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Vecchio 22-09-2010, 12.41.44   #151
Ray
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Però si in effetti non è detto che la quello che tu chiami personalità (io carattere) sia pienamente formato in età adolescenziale.
Scusa se pignoleggio ma carattere e personalità sono due cose distinte. In base a cosa hai deciso di chiamare la personalità carattere?

Il carattere, insieme di appunto caratteristiche, è intrinseco del soggetto, più interno della personalità. Non che non sia modificabile, ma è molto più difficile... è l'insieme di caratteristiche che caratterizzano il singolo nella sua specificità. La personalità è qualcosa di più esterno e facilmente modificabile e comprende anche tutte le modalità comportamentali.

Inoltre non è che non è detto che in adolescenza non sia ancora formata del tutto, non lo è e non lo può essere. Se lo è non si è più adolescenti (indipendentemente dall'età)... quindi se non lo è si è ancora adolescenti (sempre indipendentemente dall'età).
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Vecchio 22-09-2010, 13.37.36   #152
Grey Owl
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Jung menziona soprattutto la figura materna quale fonte di maggiori influssi capaci di condizionare l'atteggiamento del bambino.
[...]
In situazioni anormali, cioè atteggiamenti estremi da parte delle madri (non padre o genitori) che sui figli provoca un'inversione di atteggiamento creando nevrosi o esaurimento, in quanto pure compromette il benessere fisiologico dell'organismo.
Ho avuto l'occasione di scavare a fondo dentro me e devo dire che Jung la sapeva lunga.

In effetti è la figura materna la fonte degli influssi che hanno condizionato la mia vita. Senza entrare in merito al mio rapporto con mia madre posso dire che il conflitto è ancora presente.

Mia madre è una sensoriale estroversa mentre mio padre era un'introverso sentimento... a questo punto tutta la mia analisi verso i miei genitori prende un'altra piega.

Ma allora, io dovrei essere un'estroverso sentimento?

Scusate se uso (ed abuso) del post, nel caso apro da un'altra parte, ad esempio in esperienze....
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Vecchio 22-09-2010, 14.40.38   #153
diamantea
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Non avere fretta di ricoscerti in un tipo, rileggili con calma e aspetta che vengano descritte anche le introveso sensoriali e intuitive...

Intanto è già un bel passo andare più a fondo qualunque sia il tuo tipo.
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Vecchio 22-09-2010, 15.49.53   #154
nikelise
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Non avere fretta di ricoscerti in un tipo, rileggili con calma e aspetta che vengano descritte anche le introveso sensoriali e intuitive...

Intanto è già un bel passo andare più a fondo qualunque sia il tuo tipo.
Sono d'accordo con Diam .
Grey ricorda che la funzione prevalente e' quella che emerge alla coscienza e serve all'adattamento sociale .
Ora o le tue funzioni sono tutte indifferenziate sicche' dal gran casino indifferenziato emerge la sensazione , cosa che non credo
oppure tu non sei un estroverso sensazione perche' quello che hai realizzato (famiglia lavoro amici ecc)lo hai fatto con altre funzioni e la sensazione invece emerge in modo primitivo dall'inconscio ed allora tu sei un altro tipo .

Ultima modifica di nikelise : 22-09-2010 alle ore 16.16.21.
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Vecchio 22-09-2010, 18.55.52   #155
A4L8
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Scusa se pignoleggio ma carattere e personalità sono due cose distinte. In base a cosa hai deciso di chiamare la personalità carattere?

Il carattere, insieme di appunto caratteristiche, è intrinseco del soggetto, più interno della personalità. Non che non sia modificabile, ma è molto più difficile... è l'insieme di caratteristiche che caratterizzano il singolo nella sua specificità. La personalità è qualcosa di più esterno e facilmente modificabile e comprende anche tutte le modalità comportamentali.

Inoltre non è che non è detto che in adolescenza non sia ancora formata del tutto, non lo è e non lo può essere. Se lo è non si è più adolescenti (indipendentemente dall'età)... quindi se non lo è si è ancora adolescenti (sempre indipendentemente dall'età).
E lo so che non corrisponde ma ho altri parametri, per me la Personalità è assimilabile alla Identità, certamente non all'istante e quindi mi riferisco ad altra terminologia che non la tradizionale. Tanto per dire il carattere è l'impronta data da più elementi tra i quali l'ambiente, la famiglia ect., la Personalità è un dono ed è data di default.
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Vecchio 23-09-2010, 14.45.10   #156
diamantea
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Diam ma sei proprio sicura di essere tendenzialmente estro? Non dico di no, perchè secondo me si ha un pò tutto ma da come ti sei descritta in questo thread io ho visto più punti intro rispetto alla spiegazione. Questa è l'idea che mi hai dato, poi lo sai solo tu come sei davvero.
Anche mia sorella l'altro ieri è venuta a dirmi che secondo lei sono un tipo introversa, e lei mi conosce più di tutti, mi ha portato come esempio il fatto che quando ho un problema serio tengo tutto dentro, divento impenetrabile e mi isolo finchè non trovo soluzione, a differenza degli estroversi che fanno di tutto per risolvere nel più breve tempo possibile.
Per cui sto rivalutando la cosa andando a ricercare i miei precedenti post e sottolineare alcune parole chiavi.

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Adesso mi rispondi con una spiegazione iper-razionale tutta bella accomodata in un sistema teorico. Per me però la tua spiegazione non spiega nulla. A meno che non risolva il conflitto... lo fa?
Questa tua frase sottolineata mi da l'idea, la sensazione che tu percepisca una certa mia estraneazione del sentire portando avanti una spiegazione razionale che sposti l'attenzione dal vero nocciolo.
L'astrazione e l'estraneazione è tipico degli introversi.

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a) Mi sembra cruciale capire cosa si nasconde realmente.
b) dietro l'idealizzazione che cmq rappresenta una difesa.
c) Parlare, raccontare, avere il coraggio di esporsi
d) ho avuto intuizioni profonde
e) il convenzionale mi stanca, non riesco a seguirlo a lungo, mi piace più il non convenzionale o trasgressivo ma senza minare le mie certezze.
f) non riesco a seguire nemmeno la moda o il taglio di capelli che usa di moda. Anche i miei amici sono molto non convenzionali. Non riesco a stare dietro a tutte le convenzioni fatte di convenevoli al di fuori del mio lavoro. Chi mi conosce o si abitua al mio modo poco conforme per non dire niente o se ne sta a casa sua.
g la fiammiferaia... si conforma alle fantasie date dalla fiammella fino a perdere se stessa e morire.
h) non credere nella mia possibilità di...
Sono alcune significative frasi tipiche del percettivo irrazionale, quindi o sensoriale o intuitivo.
propenderei più per l'intuitivo in quanto dico più spesso: intuisco, immagino, vedo ecc.
Però anche la funzione sensoriale è stata protagonista nei 4 anni di quella storia d'amore.
Infine ribadisco la mia funzione sentimento che è preponderante e condiziona le mie scelte, la mia solarità contrasta con l'introverso ma se sono una II traspare l'entusiasmo tipico dell'intuitivo che può essere scambiato per estroversione.

Mi fermo qui, continuerò con la descrizione dei tipi e nel frattempo avrei piacere di sapere voi cosa ne pensate, se vi sembra più verosimile questa possibilità (anche possibilità è la parola chiave dell'intuitivo!).
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Ultima modifica di diamantea : 23-09-2010 alle ore 14.48.38.
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Vecchio 23-09-2010, 15.13.38   #157
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Predefinito La funzione introversa sensazione

La funzione sensoriale per sua natura dipende dall'oggetto e dallo stimolo oggettivo, nell'atteggiamente introverso esiste anche un soggetto che percepisce e allo stimolo oggettivo aggiunge la propria disposizione soggettiva.
Lo si può notare bene nei quadri in cui lo stesso paesaggio viene ritratto in modo diverso dall'artista, in quanto egli ha un modo diverso di percepire lo stesso oggetto.
Addirittura può manifestarsi una diversità psichica, segno di una più o meno marcata partecipazione soggettiva.
L'arte diventa la massima dimostrazione della potenza del fattore soggettivo.
Quando prevale il fattore soggettivo, pur rimanendo la percezione tale e lagata all'oggetto, esso viene ridotto a fatto eccitante, essendo privato del suo influsso.
Malgrado la percezione resta pura si ha l'impressione che il soggetto veda cose che gli altri non vedono.
La percezione soggettiva è importante in quanto dice di più della mera immagine dell'oggetto, cosgliendone i retroscena.
Sono determinanti le immagini arcaiche di una coscienza antichissima, che vedrebbe il divenire e il passare delle cose e il loro essere prensente i immediato, compreso ciò che esistito prima e che esisterà dopo. Sub specie aeternitatis.
La percezione introversa comunica un'immagine caricata di esperienza, soggettiva lontana e futura, con l'aiuto dell'intuito, mentre quella estroversa coglie il momentaneo tangibile.
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Vecchio 23-09-2010, 15.40.24   #158
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Predefinito Il tipo sensoriale estroverso

E' un tipo irrazionale, determanato dall'intensità della componente soggettiva della percezione scatenata dall'oggetto, quindi la correlazione è arbitraria e inadeguata.
Si tratta di un soggetto imprevedibile su cosa possa o non possa impressionarlo.
Ha difficoltà ad esprimersi. Può manifestare atteggiamenti di calma, passività e autocontrollo razionale che posso far pensare si tratti di un tipo razionale.
L'effetto dell'oggetto viene subito rimpiazzato da una reazione soggettiva, non più in relazione con la realtà dell'oggetto.
La percezione non può prescindere dall'oggetto, ma l'IS lo valuta diversamente da come è la realtà oggettiva.
Fra l'oggetto e il soggetto si intromette il contenuto soggettivo proveniente dall'inconscio che intercetta l'influsso proveniente dall'oggetto.
Al percettivo l'oggetto o suscita una reazione soggettiva, distante quindi dalla sua realtà, o suscita indifferenza se l'oggetto non riesce a penetrare il soggetto.
Per ridurre l'effetto dell'oggetto, il soggetto smorza ciò che entuasiasma, e riduce il tutto alla formula "giusta".
Questo tipo viene giudicato oppressivo in quanto non viene creduto nella sua innocuità, e se fosse candido verrebbe sicuramente reso vittima della prepotenza altrui.
Quando il il soggetto non è un artista, egli ha molta difficoltà ad esprimere le proprie sensazioni, percezioni soggettive, diventa difficile capirlo, e capire se stesso.
Egli si allontana dalla realtà dell'oggetto rimandandogli alla coscienza una realtà arcaica di cui non è consapevole in quanto mancante di giudizio comparativo.
Si muove nel mondo mitologico in cui le immagini appaiono ora benevole ora malevoli, agendo sul suo giudizio.
Egli spesso si rinchiude in se stesso considerando la realtà banale.
Rimuove la funzione intuito, in quanto l'intuito introverso tende a scavare in profondità, guardando i restroscena oscuri e pericolosi della realtà, stridendo con il contrasto della benevola innocuità della coscienza inconsapevole.
Quando l'inconscio entra in opposizione con la coscienza si sviluppano le nevrosi con idee ossessive negative sugli oggetti portando ad un esaurimento più marcato dell'isteria.
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Vecchio 23-09-2010, 17.19.25   #159
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Mi fermo qui, continuerò con la descrizione dei tipi e nel frattempo avrei piacere di sapere voi cosa ne pensate, se vi sembra più verosimile questa possibilità (anche possibilità è la parola chiave dell'intuitivo!).
Faccio una riflessione su una questione che è stata citata ma sulla quale forse è utile porre maggiore attenzione.
E' stato detto che il tipo puro è rarissimo e io direi addirittura che è teorico. Questo però cosa significa? Io sono estroverso o introverso?
Se non sono un tipo puro allora sarò un tipo "mescolato"... ossia in me saranno prsenti sia caratteristiche dell'introverso che dell'estroverso. Poi, se per esempio sono estroverso all'80% questo significherà che nell'80% dei casi l'estroversione sarà la mia modalità prescelta, pur non facendo per questo sparire l'introversione. Se magari, invece dell'80% sono al 55% le cose si fanno ancora meno chiare (ovviamente sto semplificando per parlarne).

Quindi, per un verso o per un altro, mi riconoscerò in tutti i tipi, anche se in diverse misure. Sarà pressochè impossibile riscontrare in me tutte le caratteristiche di un tipo e solo quelle. Certo che per comodità posso considerarmi di un tipo piuttosto che di un altro se quelle caratteristiche, in linea di massima, tendono a prevalere, ma può ben darsi che in un certo periodo della mia vita siano state altre a prevalere. Alla fin fine, per essere sicuro, dovrei valutare due secondi prima di morire, ma spero a quel punto di non rientrare in nessun tipo.

Concludendo la domanda non è sono estroverso o introverso, ma semmai sono più estroverso o più introverso?
(per saperlo unisci le mani incrociando le dita e dimmi quale pollice sta sopra )
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Vecchio 23-09-2010, 17.45.48   #160
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Faccio una riflessione su una questione che è stata citata ma sulla quale forse è utile porre maggiore attenzione.
E' stato detto che il tipo puro è rarissimo e io direi addirittura che è teorico. Questo però cosa significa? Io sono estroverso o introverso?
Se non sono un tipo puro allora sarò un tipo "mescolato"... ossia in me saranno prsenti sia caratteristiche dell'introverso che dell'estroverso. Poi, se per esempio sono estroverso all'80% questo significherà che nell'80% dei casi l'estroversione sarà la mia modalità prescelta, pur non facendo per questo sparire l'introversione. Se magari, invece dell'80% sono al 55% le cose si fanno ancora meno chiare (ovviamente sto semplificando per parlarne).

Quindi, per un verso o per un altro, mi riconoscerò in tutti i tipi, anche se in diverse misure. Sarà pressochè impossibile riscontrare in me tutte le caratteristiche di un tipo e solo quelle. Certo che per comodità posso considerarmi di un tipo piuttosto che di un altro se quelle caratteristiche, in linea di massima, tendono a prevalere, ma può ben darsi che in un certo periodo della mia vita siano state altre a prevalere. Alla fin fine, per essere sicuro, dovrei valutare due secondi prima di morire, ma spero a quel punto di non rientrare in nessun tipo.

Concludendo la domanda non è sono estroverso o introverso, ma semmai sono più estroverso o più introverso?
(per saperlo unisci le mani incrociando le dita e dimmi quale pollice sta sopra )
Il problema che ho io è che spesso utilizzo come cartina di tornasole per capire se e come sono introverso il mio comportamento nelle varie situazioni sociali, nelle quali sono prevalentemente introverso, tranne che con persone o in contesti particolari.
Il comportamento sociale dovrebbe però essere solo uno degli aspetti da tenere in considerazione, la modalità estro o intro si dovrebbe poter desumere da molte altre situazioni, analizzando le quali potrebbero venire alla luce aspetti meno consueti, "abbozzi" di utilizzo di funzioni primitive ecc; onestamente non so fino a che punto possa aversi il ribaltamento da intro a estro o viceversa, forse è più facile per chi è vicino al confine tra le due modalità, ammesso che esista un confine netto.

Non molto tempo fa ricordo di aver fatto dei test che si trovano su internet nei quali il range partiva da -50 (massima introversione) per arrivare a + 50 (massima estroversione) e 0 rappresentava l'equilibrio, però non so quanto fossero probanti realmente questi test .
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Vecchio 23-09-2010, 18.38.55   #161
nikelise
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Faccio una riflessione su una questione che è stata citata ma sulla quale forse è utile porre maggiore attenzione.
E' stato detto che il tipo puro è rarissimo e io direi addirittura che è teorico. Questo però cosa significa? Io sono estroverso o introverso?
Se non sono un tipo puro allora sarò un tipo "mescolato"... ossia in me saranno prsenti sia caratteristiche dell'introverso che dell'estroverso. Poi, se per esempio sono estroverso all'80% questo significherà che nell'80% dei casi l'estroversione sarà la mia modalità prescelta, pur non facendo per questo sparire l'introversione. Se magari, invece dell'80% sono al 55% le cose si fanno ancora meno chiare (ovviamente sto semplificando per parlarne).

Quindi, per un verso o per un altro, mi riconoscerò in tutti i tipi, anche se in diverse misure. Sarà pressochè impossibile riscontrare in me tutte le caratteristiche di un tipo e solo quelle. Certo che per comodità posso considerarmi di un tipo piuttosto che di un altro se quelle caratteristiche, in linea di massima, tendono a prevalere, ma può ben darsi che in un certo periodo della mia vita siano state altre a prevalere. Alla fin fine, per essere sicuro, dovrei valutare due secondi prima di morire, ma spero a quel punto di non rientrare in nessun tipo.

Concludendo la domanda non è sono estroverso o introverso, ma semmai sono più estroverso o più introverso?
(per saperlo unisci le mani incrociando le dita e dimmi quale pollice sta sopra )
Hai ragione ma in parte .
Parto da lontano , noi qui in forum abbiamo tante volte parlato di autoconoscenza e di procedimento di individuazione e ci siamo chiesti piu' volte come si fa tanto che questa autoconoscenza di continuo sfuma in una nebulosa dalla quale e' difficile uscire ed i passi avanti sono lenti e ecc.
Ora non dico che questo sistema e' una panacea ma ha il pregio di essere un metodo di osservazione con dei criteri che hanno una loro logica .
Se infatti ci fosse il tempo di trattare i vari tipi I e E ed i giochi di rimozione ed emersione della funzione rimossa e di individuare la funzione prevalente e quelle ausiliarie sono convinto che su di noi ne sapremmo molto di piu' .
Poi credo che si possa anche capire quando si e' prevalentemente estroversi o introversi nel rapporto con l'oggetto e quindi applicare in modo adeguare le varie dinamiche a seconda della circostanza in cui ci si trova .

E' vero che non e' facile ma l'ho detto anch'io sin dall'inizio tuttavia siamo nel campo del grigio non del bianco e nero .
Quanto al tipo puro inesistente , dunque , credo che si voglia dire che non esiste quello che ha la funzione prevalente chiarissima in opposizione alla funzione antagonista altrettanto chiara e le ausiliarie applicate in modo da essere facilmente isolabili .

Non significa che si possa essere un po' di tutto al di fuori dello schema in modo indifferenziato cioe' tutti i tipi , questo soprattutto perche' la rimozione e' una forma di introversione sicche' quando da estroverso a volte sei introverso e' perche in realta' emerge dal'inconscio una funzione rimossa .
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Vecchio 23-09-2010, 19.22.26   #162
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Hai ragione ma in parte .
Parto da lontano , noi qui in forum abbiamo tante volte parlato di autoconoscenza e di procedimento di individuazione e ci siamo chiesti piu' volte come si fa tanto che questa autoconoscenza di continuo sfuma in una nebulosa dalla quale e' difficile uscire ed i passi avanti sono lenti e ecc.
Ora non dico che questo sistema e' una panacea ma ha il pregio di essere un metodo di osservazione con dei criteri che hanno una loro logica .
Se infatti ci fosse il tempo di trattare i vari tipi I e E ed i giochi di rimozione ed emersione della funzione rimossa e di individuare la funzione prevalente e quelle ausiliarie sono convinto che su di noi ne sapremmo molto di piu' .
Poi credo che si possa anche capire quando si e' prevalentemente estroversi o introversi nel rapporto con l'oggetto e quindi applicare in modo adeguare le varie dinamiche a seconda della circostanza in cui ci si trova .

E' vero che non e' facile ma l'ho detto anch'io sin dall'inizio tuttavia siamo nel campo del grigio non del bianco e nero .
Quanto al tipo puro inesistente , dunque , credo che si voglia dire che non esiste quello che ha la funzione prevalente chiarissima in opposizione alla funzione antagonista altrettanto chiara e le ausiliarie applicate in modo da essere facilmente isolabili .

Non significa che si possa essere un po' di tutto al di fuori dello schema in modo indifferenziato cioe' tutti i tipi , questo soprattutto perche' la rimozione e' una forma di introversione sicche' quando da estroverso a volte sei introverso e' perche in realta' emerge dal'inconscio una funzione rimossa .
Ti do atto che si tratta di qualcosa di utile ai fini dell'autoconoscenza, non mi pare di aver mai sostenuto il contrario anzi. Ho solo cercato, col mio contributo, di chiarire alcuni punti e ho espresso delle opinioni. Per altro non trovo in quanto hai detto su cosa non sei d'accordo con me.

Le funzioni le abbiamo tutte eccome... sia quelle estroverse che introverse (che poi sono parole che indicano direzioni) e ci mancherebbe che non riuscissimo e proiettarci in una delle due direzioni. Infatti il tipo indica la prevalenza non la presenza o l'assenza.
Quello che dici alla fine poi, che la rimozione è una forma di introversione, avvalora ciò, essendo presente in tutti.
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Vecchio 23-09-2010, 19.28.08   #163
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sinceramente parlando personalmente non riesco neppure ad entrarci in un siffatto discorso, ovvero capisco che bisogna anche studiarlo, questo si, ma al di la dello studio ci vedo qualcosa di macchinoso. Uno sforzo per riuscire a catalogare la psicologia dell'uomo? Non saprei, è certo che per me la cosa è molto più semplice di quanto si cerchi di complicarla, però mi sta bene lo stesso, alla fine basta accontentarsi e soprattutto capirsi.
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Vecchio 23-09-2010, 19.30.09   #164
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Quello che dici alla fine poi, che la rimozione è una forma di introversione, avvalora ciò, essendo presente in tutti.
Si ma esclude che si possa essere l'uno e l'altro cioe' estro e intro allo stesso tempo .
Un conto e' essere estro e subire l'emersione della funzione rimossa che naturalmente appare introversa perche' da li' proviene ,
un altro conto e' dire che io sono estroverso e nel contempo introverso cosi' da non capirci piu' nulla .
Sull'essere l'uno o l'altro ci puoi fare poco mentre sulla funzione cd. introversa che emerge ci puoi lavorare su .
Questo perche' l'atteggiamento intro o estro e' costituzionale nasce con noi , siamo naturalmente portati da un lato o dall'altro .
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Vecchio 23-09-2010, 19.33.09   #165
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Non saprei, è certo che per me la cosa è molto più semplice di quanto si cerchi di complicarla, però mi sta bene lo stesso, alla fine basta accontentarsi e soprattutto capirsi.
Beh allora spiegacela se e' piu' semplice come la vedi tu .
Noi , anzi Diam si sta dannando a scrivere...... dicci qualcosa .
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Vecchio 23-09-2010, 19.41.20   #166
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Anche mia sorella l'altro ieri è venuta a dirmi che secondo lei sono un tipo introversa, e lei mi conosce più di tutti, mi ha portato come esempio il fatto che quando ho un problema serio tengo tutto dentro, divento impenetrabile e mi isolo finchè non trovo soluzione, a differenza degli estroversi che fanno di tutto per risolvere nel più breve tempo possibile.
Per cui sto rivalutando la cosa andando a ricercare i miei precedenti post e sottolineare alcune parole chiavi.



Questa tua frase sottolineata mi da l'idea, la sensazione che tu percepisca una certa mia estraneazione del sentire portando avanti una spiegazione razionale che sposti l'attenzione dal vero nocciolo.
L'astrazione e l'estraneazione è tipico degli introversi.



Sono alcune significative frasi tipiche del percettivo irrazionale, quindi o sensoriale o intuitivo.
propenderei più per l'intuitivo in quanto dico più spesso: intuisco, immagino, vedo ecc.
Però anche la funzione sensoriale è stata protagonista nei 4 anni di quella storia d'amore.
Infine ribadisco la mia funzione sentimento che è preponderante e condiziona le mie scelte, la mia solarità contrasta con l'introverso ma se sono una II traspare l'entusiasmo tipico dell'intuitivo che può essere scambiato per estroversione.

Mi fermo qui, continuerò con la descrizione dei tipi e nel frattempo avrei piacere di sapere voi cosa ne pensate, se vi sembra più verosimile questa possibilità (anche possibilità è la parola chiave dell'intuitivo!).
No dai Diam mi piaci piu' estr sentimento che introversa sentimento .
No , io credo che come dicevo bisogna distinguere l'introversione come atteggiamento costituzionale prevalente da quello della funzione rimossa .
Io credo che il tuo pensiero emergendo dalla rimozione prima prevalga sulla funzione sent. prevalente inibendola e costringendo a chiuderti e a spaccare il capello in 4 e poi si manifesta appunto in questo modo .
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Vecchio 23-09-2010, 20.15.59   #167
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Beh allora spiegacela se e' piu' semplice come la vedi tu .
Noi , anzi Diam si sta dannando a scrivere...... dicci qualcosa .
Potrei pure provarci ma sul thread Universo Uomo, qui va bene anche così.

Ultima modifica di A4L8 : 23-09-2010 alle ore 20.26.40.
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Vecchio 23-09-2010, 21.17.01   #168
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Concludendo la domanda non è sono estroverso o introverso, ma semmai sono più estroverso o più introverso?
(per saperlo unisci le mani incrociando le dita e dimmi quale pollice sta sopra )
Mi hai rimandato la sgradevole sensazione di un tutto ridotto a
"nient'altro che"... un alzata di pollici!
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Vecchio 23-09-2010, 21.33.19   #169
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No dai Diam mi piaci piu' estr sentimento che introversa sentimento .
No , io credo che come dicevo bisogna distinguere l'introversione come atteggiamento costituzionale prevalente da quello della funzione rimossa .
Io credo che il tuo pensiero emergendo dalla rimozione prima prevalga sulla funzione sent. prevalente inibendola e costringendo a chiuderti e a spaccare il capello in 4 e poi si manifesta appunto in questo modo .
Non sono sicuramente una introversa sentimento, troppo solare per esserlo. Caso mai sentimento come funzione secondaria di appoggio ben sviluppata. Non so, sono in corso di verifica.
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Vecchio 23-09-2010, 21.40.16   #170
luke
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ehm una domanda, ma che differenza c'è , se c'è , tra timido ed introverso?
tutti i timidi sono introversi e viceversa oppure la timidezza è solo una delle possibili manifestazioni dell'introversione?
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Vecchio 23-09-2010, 21.44.25   #171
nikelise
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ehm una domanda, ma che differenza c'è , se c'è , tra timido ed introverso?
tutti i timidi sono introversi e viceversa oppure la timidezza è solo una delle possibili manifestazioni dell'introversione?
No un estroverso puo' essere anche un timido o un introverso secono il comune modo di dire che non coincide con quello di Jung .
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Vecchio 24-09-2010, 00.02.02   #172
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Si ma esclude che si possa essere l'uno e l'altro cioe' estro e intro allo stesso tempo .
Un conto e' essere estro e subire l'emersione della funzione rimossa che naturalmente appare introversa perche' da li' proviene ,
un altro conto e' dire che io sono estroverso e nel contempo introverso cosi' da non capirci piu' nulla .
Sull'essere l'uno o l'altro ci puoi fare poco mentre sulla funzione cd. introversa che emerge ci puoi lavorare su .
Questo perche' l'atteggiamento intro o estro e' costituzionale nasce con noi , siamo naturalmente portati da un lato o dall'altro .
Beh dai, tutto dipende dal modo in cui ognuno ci capisce qualcosa. Per qualcuno potrebbe non essere chiaro come fa ad essere estroverso e, nel contempo, avere anche caratteristiche introverse o viceversa. Comunque non ho mai detto che si può essere sia un tipo che un altro, ho solo detto che abbiamo entrambe le caratteristiche e che quindi, siamo in parte entrambe le cose, ma non che questo determini il tipo.
Comunque dai, sono sottigliezze inutili. A me sembrava potessero fugare qualche dubbio, mi sbagliavo.

Invece ho una domanda: dici che l'estroversione o l'introversione sono innate in quanto tendenza e dici anche che se l'una è prevalente l'altra è rimossa. Le due cose, a primo acchito, non stanno molto bene insieme.
Potresti spiegare (secondo il tuo pensiero o quello di jung o entrambi) chiaramente cos'è la rimozione e se è innata?
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Vecchio 24-09-2010, 00.09.05   #173
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Mi hai rimandato la sgradevole sensazione di un tutto ridotto a
"nient'altro che"... un alzata di pollici!
Ho la sensazione di dare la sensazione che sminuisco quanto fate, che non lo ritengo serio. Ho già detto che non è così ma l'idea che mi son fatto è che siate presi da questo lavoro in modo da non poterne parlare in maniera diversa. Va bene, ne prendo atto. Mi scuso se ho causato spiacevoli sensazioni.

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Vecchio 24-09-2010, 02.04.07   #174
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Vorrei riportare una tesi formulata dallo psichiatra Gross e commentata da Jung sull'origine della funzione primaria intro ed estro.
Jung dice che studiando le psicopatologie è come guardare con una lente di ingrandimento i fenomeni psichici che in una certa misura si trovano nel normale, oltre sfocia nelle nevrosi.

La funzione primaria dovrebbe corrispondere alla prestazione vera e propria della cellula, un processo psichico positivo di un'idea.

Questa prestazione corrisponde a un processo energetico,
alla produzione di una tensione chimica, cioè di una dissociazione/scomposizione chimica.
Questo è un evento acuto a cui segue la funzione secondaria, la restaurazione tramite alimentazione.
Questa funzione richiede un certo tempo,che può essere più o meno lungo in base all'intensità del dispendio di energia precedente.
Durante questo tempo lo stato della cellula è modificato, si trova in uno stato di eccitazione che influenza la successiva attività psichica.
Si ipotizza che i processi con una marcata componente affettiva comporta un maggior dispendio di energia e richiede una funzione secondaria molto lunga.
La funzione secondaria ancora influenza l'attività associativa che segue limitando la scelta al tema rappresentato dalla funzione primaria, cioè "all'idea principale".
Un funzione secondaria breve in un dato spazio influenza meno associazioni consecutive di una funzione secondaria lunga.
In questo caso la funzione primaria può compiersi più frequentemente dando alla personalità disponibilità d'azione e reazione che si rinnova continuamente, carenza di correlazioni strette e profonde, incoerenza. Coincide con il tipo dell'estroverso.
Il contrario avviene nell'introverso, una funzione primaria lunga allunga il tempo della secondaria generando meno associazioni consecutive, approfondendo ampiamente il "tema".
Nel primo caso abbiamo risposte immediate agli stimoli, soluzioni estemporanee, ma anche superficialità e impulsività, nel secondo abbiamo meno risposte agli stimoli ma più profonde, riflessive.
Il primo è la "capacità pratica" e il secondo è il "pensiero che astrae".

L'atteggiamento dell'estroverso è teso, quello dell'estroverso è rilassato. Tuttavia se l'introverso viene posto in un ambiente totalmente sereno e rilassante arriva a raggiungere l'estroversione totale.
Se si pone l'estroverso in una stanza solo, in silenzio e al buio, tutte le sue paure saliranno dal'inconscio provocando una tensione. Così tutti gli avvenimenti della giornata possono modificare l'atteggiamento ma solo temporaneamente, nel tempo permane l'atteggiamento abituale della funzione primaria.

Jung conclude dicendo che il momento determinante è l'intensità della funzione primaria, la quale dipende dalla tensione psichica generale, cioè da quanto libido accumulata si ha a disposizione.
L'accumulo della libido viene condizionata da vari fattori, situazione affettiva, attesa, atmosfera, attenzione...
L'introversione è caratterizzata dalla tensione generale, intensa funzione primaria e lunga funzione secondaria corrisondente.
L'estroversione da una distensione generale, funzione primaria di intensità debole e breve funzione secondaria corrispondente.
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Vecchio 24-09-2010, 05.37.11   #175
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Beh dai, tutto dipende dal modo in cui ognuno ci capisce qualcosa. Per qualcuno potrebbe non essere chiaro come fa ad essere estroverso e, nel contempo, avere anche caratteristiche introverse o viceversa. Comunque non ho mai detto che si può essere sia un tipo che un altro, ho solo detto che abbiamo entrambe le caratteristiche e che quindi, siamo in parte entrambe le cose, ma non che questo determini il tipo.
Comunque dai, sono sottigliezze inutili. A me sembrava potessero fugare qualche dubbio, mi sbagliavo.

Invece ho una domanda: dici che l'estroversione o l'introversione sono innate in quanto tendenza e dici anche che se l'una è prevalente l'altra è rimossa. Le due cose, a primo acchito, non stanno molto bene insieme.
Potresti spiegare (secondo il tuo pensiero o quello di jung o entrambi) chiaramente cos'è la rimozione e se è innata?
Premesso quanto dice Diam , che ringrazio ancora , sulla genesi del tipo intro o estro che altro non sono che atteggiamenti di fondo coscienti ( nell'estro le mie scelte sono dettate dall'oggetto concreto che agisce su di me e questo soggetto si puo' dire che e' empirico , nell'intro le mie scelte sono dettate dall'idea astratta che mi sono fatto dell'oggetto , tipo teorico ) ,
questi atteggiamenti vengono a manifestarsi attraverso le 4 funzioni della psiche .
Bene , delle 4 funzioni una sempre prevale , perche' per agire sul e nel mondo siamo costretti a specializzarci in quella verso la quale siamo piu' portati , questa cioe' si differenzia dalle altre , acquista una sua identita' autonoma ed emerge a livello cosciente .
Poiche' l'energia , la libido non e' illimitata non riusciamo a dedicarci alle altre funzioni allo stesso modo e quindi le altre funzioni restano indietro,indifferenziate altrimenti avremmo trovato il segreto del moto perpetuo ( cosi' dice jung)
Queste restano indifferenziate cioe' non emergono a livello cosciente con una loro chiara fisionomia ma restano confuse le une accanto alle altre scambiandosi volta a volta i ruoli a livello inconscio .
E' , a mio parere quello che per Gudjeff e' l'errato funzionamento dei centri , ad esempio quando guidi la macchina non con il centro motorio , la sensazione , velocissima ad agire e tale da evitare gli ostacoli nel traffico ma con il centro intellettuale molto piu' lento o con il centro emozionale che ti fa superare i limiti di velocita' per arrivare il prima possibile in ospedale ecc. spero di aver reso l'idea .
Dunque le 3 funzioni restano indifferenziate a livello inconscio , anzi una delle 3,quella antagonista viene piu' rimossa delle altre , si blocca proprio perche' in quanto antagonista si pone in netto contrasto con la prevalente e quindi deve restare al di sotto del livello cosciente .
Non puoi sviluppare la funzione pensiero , per la qual cosa ci vuole molta energia, se durante la giornata quell' energia la sprechi per iniziative ''sentimentali '' , emotive come dedicarti alla passione del golf o del basket ecc .
Dunque quando differenzi una funzione devi lasciare necessariamente indifferenziata l'antagonista e sviluppare solo come ausilio della prevalente le altre due .
Se fai lo scienziato la funzione sensazione sara' differenziata quel tanto che serve a dare un aspetto pratico al pensiero non potra' svilupparsi per far il gaudente in giro per i ristoranti 3 stelle Michelin .
Ecco allora che la rimozione e' questo tralasciare ad un livello non conscio le altre funzioni allo scopo di dedicarmi in assoluto ad una sola di delle 4 quella che mi serve all'adattamento sociale .
Cosi' facendo pero' perdo pezzi di me stesso per strada , l'adattamento sociale avviene sempre a scapito dell'individuale del Se .
Quando ad un certo punto l'energia che ti serve ad usare la funzione differenziata , per 1000 ragioni viene a mancare ( vedi il reset di cui parlava Uno ) ,ci si arresta si ha un momento di stasi , uno stop di cui parleremo con la funzione trascendente che adesso non anticipo ;
aggiungo solo che come perdo qualcosa per strada quando devo differenziare una funzione ,cosi' devo per lo stesso motivo perdere qualcosa della funzione differenziata quando , a scopo di individuazione , riequilibrio , devo dedicarmi alle altre funzioni .
Cio' significa che quello che fino a quel momento aveva il 99 per cento della mia attenzione adesso deve averne di meno , per dedicare l'energia , la libido allefunzioni fino a quel momento rimosse .
Ecco spero di aver risposto alla tua domanda : cos'e' la rimozione e se e' innata :no non e' innata ma e' un processo naturale per l'impossibilita' di dedicarci a tutte le funzioni contemporaneamente ed a farle emergere tutte a livello conscio .

PS Quando la funzione (non l'atteggiamento generale intro o estro ) e'rimossa inevitabilmente diventa introversa perche' non puo' essere influenzata direttamente dall'oggetto trovandosi a livello inconscio , ed e' da questo sia personale che soprattutto collettivo che e' influenzata .
Per ribadire che un conto e' essere untipo intro o estro ed un conto e' questa introversione della funzione rimossa , cioe' per ribadire che non puoi essere nel contempo l'uno e l'altro tipo generale .
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