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Vecchio 04-09-2010, 15.05.53   #1
webetina
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Predefinito L'uomo tende al massimo

L'uomo tende al massimo, se non può, spesso preferisce collassarsi.

Pensavo alle due forze, Entriopia ed Entalpia, si tende al caos, ma anche alla organizzazione, al minimo consumo di energia.
Sono pensieri che affiorano leggendo nei thread di questi giorni, e nell'analizzare i miei sogni.
Mi è venuto in mente, che l'uomo tende alla realizzazione massima di se stesso, o di alcune parti , specie dove ha sviluppato degli strumenti.
Mettiamo che non avessi studiato, o conosciuto persone particolari, o fatto esperienze estreme, chissà forse sarei stata una persona normale, con buon equilibrio tra ciò che si desidera fare e ciò che si riesce a fare. Apprezzo anche la persona più comune nelle cui movenze io colgo quella centratura che deriva dall'agire che si allinea con pensare, sempre.


Un giorno accade che abbiamo forzato questa linearità tipica dei bambini, un altro ancora che sia favorito lo sviluppo di un solo braccio, o di un tipo di pensiero, o che ci si sia stati allenati a trattenere certi impulsi per forgiarne altri ad arte a scopo “educativo” . Il passo successivo è che si sviluppano certe attitudini che mettere in esercizio, anche a discapito di altre , donano da sole la sensazione di realizzazione piena. Una attitudine coltivata vale un'altra, basta che ne sperimentiamo il senso di potere e pienezza che derivano dal piacere di avere impiegato al massimo quella capacità.


“Al massimo quella capacità” da sola basta ad azzerare e realizzare quella che io credo sia una vera e propria attitudine alle vette.


Quando però il massimo è impedito, pensavo che ecco si possa presentare la malattia , la nevrosi, il sistema corpo mente perde energia, tutto pesa di più, la sensibilità e il sentirsi esposti aumenta a dismisura.
Mentre dall'altro punto di vista prendo quei premi Nobel che dopo il Top del loro lavoro non riescono più a produrre. Si ritirano, ma hanno potuto dare la massima opportunità a se stessi, possono restare ora strutture evolute che danno spazio ad altre che devono prima passare per il caos per poi diventare qualcosa di finito, completo e realizzato.


Sento, vedo le tante cose alle quali veniamo allenati, che entrano a stimolare la nostra curiosità, il nostro tendere all' espasione non appena il pensiero può; si sviluppa il talento, la creatività, che ne so , altri strumenti che ti fanno sognare altri orizzonti e poi accade invece che il tutto non troverà impiego. Ho il sospetto che ciò sia il dramma umano di maggiore portata se restiamo nell'ambito ristretto delle nevrosi, delle malattie psicosomatiche e dei mali esistenziali.
Sono convinta che anche in presenza di grosse esperienze traumatiche l'essere umano trova superamento, se riesce da qualunque altro lato sano che gli sia rimasto, a trovare espressione massima di una delle proprie potenzialità ancora a disposizione.

Ultima modifica di webetina : 04-09-2010 alle ore 15.23.00.
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