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Vecchio 06-03-2008, 00.58.13   #1
Grey Owl
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Predefinito Cosé la qualità nella comunicazione?

La parola "qualità" é largamente usata in tutti gli ambiti, ad esempio un prodotto di qualità, un lavoro di qualità, un discorso di qualità, eccetera.

Se nel caso della parola quantità é facile comprendere che indica un qualcosa che può essere misurato (infatti si usa dice anche quantificare), per la parola qualità diventa più difficile darne una definizione.

Ma allora cosé la qualità? é possibile misurarla? é sempre in rapporto all'uso che se ne fà? Mi limito ad affrontare il discorso qualità nell'ambito della comunicazione. Quando si può dire che una comunicazione tra le persone é di qualità? La risposta più immediata é quando il messaggio che viene veicolato non trova ostacoli. Ma allora quali sono questi ostacoli? Per comprendere meglio il come avviene la comunicazione prendo spunto dal sistema di comunicazione via radio.

Nell'ambito delle telecomunicazioni si dice che per comunicare serve un trasmettitore(TX) ed un ricevitore(RX), quando tra essi si crea una comunicazione si realizza un ponte, un collegamento che trasporta informazioni. Inoltre il TX e RX devono essere compatibili tra loro ovvero utilizzare lo stesso tipo di comunicazione (es: radio AM,FM,OM). Si parla di canale di trasmissione, esso é composto da una (frequenza) portante a cui viene modulato l'informazione ed é su questa portante che il ricevitore si sintonizza. I fattori che partecipano alla comunicazione di qualità sono molteplici. La sorgente deve essere di alta qualità(HIFI)ad esempio una musica sinfonica, il campionamento della musica avviene con sensori o meglio mediante un trasduttore suono->impulso elettrico(microfono), gli impulsi elettrici vengono trasformati in dati digitali(campionatura digitale) ed infine inviata alla trasmittente. La trasmittente deve modulare una frequenza portante senza togliere qualità, deve avere una potenza di trasmissione adeguata. A questo punto l'onda modulata viaggia nell'aria dove avvengono i processi di distorsione,dispersione e attenuazione che condizionano la qualità dell'informazione. Il ricevitore deve essere sintonizzato sulla stessa portante(frequenza) del trasmettitore. Deve avere un circuito che estrae l'informazione dalla portante, deve pulire il segnale dai disturbi che ha subito, la deve amplificare, convertire i dati digitali in segnale analogico e riprodurre con fedeltà la musica trasmessa con un trasduttore elettricità->suono(altoparlanti).

Tornando alla comunicazione tra le persone per analogia, serve una persona che trasmettere ed una o più che ricevono.
Chi trasmette l'informazione deve essere capace di ridurre al minimo le distorsioni interne (intese come pensieri che non partecipano alla informazione da trasmettere).
Il pensiero o il sentimento deve essere "codificato" in modo comprensibile da chi trasmette, la in-forma-zione deve essere mantenuta fedele all'originale.
Una volta codificato deve essere veicolato (con la parola, coi gesti, con la scrittura) con tutti i mezzi a disposizione.
Durante la comunicazione possono avvenire interruzioni sia da chi trasmette e sia da chi riceve (distrazioni, pensieri differenti, associazioni di idee).
Per ora mi limito al caso semplice di una persona che trasmette e di una che riceve. Infatti se tutti parlano e non ascoltano la faccenda si complica di molto.
Oppure che durante la comunicazione avviene una chiusura o comunque un evento che cambia la sintonia (come quando si entra in galleria) e si perde parte del messaggio.
Chi riceve l'informazione deve essere "sintonizzato" e deve ridurre al minimo i rumori di fondo (essere attento e ricettivo), cogliere nelle parole(nei gesti, nei modi, nella scrittura) il messaggio trasmesso senza distorcere la informazione e ripulirlo.

Come nelle pillole esiste il principio attivo all'interno degli eccipienti, anche nella comunicazione esiste il messaggio all'internodi tante parole in più. La sintesi non é dono di tutti ed anche la chiarezza nel parlare. La qualità nella comunicazione é condizionata non solo dal come ma anche da "cosa" si trasmette, se diluita in mille parole o se pura e indigesta a chi la riceve.
Mi fermo qui per ora...


Secondo voi cosé la qualità nella comunicazione?
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Vecchio 06-03-2008, 01.41.00   #2
Kael
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Hai già detto bene tutto tu. La qualità di qualsiasi cosa è determinata da tutti i fattori che la creano o a cui vi partecipano, ad esempio la qualità di un paio di scarpe è data da quale tipo di cuoio o pelle uso, da quale tipo di lama uso per tagliarlo, da quale colla uso per mettere insieme i pezzi, etc etc... Tutti questi "quale" nell'insieme formano la qualità, cioè la qualificano per il suo uso.
E' chiaro che un vestito di qualità non andrà bene per lavorare in giardino ad esempio, in quel caso la qualità richiesta da un capo sarà diversa, come la robustezza, la traspirazione per il sudore etc.

Anche nella comunicazione quindi oltre a tenere conto di fattori generali bisogna valutare di volta in volta chi si ha di fronte. E' possibile ad esempio che sebbene tutto quello che io dica sia limpido e perfetto, io parli troppo veloce e chi mi ascolta non riesca a starmi dietro, oppure al contrario parlo talmente piano da annoiarlo etc..
E' importante quindi, ai fini di ottenere una comunicazione di qualità, stare bene attenti a quale interlocutore si ha di fronte. Del resto, se comunicare vuol dire partecipare, la qualità della mia comunicazione dipenderà soprattutto da quanto io sono capace di "partecipare all'altro", di comprenderlo, di diventare lui...
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Vecchio 06-03-2008, 02.02.31   #3
jezebelius
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La qualità , secondo me, è la capacità, che non tutti possiedono, di fare in modo di rendere, in questo caso, un messaggio più vicino a ciò che si vuole comunicare.
Hai reso, Grey, degli spunti interessanti e sicuramente ripercorrerli tutti non è cosa da poco.
Comunque, posso aggiungere che spesso essere in presenza di una comunicazione e per di più di qualità non è semplice e non spesso accade. Mi rendo conto che, non dico tutti i giorni ma quasi, ci sono molte cose sulle quali si può porre l'attenzione ed una tra queste è, appunto, il cercare di osservare come avviene, se avviene anche, una comunicazione e direi che nella quasi totalità dei casi questa non si realizza.

Sembra strano parlare di ostacolo, o anche averne solo il sentore, quando ci troviamo a parlare con qualcuno, benchè si stia parlando, in quel momento ad esempio, della medesima cosa. Seguendo ciò che hai detto è verosimile che succeda un fatto non inusuale e cioè entrambi gli interlocutori parlano ma nessuno ascolta l'altro.
Da ciò potrei dire che siamo portati, come uomini, a mettere noi stessi al centro dell'attenzione anche " solo " portando in campo un argomento e facendo finta di ascoltare quello al quale l'abbiamo detto.
Mi è capitato oggi, ad esempio, in un momento ( o mamma, fosse solo un momento ) in cui l'osservazione era sotto le scarpe per cui, pur facendo fatica ad ascoltare tizio ed un tantino, devo dire la verità, ci son riuscito, mi ha assalito una " voglia " irrefrenabile di presentare, su un argomento, la mia versione di fatti. Quando l'ho fatto mi sono accorto che chi avevo di fronte, come dire, aveva esaurito la sua " attenzione " - casomai ne avesse avuta una - per quel che stavo dicendo. Come accade di solito insomma, più o meno a tutti, era li ma anche no!
Mi sono accorto che non glie ne poteva fregar di meno di quel che dicevo ed infatti la conversazione si è interrotta di li a poco.
Insomma gli " agenti " distorsivi sono molteplici e sicuramente non sono del tutto eliminabili. Come bene hai detto la qualità presuppone che vi sia ancor prima di essa, una comunicazione, poichè mancando questa, a mio modo di vedere, manca qualsiasi presupposto. Mi pare di aver scoperto l'acqua calda, però a pensarci bene quella su cui ci troviamo a discutere tutti i giorni, foss'anche la partita di calcio, quindi argomento simile per due o più interlocutori, si può definire comunicazione?
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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