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Vecchio 03-02-2008, 21.39.10   #1
Uno
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Predefinito Le Cinque Leggi della biblioteconomia applicate a tutto

Premessa, per chi non ne ha mai sentito parlare le cinque leggi sono quelle enunciate da Shiyali Ramamrita Ranganathan un matematico e bibliotecario indiano.
Sono rivolte alla gestione di una blibioteca, alla filosofia che dovrebbe sottostare alla nascita, andamento, crescita ed evoluzione di una biblioteca.
In maniera semplificata queste dicono:
  1. I libri sono fatti per essere usati
  2. Ad ogni lettore il suo libro
  3. Ad ogni libro il suo lettore
  4. Non far perdere tempo al lettore
  5. La biblioteca è un organismo che cresce
Sono sicuro che qualcuno si sarà già accorto che sostituendo "libro" e "lettore" e "biblioteca" queste leggi valgono per tutti gli organismi, istituzionali, biologici o di altro tipo.

Riferendoci allo scopo originale della loro formulazione possiamo vedere come funzionano queste leggi.

La prima legge ci dice che le risorse all'interno dell'organismo debbono essere usate, nello scopo originario le risorse sono i libri, ma potremmo dire informazione, potremmo dire conoscenza, potremmo dire soldi, energia.. insomma ogni cosa che può essere una risorsa.
La seconda e la terza a prima vista sembrano ridondanti (in sintesi che hanno la stessa funzione, fanno lo stesso lavoro) in realtà c'è una sottigliezza importante. Una persona profonda può accogliere un concetto importante, un'idea stupida è raccolta solo da una persona stupida, semplificando al massimo... si potrebbe anche far l'esempio televisivo, un intellettuale cercherà una trasmissione intelligente, al contario esistono alcuni tipi di trasmissioni piuttosto povere di contenuto, dire leggere non è esatto, perchè ci sono persone adatte per vederle.
La quarta legge ci dice che una volta che le prime tre, soprattutto la 2° e la 3°, sono soddisfatte, bisogna che il destinario di quella risorsa possa usufruirne il prima possibile, potrebbe essere che il tempo di quella persona per quella risorsa termini velocemente per dover far spazio ad altro, è un'occasione persa per entrambi, per la risorsa che non assolve la sua funzione e per la persona che non potrà avvalersi, sperimentare quella risorsa.
La quinta legge vede l'insieme in movimento, soprattutto postula che una biblioteca non sono solo libri, senza i lettori non sarebbe una biblioteca ma un deposito di libri, senza i libri sarebbe un ritrovo per chissà che... ma in quanto biblioteca è inevitabile che rispettando gli altri punti aumentino i libri e i lettori, i libri devono aumentare per far i che ci sia sempre quello giusto per ogni lettore, i lettori aumentano perchè trovano il libro giusto.

A prima vista possono sembrare delle banalità, ma provate a rifletterci, provate a spostare il tutto su altri organismi, su forme di vita, su organizzazioni, gruppi, su oggetti quali pc, su una casa, su un albero.... su tutto insomma.
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Vecchio 04-02-2008, 21.04.36   #2
griselda
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Ho provato a fare le prove come hai suggerito, ne ho fatte diverse e ne ho scelta una da postare per vedere se funziona come esempio.

Le capacità sono fatte per essere usate
Ad ogni persona le sue capacità
Ad ogni capacità la sua persona
Non far perdere tempo alla persona
L’Essere è un organismo che cresce

Accettarsi per quello che si è, ogni persona ha le sue capacità, ad ogni capacità corrisponde una persona. Non bisogna perdere tempo perché l’Essere è un organismo che cresce e quindi usando ciò che si è capaci si cresce.
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Vecchio 05-02-2008, 10.53.49   #3
Uno
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Funziona, funziona, come esempio e nella realtà Grii.
Nell'originaria formulazione dovrebbe essere evidente maggiormente ma anche nelle trasposizioni si può osservare che:
se io sono adatto ad un certo tipo di libri, leggendoli, quali che siano, aumenterà la mia cultura, quanto meno la padronanza della lingua, di conseguenza diverrò adatto a libri più impegnativi e libri più impegnativi diventeranno adatti a me.
Ecco che crescerà la biblioteca, perchè io come lettore ne usufruirò maggiormente, nuovi libri arriveranno perchè necessari etc...

Idem nel tuo trasporto del concetto sull'Essere, se io uso le capacità che mi sono date per la mia costituzione ne affinerò altre etc.... se non le uso rimarranno sprecate etc etc.

Non perdere tempo merita un'ulteriore chiarimento, nella formulazione originaria non significa che un lettore debba leggere un libro in 10 secondi, significa che il lettore deve trovare il prima possibile il suo libro, prima che si distragga con altro. Trasportando l'Essere deve scoprire le sue predisposizioni il prima possibile, comprenderle ed utilizzarle, poi non è detto che le usi in un mese, probabilmente per alcune di esse occorrerà quasi una vita , ma solo avendo coscienza di queste potrà rivolgere l'attenzione anche ad altro nel famoso sviluppo del 5° punto.

Altro esempio potrebbe essere la storia come organismo "biblioteca", le nazioni come "lettori" e gli individui come "libri", oppure il pc come biblioteca, i software come lettori, i documenti come libri. Ancora una cantina come biblioteca, i degustatori come lettori, i vini come libri etc etc.... è trasportabile in tutto.

Il succo è che bisogna agevolare l'incontro tra soggetto ed oggetto e nel più breve tempo possibile, questo fa crescere, evolvere e sviluppare il sistema che origina entrambi.
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Vecchio 03-03-2008, 18.39.17   #4
Uno
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E se al posto di biblioteca mettessimo universo? (o almeno pianeta Terra)

Io sostengo che la "biblioteca" pianeta Terra e l'Universo stesso sono ben organizzati in tal senso, se fosse per loro non ti farebbero perdere tempo, se valutiamo il discorso olografico in cui ogni minima particella contiene le informazioni del Tutto, nessuno avrebbe da perdere tempo.
Eppure qualcosa impedisce che un flusso continuo e costante di informazioni (libri) arrivi a tutti, ci sono quelli che in informatica si definirebbero "colli di bottiglia", dei percorsi che restringono i flussi.
La Storia è piena di questi colli.
Perchè si verificano periodicamente le condizioni per cui questi colli di bottiglia impediscono all'informazione di arrivare a più "lettori" possibile?
Sarebbe facile fare dietrologia e dire che qualche governo occulto lavora in tal senso, non è neanche poi tanto errato eppure se questi governi non ci fossero si inventerebbero.

Voglio "ipotizzare" alcuni perchè della cosa:
L'universo (cioè la biblioteca) non può crescere più velocemente di tot....
I lettori non amano leggere o perdono troppo tempo a scegliere i titoli
All'interno delle biblioteche con il tempo si sono create delle strutture che distolgono dal vero scopo della biblioteca, per esempio dei bar o punti di ristoro etc...

Ce ne sono altri ma parlare da solo non mi è mai piaciuto
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Vecchio 04-03-2008, 00.33.22   #5
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Voglio "ipotizzare" alcuni perchè della cosa:
L'universo (cioè la biblioteca) non può crescere più velocemente di tot....
I lettori non amano leggere o perdono troppo tempo a scegliere i titoli
All'interno delle biblioteche con il tempo si sono create delle strutture che distolgono dal vero scopo della biblioteca, per esempio dei bar o punti di ristoro etc...

Ce ne sono altri ma parlare da solo non mi è mai piaciuto
L'ipotesi che l'universo non possa crescere più velocemente di tot non spiegherebbe da sola l'esistenza dei coli di bottiglia.
Anzi, se non far perdere tempo significa andare alla velocità massima possibile, al contrario non prevederebbe neanche le accelerazioni necessarie ai successivi rallentamenti (colli di bottiglia).

Se i lettori amano perdere tempo non è un problema della biblioteca, tuttavia potrebbe sicuramente causarne. Se il lettore, magari molti lettori, stanno molto tempo a cincischiare davanti alle costolette dei titoli ecco che quelli che sono in fila dietro di loro perdono tempo a loro volta e così perde tempo il Tutto.
Questo espande il discorso in molte direzioni, tra cui qualcosa di cui si dovrebbe parlare in "responsabilità spirituale" e che sinteticamente corrisponde al fatto che se perdo tempo io non sono responsabile solo verso di me ma anche verso tutti gli altri a cui faccio perdere tempo, indirettamente ma sostanzialmente, e verso l'universo stesso.

Le strutture che distolgono potrebbero essere anche nate per difendersi da chi ama indugiare a lungo davanti alle costolette... ovvero come risposta ad una serie di colli di bottiglia. Rallentamenti generali magari ma non necessriamente intasi.
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Vecchio 04-03-2008, 01.31.33   #6
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Mettiamo il pianeta Terra(biblioteca) ... la prima legge asserisce che ogni risorsa(libro) del pianeta Terra deve essere usata che sia il mare, la terra, l'aria e tutte le energie che essa ci dona.
Ad ogni uomo (lettore) la sua risorsa (libro) e ad ogni risorsa il suo uomo. Il che ci dice che a seconda dell'uomo la Terra offre la sua risorsa adeguata ed anche che a seconda della risorsa (che sia carbone, legno o vento) essa potrà essere usata da un uomo che la sappia cogliere e apprezzare il giusto valore.
La quarta legge dice (che non bisogna far perdere tempo al lettore ovvero nello specifico s'intende) non sperperare le energie che offre la Terra.
La quinta legge dice che la Terra è un'organismo che cresce assieme agli uomini mediante le energie della Terra stessa. Essendo un organismo vivente che cresce esso si sviluppa ed evolve.

Cosa allora impedisce questo flusso continuo? Cosa sono questi colli di bottiglia?
Sono le guerre e le carestie, gli inquinamenti e le deforsetazioni. Il nero della Terra che la trattiene dallo sviluppo e con lei l'uomo.
Gli uomini non apprezzano le risorse della Terra e perdono tempo nel cercare nuovi modi per inquinare (ma ci permettono di viaggiare comodi ognuno nella propra automobile). Utilizzano energie inquinanti (come il carbone ed il petrolio) senza rimediare ai danni. Oppure sfruttano luoghi senza rispettare i cicli di vita di quei luoghi. Stravolgono il ciclo naturale lasciando sterile la Terra.
Come se i lettori entrando in bilbioteca alla ricerca del libro della felicità buttassero all'aria tutti i libri e li strappassero. Forse questi sono alcuni esempi di colli di bottiglia.
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Vecchio 04-03-2008, 18.23.45   #7
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Alcuni dei colli di bottiglia che impediscono questo flusso regolare possono essere alcune risorse in mano a pochi uomini, come se pochi lettori della biblioteca monopolizzassero i libri più importanti come se ne fossero gli unici proprietari penalizzando così tutti gli altri che si metterebbero a litigare per poterne usufruire.
Questo flusso funziona solo se tutti i lettori hanno tutto a disposizione, ognuno facendone l'uso migliore, altrimenti si forma un collo di bottiglia che restringe i flussi provocando non pochi squilibri in tutto il sistema, facendo perdere tempo agli altri lettori e impedendo al sistema stesso di crescere, i libri una volta letti andrebbero restituiti per metterli a disposizione di altri lettori, poi fra i lettori ci saranno senz'altro degli scrittori che produrranno altri libri per ingrandire la biblioteca a beneficio di tutti.
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Vecchio 04-03-2008, 23.54.35   #8
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Perchè si verificano periodicamente le condizioni per cui questi colli di bottiglia impediscono all'informazione di arrivare a più "lettori" possibile?
Forse anche perchè i "lettori" non sono ancora pronti a leggere certi "libri", le informazioni nel migliore dei casi non sarebbero capite e al massimo ignorate, nel peggiore verrebbero distorte e usate male facendo danni.
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Vecchio 05-03-2008, 00.55.03   #9
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Forse anche perchè i "lettori" non sono ancora pronti a leggere certi "libri", le informazioni nel migliore dei casi non sarebbero capite e al massimo ignorate, nel peggiore verrebbero distorte e usate male facendo danni.
O certi libri esistono nel regno delle idee ma vanno ancora stampati, quando molti lettori iniziano a sentire la necessità che si tratti quell'argomento le loro intenzioni nel collo della bottiglia come in un imbuto si pressano e condensano i libri.

Versione poetica ma non fantasticata, in ogni evoluzione ci deve essere un'insieme che sotto pressione, come in un frantoio, si unisce dando vita ad un nuovo succo, condensato appunto.
Quindi il tempo di rallentamento, a prescindere da chi materialmente lo produce (guerre, lobby, male o che altro) è necessario perchè le forze vadano a pressare per la nascita di nuova vita.
Insomma se non esistessero i rallentamenti bisognerebbe inventarli... e c'è chi li inventa
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Vecchio 06-03-2008, 00.39.59   #10
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O certi libri esistono nel regno delle idee ma vanno ancora stampati, quando molti lettori iniziano a sentire la necessità che si tratti quell'argomento le loro intenzioni nel collo della bottiglia come in un imbuto si pressano e condensano i libri.

Versione poetica ma non fantasticata, in ogni evoluzione ci deve essere un'insieme che sotto pressione, come in un frantoio, si unisce dando vita ad un nuovo succo, condensato appunto.
Quindi il tempo di rallentamento, a prescindere da chi materialmente lo produce (guerre, lobby, male o che altro) è necessario perchè le forze vadano a pressare per la nascita di nuova vita.
Insomma se non esistessero i rallentamenti bisognerebbe inventarli... e c'è chi li inventa
Se per ipotesi al posto di biblioteca usassimo la parola scuola, come organismo, se ne potrebbe dedurre che certi rallentamenti sono inventati da un buon Maestro per gli studenti.. in modo che gli studenti sentano ad un certo punto la necessità di studiare secondo un loro interesse , le loro intenzioni pressate tutte insieme danno vita al succo di cui hanno bisogno..

Si potrebbe dire che il rallentamento è necessario per avere la spinta giusta per una successiva accelerazione?

Anche se apparentemente non c'entra con il discorso, questo potrebbe spiegare (almeno in parte) il perchè delle stagioni..
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