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Vecchio 10-01-2008, 21.34.39   #76
falco
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Qualche anno fa' facevo parte(o frequentavo)di una Scuola di Crescita personale,ora abbastanza conosciuta..
Quando sono andata alla presentazione e ho visto la prima riunione,mi sono detta "qui ce' la risposta che cercavo"ero entusiasta!
Ho fatto diversi Seminari,ed ero contenta di quello che facevo,ogni giorno svolgevo i miai "esercizi" e m'impratichivo...
Si lavorava sul Nucleo Energetico e dentro di se...
ora non sto' a dire di preciso le pratiche ,ma piu' andavo avanti e' piu' c'era qualche sacrificio da fare,gia' solo la pratica poteva essere sacrifio,ma non per il senso di dovere,ma per la costanza,il tempo e l'impegno...
ogni volta che facevo un passo avanti(secondo me) nella Via spirituale ,c'era qualcosa che cambiava anche all' esterno...direte voi"E' normale'...
solo che mi sono trovata con una vita completamente cambiata,dal fidanzato(che poverino non ne voleva proprio sapere)che mi vedeva fare delle cose per lui incompresibili a il lavoro,la nazione...Tutto...(Incominciavo a riempire il secchio)
Oh! mi sono spaventata Si!
Anche perche' quando ci ho pensato,e' vero che ogni allievo ha il Maestro (diciamo) che si merita,ma il conto in banca continuava a calare,con la scusa di Dare per Avere,Eheheheh!(Ho dato un calcio al secchio)
Faccio notare che ho fatto delle bellissime esperienze e che mi hanno fatto conoscere molte cose,quindi dico che sono stata contenta di aver fatto parte di quella Scuola..
ma tra la paura di quanto sono riuscita a cambiare e sapere che ci sono Scuole o discipline che sono gratuitissime..mi sono completamente fermata...
Da' un'eccesso all'altro....
direi che sto' dormendo...
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Vecchio 14-04-2008, 12.02.44   #77
griselda
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Credo che andrò OT perchè sono confusissima su queste Vie ho capito poco e mischio ( come al solito)
Ho riletto tutto l'articolo ma non tutto il thread
Volevo dire che di solito nella prima parte della vita di solito le persone sperimentano sono portate a fare in un certo modo, poi alcune girano su se stesse ed invertono il meccansimo.
Faccio un esempio, magari anche sbagliando, ma a me pare di essere stata sbilanciata per parte della mia vita, la prima parte, sulla sinistra umida, ma di non essere riuscita ad andare fin in fondo come si dice nell'articolo, sempre se ho capito () poi ho invertito la tendenza cercando di stare nel mezzo ma da soli nisba non si riesce. Poi mi pare di essere sprondata nella destra ma neppure li di essere riuscita a dare il colpo d'ala che permette di superare la cosa.
Può essere questo oppure me lo sto immaginando?
Di sicuro senza qualcuno che ci diriga ho visto in me che posso solo spaziare di qua o di là non raggiungendo nessun luogo.
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Vecchio 14-04-2008, 12.36.06   #78
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Ho riletto tutto l'articolo ma non tutto il thread

Quote:

Volevo dire che di solito nella prima parte della vita di solito le persone sperimentano sono portate a fare in un certo modo, poi alcune girano su se stesse ed invertono il meccansimo.
Faccio un esempio, magari anche sbagliando, ma a me pare di essere stata sbilanciata per parte della mia vita, la prima parte, sulla sinistra umida, ma di non essere riuscita ad andare fin in fondo come si dice nell'articolo, sempre se ho capito () poi ho invertito la tendenza cercando di stare nel mezzo ma da soli nisba non si riesce. Poi mi pare di essere sprondata nella destra ma neppure li di essere riuscita a dare il colpo d'ala che permette di superare la cosa.
Può essere questo oppure me lo sto immaginando?
Si è più o meno così... però non stavi seguendo nessuna Via, vivevi inconsapevolmente, o meglio direi sopravvivevi come tutti. Non che ora... ma almeno hai l'idea che ci sono della vie, poi imboccarne una è un'altra cosa.

Quello che voglio precisare con fermezza però è che il discorso vie della mano sinistra o destra non è limitato solo al sesso come atti sessuali (questo ne è solo un aspetto), bensì coinvolge tutte le espressioni della nostra vita, energia sessuale non è quella (almeno non solo quella) che permette di avere un atto sessuale, l'energia sessuale è quella che ci permette di vivere, quella che ci viene donata (praticamente sempre inconsapevolmente, altrimenti altro che scintille....) dai nostri genitori alla nascita e che dovremmo imparare a gestire, elaborare etc...
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Vecchio 14-04-2008, 17.39.53   #79
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Ognuna di queste vie richiede molto impegno e comporta necessariamente un cambiamento di vita.
Ma chi non è riuscito a superare gli ostacoli che trova sulla via quasi a trovarla sbarrata, e fatica tanto lo stesso, anche se è fuori strada, illudendosi di percorrere la stessa via ancora con maggior impegno e dedizione di prima, più va avanti più in realtà si allontana dalla libertà e dalla verità ????
E' in un vicolo cieco ?
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Vecchio 15-04-2008, 20.46.51   #80
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Ognuna di queste vie richiede molto impegno e comporta necessariamente un cambiamento di vita.

Dipende da che vita si sta facendo nel momento in cui si incontra, e più importante intraprende, una Via e che di che tipo di Via si tratta.
Potrebbe anche essere che esteriormente nessuno si accorga dell'aderenza di qualcuno ad una Via... anzi a dirla tutta rimanendo nell'essoterismo (che so frequentare una parrocchia, ma pure andare in qualsiasi altro centro spirituale) la cosa è abbastanza visibile, se è una via più profonda, esoterica... il nostro quotidiano non se ne accorgerà neanche, tranne qualche sensazione e qualche parola di troppo che può scapparci all'inizio presi dall'entusiasmo
Quote:

Ma chi non è riuscito a superare gli ostacoli che trova sulla via quasi a trovarla sbarrata, e fatica tanto lo stesso, anche se è fuori strada, illudendosi di percorrere la stessa via ancora con maggior impegno e dedizione di prima, più va avanti più in realtà si allontana dalla libertà e dalla verità ????
E' in un vicolo cieco ?
Sembra brutta da dire ma è così, in ogni caso per ognuno durante la vita ci sono svariati punti cruciali di scelta... anche se raramente si vedono la possibilità non è preclusa a nessuno fino alla fine.
Un punto molto importante è che non ci arriverà mai l'occasione che ci aspettavamo, questo "frega" e spiazza quasi tutti.
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Vecchio 15-04-2008, 23.02.08   #81
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Salve, ho letto l'articolo e il thread ma mi rimane una curiosità.
Il buddismo è una via della mano destra o sinistra?
Non mi sembra disciplinato come per esempio la religione cattolica, però non mi sembra neanche di poterlo inserire sulle vie della mano sinistra.
Possiamo considerarla una via di mezzo?
Grazie
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Vecchio 16-04-2008, 02.00.58   #82
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l'energia sessuale è quella che ci permette di vivere, quella che ci viene donata (praticamente sempre inconsapevolmente, altrimenti altro che scintille....) dai nostri genitori alla nascita e che dovremmo imparare a gestire, elaborare etc...
Riceviamo in dote dai nostri genitori l'energia che ci permette di vivere, durante la nostra crescita questa energia sessuale dovremmo imparare a gestire.
Innanzitutto Il primo passo è quello di riconoscerla, poi una volta conosciuta sarà possibile gestirla e magari potrà essere aumentata.
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Vecchio 16-04-2008, 12.15.35   #83
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Salve, ho letto l'articolo e il thread ma mi rimane una curiosità.
Il buddismo è una via della mano destra o sinistra?
Non mi sembra disciplinato come per esempio la religione cattolica, però non mi sembra neanche di poterlo inserire sulle vie della mano sinistra.
Possiamo considerarla una via di mezzo?
Grazie
Benvenuto/a eremita. Per come la vedo io il buddismo, quando intrapreso come Via, andrebbe annoverato tra quelle della mano destra. In ogni caso quali sono gli elementi che ti hanno fatto pensare ad una via di mezzo?
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Vecchio 16-04-2008, 12.17.39   #84
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Riceviamo in dote dai nostri genitori l'energia che ci permette di vivere, durante la nostra crescita questa energia sessuale dovremmo imparare a gestire.
Innanzitutto Il primo passo è quello di riconoscerla, poi una volta conosciuta sarà possibile gestirla e magari potrà essere aumentata.
Questo è un punto importante... può essere aumentata? Oppure quella è e quella ci giochiamo e quindi ogni quantità piccola o grande che sprechiamo è andata?
Poi, ammettendo che sia rinnovabile, in che senso aumento? Nel senso che possiamo convogliarne di più nell'unità di tempo e/o nel senso di accumulo?
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Vecchio 17-04-2008, 00.31.20   #85
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Questo è un punto importante... può essere aumentata? Oppure quella è e quella ci giochiamo e quindi ogni quantità piccola o grande che sprechiamo è andata?
Poi, ammettendo che sia rinnovabile, in che senso aumento? Nel senso che possiamo convogliarne di più nell'unità di tempo e/o nel senso di accumulo?
Dire che si, può essere aumentata. Se riceviamo in dote dai nostri genitori l'energia che ci permette di vivere vuol dire che questa dote è una parte dell'energia sessuale dei nostri genitori, vuol dire che non sarà mai uguale (maggiore) di quella in loro possesso sennò nel concepimento ne sarebbero privati del tutto causando la loro morte (estremizzo). Se parte di questa dote a mia volta la "cedo" ai miei figli essa sarà ridotta ulteriormente. Seguendo questo ragionamento nel giro di qualche generazione la dote è finita.

Ritengo che nella vita questa dote possa essere utilizzata ed investita per farla fruttare al meglio ed un domani riceverne gli utili. Se invece la si spreca in mille rivoli si rimane in uno stato di dormiveglia, un sopravvivere col motore al minimo col rischio che s'ingolfi.

L'energia sessuale è intesa come l'energia vitale che ci mantene vivi, attraverso il Lavoro è possibile raffinare energie più "basse" oppure assorbire energie vitali direttamente. Per fare questo bisogna che la fabbrica umana non spechi la poca energia che ha a disposizione e che la ottimizzi. Una volta riorganizzata la fabbrica umana, essa potrà produrre e gestire questa energia.
Normalmente la fabbrica umana spreca quasi tutta l'energia, alla fine non gli resta che dormire in attesa di nuova energia da sprecare.
Non credo che si possa accumulare energia sessuale oltre un certo limite ( come se fossimo pile ricaricabili) anche se ho letto che secondo la medicina tradizionale cinese l'energia vitale risiede nei reni.

Ritengo che nell'atto del concepimento s'immette un surplus di energia vitale che avviene mediante l'unione delle energie vitali dei genitori che la trasmetteranno al figlio. Se i genitori concepiscono un figlio con partecipazione (consapevoli dell'atto) ritengo che l'energia vitale data in dote al figlio sarà di maggior qualità.
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Vecchio 17-04-2008, 23.14.33   #86
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Benvenuto/a eremita. Per come la vedo io il buddismo, quando intrapreso come Via, andrebbe annoverato tra quelle della mano destra. In ogni caso quali sono gli elementi che ti hanno fatto pensare ad una via di mezzo?
Mi sembra che il buddismo sia una filosofia che lascia liberi, quindi non come le vie della mano destra, ma non tanto come le vie della mano sinistra.
Forse ho capito male.
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Vecchio 18-04-2008, 00.29.02   #87
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Mi sembra che il buddismo sia una filosofia che lascia liberi, quindi non come le vie della mano destra, ma non tanto come le vie della mano sinistra.
Forse ho capito male.
Beh, certamente il buddismo è più tollerante per certe cose, soprattutto se lo confrontiamo con religioni quali il cristianesimo o l'islam, però quando parliamo di vie nn credo dovremmo farne tutt'uno con le religioni o le filosofie. Come dire che poso essere cristiano e non seguire alcuna via... seguire una Via è farlo in modo consapevole (o cercare di farlo), è seguire un metodo per ottenere un certo risultato. Il cristianesimo può forse indicarne una, il buddismo anche, ma per come sono impostate le cose modernamente farei delle distinzioni.

Seguire una via, destra o sinistra che sia, prevede in qualche modo di starci dentro, quindi dei limiti nel percorrere. Di fare certi passi e non certi altri che esulerebbero dalla via (proprio come le vie fisiche, le strade)... in qualunque modo siano fatte se sto nella via non è che posso scorazzare per il campo in ogni direzione. Quindi su quel "lasciare liberi" avrei dei dubbi.
Poi credo sia vero che ci sono strade più larghe all'inizio e strade subito strettine, ma penso che prima o poi, di qua o di la, la strettoia tocca.
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Vecchio 18-04-2008, 11.49.34   #88
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Mah, sul tollerante ci sarebbe da discutere, quello di oggi è tollerante anche perchè non ha altro mezzo per sopravvivere, comunque non è questo che determina l'appartenenza ad una Via o l'altra.
Il Buddismo è una Via della mano destra, non dobbiamo farci "fregare" dal fatto che venga definita la via di mezzo, quello è riferito ad altro.
Stiamo parlando di un Buddismo praticato, non ideologico tanto per dire "io sono buddista", bastano solo i precetti dell'ottuplice sentiero per accorgersi di quanto sia destro il Buddismo, rimanendo nel classico senza vedere le varie forme (per esempio lo Zen), sette e scuole (tutte della mano destra).
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Vecchio 18-04-2008, 17.14.04   #89
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Sembra brutta da dire ma è così, in ogni caso per ognuno durante la vita ci sono svariati punti cruciali di scelta... anche se raramente si vedono la possibilità non è preclusa a nessuno fino alla fine.
Un punto molto importante è che non ci arriverà mai l'occasione che ci aspettavamo, questo "frega" e spiazza quasi tutti.
Infatti dobbiamo sapere noi se siamo nella via oppure di quanto ci siamo scostati...
I punti cruciali di scelta ci sono, certe volte non si vedono o non si vogliono vedere...
da un vicolo cieco si può uscire soltanto ripercorrendo a ritroso quel tratto di strada fino a che ci si ritrova sulla via principale, ma deve essere una scelta personale...
Aspettare l'occasione vuol dire non fare nulla per poi poter dire non ho avuto l'occasione...
Ma seguire una via è una questione di scelta e di rinunce, per questo di solito ci si accontenta dei compromessi o ci si illude di essere ancora sulla via maestra....
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Vecchio 26-04-2008, 13.25.54   #90
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Proviamo uno sforzo di immaginazione:
Immaginiamo un binario che gira in tondo come i trenini giocattolo dei bambini e una galleria che incenerisce e fonde ricreando su nuovi stampi.
Sul trenino ci siamo noi dentro dei palloncini di adeguata misura incollati al vagone, attraverso una cannuccia possiamo inspirare aria che possiamo espirare all'interno del palloncino o ancora fuori, la cannuccia non può essere chiusa, se non ad una certa pressione tramite valvola.
Ci siamo?
Ogni volta che aspiriamo aria se decidiamo di soffiarla dentro gonfiamo il palloncino, se la soffiamo fuori (cioè la usiamo nel mondo) il palloncino non si gonfia ma dato che la cannuccia è sempre aperta tra una boccata e l'altra il palloncino si sgonfia potrebbe quasi soffocarci se arriviamo al minimo (ed quello che succede a chi rivolge troppo e solo fuori l'attenzione) o a non riuscire più a prendere in bocca la cannuccia.
Se invece continuiamo a prendere aria da fuori ed immetterla dentro arriviamo ad un punto in cui la valvola si chiude... e con l'ultima aria che abbiamo nei polmoni possiamo far scoppiare il palloncino prima di finire sotto la galleria.

Si capiscono le sostituzioni no?
la ferrovia è la vita
la galleria è la morte
l'aria e la cannuccia sono le vie e le energie...
il palloncino è il non essere liberi, e scoppiarlo è diventare liberi, liberati (e c'è un perchè a questa forma passiva... senza l'aria....)
se che sia via umida o secca ci fermiamo sempre a mezza via, quel tanto che non scoppia e quel tanto che non soffochiamo... rimaniamo dentro il palloncino.

Spero che sia chiaro, modestamente come metafora prende molte cose interessanti oltre quelle che ho scritto.
Torno indietro per vedere se mi avvicino al succo..in sostanza quello che ho capito sulla base anche di alcune esperienze fatte ultimamente,è che se reagisco ad uno stimolo,usando l'energia all'esterno,anche se avevo iniziato a gonfiarlo da mesi (per dire..)si sgonfia di nuovo e devo ricominciare..faccio un esempio,una situazione mi fa paura (anche se inconsciamente),non la trattengo,non la reggo e la scarico urlando magari,o dicendo cose che mi alleggeriscono in quel momento..se avessi mantenuto il punto,se fossi riuscita a non reagire avrei mosso qualcosa,avrei fatto un passo avanti verso l'obbiettivo di riempire il palloncino, per liberarmi (anche dai soliti schemi..), che invece torna sgonfio perchè non ho compiuto lo sforzo nella giusta direzione...cioè mettendo l'aria dentro di me,usando la pressione per gonfiarmi, anzichè gonfiare il mondo con l'energia che potrei impiegare per perfezionarmi..Quindi dico bene se penso che nel secco dovremo imparare a non reagire sprecando..e nell'umido bisognerebbe andare fino in fondo,come toccare.. anzicchè sfiorare soltanto?
si capisce?
cassandra non è connesso  
Vecchio 28-04-2008, 02.12.04   #91
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Originalmente inviato da cassandra Visualizza messaggio
Quindi dico bene se penso che nel secco dovremo imparare a non reagire sprecando..e nell'umido bisognerebbe andare fino in fondo,come toccare.. anzicchè sfiorare soltanto?
si capisce?
Nell'umido bisognerebbe sprecare tutto fino a rimanere senza energia in modo che al vuoto totale, per effetto della de-pressione sia risucchiata la nostra parte più vera per prima, a quel punto una volta vista la sappiamo riconoscere (più precisamente non la perderemo di vista, salvo una ri-caduta) anche quando si riformerà sopra il vestito necessario a vivere.
Nel secco è la stessa cosa, solo accumuliamo, risparmiamo etc... fino allo scoppio che poi porta al vuoto che è lo stesso della Via di sinistra.
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Vecchio 15-08-2009, 16.28.35   #92
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Un interessante allegoria su quale Via intraprendere è il Cammino di Santiago de Compostela, meta di pellegrini per visitare la tomba di Giacomo il Maggiore fin dal Medioevo.

Il Cammino nasce come rappresentazione fisica di un percorso interiore. Il Sentiero di San Giacomo è il percorso simbolico che ognuno dovrebbe fare in se stesso, una strada lunga e faticosa, piena di insidie e pericoli, che però alla fine nasconde un prezioso tesoro.

Nel Medioevo le strade erano due, la via terrestre (secca) la più lunga e faticosa, che però ognuno poteva anche percorrere da solo, e la via marittima (umida) per la quale era necessario affidarsi ad un Saggio marinaio per resistere alle tempeste e alle difficoltà che il mare poteva scatenare....

Molti Saggi, assicura Fulcanelli, sono giunti a Compostela senza essere mai usciti dal loro laboratorio....
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Vecchio 16-08-2009, 15.57.59   #93
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Nell'umido bisognerebbe sprecare tutto fino a rimanere senza energia in modo che al vuoto totale, per effetto della de-pressione sia risucchiata la nostra parte più vera per prima, a quel punto una volta vista la sappiamo riconoscere (più precisamente non la perderemo di vista, salvo una ri-caduta) anche quando si riformerà sopra il vestito necessario a vivere.
Nel secco è la stessa cosa, solo accumuliamo, risparmiamo etc... fino allo scoppio che poi porta al vuoto che è lo stesso della Via di sinistra.
Riflettevo su questo e mi chiedevo perchè non possa avvenire il contrario (che forse apparentemente sembrerebbe anche più logico), cioè che quello che di energia ne ha poca (il "deserto") sprecasse quella poca che ne ha per giungere subito a questo "vuoto", mentre la palude risparmiasse per scoppiare subito, avendone già tanta.
Forse dipende dalle strutture per cui una palude è più incline ad usare e un deserto a risparmiare?
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Vecchio 01-09-2009, 17.04.41   #94
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Riflettevo su questo e mi chiedevo perchè non possa avvenire il contrario (che forse apparentemente sembrerebbe anche più logico), cioè che quello che di energia ne ha poca (il "deserto") sprecasse quella poca che ne ha per giungere subito a questo "vuoto", mentre la palude risparmiasse per scoppiare subito, avendone già tanta.
Forse dipende dalle strutture per cui una palude è più incline ad usare e un deserto a risparmiare?
Tra un povero ed un ricco chi farebbe più fatica (o per meglio dire, dovrebbe rompere un meccanismo) per andare sul lastrico?
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Vecchio 05-09-2009, 13.24.20   #95
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Tra un povero ed un ricco chi farebbe più fatica (o per meglio dire, dovrebbe rompere un meccanismo) per andare sul lastrico?
Beh sicuramente un ricco, ma se alla fine è il cappello di Harry Potter a scegliere, a noi interessa poco conoscere i suoi parametri... L'importante è aver fede, e fare.

Ah.. ho sentito parlare anche di un'altra via, la via del povero la chiamano, o via breve, tanto che sembrerebbe bastino solo 4 giorni per percorrerla... E' una via pericolosissima comunque perchè si procede totalmente alla "cieca", non ci sono indicazioni, solo alla fine del quarto giorno si può aprire il vaso e scoprire com'è andata la cottura... E' assimilabile ad una delle tre via precedentemente descritte o è una via totalmente a sè?
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Vecchio 01-01-2010, 20.13.35   #96
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Faccio notare che ho fatto delle bellissime esperienze e che mi hanno fatto conoscere molte cose,quindi dico che sono stata contenta di aver fatto parte di quella Scuola..
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Da' un'eccesso all'altro....
direi che sto' dormendo...
Ecco, potrei averle scritte io queste cose. Sono uscita da una Scuola di Crescita Personale dopo anni, più si andava avanti più la faccenda era costosa... in più stavo osservando nel gruppo dinamiche, condizionamenti, dipendenza psicologica dalla maestra.
Sono uscita senza particolari rimorsi e rimpianti a ottobre 2008. Ho vissuto un periodo di repulsione e rifiuto per tutto. Ero molto sfiduciata.
Ho poi provato ad andare avanti da sola con letture e meditazioni, ma, come ho trovato scritto anche da altri, tutto così va molto lentamente... anzi, ho vissuto per mesi completamente fuori dal mio centro e proiettata verso l'esterno.
Ora mi trovo alle prese con uno strato di me spesso e doloroso che ho contattato recentemente. Sto lavorando con un supporto a livello psicologico. Ma la pulsione a cercare altro c'è... controbilanciata da una certa sfiducia. Vedo altre persone inserite in scuole o gruppi... e mi sembra di rivedere dai loro racconti lo stesso film da cui sono uscita un anno fa. Mah...

Ultima modifica di Falketta : 01-01-2010 alle ore 20.15.41.
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Vecchio 02-01-2010, 02.35.44   #97
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Ci riprovo...questa discussione mi risulta ostica come quella su opposti e contrari...

Allora, via secca e via umida.
Non riesco a cogliere le cartteristiche perchè se alla via secca associo la rimuncia e il contenere e si citano eremiti e tibetani ci sono..poi però trovo che la via umida è quella degli eccessi..anche in negativo..tipo i digiuni... e allora mi perdo.

Provo a fare qualche domanda, si tratta di caratteristiche che riguardano l'energia? Quindi se la persona è "umida " tenderà ad arrabbiarsi molto o a disperarsi tanto o a cadere facilmente e frequentemente, ad esempio, nell'entusiasmo? Posso associarla a una persona estroversa ad esempio? (un esempio di Via umida?)

Nel caso di persona "secca" invece si tratta di persona sempre molto contenuta? che non cade in grandi furori e nemmeno in grandi gioie? Un introverso?
Una via avete detto che è il buddismo, lo sono anche le altri grandi religioni considerando il fatto che hanno precisi dogmi e precetti? (mi stò incasinando con quel "arrivare all'eccesso" della via umida che stò leggendo un pò come un faiciòchevuoi...)

E' qiualcos'altro vero?
Perchè a me capita di cadere spesso negli eccessi ma so anche trattenere se decido di farlo, che sia un digiuno o un limitare certe necessità, mi è capitato di riuscirci e credo che riesca a molti quindo non riesco proprio a definire le caratteristiche delle due correnti...ufff...mi aiutate?
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Vecchio 02-01-2010, 12.48.43   #98
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Daf non è una questione di persone o comunque non è il giusto modo di vedere la cosa, ma di metodo.
Mettiamo che dobbiamo applicare questa cosa del secco e dell'umido per imparare a mangiare il giusto mentre ora mangiamo troppo, cioè scoprire la giusta percezione del rapporto tra noi ed il cibo.
Se seguissimo una ia secca ci metteremmo a dieta stretta finchè il nostro corpo non si abituasse a ridurre l'esigenza emotiva di cibo. Dopo un certo periodo il corpo si abituerà a mangiare il giusto anche siamo di fronte ad un pasto luculliano. L'altro approccio, il metodo, la via umida, invece prevede il contrario, in sostanza dovremmo abbuffarci in maniera tale da star praticamente male in modo che comunque nel corpo rimane impressa tale memoria e nei prossimi pasti si ascolta.

Questo è un esempio impreciso della faccenda, ho parlato di corpo e di memoria del corpo, nelle Vie secche ed umide si cerca un risultato che pur potendo comprendere anche risultati corporei va oltre.... comunque l'esempio dovrebbe rendere l'idea.
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Vecchio 02-01-2010, 13.06.38   #99
Falketta
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Perdona Uno, ma sinceramente la cosa risulta un pò difficile da comprendersi anche per me: il contenere della via della mano destra non significa repremere, giusto?
E l'eccedere della via della mano sinistra è uno sperimentare all'estremo?
Poche idee e anche confuse
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Vecchio 02-01-2010, 13.21.34   #100
Uno
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Originalmente inviato da Falketta Visualizza messaggio
Perdona Uno, ma sinceramente la cosa risulta un pò difficile da comprendersi anche per me: il contenere della via della mano destra non significa repremere, giusto?
E l'eccedere della via della mano sinistra è uno sperimentare all'estremo?
Poche idee e anche confuse
No, certo, non è reprimere. Questo è il problema per cui molti cercando di seguire una Via della mano destra in realtà non ci riescono e si creano molti problemi, poi c'è il discorso di tutte le manifestazioni di dissenso verso queste Vie da parte di chi le ha comprese male appunto.

Se decidi di metterti a dieta e seguendo le indicazioni di un dietologo, mangi quelle "miserie" che ti dice in due secondi con voracità, quando le hai finite rimani con la fame e reprimi. Diverso se ti metti a tavola con calma, assapori i cibi con calma, cerchi di sentirne di più il gusto, l'odore etc... quando avrai finito ciò che "ti spetta" per quel pasto sarai sicuramente sazia e non hai represso.

Anche l'altro lato, le Vie della mano sinistra lavorano in modo simile, l'eccesso senza consapevolezza non serve a nulla, può dare risultato per due giorni, fino al bisogno del prossimo eccesso. Tra l'altro le Vie della mano sinistra sono più difficili da seguire, occorre maggiore autocontrollo.
Per capirci, l'abbuffata "fatale" dovresti farla nella stessa maniera in cui fai il pasto che ti sazia perfettamente.

In entrambi i casi, basterebbe una sola volta compiere l'azione corretta e giusta per non averne più bisogno, in realtà siccome è impossibile riuscirci al primo colpo (parlo dell'Opera, in piccole cose in cui si è portati ci si può riuscire) bisogna provare più volte, ma una sola è quella che conta alla fine.
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