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Vecchio 25-07-2010, 19.48.27   #1
Uno
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Predefinito Le età della goffaggine

Un bambino o un cucciolo che mostrano goffaggine di cui non sono spesso neanche consapevoli sono teneri diciamo, fanno tenerezza e ispirano voglia di aiutarli.. almeno generalmente, se escludiamo le persone dure di cuore.

Ma cosa cambia quando un adulto mostra goffaggine in qualche campo?

Se continua ad essere inconsapevoli, cioè in un certo senso sono fatti così e non sono ancora riusciti a diventare più sicuri nelle azioni, continuano ad ispirare tenerezza in molti casi. Il discorso cambia quando un adulto è goffo in qualcosa ma si atteggia a persona sicura, in questo caso suscita come minimo antipatia....

Eppure sempre goffaggine è, ma cambia se chi la manifesta ne è consapevole e/o la nega. Tra l'altro nega a se stesso la possibilità di acquisire sicurezza in quel campo.
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Vecchio 25-07-2010, 20.19.54   #2
Ray
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Un bambino o un cucciolo che mostrano goffaggine di cui non sono spesso neanche consapevoli sono teneri diciamo, fanno tenerezza e ispirano voglia di aiutarli.. almeno generalmente, se escludiamo le persone dure di cuore.

Ma cosa cambia quando un adulto mostra goffaggine in qualche campo?

Se continua ad essere inconsapevoli, cioè in un certo senso sono fatti così e non sono ancora riusciti a diventare più sicuri nelle azioni, continuano ad ispirare tenerezza in molti casi. Il discorso cambia quando un adulto è goffo in qualcosa ma si atteggia a persona sicura, in questo caso suscita come minimo antipatia....

Eppure sempre goffaggine è, ma cambia se chi la manifesta ne è consapevole e/o la nega. Tra l'altro nega a se stesso la possibilità di acquisire sicurezza in quel campo.
Si, se un adulto è goffo in qualche campo è perchè gli manca esperienza, come il bambino del resto.
Solo che se la nasconde difficilmente farà esperienze...
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Vecchio 26-07-2010, 08.38.09   #3
Enoch
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Ho letto questo post ieri sera.
Questa mattina, rileggendolo e leggendo anche il commento di Ray, mi è venuta in mente che la risposta potrebbe essere che per crescere tutti hanno bisogno di essere aiutati. Bisogna anche volerlo.
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Vecchio 26-07-2010, 12.37.35   #4
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Se continua ad essere inconsapevoli, cioè in un certo senso sono fatti così e non sono ancora riusciti a diventare più sicuri nelle azioni, continuano ad ispirare tenerezza in molti casi. Il discorso cambia quando un adulto è goffo in qualcosa ma si atteggia a persona sicura, in questo caso suscita come minimo antipatia....

Eppure sempre goffaggine è, ma cambia se chi la manifesta ne è consapevole e/o la nega. Tra l'altro nega a se stesso la possibilità di acquisire sicurezza in quel campo.
Mi pare poco plausibile che un adulto possa essere inconsapevole della propria goffaggine su qualcosa, il fatto che ostenti sicurezza lo dimostra perchè se sa fare una cosa la fa e basta senza assumere determinati atteggiamenti di sicurezza di sè, penso che sono proprio questi atteggiamenti a sottolineare la goffaggine essendo in contraddizione con l'ostentazione di sicurezza.
Inoltre negare la propria goffaggine significa ammettere che esiste, perchè non si può negare a se stessi una cosa che per noi non esiste.....
Eppure, come ho detto prima, è impossibile non accorgersi di questo.
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Vecchio 27-07-2010, 00.39.15   #5
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Un bambino o un cucciolo che mostrano goffaggine di cui non sono spesso neanche consapevoli sono teneri diciamo, fanno tenerezza e ispirano voglia di aiutarli.. almeno generalmente, se escludiamo le persone dure di cuore.

Ma cosa cambia quando un adulto mostra goffaggine in qualche campo?
Non riesco ad accostare l'immagine del bambino con la goffagine, per il me il bambino è solo incapace di fare qualcosa perchè inesperto e dunque suscita tenerezza in chi lo osserva fare tentativi per riuscire a camminare, per esempio.
La goffaggine, invece, è solo dell'adulto quando si costringe, volutamente, a fare qualcosa che non gli riesce, magari fingendo di essere all'altezza della situazione!
Oppure si mostrra goffo chi, pieno di complessi e paure immotivate, si esibisce in situazioni che non gli sono consone, in ambienti che avverte ostili o lontani al suo modo di essere, o appare goffo chi vuol apparire ciò che non è, chi finge per porsi al meglio, esempio tipico è Fantozzi!
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Vecchio 27-07-2010, 00.43.21   #6
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Non riesco ad accostare l'immagine del bambino con la goffagine, per il me il bambino è solo incapace di fare qualcosa perchè inesperto e dunque suscita tenerezza in chi lo osserva fare tentativi per riuscire a camminare, per esempio.
La goffaggine, invece, è solo dell'adulto quando si costringe, volutamente, a fare qualcosa che non gli riesce, magari fingendo di essere all'altezza della situazione!
Oppure si mostrra goffo chi, pieno di complessi e paure immotivate, si esibisce in situazioni che non gli sono consone, in ambienti che avverte ostili o lontani al suo modo di essere, o appare goffo chi vuol apparire ciò che non è, chi finge per porsi al meglio, esempio tipico è Fantozzi!
E come definiresti un adulto che, nel tentativo di fare qualcosa che non ha mai fatto prima, risulta evidentemente imbranato ma non fa nulla per nasconderlo e non se ne vergogna?
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Vecchio 27-07-2010, 00.50.23   #7
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E come definiresti un adulto che, nel tentativo di fare qualcosa che non ha mai fatto prima, risulta evidentemente imbranato ma non fa nulla per nasconderlo e non se ne vergogna?
Secondo me chi cerca di fare qualcosa che non ha mai fatto, come per esempio sciare a 40 anni, e non fa nulla per nasconderlo non è goffo è semplicemente inesperto ma spigliato e scherzoso, si mette in gioco, in lui c'è quel bimbo piccolo che provava a camminare, vi avverto lo stesso una dolce tenerezza!
Diverso è colui che vuole apparire bravo e non lo è, risulta minimo antipatico e soprattutto goffo!
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Vecchio 27-07-2010, 09.06.46   #8
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Secondo me chi cerca di fare qualcosa che non ha mai fatto, come per esempio sciare a 40 anni, e non fa nulla per nasconderlo non è goffo è semplicemente inesperto ma spigliato e scherzoso, si mette in gioco, in lui c'è quel bimbo piccolo che provava a camminare, vi avverto lo stesso una dolce tenerezza!
Diverso è colui che vuole apparire bravo e non lo è, risulta minimo antipatico e soprattutto goffo!
Mi sa che carichi il termine goffo di una qualche emotività negativa e quindi ti rifiuti di associarlo al bambino checerca di camminare o all'adulto che ceca di sciare. Però il suo signiicato è quello... e come ha detto Uno all'inizio si può essere goffi e ispirare tenerezza.
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Vecchio 27-07-2010, 09.18.36   #9
Uno
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Mi pare poco plausibile che un adulto possa essere inconsapevole della propria goffaggine su qualcosa, il fatto che ostenti sicurezza lo dimostra perchè se sa fare una cosa la fa e basta senza assumere determinati atteggiamenti di sicurezza di sè, penso che sono proprio questi atteggiamenti a sottolineare la goffaggine essendo in contraddizione con l'ostentazione di sicurezza.
Inoltre negare la propria goffaggine significa ammettere che esiste, perchè non si può negare a se stessi una cosa che per noi non esiste.....
Eppure, come ho detto prima, è impossibile non accorgersi di questo.
Facciamo un esempio concreto.
Prendiamo l'uomo, o la donna adulti o comunque grandicelli che sono goffi nel rapportarsi con l'altro sesso.
Che intendiamo con consapevolezza in questo caso?
Intendiamo che quell'uomo (o quella donna) vede i suoi simili che si rapportano in maniera più decisa, sicura etc, mentre lui non ci riesce?

Se intendiamo questo allora si, hai ragione. L'adulto non può essere inconsapevole della propria goffaggine.

Però, seppure tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare, cosa impedisce ad un adulto di non essere goffo in qualcosa che non necessita di prestanza o abilità fisica, che non necessita di prestanza intellettuale etc...

Cioè intendo, che sebbene chi è bello, intelligente, ricco etc... potrebbe (e dico potrebbe) sentirsi più sicuro con l'altro sesso, ma non è detto che la cosa sia così matematica, ne che chi non possieda queste caratteristiche debba per forza essere goffo. Uno potrebbe essere sicuro con l'altro sesso a prescindere da quello che è e quello che possiede, poi i risultati potrebbero essere buoni o deludenti, ma questo è un discorso posteriore.

Non so se vi siete accorti, ma dalla goffaggine introduttiva di un aspetto siamo passati a qualcosa di più interessante: la consapevolezza di essere o non essere qualcosa.

-----
Filo, c'è un disaccordo sull'uso della parola.
Cito un paio di definizioni da dizionario per metterci d'accordo.
"che si comporta in modo maldestro; sgraziato"
"mancante di grazia"


Questo lo possiamo vedere nei movimenti fisici se parliamo di azioni fisiche (es sciare) ma anche nell'espressione di sentimenti o altro.

Quindi il bambino (o il cucciolo) quando impara a camminare (per esempio) lo fa in modo goffo. Che sia tenero (per chi non ha il cuore di marmo) è un discorso, ma analizzando i suoi movimenti sono goffi rispetto a quelli normali del camminare.
Idem per gli adulti che fanno qualcosa che non sono capaci di fare, che si costringano o meno... anche se è vero che c'è sempre una forma di costrizione interna o esterna.
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Vecchio 27-07-2010, 18.24.56   #10
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Facciamo un esempio concreto.
Prendiamo l'uomo, o la donna adulti o comunque grandicelli che sono goffi nel rapportarsi con l'altro sesso.
Che intendiamo con consapevolezza in questo caso?
Intendiamo che quell'uomo (o quella donna) vede i suoi simili che si rapportano in maniera più decisa, sicura etc, mentre lui non ci riesce?
Cosa è che rende goffi? solo la mancanza di esperienza? nel tuo esempio se il /la quarantenne invece che tentare di nascondere la sua goffaggine la manifestasse all'altro, o in generale se quando si è goffi nei confronti di qualcosa la si manifestasse, si potrebbe cambiare ?
O in quale altro modo?


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Non so se vi siete accorti, ma dalla goffaggine introduttiva di un aspetto siamo passati a qualcosa di più interessante: la consapevolezza di essere o non essere qualcosa.
Io mi accorgo di essere goffa in alcune situazioni, dovute soprattutto al fisico, ma la reazione che ne viene è di vergogna, e quindi cerco di nascondere il disagio che provo (chissà che esce fuori agli occhi degli altri ), più che la goffaggine stessa... o sono cose diverse?
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Vecchio 27-07-2010, 18.57.05   #11
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Sto cercando di pensare a quando sono goffa o mi ci sento e devo dire che se mi sento goffa e mi capita quando non sono avvezza ad alcune cose, mi sento impacciata.
Il cercare di non mostrare questo impaccio è naturale perchè mi vergogno e non vorrei mai dimostrare di non saper fare una cosa quando è sono fuori standard e la mia immagine richiede che non lo sia. Però di solito evito per non fare brutte figure faccio diversamente solo quando mi sento obbligata ma non accetto di non saper fare quella cosa o di non sapere.
Ma se mi vedessi goffa in quel momento penso che mi nasconderei dalla vergogna. (causa mania di perfezione )

Però non capisco o non collego il discorso sull'antipatia
a meno che una volta fatta notare alla persona in causa, la maschera questa negasse e continuasse imperterrita dando agli altri dei visionari.
Altrimenti personalmente una persona che ci prova e ci mette tutta se stessa in qualunque campo trovo sia sempre da rispettare e da aiutare o comunque fa tenerezza anche se manifesta goffaggine.
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Vecchio 27-07-2010, 19.12.33   #12
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Mi sa che carichi il termine goffo di una qualche emotività negativa e quindi ti rifiuti di associarlo al bambino checerca di camminare o all'adulto che ceca di sciare. Però il suo signiicato è quello... e come ha detto Uno all'inizio si può essere goffi e ispirare tenerezza.
Sì, decisamente il termine goffo per me è molto più negativo di quanto lo sentite voi, forse lo carico così tanto proprio perchè la goffagine è un qualcosa che mi dà molto fastidio quando mi capita di sentirmi goffa e quindi anche in colui che mi appare goffo avverto una sorta di pena, di partecipazione al suo impaccio proprio perchè in lui in quel momento sento il mio impaccio!
Ho imparato nel corso degli anni a evitare le situazioni che mi fanno sentire goffa e cerco, per quanto mi è possibile di essere molto al naturale anche in situazioni che non mi sono abituali, tipo grande cena con personaggi illustri, incontri importanti di lavoro, incontri con persone che mi creano disagio...ho notato che quanto più sono me stessa tanto più non mi sento goffa, se invece mi calo in panni che non sono miei mi vanno stretti e mi fanno male!
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Vecchio 27-07-2010, 22.37.35   #13
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.ho notato che quanto più sono me stessa tanto più non mi sento goffa, se invece mi calo in panni che non sono miei mi vanno stretti e mi fanno male!
Secondo me questo è un punto importante. Se si è se stessi poco importa se una cosa non si sa fare, la si impara. Ma se ci riveste di attributi non ancora propri succede che per far vedere fuori ci si rende ricoli.
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Vecchio 27-07-2010, 23.36.33   #14
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Secondo me questo è un punto importante. Se si è se stessi poco importa se una cosa non si sa fare, la si impara. Ma se ci riveste di attributi non ancora propri succede che per far vedere fuori ci si rende ricoli.
Quando si è se stessi, anche se in qualcosa si è goffi perchè non se ne ha abbastanza esperienza, questo modo di essere può ispirare simpatia.....
La spontaneità si vede e si apprezza, mentre i falsi atteggiamenti no.
La consapevolezza di ciò che si è però non corrisponde all'essere se stessi.
Io potrei essere consapevole di avere difficoltà a rapportarmi con le persone dell'altro sesso e fingere una sicurezza che non ho, oppure potrei semplicemente essere me stessa e in questo modo fare esperienza dell'effetto che faccio sugli altri....
Della goffaggine che ne può risultare, anche se ne sono consapevole, me ne rendo conto quando vedo la reazione dell'altra persona.
Se penso a come ero imbranata quando ero una ragazzina mi viene da ridere di me stessa, eppure in quel momento era una cosa molto seria...
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Vecchio 27-07-2010, 23.58.28   #15
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Uno che è goffo a fare qualcosa ma si atteggia a finto sicuro genera antipatia perchè sta mostrando che gli interessa più non fare brutta figura che fare bene quella cosa. Immaginate il disastro quando si tratta di approcciare una donna... è dimostrarle interesse dimostrando che non ci interessa.

La goffaggine iniziale nelle attività ritengo sia normale e faccia parte dell'esplorare quella attività, che poi è esplorare se stessi in una manifestazione nuova. Può, a seconda dei casi, essere più o meno intensa e duratura, ma un minimo penso ci sia sempre.

Tuttavia, credo sempre a seconda delle varie esperienze, un adulto può essere goffo oppure no. Ossia avere sicurezza anche nelle cose nuove o essere goffo anche in quelle vecchie perchè gli si è cristallizzata addosso.
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Vecchio 28-07-2010, 10.47.51   #16
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Cosa è che rende goffi? solo la mancanza di esperienza?
Questa è la domanda giusta.
Come visto sopra, possiamo avere strumenti adatti o meno (nell'esempio, bellezza, intelligenza, ricchezza etc) ma essere comunque goffi o no.
L'esperienza parrebbe la risposta giusta, in realtà come, giustamente, sottolineato da Ray, uno potrebbe essere goffo in qualcosa che fa da tanto tempo (quindi l'esperienza dovrebbe averla) e non essere goffo in qualcosa che fa per la prima volta, il classico: "sei nato per questo".

Ricapitoliamo: gli strumenti li abbiamo o meno, la situazione può essere nuova o vecchia, anche se proporzionalmente le nuove situazioni sono più soggette alla goffaggine.
Che cosa lega il tutto?
L'unica cosa sempre presente è la nostra consapevolezza del saper fare una cosa o no.
Questo saper fare a volte può essere derivato o innato, ecco il non essere goffi alla prima esperienza. Se so scrivere in un italiano decente, ho un pelo di coltura generale, sono informato etc... posso scrivere di un argomento mai trattato senza essere goffo. Potrò essere più o meno interessante, ma non goffo.
Questa è consapevolezza del saper fare derivata.

E questa è anche la grande ingannatrice. Capita a volte di saper fare qualcosa, magari neanche benissimo ma ora non importa. Ci capita la cosa simile, o che almeno crediamo simile, e la prendiamo con sufficienza: "la so fare" e tale sufficienza manifestiamo e mostriamo.
Nella realtà, noi ci vediamo capaci, ma l'osservatore esterno ci vede per ciò che siamo, cioè goffi, maldestri, impreparati etc...
Più continuiamo con la recita (inconsapevole a certi livelli) e più risultiamo antipatici a chi non ci comprende e non osserva il meccanismo.

A volte le cose si complicano perchè pur sapendo di saper fare una cosa non abbiamo o non abbiamo ancora gli strumenti adatti.
Io posso sapere che posso correre per 10 km, ma se il mio corpo non ha l'allenamento dopo un paio di km il mio correre sarà goffo, con la lingua di fuori e sbuffando come una locomotiva.

In teoria (poi tra il dire e il fare...) l'approccio giusto è imparare che possiamo fare tutto, è solo una questione di imparare e di dotarsi dei giusti strumenti, ma una volta che abbiamo su qualsiasi cosa la consapevolezza che possiamo fare quella cosa, nulla potrà fermarci se non noi stessi.

Bisogna anche accettare la goffaggine iniziale dovuta alla mancanza di strumenti (i muscoli delle gambe del bambino quando inizia a camminare per esempio) e lavorare per procurarseli senza arrendersi.
Quella simpatia che attiriamo se abbiamo una goffaggine positiva, per imparare, ci aiuterà molto al contrario dell'antipatia che attiriamo quando crediamo di saper fare una cosa che in realtà non sappiamo fare.
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Vecchio 28-07-2010, 16.37.39   #17
diamantea
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Quella simpatia che attiriamo se abbiamo una goffaggine positiva, per imparare, ci aiuterà molto al contrario dell'antipatia che attiriamo quando crediamo di saper fare una cosa che in realtà non sappiamo fare.
Vorrei guardare ora dal mio lato verso la goffaggine degli altri. Cos'è che mi fa scattare il rifiuto o il giudizio verso l'aspetto goffo dell'altro, foss'anche, oltre me stessa, una persona a cui voglio bene, che stimo e apprezzo?

Immagino ci sia sempre l'ego di mezzo, cioè quella parte di noi inconsapevole che si specchia e vede con i propri occhi come potrebbe vedere la propria goffaggine, come giudica la propria e quindi come pensa che gli altri potrebbero giudicarla.

Qualcosa che forse contrasta con il desiderio di perfezione. In qualche modo si ha un senso di frustrazione nell'apparire goffi e si tenta di mascherarlo anzichè migliorarlo con l'impegno.
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Vecchio 28-07-2010, 22.12.27   #18
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Vorrei guardare ora dal mio lato verso la goffaggine degli altri. Cos'è che mi fa scattare il rifiuto o il giudizio verso l'aspetto goffo dell'altro, foss'anche, oltre me stessa, una persona a cui voglio bene, che stimo e apprezzo?

Immagino ci sia sempre l'ego di mezzo, cioè quella parte di noi inconsapevole che si specchia e vede con i propri occhi come potrebbe vedere la propria goffaggine, come giudica la propria e quindi come pensa che gli altri potrebbero giudicarla.

Qualcosa che forse contrasta con il desiderio di perfezione. In qualche modo si ha un senso di frustrazione nell'apparire goffi e si tenta di mascherarlo anzichè migliorarlo con l'impegno.
In effetti quello che spesso può frenare e contribuire a cercare di mascherare la propria goffaggine è la paura del giudizio altrui che potrebbe derivarne.
Ovvamente questo giudizio o l'importanza che gli diamo varia a seconda delle situazioni:
se non ho mai sciato o ad esempio non sono mai stato in palestra, ci può stare, a livello di "accettazione sociale" non è un dramma e quindi costa poco mostrare la propria goffagine o chiedere aiuto e consiglio.

Magari in altre cose, tipo il rapporto con l'altro sesso, è difficile per un adulto che cerca di approcciare o conquistare una ragazza dirgli "sai sono un imbranato totale, mi aiuti passo passo?", in alcuni casi può ispirare simpatia in molti altri no.

Sono d'accordo che fingere, specie in questi casi, rischia solo di far peggiorare le cose.
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