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Vecchio 20-09-2008, 23.49.54   #1
dafne
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Predefinito ricatti morali

In questi giorni nella mia vita quotidiana si stanno verificando degli avvenimenti che continuo a considerare a metà tra il meraviglioso e l'orrido.
Purtroppo per quanto in fondo a me riesca a percepire la bellezza di alcune prove non posso ancora fare del tutto a meno di andare in ansia e avere paura.

Devo dire che in un certo senso vi devo anche delle scuse per aver affrontato questa cosa con voi non come al solito nel modo diretto ma prendendola alla larga, ci ho riflettuto molto in questi giorni e credo che sia molto importante per me riuscire a capire anche questo oltre ai fatti in corso.

Parlando più chiaro, la giocostoria è un fatto reale e come qualcuno avrà già letto in Tag (o intuito) la Ex sono io.

Averla messa in quel modo la storia era, a prima vista, un tentativo di restarne fuori, di esserne spettatrice neutrale per continuare a rimanere fredda di fronte a meccanismi che generalmente mi colpiscono a fondo.
E forse c'era anche un pò di vergogna, ma di questo non sono ancora sicura. Non volevo che esprimeste dei giudizi su qualcuno di "vero", forse non ero ancora pronta a raccontarlo ma sentivo il bisogno di farlo, una sorta di necessità di spezzare quel muro di silenzio che si è sempre alzato tra il mio ex me e il mondo.
L'omertà mi rendo conto stasera era un laccio che mi saldava con forza a quel matto rendendomi, in un certo senso, sua complice.

In questi giorni ho vissuto tutti i vecchi condizionamenti, i ricatti morali ecc che vivevo tanti anni fa ma con una consapevolezza diversa. Sono riuscita, in un certo senso, a vedere le cause e gli effetti di certi suoi atteggiamenti,o più semplicemente il secondo fine in ogni sua mossa o frase, il meccanismo per cui riusciva a farci sentire in colpa e farci fare quello che voleva. Almeno in parte.

Anche se non sono solo i sensi di colpa su cui fà leva ma sul "dovere morale" di prendersi cura di lui.
In questi giorni ho definitivamente realizzato che non ho più, se mai l'avessi avuto, alcun obbligo nei suoi confronti, passato il giusto interessamento, l'età per affrontare i problemi e gli strumenti per farlo li ha tutti. E' la sua vita.

Far arrivare a Lei messaggi in cui si vaneggia del suo corpo ritrovato dai carabinieri, una telefonata fatta alla mamma da uno sconosciuto dicendo la stessa cosa e poi altri messaggi che lo riportano in condizioni gravi in un pronto soccorso mi hanno fatto vedere un orrido essere viscoso con cui non voglio più avere a che fare.
Mi sono sempre chiesta perchè ci si lascia colpire dai vampiri e più guardo questo fatto e più mi rendo conto che la realtà va ben oltre ogni mia più fervida immaginazione.

Stamattina il "morto" mi ha telefonato per sapere come stanno i bambini, volevo rispondergli "come se t'importasse" ma gli ho detto "bene, sono a scuola come sempre" gli ho chiesto come stava e mi ha detto "benino"..
Benino???? A momenti sua madre schiatta e lui mi dice benino??
Gli ho chiesto che cips di casino stesse facendo e mi ha detto "va bene va bene ho capito" e ha messo giù il telefono.
Come mi scatta l'ansia il senso di inadeguatezza quando qualcuno mi mette giù il telefono...ma sono mesi oramai che ho imparato a fregarmene di questi suoi scatti..

Non ci ho pensato due volte, ho subito chiamato mia suocera e le ho anche dato il numero da cui aveva chiamato, non ci ho neanche provato a richiamarlo, stamattina perchè non volevo essere coinvolta, perchè volevo che cuocesse nel suo brodo, stasera però mi rendo conto che è un altro pezzo di storia, così la mamma lo chiama, lo supplica, lui fà un pò di pianti e poi torna a casa.

Mi spiace non ci riesco, non riesco più a provare un briciolo di pietà, o meglio, ho pietà per ciò che era e quanto ha perso ma la persona che ho visto all'opera in questi giorni è un mostro di egoismo e di cattiveria.
Forse anche per questo ho inventato la giocostoria, per non dover affrontare questa parte di me che prova una repulsione totale e rimpiange che le pastiglie non le abbia per davvero prese.

Insomma, "se non mi vuoi bene mi ammazzo" o "se non mi vuoi bene me ne vado" o "se non mi vuoi bene non ti parlo più", in tutti questi meccanismi che mi colpiscono a morte c'è sempre una privazione, e c'è un tirar fuori, da parte mia, dell'attenzione del calore anche controvoglia. Forse un tempo funzionava ma adesso il meccanismo s'incanta, come un cd sporco nello stereo, salta e nei salti io preferisco aver freddo che recuperare calore in questo modo.
Mi è capitato di pensare che sottopormi a queste persone fosse il mio tentativo di darmi una scossa, di cadere talmente in fondo facendo un tale botto da dovermi rendere conto per forza di chi sono.

Sono una persona e sono libera come chiunque altro per la strada, non devo niente a nessuno se non quello che decido di dare. Ho delle responsabilità, non dei conti da pagare. Anche i bambini finalmente li vedo come bambini e non come un debito da saldare.

Io so che questo post è un pò confuso, sono tante le cose che volevo dire e non tutte ancora chiare ma come ho scritto di là la realtà supera di gran lunga le fantasie più torbide e più mi allontano dal palco su cui si recita questa più mi rendo conto che posso davvero farcela, che anche se fossi davvero stata una persona orribile non sono obbligata a continuare ad esserlo, che quella che stò vivendo è proprio la vita che voglio, non perchè è perfetta, o perchè ci sia tutto quello che volevo ma perchè è la mia e non permetterò più a nessuno, anche se solo in proposito, di portarmela via, neanche un pezzetto.

Ecco, adesso che ho detto tutta la verità, esposto la storia per come davvero è mi sento meglio, mi spiace di aver cercato di raccontarla come una favola ma avevo anche bisogno di sdrammatizzarla un pò. Oppure come ho già detto avevo vergogna a parlarne, a mostrare così palesemente la mia debolezza.

Ma anche questa è Daf
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Vecchio 21-09-2008, 23.18.21   #2
dafne
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ohh..

vuoi vedere che adesso comincio anche a volermi bene?


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Vecchio 22-09-2008, 01.16.18   #3
Grey Owl
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scrivere, condividere quello che dentro sentiamo aiuta in primis noi stessi. Un tempo credevo che il solo pensare le cose che avevo dentro bastasse per risolverle, mentre mi sbagliavo. Quello che hai scritto è molto importante per te, per farti chiarezza e ti ringrazio per averle condivise con noi. Hai trovato la forza per superare la vergogna e qualcosa si è spezzato rispetto a prima. il tuo "ohh.." rende bene la sensazione di liberazione da un peso.

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Vecchio 30-09-2008, 09.23.52   #4
dafne
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Predefinito "ma..se" ciuccia-energia

Stò osservando in questi giorni un ritorno della mia stanchezza cronica, stò osservando oggi che questa stanchezza è un modo comodo per chiudere gli occhi (e il resto) e non pensare più.

E' il mio modo, credo, per schivare la realtà, il presente, le responsabilità.
Perchè quando sono sveglia e in movimento lo stomaco è perennemente in ansia, stretto, è un continuo...e se dico...e se faccio...ma se dicesse...ma potrebbbe...ma sarebbe..

Sono perennemente in oscillazione tra passato e futuro, in modo inconscio continuo ad andare alle esperienze passate e rielaborare da quelle un possibile futuro.

In realtà è una fatica del tutto inutile vero?
Voglio dire, si, nel passato ci sono delle informazioni che mi sono utili per decidere del presente, su come comportarmi, ma è come se non riuscissi a slegare le informazioni utili da tutto l'avvenimento tirandomi dietro non solo le cause scatenanti del fatto ma traslando nel fututo anche le conseguenze, senza tener conto che a viverle è una Daf almeno un pò diversa.

Un esempio scemo, per fare gli esami del sangue mi sono sempre fatta accompagnare perchè nell'attesa mi agitavo e dopo il prelievo svenivoo. E' come se invece di prendere solo l'informazione utile "durante l'attesa mi agito" traslassi tutto l'avvenimento continuando a riprodurlo.

In questo esempio specifico, per dire, anni fà invece sono riuscita a tirar fuori l'informazione utile, a distrarmi mentre aspettavo e ad affrontare con meno carica ansiosa il prelievo. Non sono più svenuta.

Oggi mi ritrovo a dover prendere definitivamente una decisione importante, so di averla presa profondamente ma sento anche che tutti questi ma-se-però mi stanno continuamente facendo rimbalzare ... come se avssi fatti il tuffo dal ponte con l'elastico e fossi rimasta li appesa a dondolare come un salame..

Grazie alle informazioni del passato ho preso una decisione che non posso definire giusta ma piuttosto la migliore per me, però tutto il vissuto accanto a quelle informazioni mi stanno mettendo addosso proprio quella paura che invece non dovrei più avere...

Si capisce cosa voglio dire? Ed è così o mi stò facendo un film? (per usare un'espressione giovanile)

Ultima modifica di dafne : 30-09-2008 alle ore 09.33.45. Motivo: eh..dislessia acuta stamattina...
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Vecchio 30-09-2008, 09.43.30   #5
Sole
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Oggi mi ritrovo a dover prendere definitivamente una decisione importante, so di averla presa profondamente ma sento anche che tutti questi ma-se-però mi stanno continuamente facendo rimbalzare ... come se avssi fatti il tuffo dal ponte con l'elastico e fossi rimasta li appesa a dondolare come un salame..

Grazie alle informazioni del passato ho preso una decisione che non posso definire giusta ma piuttosto la migliore per me, però tutto il vissuto accanto a quelle informazioni mi stanno mettendo addosso proprio quella paura che invece non dovrei più avere...

Si capisce cosa voglio dire? Ed è così o mi stò facendo un film? (per usare un'espressione giovanile)
In genere abbiamo paura di cambiare e i mille dubbi sono le avversità da affrontare e schivare per poter proseguire. Ci ancoriamo a quello che conosciamo a ci procuriamo ansia proprio per convincerci che forse è meglio il prima che conosciamo piuttosto che il dopo ignoto nonostante appare la cosa migliore.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 30-09-2008, 09.57.03   #6
dafne
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In genere abbiamo paura di cambiare e i mille dubbi sono le avversità da affrontare e schivare per poter proseguire. Ci ancoriamo a quello che conosciamoa ci procuriamo ansia proprio per convincerci che forse è meglio il prima che conosciamo piuttosto che il dopo ignoto nonostante appare la cosa migliore.
Io invece ho la sensazione di non essere ancorata per nulla, di essere in continuo salto tra ciò che è avvenuto e quello che immagino potrebbe avvenire,in mille modi diversi, ed è proprio questo movimento a darmi ansia. Perchè tra l'altro non ne ho alcun controllo.

Come la nausea se siamo su una nave che rolla...

Non so spiegarmi meglio.

E' come l'attesa in sala d'aspetto per fare il prelievo, un avvenimento conosciuto che si è già riprodotto in quel modo diverse volte e la stasi in cui resto. E' come se non riuscissi a sopportare l'attesa perchè in quel momento ho dentro un tale caos da mettere in crisi tutto il sistema.

Tant'è... non riesco nemmeno a spiegarmi per bene..
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Vecchio 30-09-2008, 10.21.24   #7
Sole
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No no, ti sei spiegata benissimo e con ancorarsi intendevo le catene verso il passato e la spinta verso il futuro che fa paura e mette ansia così come abbandonare le certezze.
Certezze anche pessime contro incertezze potenzialmente (dipende da noi) ottimali.
Forse perchè non hai ancora davvero deciso?
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Vecchio 30-09-2008, 13.18.10   #8
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In questo esempio specifico, per dire, anni fà invece sono riuscita a tirar fuori l'informazione utile, a distrarmi mentre aspettavo e ad affrontare con meno carica ansiosa il prelievo. Non sono più svenuta.
Qui a mio avviso c'è la chiave... in quell' "informazioni" e a quanto allarghiamo il significato del termine.
Finchè restano informazioni mentali non abbiamo tirato fuori tutto quel che potevamo dall'esperienza passata. Invece le informazioni contenute nel passato riguardano tuto il nostro vissuto e quindi come il nostro essere si modifica in base a quello stimolo.

Il discorso è quello della ricapitolazione... quasi mai dalle esperienze che viviamo traiamo fuori tutto, perchè non siamo mai bene svegli quando ci capitano. La ricapitolazione ci permette di tirare fuori dall'esperienza anche tutto il vissuto e quindi tutta l'energia che abbiamo lasciato li, nel passato (che poi rende l'esperienza ancora attuale, ovvero ad ogni prova del sangue rivivi le altre o quel vissuto).

Se succhiamo fuori le energie che abbiamo abbandonato (che continuiamo ad abbandonare... disperdere) da una certa esperienza, ecco che la prossima sarà finalmente nuova.
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