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Vecchio 17-04-2008, 12.25.33   #1
Kael
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Predefinito L'uomo sceglie meccanicamente senza coscienza

Oggi ho sentito in sottofondo questa notizia in radio, praticamente dei ricercatori di un'università tedesca (di cui non ricordo il nome) studiando dei tennisti durante delle partite, si sono resi conto che il cervello umano non "pensa" durante un colpo, ma agisce istintivamente. In soldoni quindi il tennista non è cosciente nell'immediatezza del colpo di cosa accade, se ne renderà conto solo dopo che l'informazione sarà inviata al cervello. Non sarà nemmeno cosciente di dove finirà la pallina, se l'avversario è a destra con ogni probabilità lui l'avrà indirizzata a sinistra, ma in realtà non è lui il "responsabile", qualcosa in lui avrà scelto al suo posto.

Da questo i ricercatori hanno ipotizzato che in tutto il resto della nostra vita non siamo mai veramente coscienti nell'attimo in cui succedono le cose, le percepiamo in "differita" (anche se solo di pochi micro secondi) dopo che abbiamo già agito. E se dunque nell'immediatezza non eravamo coscienti, chi ha agito per noi?

I ricercatori parlano di meccanismi che il cervello impara nel corso della crescita, che dipendono dalla nostra esperienza, dall'ambiente, etc.. e la loro sintesi finale è la seguente: l'uomo è totalmente irresponsabile delle sue azioni, in ogni aspetto della sua vita. Agisce istintivamente in base ai meccanismi formatisi nel suo cervello.

La notizia poi finiva con un commento personale della dj: "Ma allora anche i criminali non sono veramente responsabili delle loro malefatte? Mah...." e allora mi è venuta in mente la frase di un Uomo circa due mila anni fa "Perdonali Padre, essi non sanno quello che fanno..."

Purtroppo ho sentito la notizia solo di sfuggita, mi piacerebbe approfondirla meglio, magari se qualcuno ha qualche notizia in più...
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Vecchio 17-04-2008, 17.31.00   #2
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La notizia poi finiva con un commento personale della dj: "Ma allora anche i criminali non sono veramente responsabili delle loro malefatte? Mah...." e allora mi è venuta in mente la frase di un Uomo circa due mila anni fa "Perdonali Padre, essi non sanno quello che fanno..."
Nel momento in cui il tennista colpisce la pallina è responsabile di quello che fa....
che poi la pallina vada a centro o fuori è un altro discorso....
Rapportando questo nella vita non si può dire che non sappiamo quello che facciamo, perchè sappiamo qual'è la nostra intenzione... anche se passa una frazione di secondo tra la nostra azione e il rendercene conto... la volontà però era quella di lanciare la pallina sapendo già che questa in qualche punto doveva arrivare.
Se nell'attimo in cui accadono le cose non siamo coscienti, per noi ha agito la parte più spontanea di noi, la nostra vera essenza, questo può succedere anche quando qualcuno compie un gesto eroico, se fosse stato a ragionarci su forse non lo avrebbe fatto...
Per cui un omicida è responsabile, perchè la sua essenza corrisponde all'azione...

La frase di Gesù si riferisce al fatto che non si rendevano conto delle conseguenze del lancio (metaforicamente della pallina) ma l'intenzione era quella, anche se in questo caso non si rendevano conto di chi avevano di fronte....
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Vecchio 17-04-2008, 18.29.09   #3
Astral
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Il problema infatti è cosa significa utilizzare troppo la razionalità?

Avere tutto sotto controllo oltre che impossibile è anche deleterio.

Io sto facendo proprio questa esperienza nel canto, tra virgolette: mi è stato detto che sono troppo di testa, che controllo tutto, e tecnicamente è perfetto, ma che poi perdo spontaneità.

Si può essere consapevoli di ogni proprio gesto, ma in certi casi credo che debba agire qualcos'altro.

Quando ti bruci una mano, non pensi che devi toglierla, automaticamente ti si toglie da sola ( non so se avete provato con l'acqua calda).

Se parliamo degli assassini, possiamo dire che c'è chi agisce preso dalla rabbia e non ci capisce più nulla e c'è invece chi lucidamente ha archiettato con la mente tutto nei minimi dettagli.

Forse quando si parla di scelte esistenziali, beh.. li magari non dovremmo scegliere meccanicamente.

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Vecchio 17-04-2008, 18.35.04   #4
turaz
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tu canti astral?
ti sei mai accorto che il tuo corpo quando emetti suono agisce come una cassa di risonanza e nel momento in cui invece di "controllare" osservi la dinamica e il movimento dell'onda sonora al tuo interno il suono che emetti ha connotazioni molto differenti?

serve equilibrio
da una parte l'osservazione ti permette di controllare in un certo qual modo dall'altra ti permette di essere spontaneo e libero da condizionamenti.
prova a far emergere il testimone interiore anche quando canti.
noterai da solo la differenza
questo a mio parere
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Vecchio 17-04-2008, 18.38.41   #5
Ray
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Oggi ho sentito in sottofondo questa notizia in radio, praticamente dei ricercatori di un'università tedesca (di cui non ricordo il nome) studiando dei tennisti durante delle partite, si sono resi conto che il cervello umano non "pensa" durante un colpo, ma agisce istintivamente. In soldoni quindi il tennista non è cosciente nell'immediatezza del colpo di cosa accade, se ne renderà conto solo dopo che l'informazione sarà inviata al cervello. Non sarà nemmeno cosciente di dove finirà la pallina, se l'avversario è a destra con ogni probabilità lui l'avrà indirizzata a sinistra, ma in realtà non è lui il "responsabile", qualcosa in lui avrà scelto al suo posto.

Da questo i ricercatori hanno ipotizzato che in tutto il resto della nostra vita non siamo mai veramente coscienti nell'attimo in cui succedono le cose, le percepiamo in "differita" (anche se solo di pochi micro secondi) dopo che abbiamo già agito. E se dunque nell'immediatezza non eravamo coscienti, chi ha agito per noi?

I ricercatori parlano di meccanismi che il cervello impara nel corso della crescita, che dipendono dalla nostra esperienza, dall'ambiente, etc.. e la loro sintesi finale è la seguente: l'uomo è totalmente irresponsabile delle sue azioni, in ogni aspetto della sua vita. Agisce istintivamente in base ai meccanismi formatisi nel suo cervello.

La notizia poi finiva con un commento personale della dj: "Ma allora anche i criminali non sono veramente responsabili delle loro malefatte? Mah...." e allora mi è venuta in mente la frase di un Uomo circa due mila anni fa "Perdonali Padre, essi non sanno quello che fanno..."

Purtroppo ho sentito la notizia solo di sfuggita, mi piacerebbe approfondirla meglio, magari se qualcuno ha qualche notizia in più...
Dai che prima o poi "scoprono" il centro motore...

Sono abbastanza d'accordo con questa esposizione (non ho approfondito la notizia comunque, cercherò, adesso rispondo a te) anche se il tennista ha dovuto imparare a giocare, ovvero quella parte del cervello che sceglie durante la partita e che lo fa troppo velocemente perchè noi possiamo esserne consapevoli, è stata precedentemente addestrata. E lo è stata con intenzione... così come con intenzione il tennista gioca. E' un'intenzione generica forse, che via via è dventata abitudine, magari di mettere le palline più possibile nell'angolino, ma anche questa è stata addestrata. E infatti, durante 'addestramento, quando il tennista pensa, è assai più lento.

Concordo con Stella quando dice che a volte è l'essere che agisce e forse in certi atti eroci è così, ma non credo proprio che questo sia la norma e non credo che lo sia se giochiamo a tennis. Li è proprio l'istinto... quella parte di istinto che può apprendere (la parte femminile quindi? ) e che poi agisce (ma allora è maschile ).

Il discorso etico o filosofico sulla responsabilità delle azioni secondo me esula dallo studio... ovvero può anche darsi che molti assassini agiscano d'impulso come il tennista e può darsi benissimo che varie azioni in vari individui manifestino diversi gradi di consapevolezza, ma il problema del rapporto tra consapevolezza e responsabilità è altro... perchè diamo per scontato (danno per scontato) che se sono inconsapevole non sono responsabile?
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Vecchio 18-04-2008, 17.18.22   #6
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Comunque è vero, quando c'è una serie di eventi immediati uno attaccato all'altro come può essere una partita di tennis, non sempre si ha la coscienza di quello che si fa se non dopo che il colpo è partito...
Ma l'allenamento e la pratica fanno andare quasi a colpo sicuro, il resto potrebbe essere casualità...
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Vecchio 18-04-2008, 18.07.39   #7
Kael
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Rapportando questo nella vita non si può dire che non sappiamo quello che facciamo, perchè sappiamo qual'è la nostra intenzione... anche se passa una frazione di secondo tra la nostra azione e il rendercene conto... la volontà però era quella di lanciare la pallina sapendo già che questa in qualche punto doveva arrivare.
Se nell'attimo in cui accadono le cose non siamo coscienti, per noi ha agito la parte più spontanea di noi, la nostra vera essenza, questo può succedere anche quando qualcuno compie un gesto eroico, se fosse stato a ragionarci su forse non lo avrebbe fatto...
Per cui un omicida è responsabile, perchè la sua essenza corrisponde all'azione...
Non voglio mettermi a filosofeggiare, ho aperto apposta il thread in scienza, però dove la vedi tutta questa intenzione? Di norma non scegliamo i nostri pensieri, li subiamo e basta... se in un dato momento della giornata inizi a pensare a zio Pino sei veramente tu che l'hai scelto, o ti sei trovata a pensare a zio Pino senza saperne il perchè? I ricercatori a questo proposito dicono che zone "istintive" (ma non è proprio esatto perchè parlano di meccanismi che si formano col tempo, quindi artificiali) del cervello si mettono in moto e creano associazioni che a livello cosciente ci sfuggono, ad esempio passo davanti ad una rosticceria, sento il sapore di pollo e mi vengono in mente le grigliate che da bambino facevamo nel campeggio di zio Pino... tutti questi passaggi però viaggiano a livello inconscio e io mi trovo a pensare allo zio Pino senza saperne il perchè... E se si prova a contarli nell'arco di una giornata si vede che sono innumerevoli...

E sul fatto della responsabilità non sono nemmeno tanto d'accordo... E' verissimo che se fai un danno ne sei il responsabile, e devi saperne accettare tutte le conseguenze, ma non perchè eri cosciente di quello che hai fatto, ma piuttosto perchè hai permesso di essere incosciente. Bisogna insomma assumersi la responsabilità di aver permesso di essere irresponsabili... non so se si capisce quello che intendo... Credo che gli omicidi che in un certo momento della loro vita non si pentano di quello che hanno fatto sono veramente pochi... Per gli altri invece prima o poi iniziano dei rimorsi di coscienza, fosse anche solo quando sono in punto di morte, però è proprio dalla loro essenza che scaturisce questo pentimento... E se dunque l'essenza li fa pentire, non può essere quella che in passato li ha fatti agire...

Alla fin fine quasi tutti i meccanismi sono "difensivi", e la difesa nasce dalla paura. Si potrebbe allora dire che più si vince la paura, più ci si libera dei meccanismi...
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Vecchio 18-04-2008, 18.57.29   #8
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infatti è vero secondo me...
più vinci le tue paure più sei "libero" da condizionamenti e associazioni meccaniche causate da re-azioni.

ciauzz
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Vecchio 18-04-2008, 19.08.38   #9
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Non voglio mettermi a filosofeggiare, ho aperto apposta il thread in scienza, però dove la vedi tutta questa intenzione? Di norma non scegliamo i nostri pensieri, li subiamo e basta...
D'accordo, ma quando inizio una partita la mia intenzione è quella di vincere o almeno pareggiare...
Che poi io subisca i miei pensieri che mi possono portare da un'altra parte è un altro paio di maniche, perchè se mentre lancio la pallina mi viene in mente zio Pino forse sbaglierò e subirò una penalità....
Visto che qui siamo in campo scientifico e non filosofico, se nella frazione di secondi in cui il mio cervello registra la mia azione questa è già fatta, non significa che non sono cosciente di quello che sto facendo, lo so immediatamente dopo quindi so come reagire di conseguenza...

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E sul fatto della responsabilità non sono nemmeno tanto d'accordo... E' verissimo che se fai un danno ne sei il responsabile, e devi saperne accettare tutte le conseguenze, ma non perchè eri cosciente di quello che hai fatto, ma piuttosto perchè hai permesso di essere incosciente. Bisogna insomma assumersi la responsabilità di aver permesso di essere irresponsabili... non so se si capisce quello che intendo... Credo che gli omicidi che in un certo momento della loro vita non si pentano di quello che hanno fatto sono veramente pochi... Per gli altri invece prima o poi iniziano dei rimorsi di coscienza, fosse anche solo quando sono in punto di morte, però è proprio dalla loro essenza che scaturisce questo pentimento... E se dunque l'essenza li fa pentire, non può essere quella che in passato li ha fatti agire...
Essersi permessi di essere irresponsabili è come dire "non ero in me" oppure "se c'ero dormivo"....
Penso che solo in alcuni casi rari l'azione di uccidere una persona parta prima che il cervello la registri perchè almeno un pensiero in questo senso ci sarà stato ...
In quel caso però una volta registrato si può cercare di rimediare... se questa è la vera essenza di una persona...
Nel caso l'azione sia stata incosciente e involontaria, la paura di prendersi la responsabilità di questa azione che non ci si è resi conto di fare giocherebbe un ruolo importante pur di difendersi...

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Alla fin fine quasi tutti i meccanismi sono "difensivi", e la difesa nasce dalla paura. Si potrebbe allora dire che più si vince la paura, più ci si libera dei meccanismi...
In definitiva si giocherebbe tutta la partita sulla difensiva, anche se inconsciamento...
La paura svanisce quando non si ha più nulla da perdere, allora forse si è liberi delle conseguenze delle proprie azioni.
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Vecchio 18-04-2008, 19.12.32   #10
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forse è per quello che molti parlano (forzando i termini) di "annullamento dell'ego"?
che forse sia quello il trucco per acquisire consapevolezza?
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Vecchio 18-04-2008, 19.30.08   #11
Kael
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D'accordo, ma quando inizio una partita la mia intenzione è quella di vincere o almeno pareggiare...
Che poi io subisca i miei pensieri che mi possono portare da un'altra parte è un altro paio di maniche, perchè se mentre lancio la pallina mi viene in mente zio Pino forse sbaglierò e subirò una penalità....
Visto che qui siamo in campo scientifico e non filosofico, se nella frazione di secondi in cui il mio cervello registra la mia azione questa è già fatta, non significa che non sono cosciente di quello che sto facendo, lo so immediatamente dopo quindi so come reagire di conseguenza...
Certo, se nasco è perchè la mia intenzione è quella di vivere... Però è il "come" vivo che è determinante...
In realtà questi ricercatori sostengono che è proprio dal cervello che parte l'azione, ma da una zona meccanica che, per definizione, è "priva" di coscienza. Poi l'azione viene inviata al braccio, e ritorna al cervello questa volta in una zona dove siamo coscienti e ci rendiamo conto di cosa è successo... Siamo dunque responsabili nel senso di aver permesso ad una parte di noi di aver agito o preso decisioni senza il nostro consenso. Però è anche vero che quell'azione non l'abbiamo compiuta noi.... ma appunto per un fatto di responsabilità è una nostra mancanza se abbiamo permesso che questo avvenga, non siamo stati padroni di noi stessi.
Forse questi esperimenti dimostreranno scientificamente che il termine "coscienza" è assai bistrattato ed usato decisamente fuori luogo al giorno d'oggi...
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Vecchio 18-04-2008, 22.50.06   #12
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In realtà questi ricercatori sostengono che è proprio dal cervello che parte l'azione, ma da una zona meccanica che, per definizione, è "priva" di coscienza.
Questa zona meccanica del cervello però da qualche parte avrà ricevuto uno stimolo ad agire...
Mi piacerebbe approfondire questa cosa, perchè io non alzo il braccio se non voglio alzarlo, fanno eccezione quelle persone affette da tic che fanno movimenti involontari....


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Siamo dunque responsabili nel senso di aver permesso ad una parte di noi di aver agito o preso decisioni senza il nostro consenso. Però è anche vero che quell'azione non l'abbiamo compiuta noi.... ma appunto per un fatto di responsabilità è una nostra mancanza se abbiamo permesso che questo avvenga, non siamo stati padroni di noi stessi.
Forse questi esperimenti dimostreranno scientificamente che il termine "coscienza" è assai bistrattato ed usato decisamente fuori luogo al giorno d'oggi...
Essere coscienti significa essere consapevoli, saremmo inconsapevoli se il cervello non registrasse le nostre azioni...
Mi sembra eccessivo dire che una certa azione non l'abbiamo eseguita noi ma il nostro cervello...
Sono d'accordo sul fatto che il nostro cervello istintivo può reagire a certi stimoli automaticamente prima che ce ne rendiamo conto, come certi riflessi dei neonati che aprono le braccia se sentono un rumore forte o hanno la sensazione di cadere, ma da questo a dire che dobbiamo sentirci responsabili delle nostre azioni solo per il fatto di non essere stati padroni di noi, e non per la volontà che ci abbiamo messo, faccio fatica a crederlo....
Detto così sembra quasi che se fossimo sempre presenti a noi stessi questo non dovrebbe accadere, e questo mi fa venire in mente il tread sul ricordo di sè....
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Vecchio 18-04-2008, 22.59.45   #13
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Io vi rifaccio nuovamente l'esempio del fuoco. Se metti le mani sotto l'acqua calda, puoi controllare quanto ti pare, le braccia ti si tolgono da sole senza che tu faccia nulla.

Certo ovviamente prima di questa azione, rimane il fatto che potevi non mettercele, e quindi è una tua responsabilità, ma se fosse qualcun'altro a bagnarti con l'acqua bollente?

Il problema forse è che queste azioni meccaniche, sono delle azioni cristallizzate, che abbiamo ripetuto quando eravamo consapevoli, le abitudini.

Se io imparerò a rompere le uova in un certo modo, col tempo poi farò grande fatica a disabituarmi.

Credo che purtroppo certe parti di noi, meccaniche siano dei nostri pensieri cristallizzati, un po' come dei programmi che si aprono automaticamente, e per resettarli occorre grande fatica...
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Vecchio 19-04-2008, 16.34.42   #14
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E' l'istinto di sopravvivenza che ci fa togliere le mani dall'acqua bollente o che ci fa reagire ad un pericolo...
Qui però mi viene in mente l'episodio di Muzio Scevola, che mise volontariamente la mano in un braciere ardente...
In quel caso ha forzato il cervello a fare il contrario dell'istinto di sottrarre la mano, quello non è certamente un gesto meccanico e nemmeno frutto di abitudine...
E non credo nemmeno che non fosse cosciente di quello che faceva...

Quindi il discorso coscienza in certi gesti instintivi non c'entra, ma nel come impostiamo le azioni della nostra vita sì...
Che quell'episodio sia storia o leggenda poco importa, se è stato tramandato vuol dire che gesti così succedono, in quel caso mi chiedo quale parte del cervello ha agito, se non una ferrea volontà....
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Vecchio 19-04-2008, 16.50.01   #15
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Questa zona meccanica del cervello però da qualche parte avrà ricevuto uno stimolo ad agire...
Praticamente lo stimolo è sempre esterno, come nell'esempio del fuoco di Astral. Se avverto eccessivo calore sul braccio, lo sposto meccanicamente (succede anche se sono a letto che dormo..) se mentre cammino per strada vedo un auto piombarmi addosso, mi lancio di parte senza pensare, se uno mi fa una domanda, mi trovo a pensare alla risposta in maniera meccanica senza che io abbia realmente scelto se rispondere o no (poi magari non rispondo, ma mentalmente almeno ci ho pensato)... etc etc. Siamo molto più automatici di quello che crediamo....
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Sono d'accordo sul fatto che il nostro cervello istintivo può reagire a certi stimoli automaticamente prima che ce ne rendiamo conto, come certi riflessi dei neonati che aprono le braccia se sentono un rumore forte o hanno la sensazione di cadere, ma da questo a dire che dobbiamo sentirci responsabili delle nostre azioni solo per il fatto di non essere stati padroni di noi, e non per la volontà che ci abbiamo messo, faccio fatica a crederlo....
Detto così sembra quasi che se fossimo sempre presenti a noi stessi questo non dovrebbe accadere, e questo mi fa venire in mente il tread sul ricordo di sè....
Penso che hai perso un "non" per strada, la frase che volevi dire era: "non dobbiamo sentirci responsabili delle nostre azioni solo per il fatto.." o sbaglio?
Capiamoci, perchè nemmeno io lo penso, quello era solo il commento della dj... Ad ogni modo quella della meccanicità umana è una cosa che la scienza sta scoprendo da poco, sono anch'io curioso di sentire che piega prenderà la cosa... Il discorso sulla reponsabilità poi fa più parte della filosofia che di altro...
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Vecchio 19-04-2008, 16.55.30   #16
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Qui però mi viene in mente l'episodio di Muzio Scevola, che mise volontariamente la mano in un braciere ardente...
In quel caso ha forzato il cervello a fare il contrario dell'istinto di sottrarre la mano, quello non è certamente un gesto meccanico e nemmeno frutto di abitudine...
E non credo nemmeno che non fosse cosciente di quello che faceva...
Tu sei Muzio Scevola? Riusciresti a tenere il braccio sul fuoco mentre le fiamme ti divorano la carne e le ossa?

In quel caso comunque ci troviamo veramente davanti ad un Individuo fuori dal comune, capace di agire libero da meccanismi. Ma ce ne sono pochini come lui... Se guardiamo l'umanità nella sua completezza le cose sono abbastanza diverse...
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Vecchio 19-04-2008, 17.13.15   #17
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Tu sei Muzio Scevola? Riusciresti a tenere il braccio sul fuoco mentre le fiamme ti divorano la carne e le ossa?
Naturalmente no....
Solo che mi è difficile pensare che tutto quello che succede nella vita non dipenda direttamente da noi....
Allora saremmo come automi e questo è abbastanza triste....
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Vecchio 19-04-2008, 17.29.40   #18
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Penso che hai perso un "non" per strada, la frase che volevi dire era: "non dobbiamo sentirci responsabili delle nostre azioni solo per il fatto.." o sbaglio?
Capiamoci, perchè nemmeno io lo penso, quello era solo il commento della dj... Ad ogni modo quella della meccanicità umana è una cosa che la scienza sta scoprendo da poco, sono anch'io curioso di sentire che piega prenderà la cosa... Il discorso sulla reponsabilità poi fa più parte della filosofia che di altro...
Volevo dire quello che ho scritto : "dobbiamo sentirci responsabili delle nostre azioni solo per il fatto di non essere stati padroni di noi..."
Cioè se la nostra responsabilità dipendesse solo dal fatto che non abbiamo saputo controllare il nostro corpo e il nostro cervello, indipendentemente dalla nostra volontà, non sarebbe nemmeno responsabilità nel senso che diamo comunemente a questa parola, cioè capacità di intendere e di volere...

Interessante il discorso dei gesti meccanici, questi avvengono quasi senza che ce ne accorgiamo....
Ma appunto, nel divenire meccanici, vuol dire che li abbiamo fatti un milione di volte coscientemente prima ....
I gesti istintivi connessi alla sopravvivenza guai se non ci fossero, spesso nella frazione di secondo in cui si dovrebbe pensare cosa fare si sarebbe già morti...

Quindi si potrebbe dire che il cervello ci fa un buon servizio....
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Vecchio 19-04-2008, 18.11.43   #19
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Naturalmente no....
Solo che mi è difficile pensare che tutto quello che succede nella vita non dipenda direttamente da noi....
Allora saremmo come automi e questo è abbastanza triste....
Purtroppo lo siamo. Quando si dice che l'uomo comune dorme, si intende esattamente quello. E' dominato cioè da meccanismi e da meccanicità che nel caso del tennista è cosa buona ma nel caso di alzarsi la mattina andare in bagno lavarsi la faccia e il tutto senza averne coscienza no. E' un disco registrato che si autoaziona.
Siamo in questo modo, facciamo le cose senza essere presenti. In teoria la parte meccanica di noi dovrebbe essere sempre ben presente alla parte cosciente. Invece non è così. Di questo si parla.
Se provi a guidare l'auto pensando di farlo rallenti i movimenti. Il centro meccanico ti aiuta a fare le cose bene e velocemente ma non sai di farle.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Non tutto tutto lo facciamo automaticamente, ma una grossissima parte.
Sono rari i momenti di piena volontà, l'esoterismo è molto più avanti della scienza moderna, o meglio questa dopo una regressione non ha ancora riacquistato certe conoscenze, oggi sta ricominciando, in esoterismo infatti la Volontà è oggetto di studio importante.
Non è detto che neanche la prima volta che facciamo una cosa la facciamo coscientemente, altrimenti anche le ripetizioni meccaniche per forza di cosa dovrebbero essere sempre giuste e perfette, escludendo le variabili ambientali.

Il discorso della responsabilità esula un pò dal 3d, comunque chi non sa ciò che fa non ha responsabilità su questo, ma se qualcuno gli dice cosa sta facendo, quindi in quel momento ne viene a conoscenza la responsabilità ce l'ha.
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Vecchio 20-04-2008, 01.30.12   #21
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Cioè se la nostra responsabilità dipendesse solo dal fatto che non abbiamo saputo controllare il nostro corpo e il nostro cervello, indipendentemente dalla nostra volontà, non sarebbe nemmeno responsabilità nel senso che diamo comunemente a questa parola, cioè capacità di intendere e di volere...
Grazie non avevo capito cosa intendessi, adesso mi è chiaro.

La "capacità di intendere e di volere" comunque è una delle più grosse "truffe" legalizzate di sempre... Una delle più grandi illusioni che circolano a questo mondo... altro che Maya Chissà che questi esperimenti scientifici che stanno facendo non portino a qualche grossa svolta in proposito...
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Vecchio 20-04-2008, 01.57.13   #22
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L'uomo sceglie meccanicamente, e questo lo sanno bene i pubblicitari.
La pubblicità è uno strumento "inventato" dall'uomo allo scopo di vendere un prodotto che spesso non serve. Già questo deve far pensare come l'uomo non sceglie in quanto non è cosciente di chi è.
La pubblicità usa i preconcetti e gli stereotipi, punta a colpire i sentimenti e gli istinti evitando il ragionamento. Siamo bombardati dalla pubblicità perchè non sappiamo cosa vogliamo e chi siamo. Siamo automi senza coscienza, i nostri desideri sono indotti, non sono i nostri.
L'auto che raggiunge i 250Km/h in 10sec. a chi serve? Il Suv in città? La TV al plasma a 42"? il cellulare che fà tutto? la bibita colorata?

Con questo discorso sono andato OT, però se la pubblicità trova motivo d'essere è per questo triste fatto, che siamo automi senza coscienza.
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Vecchio 20-04-2008, 17.07.36   #23
stella
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Ho appena letto un articolo sull'esperimento di Libet, in cui il ricercatore giunge appunto alla conclusione che il nostro cervello agisce prima che noi abbiamo la coscienza di agire....
Però quando ne prendiamo coscienza subentra la nostra volontà di proseguire in quella determinata azione o sbaglio ?
In quanto ai gesti meccanici, è vero, facciamo tante cose meccanicamente, al punto che certe volte arrivo alla fine della giornata e non mi ricordo quasi nulla di quello che ho fatto...
E' proprio vero che gran parte della vita la passiamo "dormendo" e, almeno da parte mia, mi ci vuole attenzione ed energia per dire di essere sveglia, ma appena l'attenzione cala, riprendo a dormire...
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Vecchio 20-04-2008, 22.28.49   #24
Astral
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Forse è un bene che molte cose si fanno automaticamente, poichè la consapevolezza totale attualmente è limitata e dopo un certo limite non è possibile essere sempre svegli e concentrati.

Quindi forse è più importante essere coscienti e svegli quando si tratta di scelte di un certo livello della nostra vita, piuttosto che essere consapevoli mentre si stanno lavando i fornelli della cucina.

Tuttavia comunque anche qui vi è dubbio, poichè c'è un detto che dice, che quando uno taglia il pane, taglia il pane.

Significa che quando facciamo un azione non dobbiamo pensarne ad un altra.

Quando lavoro, lavoro e basta, quando vado a casa faccio le faccende e basta. Però mi viene il dubbio che se devo vivere ogni azione, quando faccio un po' di riflessione sui problemi esistenziali della vita?
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Vecchio 20-04-2008, 23.09.48   #25
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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
.....................
In quanto ai gesti meccanici, è vero, facciamo tante cose meccanicamente, al punto che certe volte arrivo alla fine della giornata e non mi ricordo quasi nulla di quello che ho fatto...
E' proprio vero che gran parte della vita la passiamo "dormendo" e, almeno da parte mia, mi ci vuole attenzione ed energia per dire di essere sveglia, ma appena l'attenzione cala, riprendo a dormire...
Si potrebbe dire che sono più le volte che non si dispone di questa energia e a ttenzione sufficiente per restare svegli più di un tot.. a volte la mia sensazione è quella di andare ad "intermittenza".. avete presente quando si guarda tante volte se il gas è spento e un secondo dopo ci si riguarda perchè non si è sicuri?
O quando si fa una cosa e un secondo dopo si prende coscienza di averla fatta, ma dove ero nel momento in cui la facevo? chi ha chiuso la porta, ha spento il gas, o la luce?

Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Forse è un bene che molte cose si fanno automaticamente, poichè la consapevolezza totale attualmente è limitata e dopo un certo limite non è possibile essere sempre svegli e concentrati.
La consapevolezza totale è limitata a cosa secondo te?
Credo che sia sempre soprattutto una questione di energie Astral, e in ogni cosa che facciamo meccanicamente lasciamo parti di noi.. a me sembra di essere un fantasma quando mi accorgo di aver fatto cose in maniera automatica, c'è un momento in cui è come se mi svegliassi da un sonno lunghissimo, e per quello che sto sperimentando, non trovo che sia mai un bene essere automatici... in niente.
E' vero che non disponendo di energie sufficienti non si puo' stare sempre svegli, è inevitabile che se sprechiamo energie in mille modi, o se non siamo abituati a gestirle , nemmeno ci accorgiamo di sprecarle.. ma poi ad un certo punto vengono a mancare..

Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Quindi forse è più importante essere coscienti e svegli quando si tratta di scelte di un certo livello della nostra vita, piuttosto che essere consapevoli mentre si stanno lavando i fornelli della cucina.
Si ma come faccio ad essere cosciente e sveglia quando si tratta di scelte di "un certo livello" se non riesco a stare attenta mentre lavo i fornelli della cucina?
Al contrario, se imparo a mantenere l'attenzione sulle piccole cose, penso che sia un buon allenamento per poi passare a quelle un po' più impegnative..

Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Tuttavia comunque anche qui vi è dubbio, poichè c'è un detto che dice, che quando uno taglia il pane, taglia il pane.

Significa che quando facciamo un azione non dobbiamo pensarne ad un altra.

Quando lavoro, lavoro e basta, quando vado a casa faccio le faccende e basta. Però mi viene il dubbio che se devo vivere ogni azione, quando faccio un po' di riflessione sui problemi esistenziali della vita?
Magari riuscire sempre a tenere l'attenzione su quello che stiamo facendo.. la mente se ne va per le sue soprattutto quando facciamo cose "semplici", cose che crediamo di saper fare.. forse Astral bisognerebbe poter trovare un momento tutto per noi, in cui dedicarsi alla riflessione o a ciò che per noi è importante.. certo è che per esempio quando sono sotto la doccia, o sto guidando, la mia mente è altrove, in quei momenti soprattutto per me è difficilissimo mantenere l'attenzione su quello che sto facendo tanto i gesti sono meccanici e "acquisiti"....
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