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Vecchio 07-10-2009, 00.21.32   #1
Ray
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Predefinito I mille volti della prostituzione

Argomento dibattuto in altro tread, quello sull'ipocrisia e la libertà di stampa, in altra sezione. E' rimasto aperto e lo riprendo.

Di là asserivo (non solo io ma parlo per me) che ci sono molti modi di prostituirsi e che, se ci si guarda bene e in profondità, si possono scoprire i molti modi con cui tutti ci prostituiamo e la tendenza a farlo.
Aggiungo che spesso, inoltre, ce la raccontiamo, ossia non ci diciamo o non ci rendiamo conto di prostituirci, o lo sappiamo ma ci assolviamo. In questo spesso siamo meno sinceri di chi si prostituisce nel modo classico, vendendo sesso, anche se immagino anche in quel ramo ce se la racconti parecchio.

Ma cos'è prostituirsi? Come definirlo in maniera da comprendere anche tutti i significati traslati?
Butto li la mia senza pensarci troppo, poi magari parlandone troviamo migliori definizioni: è fare qualcosa di piacevole per l'altro, utilizzando se stessi, allo scopo di ottenere da lui dei vantaggi. Uno, se non erro, parlava di dare qualcosa di se, grossomodo per lo scopo che ho messo io.

Quindi diventa prostituirsi, oltre a fare sesso per soldi, o per protezione, o per status sociale, o per avere tranquillità, anche relazionarsi in un modo che non vorremmo ma ci conviene e chi più ne trova più ne metta. Se mi guardo, io mi prostituisco varie volte al giorno in questo modo... forse sarà meno nocivo che fare sesso per soldi, forse sono un tot consapevole di farlo, ma sempre mi prostituisco. In effetti, anche se di prima battuta vien da dire che è inevitabile, che le cose funzionano così', che non puoi mandare a quel paese chi ti sta dando lavoro o simili, la realtà è che faccio così' perchè mi conviene. Soppeso, per quanto posso, quel che do e quel che prendo e trovo conveniente "darla via" (l'energia... ).

Bon, ho aperto, ci sono molti lati del discorso che non ho neanche sfiorato... lascio a voi: che ne pensate?


PS: dai sono stato bravo, non ho intitolato il tread "siamo tutti puttane"... ma sai il numero di visite...
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Vecchio 07-10-2009, 10.22.40   #2
stefano
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penso sia vero.
io come te mi prostituisco parecchio.
Anche perchè non farlo comporta necessariamente parecchia Forza e Volontà che probabilmente non ho.
Quantomeno rispetto ad anni fa mi prostituisco un pò meno ma questo non cambia il discorso.
stavo riflettendo sul termine pro-stituzione che somiglia un pò a so-stituzione.
forse prostituire significa più o meno esporsi troppo in modo da avvilirsi, da abbassarsi.
ecco lampadina:
esporre se stessi in modo da abbassarsi, avvilirsi in qualsiasi ambito o situazione.

Ultima modifica di stefano : 07-10-2009 alle ore 10.25.43.
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Vecchio 07-10-2009, 11.26.27   #3
Uno
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Il problema, come avevo accennato nell'altro 3d è come e perchè si fanno le cose, il che ovviamente da adito a mille possibili raccontarsi le cose.

Riprendiamo l'esempio che facevo del semplice sorriso.

Se io sono un tipo a cui viene spontaneo verso tutti, magari pure quelli che tanto amichevoli non sono, se lo faccio pure ad un cliente non mi sto prostituendo e non lo faccio per avere quel lavoro.
Se viceversa quel cliente mi sta sulle @@, non posso vederlo, ma devo arrivare alla fine del mese e allora stringo i denti gli faccio un sorriso e mille salamelecchi:
mi sto prostituendo
anche se ovviamente alla parola possiamo dare infiniti gradi di rilevanza ed un semplice sorriso è allo stadio ultra-minimo.
A volte questo tipo di prostituzione meno evidente non è neanche così vitalmente necessaria. Nel discorso di prima ok, bisogna portare a casa la pagnotta anche se dovremmo discutere sul fatto che ci siano altre possibilità e che magari forse rinunciando a quello che sta proprio sulle @@ si perde magari un cellulare nuovo e non la minestra ma va beh....
Ma, quando ci si prostituisce perchè non si sa stare soli, perchè si ha bisogno di essere accettati (che sia nel carattere o nell'abbigliamento etc..) o anche si ha bisogno di una "semplice" conferma del proprio esistere.... la cosa è più importante della prostituzione fisiologica naturale.
Ed è anche più subdola, una prostituta nel vero senso della parola (sesso per soldi) è facilmente identificabile e visibile, ma uno che mostra di essere amicone non sempre si riesce a distinguere (non tutti riescono almeno) se lo fa o se lo è.
E anche è più difficile da autoriconoscere, per esempio si può credere che essere scontrosi significa non aver bisogno di altri e di non scendere a compromessi, in realtà non vuol dire nulla neanche questo. Si potrebbe impersonare il gioco del "rincorrimi".

Mi fermo per adesso...

Edit: p.s. l'abbassamento dell'etimologia della parola è sempre da principi, principi che possono essere Principi (da cui non si dovrebbe mai scendere) o principi che possono essere, anzi dovrebbero sempre essere sorpassati
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Vecchio 07-10-2009, 11.34.32   #4
stefano
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completamente d'accordo.
diciamo che prostituirsi non è "Essere"
ma essere al fine di... e in questo modo "Abbassarsi" rispetto ai Principi per un "idolo".
non so penso abbia a che fare con il primo e decimo comandamento.
Mi sbaglio?

poi per quanto dici, meglio una prostituta consapevole di una inconsapevole.
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Vecchio 07-10-2009, 11.47.11   #5
dafne
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Ma, quando ci si prostituisce perchè non si sa stare soli, perchè si ha bisogno di essere accettati (che sia nel carattere o nell'abbigliamento etc..) o anche si ha bisogno di una "semplice" conferma del proprio esistere.... la cosa è più importante della prostituzione fisiologica naturale.
Ed è anche più subdola, una prostituta nel vero senso della parola (sesso per soldi) è facilmente identificabile e visibile, ma uno che mostra di essere amicone non sempre si riesce a distinguere (non tutti riescono almeno) se lo fa o se lo è.
E anche è più difficile da autoriconoscere
più diretto di così...ma quello che diamo è energia? Veicolata in diversi modi chiaramente, ma non è un controsenso? Voglio dire, se ci prostituiamo per avere perchè lo facciamo dando?

Forse eccedo ma è possibile che quel "prendere" ci dia senso del potere? Il potere di avere in qualche modo vincolato l'altro..(si dice sedurre anche quando non ci sono prestazioni fisiche di mezzo) e anche di aver guadagnato quel che ci serviva.

etimologicamente a me danno un'assonanza con il prostrarsi. Separano poi pro e stitùere/statùere, ossia pro come avanti e stitùere come mettere...nel senso dello stare, stare fermo. trasmormato quindi in esporre a mal uso, avvilirsi, abbassarsi ..mah
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Vecchio 07-10-2009, 11.55.30   #6
stefano
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penso che abbia a che fare con "non desiderare la roba d'altri" pensando (a torto) che avendola si sia migliori quando in realtà ci si "abbassa" di parecchio a livello di Principi (in altri termini "l'erba del vicino è sempre più verde")
per questo si lega anche a mio avviso a "non avrai altro Dio all'infuori di Me"
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Vecchio 07-10-2009, 11.58.30   #7
Ray
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più diretto di così...ma quello che diamo è energia? Veicolata in diversi modi chiaramente, ma non è un controsenso? Voglio dire, se ci prostituiamo per avere perchè lo facciamo dando?
Si, è energia (lo è sempre) ma gli diamo una forma che all'altro produce piacere per avere in cambio altro, affichè l'altro ci dia qualcosa che deve anche lui elaborare, che sia in forma di denaro, di favori, di attenzione o quel che è... insomma qualcosa che da soli non siamo capaci di darci o ci fa comodo arrivi da un altro. E soprattutto a cui non vogliamo rinunciare.
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Vecchio 07-10-2009, 12.18.31   #8
dafne
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Si, è energia (lo è sempre) ma gli diamo una forma che all'altro produce piacere per avere in cambio altro, affichè l'altro ci dia qualcosa che deve anche lui elaborare, che sia in forma di denaro, di favori, di attenzione o quel che è... insomma qualcosa che da soli non siamo capaci di darci o ci fa comodo arrivi da un altro. E soprattutto a cui non vogliamo rinunciare.
Suona come una forma di vampirismo.....
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Vecchio 07-10-2009, 12.27.44   #9
RedWitch
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più diretto di così...ma quello che diamo è energia? Veicolata in diversi modi chiaramente, ma non è un controsenso? Voglio dire, se ci prostituiamo per avere perchè lo facciamo dando?
Non avevo mai visto la cosa come una "vendita diretta ", ma effettivamente quando si cerca di compiacere l'altro per avere indietro attenzioni, alla fine ci si sente stanchi, ed è solo la parte che richiede l'attenzione che è appagata (e temporaneamente perchè ben presto chiederà la nuova "dose") e se come dice Ray è qualcosa a cui non vogliamo (o possiamo) rinunciare si è disposti a dare anche parecchio per avere..

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Se viceversa quel cliente mi sta sulle @@, non posso vederlo, ma devo arrivare alla fine del mese e allora stringo i denti gli faccio un sorriso e mille salamelecchi:
mi sto prostituendo
anche se ovviamente alla parola possiamo dare infiniti gradi di rilevanza ed un semplice sorriso è allo stadio ultra-minimo.
Si potrebbe allora dire che ogni volta che diamo qualcosa di noi per avere un ritorno in qualche modo ci stiamo prostituendo? è l'aspettativa del ritorno che mette in moto la cosa (sorriso nel tuo esempio, ma penso che si possa arrivare a livelli ben più gravi..) ?

E' vero che il vivere comune innesca falsi sorrisi e cortesia verso chi non ci è simpatico, ma fino a che punto ci si puo' spingere? Se senza quel cliente non morirei di fame, cosa mi spinge a "tenermelo buono"?
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Vecchio 07-10-2009, 12.42.30   #10
stefano
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Suona come una forma di vampirismo.....

lo è infatti
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Vecchio 07-10-2009, 13.07.19   #11
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Suona come una forma di vampirismo.....
Più che vampirismo è una vendita. A volte il patto è chiaro (sesso per soldi, magari contrattando prima) a volte lo è meno o è implicito a vari livelli... e quindi basato su aspettative, ed ecco che se l'altro poi non paga guai a lui, anche se non sa che deve pagare.

Al vampirismo comunque ci assomiglia, nel senso che sempre succhiare è, e i vampiri che si rispettano, i professionisti, communque davano qualcosa come ad esempio ammaliavano o davano piacere mentre succhiavano la giugulare.
Però appunto ci sono altri aspetti... potremmo trovare conveniente la vendita. In realtà quasi sempre ci immaginiamo che lo sia, vuoi perchè diamo per scontato di incassare (cosa che non é) vuoi perchè diao a ciò a cui non vogliamo rinunciare delle valenze che non ha.
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Vecchio 07-10-2009, 13.19.11   #12
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potremmo trovare conveniente la vendita. In realtà quasi sempre ci immaginiamo che lo sia, vuoi perchè diamo per scontato di incassare (cosa che non é) vuoi perchè diamo a ciò a cui non vogliamo rinunciare delle valenze che non ha
Spetta, questo è oltremodo interessante.

Come non incassiamo? Se io faccio l'amicona per avere riscontro e lo ottengo incasso eccome, anche se in realtà non appago il desiderio profondo che mi spinge a farlo e devo continuare a prostrarmi per soddisfare la necessità.

Non soddisfiamo il bisogno ma incassiamo riconoscimento..no?

Questo intendi con "diamo delle valenze che non ha"? Cioè crediamo che quanto recuperiamo sia la risposta al nostro malessere mentre in realtà è solo un pagliativo.

Io continuo a sbattere il muso sul fatto che non riusciamo (plurale maiestatis ) a gratificarci con la nostra energia ma si cerchi costantemente quella altrui.
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Vecchio 07-10-2009, 13.32.43   #13
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Spetta, questo è oltremodo interessante.

Come non incassiamo? Se io faccio l'amicona per avere riscontro e lo ottengo incasso eccome, anche se in realtà non appago il desiderio profondo che mi spinge a farlo e devo continuare a prostrarmi per soddisfare la necessità.

Non soddisfiamo il bisogno ma incassiamo riconoscimento..no?

Questo intendi con "diamo delle valenze che non ha"? Cioè crediamo che quanto recuperiamo sia la risposta al nostro malessere mentre in realtà è solo un pagliativo.

Io continuo a sbattere il muso sul fatto che non riusciamo (plurale maiestatis ) a gratificarci con la nostra energia ma si cerchi costantemente quella altrui.
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Vecchio 07-10-2009, 13.38.44   #14
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Spetta, questo è oltremodo interessante.

Come non incassiamo? Se io faccio l'amicona per avere riscontro e lo ottengo incasso eccome, anche se in realtà non appago il desiderio profondo che mi spinge a farlo e devo continuare a prostrarmi per soddisfare la necessità.
E se non ottieni perchè l'altro, nonostante tu faccia, non da? Capita spessissimo: ecco che io ti faccio gli occhi dolci e ti regalo fiori pensando che ti porto a... cinema e tu non vieni. Quanto ci incazziamo?
Che poi è sempre il discorso delle aspettative visto da un'altra parte.
Il vero problema delle aspettative (non so se lo avevamo visto) è che facciamo conto di avere già incassaato e spendiamo prima. se poi l'altro non paga...

Abbiamo bisogno dell'nergia dell'altro sia per una questione di movimento sia per una questione di tipo di elaborazione.
Per il movimento il problema è che non sappiamo farla circolare sufficientemente (quando impariamo questo bisogno scompare) ed è stagnante. Immagina due stagni appunto stagnanti con l'acqua tutta putrida. Ce l'hanno l'acqua ma non è "vitale" perchè non circola. Se però li mettiamo in comunicazione con dei tubi e ci mettiamo un po' di pressione ecco che si passano l'acqua un con l'altro. Sempre quell'acqua è in quantità però cambia la qualità. prima di tutto diventa limpida e poi arricchisce i due stagni perchè l'acqua scorrendo si porta dietro le caratteristiche dei due, quel che c'è nei terreni eccetera. Insomma, per questo abbiamo bisogno dei rapporti personali.

La questione del tipo di elabrazione è simile anche se complica ancora di più. Ognuno ha appunto diversi terreni su cui scorre l'acqua e quindi la arricchiscce a modo suo, inoltre ognuno è una raffinria diversa... io produco allumminio, tu produci stagno e se a me serve lo stagno ecco che cerco di comprarlo da te, di scambiarlo alla pari, di rubarlo o quel che è.
Che poi, crescendo, si possa diventar capaci di elaborare nei vari modi è vero, ma restta vero che qualcosa sapremo fare meglio e questo vale per tutti. Alla fine, diventare consapevoli di quel che chiaediamo e offriamo, trasforma gli scambi/furti in scambi veri e arricchenti per tutti.
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Vecchio 08-10-2009, 00.01.56   #15
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Riprendo la dinamica dell'azione di prostituirsi. Riporto la dinamica nel modo più realista e squallido.
Fruitore finale: Il finestrino dell'automobile scende, sguardo alla merce... Quanto?
Meretrice: masticando una gomma con sguardo falsamente ammiccante 30euro in auto /50euro in camera.
Fruitore finale: Attimo di attesa teatrale... Ok, sali.
Meretrice: una volta indicato il luogo appartato pretende il compenso in anticipo (giustamente)
Fruitore finale: usa il corpo assente della meretrice con assenza e squallida avidità.
Meretrice: si riveste e abbozza un falso dialogo post prestazione.
Fruitore finale: sempre più assente e frettoloso di riportare l'oggetto nel luogo di partenza.

Questa dinamica mostra quanto nel prostituirsi non vi sia uno scambio consapevole ma un pagare pegno.

In generale il prostituirsi è l'accettare un lieve danno per ottenerne un vantaggio che si ritiene maggiore, in questo c'entra l'aspettativa.

Perchè la meretrice (prostituta) chiede i soldi prima? Conosce la dinamica dei suoi clienti, prima della prestazione tutti i clienti sono disponibili a pagare, dopo la prestazione perdono quasi del tutto l'attrazione del corpo della prostituta.

Questo pagamento in anticipo alla prostituta, pagamento della prestazione, fa la differenza rispetto al prostituirsi di tutti i giorni che facciamo. L'aspettativa è l'ammortizzatore emotivo che ci creiamo per poter fare la prestazione prima di aver incassato. Come scriveva poc'anzi Ray, è che facciamo conto di avere già incassato e spendiamo prima.
Ecco perchè se l'altro non paga c'incazziamo per aver perduto energie nella prestazione senza essere stati pagati dopo.
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Vecchio 08-10-2009, 00.32.47   #16
dafne
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E se non ottieni perchè l'altro, nonostante tu faccia, non da? Capita spessissimo: ecco che io ti faccio gli occhi dolci e ti regalo fiori pensando che ti porto a... cinema e tu non vieni. Quanto ci incazziamo?
.

Ah ok, consideravo solo il caso in cui ci prostituiamo e riceviamo, quando non riceviamo indietro non l'avevo considerato come prostituzione ma come..bon...solo tentativo di..

Adesso rileggo e leggo il tutto grazie.

La questione delle aspettavive m'interessa molto perchè in genere me ne faccio moltissime.
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Vecchio 08-10-2009, 00.37.58   #17
Kael
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Per come la vedo io la prostituzione non è tanto una vendita, quanto una s-vendita.
Cioè se io mi offro per fare qualche lavoretto nel giardino del vicino ed essere pagato, questa è normale vendita di un bene per un altro.
Il discorso prostituzione entra in atto quando si da un valore materiale a qualcosa che non dovrebbe averne, che dovrebbe essere di altra natura.
Un sorriso ad esempio, per quanto possa sembrare sciocco non ha prezzo, se fatto in determinati momenti a determinate pesone può illuminare il cuore, può donare un'energia impagabile, e prerogativa necessaria è proprio che sia sincero. Dietro un compenso pecuniario perde tutta la sua forza, il suo senso.

La prostituzione si palesa così come perdita per entrambi. Per chi acquista, che acquista un falso, e per chi vende, che svende una parte di se.
Tempo fa mi pare che in forum parlassimo del concetto di Valore. Il valore di una cosa dipende dalla sua domanda/offerta. Se ho una casa e non la vendo, se a qualcuno interesserà di comprarla inizierà ad offrire sempre di più, cercando di convincermi, aumentando così il valore della mia casa...
Un valore come la verginità al giorno d'oggi è praticamente scaduto del tutto proprio per questo motivo, si svende subito alle prime offerte, nel caso della prostituzione dando un prezzo materiale a qualcosa che non dovrebbe averne.
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Vecchio 08-10-2009, 08.56.44   #18
griselda
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Per come la vedo io la prostituzione non è tanto una vendita, quanto una s-vendita.
Cioè se io mi offro per fare qualche lavoretto nel giardino del vicino ed essere pagato, questa è normale vendita di un bene per un altro.
Il discorso prostituzione entra in atto quando si da un valore materiale a qualcosa che non dovrebbe averne, che dovrebbe essere di altra natura.
Un sorriso ad esempio, per quanto possa sembrare sciocco non ha prezzo, se fatto in determinati momenti a determinate pesone può illuminare il cuore, può donare un'energia impagabile, e prerogativa necessaria è proprio che sia sincero. Dietro un compenso pecuniario perde tutta la sua forza, il suo senso.

La prostituzione si palesa così come perdita per entrambi. Per chi acquista, che acquista un falso, e per chi vende, che svende una parte di se.
Tempo fa mi pare che in forum parlassimo del concetto di Valore. Il valore di una cosa dipende dalla sua domanda/offerta. Se ho una casa e non la vendo, se a qualcuno interesserà di comprarla inizierà ad offrire sempre di più, cercando di convincermi, aumentando così il valore della mia casa...
Un valore come la verginità al giorno d'oggi è praticamente scaduto del tutto proprio per questo motivo, si svende subito alle prime offerte, nel caso della prostituzione dando un prezzo materiale a qualcosa che non dovrebbe averne.
Secondo te si può dire che tutto ciò che non è spontaneo, quindi artificiale, è prostituzione?
Se ho desiderio di mio marito non mi prostituisco, ma se faccio l'amore con lui pur senza desiderio mi prostituisco?
Se vado a lavorare senza desiderio mi prostituisco?
Qualunque cosa faccia senza provare trasporto è prostituzione?
Quando faccio qualcosa e mi aspetto qualcosa in cambio mi prostituisco, non lo faccio più per me ma lo faccio per un tornaconto.
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Vecchio 08-10-2009, 11.05.52   #19
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Secondo te si può dire che tutto ciò che non è spontaneo, quindi artificiale, è prostituzione?
Se ho desiderio di mio marito non mi prostituisco, ma se faccio l'amore con lui pur senza desiderio mi prostituisco?
Se vado a lavorare senza desiderio mi prostituisco?
Qualunque cosa faccia senza provare trasporto è prostituzione?
Quando faccio qualcosa e mi aspetto qualcosa in cambio mi prostituisco, non lo faccio più per me ma lo faccio per un tornaconto.
Dipende appunto dall'intenzione, non si può generalizzare. Andare a lavorare, anche senza desiderio, è un dovere, mentre se fai l'amore con tuo marito senza desiderarlo, i motivi possono essere molti..
Ad ogni modo per inquadrare bene la prosituzione (a tutti i livelli beninteso) sostituirei quel "me" con un "te" nella tua ultima frase: quando faccio qualcosa e mi aspetto qualcosa in cambio mi prostituisco, non lo faccio più per TE ma lo faccio per un MIO tornaconto.
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Vecchio 08-10-2009, 11.32.22   #20
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non lo faccio più per TE ma lo faccio per un MIO tornaconto.
Ecco si, molto più semplicemente. Che poi si lega anche come si è detto, alle aspettative.
Ma come siamo complicati.
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Vecchio 08-10-2009, 11.41.58   #21
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beh senza rendersene conto all'inizio quasi tutto lo si fa per "tornaconto"
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Vecchio 09-10-2009, 00.54.52   #22
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La parola prostituzione ha una valenza molto forte e negativa, la si associa con tutti gli atti mercenari, volutamente illeciti, che possano intercorrere tra individui, se poi vogliamo fare delle sottili sottospecie dell'atteggiamento utilitaristico che spesso noi usiamo nell'interscambio sociale...dovremmo cambiare parola, potremmo parlare di opportunità, di convenienza, di utilità ma non di prostituzione.
Se per utilità personale dò via un sorriso falso ad un cliente, ad una persona che incontro e che mi sta antipatica...non posso dire che mi prostituisco, uso quella sana ipocrisia che permette agli esseri umani di non sbranarsi come belve, lo scambio che passa tra me e l'altro in quel momento è un sicuro messaggio di antipatia che nessun sorriso finto potrà mai nascondere.
Nel corso del tempo mi sono accorta che tra persone misteriosamente scatta un approccio positivo o negativo, senza che ci si parli più di tanto, senza che ci si conosca a fondo, percepiamo un messaggio dei corpi, del profumo, del tono di voce, delle mani, degli occhi, del sorriso che ci fa capire se la persona che incontriamo per la prima volta potrà esserci affine opppure no...e il sentimento di simpatia o di antipatia è sempre reciproco, purtroppo!

Aggiungo un pensiero, mi sembra che abbiamo lo stesso atteggiamento degli animali che si fiutano un pò..poi decidono se fronteggiarsi o giocare insieme.

Ultima modifica di filoumenanike : 09-10-2009 alle ore 00.57.04.
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Vecchio 09-10-2009, 01.00.03   #23
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, uso quella sana ipocrisia
Sana ipocrisia? Se togliamo il sana...

Non ci può essere ipocrisia sana quando ci conviene (la nostra) e ipocrisa malata quando dobbiamo giudicare gli altri, magari perchè con le prostitute ci vanno.
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Vecchio 09-10-2009, 01.22.24   #24
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Sana ipocrisia? Se togliamo il sana...

Non ci può essere ipocrisia sana quando ci conviene (la nostra) e ipocrisa malata quando dobbiamo giudicare gli altri, magari perchè con le prostitute ci vanno.
L'ipocrisia non è solo la nostra, la mia, è di tutti, è quella capacità di moderazione che permette di convivere senza sbranarci.
Per quanto riguarda le prostitute fanno volontariamente un mestiere che non devo certo giudicare io nè tu, tuttavia il comune senso civile e morale considera illecito! Del resto anche i reati sono considerati in modo diverso, non comprendo perchè ti ostini a giudicare sullo stesso piano vendere il proprio corpo e vendere un sorriso ipocrita, togliamo se vuoi "sano"
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Vecchio 09-10-2009, 05.05.22   #25
nikelise
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
L'ipocrisia non è solo la nostra, la mia, è di tutti, è quella capacità di moderazione che permette di convivere senza sbranarci.
Per quanto riguarda le prostitute fanno volontariamente un mestiere che non devo certo giudicare io nè tu, tuttavia il comune senso civile e morale considera illecito! Del resto anche i reati sono considerati in modo diverso, non comprendo perchè ti ostini a giudicare sullo stesso piano vendere il proprio corpo e vendere un sorriso ipocrita, togliamo se vuoi "sano"
Forse l'etimologia serve a capire :
prostituirsi viene da pro a favore e statuo che e' il frequentativo di sto cioe' sto di continuo......a favore .
Allora prostituirsi significa stare sempre a disposizione ovvio in cambio di qualcosa altrimenti si parlerebbe del vivere di un Santo che non e' il modo comune di intendere il termine.
Il fatto che il significato oggi lo si riferisca solo alle prostitute non significa che non vi siano altri contenuti nel termine che ha sempre moralmente parlando una valenza negativa.
E' pero' questo riferimento continuo alla morale corrente che sa di perbenismo che e' a sua volta una degenerazione del '' per bene''.
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