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Vecchio 29-08-2008, 01.34.12   #1
Ray
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Predefinito Stare all'erta

Colgo, con la dovuta calma, un suggerimento di Uno dato in "alchimia" un annetto fa... a dimostrazoine, come appunto lui dice la, che c'è chi sembra all'erta ma è lentissimo.

Stare all'erta significa stare attenti, vigilare. Ma l'erta è una specie di cima, un'altezza... d'altra parte chi vigila deve mettersi più in alto possibile, la sentinella stava sulla torre (spesso da sola).

E' probabile che esplorando il detto si possano trovare buoni spunti... voi che vedete?
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Vecchio 29-08-2008, 02.28.39   #2
jezebelius
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Mi richiama, lo stare all'erta, l'erigere.
Il primo è appunto, come dici, uno stare vigile, stare in una posizione di attenzione come la sentinella che sta in un luogo alto, per l'appunto la torre di guardia ad esempio. Il secondo, allora, mi fa venire in mente la costruzione di questa torre, ove altrimenti la sentinella non potrebbe esercitare la guardia; non sarebbe in grado di vedere cosa accade nel basso, sotto di lei. Non avrebbe modo, o per altro l'altezza, di osservare inteso anche nel sentire cosa avviene.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”

Ultima modifica di jezebelius : 29-08-2008 alle ore 02.30.51.
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Vecchio 29-08-2008, 11.19.18   #3
RedWitch
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Ho dato un' occhiata al significato di "erta" e oltre che luogo alto, elevato, significa anche "salita molto ripida".
A me questo ha fatto pensare alla fatica che si fa fisicamente quando si affronta una salita ripida. Il corpo e' tutto in tensione, i muscoli sotto sforzo, bisogna stare ben attenti a dove si mettono i piedi per non cadere, immagino una ripida salita in montagna con qualche sasso che puo' cadere, un terreno non proprio liscio ma accidentato. Insomma per salire bene occorre la massima attenzione e concentrazione, una salita per essere ben fatta deve comprendere tutto il nostro Essere, se per esempio cammino ma mi distraggo rischio di cadere o di farmi male, se disperdo chiacchierando puo' essere che non arrivi in cima perche' mi manchera' il fiato etcetc..

Stare all'erta dovrebbe essere uno dei massimi gradi di attenzione che possiamo tenere.. con la giusta tensione che non permette di addormentarsi...

poi c'e' anche lo "stare" che credo possa essere interessante...
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Vecchio 25-10-2008, 11.12.34   #4
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poi c'e' anche lo "stare" che credo possa essere interessante...


Interessante!!
Lo stare che è l'opposto di muoversi
come quando si usa quel luogo comune " è gente che sta bene"
è un trabocchetto linguistico, perchè l'attenzione cade sul "bene"mentre l'essenziale sta proprio nello "stare"
Il traguardo è stato raggiunto, quindi l'agiatezza sembra scontata…
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Vecchio 25-10-2008, 11.47.21   #5
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Interessante!!
Lo stare che è l'opposto di muoversi
come quando si usa quel luogo comune " è gente che sta bene"
è un trabocchetto linguistico, perchè l'attenzione cade sul "bene"mentre l'essenziale sta proprio nello "stare"
Il traguardo è stato raggiunto, quindi l'agiatezza sembra scontata…
La capacità di "stare" quindi come capacità di mantenersi in un determinato stato? Nel caso di stare all'erta, mantenere alta l'attenzione, sta cosa mi riporta al post che ha scritto ieri Gibbi in Pazienza,forse perchè mi ha colpito, ma questa capacità di restare nelle cose credo sia molto importante, anche lo stare bene , tu l'hai usato nell'accezione di agiatezza economica se non sbaglio, ma per stare bene (psicologicamente e fisicamente), va mantenuto comunque un equilibrio... il che anche se non sembra implica un certo movimento secondo me..

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Vecchio 25-10-2008, 13.03.15   #6
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La capacità di "stare" quindi come capacità di mantenersi in un determinato stato? Nel caso di stare all'erta, mantenere alta l'attenzione, sta cosa mi riporta al post che ha scritto ieri Gibbi in Pazienza,forse perchè mi ha colpito, ma questa capacità di restare nelle cose credo sia molto importante, anche lo stare bene , tu l'hai usato nell'accezione di agiatezza economica se non sbaglio, ma per stare bene (psicologicamente e fisicamente), va mantenuto comunque un equilibrio... il che anche se non sembra implica un certo movimento secondo me..

Due definizioni diverse dello "stare"
Nello stare all’erta ci percepisco movimento, come lanciare un pilota di un’auto da corsa su un circuito a lui sconosciuto, le curve lo coglieranno sempre di sorpresa ed è per questo motivo che deve stare sempre all’erta per non rischiare di essere buttato fuori!
Nello stare bene che intendevo io, lo percepisco più come un’anestesia dell’esistenza, persone soggette ad avere quella capacità di godere di un bene ed impiegarlo in modo passivo!

Non ho letto il post di Gibbi, (sono iscritta da poco e sono ancora imbranata, ma son sicura che lo troverò )

la pazienza secondo me potrebbe essere sinonimo di " accettazione"
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Vecchio 25-10-2008, 13.06.25   #7
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La capacità di "stare" quindi come capacità di mantenersi in un determinato stato? Nel caso di stare all'erta, mantenere alta l'attenzione, sta cosa mi riporta al post che ha scritto ieri Gibbi in Pazienza,forse perchè mi ha colpito, ma questa capacità di restare nelle cose credo sia molto importante, anche lo stare bene , tu l'hai usato nell'accezione di agiatezza economica se non sbaglio, ma per stare bene (psicologicamente e fisicamente), va mantenuto comunque un equilibrio... il che anche se non sembra implica un certo movimento secondo me..

Credo anch'io. Le cose si muovono e, se volgio starenelle cose, devo muovermi con esse. Quindi movimento ma non solo, movimento armonico. L'equilibrio dell'artista marziale, che si muove a seconda di quel che fa l'avversario, che si adatta (c'era un tread sull'equilibrio...)
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Vecchio 25-10-2008, 13.09.43   #8
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La capacità di "stare" quindi come capacità di mantenersi in un determinato stato? Nel caso di stare all'erta, mantenere alta l'attenzione, sta cosa mi riporta al post che ha scritto ieri Gibbi in Pazienza,forse perchè mi ha colpito, ma questa capacità di restare nelle cose credo sia molto importante, anche lo stare bene , tu l'hai usato nell'accezione di agiatezza economica se non sbaglio, ma per stare bene (psicologicamente e fisicamente), va mantenuto comunque un equilibrio... il che anche se non sembra implica un certo movimento secondo me..

Anche secondo me. " Stare" implica l'essere arrivato " in quel punto". Sembra scontato, perchè appunto si da per scontata la posizione stessa ovvero quello che si intende, ma forse non lo è tanto. In effetti bisogna muoversi per " stare li", posizionarsi. Muoversi per arrivare e quindi stazionare.

Però, tornando a quel che ha detto Ray nell'introdurre la discussione, riportando le parole di Uno:
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Colgo, con la dovuta calma, un suggerimento di Uno dato in "alchimia" un annetto fa... a dimostrazione, come appunto lui dice la, che c'è chi sembra all'erta ma è lentissimo
C'è allora chi pare stare in quella posizione, in quel punto, dunque all'erta ma in fondo non lo è. Come se ci fosse una posizione fittizia che non è da considerarsi una vera e propria pedana per l'attenzione ma altro.
Però mi pare di capire che c'è anche chi pare lentissimo ma è comunque all'erta...
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Vecchio 25-10-2008, 13.11.19   #9
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Non ho letto il post di Gibbi, (sono iscritta da poco e sono ancora imbranata, ma son sicura che lo troverò )
Te lo ha linkato Red, basta cliccare
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Vecchio 25-10-2008, 14.56.20   #10
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Stare all'erta significa stare attenti, vigilare. Ma l'erta è una specie di cima, un'altezza... d'altra parte chi vigila deve mettersi più in alto possibile, la sentinella stava sulla torre (spesso da sola).

E' probabile che esplorando il detto si possano trovare buoni spunti... voi che vedete?
Ti dico a cosa mi fa pensare lo stare all'erta, mi porta alla mente alcuni animaletti tipo la lepre, che esce dalla tana e resta ferma immobile eppure dentro di lei sono attivi tutti i sensi che paiono muoversi veloci come il suo naso, nel momento in cui percepisce il pericolo si attiva e corre veloce come il vento. Ce ne sono alcuni ad esempio come la marmotta che si mettono su due zampe come se volessero salire un po' più in alto di dove sono solite a muoversi per non poter percipire il massimo del percepibile.
Mi pare uno stato di concentrazione altissimo dove i dati sono processati velocissimamente ogni volta che arrivano alla base per poi indicare la miglior soluzione.
La vedrei una peculiarità dell'istinto che se compresa può essere utilizzata per altro.
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Vecchio 26-10-2008, 13.31.18   #11
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Per me significa tante cose, quello che non sono forse risucita a fare subbito dal inizio , ma e anche contradittorio perche in effetti io sono proppio Alerta de natura , sto sempre guardandomi intorno , con un orecchio qui e un altro la , perche si diventa cosi quando da te dipendono tante altre vite umane ! forse stare all'erta e non farti sfugire niente , cogliere in un attimo tutto e a lo stesso tempo niente , perche se sei alerta ma non troppo svelta da fare ,da reagire , a la fine a cosa te servito stare all'erta ? a capire , ma non a agire piu veloce da quello che avresti voluto , o forse neanche avresti potuto ' mah!! a volte il cervello umano 8 il mio , strafalla troppo; oggi per esempio!!!)
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Quando le persone non riescono a fare qualcosa,
dicono che non puoi farla neanche tu.
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