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L'antica città della conoscenza
  
    
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Vecchio 26-11-2010, 11.47.55   #1
dafne
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Sono entrata in una grotta. Fà freddo ma ci sono entrata apposta.
Però è davvero freddo, e buio, e umido. Sono tutta rannicchiata accovacciata sulle gambe e con la testa fra le mani.

Mi rendo conto che sono nuda. In qualche modo lancio qualche fugace sguardo attorno, c'è un pò di luce e riesco a vedere vicino a me addormentati da una parte un drago e dall'altra una tigre. Sono ben grossi ma mi rendo conto che dormono profondamente. Devo allontanarmi ma ho freddo, improvvisamente mi rendo conto che è proprio il loro alito a scaldarmi.
Con uno sforzo cerco di alzarmi e tremando mi allontano piano per vedere come uscire. La luce è circoscritta alla zona dove dormono i bestioni. Se avanzo entro nel buio.

Da una parte loro dall'altra il buio.

Trovo per terra una pietra, è nera e sembra piuttosto liscia, penso che battendola ne ricaverei una scintilla per accendermi un fuoco ma ho paura che il rumore svegli le bestie.
Allora mi addentro un pò di più nell'oscurità, riesco a percepire un pezzo di legno ma non sò se accendo la torcia se non sentiranno il rumore comunque vedranno la fiamma.

Mi accorgo ad un tratto che la pietra emana una fievole luce, è fioca ma è quanto mi basta per vedere appena dove metto i piedi. E comunque è luce mi rincuora.

Sono immersa nel buio, ho l'improvvisa certezza che devo andare dritta e che non mi devo chiedere dove stò andando, per la frazione di secondo che ho cercato di orientarmi ho percepito oscure presenze anche se dietro dei teli, non mi hanno sentita ma prima che l'immagina invada la mia testa vado avanti, devo fidarmi dei miei passi o sarò perduta in quell'enorme grotta buia.

Arrivo a una porta.E' ovviamente chiusa. Non ricordo benissimo ma viene il mio amico e mi aiuta a passare, forse sempre con quella pietra ma non ricordo.

Passiamo e mi trovo in un posto che conosco. Grandi prati, grandi cupole, ci sono già stata, che bello, è una specie di scuola lo sò.

Mi fà entrare in una di queste cupole, il pavimento è come lo ricordo a grandi quadrati che sembrano specchi ma non è freddo.

Mi fanno stendere. Subito o quasi si accendono i quadrotti sotto la schiena altezza lombare, poi sotto la gamba sinistra, la gamba destra invece è un pò alzata. Me ne accorgo e la metto giù.

C'è una sorta di screeening e io mi sento bene. Poi ad un certo punto non so chi ma mi schiacciano un pò giù la testa, senza farmi male, ma la testa si blocca sul quadrotto e io mi ricopro completamente di una specie di pietra, sembrano quasi coralli però la sostanza è grigia, pare pietra. A guardare bene ci sono come tanti piccoli cerchietti che irradiano delle piccole diramazioni.

Mi guardo perchè sono sopra a questo corpo, mi accorgo di avere le dita molto lunghe, luminose e sottili. Molto sottili.

Osservo il bozzolo e ci metto un dito, in uno dei mille cerchiolini. Il cerchietto si illumina e anche le diramazioni. Mi tocco un pò qua e là per vedere che succede. Poi mi giro e illumino tutto dietro, le gambe e i piedi (sono a cavalcioni su questa figura di pietra).
Mi rigiro perchè non ho finito la testa e poi aspetto, una volta tutto illuminato dovrebbe aprirsi.

Si apre come squarciato a metà e subito pare luminoso dentro ma invece subito dopo ne esce come fumo ed è tutto buio.

Non capisco, non mi ci voglio infilare. Resto li a guardare e poco alla volta torna come prima allora capisco. Inizio dalla testa e a scendere tocco tutti i cerchietti fino ai piedi scivolando indietro e sfilandomi da sopra al bozzolo.
Quando è tutto illuminato tutti questi cerchietti si alzano e rimangono in sospensione sopra a ..mah-...come se si fossero solo allontanati.

Adessso posso entrare.

Quando si ricompongono sopra si trasformano e ridivento umana, per così dire. Mi alzo e il mio amico mi dice che dobbiamo cambiare stanza.

Mi sento bene. Entriamo in un altra sfera, vedo che ci sono delle persone radunate in fondo, sedute. Mi avvicino e c'è uno che pare il capo, è vestito come il mio amico credo.

Ci salutiamo e ad un certo punto mentre gli altri continuano a chiaccchierare mi passa un libro. Lo guardo è bellissimo, ha la copertina avorio ma non è liscia e non è fredda.

Lo apro e mentre lo faccio cala il silenzio.
Vedo solo la prima pagina
"Antica città della conoscenza."
Ho un sobbalzo cerco di leggere il resto ma leggo solo la prima frase.
Allora guardo il capo del gruppo e mi ricordo l'altro sogno dove mio padre mi faceva leggere solo la prima frase e l'ultima.

Torno a guardare il libro Leggo la prima frase e l'ultima che è "questa è la mia storia"

La mia storia, resto li indecisa, in mezzo le parole ci sono ma sono scritte in negativo, tipo inchiostro simpatico, quindi non leggo.

Guardo gli altri seduti a cerchio. La famiglia. Il libro. La prima riga e l'ultima mi ha detto mio padre.

Capisco.
Rileggo la prima frase e poi passo il libro al ragazzo che ho più vicino.
Lui riesce a leggere la seconda e poi stà li e poi passa il libro a quella di fianco. E via così

So che ho pensato che ci vorrà moltissimo tempo così prima che il libro torni nelle mie mani ma mi accorgo che il ragazzo si è alzato e si è allontanato e così la ragazza seguendo una tangente al cerchio.

Mi giro a guardare il mio amico che mi fà un cenno. Usciamo e passiamo per diverse stanze, le ho già viste prima.....

Ultima modifica di dafne : 26-11-2010 alle ore 12.17.01.
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Vecchio 26-11-2010, 12.13.05   #2
dafne
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...arriviamo in una stanza che ha una specie di cupoletta centrale ma che non è tonda ma forse ottagonale, comunque ha diversi spigoli e sotto c'è un mare. (presente nei fil del capitano Nemo, che il Nautilus aveva una roba del genere dentro?)

Guardo il mio amico e gli dico che non voglio tornare per di lì.

Allora mi dice qiualcosa ma mi accorgo che è come dietro a un vetro liquido (purtroppo sono stata distratta diverse volte su questo punto e anche prima pr cui non ricordo più tutto e non sò quant'ho pilotato, ma bon, così è).

Voglio conoscerlo, ecco cos'ho, voglio sapere chi è e allora lui mi dice che come nella grotta quel telo così adesso questo velo mi protegge.
Mi viene in mente la storia di Amore e Psiche.
Per un pò valuto che quando lei disubbidisce si mette in un bel pasticcio ma che comunque poi tutto si risolve. Si risolve perchè l'aiutano però..stò li a farmi tentare per un pò, forse potrei toglierlo davvero quel velo...forse no.

Però lui è sempre li e mi prende un pò di sconforto, non sò come ma riesco a percepire quel sentire come un abbraccio di gran slancio. Nessuno dei due va bene, mi continua ad osservare mentre mi quieto.
Penso che dovrei tornare a leggere la storia, mi rendo conto che non sò se deve scriverla anche lui, forse no visto che è vestito come il capo.

Esce una mano da quel vetro liquido, nei tratti la riconosco e così poi le spalle, mi sta tirando vicino ma l'abbraccio è leggerissimo, quasi un soffio, non c'è vero contato fisico ma restiamo a uno due cm, quel che basta per una percezione totale di quell'essere e del mio.

Non sò come ma mi ritrovo in un prato. C'è un bell'uomo davanti a me, ben vestito,vicino a cavallo che mi stà dicendo
"Ma sei sicura , ma dai, ma non ti sei vista? Perdona la mia crudezza ma proprio è impossibile, è proprio impossibile che io sia il tuo principe. -pausa assorta- Però guarda, per tutto il tempo che ti ho parlato c'è stato quel raazzo là che ti stava fissando, forse gli piaci, prova ad andare da lui magari è quello"

Sono scioccata, mi giro verso l'indicazione e c'è un villaggio, i contadini del posto paiono molto sofferenti, molto poveri.

Il mio principe intanto si allontana. Inizio a camminare per la stradina come in trance e mentre cammino mi rendo conto che ho i piedi nudi, che la mia gonna è grigia e sporca e stracciata Che sono tutta così, guardo il ragazzo che mi ha indicato il principe, è seduto accanto al fuoco e quando mi avvicino mi lascia un pò di spazio. E' pure inverno.

Lo guardo e gli occhi spiccano su tutto quel grigio. Mi passa qualcosa che pare uno spiedino ma non ho fame, lo riguardo con una domanda negli occhi e lui mi dice "lo facciamo questo pezzo di strada insieme?"
Gli dico di si.

Torna la voce del mio amico in testa, le immagini di me che cammino nel tunnel, di me che mi stendo, di me che leggo...il mio amico mi dice "sei sempre tu la lei che si sa muovere ma non sei tu.
Lei è là che si muove e capisce e fà e tu sei qui a guardare quello che lei fà.
Devi lasciare che lei si muova dentro di te fino a farla diventare te o io non ti troverò mai, perchè riesco a trovare la lei che è se stessa e si muove in altri mondi ma non TE che la guardi vivere e vivi di quello che fà."

Mi sento scoraggiata e mi dice che va bene, si va bene, vivi ogni lacrima, ogni delusione, ogni passo falso, ogni cosa che ti capita, mi dice .Sorride. Prova a viverlo come se lo vivesse la lei che si muove. Prova e vedi.
Vedrai che se quello che provi è quello che prova lei servirà, lo sentirai tuo, altrimenti riuscirai a lasciarlo andare senza crearti problema alcuno.

Ultima modifica di dafne : 26-11-2010 alle ore 12.21.04. Motivo: correzioni
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Vecchio 27-11-2010, 20.18.44   #3
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Di questo tuo lunghissimo sogno, mi ha colpito il libro di cui si legge solo la prima e l'ultima frase, le altre le leggono ad uno ad uno gli altri, e ne esce una storia scritta a più mani che però in fondo è la tua storia, ma non solo, anche di ciascuna delle persone che hanno letto le frasi, come del resto lo è nella vita quando la nostra storia si interseca con quella degli altri che vengono ad interagire con noi.
Il principe che stava dentro il vetro e da cui esce solo una mano fa pensare che questo qualcosa che è in te e che vuole uscire ma non con una te come sei in quel momento, e che poi ritrovi nel gruppo di poveri, i tuoi vestiti grigi, il fatto che il tuo amico ti dice che se solo diventi la Lei che si muove nel tunnel, mi fanno pensare che dentro di te sei quella Lei che deve uscire dal bozzolo, il tuo amico potrebbe essere la tua consapevolezza più interna, antica saggezza che sa come dovrebbero essere le cose, anche se la Lei che non sei tu potrebbe essere l'ideale che vorresti essere, ma non è impossibile, visto che il principe ti dice di fare un pezzo di strada insieme....
Scusa se mi sono un po' incasinata ma questo è quello che mi è venuto di primo acchito leggendoti, ci sono tante altre cose non sogno comunque da esaminare con calma...
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Vecchio 28-11-2010, 17.22.06   #4
dafne
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Grazie Stella, figurati mi sono incasinata anch'io, mi stavo dicendo da giorni che avrei voluto sognare una spiegazione a un certo perchè e l'ho prodotta incasinandomi ancora di più Ma bon, come nelle sciarade e negli anagrammi c'è energia che brucia quindi...avanti

Citazione:
Sono entrata in una grotta. Fà freddo ma ci sono entrata apposta.
Però è davvero freddo, e buio, e umido. Sono tutta rannicchiata accovacciata sulle gambe e con la testa fra le mani.

Mi rendo conto che sono nuda. In qualche modo lancio qualche fugace sguardo attorno, c'è un pò di luce e riesco a vedere vicino a me addormentati da una parte un drago e dall'altra una tigre. Sono ben grossi ma mi rendo conto che dormono profondamente. Devo allontanarmi ma ho freddo, improvvisamente mi rendo conto che è proprio il loro alito a scaldarmi.
Con uno sforzo cerco di alzarmi e tremando mi allontano piano per vedere come uscire. La luce è circoscritta alla zona dove dormono i bestioni. Se avanzo entro nel buio.

Da una parte loro dall'altra il buio.
Sono in un momento di raccoglimento, di introspezione. Un momento in cui i bestioni dormono. Ho freddo e sono nuda e il solo calore che percepisco proviene dal loro alito. Sbirciando decido di allontanarmi ma tra loro e il buio ho paura in ogni caso.


Citazione:
Trovo per terra una pietra, è nera e sembra piuttosto liscia, penso che battendola ne ricaverei una scintilla per accendermi un fuoco ma ho paura che il rumore svegli le bestie.
Allora mi addentro un pò di più nell'oscurità, riesco a percepire un pezzo di legno ma non sò se accendo la torcia se non sentiranno il rumore comunque vedranno la fiamma.
Mi accorgo ad un tratto che la pietra emana una fievole luce, è fioca ma è quanto mi basta per vedere appena dove metto i piedi. E comunque è luce mi rincuora.
La pietra nera non sò cosa rappresenta sinceramente, potrei usarla ma non lo faccio, non nel modo che conosco e questo mi dà una piccola sorgente di luce che mi rassicura nel buio totale. Non devo svegliare i bestioni questa è la mia priorità

Citazione:
Sono immersa nel buio, ho l'improvvisa certezza che devo andare dritta e che non mi devo chiedere dove stò andando, per la frazione di secondo che ho cercato di orientarmi ho percepito oscure presenze anche se dietro dei teli, non mi hanno sentita ma prima che l'immagina invada la mia testa vado avanti, devo fidarmi dei miei passi o sarò perduta in quell'enorme grotta buia.

Arrivo a una porta.E' ovviamente chiusa. Non ricordo benissimo ma viene il mio amico e mi aiuta a passare, forse sempre con quella pietra ma non ricordo.

Ricordo di aver spaziato per un attimo nell'osurità e di aver percepito respiri e movimenti come dietro lenzuola stese ma sono tornata ai miei piedi rapida per non perdermi e mi sono ancorata all'iniziale pensiero "avanti dritto" senza cercare neanche di chiedermi se era dritto davvero (non vedevo quasi nulla)
Alla porta sò che c'è stato un passaggio ma non lo ricordo, forse è giusto che sia così, forse quando ho aperto è comparso l'amico, forse prima non sò più.

Comunque questo pezzo di sogno mi pare un passaggio da una situazione di introspezione a un luogo da trovare.

Come dire che per entrare in un certo mondo devo far dormire ...ragione esentimento? maschile e femminile? non lo sò. Però sò che capita a patto di superare il freddo il buio e la paura....
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Vecchio 28-11-2010, 18.02.34   #5
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Citazione:
Mi fà entrare in una di queste cupole, il pavimento è come lo ricordo a grandi quadrati che sembrano specchi ma non è freddo.

Mi fanno stendere. Subito o quasi si accendono i quadrotti sotto la schiena altezza lombare, poi sotto la gamba sinistra, la gamba destra invece è un pò alzata. Me ne accorgo e la metto giù.
C'è una sorta di screeening e io mi sento bene. Poi ad un certo punto non so chi ma mi schiacciano un pò giù la testa, senza farmi male, ma la testa si blocca sul quadrotto e io mi ricopro completamente di una specie di pietra, sembrano quasi coralli però la sostanza è grigia, pare pietra. A guardare bene ci sono come tanti piccoli cerchietti che irradiano delle piccole diramazioni.
Conosco questo posto ci sono già stata in altri sogni, è una sorta di luogo di incontro, di educazione non saprei spiegarmi meglio.
Entro in quello che penso sia una sorta di infermeria.
In effetti la schiena mi ha fatto parecchio male in quella zoan in questi giorni.
Per le gambe ho notato che quando scrivo al pc tendo a sollevare la destra e metterla dietro al piede sinistro incrociata sulla caviglia. Bon, tant'è. Li me ne accorgo e la abbasso ma la testa me la abbassano loro (la controllo benissimo eh? )

Ho la sensazione che quello che vedo comparire sopra a me sia quella che definiscono sovrastruttura dell'essere,anche se non so proprio benissimo cosa sia. Credo che siano tutte le convinzioni, gli schemi, gli atteggiamenti..tutto qello che ci permette di interfacciarci con l'esterno.

Citazione:
Mi guardo perchè sono sopra a questo corpo, mi accorgo di avere le dita molto lunghe, luminose e sottili. Molto sottili.
Osservo il bozzolo e ci metto un dito, in uno dei mille cerchiolini. Il cerchietto si illumina e anche le diramazioni. Mi tocco un pò qua e là per vedere che succede. Poi mi giro e illumino tutto dietro, le gambe e i piedi (sono a cavalcioni su questa figura di pietra).
Mi rigiro perchè non ho finito la testa e poi aspetto, una volta tutto illuminato dovrebbe aprirsi.
Si apre come squarciato a metà e subito pare luminoso dentro ma invece subito dopo ne esce come fumo ed è tutto buio.
Non capisco, non mi ci voglio infilare. Resto li a guardare e poco alla volta torna come prima allora capisco. Inizio dalla testa e a scendere tocco tutti i cerchietti fino ai piedi scivolando indietro e sfilandomi da sopra al bozzolo.
Quando è tutto illuminato tutti questi cerchietti si alzano e rimangono in sospensione sopra a ..mah-...come se si fossero solo allontanati.

Adessso posso entrare.

Quando si ricompongono sopra si trasformano e ridivento umana, per così dire. Mi alzo e il mio amico mi dice che dobbiamo cambiare stanza.

Quella che stà a cavalcioni del bozzolo forse è il mio vero essere, la mia essenza, non saprei.
Illumino un pò a caso, un caso che lascio indietro la testa? comunque illuminando così il bozzolo si spacca in metà e subito c'è un pò di luce ma poi fumo e buio.
Allora parto dalla testa e in modo sistematico (parolaccia eh daf? ) e alla fine i dischetti si sollevano insieme come sospesi e io posso entrare dentro, perchè una qualche struttura devo pur averla infatti torno umana.
Ma umana diversa immagino
Dopo sono pronta per passare a un'altra stanza.
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Vecchio 28-11-2010, 18.18.07   #6
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Citazione:
Mi sento bene. Entriamo in un altra sfera, vedo che ci sono delle persone radunate in fondo, sedute. Mi avvicino e c'è uno che pare il capo, è vestito come il mio amico credo.
Ci salutiamo e ad un certo punto mentre gli altri continuano a chiaccchierare mi passa un libro. Lo guardo è bellissimo, ha la copertina avorio ma non è liscia e non è fredda.
E' curioso come io ricordi la superficie del libro ma fatichi a darne una descrizione. Era come a rombi, un pò gonfia come imbottita ma non era stoffa.

Citazione:
Lo apro e mentre lo faccio cala il silenzio.
Vedo solo la prima pagina
"Antica città della conoscenza."
Ho un sobbalzo cerco di leggere il resto ma leggo solo la prima frase.
Allora guardo il capo del gruppo e mi ricordo l'altro sogno dove mio padre mi faceva leggere solo la prima frase e l'ultima.
Torno a guardare il libro Leggo la prima frase e l'ultima che è "questa è la mia storia"
La mia storia, resto li indecisa, in mezzo le parole ci sono ma sono scritte in negativo, tipo inchiostro simpatico, quindi non leggo.
Guardo gli altri seduti a cerchio. La famiglia. Il libro. La prima riga e l'ultima mi ha detto mio padre.

Capisco.
Rileggo la prima frase e poi passo il libro al ragazzo che ho più vicino.
Lui riesce a leggere la seconda e poi stà li e poi passa il libro a quella di fianco. E via così

So che ho pensato che ci vorrà moltissimo tempo così prima che il libro torni nelle mie mani ma mi accorgo che il ragazzo si è alzato e si è allontanato e così la ragazza seguendo una tangente al cerchio
.

Ho avuto un sobbalzo quando ho pensato a Ermo, al diario che ci era stato dato e che non abbiamo scritto, in parte anche grazie alle mie...bon...così è stato.
Hai ragione Stella, la storia è scritta a più mani perchè è la storia di ognuno ma in fondo la storia di tutti.
La nostra sola comprensione è limitata, limitata a una frase e abbiamo bisogno della lettura degli altri per integrare e capire.

A me dà noia perchè devo aspettare (elloso ) ma quando guardo i due ragazzi che si alzano e si allontanano subito ho la sensazione che lascino perdere, in realtà l'immagine della tangente al cerchio non è correttissima, non è finita. Perchè si allontanano ma per poi tornare, in realtà l'immagine è di puntolini che dal cerchio si allontanano come sparati dalla centrifuga della circonferenza ma che poi al cerchio tornano..ok, meglio che non insisto

Però mi rendo conto che così penso che stanno andando a fare esperienza per vivere un'altra frase della storia.

Poi seguo il mio amico.
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Vecchio 29-11-2010, 13.57.24   #7
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Guardo il mio amico e gli dico che non voglio tornare per di lì.
Il succo del pezzo è questo. Non voglio tornare. Già capitato altre volte di guardare quella specie di cupola spigolosa e sentire repulsione.
Stò bene lì, nel mondo sopra, il tornare alla vita vera mi provoca malessere.

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Voglio conoscerlo, ecco cos'ho, voglio sapere chi è e allora lui mi dice che come nella grotta quel telo così adesso questo velo mi protegge.
Mi viene in mente la storia di Amore e Psiche.
Per un pò valuto che quando lei disubbidisce si mette in un bel pasticcio ma che comunque poi tutto si risolve. Si risolve perchè l'aiutano però..stò li a farmi tentare per un pò, forse potrei toglierlo davvero quel velo...forse no.
Appunto... Voglio conoscerlo ma non voglio rischiare. Della storia m'è rimasto impresso cosa? Che viene aiutata! come se non se lo fosse meritato..embè, il concetto di Fortuna e di Provvidenza mi stà notoriamente sui cips per cui alla fine ben mi stà. Fifona


Citazione:
Esce una mano da quel vetro liquido, nei tratti la riconosco e così poi le spalle, mi sta tirando vicino ma l'abbraccio è leggerissimo, quasi un soffio, non c'è vero contato fisico ma restiamo a uno due cm, quel che basta per una percezione totale di quell'essere e del mio.

Non sò come ma mi ritrovo in un prato. C'è un bell'uomo davanti a me, ben vestito,vicino a cavallo che mi stà dicendo
"Ma sei sicura , ma dai, ma non ti sei vista? Perdona la mia crudezza ma proprio è impossibile, è proprio impossibile che io sia il tuo principe. -pausa assorta- Però guarda, per tutto il tempo che ti ho parlato c'è stato quel raazzo là che ti stava fissando, forse gli piaci, prova ad andare da lui magari è quello"
Sono scioccata, mi giro verso l'indicazione e c'è un villaggio, i contadini del posto paiono molto sofferenti, molto poveri.
Il mio principe intanto si allontana. Inizio a camminare per la stradina come in trance e mentre cammino mi rendo conto che ho i piedi nudi, che la mia gonna è grigia e sporca e stracciata Che sono tutta così, guardo il ragazzo che mi ha indicato il principe, è seduto accanto al fuoco e quando mi avvicino mi lascia un pò di spazio. E' pure inverno.
Lo guardo e gli occhi spiccano su tutto quel grigio. Mi passa qualcosa che pare uno spiedino ma non ho fame, lo riguardo con una domanda negli occhi e lui mi dice "lo facciamo questo pezzo di strada insieme?"
Gli dico di si.

Ecco qua, me la sono anche detta la verità. Sono una stracciona, e a dio piacendo che qualcuno mi punta un dito e mi fà vedere dove andare, altro che principe, altro che Spirito...di buono c'è che lo shock del sentirsi rifiutata mi ha fatto camminare dentro al villaggio abbastanza per vedere quanto sono conciata male. (capitasse anche nella realtà!! ma chissà se ce la farei...)E per accettare un percorso, non del cibo, da uno straccione come me.
Se non abbasso il tiro mi sà che davvero finisce che in quel villaggio ci rimango e vivo abbandonata all'odio, come nell'altro sogno.


Citazione:
Torna la voce del mio amico in testa, le immagini di me che cammino nel tunnel, di me che mi stendo, di me che leggo...il mio amico mi dice "sei sempre tu la lei che si sa muovere ma non sei tu.
Lei è là che si muove e capisce e fà e tu sei qui a guardare quello che lei fà.
Devi lasciare che lei si muova dentro di te fino a farla diventare te o io non ti troverò mai, perchè riesco a trovare la lei che è se stessa e si muove in altri mondi ma non TE che la guardi vivere e vivi di quello che fà."

Mi sento scoraggiata e mi dice che va bene, si va bene, vivi ogni lacrima, ogni delusione, ogni passo falso, ogni cosa che ti capita, mi dice .Sorride. Prova a viverlo come se lo vivesse la lei che si muove. Prova e vedi.
Vedrai che se quello che provi è quello che prova lei servirà, lo sentirai tuo, altrimenti riuscirai a lasciarlo andare senza crearti problema alcuno
Che dire. Più chiaro di così.
Non io che vado lassù ma lei che scende quaggiù. (naa, non suona, non una o l'altra ma entrambe...mah)
Il problema è la mia memoria acquosa che mi fà disperdere ogni volta.
Balle eh.
Mi sà che lo sò.
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Mi rendo conto che sono nuda. In qualche modo lancio qualche fugace sguardo attorno, c'è un pò di luce e riesco a vedere vicino a me addormentati da una parte un drago e dall'altra una tigre. Sono ben grossi ma mi rendo conto che dormono profondamente. Devo allontanarmi ma ho freddo, improvvisamente mi rendo conto che è proprio il loro alito a scaldarmi.

Volevo riprendere l'analisi in mod più concentrato.
Non ho ancora bene capito cosa rappresentano queste due bestie, considerato qul che ho trovato in simbolismo dovrebbero rappresentare due forse opposte, maschile e femminile ad esempio.
Dove il drago è maschile e la tigre è fewmminile giusto?

Cercando di darmi una spiegaizone ho pensato che rappresentino la dualità, l'oscillazxione, che mi scalda (è quello che mi fà vivere normalmente) ma che devo in qualche modo riuscire a superare anche se ho paura. E' buio, c'è l'igmoto.
In questo senso le presenze che percepisco poi nel buio sotto i veli potrebbero essere delle tentazioni, degli stimoli che percepisco e che se cattussero la mia attenzione mi riporterebbero nel duale (ammesso che abbia azzeccato la metafora) ma in modo più rischioso perchè sono in un posto che non conosco e da cui non saprei tornare indietro...


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Trovo per terra una pietra, è nera e sembra piuttosto liscia, penso che battendola ne ricaverei una scintilla per accendermi un fuoco ma ho paura che il rumore svegli le bestie.
Allora mi addentro un pò di più nell'oscurità, riesco a percepire un pezzo di legno ma non sò se accendo la torcia se non sentiranno il rumore comunque vedranno la fiamma.
Mi accorgo ad un tratto che la pietra emana una fievole luce, è fioca ma è quanto mi basta per vedere appena dove metto i piedi. E comunque è luce mi rincuora.
La pietra è nera e liscia si ma emana una sorta di luce verde poi, quasi fluorescente.
All'inizoi voglio usarla come pietra focaia poi trovo persino il legno ma ho troppa paura che possa risvegliare il sonno delle belve e la tengo stretta in mano, cosa che la "accende".

La luce è molto flebile, non posso neanche dire che illuminasse qualcosa nel senso di un alone di luce come una candela ma comunque la sua presenza mi rincuora.
mi sà di talismano , si.
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Vecchio 14-02-2011, 00.23.59   #9
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Sono entrata in una grotta. Fà freddo ma ci sono entrata apposta.
Però è davvero freddo, e buio, e umido. Sono tutta rannicchiata accovacciata sulle gambe e con la testa fra le mani.

Mi rendo conto che sono nuda. In qualche modo lancio qualche fugace sguardo attorno, c'è un pò di luce e riesco a vedere vicino a me addormentati da una parte un drago e dall'altra una tigre. Sono ben grossi ma mi rendo conto che dormono profondamente. Devo allontanarmi ma ho freddo, improvvisamente mi rendo conto che è proprio il loro alito a scaldarmi.
Con uno sforzo cerco di alzarmi e tremando mi allontano piano per vedere come uscire. La luce è circoscritta alla zona dove dormono i bestioni. Se avanzo entro nel buio.

..
Non sono più tanto sicura che si tratti di un momento di introspezione.
Ho vicino a me i bestioni addormentati, perchè sognare un drago e uan tigre? Da quello che ho letto in simboli potrebbero rappresentare il maschile e il femminile, due energie (Ida e Pingali, può essere?), emisferi opposti, insomma, non ne ho idea

Ma stò li, sono nuda, quindi probabilmente priva delle solite sovrastrutture e mi devo allontanare ma lontano dai due bestioni c'è il buio e il pericolo.

Ho timore delle belve, tanto da non volerle svegliare ma in realtà è legata a loro sia la poca luca che il poco calore che percepisco....

Qualche suggerimento?
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Vecchio 16-03-2011, 01.36.36   #10
dafne
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Mi sono persa, sarà un caso? che mi ci metto volontariamente nella grotta. Sono entrata e poi aggiungo che ci sono entrata apposta.

Quello che rappresentano i bestioni di cui ricordo pochissimo (energia?) è assopito e da loro sprigiona sia il calore che un pò mi scalda e su di loro c'è quella poca luce che vedo.

Nonostante questo io decido di andare nel buio, di allontanarmi e di non accendere il fuoco anche se avrei il materiale per fare una torcia.

Come se ci fosse una rinuncia da fare, la rinuncia della sicurezza anche se pericolosa? Però trovo una pietra, nera e liscia, che mi dà una piccola fonte di luce (e di sicurezza).

E' curioso come alla fine sia qulacosa di piccolo, freddo e nero ad aiutarmi..per la serie l'aiuto arriva in modo inaspettato?

Il passaggio successivo è un passaggio di fiducia, mi pare, un punto fissato e via diritta, senza disperdere ad ascoltare quello che ho intorno.
Chissà se le oscure presenze possono essere i pensieri che mi viaggiano vicino e che normalmente mi sbrindellano in mille direzioni.

Alla porta vengo aiutata, o forse quando la apro Lui compare e mi accompagna in luoghi che già conosco, già visti in un certo lontano passato, le cupole i prati i colori me li ricordo.

E' quasi come se stessi cercando di recuperare un certo procedimento per avere l'accesso a quel mondo.

La cosa che mi ha colpita di più è che alla fine me ne devo andare e non voglio e mi dovrei tuffare in quel mare dove ho domato il leone-mostro nell'altro sogno, almeno quella è la sensazione che ho avuto.

Mi sistemano fisicamente prima, come un puzzle con i pezzi incasinati, poi trovo il libro con la mia storia e poi il momento del distacco. Quella mano che esce dal liquido mi ricorda la fine del sogno col leone quando cerco di entrare in quel mondo dove c'è la mia famiglia.

Forse stò solo facendo una gran confusione ma mi pare che ci possano essere dei legami.

Se qui il passaggio mi serve per andare a scuola nell'altro sogno faccio un passaggio più...ehm...definitivo oserei dire...ma forse no.

Lui mi ha detto che resto a guardare la Me che si muove ed è così, fin'ora ho lasciato che il film scorresse come se fosse una gigantesca fantasia della mia mente sulla quale poter ritornare e modificare a piacere nel tempo ma non è così. La pellicola è reale, si è impressa e si è srotolata.

Non devo cercare un principe ma un mendicante, così come è la piccola pietra nera a darmi forza per camminare e non la torcia. Ci rifletto su, direi che Suby ne sa molto più di me, lascerò che sia lui a guidarmi.
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Vecchio 25-12-2011, 20.09.59   #11
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E se la grotta fosse lo stato in cui sono?
Nuda, quasi incosciente scaldata dal respiro dei bestioni (maschile e femminile giusto?) quindi succube della famosissima e abusata dualità?

Devo muovermi, ho freddo, e c'è buio. Il vivere quotidiano praticamente...
La pietra potrebbe forse essere la fase del Nero? Se mi decidessi a muovermi...bon...le presenze dietro ai teli le tentazioni, i complessi o qualcosa di cui non ho conoscenza.
Di fatto il non conoscere mi permette di avanzare (me lo dice il mio amico dopo, i teli davanti a queste presenze come il muro liquido davanti a lui mi proteggono...).

Andando avanti senza distrarmi trovo la porta. Ovviamente non sò come si apre, se lo sapessi avrei già fatto la strada ma è solo una "prova" è la Lei che non sono che si muove e che sà cosa fare..o chi chiamare...

La Scuola.
Il passaggio medico è da esplorare, in altri sogni ho avuto accesso diretto qui invece mi hanno messo a posto...oppure è un'altra lezione, un ricordo di un percorso necessario per cui dovrei passare.
Altre volte ho avuto la sensazione di dover "disgregare" qualcosa di me in superficie per poi ricomporlo nel modo giusto.
Nel sogno dei "passaggi strani" mi metto un'armatura sulla quale una pietra elimina gli spuntoni e poi una cotta di simil-metallo mi fà ridiventare umana.
Anche qui ridivento umana, a sembianze intendo, dopo una precisa sequenza.
E vedo i miei compagni. Il libro avorio. La storia. Tutto mi riporta al diario mancato di questa città. Anche i ragazzi che si alzano..il ragazzo è Ray e la ragazza Sole.

Poi dovrei tornare ma non voglio.
Lui fà quello che fà in tutti gli altri sogni, aspetta e mi calma e quando lo faccio mi ritrovo nella realtà con un bellissimo principe che mi dice che stò sbagliando tutto.
Sono una mendicante. Nel sogno dei passaggi strani uscivo dalla grotta e mi trovavo con sandali saio e bastone...per la serie stai vivendo decisamente al di sopra delle tue possibilità......

Il mio compagno di viaggio mi chiede di fare la strada con lui e gli dico di si anche se sono sconvolta.

E nella mia testa Lui continua a parlarmi,forse sono due figure diverse forse no, evidentemente non ha importanza.

Primo passo quindi vincere il freddo e la paura e avanzare per cercare la pietra...
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