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Vecchio 01-08-2007, 09.39.01   #1
Uno
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Predefinito Scentratura estrema indotta e subita

E' quella a cui giungono molti seguaci di percorsi vari, posto qui in psicologia perchè sebbene vi siano risvolti esoterici per gli interessati ultimi è una questione più che altro prettamente psicologica.
Uno dei sintomi visibili anche a chi non sa cogliere molti particolari è il "si pensava, si diceva, si credeva" etc rivolto principalmente a se stessi ed eventualmente altri vicini.
L'uso di un condizionale per azioni che o sono o non sono è l'ipocrisia della mente per illudersi che non agisce, si cerca di certificare verbalmente l'impersonalità che poi invece emerge da ogni poro... e che tutto sommato non è poi così infamante come viene fatto passare.
Perchè non "abbiamo" il coraggio di dire "abbiamo pensato" e ci nascondiamo dietro un "si pensava"? Chi si pensava?
Quando mai queste persone troveranno un'individualità che sulla carta rivendicano ma che in realtà lasciano ai bordi di una sfumata e realmente dominante personalità?
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Vecchio 01-08-2007, 09.46.43   #2
turaz
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in effetti...
mi pare di captarne parecchi di questa "categoria"
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Vecchio 01-08-2007, 10.15.27   #3
Kael
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Ciò che ho visto io è che un'impersonalità vera si raggiunge solo attraverso la personalità... Sì lo so, un altro paradosso come al solito, ma ormai ci siamo abituati no?
Vedo che molti, mossi da buone intenzioni spesso, per raggiungere l'impersonalità si allontanano sempre più dalla personalità, e questo appunto sembrerebbe chiaro e perfino logico. Eppure... più ci si allontana dalla personalità, più le si lascia spazio, energia, autonomia... fino a che questa ci domina totalmente...

Se noi abbiamo una personalità è assurdo pensare di farla diventare impersonale. E' un controsenso. Ciò che bisogna fare è operare un controllo cosciente su di essa, ed è solo allora che si può ottenere un risultato. Questo perchè siamo NOI che possiamo/dobbiamo diventare impersonali, non la personalità... e con questo sforzo di controllo cosciente eleviamo noi stessi ad un livello più alto, fino a quando, dall'alto dell'impersonalità, possiamo dominare la personalità che sta in basso.

E' un po' come un effetto molla praticamente, ossia dal verso in cui si "carica" (lavora) poi si "parte" in direzione opposta:
Lavorare sulla personalità ci fà liberare da essa, e controllarla.
Fuggire dalla personalità invece ci fa ricadere sempre più in essa, ed esserne sempre più assoggettati.
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Vecchio 01-08-2007, 22.07.48   #4
Faltea
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E' quella a cui giungono molti seguaci di percorsi vari, posto qui in psicologia perchè sebbene vi siano risvolti esoterici per gli interessati ultimi è una questione più che altro prettamente psicologica.
Uno dei sintomi visibili anche a chi non sa cogliere molti particolari è il "si pensava, si diceva, si credeva" etc rivolto principalmente a se stessi ed eventualmente altri vicini.
L'uso di un condizionale per azioni che o sono o non sono è l'ipocrisia della mente per illudersi che non agisce, si cerca di certificare verbalmente l'impersonalità che poi invece emerge da ogni poro... e che tutto sommato non è poi così infamante come viene fatto passare.
Perchè non "abbiamo" il coraggio di dire "abbiamo pensato" e ci nascondiamo dietro un "si pensava"? Chi si pensava?
Quando mai queste persone troveranno un'individualità che sulla carta rivendicano ma che in realtà lasciano ai bordi di una sfumata e realmente dominante personalità?
Si direbbe un fuggire nell'ir-responsabilità, non voler prendere atto del fatto che sono io che penso... io che agisco, io .. Infatti l'"abbiamo pensato" suona come una mezza via, chi fa parte di questi abbiamo?
Io tu noi... è formato comunque da singole unità che anno pensato singolarmente, forse disunite da questo "abbiamo" si tufferebbero nel "loro hanno pensato"...
Togliendosi ogni responsabilità e personalità... allora mi viene automatico pensare:
Ma... veramente hanno pensato singolarmente? O non hanno pensato affatto e si sono solo fatti trascinare?
E perché "non pensare"?
mi sto ingrovigliando...
passo
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Vecchio 02-08-2007, 11.59.28   #5
RedWitch
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A me ha colpito molto il titolo di questa discussione.
"Scentratura"...Un individuo, per essere tale, dovrebbe credo ricercare prima di tutto un centro, un equilibrio reale... se sposto fuori da me tutto ciò che "penso" o vivo, rendendolo impersonale, (credendo di farlo), non potrò mai dire di conoscermi realmente. E se lo scopo è quello di conoscermi, non ha senso fare finta che niente mi tocchi , o parlare in maniera generica..
Sono d'accordo con Faltea quando dice che è un non volersi prendere responsabilità.. "si dice, si pensa".. è fin troppo comodo fare in modo di non avere niente su cui essere contraddetti o su cui discutere... (per la serie.. mica l'ho detto io eh?! si dice... )

Se ho una personalità, a qualcosa mi serve... se esistono delle caratteristiche "dominanti" in me forse mi servono a vedere qualcosa e credo che, la personalità sia una specie di punto di partenza da esplorare, per poi avere la possibilità di esplorare, altre caratteristiche che non sono manifeste...
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Vecchio 02-08-2007, 13.44.38   #6
Faltea
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Però c'è da dire che se scentro.. ossia sposto fuori di me l'attenzione, potrei avere una visione più distaccata ed obbiettiva sia di un evento che sto valutando sia, più in generale, di me stessa.
Un "guardarsi dentro" da fuori...
Sempre se si riesce ad ottenere il distacco sufficente per essere obbiettivi, cosa assai difficile.
La mente, mente.
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Vecchio 02-08-2007, 13.48.12   #7
turaz
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ma quello è "scentrarsi" oppure è creare un centro fuori da te stesso?

ciauzz
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Vecchio 02-08-2007, 21.58.01   #8
Baba
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Si direbbe un fuggire nell'ir-responsabilità, non voler prendere atto del fatto che sono io che penso... io che agisco, io .. Infatti l'"abbiamo pensato" suona come una mezza via, chi fa parte di questi abbiamo?
Io tu noi... è formato comunque da singole unità che anno pensato singolarmente, forse disunite da questo "abbiamo" si tufferebbero nel "loro hanno pensato"...
Togliendosi ogni responsabilità e personalità... allora mi viene automatico pensare:
Ma... veramente hanno pensato singolarmente? O non hanno pensato affatto e si sono solo fatti trascinare?
E perché "non pensare"?
mi sto ingrovigliando...
passo
L'ipotesi più plausibile ed iconoplasticamente (non scentra nulla, ma ribadisce che oggi anche i gelati sono di plastica) accettabile è che pensando che qualcosa pensi per noi, ci elimina il problema di chi pensa, senza dover ammettere che qualcuno pensa per noi. Ecco l'ho detta, non so chi l'ha pensata, forse si è pensata da sola.
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Vecchio 02-08-2007, 23.59.09   #9
Grey Owl
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Quando mai queste persone troveranno un'individualità che sulla carta rivendicano ma che in realtà lasciano ai bordi di una sfumata e realmente dominante personalità?
Per vergogna... perchè come dicevi tu bisogna avere il coraggio e la responsabilità che spesso manca... appunto una mancanza...

Appena si muove un passettino ecco che si corre ai ripari... si mette tutto sotto il cristallo... ho ottenuto questo... l'ho scritto nero su bianco... ho la carta che certifica la mia individualità... poi di nuovo a dormire sugli allori...

Poi un giorno capita di pensare "male"... non lo si ammette a se stessi e quindi giù con i "si pensava"...hahaha

Costa molto ammettere di non aver speso bene quel poco ottenuto... rimasto lì ad ammuffire... che vergogna.

Che fare dunque?... rimanere nell'impersonale ed ammuffire?... oppure "sporcarsi" le mani scavando nella propria personalità... (da qualche parte si dovrà pur iniziare) alla ricerca della propria individualità...
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Vecchio 03-08-2007, 09.46.21   #10
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E' quella a cui giungono molti seguaci di percorsi vari, posto qui in psicologia perchè sebbene vi siano risvolti esoterici per gli interessati ultimi è una questione più che altro prettamente psicologica.
Uno dei sintomi visibili anche a chi non sa cogliere molti particolari è il "si pensava, si diceva, si credeva" etc rivolto principalmente a se stessi ed eventualmente altri vicini.
L'uso di un condizionale per azioni che o sono o non sono è l'ipocrisia della mente per illudersi che non agisce, si cerca di certificare verbalmente l'impersonalità che poi invece emerge da ogni poro... e che tutto sommato non è poi così infamante come viene fatto passare.
Perchè non "abbiamo" il coraggio di dire "abbiamo pensato" e ci nascondiamo dietro un "si pensava"? Chi si pensava?
Quando mai queste persone troveranno un'individualità che sulla carta rivendicano ma che in realtà lasciano ai bordi di una sfumata e realmente dominante personalità?
Scusa Uno, forse sarò inutilmente provocatorio, ma non capisco il senso di questo tread.
E' chiaro che qui tutti ti daranno automaticamente ragione, io compreso te ne do e mi verrebbe da aggiungere alcune considerazioni su possibili stati patologici derivanti o derivati da ciò che descrivi.

Questa ragione più o meno automatica viene da due motivi. Il primo è che, per come è messa giù la cosa, quanto dici appare lapallissiano, l'altro è che non disponiamo dell'altra parte in causa, ovvero non c'è nessuno che. per convinzione o per gioco, si mette a parlare/pensare così.

Si potrebbero portare ad esempi alcuni esoteristi di una certa corrente e periodo che scrivono libri in toni simili (anche se molto più appropriati di come descrivi tu) ma credo sarebbe fuori tema e, effettivamente, starebbe meglio in esoterismo.

Quindi che famo? Aspettiamo un finto impersonale che venga a spiegare il suo punto di vista? Se è come lo descrivi tu non potrebbe farlo dato appunto che si crede impersonale ma non lo è.
Ne aspettiamo uno vero? Non credo proprio parlerebbe così... e forse, per praticità, parlerebbe in modo normale senza precisare ogni volta cose del tipo "l'attuale personalità da Me costruita e completamente dominata allo scopo specifico di manifestare quanto sto per dire in maniera adeguata ai Miei scopi del momento, che si conseguenza prevede questi e quest'altri tratti ritiene ecc.ecc."... credo si limiterebbe a dire "penso..."


Ultima modifica di Ray : 03-08-2007 alle ore 09.48.53.
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Vecchio 03-08-2007, 10.34.20   #11
Uno
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Equivale un pò a quel thread su "assolutamente" non ne ho letti molti qui in Ermopoli (ma qualcuno si... e anche di "si pensava", "si diceva" etc, e se non in forum in altre contesti, sottovaluti le mode di linguaggio a cui ci si adatta tanto più si è nel periodo di sonno), ma così qualcuno nel momento che gli capitasse di utilizzarlo senza pensarci forse potrebbe ricordarsene e decidere coscientemente se usarlo o meno...
Il discorso è complesso ed esula dal thread... mettila come uno shock programmato automatico, può non essere gradito a tutti... ma tanto chi non lo gradisce lo rifiuta automaticamente.
La tua precisazione ora ha modificato l'assetto qualcuno che prima avrebbe potuto usufruirne ora rifiuterà, altri per volerlo fare non l'acchiapperanno... non dico che si sia () perso il senso del thread ma uno dei sensi si.

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Vecchio 03-08-2007, 10.35.34   #12
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Ah dimenticavo.... dal titolo il thread non era finito al primo post
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Vecchio 03-08-2007, 12.27.02   #13
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Ma intendete tutte le volte che si scrive senza il soggetto: invece di io penso, io credo, quando si sostituisce la prima persona sottintendendo un noi o altri generico?
Mica ho capito chiedo scusa. Avendo conosciuto tempo fa un tizio che parlava di se in terza persona pensando così di staccarsi dalla propria personalità credevo si riferisse a questo.
Oppure ci si riferisce ad altro? A me sta cosa mi manda in confusione. Io ad esempio se parlao di qualcosa che ho letto dico che l'ho letto se non ci credo pienamente o non ne ho fatta esperienza diretta non posso dire io credo o è una mia idea. Boh mi sa che non ci sono ancora, aspetto il continuo del thred.
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Vecchio 03-08-2007, 13.44.07   #14
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Ma intendete tutte le volte che si scrive senza il soggetto: invece di io penso, io credo, quando si sostituisce la prima persona sottintendendo un noi o altri generico?
Mica ho capito chiedo scusa. Avendo conosciuto tempo fa un tizio che parlava di se in terza persona pensando così di staccarsi dalla propria personalità credevo si riferisse a questo.
Oppure ci si riferisce ad altro? A me sta cosa mi manda in confusione. Io ad esempio se parlao di qualcosa che ho letto dico che l'ho letto se non ci credo pienamente o non ne ho fatta esperienza diretta non posso dire io credo o è una mia idea. Boh mi sa che non ci sono ancora, aspetto il continuo del thred.
Mi accodo Gris, pensavo di aver capito ma ora ho qualche dubbio....
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Vecchio 03-08-2007, 14.33.49   #15
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Si potrebbero portare ad esempi ...
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... non dico che si sia () perso
Intendi cose come questa? Se si (o anche) è interessante, non ci avevo mai fatto caso e forse capisco un po' meglio, ma ancora vorrei chiarirmi.

In ogni caso, se prendiamo come esempio (forse non è il migliore) quella mia frase li sopra, devo certamente dire che avrei potuto e forse dovuto scrivere "potrei portare ad esempio...", tuttavia intendevo dire (anche) che anche altri potrebbero farlo o che più d'uno potrebbero spostare la discussione in quella direzione. Significati che si sarebbero persi se avessi usato la prima persona (anche questa frase contiene una forma impersonale, ma credo in maniera appropriata).
Questo a livello conscio.

Ma, potrebbe darsi, come mi pare tu suggerisci, che sotto possa viaggiare qualcos'altro, perlomeno un tentativo di distacco o di allontanamento da quanto asserito, perlomeno una deresponsabilizzazione. La quale, se diventa un meccanismo dinamico ignoto, può forse sfociare in quanto descrivi tu e magari, sempre ignoto, già esiste.

Comunque mi pareva ti riferissi soprattutto a chi lo fa consciamente per "scelta".

PS: mi dispiace che la mia precisazione abbia causato la perdita di uno dei sensi del tread, non era certo mia intenzione.
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Vecchio 03-08-2007, 17.26.09   #16
RedWitch
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Ho una domanda...
A me qualche tempo fa , è capitato di accorgermi (perchè me lo ha fatto notare un'amica), che qui in forum, usavo sempre il "noi" ogni volta che mettevo un post. Pensiamo, dobbiamo, facciamo etc.. in parte era perchè non volevo usare sempre la prima persona autoriferendomi continuamente.. in parte imitando altri che lo facevano, in parte perchè era un modo per non dire direttamente cose che avrebbero potuto ferire (soprattutto me suppongo..) pero' sta cosa mi è sfuggita di mano, tanto che poi usavo sempre e solo il "noi" in maniera automatica ,finchè non mi è stato fatto notare. Adesso ho cercato di aggiustare il tiro, cerco di scegliere quando usare la mia prima persona e quando un noi generico, pero' mi rendo conto che sono di nuovo più le volte che mi autoriferisco che altro, fino ad ora non ho trovato un altro sistema.... Non usavo l'impersonale, ma accomunavo tutti.
E' lo stesso meccanismo di cui parlavi tu Uno?
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Vecchio 03-08-2007, 18.34.55   #17
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sottovaluti le mode di linguaggio a cui ci si adatta tanto più si è nel periodo di sonno
Volevo fare proprio questa considerazione. Spesso sono le mode che ci/mi () mettono in bocca parole e frasi, modi di dire che condizionano senza ci accorgiamo.
In effetti una frase ripetuta inconsciamente poi ci rende automaticamente "uguali" a ciò che vuole esprimere e mentre lo fa non ci accorgiamo.

Quando ho paura uso l'impersonale. Quando non sono sicura, o quando voglio nascondermi, dire e non dire.. aspettare le mosse dell'altro.
Si Tratta sempre di paura, di manifestazioni diverse della stessa paura.
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Vecchio 03-08-2007, 18.59.17   #18
turaz
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quando non sono sicuro cerco di non parlare per non dire scemenze.
poi magari le dico lo stesso )))))
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Vecchio 03-08-2007, 19.13.17   #19
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Ok adesso riprendiamo dall'inizio.
Il modo di dire "si..." era l'esempio di un sintomo visibile da tutti volendo ma non era/è il fulcro del discorso, che invece è:
già normalmente siamo fuori dal nostro centro di gravità , ma alcuni percorsi moderni di vario tipo, ivi compresi certi gruppi psicologici, ma anche speudospirituali, invece che mitigare o meglio risolvere (aiutare a risolverla) questa cosa l'accentuano con tecniche che in vari modi passano il messaggio che per trovare l'universo (ma anche più in piccolo una vita ricca, una vita affettiva soddisfacente etc) bisogna annullarsi in favore della collettività. Questo come detto sopra si manifesta in tanti modi uno dei quali è nel linguaggio. In realtà per essere integrati nell'Universo (di qualsiasi tipo sia come visto nella precedente parentesi) si deve prima conoscersi e centrarsi... se non conosco me stesso come posso interagire con il resto dell'universo?
Ecco che dire "si pensava..." "si vede" etc etc se è accettabile in alcuni contesti teorici, metaforici e retorici non lo è nel vissuto... faccio un esempio reale "si pensava di andare in montagna per una vacanza" chi lo pensava? Ti sei talmente estraniato da ciò che sei da non vederti neanche più?
In taluni percorsi spirituali questo viene scambiato per aver raggiunto una coscienza impersonale, una cosa positiva, ma se a tutt'oggi il destino dell'uomo è sperimentare il più possibile non può acquisire uno stato nuovo per perderne uno vecchio sempre sarebbe parziale ed incompleto, mentre nella strada verso la perfezione (perfettibilità... verso...) dovebbe tendere alla completezza.

X Ray non ci sono problemi, un'altro senso era che tu vedessi questa cosa

x RedW non usavi l'impersonale ma comunque spalmavi tra tutti cose che a volte erano tue... ovvio non facciamone una regola cieca, come detto sopra ci cono dei contesti in cui è giusto usare l'impersonale o spalmare... poi bisogna vedere come e perchè si fa caso per caso... a volte per esempio io uso il "noi" su cose che poi ho... diciamo superato (non è preciso ma rende) da un pezzo.. ma lo faccio ai fini discorsivi e per far si che la mente di chi legge non si fissi su di me ma sul discorso...

Ok son qua
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Vecchio 03-08-2007, 19.14.41   #20
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quando non sono sicuro cerco di non parlare per non dire scemenze.
poi magari le dico lo stesso )))))
Vado fuori tema, ma forse anche no.

Se sei sicuro quando parli di non dire scemenze (che equivale a non esporsi se non si è sicuri e non si vuol far domande) (che equivale a rovesciare la frase da te detta), cosa ti fa pensare che poi magari le puoi anche dire?
Sta li il gioco. Il tuo ultimo periodo è una difesa a quanto detto prima. E hai usato quel che ho detto io a tuo favore, ma usando me.. Ti sei personalizzato scrivendo questo post?

EDIT: Ho postato insieme ad Uno, non cancello.
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Vecchio 03-08-2007, 23.15.35   #21
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Non so se ho capito il senso di questo thread, ma a proposito dello scrivere impersonale ricordo tra le altre la mia difficoltà a usare il soggetto scrivendo un post. Soprattutto i primi tempi mi sembrava che quasi nessuno usasse la prima persona, e avevo l'impressione di non riuscire a parlare in generale senza usarla, riferendomi alla mia esperienza o conoscenza (che ci fosse o meno) del discorso. Poi è uscito il tormentone scherzoso dell' ioioioio, che mi ha bloccata ulteriormente forse perchè l'ho interpretato erroneamente (ioioio parlo solo e sempre di me). Mi ci è voluto un po' per imparare a usare sia l'impersonale o il noi, per poi rendermi conto che alla fine sempre si tratta di quello che vedo o penso io messo con un altro soggetto... E ora questo thread insomma che fò? Ok minimo ci metto più attenzione a usare il soggetto giusto secondo il caso, d'altronde da quando ne è uscita la discussione ho praticamente cancellato "assolutamente" dal mio vocabolario
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Vecchio 04-08-2007, 00.33.10   #22
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E ora questo thread insomma che fò? Ok minimo ci metto più attenzione a usare il soggetto giusto secondo il caso, d'altronde da quando ne è uscita la discussione ho praticamente cancellato "assolutamente" dal mio vocabolario
E' più importante che tu ne sia cosciente che l'uso corretto, cosa che non sempre è facile stabilire. Per esempio se fai una statistica sui miei post puoi verificare che uso la prima persona poco, però non esce un io, noi, voi etc in automatico, "penso" (non che sto a pensarci) sempre quale soggetto usare, invece nei casi che descrivevo sopra e nella maggior parte dei discorsi che sento e leggo questa coscienza non c'è.

Questo della persona era un esempio abbastanza verificabile (non indice fisso) che altro potremmo usare per osservare queste tendenze in noi?
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Vecchio 04-08-2007, 00.46.17   #23
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Usare le citazioni è spesso un modo per nascondersi... o per dare spessore e forza a quello che si scrive...

Spesso si pone l'accento su un concetto ripreso da altri e lo si modifica ad uso e consumo in modo da non avere troppa "responsabilità" sul contenuto.
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