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Vecchio 24-02-2008, 19.01.07   #1
gibbi
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Predefinito Io so ma non ti dico

Non è un ritornello dispettoso tra ragazzini …
Riguarda un fatto capitatomi qualche anno fa che credevo di aver “archiviato”. Raccontando tempo addietro l’esperienza ad un amico , le sue riflessioni mi hanno mostrato aspetti della vicenda che non avevo considerato.
Ecco i fatti.
Uno splendido rapporto di amicizia fin dalla scuola con una donna dolcissima, attenta agli altri , generosa …avete presente quelle persone che non vedono il male nemmeno se glielo proietti in uno schermo gigante ? Quelle che “ ma forse non è così? “ anzi “non può assolutamente essere così, ci sarà sicuramente un’altra spiegazione “?
La persona in questione era (forse ancora è) così .
Innamoratissima del marito l’uomo più buono dolce intelligente ironico(lei ne va pazza) perfetto unico insostituibile ….qualità che personalmente dentro di me avevo messo in dubbio in parecchie occasioni , ma in fondo consideravo una bella cosa il provare questi sentimenti …finchè quel maritino tanto perfetto, approfittando di un viaggio di lavoro assieme , mi fa proposte indecenti che non si fermano davanti né alla mia sorpresa né alla mia offesa .
La cosa mi scatena dentro un inferno : lei deve sapere … glielo deve dire perché è giusto che sappia con chi a che fare……..lo faccio anche perché so per certo quello di cui lui è capace ….figurati ! se ci ha provato con me …..eppure sa quanto siamo amiche …….sa il bene che le voglio ….., non è una malignità ……ma lei come reagirà ? e il suo dolce sorriso ? mi crederà ? ……insomma alla fine ha vinto il “ MA CHI SONO IO PER DECIDERE SE E’ GIUSTO CHE SAPPIA O NO ? CHI SONO IO PER DECIDERE DI FARLE TANTO MALE ?
E ho taciuto , convinta di aver fatto la scelta migliore .
Quello che non ho mai compreso è perché me ne sono allontanata , pian piano ho diradato le occasioni di incontro , non ho risposto a telefonate … insomma ho scelto di tacere per non farle male , ma questo silenzio mi è costato un’amica.
Persa per persa non era forse meglio dirglielo?
Ciò che ricordo con maggior intensità era l'imbarazzo che provavo a guardarla negli occhi ....
Voi che avreste fatto?

Ultima modifica di gibbi : 24-02-2008 alle ore 19.25.04. Motivo: correzione
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Vecchio 24-02-2008, 20.24.20   #2
Era
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Non so Gibbi sicuramente avrei provato i tuoi stessi dubbi, incertezze e dolore ma non so dirti come avrei agito...per me l' amicizia ha una sua sacralità e sono il tipo che protegge (sbagliando lo so) a spada tratta l' amica...Riflettendo mi chiedo se tacendo la si protegga. allo stesso tempo ho visto amicizie finire per molto meno....Certo che l' impulso di "punire" il lumacone è forte ma a che prezzo?

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la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 24-02-2008, 21.24.56   #3
Grey Owl
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Uno splendido rapporto di amicizia fin dalla scuola con una donna dolcissima, attenta agli altri , generosa …avete presente quelle persone che non vedono il male nemmeno se glielo proietti in uno schermo gigante ? Quelle che “ ma forse non è così? “ anzi “non può assolutamente essere così, ci sarà sicuramente un’altra spiegazione “?

Non vedere il male anche quando cè è un pò come rendersi sordi ai dubbi che ognuno di noi ha. Se di fronte ad una situazione si riesce sempre a vedere il lato positivo questo è bene, ma considerando anche il lato negativo e non negandolo.
Quote:

La persona in questione era (forse ancora è) così .
Innamoratissima del marito l’uomo più buono dolce intelligente ironico(lei ne va pazza) perfetto unico insostituibile ….

Lei è innamoratissima del marito e vede in lui l'uomo insostituibile. Non vede altro o forse non vuole vedere?
Quote:

qualità che personalmente dentro di me avevo messo in dubbio in parecchie occasioni...

Pare vi siano stati delle precedenti occasioni che ti hanno fatto dubitare della sua fedeltà.
Quote:

... ma in fondo consideravo una bella cosa il provare questi sentimenti …finchè quel maritino tanto perfetto, approfittando di un viaggio di lavoro assieme , mi fa proposte indecenti che non si fermano davanti né alla mia sorpresa né alla mia offesa.

Oltre ad essere marito della tua amica è anche tuo amico, il fatto che non si sia fermato davanti al tuo negarlo ritengo che abbia tradito la tua fiducia come quella della moglie.
Quote:

La cosa mi scatena dentro un inferno : lei deve sapere … glielo deve dire perché è giusto che sappia con chi a che fare……..lo faccio anche perché so per certo quello di cui lui è capace ….figurati ! se ci ha provato con me …..eppure sa quanto siamo amiche …….sa il bene che le voglio ….., non è una malignità ……ma lei come reagirà ? e il suo dolce sorriso ? mi crederà ? ……insomma alla fine ha vinto il “ MA CHI SONO IO PER DECIDERE SE E’ GIUSTO CHE SAPPIA O NO ? CHI SONO IO PER DECIDERE DI FARLE TANTO MALE ?

Difficile dilemma... se dirglielo oppure no.
Quote:

E ho taciuto , convinta di aver fatto la scelta migliore .
Quello che non ho mai compreso è perché me ne sono allontanata , pian piano ho diradato le occasioni di incontro , non ho risposto a telefonate … insomma ho scelto di tacere per non farle male , ma questo silenzio mi è costato un’amica.
Porebbe essere che il tuo senso di colpa (il non averglielo detto) ti ha allontanata da lei, come un senso di colpa e di vergogna.
Quote:

Persa per persa non era forse meglio dirglielo?
Ciò che ricordo con maggior intensità era l'imbarazzo che provavo a guardarla negli occhi ....
Voi che avreste fatto?
Avrei trovato l'occasione di parlare col marito perfetto e gli avrei detto che con il suo modo di fare aveva tradito la tua fiducia e sua moglie. Se lui cercava in te un'avventura (la migliore amica di sua moglie) mi pare che non abbia ben presente i sentimenti delle persone, in particolare il tuo. Inoltre mi pare che si sentiva molto sicuro del fatto suo se si è permesso di minare la vostra fiducia con quelle avances.
In altra occasione avrei osservato meglio lui in compagnia della moglie per vedere il suo comportamento. Avrei cercato il momento giusto per entrare in argomento "tradimenti" con l'amica per capire quanto lei accettasse le "debolezze" del marito.

Scusami se ti sono sembrato insensibile, a me è successo di ricevere la confessione (si scaricò la coscienza) da parte della moglie del mio migliore amico che lo tradiva con mio fratello. Non sapevo cosa fare, non lo dissi al mio amico. Dopo un anno si separarono e seppi da lui che sapeva già tutto e che capiva il perchè non gli dissi nulla. A quel tempo dissi a mio fratello che quella relazione era da finire, non mi ascoltò.
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Vecchio 24-02-2008, 21.44.38   #4
griselda
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Condivido quanto è stato precedentemente sia da Era che da Grey.
Trovo che l'unico comportamento da poter tenere sia stato quello che hai tenuto Gibbi.
Tra moglie e marito non mettere il dito recita quel vecchio detto.
Certo al marito lumacone come chiama Era giustamente gliene avrei dette otto ( come penso anche tu abbia fatto) ma come dice Grey giustamente era l'unica cosa che potevi fare: parlare alla sua coscienza. Ma di più no.
Secondo me hai voluto molto bene alla tua amica che altro potevi fare? Io non lo so.
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Vecchio 24-02-2008, 22.20.56   #5
RedWitch
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Trovarsi in mezzo ad una situazione del genere e nei confronti di una cara amica, non deve essere stato affatto facile.
Non mi è mai capitato, non so cosa farei di preciso, ma credo che la cosa migliore sia stata tacere alla tua amica le intenzioni del marito, perchè in fondo, penso che se lei non voleva vedere certe cose di lui, avrebbe continuato a non vederle (nemmeno di fronte all'evidenza) e che quindi avresti potuto ferirla senza aiutarla.. Hai portato il peso delle avances del marito, e non le hai detto nulla, a costo di perdere un'amicizia per te importante.. credo sia stata una scelta molto altruista...
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Vecchio 24-02-2008, 23.32.30   #6
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ma questo silenzio mi è costato un’amica.
Persa per persa non era forse meglio dirglielo?
Questa frase mi ha colpito. E' come se intendessi che l'avresti persa comunque, che la situazione che si era creata aveva innescato un meccanismo irreversibile dentro di te nei confronti del tuo rapporto con lei.
Verrebbe da dire non per sua responsabilità, anche se... le spesso anormali condizioni di vita ordinaria da noi stessi stabilite non possono esimere del tutto da responsabilità.


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Ciò che ricordo con maggior intensità era l'imbarazzo che provavo a guardarla negli occhi ....


Anche questo mi ha colpito. Il ricordo maggiore, quindi anche il più nitido, è l'imbarazzo. L'emozione dominante dell'episodio. Sarebbe da indagare forse... (magari anche l'imbarazzo in generale, mi pare non ci siano tread in proposito)


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Voi che avreste fatto?
Non lo so.
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Vecchio 25-02-2008, 01.24.11   #7
Sole
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Non lo so, ci son tante considerazioni da fare, chi è l'amica\o che rapporto ci sia, cosa si innescherebbe. Sebbene da una parte la cosa non mi dovrebbe riguardare, dall'altra divento il punto di passaggio, l'nnescamento di una scelta.. senza togliere che il marito in questione possa averti usata Gibbi, nel senso che inconsciamente cercava chi raccontasse alla moglie le sue scappatelle e in questo caso non stando al suo gioco gli hai lasciato la sua totale responsabilità.
Mi domando se il tacere tolga un diritto all'altro, il diritto di scegliere, ma credo che si scelga anche di non vedere, di non sapere.
Non esiste un agire male o bene in certe condizioni, esiste ciò che siamo pronti a fare in quel momento purtroppo poi cerchiamo conferme perchè la lotta con il senso di colpa è duro. Ma quello potevi fare, niente di meno.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 25-02-2008, 01.35.16   #8
Kael
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Beh indubbiamente credo dipenda dall'amico/a. O meglio, dipende da quanto io riesco a veder bene di quella persona.

Nel senso che non andrei a raccontarlo se immagino che questo non riuscirebbe a capire/vedere (un po' come è successo a te, gli attribuiva qualità che tu non riscontravi così palesemente) in quel caso gli farei solo del male gratuito. Se invece penso che sarebbe per lui un duro colpo (per chi non lo sarebbe?) ma so che riuscirebbe a reggerlo, probabilmente ci proverei, anche a costo di perderlo...

Non è comunque una situazione facile, come hai detto tu, perso per perso, probabilmente l'avresti persa comunque. Nel tuo caso sinceramente, da quanto hai raccontato, mi pare che questa tua amica era decisamente troppo di "parte" e probabilmente, anche smaccandogli in faccia una verità così evidente, avrebbe negato o avrebbe cercato di giustificare il marito per giustificare in realtà se stessa. Quindi penso che hai agito bene... ma tu sola sai se hai fatto davvero il suo male minore, o il suo meglio. "Costringerla" ad ingoiare una verità così dura, se non era lei a volerlo, e/o richiederlo (e probabilmente in chissà quante altre occasioni ha voluto non vederla di proposito), sarebbe stato farle violenza...
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Vecchio 25-02-2008, 01.53.38   #9
falco
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Gibbi...mi hai fatto salire un ricordo che sta' sempre nascosto dietro l'angolo,ma esce per qualche stimolo dall'estrerno.....oh si,anche a me e' successo ,solo che lui era il padre della mia amica. E si alla fine ho lasciato piano piano la mia amica,il lavoro(lavoravo con loro). Dopo qualche anno ci siamo rincontrate in una pizzeria dove lavoravo e ci siamo ritrovate,mi ha sempre chiesto perche' l'ho lasciata e un giorno dopo che ho rivisto suo padre con tutta la famiglia,mi e' venuta una rabbia...e quando ci siamo salutate ,dopo le sue insistenze le ho detto che non era colpa sua ma di suo padre. tutto Questo dopo anni,perche' io avevo 15 anni.comunque io ho reagito cosi'...avevo pensato che non potevo distruggere una famiglia..cosi' sono andata via..ma non sono riuscita a perdonarlo...
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Vecchio 25-02-2008, 03.14.59   #10
MaxFuryu
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A quel tempo dissi a mio fratello che quella relazione era da finire
Per il bene di chi?


Riguardo al discorso di gibbi, mi è successo di sapere che un mio caro amico veniva tradito dalla ragazza (mi raccontava lei stessa), comunque ho preferito non dirgli nulla, nè tantomeno dire a lei che era sbagliato o cose simili. Sapevo che il mio amico per quanto innamoratissimo e assolutamente senza sospetti, in fondo si rendeva conto che lei non era la donna per lui...c'è voluto un pò di tempo, ha sofferto un pò, ma alla fine è riuscito a vederci bene nel rapporto e si sono lasciati.
Potrei raccontarne decine di casi simili, in ogni caso ho sempre preferito non dire nulla. In un caso in particolare di un mio amico che all'inizio del rapporto veniva tradito, è successo che successivamente sono diventati una coppia solidissima e senza tradimenti.
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Vecchio 26-02-2008, 13.05.02   #11
dafne
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Non è un ritornello dispettoso tra ragazzini …
Riguarda un fatto capitatomi qualche anno fa che credevo di aver “archiviato”. Raccontando tempo addietro l’esperienza ad un amico , le sue riflessioni mi hanno mostrato aspetti della vicenda che non avevo considerato.
Ecco i fatti.
Uno splendido rapporto di amicizia fin dalla scuola con una donna dolcissima, attenta agli altri , generosa …avete presente quelle persone che non vedono il male nemmeno se glielo proietti in uno schermo gigante ? Quelle che “ ma forse non è così? “ anzi “non può assolutamente essere così, ci sarà sicuramente un’altra spiegazione “?
La persona in questione era (forse ancora è) così .
Innamoratissima del marito l’uomo più buono dolce intelligente ironico(lei ne va pazza) perfetto unico insostituibile ….qualità che personalmente dentro di me avevo messo in dubbio in parecchie occasioni , ma in fondo consideravo una bella cosa il provare questi sentimenti …finchè quel maritino tanto perfetto, approfittando di un viaggio di lavoro assieme , mi fa proposte indecenti che non si fermano davanti né alla mia sorpresa né alla mia offesa .
La cosa mi scatena dentro un inferno : lei deve sapere … glielo deve dire perché è giusto che sappia con chi a che fare……..lo faccio anche perché so per certo quello di cui lui è capace ….figurati ! se ci ha provato con me …..eppure sa quanto siamo amiche …….sa il bene che le voglio ….., non è una malignità ……ma lei come reagirà ? e il suo dolce sorriso ? mi crederà ? ……insomma alla fine ha vinto il “ MA CHI SONO IO PER DECIDERE SE E’ GIUSTO CHE SAPPIA O NO ? CHI SONO IO PER DECIDERE DI FARLE TANTO MALE ?
E ho taciuto , convinta di aver fatto la scelta migliore .
Quello che non ho mai compreso è perché me ne sono allontanata , pian piano ho diradato le occasioni di incontro , non ho risposto a telefonate … insomma ho scelto di tacere per non farle male , ma questo silenzio mi è costato un’amica.
Persa per persa non era forse meglio dirglielo?
Ciò che ricordo con maggior intensità era l'imbarazzo che provavo a guardarla negli occhi ....
Voi che avreste fatto?

difficile da vivere,anche da fuori, questa situazione.
Difficile soprattutto quando si ha la certezza matematica che parlare porterà inevitabilmente a una separazione. La tua amica poteva crederti, e buttar per aria un matrimonio oppure, l'ipotesi che secondo me, istintivamente,hai creduto più valida, avrebbe creduto a lui dando dell'imfame a te. Forse c'è la terza possibile soluzione, che ti avesse dato retta, che l'avesse bastonato e immediatamente dopo ti avesse detestato per quello che l'hai obbligata a vedere.
Perchè le persone che non vedono il male neanche se lo proietti su uno schermo gigante in genere non vogliono vedere. In un certo senso una parte di te è andata in sua protezione, penso, anche se una qualche altra parte di te ti stà dicendo che non le hai reso gran servizio. Si chiama onestà Gibbi, per come la vedo io,e quando una persona è onesta e sincera vorrebbe che tutto attorno a sè fosse limpido e pulito. Da questo il tuo disagio a starle accanto, perchè pur non parlando e agendo per il suo bene (c'è una discussione su quest'espressione mi pare) tu le hai mentito, purtroppo me ne sono resa conto a mie spese quando sostieni una bugia diventi tu stesso complice e di conseguenza bugiardo. Che dirti, credo che tu abbia fatto la cosa che ritenevi più giusta, forse l'amarezza arriva dalle chiamate a cui non hai risposto e a quella verità che li sotto cova cova e vuole uscire. Troverai il modo e il momento. Posso chiederti una cosa? E il tuo rapporto con lui? Io vivrei fortissimo il desiderio di spellarlo vivo.
Visto che ci siamo ne approfitto e ti racconto una mia esperienza, simile ma che è finita in modo totalmente diverso.
Mia madre ha avuto un compagno nel periodo in cui avevo 14-15 anni che per mesi si è comportato con me in modo ineffabile, un vero padre, disponibile, gentile, attento, ho fatto fatica ad accettarlo ma poi ha conquistato la mia fiducia. Tanto che quando ha cominciato a farmi delle avances, a introdurmi nel "gioco del sesso" come diceva lui, facendomi da "nave-scuola" non ho trovato il modo il coraggio il buon senso, non so, di fermarlo subito.A distanza di qualche mese chiudo, si stava rasentando la follia e anche la tresca alle spalle di mammina mi dava il voltastomaco (anche se una piccolissima parte di me era felice che la lasciasse stare..mah frase curiosa ci dovrò riflettere, grazie per la possibilità di un nuovo spunto Gibbi anche se OT)
Comunque, il succo del discorso era "lo dico o non lo dico?" non volevo dirglielo perchè mi sentivo sporca e perchè sapevo che a stò tipo ci teneva. Ho insabbiato per bene la cosa fino a quando con quello che era mio marito una sera di confidenze e di coccole mi scappa fuori stà cosa. La raconto a lui, certa della sua comprensione e..zam..come una doccia gelata lui mi impone di dirlo a mamma, pena il lasciarmi. Non sapevo che fare, alla fine sotto le sue fortissime pressioni ho ceduto e gliel'ho detto. Non credo di poter passare uil senso di schifo di me che ho provato tirando fuori le parole una per una, volevo sprofondare, scomparire, morire.
Il senso di sollievo? Mai provato e per di più il tipo in questione ha giurato di non avermi toccato che una volta e..mamma lo ha perdonato.
Lei ha reagito nell'unico modo che conosceva, ora lo so, ha negato per non affrontare, non reagire. pace, ma se scrivo questa cosa è perchè io allora sono stata obbligata a parlare e non ero pronta, non ero pronta ad affronatre quella cosa, raccontare la verità alle volte ci è difficile perchè non sappiamo o non vogliamo affrontare le conseguenze, anche, forse, perchè ci fà senmtire cattivi smascherare le frottole di altri, dico forse Gibbi ora parlo per me, la mia esperienza è stata molto diversa dalla tua. Però oggi come allora leggo le tue parole e mi sento addosso il disagio, sentimento curioso non credi? Mi fà sentire inadeguata, fragile, inutile "chi sono io per dstruggere la loro vita"? ecc ecc
Ma la bugia che resta in me vale il silenzio che mi devo impegnare a mantenere?
Mah
Cos'avrei fatto? Molto probabilmente avrei taciuto ...beh dai, perlomeno non ci sarei stata azz che cattiverie che mi tiro da sola...vedi che meccanismo perverso innescano le bugie? Salvo lei ma punisco me...oppure avrei preso il coraggio a due mani e avrei detto la verità, lasciando poi che a coscienza sua decidesse che fare.
Oggi, stando qui, ho compreso che un amico, in quanto tale, può non essere d'accordo con te ma non per questo smette di volerti bene.
E soprattutto se sei spinta dalla verità qualunque cosa accada hai una specie di corrazza a proteggere il cuore,ma non mi sò spiegare in che senso.
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Vecchio 26-02-2008, 15.06.08   #12
griselda
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Io mi domando se vorrei saperlo da una mia amica.
E mi rispondo che non lo so.
Inoltre può capitare che tu in buona fede pensi che l'amica abbia frainteso perchè mio marito ha un modo di fare molto amichevole, se non voglio vedere non lo vedrò neppure davanti all'evidenza e se non lo vedo vuol dire che mi proteggo da qualcosa che non sono ancora in grado di accettare di sopportare.
Un conto se mi dicono che ho un difetto io, un conto se mi dicono che sono io a sbagliare se fanno presa sulla mia coscienza cercando di farmi comprendere che sto sbagliando che poi tanto prenderò quello che riuscirò a prendere a seconda delle mie possibilità del momento.
Ma prendersi la briga di convincere un'altra persona di qualcosa che non vede non sarei in grado di farlo.
Primo la responsabilità penso che se ad esempio in un caso estremo si facesse poi del male, come mi sentirei? Non sono psicologa quindi non so che grado di resistenza abbia una persona.
Ho anche pensato che avrei potuto costringere i marito a dirglielo sotto minaccia di dirlo io ma a che scopo? Con quale diritto? Poi non si conoscono mai bene i retroscena famigliari, nell'intimità si è diversi da ciò che spesso appare e si conosce ben poco della realtà che la coppia vive.
So una cosa che un tradimento è un grosso strappo se lo si subisce, può comportare innumerevoli conseguenze psicologiche che si ripercuotono anche sul fisico non mi sento di essere la coartefice di questo.
Quindi ritorno a dire che non lo so ma di sicuro secondo me tacere è il male minore.
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Vecchio 26-02-2008, 22.51.49   #13
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Ringrazio tutti perché attraverso i vostri interventi sono riuscita a rivisitare l'episodio anche nei suoi aspetti nascosti , in testa quel bel po' di egoismo che mi ha accompagnata nella scelta di tacere.
Già perché , come è ben emerso, non ho deciso di non dire solo per non ferire la mia amica ma , e in primis , per evitare il confronto cui mi avrebbe esposta e dal quale , per certo , sarei uscita sconfitta .
Anche nell'ipotesi che avesse dato credito al mio racconto e avesse poi preso le sue determinazioni con il marito io , inevitabilmente , sarei rimasta la "causa" del suo dolore .
Perché negarle poi quell'altrettanto inevitabile pensierino che alla fin fine anch'io forse avevo in qualche dato il mio contributo all'accaduto? Via il marito ma anche l'amica .

Quel "persa per persa" che la mia penna ha lasciato sul fondo del post di apertura e che "ho visto" solo dopo che Ray l' ha evidenziato, vuol dire anche tante altre cose tutte collegate a quella sensazione di imbarazzo che non riuscivo a comprendere .
Quel suo modo di essere tutto "rosa" (sapeste quanto l'ho invidiato!! Io mio più nero di un calimero !!! ) di fronte al fattaccio non reggeva più , non mi avrebbe più permesso di considerarla come prima perché quella oramai era la realtà e il suo modo di essere stonava … da questo anche un bel po' di rabbia perché il suo "rosa" vicino al mio "nero" faceva sì che la tonalità del mio colore sfumasse nel grigio ( dici niente!) ….
E se dal un lato c'era rabbia per il venir meno della sfumatura che rendeva il mio modo di veder il mondo meno buio , dall'altro il diavoletto aveva una voglia pazza di raccontarle tutto non fosse solo per dimostrare (a lei) e confermare (a me) che il mondo era proprio nero ….altro che rosa !
Per la mia forma mentis poi quel fatto c'era , si chiamava in un modo e per i miei principi (specie di allora ) la verità andava sempre detta , ad ogni costo , per cui la scelta di tacere equivaleva per me a mentire (e quindi imbarazzo).


Per completezza riporto quanto mi aveva detto l'amico cui ho fatto cenno all'inizio : ma chi sei tu per decidere che non e' giusto che lei sappia ? chi sei tu per decidere che lei deve essere a tutti i costi protetta da una verità che tu decidi che lei non è in grado di sopportare? C'è una verità che lei ha diritto di conoscere, che tu hai l'obbligo di presentarle nel modo più indolore di cui sei capace (naturalmente facendoti carico anche delle conseguenze vedi perdita dell'amica) e della quale lei farà quello che potrà ….
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Vecchio 27-02-2008, 13.51.21   #14
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Quindi ritorno a dire che non lo so ma di sicuro secondo me tacere è il male minore.


Sai Gri, non ero per niente d'accordo con quanto hai scritto, ma non l'ho scritto perchè non volevo discutere con te perchè sei una persona che mi piace e...mi sono resa conto che stavo facendo esattamente quello sul quale non concordavo
E cioè non dire una propria opinione per non incorrere in una discussione.
due volte sciocca, uno perchè se penso che una cosa sia giusta e tu no parlarne assieme potrebbe svelare ad entrambe punti di vista diversi, due perchè in un certo senso non ho avuto sufficiente considerazione di entrambe, come se non potessimo affrontare un diverbio da adulte, o perlomeno non io..
mi perdoni vero?
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Vecchio 27-02-2008, 14.12.15   #15
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a mio avviso di fronte a certe situazioni occorre capire innanzitutto cosa ci muove a parlare.
valutando i pro e i contro di quel gesto
e il peso e importanza che noi diamo a una determinata cosa.
ricordando cmq che alla fine a prescindere da ciò che facciamo le "cose" andranno avanti da sole e "se sarà sarà"
noi non siamo indispensabili alla luce se non mossi da pura compassione... per quanto sia bello ogni tanto pensarlo )))
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Vecchio 27-02-2008, 15.02.09   #16
griselda
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Sai Gri, non ero per niente d'accordo con quanto hai scritto, ma non l'ho scritto perchè non volevo discutere con te perchè sei una persona che mi piace e...mi sono resa conto che stavo facendo esattamente quello sul quale non concordavo
E cioè non dire una propria opinione per non incorrere in una discussione.
due volte sciocca, uno perchè se penso che una cosa sia giusta e tu no parlarne assieme potrebbe svelare ad entrambe punti di vista diversi, due perchè in un certo senso non ho avuto sufficiente considerazione di entrambe, come se non potessimo affrontare un diverbio da adulte, o perlomeno non io..
mi perdoni vero?
Di cosa dovrei perdonarti?
Ognuno ha le sue opinioni e la propria larghezza di coscienza.
La mia non è così larga come quella dell'amico di Gibbi e se facessi qualcosa di cui non sarei in grado di sopportarne le conseguenze poi starei peggio. (Tipo la mia amica facesse gesti inconsulti)
Io penso ancora come quello che ho postato prima, non ho cambiato la mia opinione perchè ho guardato dentro di me e quello che ho visto è quello, posso essere diversa? Per ora credo di no.

E in questo caso non è la stessa cosa come ho scritto nel post precedente, perchè se non sei d'accordo con me lo dici a me, non a mio marito, che io trovo diverso.
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griselda non è connesso  
Vecchio 28-02-2008, 01.28.00   #17
Shanti
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Originalmente inviato da gibbi
Anche nell'ipotesi che avesse dato credito al mio racconto e avesse poi preso le sue determinazioni con il marito io , inevitabilmente , sarei rimasta la "causa" del suo dolore .
E forse anche in questo caso l'avresti persa, non è detto ma sarebbe potuto succedere che ti considerasse come la causa del crollo delle sue certezze.
A me è capitato un paio di volte e come te ho taciuto, senza mai pentirmene. Nel primo caso era il marito di una mia parente, ci vediamo ancora oggi e quell'incidente per me, come penso per lui non esiste più, forse perchè è passato molto tempo, forse perchè sono ancora insieme e lui è cambiato. Nel secondo caso la mia amica l'ha comunque saputo anche se non da me dopo che si sono lasciati, eppure come è successo a Grey anche lei mi disse che capiva il motivo per cui non glielo avevo detto e non l'ho persa. Magari ci ha messo un po' di più ma alla fine lo ha lasciato, ha capito che non era una persona adatta a lei.
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