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Il sintomo e la malattia sono sempre il nemico?
 Il sintomo e la malattia sono sempre il nemico?


Inviato da  Era
  12-12-2008
Predefinito Il sintomo e la malattia sono sempre il nemico?

Il sintomo e la malattia sono sempre il nemico?

L’ uomo continua a essere un mistero, ha in se difetti e qualità, forze e debolezze, ma quali sono? dove nascono? da dove provengono? qual è il loro scopo? E ancora, come possiamo usarli per mantenere la salute?

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Quando un sintomo compare, anche se è un semplice comune starnuto, lo sentiamo nostro, contemporaneamente estraneo a noi, è il nemico venuto a darci problemi. La prima reazione è quella di combatterlo, di farlo sparire al più presto perché porta disagio e malessere.
Il fattore umano, inteso come sensibilità individuale fa la differenza, c’è chi si agita per il suddetto starnuto, c’è chi si preoccupa solo davanti alla gravità, e c’è chi finge che il problema non esista. Comunque sia, un sintomo, anche il nostro semplice, innocuo starnuto, è sempre una richiesta di attenzione, l’ informazione che qualcosa non funziona a dovere, tuttavia noi ci sentiamo “invasi” da forze che non siamo abituati ad ascoltare e sulle quali pensiamo di non avere alcun potere, che esse sembrino provenire dal nostro “dentro” o da un “altrove” non meglio definito, è comunque un sentire sgradevole che mette il sintomo in una situazione negativa, a volte paralizzante e/o incontrollabile, oggi , come nella preistoria dell’ uomo, nonostante le differenze culturali, tecnologiche e scientifiche.

La salute, nel senso comune del termine, è concepita come assenza di dolore e di malattia, il corpo/macchina che funziona bene, nessun guaio fisico in modo che le azioni e i comportamenti siano illimitati e che ci permetta di fare tutto ciò che ci piace. Questo stato di salute è un tesoro immenso che ci rendiamo conto di possedere solo quando ci viene a mancare, e in quel caso cerchiamo la salvezza (dal latino Salus) dal dolore e dalla malattia. Lo stare sempre bene è un desiderio legittimo e radicato, tuttavia non è uno stato costantemente presente, basta osservare la propria vita per notare un’ alternanza di periodi senza alcun problema, altri riempiti da svariati sintomi. Probabilmente non c’è stato, nella storia dell’ umanità, nessuna esistenza in cui almeno una volta nella vita non si sia presentata la malattia, anche solo per breve tempo, lo affermano i testi degli antichi, gli scheletri risalenti all’ età della pietra, le stesse ricerche sulle mummie egiziane. Tutto fa pensare che esista una legge di natura per la quale prima o poi qualcosa arriva, più o meno inaspettato, ad alterare l’ equilibrio vitale,la salute appunto, questo qualcosa viene chiamata “crisi” o, nel gergo comune sintomo.

Il sintomo avvisa che in corso c’è un malanno, una malattia che segna un “prima” senza pensieri e un “adesso” doloroso. La vita scorreva tranquilla quando all’ improvviso arriva un intruso, un’ influenza che costringe a letto per una settimana o un’ appendice acuta che porta d’ urgenza in sala operatoria o ancora, una di quelle anemie misteriose che costringono ad esami e ricerche più attente. Quel che conta è che adesso stiamo male e ci sentiamo all’ improvviso traditi, anche se il malessere è stato annunciato da mille segnali che non abbiamo voluto vedere, tuttavia ci sentiamo traditi dal corpo che ci ha giocato un brutto scherzo, il corpo che non è infallibile, anzi ci ostacola creandoci un sacco di problemi. Cosi oltre a stare male proviamo rabbia, frustrazione e paura.
A questo punto c’è da chiedersi: ma quale utilità ha la malattia e prima di essa il sintomo? In natura molte specie si sono estinte e altre hanno modificato se stesse per adattarsi all’ ambiente o alle necessità, l’ uomo stesso ha modificato la sua struttura, la malattia no. Se la malattia fosse stata inutile o un “errore” avrebbe impedito la vita, portando l’ uomo all’ estinzione. E allora? Tutto porta a pensare il contrario e cioè che proprio attraverso la crisi, la vita rimescola la sua materia biologica, e la malattia, per quanto dolorosa possa essere è un momento importante del vivere individuale e collettivo, senza il quale, per paradosso, non potrebbe esserci né salute né evoluzione, sia della materia che della coscienza.
E’ questo il modo che la natura usa per spezzare i vecchi schemi, le cose vecchie, per poi dare spazio per ricreare nuove possibilità adatte al presente.
"Ma come? Se arriva per farmi star meglio, perché sto così male? E come posso trovare un senso a qualcosa che rischia di farmi morire?" Il problema per chi sta vivendo un malanno è che lo vive sulla propria pelle, e che il sintomo-crisi-malattia crea un disagio senza dare suggerimenti chiari e diretti sui cambiamenti da fare per star bene e tornare in salute.
  #1  
By Uno on 13-12-2008, 22.31.15
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