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Vecchio 20-11-2008, 03.03.28   #1
jezebelius
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Predefinito Gli " Ebrei " e l'Esodo...

Faccio una premessa. Leggendo uno scritto di un amico, ho pensato bene di aprire una discussione specifica sull’argomento..

L'Esodo degli Ebrei ossia il particolare ed articolato viaggio che questo Popolo fece per dirigersi verso la Terra promessa è indicato nel Vecchio Testamento.
Questo viaggio ebbe una caratteristica, o meglio fu spinto da una promossa liberazione di quel popolo al controllo Egiziano.
Però non mancano dei punti che, da un punto di vista storico e non solo, secondo me andrebbero risolti.
In effetti che il tal Popolo abbia " sostato" in Egitto per circa 400 anni e che gli storici non abbiano poi trovato riferimenti come tombe o altro mi fa pensare che qualcosa di strano ci sia.
Lo stesso amico della premessa - e di qui la discussione - fa un parallelismo tra quel Popolo, gli Ebrei appunto, e quella parte della popolazione Egiziana, che adorava il Dio " Aton".
Al servizio del faraone eretico Akenhaton assieme con la regina Nefertiti diedero vita alla più grande riforma religiosa d’Egitto. Esiliati nella terra di Canaan nel 1344 A.C. portarono con se il culto del Dio unico!

Uno tra i primi a porre un legame tra la figura di Akenhaton e Mosè fu Freud.
Nel 1990 soltanto l'Europa conoscerà l'episodio di Amarna in seguito all'ipotesi di Ahmed Osman secondo cui Mosè, il grande profeta Ebraico, e il faraone Akenhaton siano la stessa persona!
Di entrambi si perde traccia. Di Akenhaton l'Egitto cancella ogni segno a quanto pare.
Mosè si mette in disparte e lascia in segreto il popolo al " suo " viaggio, non consentendo che venga utilizzato il [ suo ] corpo.
Mosè visse tra il 1400 ed il 1200 A.C ed alle sue spalle c’è una storia tenuta segreta dalla tradizione giudaica, secondo la quale la vera identità del Profeta non può essere rivelata ne al popolo e ne all’umanità!

Una particolarità. “Mosè” – in ebraico “ Moshe” in greco “ Mosis” - significa “ nato “ o “ figlio “. Lo storico egizio Stradone racconta di Mosè come un faraone dall’aspetto simile ad Akenhaton.
Un altro storico, questa volta Manetone, ci dice che il capo dei Ministri di Akenhaton era di origini ebraiche: il suo nome era “ Aper – El “ ossia “ Servitore del Dio El “.
Ancora, gli Egizi erano soliti inserire prima del nome quello di un Dio, per esempio “ Thotmoses” significa" figlio di Thot".
Quando Akenhaton scomparve gli scribi non fecero altro che togliere il nome del Dio e lasciare, quindi, solo “ Mose”.
Sempre Manetone ci dice che apparteneva alla tribù dei Levi e fu educato ad Eliopoli sotto l’alto prelato della Fratellanza. Il regno era quello di Amenotep.
Lo storico Stradone riceve dagli stessi sacerdoti egizi l’informazione secondo la quale Mosè altro non è che un sacerdote di Osiride, incaricato di amministrare una zona al sud del paese e che venuto in contrasto con la Congregazione la lascia, seguito da altri uomini.
Il fine “tradizionale” del viaggio a questo punto, sempre se viaggio vi fu, potrebbe allora essere sostituito da un altro fine simile al precedente. Di fatti questa rottura avvenne perché il “ Mosè” pensava che il simbolismo religioso poteva confondere il popolo e che Dio doveva essere adorato in un Santuario costruito allo scopo e senza figure o immagini…
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 24-11-2008, 19.14.41   #2
Uno
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Discussione interessante Jez, peccato che in questi giorni sono un pò preso da mille cose, però giusto per non farla morire vorrei prendere dei punti.

Il discorso delle tombe potrebbe essere spiegato dalla condizione in cui gli ebrei soggiornavano in Egitto: erano schiavi, quindi certamente non avevano la possibilità di erigere mausolei... però bisogna dire che 400 anni sono un tempo sufficientemente lungo (anche 7/8 generazioni in alcuni casi) per lasciare qualche traccia.

Però se la schiavitù ebrea non la intendiamo in senso fisico quanto spirituale ecco che il discorso potrebbe anche tornare. Quindi un Mosè che studia ed è iniziato ai misteri più alti egiziani, lui e Akenhaton (stessa persona? ) tentano di tornare al Dio unico a livello essoterico, però visto che al potere egiziano non comodava ecco che deve partire l'esodo spirituale.
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Vecchio 24-11-2008, 23.35.52   #3
jezebelius
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Però se la schiavitù ebrea non la intendiamo in senso fisico quanto spirituale ecco che il discorso potrebbe anche tornare.
Quindi un Mosè che studia ed è iniziato ai misteri più alti egiziani, lui e Akenhaton (stessa persona? ) tentano di tornare al Dio unico a livello essoterico, però visto che al potere egiziano non comodava ecco che deve partire l'esodo spirituale.
Una sorta di scisma secondo cui " il Capo " di questo movimento si era reso conto che era tempo di cambiare? Insomma si era arrivati ad un punto dal quale, necessariamente, ci doveva essere una svolta, come per esempio è avvenuto con Maometto dal quale punto in poi, a livello essoterico, ha preso forma una nuova religione?
Da ciò per esempio, partendo da "separazione", quel che viene in mente è l'attraversamento del Mar Rosso e conseguente separazione delle acque, ed è forse partendo da queste premesse che si potrebbe anche non parlare di vero e proprio "viaggio", inteso in senso fisico ma di cammino supportante e supportato da una divisione, una liberazione se si vuole, dal giogo spirituale nel quale gli Ebrei erano mantenuti...ed in cui avevano vissuto per molto tempo.
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Vecchio 28-11-2008, 09.46.08   #4
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Discussione interessante Jez, peccato che in questi giorni sono un pò preso da mille cose, però giusto per non farla morire vorrei prendere dei punti.

Il discorso delle tombe potrebbe essere spiegato dalla condizione in cui gli ebrei soggiornavano in Egitto: erano schiavi, quindi certamente non avevano la possibilità di erigere mausolei... però bisogna dire che 400 anni sono un tempo sufficientemente lungo (anche 7/8 generazioni in alcuni casi) per lasciare qualche traccia.

Però se la schiavitù ebrea non la intendiamo in senso fisico quanto spirituale ecco che il discorso potrebbe anche tornare. Quindi un Mosè che studia ed è iniziato ai misteri più alti egiziani, lui e Akenhaton (stessa persona? ) tentano di tornare al Dio unico a livello essoterico, però visto che al potere egiziano non comodava ecco che deve partire l'esodo spirituale.
Faccio supposizioni che Akenaton fosse stato il nome di Mosè adesso non voglio essere blasfema (per chi può sembrare brutto) ma un po' come Gesù e il Cristo?
L'Esodo dall'Egitto se lo rapportiamo al Lavoro può essere che sia la Materia da cui "distaccarsi" ( non essere più schiavi) quindi il tutto rivisitato in modo Spirituale visto su di un livello diverso.
All'inizio, Mosè è stato Salvato dalle Acque, dalla figlia di Faraone, direi che anche questo è già interessante.
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Vecchio 29-11-2008, 23.33.26   #5
Sole
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Anche se non fossero stati la stessa persona, potrebbero comunque essere stati vicini negli intenti. In Egitto era ben distinta la classe sacerdotale dal Faraone. Potrebbe ro essere uno il Sacerdote e l'altro il Faraone che poi sono stati associati nel corso dei secoli.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 30-11-2008, 23.03.36   #6
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Faccio supposizioni che Akenaton fosse stato il nome di Mosè adesso non voglio essere blasfema (per chi può sembrare brutto) ma un po' come Gesù e il Cristo?
L'Esodo dall'Egitto se lo rapportiamo al Lavoro può essere che sia la Materia da cui "distaccarsi" ( non essere più schiavi) quindi il tutto rivisitato in modo Spirituale visto su di un livello diverso.
All'inizio, Mosè è stato Salvato dalle Acque, dalla figlia di Faraone, direi che anche questo è già interessante.
La parola Mosè significa appunto "salvato dalle acque" o "tratto dalle acque" e più genericamente "figlio".
La vita di Mosè è un parallelo di quella di Gesù, inizia con l'uccisione dei primogeniti maschi, dalla quale la madre lo salvò affidandolo ad una cesta nel fiume....



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Anche se non fossero stati la stessa persona, potrebbero comunque essere stati vicini negli intenti. In Egitto era ben distinta la classe sacerdotale dal Faraone. Potrebbe ro essere uno il Sacerdote e l'altro il Faraone che poi sono stati associati nel corso dei secoli.
Io penso che comunque la Legge rappresentata dai 10 comandamenti sia una legge valida sempre e che si discosti molto dal culto del sole, penso che la lotta tra il sacerdate e il faraone era per il potere politico, e poco spirituale....
Penso anche che l'Esodo non sia stato solo dal punto di vista spirituale ma proprio fisico.

Ne è una prova lo stesso vangelo che riporta la festa della Pasqua ebraica per ricordare il passaggio del mar Rosso, e la festa delle capanne....
Che Mosè e Aronne siano dei grandi personaggi è indiscutibile, ma Mosè non è stato l'unico ad andare contro corrente avendo sentito il richiamo di Dio, prima di lui Noè, Abramo, che avendo avuto fede hanno fatto delle imprese impossibili...
Questa storia e le altre riportate nella Bibbia possono adattarsi al cammino che ciascuno compie, e che ciascuno nella sua vita passi un periodo di deserto e di prove, e prima di questo debba fare un passaggio, dove le acque sono simbolo di nascita o di rinascita, non per niente anche nel ventre della madre si è circondati dall'acqua, da cui poi si viene tratti per iniziare la vita...
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Vecchio 03-12-2008, 00.16.34   #7
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La parola Mosè significa appunto "salvato dalle acque" o "tratto dalle acque" e più genericamente "figlio".
La vita di Mosè è un parallelo di quella di Gesù, inizia con l'uccisione dei primogeniti maschi, dalla quale la madre lo salvò affidandolo ad una cesta nel fiume....

Io penso che comunque la Legge rappresentata dai 10 comandamenti sia una legge valida sempre e che si discosti molto dal culto del sole, penso che la lotta tra il sacerdate e il faraone era per il potere politico, e poco spirituale....
Penso anche che l'Esodo non sia stato solo dal punto di vista spirituale ma proprio fisico.

Ne è una prova lo stesso vangelo che riporta la festa della Pasqua ebraica per ricordare il passaggio del mar Rosso, e la festa delle capanne....
Che Mosè e Aronne siano dei grandi personaggi è indiscutibile, ma Mosè non è stato l'unico ad andare contro corrente avendo sentito il richiamo di Dio, prima di lui Noè, Abramo, che avendo avuto fede hanno fatto delle imprese impossibili...

Questa storia e le altre riportate nella Bibbia possono adattarsi al cammino che ciascuno compie, e che ciascuno nella sua vita passi un periodo di deserto e di prove, e prima di questo debba fare un passaggio, dove le acque sono simbolo di nascita o di rinascita, non per niente anche nel ventre della madre si è circondati dall'acqua, da cui poi si viene tratti per iniziare la vita...
Sicuramente, secondo me, non è da sottovalutare nessuna interpretazione anzi.
Con questo voglio anche dire però che se da un lato si vuole indagare la storia - nel senso di una evoluzione di eventi e su quelli basare i precedenti costruendo anche una sorta di linearità nel tempo - di quel periodo, presumo, abbiamo ben poco, per cui dall'altro, le poche informazioni che l'uomo ha a disposizione deve a mio avviso necessariamente " fotografarle" assieme ad altre, e da ciò non si può fare altro che confrontarle cercando analogie o diverse visioni di un periodo o di chissà cos'altro.

In pratica, ed in sostanza, non mi sento di attribuire al Vangelo ad esempio soltanto una interpretazione che scaturisce da un certo tipo di lettura che è quella religiosa, definendo questa come oggettiva senza altre basi. Soprattutto quella che " viene rappresentata" come storiella da una certa categoria di persone.

Per carità, più in generale, non dico che il passaggio del Mar Rosso a questo punto non sia avvenuto ma neanche posso essere convinto assertore del contrario.


Da tutto questo, soprattutto per il fatto che nella traduzione dei testi originali in altra lingua al solito o si perde qualcosa o la si travisa e fermandomi a chiedere a chi ne sa più di me, direi pure che il Mar rosso potrebbe non essere il " Mar Rosso"....
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Vecchio 03-12-2008, 01.43.43   #8
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Sicuramente, secondo me, non è da sottovalutare nessuna interpretazione anzi.
Con questo voglio anche dire però che se da un lato si vuole indagare la storia - nel senso di una evoluzione di eventi e su quelli basare i precedenti costruendo anche una sorta di linearità nel tempo - di quel periodo, presumo, abbiamo ben poco, per cui dall'altro, le poche informazioni che l'uomo ha a disposizione deve a mio avviso necessariamente " fotografarle" assieme ad altre, e da ciò non si può fare altro che confrontarle cercando analogie o diverse visioni di un periodo o di chissà cos'altro.

In pratica, ed in sostanza, non mi sento di attribuire al Vangelo ad esempio soltanto una interpretazione che scaturisce da un certo tipo di lettura che è quella religiosa, definendo questa come oggettiva senza altre basi. Soprattutto quella che " viene rappresentata" come storiella da una certa categoria di persone.

Per carità, più in generale, non dico che il passaggio del Mar Rosso a questo punto non sia avvenuto ma neanche posso essere convinto assertore del contrario.


Da tutto questo, soprattutto per il fatto che nella traduzione dei testi originali in altra lingua al solito o si perde qualcosa o la si travisa e fermandomi a chiedere a chi ne sa più di me, direi pure che il Mar rosso potrebbe non essere il " Mar Rosso"....
Beh più di un libro ha diversi livelli di lettura, e la Bibbia è uno di questi, per cui può avere anche senz'altro una valenza storica, come può averne una astrologica... più sale il grando nostro di comprensione e più ci sia aprono delle porte da cui sbirciare.
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