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Vecchio 12-01-2012, 11.42.34   #26
Edera
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Anche secondo me è il sesto chakra, almeno stando a quello che diceva il maestro yoga.
Penso di aver avuto solo un'esperienza di telepatia di 'parole', tra l'altro del tutto involontaria, quand'ero poco più che adolescente, percepii chiaramente il pensiero dell'amico che mi stava davanti, come se parlasse. Istintivamente gli risposi: "Grazie" ,solo immediatamente dopo mi resi conto che non aveva la minima idea del perchè lo stessi ringraziando visto che non mi aveva detto nulla.
Per il resto mi capita di avvertire sensazioni, emozioni ma non parole precise, è qualcosa di indefinito che a periodi diventa più raffinato.
Quando percepisco emozioni devo sempre stare molto attenta, non è semplice discernere se è roba mia o meno, per cui non ci faccio molto caso.
Un'altra esperienza è stata in treno, seduta vicino a mia sorella:lei soffriva di attacchi di panico, cosa di cui io non ho mai sofferto ma in quell'occasione mi arrivò tutto quello che stava provando: la realtà che inizia a tremare, i particolari dei volti delle persone che s'ingrandiscono.. Non so se si possa definire telepatia ma confrontando i particolari erano gli stessi sui quali si era fissata la sua attenzione durante l'episodio di panico.
Sono dell'opinione che questi fenomeni involontari scompaiano via via che si diventa più forti e si cresce spiritualmente, credo si possa arrivare a scegliere cosa sentire e quando, senza assorbire tutto come spugne, senza criterio. Non è stabile, dipende molto da come sto, da quanto sono ottenebrata dal mio sentire personale.. Forse è una dote che si stabilizza con l'evoluzione dell'essere o che può scomparire se resta fermo.
Ho raccontato un paio di esperienze alle quali non ho mai dato molta importanza come mi è stato suggerito, però mi scaldano un po' l'anima nel senso che a loro modo costituiscono una prova embrionale del fatto che 'qualcosa' esiste davvero.
Immagino l'importanza della vera telepatia come facoltà stabile e utilizzabile soprattutto nella trasmissione di saperi spirituali che non vengono mai messo per iscritto ma solo trasmessi da essere a essere...
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Vecchio 12-01-2012, 12.03.41   #27
Edera
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Se guardiamo gli animali (parlo dei mammiferi superiori a noi vicini, per non complicare, ma si può estendere) vediamo che essi dipongono di una serie più o meno vasta di suoni apparentemente non articolati. Hanno quindi una sorta di "linguaggio" che probabilmente in quache modo lancia dei messaggi piuttosto semplici, ma che non è adatto ad esprimere concetti.

Stessa cosa possiamo dire degli umani... .
Io mi sono chiesta questa cosa osservando gli stormi degli uccelli quando si dispongono a V durante le migrazioni..Ogni tanto quello in punta va dietro e al suo posto ne arriva un altro. Come fanno a mettersi d'accordo su chi deve dare il cambio?
Ho letto da qualche parte che alcune tribù che vivono ancora in modo primitivo, avrebbero conservato la capacità di comunicare telepaticamente..
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Vecchio 12-01-2012, 12.16.48   #28
luke
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Io mi sono chiesta questa cosa osservando gli stormi degli uccelli quando si dispongono a V durante le migrazioni..Ogni tanto quello in punta va dietro e al suo posto ne arriva un altro. Come fanno a mettersi d'accordo su chi deve dare il cambio?
Ho letto da qualche parte che alcune tribù che vivono ancora in modo primitivo, avrebbero conservato la capacità di comunicare telepaticamente..
IN generale gli animali danno spesso questa sensazione, di capirsi e di comunicare al di là del linguaggio o dei pochi versi che emettono.
Negli esseri umani la sensazione che ho è che tutto questo parlare parlare parlare abbia ottenebrato o annacquato alcune capacità, non dico che ci sarebbe telepatia totale , ma qualche capacità potrebbe acuirsi se a volte si trattenessero le parole osservando di più quello che proviamo dentro prima di aprire bocca.

E' come se provi a muoverti in una stanza al buio, dopo un pò senti i sensi affinarsi, mentre in condizioni ordinarie sento di usarne il minimo indispensabile.
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