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Vecchio 04-10-2007, 12.55.22   #26
cassandra
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Ray ha scritto:

PS: solitudine non è essere soli... solitudine è sentirsi soli.
Questo è un punto fondamentale,Ray come spesso accade ha ragione...in fondo da quando ho iniziato la Ricerca mi sento meno sola e sicuramente chi ha la Volontà di trovare Sè Stesso non sarà mai più solo...avrà superato bisogni e dipendenze,sarà Libero da condizionamenti e illusioni...
Noi soffriamo,abbiamo paura perchè siamo interiormente divisi,alla ricerca continua di qualcuno che ci faccia sentire completi,indispensabili,sicuri, "fuori"...mentre dobbiamo guardare "dentro",concentrarci su noi stessi perchè quella è l'unica vera forza,questo è l'unico obiettivo costruttivo e che merita di essere perseguito...
Pensa Dafne che già mentre ci osserviamo siamo in 2 e non da soli... io capisco cosa intendi quando parli della famiglia,di quei condizionamenti e di quel nostro bisogno di non passare dalla parte del torto (spesso inconscio)rifiutando un aiuto,o qualsiasi altra cosa,ma anche questo è necessario,tocca cambiare per andare avanti,per superare i nostri limiti dobbiamo affrontarli,anche a costo di passare per bambine cattive
Tieni presente dove vuoi andare,pensa che se l'impegno sarà costante e reale non potrai fallire,ma cambiare la tua Vita.
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Vecchio 04-10-2007, 13.27.00   #27
Era
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sono daccordo con Ray

puoi sentirti solo in un mare di gente
e questo comporta atteggiamenti "mentali" propri
se po di?
puoi stare benissimo da solo in casa
e questo è una scelta perchè se ti senti solo ovunque
e con chiunque qualcosa non quadra...
il lavoro va fatto "dentro" si...
se cerchiamo cause fuori resteremo con l' incognita....

maroooo
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Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 04-10-2007, 13.30.50   #28
turaz
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ti senti meno sola da un lato
dall'altro sei cmq sola (nel fare le scelte)
così come tutti siamo Uno
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Vecchio 04-10-2007, 13.44.08   #29
cassandra
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ti senti meno sola da un lato
dall'altro sei cmq sola (nel fare le scelte)
così come tutti siamo Uno
Potrebbe anche essere un traguardo Turi...
essere finalmente unica responsabile delle mie scelte,essere l'unica artefice di un successo o un fallimento,non ci vedo solitudine in questo,ma autonomia...indipendenza...
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Vecchio 04-10-2007, 14.15.59   #30
dafne
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Banalmente...




PS: solitudine non è essere soli... solitudine è sentirsi soli.

E' questo "banalmente" a incuriosirmi, cosa intendi?
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Vecchio 04-10-2007, 14.22.35   #31
turaz
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Potrebbe anche essere un traguardo Turi...
essere finalmente unica responsabile delle mie scelte,essere l'unica artefice di un successo o un fallimento,non ci vedo solitudine in questo,ma autonomia...indipendenza...
può anche esserlo... una volta che lo hai raggiunto ne crei un altro e così via.
di certo non è "solitudine" ma è "essere Uno".
Poi mi dirai il giorno che lo sei come ti appaiono gli altri "uno" rispetto ad ora.(perchè se non scatta qualcosa a mio avviso la dinamica è la stessa)

in questo momento ciò che cerchi è quello quindi è il tuo traguardo.
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Vecchio 04-10-2007, 14.41.15   #32
dafne
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Potrebbe anche essere un traguardo Turi...
essere finalmente unica responsabile delle mie scelte,essere l'unica artefice di un successo o un fallimento,non ci vedo solitudine in questo,ma autonomia...indipendenza...
ecco, sintetica e chiara
Ma un passaggio così bello perchè deve spaventare? Essere indipendenti e autonomi, molti lo sono ma solo fisicamente, poi psicologicamente dipendono sempre da qualcuno..madre, sorella, marito, amici..magari anche da un capufficio o da un'associazione o all'estremo da un'idea..qualcosa ci spinge a cercare quest'unione che è però solo effimera e ci vincola fino a farci perdere di vista ciò che siamo realmente e ciò che vogliamo, che cos'è che abbiamo paura di perdere scegliendo di svincolarci, di slegarci restando soli? Cos'è che mi fa mettere le scarpe per scappare lontano' E' come scappare dalla propria ombra...anche Peter Pan che l'ha persa l'ha rivoluta indietro...mah
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Vecchio 04-10-2007, 15.16.20   #33
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e se tu invece scegliessi liberamente di vincolarti sapendo cogliere il meglio da quella "unione" cambierebbe qualcosa?
che sia forse una questione di "saper fare"?
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Vecchio 04-10-2007, 15.35.45   #34
dafne
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scegliere liberamente un vincolo...farebbe di me una specie di martire e credo che questo alla fin fine mi servirebbe a poco.
saper fare?
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Vecchio 04-10-2007, 15.45.51   #35
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wow che slancio
non è poi così assurdo avere paura della solitudine, è un pò come avere paura del buio.
Mi sfugge dove ho scritto che i miei mi fanno il vuoto intorno ma per la verità devo scappare, ti rileggo con calma domani e ti rispondo.
per adesso
ciao ciao a te e alla città

Cara Dafne, non hai scritto che i tuoi ti fanno il vuoto intorno, è stata una mia considerazione come conseguenza della solitudine....
Comunque mi riferivo alla solitudine interiore, quella che si prova quando si inizia a camminare da soli....
Quello che si prova, più che solitudine potrebbe essere insicurezza...., paura di sbagliare o di deludere... perdita della sicurezza che si dovrebbe cercare in sè e non negli altri....
e che sotto sotto significa anche non poter più scaricare la responsabilità su qualcun altro ...
Ma se i primi passi possono sembrare insormontabili, piano piano si acquista sicurezza e anche le paure diminuiscono...

In quanto alla solitudine, la equipari alla paura del buio, cioè dell'ignoto....
Ma quest'ignoto, man mano che lo esplori, non sarà più buio e ignoto... esperienza di tutti gli esploratori.....
Per quanto si voglia fuggire da una situazione che ci vincola,
se questo vincolo è una nostra esigenza, ce lo porteremo sempre dentro.... si dovrebbe fuggire a questo bisogno che c'è dentro di noi.... visto che non si può sfuggire a noi stessi... ma il fatto di aver capito che questo bisogno ci limita è già una buona partenza...
Come vedi si tratta sempre di un percorso interiore...


Un abbraccio
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Vecchio 04-10-2007, 16.19.07   #36
dafne
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grazie stella, chiarissimo
pensavo..in un certo senso finchè resto legata a qualcuno sono ferma, statica,la sicurezza la certezza che le cose sono in quel modo mi rassicurano...rompere il legame mi obbliga in un certo senso a smettere di essere inerte e agire.

...devo cambiare spacciatore...
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Vecchio 04-10-2007, 16.38.06   #37
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boh a mio parere anche stando nel legame (quindi senza romperlo) si può non essere inerti e agire.
solo che solitamente non lo si fa e allora serve "l'estremo" per comprendere.
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Vecchio 04-10-2007, 17.26.10   #38
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E' vero quello che dici Turi,ma ognuno ha il suo personale percorso...
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Vecchio 04-10-2007, 17.30.12   #39
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certamente.
spostando i termini della cosa...(provocazione)
ognuno ha il suo personale percorso ma allora perchè "uniformarsi" secondo un comune modo di pensare parlare agire?
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Vecchio 04-10-2007, 17.31.56   #40
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ecco, sintetica e chiara
Ma un passaggio così bello perchè deve spaventare? Essere indipendenti e autonomi, molti lo sono ma solo fisicamente, poi psicologicamente dipendono sempre da qualcuno..madre, sorella, marito, amici..magari anche da un capufficio o da un'associazione o all'estremo da un'idea..qualcosa ci spinge a cercare quest'unione che è però solo effimera e ci vincola fino a farci perdere di vista ciò che siamo realmente e ciò che vogliamo, che cos'è che abbiamo paura di perdere scegliendo di svincolarci, di slegarci restando soli? Cos'è che mi fa mettere le scarpe per scappare lontano' E' come scappare dalla propria ombra...anche Peter Pan che l'ha persa l'ha rivoluta indietro...mah
Vuoi sapere cos'è che ti fa avere paura?...hai paura principalmente perchè ancora non hai capito che è tutta un illusione...
Come ha detto Uno un pò piu' su "ce nè di starda da fare prima di morire a noi stessi...",le domande ce le hai,ora cerca le risposte...sono lì,prima o poi le troverai...di questo sono sicura, se hai davvero voglia riuscirai ad acciuffarle...
un abbraccio

P.S.concordo con Stella
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Vecchio 04-10-2007, 17.35.45   #41
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la vita è un'illusione? )))
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Vecchio 04-10-2007, 22.47.35   #42
Ray
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E' questo "banalmente" a incuriosirmi, cosa intendi?
Il banalmente era riferito ai pezzi che avevo estrapolato dal tuo discorso, discorso nel quale forse erano un po' sommersi e si rischiava di non vedere bene l'aggancio che c'era tra di loro... aggancio che, "banalmente", a mio avviso ti dava una possibilità di iniziare a risponderti.

Poi il tread è andato dove è andato (e in parte sta andando tuttora) e quindi ha perso del tutto il senso per il quale l'avevi messo (continuare a vedere ciò che avevi iniziato a vedere)... senso che, mia impressione, hai aiutato a nascondere, magari inconsciamente.

Il banalmente era anche un mostrare che avevi già detto tutto tu (perlomeno accennato) e non occorreva aggiungere grandi cose. Vabbeh, l'attimo buono è andato da un pezzo... ci saranno altre occasioni.

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Vecchio 04-10-2007, 23.02.34   #43
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Poi il tread è andato dove è andato (e in parte sta andando tuttora) e quindi ha perso del tutto il senso per il quale l'avevi messo (continuare a vedere ciò che avevi iniziato a vedere)... senso che, mia impressione, hai aiutato a nascondere, magari inconsciamente.
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Vecchio 04-10-2007, 23.23.42   #44
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E sul fatto che se ho sempre tarato il mio concetto di amore su un meccanissmo sbagliato di dare-avere molto probabilmente non ho mai davvero amato, e forse non so neanche cosa sia amare e così tutto il resto..
Questo è un punto fondamentale però, perchè è solo da questo punto in poi che si lavora seriamente per ottenere qualcosa. Finchè si crede di possederla già, non si muove un dito...
E' chiaro che si sta male e si soffre quando le nostre illusioni sulla vita vengono a cadere, e alle quali ci eravamo tanto affezionati fino ad identificarcisi, eppure da questo male può nascere qualcosa di buono, l'usare le energie per ciò che vogliamo come diceva Uno invece di disperderle in altro...

Auguri
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Vecchio 05-10-2007, 02.08.58   #45
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Ma un passaggio così bello perchè deve spaventare?

Perchè è una novità mi viene da dire. Perchè qualcosa in te si è rotto, hai visto te stessa. Una parte di dafne che non avevi ancora osservato. O che magari osservandola non ti è piaciuta.
Quote:

Essere indipendenti e autonomi, molti lo sono ma solo fisicamente, poi psicologicamente dipendono sempre da qualcuno..madre, sorella, marito, amici..magari anche da un capufficio o da un'associazione o all'estremo da un'idea..qualcosa ci spinge a cercare quest'unione che è però solo effimera e ci vincola fino a farci perdere di vista ciò che siamo realmente e ciò che vogliamo, che cos'è che abbiamo paura di perdere scegliendo di svincolarci, di slegarci restando soli?

Non si tratta di restare soli, è più un restare integri, essere indipendenti non è necessariamente essere soli.
Si perdono quelle false certezze che abbiamo riposto negli altri. Il primo effetto dell'osservazione verso noi stessi è la perdita di riferimenti. Alcune certezze svaniscono come bruma al sole appunto. False certezze che spesso suggelliamo con vincoli, più stretti sono questi vincoli e più riteniamo essere solidi.
Quote:

Cos'è che mi fa mettere le scarpe per scappare lontano' E' come scappare dalla propria ombra...anche Peter Pan che l'ha persa l'ha rivoluta indietro...mah
La prima reazione è la fuga.. scappare da quel senso di "non riferimenti". Ma scappare dalla prorpia ombra non è possibile, anzi non serve. Dopo un primo momento di paura (sana paura) qualcosa si schiarisce e dove prima c'era buio piano piano inizia a schiarirsi e si vedono nuovi appigli.

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Vecchio 05-10-2007, 08.38.41   #46
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Il banalmente era riferito ai pezzi che avevo estrapolato dal tuo discorso, discorso nel quale forse erano un po' sommersi e si rischiava di non vedere bene l'aggancio che c'era tra di loro... aggancio che, "banalmente", a mio avviso ti dava una possibilità di iniziare a risponderti.

Poi il tread è andato dove è andato (e in parte sta andando tuttora) e quindi ha perso del tutto il senso per il quale l'avevi messo (continuare a vedere ciò che avevi iniziato a vedere)... senso che, mia impressione, hai aiutato a nascondere, magari inconsciamente.

Il banalmente era anche un mostrare che avevi già detto tutto tu (perlomeno accennato) e non occorreva aggiungere grandi cose. Vabbeh, l'attimo buono è andato da un pezzo... ci saranno altre occasioni.


Eh già. Colpita.
grazie ragazzi
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Vecchio 08-10-2007, 11.25.17   #47
dafne
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E' curioso come brani di discussioni letti in momenti diversi riescano ad agganciarsi uni agli altri in un momento e dare un senso, o meglio, dare una direzione ai pensieri che fino a un secondo prima si facevano i casi loro ognuno nel proprio angolino.. ho continuato ad osservare questo bisogno che ho sempre di sentirmi presente attraverso i gesti o le parole degli altri,(e questo è possibile che sia la tensione di cui avete parlato nell'altra sezione?) ho notato come io reagisca sempre a un'idea che, se presa nero su bianco sulla carta non ha alcun senso ma dentro di me trova spazio. E' come se fossi convinta che il Bene sia "dimostrabile", come se fosse divisibile e quantificabile..
vediamo se riesco a spiegarmi, il che sarebbe una gran cosa perchè vorrebbe dire che ho davvero compreso il problema. (e questo credo sia lo scopo della condivisione..)
In pratica mi hanno insegnato che voler bene significa essere sempre presenti, interessarsi della salute dell'altro piuttosto che della sua vita, telefonare spesso abbracciarsi sempre..ecc. ora non è che tutto questo sia sbagliato, se è spontaneo, sorge il problema quando è solo un dovere.
Stavo cominciando a ragionare sul "dovere" pensando alla mia famiglia e dicendomi che forse semplicemente smettendo di farlo per forza avrei arginato il problema. Non so perchè ma la cosa non mi ha convinto, spero di non usare un esempio a sproposito ma immaginando di essere l'arciere e immaginado la mia famiglia come bersaglio ( ) mi è capitato di pensare " e se mi gioco di nuovo il bonus?"...ho dovuto rileggere in giro per capire da dove avevo preso quella frase, ci ho pensato su e così ho deciso che la mia famiglia da capro espiatorio poteva diventare un alleato preziosissimo per capire non tanto l'effetto "mi sento trascurata e invisibile" quanto la causa.
E grazie alle vostre indicazioni ho "lavorato" sul concetto di affetto, di amore, senza smettere però di fare quello che faccio ogni giorno, cercando di osservare quali sono i momenti della giornata o i commenti che mi mettono a disagio.(azione complessa vista la mia quasi totale mancanza di disciplina)
Ne è uscito un abbozzo di idea, il considerare il Bene appunto come una "cosa" divisibile e quantificabile, se mi chiami dieci volte al giorno mi vuoi tanto bene, se mi chiami sei un pò meno e così via.
Un'altra piega drammatica della cosa è che se l'affetto è divisibile, se dai 5 a me e 5 a Tizio ci posso stare mentre se invece dai un 3 a me e uno a Tizio ( riconoscendo un suo merito magari) vado immediatamente in crisi perchè in qualche modo Tizio mi ha "portato via" qualcosa di cui avevo bisogno, se guardi lui non guardi me...stessa cosa se vengo rimproverata, viene meno la "dose quotidiana"
(un angolino di me per esempio adesso sta facendo attrito perchè se scrivo ste cose chissà che ideaccia di me vi farete..ma chissenefrega mi dico fatti aiutare..)
Ma come disintossicarsi? E le reazioni esagerate, la paura e la tristezza sono forse come crisi d'astinenza di un bisogno negato?
pausa, mi faccio un pò di silenzio attorno adesso
ps
possibile che sia attinente al discorso la frase "conta su di me?"
dafne non è connesso  
Vecchio 08-10-2007, 12.33.36   #48
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ricordo che la prima cosa che pensai fu "tutti gli altri sono me".
quindi se il tempo viene dedicato a "un altro" in pratica viene dedicato anche a quel me stesso che lui incarna.

con affetto
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Vecchio 08-10-2007, 12.42.59   #49
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Che forte! Ti sei fatta domande, ti sei risposta..

Il bene di una persona potrebbe essere a volte, non considerarla sapendo di farle del bene.. potrebbe essere il tuo caso? Mi spiego, se una persona a te cara nota che sei dipendente (uso questa parola perchè l'hai sottointesa tu.. ) dal bisogno di vedere tangibilmente il suo affetto e la sua considerazione (e ti rimando alla discussione QUI che può aprirti nuove considerazioni... scusa il gioco di parole) per poterla liberare purtroppo dovrò farle sentire che l'amo senza rassicurarla. Quando agiamo così rassicuriamo noi stessi, ci mettiamo l'anima in pace.. non solo tua ma è una tendenza generale quella di rendere tangibile ciò che è un legame invisibile perchè abbiamo smesso di credere negli altri, abbiamo bisogno di prove. Fino a qui son considerazioni che hai fatto anche tu. Manca a questo punto l'ultima parte del tuo post sopra, la tensione e riuscire a tenerla fino a mantenersi saldi in ciò che è bene per noi in primissimo luogo ovunque e sempre. Solo dopo siamo in grado di sapere cosa è bene per gli altri.
So bene (ahime) che questa roba agisce forte, il bisogno che abbiamo di essere importanti agisce prima ancora che ci accorgiamo .. abbiamo fatto un'azione prima ancora di accorgerci di farla.. sta lì la tensione da mantenere, essere attenti e lasciare che il corpo si scaldi e la mente non comandi.. Piano piano diventa sempre meno forte l'abitudine (da lì l'astinenza del bisogno.. ) e la prepotenza dell'impulso.
Tutto questo vale solo se ritieni che sia il tuo bene in questo momento altrimenti non ha senso.
Dicevi delle crisi, quello è un momento d'oro. Provocarsi quel genere di crisi è utili ad osservarsi, ma se ti fai prendere poi ti ciuccia un sacco di energia e rischi di crollarci dentro, perchè non ha più la forza per guardarti. Allora io direi un giusto mezzo, una giusta misura.. nutri il "tuo demone sotterraneo" dandogli coscientemente ogni tanto... (una telefonata d'obbligo) osservandoti mentre lo fai, ma allo stesso tempo resisti laddove puoi. Alla fine il risultato dovrebbe essere quello di non arrivare stressati eccessivamente ma di aver usato un giusto mezzo che oltretutto ti lascia osservare il meccanismo senza sentirti in colpa nell'applicarlo.
Sicuramente ognuno poi ha il suo metodo..

Ultima modifica di Sole : 08-10-2007 alle ore 12.50.25. Motivo: ho aggiunto il link
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Vecchio 08-10-2007, 12.45.27   #50
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ricordo che la prima cosa che pensai fu "tutti gli altri sono me".
quindi se il tempo viene dedicato a "un altro" in pratica viene dedicato anche a quel me stesso che lui incarna.

con affetto
Non quando lo si fà per abitudine, per imposizione culturale, non quando ci fa stare male perchè nega a ni la possibilità di essere noi stessi.
Prima di arrivare a convincerci che siamo tutto in uno è necessario passare per decrostificazione di abitudini, educazioni culturali ecc ecc..
In occidente lo chiamano Nero.
Se non si passa per quella porta sono pie illusioni.
Sole non è connesso  
 


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