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Vecchio 24-09-2009, 13.44.51   #1
luke
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Predefinito Essere genitori di se stessi ?

Ultimamente rifletto spesso sul fatto che noi non siamo stati educati dai nostri genitori, intesi come due enti fissi e immutabili, ma soprattutto dai vizi, dai difetti, dai problemi tipo ansie, nevrosi ecc che le due persone desinate ad essere i nostri genitori avevano dentro da chissà quanto tempo.

Quindi forse più che dire "mio padre mi ha educato così", per esempio, dovremmo dire i vizi, le virtù, i difetti, le gioie ed i dolori di mio padre mi hanno dato nelle varie fasi, questo tipo di educazione.

Come spesso è stato detto qui sul forum, dovremmo essere in grado, ad un certo punto di tenerci le cose buone e superare ed affrancarci dai vari errori commessi: a mio avviso quest'ultima fase, in certi casi è relativamente facile ed avviene naturalmente nel corso dello sviluppo, in altri casi, forse perchè l'educazione ricevuta è stata particolarmente incisiva, si fa molta più fatica e ci si trascinano dietro condizionamenti anche in età relativamente avanzate....

Allora visto che i noi stessi delle varie epoche sono ancora "dentro di noi", ed ancora agiscono sui nostri comportamenti, sui nostri stati d'animo, mi chiedevo se fosse possibile, ad un certo punto, diventare i genitori di noi stessi ed educare , ad esempio nel mio caso, i vari luke che ho in me , quello di 10 anni, quello di quindici e così via, magari riuscendo, in tal modo, a svuotare o affrancarsi dall'archetipo del padre e della madre che abbiamo dentro, e a fare in modo che questi io passati (che poi non sono veramente passati) la smettano di condizionarci e di succhiarci energie, ma inizino a " cooperare" con il me stesso odierno in funzione degli obiettivi che mi pongo.

Questi pensieri mi sono venuti in mente soprattutto quando ho cercato di dedicarmi alla ricapitolazione e vedevo come spesso un attegiamento diverso dei miei genitori mi avrebbe servito in svariate situazioni, aiutandomi ad affrontare meglio quelle seguenti dello stesso tipo.

Non potendo tornare indietro nel tempo, un modo che mi è venuto in mente è appunto quello di cercare un "dialogo" per quanto possibile, con i miei io precedenti, perlomeno quelli più significativi, visto che ancora li sento agire e condizionar-mi.

A mio avviso per progredire vramente, si deve affrontare questo problema, cercare di far capire ai me stesso passati che ormai debbono rendere conto a me e se possibile aiutarmi invece di tirarmi ora da questa ora da quell'altra parte.

P.s. se vi sembra stia delirando chiamate pure gli infermieri
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Vecchio 24-09-2009, 14.03.30   #2
Era
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infermieri in arrivo

A parte gli scherzi veniamo educati da molte situazioni dai genitori in primis ma anche da ogni esperienza che incontriamo..quando per svariati motivi i genitori sono assenti ti resta il loro 'vizio' caricato da ansie paure e rancori che però sono tuoi (non tuoi eh..in generale) nei loro confronti e nei confronti del mondo intero..
Affrancarsi da questo non è mai facile (almeno per come la vedo io) è un duro e 'sporco' lavoro che va fatto..e le varie Ere del passato più che educarle le devo vedere e accettare in questo modo educo la Era di oggi...

Ho confuso forse...

Prego servono svariati infermieri

__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 24-09-2009, 16.02.15   #3
luke
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infermieri in arrivo

A parte gli scherzi veniamo educati da molte situazioni dai genitori in primis ma anche da ogni esperienza che incontriamo..quando per svariati motivi i genitori sono assenti ti resta il loro 'vizio' caricato da ansie paure e rancori che però sono tuoi (non tuoi eh..in generale) nei loro confronti e nei confronti del mondo intero..
Affrancarsi da questo non è mai facile (almeno per come la vedo io) è un duro e 'sporco' lavoro che va fatto..e le varie Ere del passato più che educarle le devo vedere e accettare in questo modo educo la Era di oggi...

Ho confuso forse...

Prego servono svariati infermieri

Certamente le esperienze che ci formano sono molte, anche se i genitori ti danno un certo instradamento su come affrontarle.
Condivido poi quando dici che i nostri io precedenti vanno innanzitutto visti ed in qualche modo analizzati, anche per capire meglio come ci condizionano, poi ad un certo punto se si vuole cambiare dobbiamo, a mio avviso, trovare la maniera giusta e proficua di interagire con loro.
E' un discorso che mi ricorda quanto si dice riguardo ai piccoli io nelle teorie di Gurdjieff, che alla fine vanno governati da un Io più grande altrimenti diventa tutto ingovernabile.
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Vecchio 24-09-2009, 22.42.08   #4
Kael
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Allora visto che i noi stessi delle varie epoche sono ancora "dentro di noi", ed ancora agiscono sui nostri comportamenti, sui nostri stati d'animo, mi chiedevo se fosse possibile, ad un certo punto, diventare i genitori di noi stessi ed educare , ad esempio nel mio caso, i vari luke che ho in me , quello di 10 anni, quello di quindici e così via, magari riuscendo, in tal modo, a svuotare o affrancarsi dall'archetipo del padre e della madre che abbiamo dentro, e a fare in modo che questi io passati (che poi non sono veramente passati) la smettano di condizionarci e di succhiarci energie, ma inizino a " cooperare" con il me stesso odierno in funzione degli obiettivi che mi pongo.
Più che educarli io direi di scioglierli (anche perchè il luke di 10 anni che è stato "educato" esiste già, e sei il tu di adesso che ricapitoli). Quindi questi io ci condizionano perchè esistono ancora (come entità) e assorbono parte della nostra energia come nuclei a se stanti, come piccoli centri di gravità (in psicologia si definirebbero complessi, cioè raggruppamenti ad alta densità).
Alchemicamente direi che sono piccoli centri di "fissità", e come si sa il fisso beve volentieri l'umido, così questi centri bevono regolarmente una piccola quantità della nostra energia. Con la ricapitolazione, noi dirottiamo coscientemente tutta la nostra acqua su questi centri, col risultato di sommergerli completamente, e a quel punto, vinti dall'acqua, non possono fare altro che sciogliersi lentamente, rilasciando all'acqua quei "sali" che poi tornano a noi sotto forma di consapevolezza...
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