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Vecchio 18-10-2009, 20.33.34   #1
dafne
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Mi devo questo post, me lo devo prima di perdere questo momento e reiniziare tutto da capo.
Sono stanca stufa di stare male per una cosa che è morta e sepolta..temporalmente parlando almeno.
Forse,ma penso sia così, è stata un'esperienza brevissima ma talmente grossa da non averla minimamente digerita.

Adesso la sputo non in due righine come tentai mesi e mesi fà, ma cercando di ricordarmela per bene, speriamo che mi aiuti a ritornarci su come per altre cose che ho condiviso qui

Avevo 14 anni credo e c'era la festa del paese, un paio di km fuori dal centro c'era una grande parcheggio dove mettevano il luna park.
Ci sono andata con i miei due cari amici del tempo, vestita con un vestitino stretto e corto con, diciamolo, l'ormone selvaggio

Alla fine della serata non avevo conquistato nessuno, non era successo nulla, nessun mega divertimento (ste cavolo di aspettative di..........ehm) e i miei due amici erano ubriachi o perlomeno alticci.

Si fermano altri due ragazzi (non chiedetemi dove erano le ragazze che non lo ricordo) che conoscevo bene e un ragazzo in macchina.
Bellino lui, faccia angelica, occhioni azzurri e ricciolini biondi...bah

Mollo i miei amici alticci e salgo con loro in macchina, dai, cinque minuti e sono a casa e archivio sta serata del cips...seh

Scendono prima i miei amici, qualcosina in me ha detto..ahia..ma non sono scesa col secondo, volevo andare a casa.

Il ragazzo riparte e io vedo che prende una strada diversa, alla mia domanda risponde con "facciamo un giretto, no? dai"

Sisi, in automatico...sisi un cazzen..ma bon..andiamo è un giretto..
S'infila su per un monte, l'angioletto , e sale in cima a una salita e si ferma.
Spegne le luci della macchina, il motore e mi fà
"Qui puoi gridare quanto vuoi non ti sente nessuno" "Puoi anche provare a scendere giù ma siamo in alto"

Quella che ho sempre catalogato come grande calma, il freddo improvviso, in realtà penso fosse terrore.

Mi ha fatto scendere mentre cercavo di respirare e contenere e siamo saliti dietro, forse un pò di santi han guardato giù (senza forse) e dopo un pò, quando ha cominciato a ravanare m'è scappato un "non l'ho mai fatto e non è così che vorrei che andasse"

A distanza di tempo mi concedo la possibilità che il porco (sorry) non avesse contemplato la possibilità visto com'ero vestita e la calma che ho ostentato.
O forse ha pensato che era scomodo, o forse non aveva tempo..
Stà che s'è alzato, mi ha detto ok, ha rimesso in moto la macchina e riportandomi a casa mi ha dato il suo numero
"la prossima volta sai com'è"



Non riesco a togliermi di dosso l'idea che me la sono cercata, che ero vestita nel modo sbagliato, che non dovevo salire in macchina, che non dovevo proseguire quando sìè fermato con l'ultimo amico (che è sceso ridacchiando..)

Non riesco a scollarmi di dosso quel senso di totale impotenza, quell'assecondare per trovare una via di fuga...e molto altro che devo ancora, evidentemente, tirar su..come il non dire NO!

Mi dovevo questo post, mi devo una possibilità di uscire dal giudizio e provare la constatazione.
Che fatica
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Vecchio 18-10-2009, 23.05.49   #2
m@pi
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nulla giustica una violenza, nessuno può pensare di fare con gli altri quello che vuole senza avere l'autorizzazione dell'altro, neanche quando si è giovanissimi
detto ciò non capisco perchè te la prendi con te stessa, a 14 anni è normale avere voglia di divertirsi e fare sciocchezze, c'è quasi l'urgenza di sperimentare le cose della vita, spesso i giovani sono coraggiosi ma poco accorti proprio perchè non hanno l'esperienza dei pericoli che si possono correre, ma ripeto nulla giustifica una violenza e a me sembra che l'unica cosa che dovevi imparare l'hai imparata, che esistono persone che si fanno idee sbagliate di noi a secondo di come ci presentiamo.
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Vecchio 18-10-2009, 23.13.02   #3
dafne
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A distanza di tempo mi concedo la possibilità che il porco (sorry) non avesse contemplato la possibilità visto com'ero vestita

uap vedi che ora mi tocca dargli una via di fuga..non un giustificare eh, le sue parole sono state e sono atroci, ma ..ma.
Ma
Ho provocato
volontariamnte no, e neanche del tutto vero, ma quello ho fato

Sono rimasta ingrumata in quel "grida pure", inchiodata all'angolo, senza via di fuga.
Infatti è una sensazione che rifuggo come la peste appena la annuso o che mi mette prona all'istante se so (penso) di non averla la via libera.

Uhm

stò cadendo nelle situazioni che la riprendono perchè non ho saputo reagire come dovevo?..uhm...
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Vecchio 18-10-2009, 23.20.50   #4
dafne
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a me sembra che l'unica cosa che dovevi imparare l'hai imparata, che esistono persone che si fanno idee sbagliate di noi a secondo di come ci presentiamo.
mah mi sa che proprio su quello avevo giocato..un fuoco su cui mi sono bruciata a quanto pare.

Adesso sono d'accordo con te, so che certe cose conducono a certi risultati ma la ragazzina di allora è rimasta bloccata sul sedile di quella macchina e o me ne libero, dandole la possibilità di non sentirsi una zozzura o me la tirerò dietro ogni giorno e rischierò sempre di incontrare persone che sono convinte di potersi prendere ciò che vogliono perchè mi scatta la remissiva...
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Vecchio 18-10-2009, 23.27.57   #5
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uap vedi che ora mi tocca dargli una via di fuga..non un giustificare eh, le sue parole sono state e sono atroci, ma ..ma.
Ma
Ho provocato
volontariamnte no, e neanche del tutto vero, ma quello ho fato

Sono rimasta ingrumata in quel "grida pure", inchiodata all'angolo, senza via di fuga.
Infatti è una sensazione che rifuggo come la peste appena la annuso o che mi mette prona all'istante se so (penso) di non averla la via libera.

Uhm

stò cadendo nelle situazioni che la riprendono perchè non ho saputo reagire come dovevo?..uhm...
sarò pure una femminista ad oltranza, ma in una situazione del genere mi dici perchè dovresti incolparti?
Eri una ragazzina, chi di noi non ha mai provocato senza pensare alle conseguenze...ma questo che significa, autorizza forse qualcuno a farci del male? ad aggredirci verbalmente? a crearci dei traumi che ci portiamo dietro fino all'età adulta?
Da quel che ho capito hai reagito bene, altrimenti le cose si sarebbero evolute in modo drammatico, apparentemente ti sei fatta vedere fredda e controllata e mi sembra di capire che il tuo comportamento ha sortito l'effetto giusto.
Sai quante ragazze si incolpano per la violenza gratuita degli uomini? ci dobbiamo vergognare di essere donne? di provar piacere ad essere attraenti? No, mai! accetti un abbraccio? bhè io te lo mando...
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Vecchio 18-10-2009, 23.44.25   #6
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mah mi sa che proprio su quello avevo giocato..un fuoco su cui mi sono bruciata a quanto pare.

Adesso sono d'accordo con te, so che certe cose conducono a certi risultati ma la ragazzina di allora è rimasta bloccata sul sedile di quella macchina e o me ne libero, dandole la possibilità di non sentirsi una zozzura o me la tirerò dietro ogni giorno e rischierò sempre di incontrare persone che sono convinte di potersi prendere ciò che vogliono perchè mi scatta la remissiva...
giocare è normale, è giusto, anche con i vestiti, hai solo incontrato qualcuno che non pensava di giocare e non ti ha capita e ti ha inquadrata per come le conosceva lui le ragazze non conoscendo quello che eri tu.. ha imparato qualcosa di prezioso anche lui quella sera.
non capisco perchè sentirti una zozzura, tutto vedo tranne quello, dobbiamo sentirci libere di essere come vogliamo, sempre, e tutti devono aver rispetto di noi, è lui che ha frainteso e non credo tu debba fartene una colpa, perchè anche se fossi stata la ragazza che andava a letto con tutto il mondo non avrebbe giustificato il fatto che lui abbia calcato la mano senza il tuo volere.
per quanto riguarda il non far scattare la remissiva... non so mi spiace vorrei poterti aiutare ma proprio non so...
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Vecchio 18-10-2009, 23.46.00   #7
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sarò pure una femminista ad oltranza, ma in una situazione del genere mi dici perchè dovresti incolparti?
Eri una ragazzina, chi di noi non ha mai provocato senza pensare alle conseguenze...ma questo che significa, autorizza forse qualcuno a farci del male? ad aggredirci verbalmente? a crearci dei traumi che ci portiamo dietro fino all'età adulta?
Da quel che ho capito hai reagito bene, altrimenti le cose si sarebbero evolute in modo drammatico, apparentemente ti sei fatta vedere fredda e controllata e mi sembra di capire che il tuo comportamento ha sortito l'effetto giusto.
Sai quante ragazze si incolpano per la violenza gratuita degli uomini? ci dobbiamo vergognare di essere donne? di provar piacere ad essere attraenti? No, mai! accetti un abbraccio? bhè io te lo mando...
Grazie per l'abbraccio

Noin si tratta se sia giusto o sbagliato piacere..anche se in ogni gioco ci sono regole, più o meno evidenti.

Quello che cerco di fare però ora. qui, Filo è somatizzare la violenza, assorbirla, digerirla e trasformarla ..in difesa attiva.

Trasformare il bisogno di attenzioni in modo da non esserne più vittima. Dare voce a un grido inespresso e poi stare zitta.

Quello resterà uno str.. per ciò che ha tentato di fare (ho scoperto poi che aveva altre denunce a suo carico) e per quello che avrà forse, dico forse, fatto poi. Ma non mi riguarda più, è storia passta, è una ragazza passata. Le cose che voleva ora non le voglio neanche più ma lei continua a dominarmi, perchè ho dei sensi di colpa, perchè mi sono giudicata pessimamente e ho continuato a farlo per le situazioni in cui mi sono messa poi.

Lei ha forza perchè sono io stessa a dargliela ogni istante che mi giudico male.

Capisco il discorso del bloccare adesso, quando giudichiamo prendiamo un fatto e quello resta e quello riviviamo in continuazione. Quello conosciamo e a quello tutto rapportiamo.

Mentre nella constatazione accettiamo che sia un fatto e riusciamo a vivere altre esperienze...
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Vecchio 20-10-2009, 01.26.35   #8
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Grazie per l'abbraccio

Noin si tratta se sia giusto o sbagliato piacere..anche se in ogni gioco ci sono regole, più o meno evidenti.

Quello che cerco di fare però ora. qui, Filo è somatizzare la violenza, assorbirla, digerirla e trasformarla ..in difesa attiva.

Trasformare il bisogno di attenzioni in modo da non esserne più vittima. Dare voce a un grido inespresso e poi stare zitta.

Quello resterà uno str.. per ciò che ha tentato di fare (ho scoperto poi che aveva altre denunce a suo carico) e per quello che avrà forse, dico forse, fatto poi. Ma non mi riguarda più, è storia passta, è una ragazza passata. Le cose che voleva ora non le voglio neanche più ma lei continua a dominarmi, perchè ho dei sensi di colpa, perchè mi sono giudicata pessimamente e ho continuato a farlo per le situazioni in cui mi sono messa poi.

Lei ha forza perchè sono io stessa a dargliela ogni istante che mi giudico male.

Capisco il discorso del bloccare adesso, quando giudichiamo prendiamo un fatto e quello resta e quello riviviamo in continuazione. Quello conosciamo e a quello tutto rapportiamo.

Mentre nella constatazione accettiamo che sia un fatto e riusciamo a vivere altre esperienze...
Forse non c'entra niente ma secondo me quella ragazza c'è e grida le sue ragioni, vuol venire fuori farsi strada in quell'intricato labirinto di emozioni che è la psiche.
Se riuscissi ad aiutarla, forse a perdonarla, perchè lei era come era e aveva le sue esigenze, forse, dico forse, quella ragazza potrebbe piangere liberamente, sfogare il suo rancore, e liberarsi e riconciliarsi con questa donna che è oggi, la ricongiunzione di due forze emotive opposte potrebbe mettere a tacere quell'antica vergogna, quel passato dolore. Se dovessi aver detto qualche cosa che ti potrebbe suonare male, dimmelo, non risparmiarmi niente
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Vecchio 20-10-2009, 09.25.37   #9
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Forse non c'entra niente ma secondo me quella ragazza c'è e grida le sue ragioni, vuol venire fuori farsi strada in quell'intricato labirinto di emozioni che è la psiche.
Se riuscissi ad aiutarla, forse a perdonarla, perchè lei era come era e aveva le sue esigenze, forse, dico forse, quella ragazza potrebbe piangere liberamente, sfogare il suo rancore, e liberarsi e riconciliarsi con questa donna che è oggi, la ricongiunzione di due forze emotive opposte potrebbe mettere a tacere quell'antica vergogna, quel passato dolore. Se dovessi aver detto qualche cosa che ti potrebbe suonare male, dimmelo, non risparmiarmi niente
Ho l'impressione che Dafne ti abbia detto circa la stessa cosa ma da un punto di visto diverso. Cioè la tua visuale di questo post è rivolto al passato, ciò che era, farla piangere ecc ecc cosa che lei ha dicharato più o meno chiaramente di aver già fatto.. mentre Dafne parla di guardare questa se stessa da "oggi-angolazione". Con uno sguardo diverso. Via la vittima, benvenga il presente e ciò che l'ha fatta divenire ciò che è.
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Vecchio 20-10-2009, 09.25.42   #10
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Forse non c'entra niente ma secondo me quella ragazza c'è e grida le sue ragioni, vuol venire fuori farsi strada in quell'intricato labirinto di emozioni che è la psiche.
Se riuscissi ad aiutarla, forse a perdonarla, perchè lei era come era e aveva le sue esigenze, forse, dico forse, quella ragazza potrebbe piangere liberamente, sfogare il suo rancore, e liberarsi e riconciliarsi con questa donna che è oggi, la ricongiunzione di due forze emotive opposte potrebbe mettere a tacere quell'antica vergogna, quel passato dolore. Se dovessi aver detto qualche cosa che ti potrebbe suonare male, dimmelo, non risparmiarmi niente
Hai ragione invece , dovrei perdonarla, il problema è anche che la ragazza è assetata di vendetta mi sà..dico mi sà perchè è una cosa che non riesco ad accettare..vendicativa io? giammai

Ho un odio viscerale e profondo che cova, che cova sotto le ceneri e io lo giudico malissimo e non lo accetto minimamente. Emozionalmente parlando. Son troppo buona io.

Sospetto che sia per quello che mi muro viva per non sentire quanto diabolicamente e intensamente persista il desiderio di distruzione, oramai non è più per X o Y fatto, c'è e cerca continuamente un modo per sbuffare fuori.

Credo che di questo sia anche conseguenza quella curiosa reazione istintiva per cui se discuto con qualcuno lo associo immediatamente a una fine, a un cancellare a un rifiutare.
Io sono distruttiva percepisco appena appena quanto, è terribile vedere sta cosa. Ma è importante perchè se la reprimo ne divento schiava, perchè poi esplode..

e io che pensavo di aver visto la mia parte oscura e invece non l'ho neanche intravista......... ma se ho fatto delle sciocchezze non sono sistematicamente stupida no?
Avanti.

Ultima modifica di dafne : 20-10-2009 alle ore 09.26.47. Motivo: non ho letto Sole..
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Vecchio 20-10-2009, 09.26.20   #11
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Daf, ho notato che parli di questa te stessa come una cosa lontana da te, diversa da te... se dico: "quella ragazza", in un certo modo la allontano da me. Metto distanza e per quanto posso capirla, ammettere determinate cose, sarà difficile accettare che sei ora l'evoluzione di ciò che eri e cioè eri tu quella ragazza con tutte le sue necessità e bisogni di allora.
Non è che dovresti abbandonarla, scioglierla e basta, dovresti integrarla a te dopo averla sciolta dalle catene del giudizio ed altro che puoi trovare e magari un modo potrebbe essere quello di cominicare a parlare in prima persona quando la/ti nomini al passato.
E una cosa che facciamo tutti, parlare di noi in terza persona quando non ci piacciono certe cose, prova... magari noti qualcosa di diverso.

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Vecchio 20-10-2009, 09.31.15   #12
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Io sono distruttiva percepisco appena appena quanto, è terribile vedere sta cosa. Ma è importante perchè se la reprimo ne divento schiava, perchè poi esplode..
La rabbia è distruttiva, non tu.. lo so che sembra una sottigliezza.
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Vecchio 20-10-2009, 09.34.19   #13
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Con uno sguardo diverso. Via la vittima, benvenga il presente e ciò che l'ha fatta divenire ciò che è.

Una volta Uno mi ha detto una cosa molto bella, che ciò che era successo nel passato mi ha fatto diventare ciò che sono adesso, e che probabilmente non sarei stata senza quel bagaglio..ma per accogliere il nuovo bisogna fare spazio nel vecchio.. in effetti il mio desiderio è proprio quello di riuscire a rivedere il film della mia vita senza scatenare di tutto e di più in modo involontario. Ho bisogno di pace per andare avanti e posso solo se scaccio i fantasmi.


qualcuno ha il numero dei Ghostbuster?
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Vecchio 20-10-2009, 09.42.09   #14
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Daf, ho notato che parli di questa te stessa come una cosa lontana da te, diversa da te... se dico: "quella ragazza", in un certo modo la allontano da me. Metto distanza e per quanto posso capirla, ammettere determinate cose, sarà difficile accettare che sei ora l'evoluzione di ciò che eri e cioè eri tu quella ragazza con tutte le sue necessità e bisogni di allora.
Non è che dovresti abbandonarla, scioglierla e basta, dovresti integrarla a te dopo averla sciolta dalle catene del giudizio ed altro che puoi trovare e magari un modo potrebbe essere quello di cominicare a parlare in prima persona quando la/ti nomini al passato.
E una cosa che facciamo tutti, parlare di noi in terza persona quando non ci piacciono certe cose, prova... magari noti qualcosa di diverso.

Hai ragione, il problema è che parlarne in prima persona,fà scattare in automatico il giudizio.
Non lo svincolo nemmeno è parte integrante di quel me.

L'ho notato grazie alla tua osservazione eh,non che ce l'avessi già chiaro per cui proverò a parlarne in prima persona vedendo che capita, anche se manterrò anche la distanza da un qualcosa (la ragazza) che mi sembra completamete alieno.

Forse si integra col discorso fatto dillà sulla falsa immagine di sè da mantenere a tutti i costi.

Una persona l'altro giorno mi ha fatto notare che non parlo mai bene di me, se lo faccio è in modo ironico oppure con un notevole imbarazzo In effetti è vero, devo provare anche a far questo, a non mortificarmi almeno a parole, uffa, che palle che sono

(appunto... ahahahah )
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Vecchio 20-10-2009, 10.51.30   #15
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Visti anche i miei meccanismi di auto afflizione per non dover ammettere che la super perfezione possa sbagliare... io ho trovato utilissima una frase sentita poco tempo fà che più meno diceva: non è scemo, ha fatto solo una scemenza.
Così non si erge un giudizio che condanna ma una valutazione sul fatto accaduto e basta. A me è moltissimo utile. Chiaro che poi deve pure recitare così: non è bella e brava ma ha fatto una cosa per bene .
Io trovo aiuto anche nel dialogare con gli altri usando questo metodo, magari se dici: non eri cretina che ci sei caduta, ma era l'età, l'inesperienza e pure un pò di vanità... non sei tu vanitosa, distruttiva, ma i tuoi meccanism che sono scioglibili.

Spero sia chiaro, se allungo intorcolo...
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Vecchio 20-10-2009, 23.03.55   #16
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Non riesco a togliermi di dosso l'idea che me la sono cercata
Daf... e se anche fosse? Sarebbe così tragico?
In fin dei conti qualsiasi esperienza, bella o brutta che sia, in qualche modo ce la siamo cercata, anche senza scomodare il modo di vestirsi o altro, basta il semplice fatto di trovarci al momento sbagliato nel luogo sbagliato.. Questo naturalmente non giustifica chi fa un sopruso o qualsiasi altro crimine (anche lui se l'è cercata e dovrà pagarne a tempo debito), ma non è un caso che quella sera gli eventi si siano susseguiti con un incastro perfetto e in modo tale da farti finire lassù in macchina con quel tipo... (col lieto fine per fortuna)
Se ci ripensi c'è un filo, tutto è andato esattamente come doveva andare, nè più nè meno... con i se e con i ma non si cambia quel che è stato.

Ci vuole coraggio ad ammetterlo, certe cose fanno troppo male solo per pensare che in qualche modo le volevamo vivere, volevamo (avevamo bisogno di) farne esperienza, per essere poi gli individui che siamo oggi. Eppure nulla capita per caso, di questo ne sono convinto, anche se spesso questo filo passa per l'invisibile e non è facile vederlo.

Se me lo concedi, la dignità di una persona non deve e non può limitarsi alle singole tappe, fermarsi a questa o a quell'altra svariata esperienza, ma deve prendere in considerazione tutto il cammino, dall'inizio fino alla fine. Come diceva il vecchio adagio, non conta da dove sei partita, conta quanta strada hai fatto...
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Vecchio 21-10-2009, 00.45.16   #17
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Daf... e se anche fosse? Sarebbe così tragico?

Non so se lo è so che lo vivo come tale.
E' vergogna, adesso che ascolto, è vergogna e rimane tale che io mi senta colpevole oppure vittima.

Esiste ricetta per guarirla?

Comunque grazie sento che stai cercando di veisolare il più possibile la comprensione con le parole per aiutarmi, tu e gli altri
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Vecchio 21-10-2009, 00.47.10   #18
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Hai ragione invece , dovrei perdonarla, il problema è anche che la ragazza è assetata di vendetta mi sà..dico mi sà perchè è una cosa che non riesco ad accettare..vendicativa io? giammai

Ho un odio viscerale e profondo che cova, che cova sotto le ceneri e io lo giudico malissimo e non lo accetto minimamente. Emozionalmente parlando. Son troppo buona io.

Sospetto che sia per quello che mi muro viva per non sentire quanto diabolicamente e intensamente persista il desiderio di distruzione, oramai non è più per X o Y fatto, c'è e cerca continuamente un modo per sbuffare fuori.

Credo che di questo sia anche conseguenza quella curiosa reazione istintiva per cui se discuto con qualcuno lo associo immediatamente a una fine, a un cancellare a un rifiutare.
Io sono distruttiva percepisco appena appena quanto, è terribile vedere sta cosa. Ma è importante perchè se la reprimo ne divento schiava, perchè poi esplode..

e io che pensavo di aver visto la mia parte oscura e invece non l'ho neanche intravista......... ma se ho fatto delle sciocchezze non sono sistematicamente stupida no?
Avanti.
Il desiderio di vendetta potrebbe nascere proprio dal bisogno di sfogarti, di dire ma soprattutto di accettare che non c'è niente di cui devi vergognarti, se tu riuscissi a portare fuori quell'odio che cova dentro, a direzionarlo all'esterno, credendo di più nel tuo effettivo valore, forse tutto quel brutto sentimento che pare distruggerti potrebbe sciogliersi più facilmente di quanto pensi...
Per altri motivi ho avuto anch'io nell'adolescenza problemi di disistima, cocenti per il male che ti fanno ma ne sono venuta fuori solo con il tempo e con tanti sfoghi, pianti, oggettivazioni di quanto mi era accaduto.
Solo portando allo scoperto il male che provi dentro riuscirai a trovare il modo giusto di guardare te stessa e i fatti accaduti, che svelati, messi a nudo, cambieranno aspetto, perderanno le asperità di oggi che ancora le tieni chiuse...sono momenti difficili ma sono momenti di maturazione, è un pò come lavarsi e stendere al sole la propria anima.
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Vecchio 23-10-2009, 12.39.34   #19
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Daf... e se anche fosse? Sarebbe così tragico?

Eggià
se anche fosse?
tragico? no
mi hai dato fastidio?
sisisisisisisisi

Sto cercando di sentire dove mi hai toccato per farmi scattare il canino c'è un pò il fatto che se dico che è sbagliato E' sbagliato, che se mi dici che non è così non so più che sentire, che se non è sbagliato allora non ho motivo per stare così male.

Ho fatto una stupidaggine, ho vissuto la mia età nel modo meno protetto possibile ma oggi non è tanto quel NO che recupero dentro in quella macchina quanto quel NO non salgo FUORI dalla macchina.
Posso farlo, adesso sò, almeno sò un pò di più.

Ti ringrazio Kael per aver azzardato la domanda pur sapendo che potevo mordere

Sono quasi pronta a lasciar andare, dovrò passare altri momenti bui lo sò per verificare se ho assorbito davvero ma mi dò, perlomeno, una possibilità.

Questa è dignità
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Vecchio 06-01-2010, 01.19.06   #20
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Daf... e se anche fosse? Sarebbe così tragico?
In fin dei conti qualsiasi esperienza, bella o brutta che sia, in qualche modo ce la siamo cercata
--------

Ci vuole coraggio ad ammetterlo, certe cose fanno troppo male solo per pensare che in qualche modo le volevamo vivere, volevamo (avevamo bisogno di) farne esperienza, per essere poi gli individui che siamo oggi. Eppure nulla capita per caso, di questo ne sono convinto, anche se spesso questo filo passa per l'invisibile e non è facile vederlo.
Capita questa cosa curiosa, capita che adesso guardo indietro e non solo mi rendo conto che non provo più tutto quel rancore ma che una buona parte era per me stessa, per come mi ero comportata.
Capita anche di osservare che nel percorso da allora ad oggi moltissime volte quando non provavo nulla mi sobillavo da sola con pensieri di cattiveria verso di lui e verso di me.
Dovevo "solo" smetterla

E' fastidiosamente vero che ogni cosa accade per un motivo e che percepire che questo motivo c'è, esiste, ed ha un significato anche quando non riusciamo a coglierlo appieno dà un certo senso di sollievo.

Mi viene facile immaginare quello che sarebbe capitato in senso positivo se non fosse successo ma ogni tanto mi fermo a chiedermi cosa sarebbe potuto accadere se fosse andata diversamente e quella "cosa" che doveva capitare fosse capitata più tardi, magari senza lieto fine.....

Quindi cerco di prenderla per quel che è, un passaggio, una lezione, un'opportunitàe forse questo è un buon passo per il perdono, quell'indifferenza che è solo lasciare che sia e non di scherno o finta, impostata.

Mi và di andare oltre, terrò ben presente che l'errore capita quando non ci si sofferma abbastanza a pensare a quel che si fà, ho superato persino la fase del "ci penserà la Provvidenza a punirlo", penso che riceverà quanto ha dato, cavoli suoi alla fine un pizzico di me pure si dispiace per lui.

Dignità, si, parola grossa, come onore e fede, chissà se un giorno le capirò pienamente, per il momento archivio quel che posso e ricapitolo quello che ancora non digerisco.

Grazie
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Vecchio 06-01-2010, 13.13.31   #21
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Capita questa cosa curiosa, capita che adesso guardo indietro e non solo mi rendo conto che non provo più tutto quel rancore ma che una buona parte era per me stessa, per come mi ero comportata.
Capita anche di osservare che nel percorso da allora ad oggi moltissime volte quando non provavo nulla mi sobillavo da sola con pensieri di cattiveria verso di lui e verso di me.
Dovevo "solo" smetterla

E' fastidiosamente vero che ogni cosa accade per un motivo e che percepire che questo motivo c'è, esiste, ed ha un significato anche quando non riusciamo a coglierlo appieno dà un certo senso di sollievo.
Questa cosa che descrivi è capitata anche a me, a volte il rancore che provo per qualcuno se non viene spontaneo vado a cercarmelo perchè una parte di me si nutre di quello, altre volte più che altro è rivolto a me stessa perchè non riesco a darmi pace per come mi sono comportata, la soluzione è assolversi e perdonarsi, tutti abbiamo una nostra dignità ma prima di tutto dobbiamo trovarla verso noi stesse, se ci sono stati degli errori non ci dobbiamo bloccare su quelli, è come la questione del carattere, se continuo a pensare che sono fatta così e non posso cambiare è un altro errore, si può cambiare per andare avanti, se certe cose sono andate in un certo modo è perchè dovevamo fare quell'esperienza e superarla.

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Vecchio 07-01-2010, 00.28.01   #22
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la soluzione è assolversi e perdonarsi,
Non per pignoleggiare, ma o l'una o l'altra.
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Vecchio 08-01-2010, 18.20.35   #23
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Non per pignoleggiare, ma o l'una o l'altra.
Direi perdonarsi, visto che prima ci siamo giudicati e condannati e questo non lo possiamo cambiare.

Ultima modifica di stella : 08-01-2010 alle ore 18.22.41.
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Vecchio 08-01-2010, 20.02.10   #24
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Direi perdonarsi, visto che prima ci siamo giudicati e condannati e questo non lo possiamo cambiare.
Ecco. Io appunto intendevo, quando dicevo che assolversi e perdonarsi sono due cose diverse, che assolversi è stabilire che non si ha colpa, mentre perdonarsi la implica.
Tuttavia mi è stato fatto notare, giustamente, che in confessionale veniamo assolti dai nostri peccati, quindi la cosa non mi torna più tanto. Forse sono due termini che vanno indagati meglio... voi che ne pensate?
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Vecchio 08-01-2010, 21.14.24   #25
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Ecco. Io appunto intendevo, quando dicevo che assolversi e perdonarsi sono due cose diverse, che assolversi è stabilire che non si ha colpa, mentre perdonarsi la implica.
Tuttavia mi è stato fatto notare, giustamente, che in confessionale veniamo assolti dai nostri peccati, quindi la cosa non mi torna più tanto. Forse sono due termini che vanno indagati meglio... voi che ne pensate?
Io penso che la differenza tra perdonarsi e assolversi, è che il perdono ce lo possiamo dare da soli, l'assolvere secondo me implica l'intervento di un'altra persona (nella fattispecie il confessare) che ti assolve, cioè cancella la tua colpa....
In tribunale invece si assolve quando non viene trovata colpa, ma in ogni caso è il giudice che lo decide e non l'imputato.
Il perdono invece è più personale, possiamo perdonare e perdonarci senza l'intervento di un'altra persona che ci perdoni, ma poi il perdono deve essere reale e comportarsi di conseguenza, cioè superare quel fatto e non bloccarci lì, altrimenti il senso di colpa rimane e il perdono non ha effetto.
In questo caso il perdono ha lo stesso effetto dell'assolvere, ma pensandoci bene credo che non ci possiamo assolvere da soli perchè ci vorrebbe un intervento esterno, mentre perdonarci sì.
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