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Vecchio 08-11-2008, 14.32.40   #1
Uno
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Predefinito Nozione ed azione

Prendo spunto dall'ultimo post di Nike in http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?p=61351, continuo qui per non andare fuori tema.

Mettendo da parte l'etimologia moderna ufficiale (che purtroppo si è persa dei pezzi per strada) per comprendere la parola nozione, bisognerebbe conoscere bene che significa azione. Oggi comprendiamo facilmente se usiamo parole tipo asettico, che la a significa 0 essere settico (cioè processo che, sintenticamente, porta alla putrefazione).
Con a-zione ( e quindi nozione) invece ne abbiamo perso il concetto, anche perchè non esiste nulla che oggi ci rende l'idea di cosa sia "zione". Come Fulcanelli docet (anche se siamo in filosofia, l'insegnamento è valido più che mai) quando non abbiamo più elementi diretti di confronto, per lo stesso dobbiamo procedere per analogie. Quindi possiamo prendere in esame parole come categorizzazione, costruzione, aberrazione etc... parole che parlano di cose diverse, l'unica cosa in comune è il "zione" finale che indica la dinamica della prima parte della parola, attenzione, non il semplice movimento, la dinamica... quindi azione non è movimento ma assenza (0) di dinamismo, assenza di metamorfosi, mutamento etc... eh sì paradossalmente la vera ed unica azione questo è.
Allo stesso modo la no-zione è la negazione della stessa dinamica, dinamismo, metamorfosi etc...
Invece noi abbiamo bisogno di mutamento, metamorfosi etc... ma quando agiamo questi devono essere già metabolizzati, altrimenti le nostre sono sono vere azioni, a volte sono nozioni, altre volte sono fantasticherie (più o meno materializzate) e/o lavoro a vuoto.

E interessante sviluppare anche conoscenza ed informazione, fattori entrambi necessari ma da usare nel modo e tempo giusto, magari quando ripasso se non inizia qualcun'altro, qui o in altro 3d.
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Vecchio 08-11-2008, 15.50.55   #2
jezebelius
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Prendo spunto dall'ultimo post di Nike in http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?p=61351, continuo qui per non andare fuori tema.

Mettendo da parte l'etimologia moderna ufficiale (che purtroppo si è persa dei pezzi per strada) per comprendere la parola nozione, bisognerebbe conoscere bene che significa azione. Oggi comprendiamo facilmente se usiamo parole tipo asettico, che la a significa 0 essere settico (cioè processo che, sintenticamente, porta alla putrefazione).
Con a-zione ( e quindi nozione) invece ne abbiamo perso il concetto, anche perchè non esiste nulla che oggi ci rende l'idea di cosa sia "zione". Come Fulcanelli docet (anche se siamo in filosofia, l'insegnamento è valido più che mai) quando non abbiamo più elementi diretti di confronto, per lo stesso dobbiamo procedere per analogie. Quindi possiamo prendere in esame parole come categorizzazione, costruzione, aberrazione etc... parole che parlano di cose diverse, l'unica cosa in comune è il "zione" finale che indica la dinamica della prima parte della parola, attenzione, non il semplice movimento, la dinamica... quindi azione non è movimento ma assenza (0) di dinamismo, assenza di metamorfosi, mutamento etc... eh sì paradossalmente la vera ed unica azione questo è.
Allo stesso modo la no-zione è la negazione della stessa dinamica, dinamismo, metamorfosi etc...
Invece noi abbiamo bisogno di mutamento, metamorfosi etc... ma quando agiamo questi devono essere già metabolizzati, altrimenti le nostre sono sono vere azioni, a volte sono nozioni, altre volte sono fantasticherie (più o meno materializzate) e/o lavoro a vuoto.

E interessante sviluppare anche conoscenza ed informazione, fattori entrambi necessari ma da usare nel modo e tempo giusto, magari quando ripasso se non inizia qualcun'altro, qui o in altro 3d.
Mhm...mi sa che assieme all'etimologia anche io mi son perso dei pezzi per strada.
In effetti ho sempre inteso la " azione " come semplice movimento. Ad esempio per far valere un proprio diritto, semplicisticamente, è data la facoltà dal diritto di azione di agire, muoversi, procedere in una direzione. Da ciò l'atto che di solito viene utilizzato come sinonimo, appunto, di azione.
Ora hai detto che non si tratta di mancanza di movimento ma di dinamismo.
Quale è la differenza?
Nell'azione il movimento mi pare che ci sia - Tizio che fa qualcosa in una direzione specifica, nel caso di sopra si rivolge al giudice - mentre nel dinamismo vengono interessati i corpi che, mi pare, con il loro muoversi danno origine ad una forza, potenza.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 08-11-2008, 18.36.18   #3
stella
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Quindi possiamo prendere in esame parole come categorizzazione, costruzione, aberrazione etc... parole che parlano di cose diverse, l'unica cosa in comune è il "zione" finale che indica la dinamica della prima parte della parola, attenzione, non il semplice movimento, la dinamica... quindi azione non è movimento ma assenza (0) di dinamismo, assenza di metamorfosi, mutamento etc... eh sì paradossalmente la vera ed unica azione questo è.
Allo stesso modo la no-zione è la negazione della stessa dinamica, dinamismo, metamorfosi etc...
Invece noi abbiamo bisogno di mutamento, metamorfosi etc... ma quando agiamo questi devono essere già metabolizzati, altrimenti le nostre sono sono vere azioni, a volte sono nozioni, altre volte sono fantasticherie (più o meno materializzate) e/o lavoro a vuoto.
Quello che ho evidenziato non mi è abbastanza chiaro, se parto dal fatto che azione è un derivato di agire, e agire indica movimento verso qualcosa o qualcuno.
Ho notato che tante parole con la desinenza "zione" sono di genere femminile, mentre quelle che finiscono in "mento" di genere maschile, quindi, cercando di seguire il ragionamento di Uno anche se non mi è del tutto chiaro, perchè mi viene un risultato al contrario della sua spiegazione, se per femminile si intende passivo, "zione" in se stesso è immobile, nel senso che gli manca una dinamica, aggiungendoci la "a" davanti questa annulla (0) la passività rendendo la parola attiva.
Ma se prendo la parola "inazione" questa ha il significato contrario di "azione".
Invece per la parola "nozione" direi che deriva da conoscere... quindi conoscenza, anche se non approfondita.
Il fatto che abbiamo bisogno di metabolizzare prima, direi che si può tradurre nell'azione di digerire la nozione facendola nostra, in questo caso non c'è dinamismo ma si tiene ferma la cosa fino a che non diventa nostra, in questo caso può diventare conoscenza....
Almeno così mi pare di aver capito, se no attendo numi....
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Vecchio 09-11-2008, 00.05.42   #4
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Ora hai detto che non si tratta di mancanza di movimento ma di dinamismo.
Quale è la differenza?
Direi che la differenza è che il movimento è relativo allo spazio mentre il dinamismo al tempo.
Se prendo cioè un seme e gli faccio compiere un movimento nello spazio, alla fine del movimento sempre un seme sarà. Se invece tale seme segue una dinamica (quindi nel tempo) alla fine non sarà più un seme ma un fiore... Ci sarà cioè una trasforma-zione (appunto )

Riassumendo quindi:
zione = dinamica
a-zione = assenza di dinamica
no-zione = negazione di dinamica

Sarebbe utile ragionare quindi sulla parola din-amica. Così a naso quel "àmica" mi fa pensare all'anima, un moto perpetuo atto al divenire, in continua trasformazione... Quando agisco quindi (a-zione) è come se facessi un fermo immagine di quel preciso istante, come se "congelassi" quell'attimo e lo estrapolassi dall'intera dinamica...

La nozione però non mi è chiara. Negazione di dinamica nel senso che è un fatto mentale e quindi non "animico"?
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Vecchio 10-11-2008, 00.30.25   #5
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Dentro alla dinamica ci sono sempre delle forze che hanno mosso le cose. Tipo la dinamica dell'incidente che ha fatto si che avvenisse il fatto.

Quindi se a-zione toglie dinamica- dinamismo ovvero assenza di ciò questo spiega che non può avvenire ma è fatta.

La no-zione secondo me nega la dinamica ovvero non l'ha in se ma la contiene, ma non essendo zione rimane qualcosa di potenziale.
Per come l'ho inteso io.
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Vecchio 10-11-2008, 02.13.40   #6
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Invece noi abbiamo bisogno di mutamento, metamorfosi etc... ma quando agiamo questi devono essere già metabolizzati, altrimenti le nostre sono sono vere azioni, a volte sono nozioni, altre volte sono fantasticherie (più o meno materializzate) e/o lavoro a vuoto.
Quindi l'azione è il termine della dinamica, il suo esaurirsi. Se per agire devo aver precedentemente metabolizzato il mutamento, la metamorfosi, il continuo cambiamento/fluire di tutto, a quel punto "raccolgo" la dinamica (forza) che si esaurisce, o raccoglie, nel suo punto zero ed ho una vera azione. Tutto il resto è fuffa (confuso agitarsi a vanvera).

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Direi che la differenza è che il movimento è relativo allo spazio mentre il dinamismo al tempo.
Se prendo cioè un seme e gli faccio compiere un movimento nello spazio, alla fine del movimento sempre un seme sarà. Se invece tale seme segue una dinamica (quindi nel tempo) alla fine non sarà più un seme ma un fiore... Ci sarà cioè una trasforma-zione (appunto )

Riassumendo quindi:
zione = dinamica
a-zione = assenza di dinamica
no-zione = negazione di dinamica

Sarebbe utile ragionare quindi sulla parola din-amica. Così a naso quel "àmica" mi fa pensare all'anima, un moto perpetuo atto al divenire, in continua trasformazione... Quando agisco quindi (a-zione) è come se facessi un fermo immagine di quel preciso istante, come se "congelassi" quell'attimo e lo estrapolassi dall'intera dinamica...

La nozione però non mi è chiara. Negazione di dinamica nel senso che è un fatto mentale e quindi non "animico"?
Dinamica viene da dynamis, che vuol dire forza. Quindi la nozione è la negazione della forza insita in tutti i fluire, tutte le continue metamorfosi a cui qualsiasi cosa è soggetta. Nel senso di conoscenza, è il tentativo di cristallizzare una conoscenza appunto, quindi negando la sua dynamis... così la mente può illudersi di controllare, ma quello che controlla è una forma vuota, dove la "vita" di quel che vuole conoscere non c'è più. Con la nozione la mappa non rappresenta adeguatamente il territorio.
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Vecchio 10-11-2008, 14.15.47   #7
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Invece noi abbiamo bisogno di mutamento, metamorfosi etc... ma quando agiamo questi devono essere già metabolizzati, altrimenti le nostre sono sono vere azioni, a volte sono nozioni, altre volte sono fantasticherie (più o meno materializzate) e/o lavoro a vuoto.
Mi era sfuggito un non che avevo sostituito con un doppio sono in "altrimenti le nostre sono sono vere azioni"

Proviamo a "scomporre" il processo dell'agire, valutando dinamica e risultato.
Prendiamo per esempio il piantare un chiodo, io alzo il martello, imprimo il colpo dando forza al mio braccio, il mio braccio impugnando il martello si muove (dinamica) ed arriva al chiodo. Quando sono sul chiodo, la mia forza ormai non c'è più, il movimento neanche...
Noi quando parliamo di piantare un chiodo visualizziamo immediatamente il martello, il chiodo, la parete o la tavola ed il movimento del braccio. In realtà l'azione del piantare il chiodo è solo in quell'istante in cui il martello è arrivato al chiodo.
Io potrei agitare il martello in aria per ore senza piantare neanche un chiodo, potrei martellare la tavola invece che il chiodo etc... in quel caso non starei compiendo l'azione del piantare un chiodo.
L'a-zione avviene solo quando la dinamica è finita. "Zione" è ciò che riporta in potenza una singola cosa.... come da pluripotenti perdiamo questa potenza per vivere, per agire dobbiamo in alcuni settori del vivere riportare alla potenza una parte di noi.

No-zione in passato non era negativa era paragonabile all'osservazione, sto fermo e osservo le cose, presenti o passate (nella memoria) per sapere come si muovono (zione).
La conoscenza invece è dinamica, è sperimentazione... sapere scientifico, cioè sperimentato.

Mi rifermo ma non ho ancora chiarito tutto.
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Vecchio 12-11-2008, 01.11.13   #8
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Qualcosa... mi sfugge.
L'a-zione dovrebbe essere tale quando si è manifestata e non può più cambiare, è così, diventa il punto fermo che mette in moto forze successive. Mi ricorda un pò l'azione senza azione zen.
La no-zione continua a rimanermi vaga. La no-zione nega il dinamismo.. come se negasse la mente che lavora, se resto fermo ad osservare non mi faccio concetti, non ho idee che lavorano e si accavallano. Sono fermo, guardo ma inevitabilmente solo osservando agisco con l'ambiente.
Nella no-zione raccimolo in-form-azioni (azioni dentro la forma? non ancora sviluppate?)
Nell'azione faccio conoscenza, fisso e passo oltre.

MI viene poi questa assonanza con senz-a-zione. Magari è una cavolata ma sensazone sembra contenere un doppia negazione che a sua volta afferma "zione" cioè presenza di dinamismo in una sensazione.
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Vecchio 12-11-2008, 01.50.04   #9
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Avere delle nozioni su quella tal cosa è come dire acquisire una conoscenza rispetto a quella data cosa. In buona sostanza avere una nozione è avere l'idea di quella cosa.

Non vi è dinamismo nella nozione ma bensì un'incamerare informazioni, un crearsi un'idea di quella cosa. Figurativamente la vedo come un assorbire in-forma-azioni, come un'aspirapolvere che assorbe (in) la forma delle azioni a cui si vuole avere un'idea (farsi una copia nella mente).

Esempio se non sapessi nuotare dovrei prima avere nozioni di nuoto. Non potrei tuffarmi subito in acqua e nuotare perchè non ho idea di come si faccia. Devo prima avere le nozioni(base) del nuoto poi in un secondo tempo fare conoscenza diretta con l'elemento acqua e quindi sperimentare il nuoto.

Le nozioni si apprendono attraverso l'insegnamento (in-segna-mentis), in questa fase non vi è azione (no-zione).

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Vecchio 12-11-2008, 13.41.58   #10
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Avere delle nozioni su quella tal cosa è come dire acquisire una conoscenza rispetto a quella data cosa. In buona sostanza avere una nozione è avere l'idea di quella cosa.

Ti quoto questa parte però in realtà il discorso si allarga a tutto il tuo post.
Da quel che ho capito e percepito, ho ancora un'idea vaga che non riesco a chiarire, la nozione non è conoscenza ma informazione. La conoscenza te la da l'azione. Sono due momenti diversi.
Questo perchè nella nozione osservi e quindi non sperimenti, nell'azione fai e quindi provi e conosci le reazioni, le modificazioni di un ambiente in generale.
Per cui osservare è raccimolare nozioni come ha detto Uno in forma di informazioni. Direi che le informazioni sono azioni in potenza da cui nozioni. Mi ricorda molto il discorso sulla sincronicità. Si hanno tante informazioni/nozioni in merito a qualcosa ma quando questa diventa azione, cioè realizzo un insieme allora ho conoscenza della forma, della realtà tangibile e non più solo nozioni.
L'azione si ha quando tutto si è concluso, cioè un insieme di cose è finito.
Questo da come l'ho capito io
Riflettevo anche su un modi di dire: si dice "un fatto" sono a conoscenza di un fatto... se è fatto è già forma è già esistente nella materia non è in potenza ma è manifestazione per cui si conosce.

Comunque il tuo post mi ha dato modo di mettere in ordine meglio il concetto di informazione.

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Ultima modifica di Sole : 12-11-2008 alle ore 13.44.56. Motivo: correzioni
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Vecchio 17-11-2008, 18.46.01   #11
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Esempio se non sapessi nuotare dovrei prima avere nozioni di nuoto. Non potrei tuffarmi subito in acqua e nuotare perchè non ho idea di come si faccia. Devo prima avere le nozioni(base) del nuoto poi in un secondo tempo fare conoscenza diretta con l'elemento acqua e quindi sperimentare il nuoto.
Le nozioni dovresti poterle avere solo dopo aver fatto una cosa, prima sono informazioni... ma oggi il senso s'è perso.

La "negatività" delle nozioni è quando si hanno ma non si usano per agire, quindi si dice nozione senza senso, perchè non sono usate per fare qualcosa.

Ricapitoliamo cercando di semplificare se possbile

Informazione -> sperimentazione -> nozione -> azione quando si pone il problema.

L'unica cosa che ingarbuglia il discorso è il fatto che volendo (ma è più facile a dirsi che a farsi) noi abbiamo già, direttamente o indirettamente, ad una certa età sperimentato tutto... quindi agiamo sempre direttamente secondo degli schemi precostituiti senza seguire la catena...

Anche quando in oriente si vede il Maestro di tiro con l'arco che scaglia la freccia senza tensione, senza pensarci (almeno secondo ciò che di solito intendiamo con pensare) bisogna ricordare che prima di diventare Maestro quel tiro lo ha fatto milioni di volte....

Un'altra cosa... l'informazione si può trasmettere abbastanza facilmente, in varie forme, libri, immagini etc... la nozione in realtà no... solo un Maestro potrebbe riuscirci, con il giusto allievo.. perchè significa saltare la fase esperenziale... fase che comunque poi va recuperata dopo, cosa che spesso non si fa, magari pensando anche di poter insegnare la stessa cosa ad altri, commettendo un grave errore.

La conoscenza è aver già esperito, avere le nozioni e saperle usare al momento giusto e nel modo giusto.


Per chiarezza a volte l'informazione è possibile sostituirla, soprattutto se non c'è, con tentativi. Ovvio che il processo è ben più lungo per arrivare alla conoscenza.
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