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Vecchio 13-09-2009, 12.54.47   #1
Uno
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Sapete che penso del design?

Che hanno inventato questa parola perchè delle espressioni, degli studi delle forme, dei colori etc... non possono essere oggettivamente chiamati arte, ma volevano dargli importanza.
Sarò cattivo o incompetente, ma a volte mi capita di vedere in tv (ci sono trasmissioni interessanti sul canale Class) o sui giornali o nei negozi oggetti detti di design e non ci vedo tutta questa bellezza, anzi... spesso ci sono delle cose che non vorrei neanche se me le regalassero.

Se dovessi definire il design direi che è la possibilità di qualcuno che ha soldi di creare oggetti come gli saltano in mente, a caso, e poi poterli vendere ad altri che hanno soldi ma non sempre gusto personale.

Ok io potrei, anzi sono, classico in tutto il mio essere, ma non disdegno l'innovazione se questa ha un senso, se è bella, se è comoda etc...
Ma non comprerei mai un cesso (scusate ma quando ce vò ce vò) dalla forma strana se non assurda, pagandolo 4 volte tanto, solo perchè "è di design". Non comprerei mai un mestolo pagandolo 10 volte quello che costa un mestolo normale, magari di qualche materiale strano, solo perchè "è di design".

Non voglio poi soffermarmi troppo a parlare dei famosi vip che di colpo si scoprono creatori e mettono una firma su gioielli, abbigliamento e chissà cos'altro, dimostrazione che comunque in linea di massima il cosidetto design lo fa chi può permetterselo non chi ha realmente l'estro creativo e ancor meglio artistico.
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Vecchio 14-09-2009, 00.01.20   #2
logos
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La prendo un po' alla lontana, ma per esprimere un concetto che può essere applicato anche al design. In architettura si dice che un edificio o comunque una qualsiasi costruzione dovrebbe rispettare la triade vitruviana, cioè dovrebbe risultare da tre elementi (venustas, cioè bellezza), utilitas(cioè, funzionalità), firmitas(cioè solidità, durevolezza). Se manca uno di questi tre pilastri, uno di questi tre fondamenti ecco che l'architettura è monca. Lo stesso si potrebbe dire di un qualsiasi manufatto, in fondo anche di un gabinetto, di una poltrona, di un mestolo. Voglio dire che se ci si sofferma soltanto sull'aspetto formale di un oggetto non si crea il bello ma talvolta soltanto qualcosa di gestuale. La sedia scomoda non ha molto senso, così come il mestolo che magari dura da Natale a S.Stefano. C'è una sorta di cattivo gusto imperante che viene fatto passare per qualcosa di molto chic ed invece spesso è soltanto paccottiglia.
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Vecchio 14-09-2009, 12.09.41   #3
Ray
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Beh, ma non farei di tutta l'erba un fascio... il design in orgine indicava la cura della forma rispettando appunto la funzionalità e, anche se magari non la si può chiamare arte, ha prodotto oggetti più belli di come sarebbero venuti senza questi studi. Butto lì un esempio, ma ne avrei altri: Pininfarina.

Poi, come ogni cosa, la si sfrutta per spremere i polli che spesso amano farsi spremere e confermare la loro pollitudine in cambio di illusoria appartenenza sociale.
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Vecchio 14-09-2009, 12.53.38   #4
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Beh, ma non farei di tutta l'erba un fascio... il design in orgine indicava la cura della forma rispettando appunto la funzionalità e, anche se magari non la si può chiamare arte, ha prodotto oggetti più belli di come sarebbero venuti senza questi studi. Butto lì un esempio, ma ne avrei altri: Pininfarina.
Ho un dubbio, quando ha iniziato Pininfarina e suoi colleghi di pari bravura, si usava già il termine design?
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Vecchio 14-09-2009, 13.42.59   #5
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Ho un dubbio, quando ha iniziato Pininfarina e suoi colleghi di pari bravura, si usava già il termine design?
No direi di no e nemmeno quando inventarono lo stile liberty (quello tutto fiori e arzigogoli comunque artistico a parer mio)
é sempre questioni di termini secondo me...vuoi mettere un decoratore di bicchieri piuttosto che: 'un calice creato dal designer ecc ecc '

Sarà una scemenza ma accosto sto design al modo di chiamare alcune facoltà universitarie (se sbaglio ditelo eh l' università l' ho frequentata solo al passaggio..passandoci davanti ) tipo : scenze della comunicazione...scìenze dello spettacolo...e avanti di scienza in scienza..

Aneddoto carino che non centra con la discussione
..Pininfarina di cognome faceva Farina e di nome Battista che però veniva chiamato Pinin (piccolo) quando gli venne conferita un' onorificenza da parte dello stato e con questa la possibilità di chiamare la ditta e se stessi con il cognome: Pininfarina...

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la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
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Vecchio 14-09-2009, 16.28.28   #6
Ray
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Ho un dubbio, quando ha iniziato Pininfarina e suoi colleghi di pari bravura, si usava già il termine design?
Non so, forse quando ha iniziato no, ma sicuramente ha prodotto anche dopo che è esistito e sempre roba buona. Come, magari in altri settori, artisti che hanno venduto le loro capacità ad ambiti meno nobili, come la pubblicità (in sto momento sto pensando a certi cartellonisti degli anni 30 e seguenti).
Il termine ha sicuramente settorializzato un businness e organizzato la spremitura del pollame, ma come ogni cosa qualcosa di decente credo ci sia.
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Vecchio 14-09-2009, 18.02.19   #7
Sole
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Se c'è qualcosa di decente è segretamente nascosto e molto ben limitato.
Avendo frequestato una scuola di design mi son trovata a comprare riviste e libri specializzati, molto costose e molto colorate ma di bello, armonioso, che creasse sensazione di benessere nell'ambiente veramente nulla, il design è vuoto, è asettivo, è da guardare ma non ha una sua personalità. Questa la mia sensazione ed opinione.
Il design nasce negli anni 80/90 e oggi scimiotta lo stile anni 70 chiamandolo Vintage e se ogni tanto cerca di ispirarsi ai grandi maestri del passato non fa che copie colorate.. come un murales sul David di Michelangelo.
Quando Le Corbusier muore erano gli anni 60 e ancora oggi lo copiano, se guardiamo le strutture dello stesso Renzo Piano sembra proprio ispirarcisi.
Oggi disegnano in tutte le maniere la poltrona Barcelona di Mies Van Der Rohe perchè non sono capaci di superarne lo stile, oggi la chiamano di design quella poltrona ma erano gli anni 50 quando la creava.
Se pensiamo ad una Chaise Longue è solo una l'immagine che ci viene, quella disegnata da Le Corbusier negli anni 50 e la Egg Jacobsen, una poltrana vista ovunque, comodissima e simpatica anche se innovativa, sempre anni 50.
Sono solo tre esempi, ma ce ne sarebbero ancora tanti,molte cose ceh vediamo sono riproduzioni di creazioni della scuola di Bauhaus.

Non posso fare pubblicità, ma il massimo della cucina di design oggi concepito è una marca famosa per i suoi quadratoni che di più piatto e freddo non c'è.

Io non trovo emozioni, calore, ambiente nel design. Non ci trovo l'anima. Di fatti sono costretti ad usare i colori caldi per sopperire alla mancanza di anima.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 14-09-2009, 19.00.22   #8
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Non posso fare pubblicità, ma il massimo della cucina di design oggi concepito è una marca famosa per i suoi quadratoni che di più piatto e freddo non c'è.
Quella che ci ha rotto gli oni o quella che ci ha infilato ovunque gli ini?


Qualcuno ha capito quello che intendevo, se facciamo un parallelo spiritual-esoterico prendiamo la new age, volendo se ci ravaniamo qualcosa di buono dentro ci si potrebbe anche trovare, ma da dove nasce?
Nasce dallo scimmiottare (piuttosto maldestramente al 99%) i grandi del passato che hanno fatto certe cose sul serio senza chiamarle new age...
Per questo asserisco che design è una parola vuota per come è intesa e per come è stata creata. Il suo senso avrebbe potuto essere buona cosa... in un certo senso l'applicazione dell'arte alla vita comune, agli oggetti di tutti i giorni, in realtà vuoi perchè l'arte moderna di arte ha solo il nome, vuoi perchè questi oggetti trattati in questo modo spesso perdono di funzionalità, utilità e il giusto prezzo (dove sta scritto che uno deve essere pagato miliardi per una firma? Si prende una responsabilità? Fosse anche solo di soddisfarmi veramente).
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Vecchio 14-09-2009, 19.33.36   #9
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Quella che ci ha rotto gli oni o quella che ci ha infilato ovunque gli ini?


Qualcuno ha capito quello che intendevo, se facciamo un parallelo spiritual-esoterico prendiamo la new age, volendo se ci ravaniamo qualcosa di buono dentro ci si potrebbe anche trovare, ma da dove nasce?
Nasce dallo scimmiottare (piuttosto maldestramente al 99%) i grandi del passato che hanno fatto certe cose sul serio senza chiamarle new age...
Per questo asserisco che design è una parola vuota per come è intesa e per come è stata creata. Il suo senso avrebbe potuto essere buona cosa... in un certo senso l'applicazione dell'arte alla vita comune, agli oggetti di tutti i giorni, in realtà vuoi perchè l'arte moderna di arte ha solo il nome, vuoi perchè questi oggetti trattati in questo modo spesso perdono di funzionalità, utilità e il giusto prezzo (dove sta scritto che uno deve essere pagato miliardi per una firma? Si prende una responsabilità? Fosse anche solo di soddisfarmi veramente).
Personalmente già capisco poco ed apprezzo ancora meno l'arte moderna, forse non ne colgo il senso nascosto bò, a maggior ragione non vedo l'utilità di tante astruserie che, con la scusa del design, vengono vendute a caro prezzo...
L'esistenza di questi fenomeni credo anche io vada ricercata negli status simbol che rappresentano, il fatto che chi li acquista si sente far parte di una elite ristretta, al di sopra dei comuni mortali;

la stessa cosa si può dire dei capi d'abbigliamento firmati dal vip di turno: spsso si tratta di magliette che pagherei si e no 10 euro al mercato, ma con la firma di tizio e caio ( che mettono solo la firma, non fanno nemmeno la fatica di lavoraci un pò sopra), allora diventano, per alcuni, dei capi a cui non si può rinunciare, che già da soli bastano a far capire agli altri che abbiamo capito tutto della vita, che stiamo al passo con i tempi ecc, essendo in definitiva dei simboli che indicano la nostra accettazione di una determinata visione del mondo, fondata più che altro sul divertimento effimero, sulla moda, i locali trend, il gossip, le vacanze in determinati posti e così via...
Alla fine non è molto diverso da quello che accade in tutte le classi sociali: i ricchi veri (non gli arricchiti)ad esempio vestono capi di un certo tipo, hanno orologi solo di determinate marche, e così via, per ogni classe i propri simboli.
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Vecchio 14-09-2009, 22.06.39   #10
webetina
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Mi prende particolamente questo argomento.Oggi mi è capitato tra le mani un monile, ibrido abstanza chitc, che come decoro aveva la scritta Carlo Pignatelli.Non lo conosco ma mi è dispiaciuto per la sua immagine.Penso che sia in argomento.
Ho modo di notare che al di sotto dei trent'anni, molto spesso le persone che abbelliscono casa, sono orientati,per esempio con un quadro, a scegliere tavole stampate, magari con qualche pennellata data a mano, purchè non raffigurino nulla. O pezzi unici che non sono altro che tele con schizzi di colori acrilici, più o meno accesi, che come dice Sole sopperiscono alla mancanza di significato. Allo stesso modo, persone colte e meno colte.Gente che si orienta da sola verso tali oggetti. Noto anche che tutti gradiscono sentire accostata la parola arte a ciò che comprano, una parola che evoca sensazioni, senza che nella maggior parte dei casi si rifaccia all'esperienza diretta di cogliere queste sensazioni. Basta la parola, la firma appunto.
Il fenomeno esprime a monte che non è più tempo per arte, per le cose belle, di gusto e di qualità?
Sono altre le cose che suscitano interesse ed emozioni vere nella gente comune? Oppure, è la storia di sempre , cioè che le cose ottime , speciali sono e lo sono sempre state per pochi fortunati? Compresa la spiritualità dei grandi maestri del passato, che riuscivano a trasferirla sempre a pochi discepoli rispetto al numero di persone che abitavano i villaggi.
Non mi sono data una risposta rispetto al fenomeno design tanto costoso, o comunque portato a casa i mille oggetti scopiazzati o no, costosi o no.
Un giorno ad una esposizione di quadri, ero con un amico collezionista di arte moderna, e gli dissi tra il dispiaciuto e il costernato, che non comprendevo la pittura di Mario Schifano. Lui mi rispose con una serena accondiscendente domanda: cosa non ti piace di questo quadro? Un po' spiazzata risposi: forse l'uso del colore per me violento. Mi disse solamente senza giudizio, “eppure è già passato alla storia, è un buon testimone del suo tempo” .
Non vorrei farne un discorso generale, sarebbe troppo riduttivo, ma mi chiedo spesso : è chi crea che condiziona il gusto della massa in tutte le cose, o la massa che spinge chi crea?
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Vecchio 15-09-2009, 00.34.39   #11
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Non so, forse quando ha iniziato no, ma sicuramente ha prodotto anche dopo che è esistito e sempre roba buona. Come, magari in altri settori, artisti che hanno venduto le loro capacità ad ambiti meno nobili, come la pubblicità (in sto momento sto pensando a certi cartellonisti degli anni 30 e seguenti).
Il termine ha sicuramente settorializzato un businness e organizzato la spremitura del pollame, ma come ogni cosa qualcosa di decente credo ci sia.
L'arte è stata molto spesso a servizio dei potenti, dei vari Mecenate di turno, oggi l'artista si esprime con i mezzi che ha a disposizione e creare un bel cortometraggio per la pubblicità può a volte essere arte! Ci sono poi gli imbroglionii, quelli che vendono il loro nome, famoso magari nello spettacolo, per firmare oggetti creati da altri!
All'inizio il designe esprimeva un valore, poi la commercializzazione ha portato allo svuotamento di significato del termine.
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Vecchio 15-09-2009, 01.03.30   #12
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Ho un dubbio, quando ha iniziato Pininfarina e suoi colleghi di pari bravura, si usava già il termine design?
Ho iniziato ad informarmi e, per quel poco che ho potuto finora appurare, direi di si. Come al solito, intendo su tutti gli argomenti, si fa confuzione coi termini e questa confusione pare venga magistralmente guidata per confondere le masse e ottenere dal pollo di turno la necessaria spennatura.

Il termine design dovrebbe indicare il processo di progettazione industriale, ossia la progettazione (quindi sia funzionale che estetica) di un oggetto qualsiasi prodotto in serie. Col tempo, dato il valore che si è dato o cercato di dare (a seconda dei casi) al fattore estetico, il termine ha preso ad indicare anche la corrente artistica o lo stile (il più famoso esempio è il "made in italy") applicato alla progettazione.
L'utilizzo del termine design per definire un prodotto di presunta qualità o di forma ricercata (bella o brutta che sia), comunque associati ad una firma o marchio, è tanto errato quanto utilizzato e genera proprio la confusione funzionale alla spennatura di cui sopra.

L'idea che mi sono fatto per il momento (modificabilissima) mi porta a pensare che si siano sovrapposti due movimenti. L'uno cercava realmente di applicare canoni artistici ai prodotti in serie, nel tentativo di non perdere (o di guadagnarne di nuovi) i valori estetici nel passaggio alla produzione in serie... l'altro il cercare di distinguersi, da parte dei colossi dei vari settori di produzione, con qualcosa di immediatamente riconoscibile dal pubblico, all'inizio principalmente per veicolare un discorso qualitativo. Poi, ma questa è storia recente, si è visto che fa più profitto il marchio del prodotto... ma forse è ot.
Se il primo movimento, pure discutibile ideologicamente, forse conteneva del buono, il secondo è purtroppo una diretta conseguenza della produzione in serie, anche se ovviamente è stato chiaro solo a posteriori.

Ma forse il senso del tread è se il design ha motivo d'essere, dove per design evidentemente non si intende progettazione industriale, ma tentativo più o meno riuscito di applicare arte e/o stile alla produzione di oggetti seriali e se i risultati di questo tentativo giustifichino il mercato che li regge.
Bon, discorso ampio, che non credo di riuscire a dipanare in un post, ci penso su.
Certamente, come ad Uno, mi è capitato mille volte di vedere oggetti orribili che ritenevo punizioni per altrettanto orribili reati venire venduti a prezzi proporzionalmente orribili millantando qualche design incomprensibile... d'altra parte ho anche avuto modo di vedere delle belle cose, o delle cose intelligenti e non necessariamente a prezzi sproporzionati. Credo anche che se tutte le sedie fossero quadrate, e tutte le automobili disegnate da svizzeri sarebbe tutto un po' più triste (nulla contro gli svizzeri, per carità, ma non ho mai visto tavolette di cioccolato artistiche )
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Vecchio 16-09-2009, 10.56.43   #13
Uno
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Provo a mettere più in chiaro quello che hai scritto Ray

Un architetto o un geometra disegnano una casa, una villa etc...
Sullo studio che fanno per poter eseguire questo disegno (che è parte del progetto) tengono conto di estetica, comodità, robustezza, luci, vivibilità (non nell'ordine) etc...
Il design dovrebbe essere la stessa cosa fatta non per un solo oggetto (nell'esempio una casa) ma per oggetti prodotti in serie.
Questo doveva essere il senso reale del design, cosa che non deve per forza implicare un valore dell'oggetto superiore ad altri simili... anche perchè non dovrebbe esistere l'oggetto di design (come si dice ora) e quello no.... tutto ciò che è prodotto in serie è di design, potrà essere buono o scarso/pessimo ma sempre design è.
Invece quasi fin dall'inizio hanno dato a questa definizione il valore di oggetto particolare (altra parola che sento usare a persone che non hanno gusti propri etc... discorso da esplorare a parte) di oggetto che emerge dagli altri oggetti dello stesso tipo.

Invece al 90% questi oggetti fanno leva sulla stranezza estetica (per renderli particolari) tralasciando spesso l'utilità, la robustezza etc... cosa che a me fa dire che al contrario dell'uso quelli sono oggetti di pessimo design... design (disegno, progettazione etc..) che ripeto per quanto minimo è necessario per ogni oggetto prodotto in serie.
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Vecchio 16-09-2009, 13.56.52   #14
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anche perchè non dovrebbe esistere l'oggetto di design (come si dice ora) e quello no.... tutto ciò che è prodotto in serie è di design, potrà essere buono o scarso/pessimo ma sempre design è..
Esatto. Quel che però è successo in seguito, e che ha prodotto una certa differenziazione, è che non tutte le case produttrici usano progettisti capaci pagati apposta, ma magari basano i propri oggetti su progetti (ma non solo, anche materiali, assemblaggio ecc) standard di basso profilo, insomma optano per una produzione a bassissimo costo. Mentre altre case investono nella progettazione ed ecco che quindi vogliono parlare di design... poi questo come contropartita ha la parte negativa che abbiamo visto.


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Invece al 90% questi oggetti fanno leva sulla stranezza estetica (per renderli particolari) tralasciando spesso l'utilità, la robustezza etc... cosa che a me fa dire che al contrario dell'uso quelli sono oggetti di pessimo design... design (disegno, progettazione etc..) che ripeto per quanto minimo è necessario per ogni oggetto prodotto in serie.
Concordo in pieno.
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Vecchio 17-03-2011, 21.02.33   #15
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Sapete che penso del design?

Che hanno inventato questa parola perchè delle espressioni, degli studi delle forme, dei colori etc... non possono essere oggettivamente chiamati arte, ma volevano dargli importanza.
Sarò cattivo o incompetente, ma a volte mi capita di vedere in tv (ci sono trasmissioni interessanti sul canale Class) o sui giornali o nei negozi oggetti detti di design e non ci vedo tutta questa bellezza, anzi... spesso ci sono delle cose che non vorrei neanche se me le regalassero.

Se dovessi definire il design direi che è la possibilità di qualcuno che ha soldi di creare oggetti come gli saltano in mente, a caso, e poi poterli vendere ad altri che hanno soldi ma non sempre gusto personale.

Ok io potrei, anzi sono, classico in tutto il mio essere, ma non disdegno l'innovazione se questa ha un senso, se è bella, se è comoda etc...
Ma non comprerei mai un cesso (scusate ma quando ce vò ce vò) dalla forma strana se non assurda, pagandolo 4 volte tanto, solo perchè "è di design". Non comprerei mai un mestolo pagandolo 10 volte quello che costa un mestolo normale, magari di qualche materiale strano, solo perchè "è di design".

Non voglio poi soffermarmi troppo a parlare dei famosi vip che di colpo si scoprono creatori e mettono una firma su gioielli, abbigliamento e chissà cos'altro, dimostrazione che comunque in linea di massima il cosidetto design lo fa chi può permetterselo non chi ha realmente l'estro creativo e ancor meglio artistico.
Se ti riferisci ad oggetti di discutibile uso e valore estetico sono daccordo.

Questa parola però a secondo dell'ambito impiegato cambia.
In grafica si riferisce per esempio allo stile di un impaginazione, di un sito web (esempio Ermopoli ha un suo Design).
C'è tutto uno studio dietro che parte dall'utilizzo dei colori, dalla psicologia, dalla comunicazione.
Più che estetica, il design mira alla struttura e alla funzionalità delle cose.

Tuttavia sono daccordo che questo termine è stato abusato sopratutto nella moda e nell'arredamento, e molto spesso oggi è tutto design senza criterio, quindi non è solo la creatività e l'estro che manca, ma anche una solida basa di progettazione dietro.

vi faccio un esempio di design che magari è brutto ma funzionale:

le scatole delle medicine se ci fate case sono quasi sempre bianche ed azzurre, perchè comunicano traquillità. I prodotti per pulire sono bianchi ed azzurri, come la maggiorparte dei design dei bagni, perchè sono i colori dell'igiene e pulizia.
Ora possiamo fare anche gli alternativi e fare il bagno rosso, piacendoci più esteticamente, ma sicuramente cambierà l'influenza dell'ambiente.

Userò colori come il giallo ed il rosso per il cibo (guarda mac donald) perchè sono colori stimolanti, e guarda caso la pasta al pomodoro è cosi.
La mozzarella francia ebbe un calo delle vendite perchè aveva un design del packagin nero, e nessuno nell'inconscio l'associava ad una mozzarella (puoi fare il caffè ed il cacao nero, ma la mozzarella!)

Il Web design, si basa sulla funzionalità dei siti, ovvero non deve essere solo bello, ma estremamente leggibile. Un sito piu brutto ma leggibile, avrà più successo rispetto ad uno bello, ma illeggibile.

Ora credo che per alcune cose il design serva, sopratutto in pubblicità o quando vendi qualcosa, tramite i media, e i canali tradizionali.

Per quanto riguarda invece l'arte intesa come oggettistica pura, preferisco l'arte antica, guidata dall'estro e dalla bellezza pura e raffinata, piuttosto che dai moderni design.
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Vecchio 18-03-2011, 13.37.34   #16
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Per quanto riguarda invece l'arte intesa come oggettistica pura, preferisco l'arte antica, .
Io frequento storia dell'arte e ti posso dire che tra i miei compagni quelli che pensano che l'arte sia morta sono la maggior parte (mi chiedo con che stimoli studino allora visto che soldi sarà molto difficile prenderne). Eppure io megalomane ho un pensiero che poi ho visto confermato ascoltando le parole del direttore artistico della Fenice di Venezia e di un famoso curatore tedesco: finchè esistera l'uomo esisterà anche la sua manifestazione artistica, può non piacere, può essere considerata volgare, kitsch, ci sta tutto... Sono gusti personali ma esisterà sempre e secondo me l'arte del 2000 avrà molto a che fare con la tecnologia.
Anche a me piace molto l'arte antica però ogni epoca ha la sua arte, è uno specchio. Se col termine arte intendiamo qualcosa di Divino, di Bello la vedo gran dura trovarlo in tempi odierni.
Per quel che riguarda il design, non spenderei cifre esorbitanti per un cucchiaio piegato storto e di cattiva qualità nemmeno dopo morta... Moda, firme Ecc... Idem l'unica cosa che guardo ora è la forma e la percentuale di composizione del tessuto.
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Si Edera, l'arte rispecchia i tempi. Io più che storia dell'arte, ho studiato storia dell'immagine, ovvero come i codici si sono trasformati durante i vari passaggi delle civiltà.
Tra egiziani, greci, romani, cristianesimo, rinascimento ci sono stati dei codici che si sono evoluti, ma ogni volta non è che sono ricominciati da capo, ma hanno preso valore a seconda dal periodo storico. Ne consegue come dici tu che il design si adatta ai tempi, ma seguendo le mode si può notare che ci può essere anche un ritorno all'antico.

Tante mode anni'70 superate, sono tornate di moda.
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I corsi umanistici delle università sono piene di gente che in sostanza non ha voglia di fare niente, brutto ma è la verità, i professori stessi a volte dovrebbero essere un più centrati. Sempre più spesso penso di cambiare da arte a lettere ma non sono affatto sicura che la cosa migliorerebbe... Ho l'impressione che ci sia una certa follia dilagante in giro Mo' mi iscrivo a economia e commercio. See
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Per come vanno le cose in Italia e se vuoi analisi concreta, sconsiglio entrambe le facoltà, oltre ad insegnare o ad avere una coscienza e cultura personale, non portano sbocchi lavorativi. Conosco tanti artisti e letterati che stanno facendo l'animatori ai prescuola a 6,50 euro lorde l'ora, e per poche ore al mese...
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Per come vanno le cose in Italia e se vuoi analisi concreta, sconsiglio entrambe le facoltà, oltre ad insegnare o ad avere una coscienza e cultura personale, non portano sbocchi lavorativi. Conosco tanti artisti e letterati che stanno facendo l'animatori ai prescuola a 6,50 euro lorde l'ora, e per poche ore al mese...
Eh che non mi avrebbe dato la pagnotta lo sapevo anche al momento dell'iscrizione, non è un problema. Quello che mi deprime un po' è che mi aspettavo di trovare più persone veramente appassionate agli argomenti che ti fanno studiare, ce ne sono alcune ma poche, ho l'impressione che molti siano finiti lì con superficialità. Uno l'ho trovato, un pazzo( in senso buono) che si è laureato in giurisprudenza e lavorando si è inscritto al Dams per pura passione ma è uno.. Tanti tirano un po' a campà
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Vecchio 07-06-2011, 20.53.24   #21
Astral
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Edera purtroppo ho notato che la formazione è un business molto spesso, queste persone trasmettono solo la loro frustrazione ed il fatto che devo arrivare a fine mese.
Una volta feci una discussione con Uno (anni fà) perchè lui era del parere che per imparare qualcosa è necessario un buon maestro e io invece ritenevo che si poteva fare da autodidatta.

Oggi ho capito che per iniziare qualcosa di nuovo hai bisogno di un insegnante o maestro, ma per proseguire ed arrivare all'eccellenza in qualcosa, puoi fare anche da solo, sopratutto se non ci sono insegnanti all'altezza (molto spesso non ti insegnano tutto, perchè senno si sentono minacciati).

Allo stesso tempo però è vero che ci sono studenti, che pensano che il solo fatto di essere iscritti ad una scuola costosa, senza un minimo d'impegno li rende già artisti o in altri casi professionisti.

Non ti demoralizzare, ci tieni veramente all'arte, alla musica, alla letteratura? Continua e trova un modo nuovo e creativo per farlo
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Vecchio 07-06-2011, 21.35.09   #22
Edera
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Non ti demoralizzare,
Grazie Astral!
Scusate se ho attaccato questo discorso al topic del design ma ricordavo di aver parlato qui con Astral della mia università e mi sembrava troppo aprire un topic apposito.
Maestri ..eh sì mi servono dei buoni maestri in tutti i campi per fortuna mi hanno dato buoni occhi per rovistare, purtroppo le lezioni che riesco a frequentare sono rare, per non dire nulle, devo arrangiarmi con la paccotaglia di libri che mettono in programma
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