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Vecchio 27-06-2011, 17.26.49   #26
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ma se avessi meno anni.
Si , meno anni ma con la testa di adesso, quindi impossibile perchè la testa di adesso ce l'hai per le cose che hai fatto e che non sono state aprire una pizzeria in Vietnam (tra l'altro sai che concorrenza che c'è già? E' pieno di pizzelie "da Malio" cinesi )

Il gioco dei se è splendidamente illustrato da una battuta romanesca: " Se mio nonno ciavesse 5 @@ sarebbe un flipper"

Comunque si, potendo ed essendone il tipo sarebbe buona cosa buttarsi, per la serie: "se non ho nulla da perdere..."
Astral hai qualcosa da perdere?

Edit: 5 perchè una volta i flipper ne avevano 5, poi l'inflazione e gli ultimi ne avevano solo 3, adesso penso si trovino dei flipper solo nei musei.

Ultima modifica di Uno : 27-06-2011 alle ore 17.28.43. Motivo: editato
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Vecchio 27-06-2011, 17.28.41   #27
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Esatto, ho provato e sono tornata indietro con tutto, su tutto, senza lasciare fuori niente. Però ne faccio 30 a novembre, sicuramente ho imparato (tra l'altro pagando ) ma nonostante questo non riesco a darmi pace come si fa?
Il punto e' che si fa di questo cambiamento un dramma esistenziale come se tutto dipendesse da questa scelta .
Allora si che vale la massima ''dove vai se porti in giro te stessa '' .
Invece dovrebbe essere normale fare esperienza .
In realta' come dicevo ogni esperienza presa nel modo giusto puo' e deve essere utile .
Anche solo imparare bene una o due lingue sarebbe un vantaggio ( dicono che ogni lingua nuova che si conosce ti fa vivere una nuova vita ) anche se poi ti accorgi che la tua vita non e' in viet nam .
Ma devi avere obbiettivi minimi raggiungibili poi il resto se viene viene senno' uguale .
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Vecchio 27-06-2011, 17.37.49   #28
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Si , meno anni ma con la testa di adesso, quindi impossibile perchè la testa di adesso ce l'hai per le cose che hai fatto e che non sono state aprire una pizzeria in Vietnam (tra l'altro sai che concorrenza che c'è già? E' pieno di pizzelie "da Malio" cinesi )

.
Ma se lo fanno i canadesi e gli inglesi e gli australiani ecc. noi perche' non dovremmo aprirci un po' di piu' al mondo e invece dobbiamo considerare chesso' hong kong come l'altro mondo( anche se non ci vivro' mai probabilmente )?
Anzi non noi ma i nostri figli , perche' li dobbiamo vedere
per forza sottocasa a 2 isolati di distanza e rompergli le @@ di continuo .

Quello che diceva Faltea sulle influenze familiari e' l'unica spinta interna a scappare che considero giustificata .
L'unica spinta ma notevolissima .

Ps . Ho corretto in spinta interna l'ultimo capoverso perche' le vere spinte a cambiare devono essere quelle esterne .

Ultima modifica di nikelise : 27-06-2011 alle ore 17.50.56.
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Vecchio 27-06-2011, 17.50.27   #29
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Ma se lo fanno i canadesi e gli inglesi e gli australiani ecc. noi perche' non dovremmo aprirci un po' di piu' al mondo e invece dobbiamo considerare chesso' hong kong come l'altro mondo( anche se non ci vivro' mai probabilmente )?
Anzi non noi ma i nostri figli , perche' li dobbiamo vedere
per forza sottocasa a 2 isolati di distanza e rompergli le @@ di continuo .

Quello che diceva Faltea sulle influenze familiari e' l'unica spinta esterna a scappare che considero giustificata .
L'unica spinta ma notevolissima .
Non ho detto che non sarebbe bene aprirsi al mondo, ho detto che tu come ragioni oggi se avessi meno anni etc... ma se tornassi a quei meno anni come eri rifaresti le stesse cose.

I "nostri" figli, si, andrebbero spediti, ma prima sarebbe più urgente insegnargli un pò di valori che oggi mancano, un pò..... quasi tutti....
Discorso però fuori tema.
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Vecchio 27-06-2011, 17.55.37   #30
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Il punto e' che si fa di questo cambiamento un dramma esistenziale come se tutto dipendesse da questa scelta .
Allora si che vale la massima ''dove vai se porti in giro te stessa '' .
Invece dovrebbe essere normale fare esperienza .
In realta' come dicevo ogni esperienza presa nel modo giusto puo' e deve essere utile .
Anche solo imparare bene una o due lingue sarebbe un vantaggio ( dicono che ogni lingua nuova che si conosce ti fa vivere una nuova vita ) anche se poi ti accorgi che la tua vita non e' in viet nam .
Ma devi avere obbiettivi minimi raggiungibili poi il resto se viene viene senno' uguale .
Sono d'accordo Nike con quello che affermi. Io non ne faccio un dramma esistenziale, sono preoccupata un po' perchè vedo che non riesco a mettere radici da nessuna parte, per stare bene dovrei viaggiare di continuo.. E perchè? Perchè non ho radici in me stessa. In più il tempo che ho avuto l'ho passato senza investire su di me, non ero in grado e ora che lo sarei, è tardi.. Quindi dovrò adattarmi, mi metto a imparare le lingue a 30 anni?

Ne avrei da dire ma toglierei lo spazio ad Astral, mi fermo, al limite riprenderò poi.

Ultima modifica di Edera : 27-06-2011 alle ore 17.57.43.
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Vecchio 27-06-2011, 18.06.02   #31
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Non ho detto che non sarebbe bene aprirsi al mondo, ho detto che tu come ragioni oggi se avessi meno anni etc... ma se tornassi a quei meno anni come eri rifaresti le stesse cose.

I "nostri" figli, si, andrebbero spediti, ma prima sarebbe più urgente insegnargli un pò di valori che oggi mancano, un pò..... quasi tutti....
Discorso però fuori tema.
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Sono d'accordo Nike con quello che affermi. Io non ne faccio un dramma esistenziale, sono preoccupata un po' perchè vedo che non riesco a mettere radici da nessuna parte, per stare bene dovrei viaggiare di continuo.. E perchè? Perchè non ho radici in me stessa. In più il tempo che ho avuto l'ho passato senza investire su di me, non ero in grado e ora che lo sarei, è tardi.. Quindi dovrò adattarmi, mi metto a imparare le lingue a 30 anni?

Ne avrei da dire ma toglierei lo spazio ad Astral, mi fermo, al limite riprenderò poi.
OT mia figlia ha 14 anni appena finito l'esame di terza media , bene , sono fortunato , ma lei i valori li ha gia' se ce li ha altrimenti ho sbagliato tutto e sarebbe tardi cominciare ora .
Le mancano gli errori , quelli giusti, ma non c'e' problema li fara' .
Ma quello che mi preoccupa non sono gli errori o i valori di cui ho gia' detto ma gli stimoli ,di questo hanno bisogno i ragazzi , se ci sono gli stimoli va bene anche essere nella provincia piu' oscura ma purtroppo non e' cosi' .
Ho l'orrore di quel niente che c'e' nelle province cosi' come in certi quartieri delle citta' , per i giovani che finiscono per assopirsi del tutto .

Ultima modifica di nikelise : 27-06-2011 alle ore 18.09.15.
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Vecchio 27-06-2011, 18.06.54   #32
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Accidenti fino a poco tempo fa pensavo che non avesse partecipato nessuno, ora non faccio nemmeno in tempo a rispondervi!

Dunque prendendo il discorso di Nike, mi sembra che fissare il limite di 30 anni, sia quasi qualcosa che sembra dato dalla società esterna.
Un signore che conosco s'è riuscito a trasferire alla bellezza di 80 anni di età.

Più che l'età, secondo me sono due cose che impediscono un serio trasferimento e sono:

1) Lavoro sicuro nella propria città
2) Felice situazione sentimentale
3) Figli adolescenti

Ho pensato all'estero, ma vogliamo dircela tutta?

Se guardiamo i tassi di disoccupazione in Europa, sono piu bassi dei nostri, ma comunque non è che il lavoro te lo tirano dietro, devi comunque parlare benissimo la lingua oggi giorno (cosa che non fai con un corso d'inglese) avere una professione solida che va in quel paese, e scrivere sul curriculum che sei domiciliato in quel luogo, altrimenti nemmeno lo considerano un curriculum. Poi se si hanno conoscenze nel luogo si aprono pure i portoni ma è un discorso apparte?
Australia? 6 mesi e se non trovi lavoro, te ne ritorni a casa, senza parlare che il lavoro li si trova nell'entroterra, perchè ormai la costa è satura (che significa una casa ogni 100 km).

Poi bisogna vedere quanto uno è tagliato per l'estero ed uno no.

Io per quanto mi senta Europeo sotto certi versi, mi sento Italiano, penso che ci sia del grosso potenziale, e delle grosse bellezze nel nostro paese, e se poco poco avessimo una classe politica più seria (considerazione apartitica) il paese potrebbe ritornare anche agli splendori degli anni 60.

Rispondendo ad Uno:

Ciò che ho da perdere è veramente poco, solo mia madre e mia sorella se vado solo, oppure nulla se dovessero decidere eventualmente di venire con me.
Situazione sentimentali in corso non ce n'ho, amicizie ce l'ho, quelle più profonde ce l'ho al nord, molti miei amici sono all'estero.
Mi mancheranno alcuni amici con cui canto e condivido la passione per la musica, ma non mi sembra una tragedia.
I parenti? meno li vedo e meglio mi sento, tranne alcuni con cui mi trovo bene, ma ci vediamo solo 1 volta l'anno.

mi mancherà la cucina romana? Forse, ma so cucinare bene e poi almeno ne gioverà anche un po' la forma

Lavoro?Poco e nulla e quando c'è, fai prima ad arrivare a Perugia.
Per me sono più i pro per andarmene che i contro, tanto è vero che se mi offrissero un lavoro in comune a Roma, o se dovessi fare il garzone di bottega, in un posto che mi piace e che raggiungo bene, scegliere la seconda opzione, anche se meno pagata e più faticosa.
Forse la eredito anche un po' da mio padre, se ne sarebbe andato volentieri, (lui poi l'hanno tolto dal sud a 20 anni) ma aveva un bel lavoro, i clienti qui, la famiglia qui, e per lui era più difficile fare sta scelta.

Per Edera: si Edera, l'arte e la musica mi piace, come la bellezza dei paesaggi, ma se era solo per quel motivo anche Roma almeno di arte ne ha molta.
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Vecchio 27-06-2011, 18.14.30   #33
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Per Edera: si Edera, l'arte e la musica mi piace, come la bellezza dei paesaggi, ma se era solo per quel motivo anche Roma almeno di arte ne ha molta.
Beh, certo Astral
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Vecchio 27-06-2011, 18.27.53   #34
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C'era un tale che diceva : dove vai se porti in giro te stesso , bella come sintesi .

Poi noi italiani abbiamo il difetto di volere cose definitive : il lavoro , il posto dove si vive , dove si lavora .
In realta' piu' dinamiche c'e' piu' elasticita' .
Noi passiamo da una scelta definitiva ad un'altra scelta definitiva mentre dovrebbe essere possibile provare e poi tornare indietro , da giovani cioe' max fino ai 30 , c'e' sempre tempo .
Questo non è un difetto, è la base per costruire un futuro, che di certo non puoi costruirti con la precarietà, e con 6 mesi si di lavoro e 6 mesi di difficoltà a trovarlo (ma anche 3 soltanto).
Per fare certe scelte la sicurezza economica ci vuole, altrimenti la remissione è certa, e più che un esperienza diventa una ca...ta giovanile fatta.

O ti trasferisci perchè puoi gia permetterti una casa e hai un lavoro, o altrimenti devi iniziare da zero ma devi avere una sicurezza, di certo non puoi andartene con due soldi.

Posso darti ragione un po' sulle province, ma quello che vedo che le province in Italia si evolvono e le città invece decadono.


Una domanda poi? Ma se uno c'ha un buon rapporto in famiglia, deve per forza odiarla e separarsene? Tanto se qualcuno ti asfissia può essere anche l'amico conquilino che non sa vivere senza di te, oppure la compagna, cambiano solo gli attori.

Ultima modifica di Astral : 27-06-2011 alle ore 18.30.50.
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Vecchio 27-06-2011, 18.35.05   #35
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Questo non è un difetto, è la base per costruire un futuro, che di certo non puoi costruirti con la precarietà, e con 6 mesi si di lavoro e 6 mesi di difficoltà a trovarlo (ma anche 3 soltanto).
Per fare certe scelte la sicurezza economica ci vuole, altrimenti la remissione è certa, e più che un esperienza diventa una ca...ta giovanile fatta.

.
La storia di tutti gli immigrati da quelli piu' disperati a quelli un po' meno dei paesi dell'est ricordando i nostri immigrati italiani di 60 70 anni fa , smentisce quello che dici .
Chi ha un minimo di sicurezza non si schioda da dov'e' .
Sono gli italiani che stanno bene che hanno inventato il posto fisso la casa fissa il quartiere fisso ed adesso non sono piu' capaci di rimettersi in gioco .
Solo il bisogno e la poverta' e la voglia di cambiare spinge a certi sacrifici . .

Diverso invece per i giovani uno spostamento col fine di imparare e trovare stimoli che a casa non hanno piu' proprio per colpa dei padri .
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Vecchio 27-06-2011, 18.35.59   #36
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Sono d'accordo Nike con quello che affermi. Io non ne faccio un dramma esistenziale, sono preoccupata un po' perchè vedo che non riesco a mettere radici da nessuna parte, per stare bene dovrei viaggiare di continuo.. E perchè? Perchè non ho radici in me stessa. In più il tempo che ho avuto l'ho passato senza investire su di me, non ero in grado e ora che lo sarei, è tardi.. Quindi dovrò adattarmi, mi metto a imparare le lingue a 30 anni?

Ne avrei da dire ma toglierei lo spazio ad Astral, mi fermo, al limite riprenderò poi.
Se volete aprire sta piccola parentesi, non c'è problema.
In ogni caso è quello, pure io dico se potessi averlo fatto prima, ma sta di fatto che prima non potevo.
Mi sa troppo di rimpianto e rassegnazione, quando se uno crede veramente in qualcosa dovrebbe farlo.

Anzi posso dirti di più: meno male che certe cose non le ho fatte prima, se mi fossi trasferito a 20 anni, con quello che è successo in famiglia con la morte di mio padre, sarebbe stato un gran casino gestirla da un'altra città e gestire tutte le cose burocratiche da un'altra città. Meno male che certe cose non le ho fatte prima!

E' vero che se suono il pianoforte a 5 anni, a 15 anni poi sono quasi un professionista, ma è anche vero che se non ho principi (come ha detto uno) succede che a 15 anni mi fidanzo, non studio più e butto 10 anni di pianoforte, di conseguenza uno che inizia a 30 e lo fa con serietà, a 35 ha gia sorpassato il 15 enne...
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Vecchio 27-06-2011, 18.50.49   #37
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di conseguenza uno che inizia a 30 e lo fa con serietà, a 35 ha gia sorpassato il 15 enne...
Sì. Ma non ti assume più nessuno. Poi se sei una donna...meno ancora.
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Vecchio 27-06-2011, 18.53.16   #38
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E' vero che se suono il pianoforte a 5 anni, a 15 anni poi sono quasi un professionista, ma è anche vero che se non ho principi (come ha detto uno) succede che a 15 anni mi fidanzo, non studio più e butto 10 anni di pianoforte, di conseguenza uno che inizia a 30 e lo fa con serietà, a 35 ha gia sorpassato il 15 enne...
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Sì. Ma non ti assume più nessuno. Poi se sei una donna...meno ancora.
COndivido Edera, puoi anche "esplodere" tardivamente, ma poi non puoi più seguire un percorso normale, o ne trovi uno ad hoc o altrimenti ti vedi , quasi sempre, passare davanti chi è magari meno bravo ma ha fatto un percorso regolare, che si tratti di lavoro o altro.
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Ultima modifica di luke : 27-06-2011 alle ore 19.01.50.
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Vecchio 27-06-2011, 19.40.28   #39
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Se fossi giovane, possedessi una casa e volessi spostarmi sceglierei un paese turistico un po' nell'entroterra magari di un posto di mare rinomato e aprirei un bread and breakfast. (pernottamento e prima colazione)Magari penserei anche a qualche serivizio olistico. Poi ci si può specializzare.

In questo modo conoscerei anche sempre persone diverse...
Anche senza agenzie penso che con annunci personali o anche passa parola potrebbe funzionare
Avrei un lavoro e anche tempo libero...

Non cercherei qualcosa di enorme, basterebbero un paio di camere oltre quelle della famiglia e un bel salone e chiaramente un buona cucina.

La toscana non sarebbe male ma non scarterei nessuna delle altre città italiane ma sempre un po' dislocata dal centro

Ho conosciuto delle persone che hanno fatto il passo di vendere tutto dall'attività lavorativa alla casa per andare a vivere all'estero inventandosi un'attività con quello che sapevano fare, dopo un po' di tempo hanno racimolato denaro per comprare anche una casa.
Non hanno avuto problemi a lasciare l'Italia o il resto perchè si bastavano.

Un'altra persona invece so che presto partirà per l'australia...ha un diploma ma non conosce la lingua eppure partirà perchè insegue l'amore.
Forse è questo che ci vuole maggiormente: una spinta? Oppure il supporto di un'altra persona che condivide le nostre idee a supporto?
Per farlo da soli bisogna già bastarsi penso e sentire dentro che tutto il mondo è come il nostro paese, non so perchè io ho già fatto un trasloco lontano dalla mia città e inizialmente non l'ho vissuta bene perchè tornavo là a lavorare poi quando invece ho lasciato il lavoro, mi sono adattata per obbligo e necessità, ora mi trovo bene anche se farei un altro trasloco per andare a vivere al mare o in qualche posto da cui lo si vede in lontananza, io però non ho le esigenze di vita che può avere una ragazzo la gioventù ha altre ncessità rispetto a me che amo il silenzio e la solitudine.

In bocca al lupo Astral!
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Vecchio 27-06-2011, 20.11.30   #40
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Hai aperto un argomento che a quanto pare tocca ogni età e ogni fascia di esigenze Astral
Mi vien da dire beato te che sei giovane e senza responsabilità (di figli e famiglia intendo) poi m'è venuto in mente che hai scritto di tua madre e tua sorella. Sicuramente la prima se la porti con te è una responsabilità ben grande, pensaci con calma.

Detto questo stò cercando anch'io di fare un punto della situazione della mia vita. Per fine settembre devo lasciare questa casa. Mio figlio maggiore s'è fatto bocciare e non vuole più rimettere piede nella sua scuola, quindi gli devo trovare una situazione alternativa.

Il mio cuore mi porterebbe lontano, in un'altra città ma ho due figli e pochissime risorse ecomiche quindi devo impegnare quel poco cercando altro per rimanere qui. Se facessi un colpo di testa lo pagherei carissimo stavolta, ne sono certa.

Se fossi sola farei stagioni a iosa. Oggi, adesso, con l'esperienza di adesso, quindi sti se non posso neanche usarli come fazzoletto

Come dice il mio istruttore di guida: Forza e coraggio, che il male è di passaggio.
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Vecchio 27-06-2011, 20.33.51   #41
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Quindi pensi che quei pochi km nel tuo caso abbiano fatto un miracolo in cui tu non c'entri nulla?
Nooo ho fatto intendere questo? Assolutamente no. Dovevo tagliare, volevo tagliare ma a 30 m è più difficile. Qui ho la scusa bella pronta
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 27-06-2011, 21.52.18   #42
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Edera il discorso che a 30 anni non assumono è una cosa triste, che in altri paesi non funziona (se lo vuoi sapere qui non assumono manco a 20, va molto il nero).
Di conseguenza va da se che sarà una cosa che dovrà cambiare, visto che c'è gente che perde il lavoro a 40, 50 anni, e qualcuno vuole pure posticipare l'età pensionabile. Quindi che fa sta gente, muore?

Si Dafne, ho una grande responsabilità, più che altro perchè c'è sta tradizione che è l'uomo che deve risolvere tutti i problemi, quindi dovrei scegliere, comunque quando c'è qualche problema dovrei tornare a Roma, di conseguenza non so quanto convenga averla lontano.
Inoltre c'è un altro problema, mia madre è un tipo molto giovanile, e da quando è vedova, anche lei in qualche modo dovrebbe ricostruirsi una vita indipendente.
Mia sorella sta studiando e lavorando come estetista, è un settore che al contrario di quanto sembra, è molto richiesto ed in forte espansione.

L'unico problema è che se vado con loro, non sarò mai indipendente al 100%, ma è anche vero, che se devo condividere un affitto con altri due sconosciuti per esempio, non è che abbia fatto tutto sto salto di qualità.
In ogni caso parto dal presupposto che se dovessi vendere da qui, e dopo un periodo mi trovo bene, casa potrei comprarla, quindi a quel punto ci sarebbe solo da lavorare per mantenerla, e visto i contratti di oggi che spesso sono temporanei è più possibile mantenerla che altro.
Poi voglio ricordare una cosa: la vita di chi vuole crearsi una famiglia, e di chi ha deciso come di non avere figli e probabilmente anche di essere single, è una vita differente.

Comunque staremo a vedere, per quanto mi voglia trasferire, ci sono purtroppo dei se e dei ma che non si possono ignorare.
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Vecchio 28-06-2011, 09.27.36   #43
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Edera il discorso che a 30 anni non assumono è una cosa triste, che in altri paesi non funziona (se lo vuoi sapere qui non assumono manco a 20, va molto il nero).
Di conseguenza va da se che sarà una cosa che dovrà cambiare, visto che c'è gente che perde il lavoro a 40, 50 anni, e qualcuno vuole pure posticipare l'età pensionabile. Quindi che fa sta gente, muore?

.
Io mi auguro che cambi ma intanto è così e quindi per quanto non mi piaccia, mi conviene tenermi stretto il lavoro che ho e ringraziare di averlo...
In ogni caso la verità è che ho 30 anni, non 20 e dovrò accettare l'idea di rimanere forse sola e mantenermi, un po' come sta succedendo a te. Non è facile, chi si appoggia da qualche parte (un uomo o una donna) fa la metà della fatica... Nel mio caso sembra che vita abbia sempre spinto nella direzione della totale autonomia, quindi non resta che rimboccarsi le maniche
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Vecchio 28-06-2011, 09.40.58   #44
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chi si appoggia da qualche parte (un uomo o una donna) fa la metà della fatica...
Forse può essere dal punto di vista economico, ma ci sono altre cose che compensano in negativo. In definitiva non c'è via più facile o più difficile c'è la nostra via.

Tra te ed Astral in teoria tu saresti più motivata a cercare di andartene, in pratica il livello non è ancora arrivato al colmo e una goccia non sarà ancora l'ultima.
Comunque come ho detto a Faltea, se vuoi renderti indipendente emotivamente volendo lo puoi fare anche stando a casa, basta volerlo veramente, se non sei ancora disposta anche se te ne vai non cambia nulla, poi torni o comunque ti fai sommergere alla prima occasione.

Per te Astral invece c'è più un'insoddisfazione che alla fin fine non sai motivare neanche tu precisamente. Si, puoi pensare al lavoro che manca, alle amicizie che ci sono ma non come vorresti, ma c'è altro più profondo. Se risolvi quello a quel punto puoi andare veramente anche in Vietnam a fare pizze, oppure stare dove sei ma vivere con soddisfazione.
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Vecchio 28-06-2011, 09.46.36   #45
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Tra te ed Astral in teoria tu saresti più motivata a cercare di andartene, in pratica il livello non è ancora arrivato al colmo e una goccia non sarà ancora l'ultima.
Comunque come ho detto a Faltea, se vuoi renderti indipendente emotivamente volendo lo puoi fare anche stando a casa, basta volerlo veramente, se non sei ancora disposta anche se te ne vai non cambia nulla, poi torni o comunque ti fai sommergere alla prima occasione.

.
Beh se lo dici capo, mi fido, anche se secondo il mio sentire avverto la saturazione.
Certo che voglio rendermi indipendente emotivamente, non c'è altro che voglio di più, sarei disposta più o meno a qualsiasi cosa
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Si la mia è un'insoddisfazione esistenziale, legata anche al fatto che non mi piace il caos e la sporcizia.
Forse la frase più adatta, è che mi sento un pesce fuor d'acqua.

Edera, si il lavoro se l'hai fisso, non tenertelo stretto, ma molto di più. Io stesso se avessi un lavoro vicino casa e fisso, che non sia alienante, rinuncerei ad un trasferimento. Anche se capisco che è duro lavorare in famiglia, io ho lavorato coi parenti e t'assicuro che è pesante...

Speriamo poi che cambi qualcosa anche a livello sociale, ma più che sperare, li bisogna darsi in qualche modo da fare.
Molti dicono di andare all'estero (e mi ricollego al discorso di Nike) ma se tutti scappiamo, se tutti emigriamo, chi cambia le cose?

Ricordiamo che nella storia, all'inizio eravamo tutti popoli migratori, ma poi qualcuno si stabili nella fertile mesopotamia, e le civiltà sono nate, perchè qualcuno aveva messo le radici in certi posti, aveva il lavoro fisso, la casa fissa, e nascevano la città.
Emigrare va bene se uno si sente di farlo, ma poi comunque credo che sia legittimo puntare su una stabilità, sopratutto se ti piace vivere le tradizioni del luogo.
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Vecchio 28-06-2011, 12.58.16   #47
gibbi
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Quindi pensi che quei pochi km nel tuo caso abbiano fatto un miracolo in cui tu non c'entri nulla?
Se ti portavi dietro quei problemi sarebbe bastato anche solo il telefono per tenerti in prigione, viceversa anche se rimanevi ad abitare la vicino a loro potevi liberarti se avessi voluto.
Com'è vero quello che dici.... io ci ho messo 150 km di distanza illudendomi di poter evitare certe influenze, ma lo squillo del telefono me le riportava puntualmente e nel modo peggiore , perchè la distanza non mi permetteva poi di verificare la situazione rappresentata al telefono che quasi sempre si era nel frattempo modificata , mentre io restavo con la mente ed il cuore ancorato a quanto comunicato nella telefonata ...C'era una strabiliante velocità nel comunicare i problemi e coinvolgerti ,poi nessuna fretta a notiziarti sulle eventuali risoluzioni dei problemi ....
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Comunque come ho detto a Faltea, se vuoi renderti indipendente emotivamente volendo lo puoi fare anche stando a casa, basta volerlo veramente, se non sei ancora disposta anche se te ne vai non cambia nulla, poi torni o comunque ti fai sommergere alla prima occasione.
Devo farmi un giro in città e rivedere dove si è parlato di VOLONTA' , "basta volerlo veramente" A me sembra di aver desiderato "staccarmi" con tutta me stessa e di aver fatto conseguentemente quanto in mio potere per riuscirci , purtroppo con fallimento su tutta la linea.
Vedo che ho scritto desiderato e non voluto ...
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Vecchio 30-06-2011, 10.06.52   #48
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Com'è vero quello che dici.... io ci ho messo 150 km di distanza illudendomi di poter evitare certe influenze, ma lo squillo del telefono me le riportava puntualmente e nel modo peggiore , perchè la distanza non mi permetteva poi di verificare la situazione rappresentata al telefono che quasi sempre si era nel frattempo modificata , mentre io restavo con la mente ed il cuore ancorato a quanto comunicato nella telefonata ...C'era una strabiliante velocità nel comunicare i problemi e coinvolgerti ,poi nessuna fretta a notiziarti sulle eventuali risoluzioni dei problemi ....
Questo vale anche in situazioni contrarie, cioè dove chi rimane dovrebbe staccarsi un pò e chi invece va ci tiene in prigione pur non essendoci.
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