.
Se il Rivelare è il Verbo che si manifesta per la sua possibilità di unione (mercuriale, in movimento tra due tramiti) dichiarando la sua morte stessa, cos'è ciò che è velato? è Il Silenzio, la quiete del concepimento. Il Sole della Mezzanotte e difatti il Figlio, ed è Arpocrate, il bambino nell'uovo-grembo con il dito che chiude le labbra.
Questo si riallaccia al senso del Mistero attraverso la parola Mistico. Il Mistico è il Mistero conservato nella rivelazione del verbo, poichè la parola è il Chaos che contiene nell'essenza nascosta (occulta) la verità del Silenzio, infatti non è forse in quiete l'occhio del ciclone?
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Vecchio 08-05-2006, 17.55.22   #10
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Riprendo, riassumo e propongo un altro modo di vedere la cosa. In aggiunta, non a sconferma.

In qualche modo quando la verità si comunica, cioè passa dal piano dove esiste potenzialmente (senza forma) a quello dove si manifesta, si vela (come dice Sma ogni verità comunicata è menzogna) ovvero si veste, si infila in qualcosa che bene o male la possa contenere. Quindi ciò che si vede non è la verità ma la forma che essa da al velo.

Si potrebbe dire che, una volta velata, la vediamo specchiata... una specia di negativo della foto... ciò che essa imprime al velo.

La ri-velazione quindi, come nella foto che è il negativo del negativo, pur racchiudendola in un altro velo ancora, ce la mostra dal lato dritto... la specchiatura dell'immagine specchiata...
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Vecchio 09-05-2006, 00.30.58   #11
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In qualche modo quando la verità si comunica, cioè passa dal piano dove esiste potenzialmente (senza forma) a quello dove si manifesta, si vela (come dice Sma ogni verità comunicata è menzogna) ovvero si veste, si infila in qualcosa che bene o male la possa contenere. Quindi ciò che si vede non è la verità ma la forma che essa da al velo.

...
Si può anche dire che ogni qual volta che si usano le parole, non si potrà attribuire ad esse che il significato esteriore che esse convogliano, la loro forma, ma non il loro contenuto, ossia per comprendere una Verità, io dovrei essere la Verità stessa, l'osservatore e l'osservato devono coincidere....è questo che vuoi dire?
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Vecchio 09-05-2006, 09.29.17   #12
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Riprendo, riassumo e propongo un altro modo di vedere la cosa. In aggiunta, non a sconferma.

In qualche modo quando la verità si comunica, cioè passa dal piano dove esiste potenzialmente (senza forma) a quello dove si manifesta, si vela (come dice Sma ogni verità comunicata è menzogna) ovvero si veste, si infila in qualcosa che bene o male la possa contenere. Quindi ciò che si vede non è la verità ma la forma che essa da al velo.

Si potrebbe dire che, una volta velata, la vediamo specchiata... una specia di negativo della foto... ciò che essa imprime al velo.

La ri-velazione quindi, come nella foto che è il negativo del negativo, pur racchiudendola in un altro velo ancora, ce la mostra dal lato dritto... la specchiatura dell'immagine specchiata...
Si.. mi garba molto!
Vedi l'immagine specchiata nello specchio .. come mettere (tra l'altro) due specchi uno difronte l'altro .. vedrai un'immagine specchiarsi all'infinito e sempre più lontano .... .... ora, però, se io vedo nello specchio un'immagine di suo velata è come se nella ri-vela-zione io potessi avere la percezione, la comprensione del velo che avvolge la Verità. Ma mi resta comunque difficile poterne cogliere l'infinito senso!
Se lo specchiassi all'infinito .. forse qualcosa di più ma in questa dimensione sarà sempre sottoposta all'inverso della sua immagine .. giusto?
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Vecchio 09-05-2006, 10.23.15   #13
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ossia per comprendere una Verità, io dovrei essere la Verità stessa, l'osservatore e l'osservato devono coincidere....
Effettivamente questo sarebbe com-prendere... più o meno.

Osservatore (soggetto), osservato (oggetto) e osservazione (azione che li collega) dovrebbero arrivare a coincidere, stando alle varie tradizioni.

Vale un po' per tutto... conoscente, conosciuto, conoscenza... amante, amato, amore... e via così.
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Vecchio 09-05-2006, 10.26.22   #14
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Si.. mi garba molto!
Vedi l'immagine specchiata nello specchio .. come mettere (tra l'altro) due specchi uno difronte l'altro .. vedrai un'immagine specchiarsi all'infinito e sempre più lontano .... .... ora, però, se io vedo nello specchio un'immagine di suo velata è come se nella ri-vela-zione io potessi avere la percezione, la comprensione del velo che avvolge la Verità. Ma mi resta comunque difficile poterne cogliere l'infinito senso!
Se lo specchiassi all'infinito .. forse qualcosa di più ma in questa dimensione sarà sempre sottoposta all'inverso della sua immagine .. giusto?
eh, se lo specchi all'infinito sempre la stessa cosa si specchia ma diventa sempre più piccola... man mano che scende nei vari piani di manifestazione. Comunque quel che vedi è sempre un'immagine... la mappa non è il territorio...
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Vecchio 07-08-2007, 00.27.12   #15
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Altro modo di vedere la cosa, sempre in aggiunta, che propongo.

Una cosa, per essere rivelata, deve prima essere velata, poi s-velata e quindi ri-velata, ovvero velata nuovamente in altra forma. Chi rivela dunque deve aver penetrato il segreto.
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Vecchio 07-08-2007, 10.18.01   #16
turaz
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nella mia esperienza ho verificato questo.
prima devi "ritrarti" dall'oggetto dell'osservazione (appunto per osservare)
poi osservi infine ti "ri-unisci" con nuova consapevolezza.
quindi velo per il fatto che sono immerso
esco e "s-velo"
rientro e ri-velo.

ti garba?

ciauzz
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Vecchio 07-08-2007, 12.11.43   #17
stella
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Nel dizionario etimologico ho trovato questo significato della parola rivelare:

Rivelàre = lat. Revelàre da re- (addietro) e velàre da vèlum (velo, cortina) cioè “tirare addietro il velo".
Far sapere ciò che era sconosciuto e segreto: svelare, scoprire, palesare.
Deriv. Rivelabile, rivelatìvo = atto a rivelare, rivelatore-trice, rivelazione.

Perchè mai una cosa per essere svelata dovrebbe essere velata nuovamente ?

La rivelazione è togliere il velo a quello che è nascosto, ma visto che l'uomo non può vedere Dio faccia a faccia, almeno non in questa dimensione, Dio si rivela all'uomo per mezzo di cose alla portata umana, come apparve a Mosè nel roveto ardente....

Esodo 3:1 Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb.
Esodo 3:2 L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Esodo 3:3 Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?».
Esodo 3:4 Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!».
Esodo 3:5 Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!».
Esodo 3:6 E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio.

Un uomo non può fissare il sole senza abbagliarsi, quindi siamo noi che ci mettiamo degli occhiali da sole, filtri, per fissare il sole, e così è anche di tutto quello che è stato rivelato.... per renderlo alla nostra portata, dobbiamo velarlo o filtrarlo....
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Vecchio 07-08-2007, 16.06.57   #18
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esco e "s-velo"
rientro e ri-velo.

ti garba?
sisi

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Nel dizionario etimologico ho trovato questo significato della parola rivelare:

Rivelàre = lat. Revelàre da re- (addietro) e velàre da vèlum (velo, cortina) cioè “tirare addietro il velo".
Far sapere ciò che era sconosciuto e segreto: svelare, scoprire, palesare.
Deriv. Rivelabile, rivelatìvo = atto a rivelare, rivelatore-trice, rivelazione.

Perchè mai una cosa per essere svelata dovrebbe essere velata nuovamente ?

La rivelazione è togliere il velo a quello che è nascosto, ma visto che l'uomo non può vedere Dio faccia a faccia, almeno non in questa dimensione, Dio si rivela all'uomo per mezzo di cose alla portata umana, come apparve a Mosè nel roveto ardente....
Quindi appunto mette il velo, non lo toglie (riferito alla parte in neretto).
Vedi che c'è una contraddizione tra la parte dove hai messo l'etimologia, la tua domanda e la parte in neretto?

Etimologicamente quel re- latino indica un movimento in senso inverso, dire addietro è un po' limitare. Non è scorretto, forse un po' impreciso a mia opinione.
Certo che se muovo in senso inverso su qualcosa di velato posso dire che tolgo il velo, ma questa è un'interpretazione, non c'è alcune certezza di significato. L'unico elemento etimologico certo è che il movimento del rivelare è opposto alla direzione del velo, ma non è sinonimo si s-velare (che è si togliere), altrimenti perchè usare due parole diverse?
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Vecchio 07-08-2007, 16.12.53   #19
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ed ecco perchè per "svelare" a mio avviso occorre rimanere testimoni e osservatori.
ma a quel punto a chi sveli? a te stesso.
ecco l'importanza dell'esperienza personale e la quasi perfetta inutilità del "ri-velare" successivo.
lo svelare è attivo camuffato da passivo (per come siamo abituati a ragionare)
il "ri-velare" è passivo camuffato da attivo

sei d'accordo ray?
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Vecchio 07-08-2007, 16.54.42   #20
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Ri-velare serve a dare ad altri la possibilità di ripercorrere la tua strada con le loro gambe, aprire un nuovo sentiero, aggiungere possibilità di comprensione. A qualcuno potrebbe essere utile sentire in un certo modo specifico qualcosa che ha già sentito in mille altri modi senza capirlo, ma in quel modo particolare gli si accende.

Non lo vedo così inutile.
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Vecchio 07-08-2007, 17.13.39   #21
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forse ho usato termini troppo forti.
ma quello che conta è "l'esperienza"
se io scrivo 10 parole ma tu non le vivi per te il velo rimane anche se sto scrivendo una verità apparentemente (per me) lapalissiana.
questo è quello che tutti facciamo la prima volta che leggiamo qualcosa di spirituale.
leggiamo leggiamo ci riempiamo ma non viviamo.
quando viviamo automaticamente il velo cade
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Vecchio 08-08-2007, 19.00.45   #22
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Quindi appunto mette il velo, non lo toglie (riferito alla parte in neretto).
Vedi che c'è una contraddizione tra la parte dove hai messo l'etimologia, la tua domanda e la parte in neretto?

Etimologicamente quel re- latino indica un movimento in senso inverso, dire addietro è un po' limitare. Non è scorretto, forse un po' impreciso a mia opinione.
Certo che se muovo in senso inverso su qualcosa di velato posso dire che tolgo il velo, ma questa è un'interpretazione, non c'è alcune certezza di significato. L'unico elemento etimologico certo è che il movimento del rivelare è opposto alla direzione del velo, ma non è sinonimo si s-velare (che è si togliere), altrimenti perchè usare due parole diverse?

Eppure io sono convinta che rivelare è sinonimo di svelare....
come da queste due definizioni di SVELARE e RIVELARE:

Lemma svelare Sillabazione/Fonetica [Sve-là-re] Etimologia Comp. di s- e velare1 Verbo Vedi Sinonimi e contrari
Definizione v. tr. [io Svélo ecc.]
1 (non com.) togliere il velo
2 (fig.) rendere palese, manifesto; rivelare: svelare un segreto | scoprire, manifestare: svelare le proprie intenzioni ||| svelarsi v. rifl. rivelarsi, manifestando un modo di essere che prima era tenuto nascosto: si è svelato per quell'avaro che è.

Lemma rivelare Sillabazione/Fonetica [ri-ve-là-re] Etimologia Dal lat. revela¯re, propr. 'togliere il velo', deriv. di vìlum 'velo' col pref. re-, che indica ritorno alla condizione primitiva Verbo Vedi Sinonimi e contrari
Definizione ant. revelare, v. tr. [io rivélo ecc.]
1 dire, far conoscere una cosa segreta o che prima non era ben conosciuta; svelare, confidare: gli rivelò le circostanze del delitto; rivelare una confidenza in gran segreto
2 essere indizio di qualcosa; mostrare con evidenza, apertamente: la risposta rivela la sua ignoranza
3 rendere percepibile, per mezzo di particolari congegni o procedimenti, un fenomeno non direttamente osservabile coi sensi: rivelare un campo magnetico ||| rivelarsi v. rifl. farsi conoscere, mostrarsi per ciò che si è: si è rivelato un uomo colto.

Questo cambierebbe molto il significato che diamo a questo verbo...
E' l'uomo che non è pronto o abbastanza puro da contemplare Dio e ha bisogno di vederlo "velato", in qualche modo filtrato, mentre Dio si mostra faccia a faccia solo a chi può sostenere questo confronto diretto, senza veli o intermediari....

Numeri 24:4 oracolo di chi ode le parole di Dio
e conosce la scienza dell'Altissimo,
di chi vede la visione dell'Onnipotente,
e cade ed è tolto il velo dai suoi occhi.

Mosè quando entrava in contatto con Dio, ne usciva con il volto raggiante....

Esodo 34:35 Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.


Quindi la rivelazione è diretta a chi è puro abbastanza da comprenderla... e viene direttamente da Dio che si serve di uomini che davanti a lui ha trovato degni....

Come diceva anche Gesù: gli uomini sono come ciechi che guidano altri ciechi (non per nulla un suo tocco toglieva la cecità)....
E "chi ha orecchi per intendere intenda".... vuol dire un cuore aperto all'accoglienza....
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Vecchio 09-08-2007, 16.46.53   #23
griselda
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Io me lo spiego in questo modo: penetro un mistero qualcosa di sconosciuto per i più e lo faccio attraverso degli scritti che altri non comprendono. (svelo) Poi a mia volta voglio passare il testimone e lo faccio raccontando con le parole che mi paiono più adatte alle persone alle quali mi sto rivolgendo. (rivelo) ci sta?
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Vecchio 09-08-2007, 17.07.23   #24
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per me si...))))
ciauzz
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Vecchio 09-08-2007, 17.09.09   #25
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perchè nel momento in cui "sveli" la parola non c'è...
stai facendo esperienza.
per usare gli schemi proposti da uno è come se in quel momento ampli la tua retina e lasci filtrare.
nel momento in cui azioni l'emisfero sinistro e poi scrivi la tua esperienza tale esperienza ormai è passata quindi di nuovo "velata" (o ri-velata)
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