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Vecchio 24-07-2009, 12.39.54   #1
griselda
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Predefinito Archetipi

Archetipi
Sto cercando di farmi un’idea di cosa siano gli Archetipi e la cosa più semplice a cui sono giunta è che questi Archetipi sono come i geni per il corpo, solo che loro lo sono della psiche.
Il termine Archetipo ha origini molto antiche ed è composta da due parti :
Archè=principio/origine /governo
Typos=forma/immagine
Archetipo=immagine che esiste da sempre, immagine primordiale.

Possiamo farci una idea di Essi, attraverso i Miti e le favole, generati dall’esperienza dell’umanità che ha dato loro la forma.
Ma nonostante tutto questo non è ancora semplice comprenderli.

Platone ne scrisse definendoli modelli primitivi, idee, mentre vengono definiti da Jung come: (Jung concepì un inconscio collettivo costituito da un substrato mitologico di associazioni ereditarie che sono bagaglio comune di tutti gli uomini.
Il concetto di inconscio collettivo completa quello di inconscio individuale.) "espressioni simboliche dell'intimo dramma inconscio della psiche che diventano disponibili alla coscienza dell'uomo attraverso, la proiezione ovvero quando si riflettono negli eventi della natura."


Cosa vogliono dire tutti questi bei paroloni?
Vogliono dire che dietro ad ogni Emozione si nasconde un Archetipo.
Se non ho capito male eh, la nostra psiche ha un primo strato superficiale che comprende i nostri Archetipi ma poi sul profondo andando in profondità si incontrano gli Archetipi degli altri. (Inconscio personale e Inconscio collettivo)

Mi piacerebbe anche integrare con quanto è stato detto sino ad ora in giro per il forum altre discussioni, forse ci riuscirò ma mi ci vuole tempo o qualcuno che abbia voglia di integrare.
E’ infatti stato spiegato che quando davanti ad un film o leggendo un libro o ad un opera teatrale ci emozioniamo li stiamo incontrando un Archetipo.


Gli Archetipi principali se ben congeniati in un film possono far si che esso diventi un cult movie proprio perché costruito su Archetipi collettivi che toccano un po’ tutti.

Devo dire che ho letto diversi scritti a riguardo ma ancora dentro di me cosa è un Archetipo non è chiarissimo.
Mi fa pensare ad un istinto che sprigiona al mio interno una determinata energia generando in me poi successivamente i miei pensieri. In pratica se qualcosa mi cambia di stato è perché un Archetipo è entrato in azione al mio interno e inizia a comandare le mie azione specie se non ne sono cosciente.


Bon mi fermo qua, anche se ho la sensazione di aver detto solo una millesima parte di quello che si potrebbe dire, ma è già lungo abbastanza, e poi perché non vorrei aver detto una marea di sciocchezze, per cui attendo correzioni e aggiunte sempre se vi va e quando vi va.




P.S. E' da quando sto leggendo sugli Archetipi che penso ad un senso diverso dell'Arca di Noè.
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Vecchio 24-07-2009, 12.55.47   #2
Kael
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Archè=principio/origine /governo
Typos=forma/immagine
Archetipo=immagine che esiste da sempre, immagine primordiale.
Immagine originaria, si. Ossia l'immagine "principe" da cui discendono migliaia di immagini simili.

Il detto ad esempio "di mamma ce n'è una sola" si basa proprio su questo sapere, di mamme ce ne sono milioni ma l' "Archetipo Mamma" è uno solo e contiene tutte le mamme. E' una sorta di contenitore di tutte le mamme.
Infatti in barba a cultura, periodo storico o locazione geografica, al suono "mamma" tutte le persone hanno lo stesso pensiero, si raffigurano lo stesso concetto, a prescindere poi dalle ovvie differenze caratteriali o altro fra mamma e mamma.

Discendendo quindi tutti dalla stessa fonte, o princìpio, abbiamo in comune anche gli stessi archetipi.
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Vecchio 24-07-2009, 13.15.56   #3
Era
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Immagine originaria, si. Ossia l'immagine "principe" da cui discendono migliaia di immagini simili.

Il detto ad esempio "di mamma ce n'è una sola" si basa proprio su questo sapere, di mamme ce ne sono milioni ma l' "Archetipo Mamma" è uno solo e contiene tutte le mamme. E' una sorta di contenitore di tutte le mamme.
Infatti in barba a cultura, periodo storico o locazione geografica, al suono "mamma" tutte le persone hanno lo stesso pensiero, si raffigurano lo stesso concetto, a prescindere poi dalle ovvie differenze caratteriali o altro fra mamma e mamma.

Discendendo quindi tutti dalla stessa fonte, o princìpio, abbiamo in comune anche gli stessi archetipi.
Citando il tuo esempio è come dire che un archetipo potrebbe o è una 'lingua' universale...
Per non ripetere l' esempio mamma...uso 'acqua' che nell' inconscio collettivo è legato alla vita alla purezza...quindi ovunque l' acqua ne è archetipo...
giusto?
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Vecchio 25-07-2009, 01.17.24   #4
griselda
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Immagine originaria, si. Ossia l'immagine "principe" da cui discendono migliaia di immagini simili.

Il detto ad esempio "di mamma ce n'è una sola" si basa proprio su questo sapere, di mamme ce ne sono milioni ma l' "Archetipo Mamma" è uno solo e contiene tutte le mamme. E' una sorta di contenitore di tutte le mamme.
Infatti in barba a cultura, periodo storico o locazione geografica, al suono "mamma" tutte le persone hanno lo stesso pensiero, si raffigurano lo stesso concetto, a prescindere poi dalle ovvie differenze caratteriali o altro fra mamma e mamma.

Discendendo quindi tutti dalla stessa fonte, o princìpio, abbiamo in comune anche gli stessi archetipi.
Uff faccio fatica a mettere insieme quello che vorrei dire non sono ancora padrona del discorso.
E' che non mi batte bene ciò che hai scritto, tu parli di concetto io di sentire.
La madre è vero che sappiamo tutti cosa è ma più che altro se qualcuno la nomina noi ci ricordiamo della nostra o dell'idea che ne abbiamo, ma l'Archetipo dovrebbe essere identico per tutti come un istinto primordiale, l'idea stampata di cosa è una madre) l'istinto materno insito in ogni femmina e poi "deviato" dal daimon,(Angelo o Demone) almeno credo che fa si che poi il contenitore abbia molte madri diverse.
E' così o faccio confusione?
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Vecchio 25-07-2009, 01.37.35   #5
dafne
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Anche io non sono sicura di aver afferrato bene la questione ma mi è venuta in mente una cosa che ho studiato alle medie, il signicante e il significato.

La parola rosa ci rimanda immediatamente a un certo fiore, con un certo profumo e forma.
La nostra parola è il significante mentre il senso, l'idea di rosa, è il significato

L'archetipo quindi dovrebbe esssere il significato mentre il significante è la forma, varia, che questo può assumere..

(ad opera dei daimon?)
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Vecchio 25-07-2009, 01.42.00   #6
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La madre è vero che sappiamo tutti cosa è ma più che altro se qualcuno la nomina noi ci ricordiamo della nostra o dell'idea che ne abbiamo, ma l'Archetipo dovrebbe essere identico per tutti come un istinto primordiale
Al suono "mamma" la prima cosa che avvertiamo è calore, sicurezza, protezione, e questo vale per tutti. Poi come dicevo è naturale che ad un livello meno immediato vengano fuori anche le varie differenze fra mamma e mamma, ma questa è già una divisione dall'Archetipo primordiale.

Gli archetipi parlano per immagini, e le immagini sono un linguaggio pre-pensiero (ricordi l'esercizio delle nuvole?) quindi si rifanno direttamente all'anima umana e alla sfera emotiva.
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E' che non mi batte bene ciò che hai scritto, tu parli di concetto io di sentire.
A me batte benissimo perchè io "sento", avverto il concetto.
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Vecchio 25-07-2009, 14.37.20   #7
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Al suono "mamma" la prima cosa che avvertiamo è calore, sicurezza, protezione, e questo vale per tutti. Poi come dicevo è naturale che ad un livello meno immediato vengano fuori anche le varie differenze fra mamma e mamma, ma questa è già una divisione dall'Archetipo primordiale.

Gli archetipi parlano per immagini, e le immagini sono un linguaggio pre-pensiero (ricordi l'esercizio delle nuvole?) quindi si rifanno direttamente all'anima umana e alla sfera emotiva.

A me batte benissimo perchè io "sento", avverto il concetto.
Beh ora batte bene anche a me, per come hai usato, ora, le parole, riescono a darmi il senso di ciò che intendevo anche io.

Adesso mi domando una cosa se l'Archetipo ha in se anche il ricordo di come dovrebbe essere una tal cosa, tipo cosa è una mamma ma poi la mamma così non lo è per tutti a causa delle variabili.
Per capirci se dici ad uno che ha avuto una mamma "fuori di testa" cosa pensa quando pensa a sua mamma è diverso da cosa pensa e prova pensando all'Archetipo mamma.
Si si sono convinta che tu senta cosa è ma se riesci a passarlo anche a me ti do un ssimo.(lavoraccio eh lo so)
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Vecchio 25-07-2009, 14.52.29   #8
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Adesso mi domando una cosa se l'Archetipo ha in se anche il ricordo di come dovrebbe essere una tal cosa, tipo cosa è una mamma ma poi la mamma così non lo è per tutti a causa delle variabili.
Per capirci se dici ad uno che ha avuto una mamma "fuori di testa" cosa pensa quando pensa a sua mamma è diverso da cosa pensa e prova pensando all'Archetipo mamma.
Certo che si, del resto se ci pensi è proprio perchè una tal mamma non rientra nel nostro concetto di archetipo che la fa odiare dal figlio o che gli fa serbare rancore. Ossia il figlio sente in sè come dovrebbe essere una mamma, e se la sua non rispecchia questo sentire cotinuerà a portarle rancore finchè non farà quello che viene detto "svuotare gli archetipi", riportarli cioè ad uno stato originale e puro.
In parole povere è l'archetipo che contiene la mamma, non si può accusare la mamma perchè non contiene l'archetipo...

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Si si sono convinta che tu senta cosa è ma se riesci a passarlo anche a me ti do un ssimo.(lavoraccio eh lo so)
Non ci siamo capiti.. Non intendevo che io sento tutto ma che anche per me al pari tuo si tratta di un "sentire" (mentre tu dicevi che io parlo di concetto e tu di sentire)

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Vecchio 25-07-2009, 15.10.48   #9
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Se dovessi spiegare ad un programmatore che cos'è un archetipo mi sarebbe molto facilitato il compito nominando un oggetto (object) ancestrale della programmazione ad oggetti.
Nella programmazione ad oggetti si stabilisce un oggetto iniziale, per esempio l'oggetto persona per un database di un anagrafe e quest'oggetto inzialmente avrà (esempio eh) dei campi nome e cognome.
Da quest'ogetto iniziale si derivano altri oggetti figli che hanno sempre la struttura base (nome e cognome) ma a cui poi si può aggiungere età, altezza, occupazione etc... queste informazioni si possono aggiungere in alcuni casi ed in altri no a seconda del punto del programma e di quello che deve fare in quel punto.

Nello stesso modo l'Archetipo è l'origine di un flusso senza forma che però può prendere infinite forme a seconda del caso, del tempo e dello spazio.
Come detto sopra nell'esempio mamma, l'archetipo originale non ha forma, lo si può definire soltanto con una serie di parole che devono essere interpretate ed ognuno l'interpreterà nel modo a lui più congegnale.
Mamma può essere chi ci ha messo fisicamente al mondo, può essere madre terra, può essere la madre di un certo modo di pensare, può la madre di tutte le credenze etc...
In sostanza volendo proprio definire (un pò tecnicamente, sorry) l'archetipo madre è un serbatoio che contiene il materiale che tramite il padre può essere organizzato in una nuova vita indipendente dalla madre originante.
In un certo senso l'archetipo madre è la definizione degli archetipi stessi. In un determinato archetipo c'è tutto quello che può prendere infinite forme di un certo tipo attraverso l'idea, l'ideazione.
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Vecchio 25-07-2009, 15.19.34   #10
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per esempio l'oggetto persona per un database di un anagrafe e quest'oggetto inzialmente avrà (esempio eh) dei campi nome e cognome.
Volevo aggiungere, l'oggetto iniziale potrebbe anche non avere i campi nome e cognome ma solo essere l'oggetto persona come inizializzazione, cosa che è più rispondente al concetto di archetipo.
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Vecchio 25-07-2009, 17.34.27   #11
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Beh ora batte bene anche a me, per come hai usato, ora, le parole, riescono a darmi il senso di ciò che intendevo anche io.

Adesso mi domando una cosa se l'Archetipo ha in se anche il ricordo di come dovrebbe essere una tal cosa, tipo cosa è una mamma ma poi la mamma così non lo è per tutti a causa delle variabili.
Per capirci se dici ad uno che ha avuto una mamma "fuori di testa" cosa pensa quando pensa a sua mamma è diverso da cosa pensa e prova pensando all'Archetipo mamma.
Si si sono convinta che tu senta cosa è ma se riesci a passarlo anche a me ti do un ssimo.(lavoraccio eh lo so)
Questa e' la differenza tra inconscio personale ed inconscio collettivo.
Se hai avuto una mamma fuori di testa , quando vorrai essere a tutti i costi una mammma modello , dovrai comunque subire gli effetti di quella madre trasgressiva che e' rimasta nel tuo inconscio ad esempio con un'intolleranza ai doveri di mamma oltre ad una certa soglia .
Non so se e' chiaro.
L'inconscio collettivo che e' costituito dall'archetipo invece e' sempre quello che la collettivita' tutta ha in se' dall'origine e non cambia al cambiare della tua personale esperienza .
Anche per te , l'archetipo mamma e' sempre e solo quello che vale per tutti.

Volevo ancora dire che gli archetipi non sono facilmente definibili perche' sono ricchi di infinite sfumature non sono questo o quello soltanto sono l'idea di tutte le cose od i fatti che vedi nel mondo .
Tutti i nostri comportamenti non sono altro che ombre o proiezione di archetipi .
Ciascuno ha i suoi archetipi e sono quelli che determinano le nostre scelte ed alla fine fanno della nostra vita QUELLA vita e non un'altra .
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Vecchio 26-07-2009, 08.05.29   #12
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Provo a dirne un'altra:
premesso quanto detto altrove e cioe' che l'archetipo agisce per opposti di cui uno conscio ed uno inconscio ,
allora se prendiamo il disagio espresso da Tina nell'altro 3d si puo' vedere che e' presa dai ruoli , archetipi , a livello conscio della madre perfetta e della leader amanager efficente.
Non sara' difficile pensare che in questi ruoli/archetipi si sia eccessivamente identificata sopprimendo i loro opposti, finiti relegati nell'inconscio .
Questa eccessiva identificazione come si manifesta ?
Con la stanchezza a svolgere solo questi ruoli tanto che per continuare ha bisogno di una spinta in piu' quella dell'adrenalina che pero' accresce il malessere non lo guarisce .
L'adrenalina insomma esprime questo disagio dell'eccessiva identificazione con questi ruoli dei quali e' rimasta prigioniera .
Allora il riequilibrio necessario non puo' che stare nella corsa verso l'archetipo opposto (l'enantiodromia) : quello del ''puer'' anzi '' puella '' finalmente libera da responsabilita' , almeno per un breve periodo o della schiava servente ,senza perdere il lume dell'intelletto anzi, pensate alla furbizia di Sherazade nelle mille ed una notte .
Cioe' nel lasciare emergere le altre necessita'della sua psiche trascurate dal prevalere degli altri ruoli.
Gli archetipi dunque stanno ovunque e possono essere sia la malattia che la cura o la guida per ritrovare l'equilibrio smarrito .
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Vecchio 26-07-2009, 09.38.01   #13
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"....se prendiamo il disagio espresso da Tina nell'altro 3d si puo' vedere che e' presa dai ruoli , archetipi , a livello conscio della madre perfetta e della leader amanager efficente.
Non sara' difficile pensare che in questi ruoli/archetipi si sia eccessivamente identificata sopprimendo i loro opposti, finiti relegati nell'inconscio .
Questa eccessiva identificazione come si manifesta ?
Con la stanchezza a svolgere solo questi ruoli tanto che per continuare ha bisogno di una spinta in piu' quella dell'adrenalina che pero' accresce il malessere non lo guarisce .
L'adrenalina insomma esprime questo disagio dell'eccessiva identificazione con questi ruoli dei quali e' rimasta prigioniera "

ho letto Nikelise, non avevo considerato e lo farò meglio, con quali archetipi io mi sono identificata totalmente, hanno a che fare anche con la perfezione, con l'eternità e la universalità, e non sò se siamo ancora negli archetipi. comunque mi folgora, buttato così, vedere descritto un meccanismo, il creare le condizioni per sentire adrenalina, e così superare la stanchezza che spesso affiora non appena mi alzo. spunto troppo interessante per me. approfitto per chiedere se è vero che archetipo così come lo ha definito jung non è accettato dalla scienza, o se vogliamo, dalla psicologia ufficiale?

Ultima modifica di webetina : 26-07-2009 alle ore 09.40.27.
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Vecchio 26-07-2009, 10.23.48   #14
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"....se prendiamo il disagio espresso da Tina nell'altro 3d si puo' vedere che e' presa dai ruoli , archetipi , a livello conscio della madre perfetta e della leader amanager efficente.
Non sara' difficile pensare che in questi ruoli/archetipi si sia eccessivamente identificata sopprimendo i loro opposti, finiti relegati nell'inconscio .
Questa eccessiva identificazione come si manifesta ?
Con la stanchezza a svolgere solo questi ruoli tanto che per continuare ha bisogno di una spinta in piu' quella dell'adrenalina che pero' accresce il malessere non lo guarisce .
L'adrenalina insomma esprime questo disagio dell'eccessiva identificazione con questi ruoli dei quali e' rimasta prigioniera "

ho letto Nikelise, non avevo considerato e lo farò meglio, con quali archetipi io mi sono identificata totalmente, hanno a che fare anche con la perfezione, con l'eternità e la universalità, e non sò se siamo ancora negli archetipi. comunque mi folgora, buttato così, vedere descritto un meccanismo, il creare le condizioni per sentire adrenalina, e così superare la stanchezza che spesso affiora non appena mi alzo. spunto troppo interessante per me. approfitto per chiedere se è vero che archetipo così come lo ha definito jung non è accettato dalla scienza, o se vogliamo, dalla psicologia ufficiale?
Perfezione ,eternita' e universalita' sono attributi della Madre e del capo -leader quindi fanno parte senz'altro di quegli archetipi .
Cosi' come l'inganno la burla lo scherzo ma la freschezza il sorriso l' entusiasmo la superficialita' la leggerezza l'astuzia ,lo sono del puer , del pagliaccio ,del dio Greco Ermes contrapposto ad Apollo .

Non sono uno psicologo e non so dirti se esiste una psicologia ufficiale che nega questi principi.
Ma che ti frega ?
Senti se questa puo' essere una strada da percorrere per te utile se si approfondiscila cercando pure conferme o smentite se no lasciala .
E' vero che per alcuni questi concetti mancano del carattere della scientificita' ma siamo in un campo dove bisogna usare altri parametri ritengo .
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Vecchio 26-07-2009, 12.13.57   #15
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No che mancano di scientificità, allo stesso modo in cui è considerata scienza la metereologia, il fatto che non si sia ancora in grado di comprendere tutti i parametri non significa che non sia utilizzato il metodo scientifico. Se vogliamo è proprio questo il limite della psicologia.

A me non risulta che la definizione di archetipo di Jung non sia accettata dalla comunità scientifica, anzi si può dire che sia stato lui in tempi moderni a recuperare il concetto. Comunque lui e Freud sono i padri della psicologia, praticamente quasi tutto quello che c'è in questo campo in senso moderno (ripeto, lo so che sono noioso, ma la psicologia è ben più antica, per esempio in India ci sono scritti di 4000 anni fa) è opera loro e di altri che pur non essendo riconosciuti (vedi le armature di Reich) hanno influenzato tutta la corrente moderna
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Vecchio 26-07-2009, 12.36.13   #16
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approfitto per chiedere se è vero che archetipo così come lo ha definito jung non è accettato dalla scienza, o se vogliamo, dalla psicologia ufficiale?
Un po' OT (se serve apriamo un tread che forse sarebbe utile sotto vari aspetti) ma mi pare di intuire un lato della domanda di Tina e quindi vi rispondo.
La psicanalisi (branca della psicologia) di Jung, così come quella di Freud, sono riconosciute dalla comunità "scientifica" e dalla legge in quanto corpus di teorie e di pratiche che danno riusltati dimostrati. Infatti che frequenta con successo una scuola riconosciuta di tali discipline può fregiarsi del titolo di psicoterapeuta riconosciuto dalla legge e operare in tal senso, ossia fare terapia.
Questo non significa che tutti i concetti contenuti in questi corpus siano universalmente ritenuti veri e non siano oggetto di discussioni, di approfondimenti e di ricerche. Ci sono branche della psicologia che si "combattono" e ognuna ha le sue ragioni. Ma questo accade anche nella fisica e nella medicina.

Personalmente aggiungo che ritengo la psicanalisi junghiana di gran lunga la psicologia più avanzata di cui attualmente si dispone.
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Vecchio 26-07-2009, 16.50.19   #17
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Provo a dirne un'altra:
premesso quanto detto altrove e cioe' che l'archetipo agisce per opposti di cui uno conscio ed uno inconscio ,
allora se prendiamo il disagio espresso da Tina nell'altro 3d si puo' vedere che e' presa dai ruoli , archetipi , a livello conscio della madre perfetta e della leader amanager efficente.
Non sara' difficile pensare che in questi ruoli/archetipi si sia eccessivamente identificata sopprimendo i loro opposti, finiti relegati nell'inconscio .
Questa eccessiva identificazione come si manifesta ?
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Allora il riequilibrio necessario non puo' che stare nella corsa verso l'archetipo opposto (l'enantiodromia) : quello del ''puer'' anzi '' puella '' finalmente libera da responsabilita' , almeno per un breve periodo o della schiava servente ,senza perdere il lume dell'intelletto anzi, pensate alla furbizia di Sherazade nelle mille ed una notte .
Cioe' nel lasciare emergere le altre necessita'della sua psiche trascurate dal prevalere degli altri ruoli.
Gli archetipi dunque stanno ovunque e possono essere sia la malattia che la cura o la guida per ritrovare l'equilibrio smarrito .
Si si sei stato chiarissimo Nike

Mi è venuto un dubbio, che vorrei esporre:
nel caso noi continuamo a rimanere rigidamente su un Archetipo nonostante i segnali ci stiano avvisando che è ora di dare spazio anche a ciò che abbiamo imprigionato nell'inconscio, ovvero mettiamo che stiamo rigidamente facendo la mater senza dare un equilibrio con la puella, può capitare che all'improvviso la puella prenda in sopravvento, come un mondo che si capovolge all'improvviso avendo perso il suo equilibrio per poterlo poi ricreare? Scusa non so se è chiaro ma meglio non mi viene.

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Vecchio 26-07-2009, 17.34.37   #18
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In parole povere è l'archetipo che contiene la mamma, non si può accusare la mamma perchè non contiene l'archetipo...


Non ci siamo capiti.. Non intendevo che io sento tutto ma che anche per me al pari tuo si tratta di un "sentire" (mentre tu dicevi che io parlo di concetto e tu di sentire)

Elloso che non ci si capisce, ma metà della colpa è la mia no dai scherzo io intendevo che nel primo post non capivo le tue parole troppo concettuali mentre nel secondo hai descritto le emozioni e li ho concordato, mi hai dato modo di osservare una cosa che avevo già intravisto di me ovvero che se si parla di emozioni capisco al volo diversamente mi rimangono ostiili, sarà che per capire mi dovete parlare per Archetipi.

Bon chiusa questa parentesi autoironica, volevo chiederti se ti va di ampliare il discorso sugli Archetipi di svuotare, se come dice Nike uno l'Archetipo "pieno" è quello del nostro inconscio quello vuoto dovrebbe se ho capito bene quello dell'inconscio collettivo, per svuotarlo è quello che si fa con la ricapitolazione?
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Un po' OT (se serve apriamo un tread che forse sarebbe utile sotto vari aspetti) ma mi pare di intuire un lato della domanda di Tina e quindi vi rispondo.
La psicanalisi (branca della psicologia) di Jung, così come quella di Freud, sono riconosciute dalla comunità "scientifica" e dalla legge in quanto corpus di teorie e di pratiche che danno riusltati dimostrati. Infatti che frequenta con successo una scuola riconosciuta di tali discipline può fregiarsi del titolo di psicoterapeuta riconosciuto dalla legge e operare in tal senso, ossia fare terapia.
Questo non significa che tutti i concetti contenuti in questi corpus siano universalmente ritenuti veri e non siano oggetto di discussioni, di approfondimenti e di ricerche. Ci sono branche della psicologia che si "combattono" e ognuna ha le sue ragioni. Ma questo accade anche nella fisica e nella medicina.

Personalmente aggiungo che ritengo la psicanalisi junghiana di gran lunga la psicologia più avanzata di cui attualmente si dispone.
in questi termini mi soddisfa la risposta. la mia mente, di formazione razionalista, ha bisogno sempre di verifiche. sono certa di avere letto, ma molto tempo fa, che gli archetipi non erano ne dimostrabili ne confutabili. così come il complesso di edipo. o di contro , a qualcuno, come narajo, sembrano pochi, cioè solo due, gli istinti primari, e ne ipotizza il terzo, quello alla socializzazione.
l'archertipo mi affascinò in un periodo in cui, causa immobilità, ebbi molto tempo per leggere. lo dedicai ai pioneri della psicologia. ma è passato molto tempo, non conosco le evoluzione, se ce ne sono state. si è già capito che tendo ad essere separata. il mio se reale, e il mio se ideale. una parte infatti, credo il puer se ho capito cosa è, si realizza con la creatività e a livello di pensiero non ha mai tratto felicità appunto dal su detto razionalismo. l'archetipo mi ha affascinato perchè dava lo strumento che conteneva spiegazioni non troppo rigide. è bello avere un nuclo organizzante, un modello. e l'archetipo è un modello che non può prendindere dalla affettività, quindi squisitamente umano. questa è l'unica opposizione che si può fare se lo si paragona ad un modello informatico, ma Uno ne ha anticipato il limite, era solo per dare meglio una idea di struttura. é vero che io poi ne me frego, se uno strumento, al di là della assoluta scientificità, serve bene ad uno scopo. l'ho fatto con l'enneagramma, molto confutato nella sua schematica rigidità, ma a me è servito per comprendere il mio nucleo caratteriale meglio di tante altre tecniche psicologiche. ovviamente ho imparato a servirmi degli strumenti, e non sposarli per fede in toto. una parte di me ha bisogno di strumenti, di modelli, l'altra ha bisogno di lasciare la partita aperta.

"Gli archetipi dunque stanno ovunque e possono essere sia la malattia che la cura o la guida per ritrovare l'equilibrio smarrito "

cito la frase per finire, perchè questa invece mi ha confuso un pò , ha allargato troppo i confini, e la mia mente ritorna a disperdersi.

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Vecchio 27-07-2009, 18.49.40   #20
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in questi termini mi soddisfa la risposta. la mia mente, di formazione razionalista, ha bisogno sempre di verifiche. sono certa di avere letto, ma molto tempo fa, che gli archetipi non erano ne dimostrabili ne confutabili. così come il complesso di edipo. o di contro , a qualcuno, come narajo, sembrano pochi, cioè solo due, gli istinti primari, e ne ipotizza il terzo, quello alla socializzazione.
l'archertipo mi affascinò in un periodo in cui, causa immobilità, ebbi molto tempo per leggere. lo dedicai ai pioneri della psicologia. ma è passato molto tempo, non conosco le evoluzione, se ce ne sono state. si è già capito che tendo ad essere separata. il mio se reale, e il mio se ideale. una parte infatti, credo il puer se ho capito cosa è, si realizza con la creatività e a livello di pensiero non ha mai tratto felicità appunto dal su detto razionalismo. l'archetipo mi ha affascinato perchè dava lo strumento che conteneva spiegazioni non troppo rigide. è bello avere un nuclo organizzante, un modello. e l'archetipo è un modello che non può prendindere dalla affettività, quindi squisitamente umano. questa è l'unica opposizione che si può fare se lo si paragona ad un modello informatico, ma Uno ne ha anticipato il limite, era solo per dare meglio una idea di struttura. é vero che io poi ne me frego, se uno strumento, al di là della assoluta scientificità, serve bene ad uno scopo. l'ho fatto con l'enneagramma, molto confutato nella sua schematica rigidità, ma a me è servito per comprendere il mio nucleo caratteriale meglio di tante altre tecniche psicologiche. ovviamente ho imparato a servirmi degli strumenti, e non sposarli per fede in toto. una parte di me ha bisogno di strumenti, di modelli, l'altra ha bisogno di lasciare la partita aperta.

"Gli archetipi dunque stanno ovunque e possono essere sia la malattia che la cura o la guida per ritrovare l'equilibrio smarrito "

cito la frase per finire, perchè questa invece mi ha confuso un pò , ha allargato troppo i confini, e la mia mente ritorna a disperdersi.

la frase da te postata per me ha più o meno questo significato (che poi hai tu stesso detto)

"gli archetipi possono essere la malattia se il loro utilizzo porta a viverli con estremo razionalismo e ci "soffocano", possono diventare la cura se permettono appunto un allargamento della coscienza"

insomma è come dire che l'optimum sta nell'Equilibrio legato a un loro "giusto" utilizzo.
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Vecchio 27-07-2009, 18.57.16   #21
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la frase da te postata per me ha più o meno questo significato (che poi hai tu stesso detto)

"gli archetipi possono essere la malattia se il loro utilizzo porta a viverli con estremo razionalismo e ci "soffocano", possono diventare la cura se permettono appunto un allargamento della coscienza"

insomma è come dire che l'optimum sta nell'Equilibrio legato a un loro "giusto" utilizzo.

comprendo il tuo punto di vista, anche se " estremo razionalismo"...
più esattamente mi turba : "Gli archetipi dunque stanno
ovunque..."
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Vecchio 27-07-2009, 18.59.21   #22
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più esattamente mi turba : "Gli archetipi dunque stanno
ovunque..."

beh guardando con occhio attento la realtà circostante la trovo vera.
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Vecchio 27-07-2009, 19.13.58   #23
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Stefano, tu guardi la realtà e riesci se ci provi in questo momento a vedere l'archetipo/i che ti stanno dando voce, scopo, movimento. dimmi se riesci ad individuarne uno, non comprendo se tu resti troppo vago, ciò che mi hai detto prima mi va bene, dopo volevo dire che diventa enorme riconoscere gli archetipi ad ogni angolo.

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Vecchio 27-07-2009, 19.26.19   #24
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Stefano, tu guardi la realtà e riesci se ci provi in questo momento a vedere l'archetipo/i che ti stanno dando voce, scopo, movimento. dimmi se riesci ad individuarne uno, non comprendo se tu resti troppo vago, ciò che mi hai detto prima mi va bene, dopo volevo dire che diventa enorme riconoscere gli archetipi ad ogni angolo.
ci sono momenti in cui un certo razionalismo si fa da parte, sei aperta all'osservazione e riesci a scorgerli.
in altri momenti tale cosa ti è preclusa.
Forse perchè non si è davvero aperti all'osservazione.
(parlo anche per esperienza personale)
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Vecchio 27-07-2009, 19.52.52   #25
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ci sono momenti in cui un certo razionalismo si fa da parte, sei aperta all'osservazione e riesci a scorgerli.
in altri momenti tale cosa ti è preclusa.
Forse perchè non si è davvero aperti all'osservazione.
(parlo anche per esperienza personale)
Se il razionalismo si fa da parte con cosa trasporti ciò che percepisci degli archetipi nella realtà?
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