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Vecchio 10-06-2007, 02.07.28   #1
Shanti
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Predefinito Sopportazione

Quando vivendo ci si trova di fronte a situazioni difficili, a volte estreme, può essere di conforto il credere che non può arrivare qualcosa di più grande di quanto si possa sopportare. Eppure succede spesso di vedere persone che sembrano non riuscire a reggere, qualcosa fa “crac”, si spezza, nel migliore (per modo di dire) dei casi si finisce per affidarsi a qualcuno che potrebbe essere uno psicoterapeuta, in altri casi ben peggiori qualcuno rimane prigioniero nella propria mente spezzata, dentro un corpo imbottito e limitato nei movimenti dagli psicofarmaci e soprattutto dentro le mura di qualche ospedale psichiatrico. Nei casi più estremi si cerca la morte. In tutti questi casi, se è vero quello che ho detto sopra nella prima frase, che cosa succede? In una situazione una persona potrebbe trovare dei punti di forza, un’altra persona nella stessa situazione potrebbe non farcela. Il peso sembra più grande di quello che poteva sopportare, eppure non lo dovrebbe essere, qual è la ragione? L’unica spiegazione che sono riuscita a darmi è che forse è un’esperienza che era da fare, che serviva, anche il rincorrere e trovare la morte in quel modo. Ma non mi convince…
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Vecchio 10-06-2007, 11.03.31   #2
Uno
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I nostri limiti di sopportazione sono ben più alti di quello che crediamo Sha, dipende da noi quanto vogliamo spingerci sulla "scala". Che sono esperienze necessarie non si può negare, che a volte si potrebbe scegliere di utilizzare intensità minori è pur vero.
Se un bambino deve andare a scuola, vai nella sua camera, gli dici con tono gentile: "Marietto, è ora, alzati" e dopo 10 minuti non si alza che fai? Torni e alzi un pochino la voce... se non si sveglia ancora che fai? Etc etc
La vita a differenza nostra non pensa mai: "poverino è stanco, oggi lo lascio a casa", non ha questi pietismi....
Non ci sono esperienze da fare per forza anche se campi che non abbiamo finito di esplorare è facile che ci si presentino in continuazione, magari quando meno ce lo aspettiamo, nel nostro essere psico-fisico conteniamo (comprendiamo) già alcune caratteristiche... definiamole genetiche per semplicità, risolte... vissute o come preferiamo dire, quelle esperienze o non ci capitano oppure capitano ma le viviamo come comparse per recite altrui.
Le zone ir-risolte (parola significativa) del nostro essere invece danno vita ad esperienze forti (non sempre negativamente, anche se spesso arriviamo al negativo perchè più forte) ma come detto sopra potrebbero non essere necessarie, facciamo un esempio (per quanto stupido):
mettiamo che la mia esperienza da fare sia comprendere la fatica... potrei farlo dovendo fare lavori pesanti, ma anche facendo escursioni in montagna per esempio....
Se aspetto di essere costretto a quell'esperienza le vicende si incasellano in
maniera tale che non ho scelta, devo prendere quello che passa il convento... e dato che praticamente sempre, quello che vivo oggi è il frutto di azioni si anni fa spesso tocca subire... però se iniziamo a scegliere oggi fra qualche tempo il discorso cambierà.

Per questo bisognerebbe aiutare i bambini nel prepararsi, per non trovarsi incasellati in percorsi negativi, di sofferenza obbligati a 20 anni.... questo non significa dargliele tutte vinte anzi.. forse il contrario... ma questo è un'altro discorso.
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Vecchio 10-06-2007, 16.48.34   #3
stella
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Quando vivendo ci si trova di fronte a situazioni difficili, a volte estreme, può essere di conforto il credere che non può arrivare qualcosa di più grande di quanto si possa sopportare.
[..............................]
In una situazione una persona potrebbe trovare dei punti di forza, un’altra persona nella stessa situazione potrebbe non farcela. Il peso sembra più grande di quello che poteva sopportare, eppure non lo dovrebbe essere, qual è la ragione? L’unica spiegazione che sono riuscita a darmi è che forse è un’esperienza che era da fare, che serviva, anche il rincorrere e trovare la morte in quel modo. Ma non mi convince…
Ti posso riportare la mia esperienza personale sulla sopportazione, nella mia vita ho dovuto sopportare cose estreme, e quando si è in una situazione estrema veramente, come una depressione profonda da cui ci vogliono anni per uscire e vorresti solo morire, oppure un grave dissesto finanziario, o la perdita di tutte le sicurezze della vita, che ti fa dire "più in basso di così non si può andare..." e invece arriva sempre qualcosa che è ancora peggiore... mi viene da chiedermi come si fa a sopportare e superare tutto questo e sopravvivere.... e mi viene da pensare che la maggioranza della gente non prova tutto questo e appena ha una contrarietà sembra che tutti gli schemi di vita saltino....
oppure al contrario che altri sopportano anche di peggio....

Non ti so dire cosa sia, ma penso che la sopportazione è molto simile al dolore.... ognuno ha una sua soglia dopo la quale il dolore sembra insopportabile, e quando arriva un dolore più forte ci si chiede come si fa a sopportarlo...

Anche io sono convinta che ciascuno di noi può sopportare molto più di quello che crede.... alla fine si è come anestetizzati, e non esiste una cosa che non si possa sopportare..... ma questo si interiorizza quando questa cosa arriva.... non prima....
però, come dice Uno, succede che delle scelte poco azzeccate ci mettono in questi frangenti, meglio sarebbe provare la propria sopportazione in cose che scegliamo noi e non che ci si parano davanti senza possibilità di evitarle....
Provare un po' di tutto nella vita per essere per così dire "vaccinati" a qualsiasi esperienza....
Ma penso anche un'altra cosa: se dovessi affrontare tutto daccapo, anche se "vaccinata" non so se riuscirei a sopportarlo.... come quando hai mal di denti e ti è appena passato.... ma sai che domani ti potrebbe tornare più forte..... non è una consolazione sapere che l'hai già sopportato, perchè ogni volta è nuovo....
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Vecchio 11-06-2007, 00.23.42   #4
Shanti
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Originalmente inviato da Uno
Non ci sono esperienze da fare per forza anche se campi che non abbiamo finito di esplorare è facile che ci si presentino in continuazione, magari quando meno ce lo aspettiamo, nel nostro essere psico-fisico conteniamo (comprendiamo) già alcune caratteristiche... definiamole genetiche per semplicità, risolte... vissute o come preferiamo dire, quelle esperienze o non ci capitano oppure capitano ma le viviamo come comparse per recite altrui.
Questo un po' mi chiarisce delle cose, grazie Uno, è proprio il fatto di vedere ripetersi più volte una esperienza che mi faceva pensare di non essere riuscita a capire nulla la volta precedente. Beh chiaro che se l'avessi risolta non me la ritroverei davanti uguale, ma è vero anche che ogni volta c'è una cosa in più, un aspetto diverso, e a questo punto credo sia corretto dire inesplorato, e anche a viverla come comparsa.
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Originalmente inviato da Uno
Le zone ir-risolte (parola significativa) del nostro essere invece danno vita ad esperienze forti (non sempre negativamente, anche se spesso arriviamo al negativo perchè più forte) ma come detto sopra potrebbero non essere necessarie, facciamo un esempio (per quanto stupido):
mettiamo che la mia esperienza da fare sia comprendere la fatica... potrei farlo dovendo fare lavori pesanti, ma anche facendo escursioni in montagna per esempio....
Beh se non altro il ripetersi dell'esperienza è un modo per capire che cosa ci sia da comprendere in questa e scegliere diversamente. Come nell'esempio del bambino, se alla fine non vuole essere buttato giù dal letto si alza al primo richiamo, meglio ancora se lo fa da solo senza dover essere chiamato.
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Originalmente inviato da stella
Ma penso anche un'altra cosa: se dovessi affrontare tutto daccapo, anche se "vaccinata" non so se riuscirei a sopportarlo.... come quando hai mal di denti e ti è appena passato.... ma sai che domani ti potrebbe tornare più forte..... non è una consolazione sapere che l'hai già sopportato, perchè ogni volta è nuovo....
Questo lo capisco, a volte mi sono detta la stessa cosa: non riuscirei a sopportarlo di nuovo. E invece...
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Vecchio 11-06-2007, 00.40.20   #5
Ray
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Provare un po' di tutto nella vita per essere per così dire "vaccinati" a qualsiasi esperienza....
Ma penso anche un'altra cosa: se dovessi affrontare tutto daccapo, anche se "vaccinata" non so se riuscirei a sopportarlo.... come quando hai mal di denti e ti è appena passato.... ma sai che domani ti potrebbe tornare più forte..... non è una consolazione sapere che l'hai già sopportato, perchè ogni volta è nuovo....
Questa cosa del vaccino però è interessante, anche se forse la usiamo a sproposito a volte o la capiamo male.

Il vaccino serve (o dovrebbe) a fare sopportare al corpo un problema blando, in modo che impari a fare fronte allo stesso problema solo più grosso se e quando dovesse presentarsi...

Noi pensiamo che vaccinati siamo immuni e non veniamo colpiti, invece semplicemente il corpo sa come fare, ha l'esperienza, e affronta bene in modo automatico... in campo diciamo psicologico dovrebbe essere lo stesso credo, solo che non va in automatico...
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