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Vecchio 13-04-2010, 04.49.37   #1
Ombra
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Predefinito La differenza tra il bene e il male

Mi sono trovato a riflettere, da qualche giorno, sulle differenze tra il bene e il male, e cosa fosse l'uno e cosa l'altro. Sono arrivato alla conclusione che:

- il bene, assomigli ad una sottrazione, del male dalla realtà (omettere di fare il male e togliere il male, dagli altri o da sé stessi);
- il male, assomigli invece ad un'addizione. Un qualcosa che viene aggiunto a ciò che di per sé male non sarebbe e per fare il male ci sono infiniti modi, mentre per fare il bene solamente due (esposti sopra);

Sono poi arrivato alla conclusione, che tutto stà nel capire cos'è il male. Infatti, comprendendo cos'è il male si può operare il bene per sottrazione del male stesso. E' qui che casca l'asino! Non riesco a giungere, ad una spiegazione di cosa sia il male, infatti questo è molto soggettivo. Nelle persone malate soprattutto, il sistema cadrebbe per delle loro percezioni sballate.

Ho provato con la compassione, nel senso di condivisione della passione. Mettersi nei panni altrui ed agire di conseguenza.

Il punto è che sé ad una persona piace farsi del male, intenderà che piace anche agli altri. Il male forse può essere ciò che crea sofferenza negli altri, a livello fisico e psichico, quindi basterebbe osservare le reazioni degli altri a delle nostre azioni, e capirne la natura (del male) per esperienza.

Voi che ne pensate? Cosa potrebbe essere il male?
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Vecchio 13-04-2010, 10.00.29   #2
'ayn soph
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Mi sono trovato a riflettere, da qualche giorno, sulle differenze tra il bene e il male, e cosa fosse l'uno e cosa l'altro. Sono arrivato alla conclusione che:

- il bene, assomigli ad una sottrazione, del male dalla realtà (omettere di fare il male e togliere il male, dagli altri o da sé stessi);
- il male, assomigli invece ad un'addizione. Un qualcosa che viene aggiunto a ciò che di per sé male non sarebbe e per fare il male ci sono infiniti modi, mentre per fare il bene solamente due (esposti sopra);

Sono poi arrivato alla conclusione, che tutto stà nel capire cos'è il male. Infatti, comprendendo cos'è il male si può operare il bene per sottrazione del male stesso. E' qui che casca l'asino! Non riesco a giungere, ad una spiegazione di cosa sia il male, infatti questo è molto soggettivo. Nelle persone malate soprattutto, il sistema cadrebbe per delle loro percezioni sballate.

Ho provato con la compassione, nel senso di condivisione della passione. Mettersi nei panni altrui ed agire di conseguenza.

Il punto è che sé ad una persona piace farsi del male, intenderà che piace anche agli altri. Il male forse può essere ciò che crea sofferenza negli altri, a livello fisico e psichico, quindi basterebbe osservare le reazioni degli altri a delle nostre azioni, e capirne la natura (del male) per esperienza.

Voi che ne pensate? Cosa potrebbe essere il male?
Cmq credo che ci siano state anche decine di altri thread ma va be
Noto una imprecisione della tua definizione sul male, anzi se vogliamo metterlo insieme a peccato vedremmo che il male di se è già un negativo per esempio 2/3, ne manca 1/3 per avere l'unità. Mi fermo qui e aggiungo però che quell'imprecisione è data dal fatto che i 2/3 che una persona potrebbe impersonare non sono come i 7/8 di un'altra o i 15/16 dell'altra o i 1200/1201 dell'altra ancora. C'è sempre mancanza o lacuna o segno meno ma mi sembra che ci sia molta differenza e allora per es. un 2/3 la vedrebbe come egli è non tenendo conto della realtà del 1200/1201 e prendendo tutto in ugual modo.
Si sempre male è ma mica tanto uguale



Edit: dimenticavo una cosa che il peccato che è essenzialmente in noi o dentro di noi poi si riversa all'esterno nel male.

Ultima modifica di 'ayn soph : 13-04-2010 alle ore 10.14.15.
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Vecchio 13-04-2010, 10.16.50   #3
Ombra
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Si, ma io non parlavo tanto del peccato. Quanto del male fatto agli altri a livello sociale. Come lo si potrebbe intendere? C'è un modo per spiegare cosa è il male (in senso sociale, inteso come sofferenza arrecata)?
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Vecchio 13-04-2010, 12.19.05   #4
'ayn soph
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Si, ma io non parlavo tanto del peccato. Quanto del male fatto agli altri a livello sociale. Come lo si potrebbe intendere? C'è un modo per spiegare cosa è il male (in senso sociale, inteso come sofferenza arrecata)?
Posso dire un mio parametro di vedere le cose
Ognuno ha indubbiamente una componente di male anzi dovrebbe stare 50 e 50
la differenza sta nel modo in cui ognuno affronta o sa gestire il proprio lato oscuro. In base a questo controllo poi riverserà più o meno questa componente non risolta magari vedendoci anche un bene
A maggiore conferma di questo che dico è il fatto che chi ha quasi sotto controllo questo aspetto è al contempo capace di distinguere molto meglio il male in tutte le sue forme, il male o anche l'imperfezione che da esso deriva
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Vecchio 13-04-2010, 20.36.27   #5
stella
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Io credo che il male provoca sofferenza a vari livelli (fisico, psichico, spirituale), mentre il bene produce gioia e speranza.
Dal punto di vista sociale credo che poche siano le persone realmente malvagie, ma semplicemente pensano prima di tutto a se stesse e ai propri interessi, senza pensare che ciò può portare la sofferenza ad altre persone.
La discriminante tra il male e il bene dovrebbe essere chiedersi spesso se un'azione può far soffrire un'altra persona, che sia vicina o lontana, se la risposta è positiva, quell'azione sarebbe da evitare o meglio da sostituire con un'altra che possa portare un sorriso piuttosto che lacrime....
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Vecchio 13-04-2010, 22.10.43   #6
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Io credo che il male provoca sofferenza a vari livelli (fisico, psichico, spirituale), mentre il bene produce gioia e speranza.
Dal punto di vista sociale credo che poche siano le persone realmente malvagie, ma semplicemente pensano prima di tutto a se stesse e ai propri interessi, senza pensare che ciò può portare la sofferenza ad altre persone.
La discriminante tra il male e il bene dovrebbe essere chiedersi spesso se un'azione può far soffrire un'altra persona, che sia vicina o lontana, se la risposta è positiva, quell'azione sarebbe da evitare o meglio da sostituire con un'altra che possa portare un sorriso piuttosto che lacrime....
Dissento con questo pensiero e ritengo che di persone malvagie sia quasi pieno il mondo, il non accorgersi è un conto, come loro non ci accorgono quanto fanno soffrire il prossimo ma vedere da per tutto il bene non corrisponde alla realtà che ho sotto i miei occhi, starai nel paradiso qui come ti giri è un inferno, ma vero non quello con le fiamme
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Vecchio 13-04-2010, 23.34.44   #7
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Mi sono trovato a riflettere, da qualche giorno, sulle differenze tra il bene e il male, e cosa fosse l'uno e cosa l'altro. Sono arrivato alla conclusione che:

- il bene, assomigli ad una sottrazione, del male dalla realtà (omettere di fare il male e togliere il male, dagli altri o da sé stessi);
- il male, assomigli invece ad un'addizione. Un qualcosa che viene aggiunto a ciò che di per sé male non sarebbe e per fare il male ci sono infiniti modi, mentre per fare il bene solamente due (esposti sopra);
Posso chiederti come sei giunto a queste conclusioni? E in particolare da dove ti deriva l'idea che il male sia qualcosa in più? (chiaro che a quel punto il bene che lo toglie è conseguenza).

Io la vedo in modo simile ad Ayn, anche se vogliamo guardare la cosa da un punto di vista sociale (ma siamo in filosofia, perchè limitarsi?) non possiamo dissociare completamente male e peccato perchè sono due concetti analoghi e quindi analogamente devono procedere. Diversamente non ci sarebbe correlazione tra i due.
Il che non significa che siano la stessa cosa, o perlomeno non è detto. Significa però che possiamo usare ciò che sappiamo di uno per esplorare l'altro e viceversa.

La pecca è una mancanza... questo porterebbe a pensare il male analogamente... una mancanza di bene. Il che ribalterebbe la cosa e costringerebbe a definire il bene e il male come conseguenza.

In ogni caso, che ci basiamo prima su uno o prima sull'altro, il titolo richiede che ci occupiamo del loro rapporto.

Siamo d'accordo nel vederli opposti? O possiamo formulare altre ipotesi?
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Vecchio 13-04-2010, 23.56.51   #8
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Siamo d'accordo nel vederli opposti? O possiamo formulare altre ipotesi?
Questa è una domanda da 100 mila dollari o Euro e anche con tanto di Etimo alla mano non se ne verrebbe fuori, mi viene pensato il simbolo orientale con il bianco e il nero facenti parte di un unico cerchio e qui ho detto tutto, tra l'altro ogni elemento contiene al suo interno un punto dell'altro come, e anche qui c'è da riflettere.
Cmq se consideriamo i due 50 e 50, l'unica differenza è l'armonizzazione di entrambi, altrimenti si rimane sotto la quota 100 con la possibilità che quel puntino si allarghi pure dentro al bianco tipo una mela marcia nel cesto.
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Vecchio 14-04-2010, 11.19.10   #9
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Dissento con questo pensiero e ritengo che di persone malvagie sia quasi pieno il mondo, il non accorgersi è un conto, come loro non ci accorgono quanto fanno soffrire il prossimo ma vedere da per tutto il bene non corrisponde alla realtà che ho sotto i miei occhi, starai nel paradiso qui come ti giri è un inferno, ma vero non quello con le fiamme
Dicendo che sono poche le persone realmente malvagie intendevo per malvagio "uno che fa deliberatamente il male per il gusto di farlo e di far soffrire", molti fanno il male anche consapevolmente e con dei fini egoistici ma il loro fine non è far soffire gli altri quanto il proprio tornaconto, non so se si è capita la differenza, insomma queste persone che agiscono in maniera malvagia lo fanno al fine del "loro bene" e di quelli che amano, mentre se uno è malvagio come il demonio, non riesce ad amare nessuno, ma comunque hai ragione, sempre di male e di sofferenza inferta si tratta.
Lo so bene che qui non è il paradiso e non vedo il bene dappertutto, vedo però che su miliardi di persone che sono al mondo molti sono vittime del male, in numero molto superiore a quelli che lo fanno.
Solo che il male fa più notizia delle innumerevoli persone che ne sono vittime e che ne soffrono.
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Vecchio 14-04-2010, 12.07.23   #10
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E' difficile cmq fare un fotografia della realtà dato che ognuno se la svolge a come appunto "vede".
Intendiamoci, nel mondo chi per una cosa chi per l'altra siamo soggetti al male o lo facciamo in prima persona, poi certo chi consapevolmente e chi no, ma il trattamento riservato a tali azioni mi sembra che sia lo stesso anzi i tiepidi o chi non riconosce di stare in errore non sono da meno.
Dimenticavo che la sofferenza è qualcosa che ci dovrebbe far riflettere e che mi sembra abbia a che fare con i principi interni e di conseguenza gli atti che ne derivano, ma intanto anche senza fare nulla, a livello mentale si sta in una posizione che preclude il bene e quindi anche la salute stessa.
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Vecchio 14-04-2010, 14.28.15   #11
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Però si sta parlando di chi fa il bene e di chi fa il male senza aver stabilito quale è la differenza tra i due, titolo del tread.

Per come la vedo io nessuno è in grado di fare il Bene o il Male nella manifestazione, ma tutti noi, in ogni cosa che facciamo, facciamo sia bene che male. In realtà le nostre azioni non aumentano o diminuscono la quantità totale di bene e male presenti nell'universo, (neanche chi ma lo dico solo per cronaca, è in grado di trattenere male e far uscire bene e quindi migliora l'economia generale) ma ci limmitiamo a spostare.

Anche questa mia opinione però, nei termini del tread, cade nel vuoto, dato che non abbiamo ancora stabilito univocamente la differenza tra i due. Univocamente non significa necessariamente in termini oggettivi, ma almeno che ci consentano di parlare capendoci.
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Vecchio 14-04-2010, 16.31.43   #12
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Io credo che il male provoca sofferenza a vari livelli (fisico, psichico, spirituale), mentre il bene produce gioia e speranza.
Non sempre, anzi non voglio dire che sia quasi il contrario....

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La differenza tra il bene ed il male è un'entità in grado intendere e volere realmente
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Vecchio 14-04-2010, 16.54.31   #13
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Hai ragione.
Le buone azioni hanno degli effetti negativi a breve termine, e positivi a lungo termine.
Le azioni malvage sono il contrario.

Per un essere perfetto sarà invece sempre una gioia fare del bene.
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Vecchio 14-04-2010, 16.59.30   #14
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Posso chiederti come sei giunto a queste conclusioni? E in particolare da dove ti deriva l'idea che il male sia qualcosa in più? (chiaro che a quel punto il bene che lo toglie è conseguenza).

Io la vedo in modo simile ad Ayn, anche se vogliamo guardare la cosa da un punto di vista sociale (ma siamo in filosofia, perchè limitarsi?) non possiamo dissociare completamente male e peccato perchè sono due concetti analoghi e quindi analogamente devono procedere. Diversamente non ci sarebbe correlazione tra i due.
Il che non significa che siano la stessa cosa, o perlomeno non è detto. Significa però che possiamo usare ciò che sappiamo di uno per esplorare l'altro e viceversa.

La pecca è una mancanza... questo porterebbe a pensare il male analogamente... una mancanza di bene. Il che ribalterebbe la cosa e costringerebbe a definire il bene e il male come conseguenza.

In ogni caso, che ci basiamo prima su uno o prima sull'altro, il titolo richiede che ci occupiamo del loro rapporto.

Siamo d'accordo nel vederli opposti? O possiamo formulare altre ipotesi?
Una qualche definizione mi sembra di averla data e ora leggo di Uno che afferma che "la differenza tra il bene e il male è una terza entità" si può essere ma si parlava di due elementi. Capisco che dall'interazione tra i due può nascere un terzo ma già siamo a definire altro. Non ho detto che non sono d'accordo. Ritornando al tuo discorso non mi sembra di capirlo, se ora in questo minuto nel totale dell'Unità percepita come sistema Terra si hanno delle percentuali di bene e di male, per es. quantificate in 60 di male e 40 di bene (è solo un esempio) allora nel momento che io muovo anche una piccola percentuale mia dal male al bene, tutto l'intero ne trae giovamento. Cambia e come.
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Vecchio 14-04-2010, 17.44.10   #15
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Ayn, ma mi hai citato il post sbagliato, sei diventato Ombra o che?
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Vecchio 14-04-2010, 19.38.38   #16
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Ayn, ma mi hai citato il post sbagliato, sei diventato Ombra o che?
Chiedo scusa per al distrazione.
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Vecchio 14-04-2010, 23.26.00   #17
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Aggiungo invece una rettifica che forse però non cambia quanto ho già detto, forse esiste soltanto il Vero e il Falso, e forse a volte per fare un bene ci serviamo di un apparente atto di male, quindi una netta demarcazione non so se sia possibile nel senso che poi le cose vanno anche viste e messe in atto.
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Vecchio 15-04-2010, 12.07.28   #18
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Però si sta parlando di chi fa il bene e di chi fa il male senza aver stabilito quale è la differenza tra i due, titolo del tread.

Per come la vedo io nessuno è in grado di fare il Bene o il Male nella manifestazione, ma tutti noi, in ogni cosa che facciamo, facciamo sia bene che male. In realtà le nostre azioni non aumentano o diminuscono la quantità totale di bene e male presenti nell'universo, (neanche chi ma lo dico solo per cronaca, è in grado di trattenere male e far uscire bene e quindi migliora l'economia generale) ma ci limmitiamo a spostare.

Anche questa mia opinione però, nei termini del tread, cade nel vuoto, dato che non abbiamo ancora stabilito univocamente la differenza tra i due. Univocamente non significa necessariamente in termini oggettivi, ma almeno che ci consentano di parlare capendoci.
Ho impostato il tread, dicendo che so come ricavare il bene, solo che per farlo ho la necessità di capire cosa sia il male. Non c'è bisogno di spiegare tutti e due, visto che sono essenziali l'uno all'esistenza dell'altro (qualcuno ha parlato di yin e yang, che secondo me non vuol dire che bisogna per forza fare il male, ma solo che deve esistere per necessità, e ce ne sono già troppi che lo fanno, quindi meglio pensare al bene). Stella ha parlato di male come di egoismo e mancanza di empatia (mettersi nei panni degli altri). Condivido, solo che non capisco se questo valga a tutti i livelli o solo per le cose peggiori. A volte ci godo a fare battutacce, per piccole vendette altre volte scappano per caso. Questo è male?
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Vecchio 15-04-2010, 12.13.26   #19
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Posso chiederti come sei giunto a queste conclusioni? E in particolare da dove ti deriva l'idea che il male sia qualcosa in più? (chiaro che a quel punto il bene che lo toglie è conseguenza).

Io la vedo in modo simile ad Ayn, anche se vogliamo guardare la cosa da un punto di vista sociale (ma siamo in filosofia, perchè limitarsi?) non possiamo dissociare completamente male e peccato perchè sono due concetti analoghi e quindi analogamente devono procedere. Diversamente non ci sarebbe correlazione tra i due.
Il che non significa che siano la stessa cosa, o perlomeno non è detto. Significa però che possiamo usare ciò che sappiamo di uno per esplorare l'altro e viceversa.

La pecca è una mancanza... questo porterebbe a pensare il male analogamente... una mancanza di bene. Il che ribalterebbe la cosa e costringerebbe a definire il bene e il male come conseguenza.

In ogni caso, che ci basiamo prima su uno o prima sull'altro, il titolo richiede che ci occupiamo del loro rapporto.

Siamo d'accordo nel vederli opposti? O possiamo formulare altre ipotesi?
Il male nel mondo è presente di per sé. Nel mondo è soltanto questione di interessi (di animali, piante, funghi e batteri su loro simili o altri). Essendo il male presente di per sé, il bene si può ottenere solo come assenza di male. Perchè gli interessi di un individuo si scontrano con quelli di altri (a volte in maniera violenta) e sé non si ha in mente di fare il bene, l'unica alternativa è piallarli, come si fosse bulldozer.
Riguardo all'estensione del bene e del male al peccato. Per avere pecca (errare) bisogna conoscere la differenza tra bene e male. Ci arriveremo quando avremo chiarito cos'è il male, da cui il bene. Per errare prima bisogna essere coscienti del bene, del male e del perché facciamo certe cose.
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Vecchio 15-04-2010, 12.23.56   #20
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Il bene potrebbe anche essere quando compiamo atti che ci derivano da una certa sfera alta e dove ogni passaggio al presente al passato e al futuro è ben chiaro e tutte le connessioni sono ottimizzate. Cioè metto in atto un procedimento che a prescindere dalla grandezza e dall'incidenza è armonizzato alla perfezione anche al di la di spazio/tempo e dire in tutte le dimensioni possibili per es. si pensa a 12? Quindi il male per contrapposizione sarebbe il non poter (limite?) o il non voler (responsabilità) ottimizzare e rendere perfetto anche un minimo gesto. Quindi come conseguenza si avrà nel male un mancato compimento o lacuna o mancanza, nel bene una perfezione o completamento o armonia.
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Vecchio 15-04-2010, 13.21.35   #21
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Bene=armonia e male=lacuna?
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Vecchio 15-04-2010, 16.54.12   #22
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Ho impostato il tread, dicendo che so come ricavare il bene, solo che per farlo ho la necessità di capire cosa sia il male. Non c'è bisogno di spiegare tutti e due, visto che sono essenziali l'uno all'esistenza dell'altro (qualcuno ha parlato di yin e yang, che secondo me non vuol dire che bisogna per forza fare il male, ma solo che deve esistere per necessità, e ce ne sono già troppi che lo fanno, quindi meglio pensare al bene). Stella ha parlato di male come di egoismo e mancanza di empatia (mettersi nei panni degli altri). Condivido, solo che non capisco se questo valga a tutti i livelli o solo per le cose peggiori. A volte ci godo a fare battutacce, per piccole vendette altre volte scappano per caso. Questo è male?
Non è così semplice Ombra. Per prima cosa puoi dire che riesci a ricavare uno dei due termini se conosci l'altro solo se è stabilito il loro rapporto, per esempio se sono opposti. In questo caso puoi dirlo... sono opposti, conosco uno, stabilisco l'altro. Anche se verrebbe da chiedersi come sai che sono opposti se pria non li conosci entrambi. Domanda alla quale però si risponde che, dato A stabilisco che B è il suo opposto e ne derivo le caratteristiche da A. Quindi ribadisco: consideri male e bene opposti?

E poi dovresti comunque spiegare perchè parti dal male e deduci il bene e non, ad esempio, viceversa.
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Vecchio 15-04-2010, 17.18.48   #23
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Bene=armonia e male=lacuna?
Perchè no.
Certo non ho specificato tanto i parametri quanto la sostanza ma per es, non si può mai parlar di opposti partendo o conoscendo soltanto l'uno, li dovrei conoscere entrambi, ma soprattutto riconoscere, questo è il dilemma
in certi casi o anche molto spesso non si riconoscono o non ci si fa attenzione o manca consapevolezza completa. cmq è una definizione
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Vecchio 15-04-2010, 18.06.27   #24
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Non sempre, anzi non voglio dire che sia quasi il contrario....

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La differenza tra il bene ed il male è un'entità in grado intendere e volere realmente
Che intendi per intendere e volere realmente?

Per ray:
Parto dal male perché mi sembra presente molto più del bene nella natura. Infatti nella natura ogni essere pensa a sé non preoccupandosi minimamente di altri. Ne ho dedotto che qualora compaia nella natura il bene, vi compaia solo per assenza di male.
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Vecchio 15-04-2010, 18.33.48   #25
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Per ray:
Parto dal male perché mi sembra presente molto più del bene nella natura. Infatti nella natura ogni essere pensa a sé non preoccupandosi minimamente di altri. Ne ho dedotto che qualora compaia nella natura il bene, vi compaia solo per assenza di male.
Dai per scontato che pensare a se sia male. Inoltre non vedo tutti questi esseri che on si preoccupano minimamente degli altri... il mio gatto è molto preoccupato del cane che vive al piano sotto (può sembrare una battuta, lo è in parte ma solo in parte).

C'è un'altra questione. Se il male fosse presente in misura maggiore del bene non sarebbero due opposti.
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