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Vecchio 14-03-2010, 19.33.58   #26
griselda
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Hai scritto che tenti di perdonarla ma probabilmente non ci sei ancora riuscita, non del tutto per lo meno. La preghiera se fatta con il cuore ti aiuterà senz'altro.Io ti consiglio di pregare intensamente, vedrai che ce la farai.
La preghiera non fa mai male, grazie Carlotta
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Vecchio 15-03-2010, 01.09.14   #27
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E' dentro di te o sei tu?
Beh rispondo subito ma mica smetto di pensarci
Pensavo che mia madre sono diventata io stessa.
Non è sempre stato così, nel senso che c'è stato un tempo in cui mi sono rivestita del suo opposto, ho visto cose che voi umani... alla Blade Runner ahahah (scherzo eh) per rendere il senso di quello che sono stata, poi un giorno invece di prendermi la responsabilità di quello che sono stata, sono saltata in aria! Mia madre è uscita all'improvvisto a giudicarmi ed ha avuto anche un complice che le ha tenuto mano.
Ma non mi ero accorta, non lo capivo che scappavo da un posto dove non è possibile fuggire pena la morte. Non si può scappare da se stessi, neppure rinunciando alla propria libertà perchè si finisce per marcire.
Poi arriva un giorno in cui si impara che si devono fare delle scelte nella vita, bisogna scegliere e sempre di quello che si sceglie si deve essere responsabili, perchè tanto se si sceglie una cosa si rinuncia ad un'altra, per cui bisogna farlo tenendo conto che quella scelta rimarrà la scelta di quel momento.
Ecco mia mamma non è morta perchè fino a che le concederò di giudicarmi, giudicandomi, di detestarmi detestandomi, colpevolizzarmi, colpevolizzandomi, di non amarmi non amandomi, di non rispettarmi non rispettandomi etc la terrò in vita dentro di me perchè io la incarnerò.
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Ultima modifica di griselda : 15-03-2010 alle ore 01.27.13. Motivo: correzione e aggiunta
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Vecchio 16-03-2010, 11.14.14   #28
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Quello che sono diventata è stato un mio modo di comportarmi in contrapposizione a mia madre, se la guardo in questo modo a me lei non piaceva.
E un bel giorno le ho dichiarato guerra. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto io, se mi sono fatta del male è sempre stata una mia scelta (anche se non consapevole) perchè invece di amarla così com'era, accettarla per quella che era l'ho combattuta.
Lei mi voleva in un modo e io volevo lei in un altro insomma due strade anche andavano i direzione contraria.
Solo che questo mio modo di pensare e di agire mi ha portato ad andare controcorrente e si sa che nuotare in quel senso è faticoso e dispendioso ed il rischio è di farsi anche male se non si è abili nuotatori ed io non lo ero, ma ero diventata anche arrogante e superba. La cosa assurda è che lo era anche lei, allora mi domando perchè prendere le cose negative da un genitore mentre quelle positive, le qualità no.
O forse le ho anche dentro ma ho sempre preferito usare le altre, perchè in discesa si fa meno fatica? Mah forse è solo distrazione perchè all'occorrenza le tiro fuori anzi escono da sole. Poi vabbeh quello che non c'è non c'è.
Alla luce di queste cose che colpe può avere un altro/a se noi per reazione decidiamo di fare quello che vogliamo noi?
L'esempio.
Essi mi è mancato l'esempio, ma se l'altro non aveva dentro quella cosa da darmi come esempio che ci poteva fare? E' come se mio figlio mi chiedesse di dargli un milione e dove lo prendo? (anche molto meno ahahah) posso colpevolizzare uno perchè non ce l'ha? Eh ok che volendo si può fare tutto ma non vi è logica, buon senso e niente di niente.

Io non ci riesco ad essere come vuoi tu* @@@@@@@@@ non ti vado bene allora faccio tutto il contrario di quello che vuoi tu, te la faccio pagare.
E così facendo l’ho pagata io.
Tutte le cose brutte che ci accadono ci portano qualcosa di buono dice Ray da un'altra parte.
Cosa mi ha portato il travagliato rapporto con mia madre?

*Una cosa sola so che mi è rimasto quel retagio di voler piacere ad ogni costo e di fare di tutto per riuscirci, ma la fatica che poi faccio risultando inutile perchè sempre Ray ha scritto da qualche parte che dobbiamo mostrarci per quello che siamo. Dicevo, poi, che la fatica che faccio poi la faccio scontare, quindi mi è rimasto che non so chi sono, e non riesco a smetterla di incarnare la parte di quella che DEVE piacere a tutti i costi. Ma che poi diventa NON può non PIACERE.
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Vecchio 16-03-2010, 12.02.04   #29
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Ieri sera ho visto una cosa che solo che se faccio così poi la caccio giù di nuovo e non va bene quindi cerco di fermarla qui.
Tra l'altro mi vergogno di questa cosa e quindi non so se riuscirò a spiegarmi, sono tutta arrotolata

Nel rapporto problematico con mia madre è subentrato quello che si è instaurato con mio padre.
Andavo da lui quando avevo problemi e: Papy risolvimi sta cosa che ci sto male.
E lui: vieni qui cicia che ti consolo io e poi sgrido mamma.

Bon ieri sera mi sono vista chiedere aiuto, ma non era una richiesta di aiuto palese era un rivolgermi ancora a mio padre, lo stesso antico rito di chiedergli di aiutarmi. Non so spiegarlo bene perchè mi ha dato fastidio e me ne da ancora adesso.
Del tipo papy toglimi le spine che ho sotto il coso, perchè non so che fare come muovermi senza sentire male.
Menomale che papy ieri sera non c'era altrimenti non avrei visto come faccio.
Volevo scaricare un po' di peso in giro, perchè ho paura di non reggere, ma se solo ricordassi che Dio Padre non ci mette sopra le spalle un croce più pesante di quella che siamo in grado di portare, avrei un po' più di dignità.


P.S.
Vedi amica mia () che hai ragione non una ma due volte, continuo a non piacermi a martoriarmi. Mi manca l'umiltà di accettarmi per quella che sono pregi e difetti.
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Vecchio 16-03-2010, 12.21.19   #30
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Perdonami Gri se mi intrometto, ma la storia delle scatole cinesi e le domande di Uno mi han tirato dentro per i capelli...ad irrisolti stò una favola

Mi si è aggrovigliato lo stomaco quando ti ha detto di lasciar perdere tua madre perchè tanto non pui più risolvere con lei, a te no?
Ho persino sudato freddo, come rinunciare? Come passare oltre?
Non ti sembra riportarci a quel famoso (e ripetuto) discorso del lasciar "semplicemente" perdere?

Se mi permetti un consiglio non spostarti su tuo padre adesso, lo faccio semprissimo anch'io stò gioco di slittare altrove quando la cosa mi arriva troppo vicina, certo è una mia sensazione eh se non è così fai come se non lo avessi scritto

Se non ho capito male Uno ti ha detto (ci ha detto ) che forse il problema non è in noi ma siamo noi, forse il nocciolo non è la persona ma come noi ci rapportiamo a quel tipo di persona.

Forse eh Gri, non te la prendere se mi sono intromessa è solo che questa cosa mi è suonata così familiare e così importante...
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Vecchio 16-03-2010, 12.59.52   #31
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Perdonami Gri se mi intrometto, ma la storia delle scatole cinesi e le domande di Uno mi han tirato dentro per i capelli...ad irrisolti stò una favola

Mi si è aggrovigliato lo stomaco quando ti ha detto di lasciar perdere tua madre perchè tanto non pui più risolvere con lei, a te no?
Ho persino sudato freddo, come rinunciare? Come passare oltre?
Non ti sembra riportarci a quel famoso (e ripetuto) discorso del lasciar "semplicemente" perdere?

Se mi permetti un consiglio non spostarti su tuo padre adesso, lo faccio semprissimo anch'io stò gioco di slittare altrove quando la cosa mi arriva troppo vicina, certo è una mia sensazione eh se non è così fai come se non lo avessi scritto

Se non ho capito male Uno ti ha detto (ci ha detto ) che forse il problema non è in noi ma siamo noi, forse il nocciolo non è la persona ma come noi ci rapportiamo a quel tipo di persona.

Forse eh Gri, non te la prendere se mi sono intromessa è solo che questa cosa mi è suonata così familiare e così importante...
Macchè me la prendo venisse anche tutto il forum e dintorni a districare la matassa che non ci capisco una mazza.

Ho smesso prendermela per tutto mi starò ammalando? ahahah
Poi a me piace il tuo modo un po' alla giamburrasca te l'ho già detto che mi piace, forse devo averlo anche io da qualche parte? boooh
Altrochè se mi sono venuti i brividi i sudori freddi, ma figurati se la Griselda mostra qualcosa, solo se sforza altrimenti nisba faccio la dura di default poi dentro è un cimitero ahahahah vabbeh poi ho spostato il discorso su un problema che ho con fare disinvolto, ma sono terrorizzata.
Eppure dentro ce l'ho quella con la grinta solo che è stanca di fare la guerra, vorrebbe un po' pace e amore ma nisba non può
Ritornando al discorso sono anche diventata fatalista? Mah o forse solo stanca. Mi sembro la tartaruga della storia infinita ahahahah presente come parla? Intendo l'inflessione
Poi tu l'hai ancora viva la mamma puoi interagire con lei e osservare io a meno che vada nell'altra dimensione....
Poi aggiungici che tutte le volte quando devo tradurre Uno mi ci vorrebbe un traduttore ahahah che non ho, quindi aspetto che il mio super conscio faccia la traduzione e me la spedisca
Cosa voleva dire? Mah! Tanto se glielo chiedo non me lo dice quindi aspetto che mi giunga comunicazione dall'alto.
Sono diventata troppo remissiva, nel cercare di non bruciarmi ogni volta

Sul lasciar stare ci pensavo stamattina mentre aspettavo di fare gli esami del sangue anzi pensavo al perdono e lavoravo sul significato di perdono cosa vuol dire. E pensavo a quando qualcuno ti fa qualcosa di male, che ti fa soffrire tanto e tu decidi di perdonarlo. Non è facile perchè tu il dolore lo provi ugualmente. Non va via. Ma devi imparare a lasciarlo perdere, devi soffrire ma non reagire più a quella sofferenza.
Se decido di perdonarti, non posso essere ancora divisa tra ciò che vorri farti (vendetta) e il perdonarti. Devo lasciar perdere la vendetta una volta per tutte, devo soffrire sino a che il dolore se ne andrà da solo forse.
Se non sbaglio Uno diceva che se hai amato quella persona poi l'amore torna ed è segno che hai perdonato, oppure diventerà vera indifferenza.
Quindi lasciar pedere mia madre vorrebbe dire, (forse) che devo smetterla di essere divisa tra lei e me. Io ancora faccio e mi muovo e dopo con mia madre mi giudico.
Oh bimba ma sei scemetta eh?
O stai dalla parte di mammina e non fai un tubo oppure se fai rimani con te stessa, invece mi divido tra una e l'altra e mi ci impicco da una vita da sola.
Poi la vita mi porta sempre il conto ma quella è un'altra storia a parte.
Uno se ho farneticato porta un po' di luce vah che non fa mai male.
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Vecchio 16-03-2010, 13.09.20   #32
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Se mi permetti un consiglio non spostarti su tuo padre adesso,
Il papy l'ho tirato fuori qui anche se non era giusto il thread ma avevo bisogno di fare sta cosa e di vedere poi mia madre all'opera che come sempre giudica tutto ciò che faccio. Dopo però @@@@@@@@
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Vecchio 16-03-2010, 13.31.13   #33
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Io non ci riesco ad essere come vuoi tu* @@@@@@@@@ non ti vado bene allora faccio tutto il contrario di quello che vuoi tu, te la faccio pagare.
E così facendo l’ho pagata io.
Tutte le cose brutte che ci accadono ci portano qualcosa di buono dice Ray da un'altra parte.
Cosa mi ha portato il travagliato rapporto con mia madre?

*Una cosa sola so che mi è rimasto quel retagio di voler piacere ad ogni costo e di fare di tutto per riuscirci, ma la fatica che poi faccio risultando inutile perchè sempre Ray ha scritto da qualche parte che dobbiamo mostrarci per quello che siamo. Dicevo, poi, che la fatica che faccio poi la faccio scontare, quindi mi è rimasto che non so chi sono, e non riesco a smetterla di incarnare la parte di quella che DEVE piacere a tutti i costi. Ma che poi diventa NON può non PIACERE.
Secondo me è proprio questo dover piacere a tutti i costi il nocciolo della questione. Questo senso del dovere può essere l'eredità che hai avuto, ma che hai usato in contrapposizione a tua madre.
Con tuo padre non ti senti in dovere di piacere perchè lui ti accetta di suo, quindi non devi sforzarti ma puoi chiedere aiuto, ma questo non ti affranca dal rapporto con gli altri.
Una volta io ho fatto tutto l'opposto del dovere a tutti i costi, non l'ho fatto per scelta però, nemmeno per ribellione, ero come ero e non me ne fregava nulla del giudizio degli altri, in quel periodo ho visto che le persone mi amavano lo stesso, anzi di più.... anche se me ne sono resa conto soltanto dopo.
Quindi lo scoglio da superare per affrancarti dall'eredità di tua madre penso sia affrancarsi dal dovere a tutti i costi per accontentare gli altri, per essere accettata, il guaio è che anche questo potrebbe diventare un dovere...
Insomma come si fa a essere se stessi se non sappiamo come siamo e chi siamo ?
La risposta non c'è, a meno che non si lasci andare la resistenza, il dovere è l'alibi e la resistenza a cui ci si attacca perchè forse è l'unica cosa che conosciamo.

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Vedi amica mia () che hai ragione non una ma due volte, continuo a non piacermi a martoriarmi. Mi manca l'umiltà di accettarmi per quella che sono pregi e difetti.
Accettarsi e perdonarsi con i pregi e i difetti significa liberarsi da ciò che rema contro e che è l'atteggiamento che hai fatto tuo in contrapposizione a tua madre.
Non è che accettandoti cambi di colpo e diventi un'altra persona, ma almeno smetti di lottare in te stessa perchè tu sei tu... il lato positivo è che le vedi queste dinamiche e ci stai lavorando.
Un abbraccio
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Vecchio 16-03-2010, 14.59.31   #34
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Vecchio 16-03-2010, 15.08.22   #35
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E pensavo a quando qualcuno ti fa qualcosa di male, che ti fa soffrire tanto e tu decidi di perdonarlo. Non è facile perchè tu il dolore lo provi ugualmente. Non va via. Ma devi imparare a lasciarlo perdere, devi soffrire ma non reagire più a quella sofferenza.
Se decido di perdonarti, non posso essere ancora divisa tra ciò che vorri farti (vendetta) e il perdonarti. Devo lasciar perdere la vendetta una volta per tutte, devo soffrire sino a che il dolore se ne andrà da solo forse.
Adesso faccio la saputella
Un giorno ho chiesto al mio parroco come si fà a perdonare, perchè avevo deciso di farlo ma in fondo in fondo sentivo che era cambiato ben poco.
Lui mi ha detto che in realtà noi da soli non sappiamo perdonare, che abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio e chiedere a Lui di aiutarci in questo.
E un dialogo a tre, mi ha detto, tra te che chiedi al Signore di aiutarti a perdonare l'altro.l'altro in questione e Dio stesso.

A distanza di qualche mese (purtroppo ho avuto poco tempo per proseguire quel cammino, dovrò rimediare) questa cosa continua a suonarmi come un qualcosa di cui ho ho appreso l'importanza.
Perchè aver bisogno di Dio? Perchè, secondo il mio sacerdote sempre, noi da soli non sappiamo amare, il che non è molto distante da quanto diciamo qui spesso anche se con altri esempi e con altre modalità.
Io ho bisogno di "scaricare" a Dio la mia patata bollente, ho bisogno di lasciare che Lui veicoli per me un qualcosa che a quanto pare non viaggia solo da me verso l'accusato ma anche viceversa.

Volendo fare la saputella potrei dire che il fatto che siamo frammentati (come se avessi capito che vuol dire davvero.. ) mi fà pensare che quello che dovrebbe essere una chiusura (il perdono come soluzione a un conflitto) dovrebbe essere supportata da tutte le parti di noi, anche quelle che viggiano per conto proprio e che nutrono motivi di rancore per quella persona per motivi che a noi del momento sono appena percettibili.

Se il problema siamo noi e il nostro modo di rapportarci a una determinata situazione fintantochè rimaniamo in quel modo, finchè restiamo come siamo, il conflitto non è sanabile. Allora o si rinuncia (ma anche per quello dovremmo cambiare, dovremmo essere in grado di fare una scelta diversa,credo) oppure ci si affida a qualcosa di più grande, qualcosa su cui non cerchiamo di porre alcun controllo, qualcosa che in qiualche modo riesce a dominare ogni nostro stato.

Per quello penso che a chi non crede davvero in Dio l'affidarsi alle Sue mani non porti gran frutto.....

Detto questo mi scuso perchè mi sà che ti ho portata fuori strada rispetto agli intenti del capo però mi sento di ringraziarti per la caparbietà con cui stai afrontando questa cosa permettendomi di riflesso di vedere che mi suona in altre cose
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Vecchio 16-03-2010, 15.46.28   #36
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In pratica sposto sempre?
Mi sa che hai ragione, uffy il bello è che poi mi incavolo pure.
E' cosa di tutti i giorni, mio figlio si è fatto male ho chiesto a destra e a manca cosa fare? Manco fossi mentecattapoi non mi andava bene niente di quello che mi dicevano, NIENTE. Poi incavolata ancora di più tutte le volte mi irrito con me stessa perchè sposto agli altri: HO PAURA DI METTERMI IN GIOCO + PIGRIZIA, tanto una volta mi bastava picchiare un po' i piedi fare i capricci, che papy risolveva ora che non c'è nessun papy che mi risolve le cose ci provo sempre con gli altri, si sa mai che vada bene eh? Così non imparerò neppure quella volta.
Insomma io volevo portarlo al pronto soccorso, e l'allenatore: ma no! Il padre: ma no! E io son qui che mi rodo perchè nessuno l'ha portato neppure io che sto male perchè lui si lamenta dal dolore e siccome il papy gli ha detto che non serve andarci (noi uomini duri) sto qui ad incavolarmi con me che mi viene l'ansia, il tutto lo avrei risolto subito se facevo come diceva l'istinto di portarlo subito al Pronto soccorso.
Insomma muover quel coso che il Capo non nomina neppure più che abbia perso le speranze?
Dovrei metterlo di là con le responsabilità e la paura di sbagliare e il bisogno di rimanere perfetta ad ammuffire.
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Adesso faccio la saputella
Un giorno ho chiesto al mio parroco come si fà a perdonare, perchè avevo deciso di farlo ma in fondo in fondo sentivo che era cambiato ben poco.
Lui mi ha detto che in realtà noi da soli non sappiamo perdonare, che abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio e chiedere a Lui di aiutarci in questo.
E un dialogo a tre, mi ha detto, tra te che chiedi al Signore di aiutarti a perdonare l'altro.l'altro in questione e Dio stesso.

A distanza di qualche mese (purtroppo ho avuto poco tempo per proseguire quel cammino, dovrò rimediare) questa cosa continua a suonarmi come un qualcosa di cui ho ho appreso l'importanza.
Perchè aver bisogno di Dio? Perchè, secondo il mio sacerdote sempre, noi da soli non sappiamo amare, il che non è molto distante da quanto diciamo qui spesso anche se con altri esempi e con altre modalità.
Io ho bisogno di "scaricare" a Dio la mia patata bollente, ho bisogno di lasciare che Lui veicoli per me un qualcosa che a quanto pare non viaggia solo da me verso l'accusato ma anche viceversa.

Volendo fare la saputella potrei dire che il fatto che siamo frammentati (come se avessi capito che vuol dire davvero.. ) mi fà pensare che quello che dovrebbe essere una chiusura (il perdono come soluzione a un conflitto) dovrebbe essere supportata da tutte le parti di noi, anche quelle che viggiano per conto proprio e che nutrono motivi di rancore per quella persona per motivi che a noi del momento sono appena percettibili.

Se il problema siamo noi e il nostro modo di rapportarci a una determinata situazione fintantochè rimaniamo in quel modo, finchè restiamo come siamo, il conflitto non è sanabile. Allora o si rinuncia (ma anche per quello dovremmo cambiare, dovremmo essere in grado di fare una scelta diversa,credo) oppure ci si affida a qualcosa di più grande, qualcosa su cui non cerchiamo di porre alcun controllo, qualcosa che in qiualche modo riesce a dominare ogni nostro stato.

Per quello penso che a chi non crede davvero in Dio l'affidarsi alle Sue mani non porti gran frutto.....

Detto questo mi scuso perchè mi sà che ti ho portata fuori strada rispetto agli intenti del capo però mi sento di ringraziarti per la caparbietà con cui stai afrontando questa cosa permettendomi di riflesso di vedere che mi suona in altre cose
Mi è stato passato di sottobanco un articolo su Jung e il perdono, ma non ho che letto di corsa, ci devo tornare con calma.
Ma la cosa che mi è balzata agli occhi è stata che la Confessione ha la sua funzione è un rito, caspita micaniente, e se i riti come tutti i riti agiscono anche se non sappiamo perchè una ragione ci sarà, anche se la nostra piccolezza non ce lo permette.
Confessione e Ricapitolazione non sono legate una all'altra?
Però mi domando se servisse anche noi Uno ce lo avrebbe già consigliato di farlo.
Non so su sta cosa ci ritorno quando sarò più preparata.
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Vecchio 16-03-2010, 16.39.44   #38
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Però mi domando se servisse anche noi Uno ce lo avrebbe già consigliato di farlo.



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Vecchio 16-03-2010, 16.42.41   #39
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In pratica sposto sempre?
Mi sa che hai ragione, uffy il bello è che poi mi incavolo pure.
E' cosa di tutti i giorni, mio figlio si è fatto male ho chiesto a destra e a manca cosa fare? Manco fossi mentecattapoi non mi andava bene niente di quello che mi dicevano, NIENTE. Poi incavolata ancora di più tutte le volte mi irrito con me stessa perchè sposto agli altri: HO PAURA DI METTERMI IN GIOCO + PIGRIZIA, tanto una volta mi bastava picchiare un po' i piedi fare i capricci, che papy risolveva ora che non c'è nessun papy che mi risolve le cose ci provo sempre con gli altri, si sa mai che vada bene eh? Così non imparerò neppure quella volta.
Insomma io volevo portarlo al pronto soccorso, e l'allenatore: ma no! Il padre: ma no! E io son qui che mi rodo perchè nessuno l'ha portato neppure io che sto male perchè lui si lamenta dal dolore e siccome il papy gli ha detto che non serve andarci (noi uomini duri) sto qui ad incavolarmi con me che mi viene l'ansia, il tutto lo avrei risolto subito se facevo come diceva l'istinto di portarlo subito al Pronto soccorso.
Insomma muover quel coso che il Capo non nomina neppure più che abbia perso le speranze?
Dovrei metterlo di là con le responsabilità e la paura di sbagliare e il bisogno di rimanere perfetta ad ammuffire.
A tredici anni io ho smesso di fare, quando avevo appena iniziato. E il mio maschile e la sua crescita che fine ha fatto?
Mi è stato permesso di non fare ed io non ho sviluppato la parte attiva quella che fa.
Troppo amore? Troppa ignoranza? Troppa fatica? Troppa tolleranza?Troppa accettazione diventa stupidità? Non so ma sta di certo che c’è stato un troppo di troppo e il mio maschile è rimasto ibrido, un nulla facente un fanca@@ista. Niente responsabilità, niente fatica… una vita da cicala, cantare e suonare in giro per la campagna cantando facciamo l’amore non facciamo la guerra senza sapere che sarebbe arrivato il giorno in cui durante un inverno gelido avrei bussato alla porta della laboriosa formica.
Bon e adesso come me la riappiccico la parte maschile? Beh un abbozzo penso di averlo, come un muscolo atrofizzato, va rieducato? Mi sa che mi tocca eh?
Chissà se è questo il senso del mio Avatar?
N.B. Devo però capire bene con cosa mi sono mossa, perchè per quanto quacosa facevo o per altro facevo fare per per farlo facevo sembra un gioco di parole scusate.
Sarà per questo che nel sogno ho visto una bambina anormale a braccetto con una donna? Ci penso
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Non ci crederai ma mi è arrivata prima che la scrivessi, miiiiii sarà dura eh la battaglia, bon grazie speriamo di imparare
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Dna o trasmissione, sono la mamma che mi è stata trasmessa e la figlia che sono diventata e rimasta.
Premessa per fermare un'idea che mi è venuta.
Ciao Griselda, anche se il mio pulpito non è molto alto in questo momento, visto che passo più tempo in labirinti coperti, piuttosto che alla luce, vorrei dirti che a volte anche a me sono venute quelle idee che ti "fermano" , direi favoriscono l'imbrigliarsi negativamente in una immagine che quasi mai è così veritiera.
Pensavo che a volte ci sono genitori che riescono ad occuparsi dei figli con sollecitudine, cioè col profondo dell'anima, solo fino a quando sono di una tenera età, non appena si affaccia una maggiore individualità, scatta qualcosa che li fa distaccare de non addiritture mettere in antagonismo; come può accadere che invece comincino a scoprire i figli più in là. Come dici tu può accadere che ce ne portiamo lo stampo, quel cattivo atteggiamento soprattutto verso noi stessi. Ma non uno stampo tale a quale, magari a metà, perchè la reazione c'è stata e forte, e tutte le vote ci si è detto: io non sarò così con mia figlia... per fortuna in parte si avvera ammettiamolo.
Mi ha aiutato ripassare tante volte tutte le cose che a sua volta sono mancate a mia madre quando era in diritto anche lei di avere, non vedo un altro modo, e ancora oggi ripasso.
Un mosaico migliore o peggiore? l'unico di cui si è fatti al momento, se si è pazienti e tolleranti, anche verso il nostro stesso scalciare o demordere, poi le cose cambiano con molta più probabilità se lo desideriamo tanto e mi pare che il desiderio e tanto forte.
Terza cosa, quando dici che ti assale quella fretta di capire, quel bisogno grande di risposte,ho letto essere proprio questa cosa, che a dichiararla quasi imbarazza, che rappresenta il Lupo bramoso di conoscere, che ti dice proprio che sei nella strada della conoscenza, che non vorrebbe dare tregua, affamato e assetato e vuol estinguere il disagio. Un lupo smanioso a cui conviene, ognuno con le proprie redini, dare corda, altrimenti io lo so morde a vuoto e si perde forza vitale. Non sei troppo diversamente normale, anzi un esempio di audacia per altri, sebene potrebbe non appagarti visto che resta sulla tua pelle che a tratti brucia forte.

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Vecchio 17-03-2010, 11.53.59   #42
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si è detto: io non sarò così con mia figlia... per fortuna in parte si avvera ammettiamolo.
Mi sa che siamo OT però voglio dire che secondo me non avendo l'oggettività, a voja a dire non farò gli stessi errori, eggià ne faccio degli altri
E' un poì come il discorso dei quadri analizzati in forum, che quegli avvenimenti vanno visti, osservati da diversi punti di vista, perchè se li guardiamo solo dal punto di vista di un bambino li viveremo come li ha vissuti lui, ma poi c'è anche il punto di vista dell'altro, mamma, papà, fratello, amici che siano (nel nostro caso della mamma) e di cui dobbiamo tenere conto, e poi il nostro di oggi con l'esperienza che abbiamo ora.
Quante volte ho visto me, non fare cose, che mia madre faceva allora, con mio figlio oggi e rendermi conto poi che, io stavo sbagliando e che lei aveva ragione. E dover correre ai ripari.
Il punto era che da bambina ci soffrivo ma perchè non avevo la capacità di vedere oltre il mio sentire di bambina.
E' un po' come il discorso sulla verità, pare che la verità cambi, invece no, siamo noi che dai vari punti dove ci fermiamo ad osservare vediamo diversamente, ma lei è sempre la immutabile con le sue leggi e le conseguenze delle nostre infrazioni.
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Vecchio 17-03-2010, 20.55.41   #43
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Quante volte ho visto me, non fare cose, che mia madre faceva allora, con mio figlio oggi e rendermi conto poi che, io stavo sbagliando e che lei aveva ragione. E dover correre ai ripari.
Il punto era che da bambina ci soffrivo ma perchè non avevo la capacità di vedere oltre il mio sentire di bambina.

beh, sicuramente aveva i suoi lati buoni, mi riferivo alle cose che ti sembra a volte di avere ereditato come eredità negativa.
poi, io credo che la soffereza di un bambino se inflitta dalla madre per un motivo valido dovrebbe essere compensata con attenzione dalla stessa madre, altrimenti se non accade, e accadono invece i danni, non c'è verità che tenga.
Mi sembrava comunque che ti piacesse la tua mamma finchè sei stata piccola, magari in certi aspetti era proprio da imitare.
mi riferivo anche a ciò che della made inglobiamo, tutta per intero tale a quale mi sembra difficile, magari l'ho preso troppo sul serio.

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Vecchio 20-03-2010, 18.22.21   #44
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E intanto nel frattempo mi sale l'ansia, l'ansia di dover capire, di dover far bene, di dover arrivare, di dover...di dover...di dover tanto che al solo sentire la parola dovere mi sale la temperatura, e con lanciafiamme incendio tutto quello che mi sta intorno anche se sto zitta, le fiamme mi escono dagli occhi e tutti quelli che mi lasciano da sola li odio perchè mi fanno aumentare l'ansia probabilmente mi sta sul coso anche papy insieme a tutti gli altri perchè se ne andato lasciandomi sola
A volte mi trovo mentre sto per uscire a trattenere il fiato ed a fare tutto di corsa, sento tutto il corpo ristretto come se lo stessi chiudendo dentro ad un cassetto e li mi fermo e mi dico Grii ma se po sape' che stai a fa? Hai tutto il tempo del mondo vai piano
MALEFICA ANSIA
Allora rallento un attimo ma poi appena mi distraggo sono tutta tesa pancia stomaco sterno spingo e trattengo insieme tanto che poi tutta quella parte interna mi duole
Me l'ha passata lei eh? E bon
Ogni distacco che ho vissuto lo abbiamo vissuto con l'ansia come se fosse una bella cosa da condividere, beh poi io me la sono portata appresso per tutta la vita senza neppure accorgermene tanto che è diventata una consuetudine, una compagnia invisibile che manco mi accorgo quando mi sta sfinendo
L'asilo, la scuola tutto ciò che era impegno fuori di casa mi faceva provare ansia, anzi mi fa provare ansia
Prima fumavo e scaricavo un po'
Ora scarico nel cibo anche se mi sforzo, ma lo sforzo non funziona devo staccare dallo stress uscire andare fuori e non pensare non mettermi in situazioni di stress
E quando mi ci trovo per forza di cose cerco di tenerla a bada nel senso di respirare prima di tutto e di rilassarmi, calmandomi anche a parole
L'altro giorno ero ancora in quel fatidico supemercato e ho incontrato una persona che non sapevo fosse vampiretta beh mi stavo per sentire male ho dovuto allontanarmi da lei proprio fisicamente e concentrarmi su di me più che su di lei e quello che diceva altrimenti sentivo che mi sarebbe venuto il panico, per fortuna ci sono riuscita e mi è andata bene.
Quando qualcuno mi mette nella situazione di provare queste cose la odio chiunque essa sia è automatico, mi sale una tale rabbia e se non sto attenta non mi ricordo che è per via dell'ansia che mi fa salire una paura irreale senza senso apparente
L'ansia è quella che mi prende quando devo dare prova di saper fare di dare un risultato, di avere un ritorno
Spesso purtroppo l'impegno senza risultato non basta, specie quando qualcun altro spinge per il risultato e questa cosa la ripeto mi fa salire la rabbia e l'odio (che non so come gestire)
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Vecchio 21-03-2010, 19.36.28   #45
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A tredici anni io ho smesso di fare, quando avevo appena iniziato. E il mio maschile e la sua crescita che fine ha fatto?
Mi è stato permesso di non fare ed io non ho sviluppato la parte attiva quella che fa.
Troppo amore? Troppa ignoranza? Troppa fatica? Troppa tolleranza?Troppa accettazione diventa stupidità? Non so ma sta di certo che c’è stato un troppo di troppo e il mio maschile è rimasto ibrido, un nulla facente un fanca@@ista. Niente responsabilità, niente fatica… una vita da cicala, cantare e suonare in giro per la campagna cantando facciamo l’amore non facciamo la guerra senza sapere che sarebbe arrivato il giorno in cui durante un inverno gelido avrei bussato alla porta della laboriosa formica.
Bon e adesso come me la riappiccico la parte maschile? Beh un abbozzo penso di averlo, come un muscolo atrofizzato, va rieducato? Mi sa che mi tocca eh?
Chissà se è questo il senso del mio Avatar?
N.B. Devo però capire bene con cosa mi sono mossa, perchè per quanto quacosa facevo o per altro facevo fare per per farlo facevo sembra un gioco di parole scusate.
Sarà per questo che nel sogno ho visto una bambina anormale a braccetto con una donna? Ci penso
Qui c'è una bella rettifica da fare, rileggendo questo sogno mi è venuto altro
anche se non ho coscienza di come è avvenuto (almeno in questo momento non collego) io ho incarnato il mio *maschile per molto tempo, ho agito nel mondo con il maschile, quindi ho incarnato l'archetipo?Ma era un archetipo maschile *distorto, ovvero rigido, intrasigente, aggressivo e autoritario, probabilmente il non aver accettato mia madre ha fatto si che preferissi mio padre e questo ha distorto le cose.
Ho quindi vissuto in modo molto maschile, la *bambina poco normale dell'altro sogno?

Poi però questa parte di me si è fatta molto male, dovevo imparare che non era il modus giusto di operare. Dopo quel fatto come dico nel sogno del ghiaccio ho ibernato quella mia parte, l'ho congelata affinchè non fossi in grado di riprendermi e digerire gli avvenimenti, nel frattempo ho cercato di curare il mio maschile o comunque quella parte di me, delegando altri a fare al mio posto, cosa che non porta da nessuna parte. L'incontro con il proprio maschile è curativo anche se non lo avevo compreso nel modo giusto e quindi poi pagavo le conseguenze che aumentavano di volta in volta.
A voja suby ad urlare la mia paura e l'ansia associata non mi permettevano di vedere non volevo vedere ne prendere in considerazione mi ero troppo spaventata ed entrata in un territorio molto pericoloso che non gestivo più, poi una Luce mi ha attirata sin dove sono, ma che fatica a voja a sussurarmi nelle orecchie o ad urlare al vento non sentivo niente, troppa paura
Bon non è che abbia risolto niente ma meglio chiarirmi

p.s. poi quel maschile entrava in gioco in modo particolare quando chiamavo papy a risolvermi i problemi, avevo un problema e scappavo con papy dal problema, nessuno risolveva il problema ma io non lo avevo più apparentemente dopo vabbeh ne avevo due ahahah perchè quel papy non risolveva proprio una ciccafritta
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Vecchio 21-03-2010, 20.25.19   #46
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Non ho ancora capito dov'è tua mamma e come sta. E' viva?
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Vecchio 21-03-2010, 20.55.25   #47
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Non ho ancora capito dov'è tua mamma e come sta. E' viva?
Ecco chiediamocelo che magari viene fuori da dove si è nascosta, mamma dove sei? dove sei finita? Come stai sei viva?

Per ora posso provare a ragionarci, se mio padre è il mio maschile distorto ma maschile, mia madre è il mio femminile
Dov'è il mio femminile?
Adesso se scrivo razionalmente non va bene devo scrivere sentimentalmente perchè il femminile è sentimento
I miei sentimenti li ho soffocati non sono morti ma sono anche loro in pensione relegati da qualche parte, mi sono rimasti solo quelli di sofferenza gli altri li ho scacciati via perchè creano problemi e papy non lo voglio a risolvermi i problemi che crea mamy
Come stanno i miei sentimenti? Beh mica tanto bene, in sogno suby mi consiglia infatti di mettere a posto le relazioni quindi i miei sentimenti, quindi quello che provo

P.S. Spesso ho represso i miei sentimenti perchè non accettando penso la parte femminile non era "in" mostrarli, la differenza tra una mamma fredda del nord e una mamma calda del sud una che dice a voce bassa e mena e l'altra che urla a perdifiato e poi perdona molto più femminile la seconda, nel sud ci si ricorda ancora cosa sia il femminile probabilmente
Io difficilmente ho gridato, difficilmente ho pianto specialmente davanti a qualcuno, non dovevo/potevo mostrare i miei sentimenti, perchè non li avevo mai accettati, non accettando lei che li rappresentava e che dimostrava mostrandoli la sua debolezza femminile, quella che mi metteva ansia fin da piccola perchè non mi faceva sentire ne protetta ne amata, non mi piacevano i suoi sentimenti ed ho preferito la maniera maschile che ne è priva se non passa per il femminilie essendone l'opposto
magari mi viene anche altro continuo a pensarci anche se posto ora
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Ultima modifica di griselda : 21-03-2010 alle ore 21.17.41. Motivo: ansia da prestazione, mancanza di pazienza e fretta :D
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Vecchio 22-03-2010, 09.36.40   #48
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Certo che stavo pensando che dentro di me non ce ne sta una corretta di cosa eh? E bon fa "in" anche così se non c'è la normalità facciamo che sia figo l'eccentricità o la trasgressione o quello che poi alla fine passa il convento.

La ragione è quella che è in me, il sentimento pure, per cui l'istinto è quello che prendeva il sopravvento quei due erano sempre li a litigare e a contendersi qualcosa che l'istinto prendeva il sopravvento e zac finivamo tutti a fondo come la rana e lo scorpione.
Quando tento di usare la ragione uso il sentimento quando vorrei usare il sentimento non è mai privo di ragione insomma è un gran disordine.
Un padre ed una madre che non legano creano un conflitto in cui l'unica soluzione è la fuga tramite l'istinto di sopravvivenza.
Ma o sei davvero orfana oppure poi quei due abbozzi di ragione e sentimento cercano comunque di entrare e di dire la loro anche se non sono mai d'accordo e ti confondono ancora di più.
L'istinto non bada a nessuno tranne che a se stesso, ma è un animale sevatico e selvaggio, se agisci con quello poi non puoi ascoltare cosa ti dicono la ragione e il sentimento perchè crei ulteriormente conflitti.
Quando ad una persona si fa una domanda questa risponde, mentre io vado in crisi, chi cavolo risponde dentro di me che le parti sono sempre in conflitto?
Se rispondo con la ragione l'altra dice che è sbagliato, se rispondo con il sentimento l'altro dice che è sbagliato, ecco che allora come un tempo se la cosa è importante mi affido/avo a Dio un Padre supremo di cui potersi fidare e pregavo e cercavo di trovare soluzioni tramite Lui e allora come oggi a volte mi vengono delle intuizioni, mi arrivano dall'alto perchè dentro ho troppo rumore per poter decidere, segliere o semplicemente rispondere ad una domanda semplice come: tua madre è morta? Quando è morta....?
(Questo conflitto interno ha generato anche una sorta di sfiducia generalizzata che solo il sentimento può interrompere ma sino a che l'istinto non riprende di nuovo il sopravvento.)
Ecco che divento logorroica in una specie di maratona di parole alla ricerca di che cosa alla fine non lo so più.
E il primo che tenta di psicanalizzarmi gratis senza sapere ne provare cosa sento io gli auguro di provarlo e di provare cosa voglia dire sentirsi persa come mi sento persa io.
Risposta razionale: si è morta
Risposta sentimentale: non del tutto
Risposta istintiva: @@@@@@
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Vecchio 22-03-2010, 10.01.45   #49
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Solo due parole dal cuore:
a prescindere da chi fosse stata mia madre e da come mi ci sia approcciato è normale che io avevo ed ho dei Nodi da sciogliere con quello che tale persona rappresenta al di la del legame puramente familiare. (i nodi si possono anche controllare con la data di nascita).
Quindi forse è il caso di fare un lavoro razionale e non scoprirsi dentro rimanendo così al freddo e senza protezione, se il nodo da sciogliere riguarda il denaro oppure una eredità o altre cose del genere allora è del tutto inutile piangere sul latte versato ma forse è arrivato il momento di sciogliere questo nodo karmico.
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Vecchio 22-03-2010, 10.29.53   #50
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.........
L'istinto non bada a nessuno tranne che a se stesso, ma è un animale sevatico e selvaggio, se agisci con quello poi non puoi ascoltare cosa ti dicono la ragione e il sentimento perchè crei ulteriormente conflitti.
Quando ad una persona si fa una domanda questa risponde, mentre io vado in crisi, chi cavolo risponde dentro di me che le parti sono sempre in conflitto?
Se rispondo con la ragione l'altra dice che è sbagliato, se rispondo con il sentimento l'altro dice che è sbagliato, ecco che allora come un tempo se la cosa è importante mi affido/avo a Dio un Padre supremo di cui potersi fidare e pregavo e cercavo di trovare soluzioni tramite Lui e allora come oggi a volte mi vengono delle intuizioni, mi arrivano dall'alto perchè dentro ho troppo rumore per poter decidere, segliere o semplicemente rispondere ad una domanda semplice come: tua madre è morta? Quando è morta....?
(Questo conflitto interno ha generato anche una sorta di sfiducia generalizzata che solo il sentimento può interrompere ma sino a che l'istinto non riprende di nuovo il sopravvento.)
Ecco che divento logorroica in una specie di maratona di parole alla ricerca di che cosa alla fine non lo so più.
E il primo che tenta di psicanalizzarmi gratis senza sapere ne provare cosa sento io gli auguro di provarlo e di provare cosa voglia dire sentirsi persa come mi sento persa io.
Risposta razionale: si è morta
Risposta sentimentale: non del tutto

Risposta istintiva: @@@@@@
Non so cosa ne penseresti ma potresti vedere istinto, ragione , sentimento semplicemente come tre livelli diversi della tua conoscenza che è normale ti diano risposte diverse, può accadere di continuo a tutti e spesso lo avvertiamo come conflitto.

Non credo sia difficile immaginare cosa vuol dire sentirsi persi, e quando accade per motivi che sono dentro di te c'è sempre la possibilità di creare una novità, che è una capacità che possiedi, e anche quello ti può dare sollievo.

Riguardo le due risposte io non vedo conflitto, un fatto reale e un sentimento che coesistono. Perchè nei tuoi sentimenti tua madre dovrebbe essere scomparsa? Potrebbe esserci un'altra risposta allora per come lo sento io.

Se augurassi a me di provarlo di sentirmi persa per una cosa del genere direi che non accade malgrado abbia anche io due risposte: mia madre è viva realmente, ma morta come genitrice, senza che ciò mi crei più conflitto; ne conosco i motivi per cui è accaduto, accetto una cosa a cui non ho potuto dare rimedio migliore.
Ma potrei dirti che qualche altra cosa mi fa friggere e non è da meno: guardo il mare nelle giornate di sole, calmo bellissimo con tutte le sfumature del verde e dell'azzurro, nove volte su diceci accade che il mio pensiero si trasferisce a ciò che si consuma sotto, continue tragedie, i pesci grandi che strappano le carni a quelli piccoli, e la mia mente va in pezzi. Prima leggevo la grande sofferenza esistenziale come conflitto, che in parte ho acquietato col suggerimento che sono due livelli di conoscenza diversi entrambi autentici, li tollero. Forse molto OT una parte, ma autentica nel volerti parlare. Buona giornata

Ultima modifica di webetina : 22-03-2010 alle ore 10.34.32.
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