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Vecchio 12-11-2011, 17.29.51   #126
diamantea
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Non ricordo di averlo scritto. In ogni caso, lo sviluppo fisico si ferma (con delle eccezioni) a quell'età, ma l'utilizzo di ciò che abbiamo, teoricamente, può essere migliorato per tutta la vita.

Scusa, ricordavo male, forse nemmeno qui avrò letto questa cosa ma non ha importanza, confermi comunque ciò che ho detto, grazie.
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Vecchio 12-11-2011, 23.50.51   #127
diamantea
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Questo mito esplora le orgini, la differenziazione fra il sè e l'altro.
Dioniso guarda alle sue radici, la sua vera origine, vuole dimostrare di essere originato da un dio è alla ricerca della sua vera identità.
Dioniso conosce il conscio e l'inconscio mentre Penteo si scontra con ciò che non sa di se stesso, di sua madre, della gente di cui egli è re, la massima autorità, colui che agli occhi degli uomini è come un dio; il proprio incoscio, la propria ombra, ombra che Dioniso sembra conoscere bene e accettare, usare per arrivare alla sua origine, alla sue radici, alla sua identità.
Dioniso sa di essere figlio di un dio, lo sente dentro come verità e per questo lotta strenuamente.

Quello che mi torna alla mente sempre è che quando non si ha nulla da perdere si lotta con più forza. Un uomo quando non ha nulla da perdere? Quando è disposto a rinunciare a tutto, anche all'identificazione di colui che possiede.
Perseo è un re, è legato al controllo della città, controllo del suo desiderio sessuale verso la donna e delle donne della città, di tutto ciò che è conscio, visibile, tangibile, conosciuto. L'inconscio è tenuto a bada con le regole, la morale.
Dioniso è un dio, non è legato ai beni terreni perchè aspira ad altro. Tutto diventa mezzo per arrivare al divino.
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Vecchio 13-11-2011, 01.09.40   #128
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Questo mito esplora le orgini, la differenziazione fra il sè e l'altro.
Dioniso guarda alle sue radici, la sua vera origine, vuole dimostrare di essere originato da un dio è alla ricerca della sua vera identità.
Dioniso conosce il conscio e l'inconscio mentre Penteo si scontra con ciò che non sa di se stesso, di sua madre, della gente di cui egli è re, la massima autorità, colui che agli occhi degli uomini è come un dio; il proprio incoscio, la propria ombra, ombra che Dioniso sembra conoscere bene e accettare, usare per arrivare alla sua origine, alla sue radici, alla sua identità.
Dioniso sa di essere figlio di un dio, lo sente dentro come verità e per questo lotta strenuamente.

Quello che mi torna alla mente sempre è che quando non si ha nulla da perdere si lotta con più forza. Un uomo quando non ha nulla da perdere? Quando è disposto a rinunciare a tutto, anche all'identificazione di colui che possiede.
Perseo è un re, è legato al controllo della città, controllo del suo desiderio sessuale verso la donna e delle donne della città, di tutto ciò che è conscio, visibile, tangibile, conosciuto. L'inconscio è tenuto a bada con le regole, la morale.
Dioniso è un dio, non è legato ai beni terreni perchè aspira ad altro. Tutto diventa mezzo per arrivare al divino.
Diam è molto interessante... potresti dirmi il titolo del libro che stai leggendo? Grazie
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Vecchio 13-11-2011, 11.37.51   #129
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Diam è molto interessante... potresti dirmi il titolo del libro che stai leggendo? Grazie
Ho letto la tragedia, non dal libro, ma su internet.
Clicca su "Le Baccanti" e la trovi subito. Se hai difficoltà o dubbi ti mando il link in pm.
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Vecchio 13-11-2011, 13.00.28   #130
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Questo mito esplora le orgini, la differenziazione fra il sè e l'altro.
.
Io direi tra il Se' e l'IO .
Che ne dici ?
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Vecchio 14-11-2011, 13.00.44   #131
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Ho letto la tragedia, non dal libro, ma su internet.
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Grazie attendo il link
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Vecchio 14-11-2011, 22.53.18   #132
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Io direi tra il Se' e l'IO .
Che ne dici ?
Nike vado cauta con le definizioni, per ora mi sto concentrando sul confronto di questo personaggio della tragedia, però mi piacerebbe capire meglio la tua tesi.

Ho trovato interessante la figura di Perseo. La sua visione dell'oggetto in riferimento al Sè.
Nei miti, come nei sogni e nelle fiabe, il Sè viene rappresentato anche dalla figura del Re.
Il Sè viene percepito come unificante degli opposti, di conscio e inconscio che invece in questo mito si differenziano.
Il mito tratta le origini, quindi gli archetipi, l'inconscio collettivo, ciò che stava prima dell'individuale.
Si notano gli estremi, gli opposti in modo esasperato e inconciliabile. Il Sè unifica, Dioniso separa, differenzia gli opposti.
Anche se dici che non vi è soluzione eppure ci deve essere qualcos'altro che ha a che fare con "mescolamento".
L'importanza di questo mito ho idea che si trovi nel separare gli opposti per poterli vedere, capire, accettare, trovare ognuno il punto di equilibrio, poi nel mito di Apollo.

Perseo non è in grado di capire e accettare la natura dell'altro, del dio, egli lo sottovaluta o forsa sopravvaluta se stesso.
Dioniso invece è in grado di vedere questi opposti, la natura di Perseo e lo attira nella sua trappola.

Delle donne mi viene in mente che nel regno animale la madre uccide i cuccioli che non può sfamare, o sono malformati o in numero superiore per garantire comunque la sopravvivenza a tutti.
La donna che divora, anche il figlio, simbolicamente sembra un retaggio di questo istinto che si è perso, secondo me, con la funzione sentimento. Però la donna /madre divora psicologicamente il figlio anche adulto, non lo lascia libero, quindi una trasformazione di questo istinto su un altro piano.

Dioniso fa tornare alle origini, alla bestialità istintuale rimossa con la civilizzazione, ma ancora inconscia, mescolata, perchè non differenziata.
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Vecchio 26-12-2011, 19.30.10   #133
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Ma il rimedio i greci lo trovarono nel culto di Apollo .
.
Ho approfondito un pò il mito di Apollo. Da quanto letto anche in Jung Apollo non è una soluzione a Diosiso, è complementare ma non risolutivo. Sono due aspetti dell'io opposti che trovano compensazione. Rappresentano Dioniso l'estroversione e Apollo l'introversione, l'uno è l'io ideale e l'altro l'ideale dell'io.
La cosa molto interessante è che Apollo rappresenta il bello onirico, l'immagine di bellezza onirica vista anche come sogno, a differenza dell'ebbrezza dionisiaca che pure non è ancora realtà come il sogno. Quindi sono due aspetti dell'io che ancora non danno una reale soluzione.
Mi spiego così il senso della bellezza che ricorre nei miei sogni, ed anche il senso di bello e perfetto di un'ideale estetico apollineo che si contrappone poi agli istinti o alle immagini oniriche di distruzione dionisiache anche nei sogni.
Se è vero che in me vedi tratti dionisiaci sicuramente il suo opposto è la bellezza e il gusto estetico apollineo che sembrano due aspetti opposti come in realtà lo sono ma servono a compensarsi per mitigare la bestialità degli istinti e gli ideali fantastici.
La personalità dionisiaca apollinea appartiene ai tipi intuitivi.

Nike, mi sa che per te ci vuole una freccia rinnova passione per i miti!
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Vecchio 27-12-2011, 11.02.41   #134
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La cosa molto interessante è che Apollo rappresenta il bello onirico, l'immagine di bellezza onirica vista anche come sogno, a differenza dell'ebbrezza dionisiaca che pure non è ancora realtà come il sogno. Quindi sono due aspetti dell'io che ancora non danno una reale soluzione.
Mi spiego così il senso della bellezza che ricorre nei miei sogni, ed anche il senso di bello e perfetto di un'ideale estetico apollineo che si contrappone poi agli istinti o alle immagini oniriche di distruzione dionisiache anche nei sogni.
Se è vero che in me vedi tratti dionisiaci sicuramente il suo opposto è la bellezza e il gusto estetico apollineo che sembrano due aspetti opposti come in realtà lo sono ma servono a compensarsi per mitigare la bestialità degli istinti e gli ideali fantastici.
La personalità dionisiaca apollinea appartiene ai tipi intuitivi.

Nike, mi sa che per te ci vuole una freccia rinnova passione per i miti!
Colpito !!
Allora , Apollo e' anche sogno ma non si esaurisce nel sogno .
La bellezza ideale e' un sogno ma viene trasferita nella realta' attraverso l'opera dell'uomo che ad Apollo si ispira .
Vedi le opere d'arte della massima armonia dell'antica grecia ( le sculture in particolare ) che si dice siano apollinee.

Per questo Apollo e' il DIO della rappresentazione , del mondo ammantato del bello .
Il sogno e' una rappresentazione della realta' attraverso immagini.

Diverso e' DIONISO che invece appartiene al mondo dell'irrapresentabile , dell'interiore , del dentro che si manifesta all'esterno e anzi proprio per questo manifesta all'esterno quello che e' interiore .
Insomma Apollo e' la manifestrtazione del mondo Dioniso e' la manifestazione del mondo interiore , ciascuno con le proprie modalita' .

Ultima modifica di nikelise : 27-12-2011 alle ore 11.17.41.
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Vecchio 29-12-2011, 16.11.50   #135
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Secondo Jung Dioniso rappresenta il tipo percettivo e Apollo il tipo intuitivo.
Dioniso è la sensorialità della natura e dell'uomo in tutta la sua manifestazione, sia di bellezza che bestialità, di irruenza, senza limiti, senza freni inibitori dettati da una morale o da un senso etico e affettivo. Dioniso non è solo ombra del non manifesto, è anche vivere secondo la propria natura, ciò che piace, che si desidera, è liberazione della repressione. Diventa ombra nella sua esasperazione di questo vivere secondo le pulsioni. Jung dice che gli istinti repressi dell'uomo civilizzato sono molto più pericolosi e devastanti dell'uomo primitivo, per comprensibile ragione.
Apollo rappresenta la bellezza e la perfezione divina. Tuttavia Apollo non è solo bello e perfetto, è anche cattivo, vendicativo.
Egli porta sulla terra, fra gli umani, l'ispirazione del divino. Parla per mezzo dell'oracolo e questo secondo me come lato ombra del divino potrebbe rappresentare la superstizione. Mi piacerebbe avere conferma o smentita su questo se qualcuno di voi lo sa.
L'apollineo potrebbe vivere di fantasia, di chimere, illusioni senza vera concretezza, senza veri valori, affidandosi al destino con una concezione più superstiziosa che religiosa. Così il dionisiaco potrebbe essere un brutale insensibile in preda alle pulsioni, o anche semplicemente un superficiale legato ai beni materiali.
Il conflitto si risolve con l'integrazione dei due aspetti e per far questo occorre conoscerli entrambi, viverli, allungandosi nei loro confini luce e ombra attraverso un'inversione di tendenza per trovare equilibrio.

All'inizio Nike hai detto che sembravo dionisiaca, baccante, ed è vero ma credo che io sia stata per buona parte della vita apollinea e che solo da qualche anno mi sto spostando nel dionisiaco per questioni di sopravvivenza, perchè l'apollineo vive di immagini, intuizioni, illusioni, miti di bellezza e perfezione che si frantumano al contatto con la realtà dura e brutale dell'opposto dinisiaco.
Fin ora sono stata maldestra in queste manifestazioni, non ho saputo gestire le forze che stavano represse da tempo dentro di me, da cui il principio del civilizzato liberato che devasta ciò che lo circonda.

Dioniso è necessario per avere contatto con la terra, nella concretezza di ciò che si vuole o si desidera. Apollo è necessario per non perdere il contatto con il divino.

Dioniso porta l'uomo a Dio e Apollo porta Dio all'uomo.
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Vecchio 29-12-2011, 18.15.19   #136
loryland
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Questa interiorizzazione del mito che usa trasporre probabili racconti storici all'interno della psiche umana,rappresentandone aspetti egoici e moti interiori viene da mooolto lontano e si presta bene alle lusinghe che l'uomo usa verso se stesso per giustificare pensieri e costumi paragonandoli ora a questo ora quell'altro dio .
Vediamo così nell'adattamento alle pulsioni e comportamenti umani,un dio eccelso ridursi ad emblema di licenziosità e violenza,un altro relegato a funzioni (mentali) ben più nobili tuttavia meno tangibili meno concreti ; più ideali.
Per quanto mi sforzi non riesco proprio ad immaginare un dio seduto a tavola ubriaco mentre trafoga vino che scorre dalle fughe della bocca per poi affondare il suo viso tra i seni floridi di donne sboccate e ridanciane a gambe aperte e piedi sul tavolo -(
Questa è la tipica immagine da trivio che molti quadri di pittori anche famosi associano a Dioniso, più consona a materiale umano che divino (giacchè ne parliamo)
Quanto facile diventi a questo punto evocare il mito per vivere la licenziosità di una esistenza senza regole non tanto etico-morali di convivenza , quanto di amor proprio e di rispetto per se stessi ; ça va sans dire .
Dal momento che l'uomo non ha la minima idea di come si comporti un dio,non ha altra scelta che affibbiare ad esso un comportamento umano,cui direttamente consegue che ogni uomo ha concezioni e idee del divino strettamente personali; al punto che:" il dio del porco sia il maiale" !
Ho opinione che il mito che ci viene tramandato da millenni sia solo semplice cronaca storica smarrita tra le pieghe del tempo.
Epoca di esseri magnifici che vissero sulla terra e l'uomo al loro cospetto era solo un animale senziente ed ammaestrabile.
Credo che questa verità storica per attraversare le epoche abbia avuto la necessità di trasformarsi in fabula per allietare i trivi e far rimuginare le menti dei ben pensanti.
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Vecchio 29-12-2011, 18.47.08   #137
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ça va sans dire .
Ti prego dimmi che hai i capelli rossi, fumi sigarette lunghe lunghe e te ne stai seduta avvolta in atmosfere neubolose-bohémien dalle parti di Pigalle. Sto scherzando, sono solo deliri.

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Quanto facile diventi a questo punto evocare il mito per vivere la licenziosità di una esistenza senza regole non tanto etico-morali di convivenza , quanto di amor proprio e di rispetto per se stessi ; ça va sans dire .
Perchè invece non facciamo piazza pulita dei vari baccanali di Rubens, delle coppe di vino, delle donnine nude e non proviamo a vedere nei miti delle favole che con semplici immagini, veicolano forze e pulsioni antiche come l'uomo... Utili a comprendersi un po' di più? Prendi le Baccanti. A me non sembra un pretesto per gozzoviglie e ubriachelle.

Sempre se ho capito ciò che vuoi dire.
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Vecchio 29-12-2011, 20.01.09   #138
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Questa interiorizzazione del mito che usa trasporre probabili racconti storici all'interno della psiche umana,rappresentandone aspetti egoici e moti interiori viene da mooolto lontano

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Ho opinione che il mito che ci viene tramandato da millenni sia solo semplice cronaca storica smarrita tra le pieghe del tempo.
Epoca di esseri magnifici che vissero sulla terra e l'uomo al loro cospetto era solo un animale senziente ed ammaestrabile.
Bon dai ma uno non esclude mica l'altro.
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Vecchio 30-12-2011, 15.22.54   #139
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No, perchè dovrebbe ? Sono parti integranti di un discorso che hai estrapolato da un contesto omogeneo privo di conflittualità ... non capisco cosa intendi
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Vecchio 30-12-2011, 15.40.40   #140
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Dioniso porta l'uomo a Dio e Apollo porta Dio all'uomo.
Come in basso così in alto, o come in cielo così in terra.
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Vecchio 02-01-2012, 06.40.11   #141
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Ho opinione che il mito che ci viene tramandato da millenni sia solo semplice cronaca storica smarrita tra le pieghe del tempo.
.
Cronaca storica ? E di chi e di che cosa ?
C'era un'epoca in cui le forze della natura , nella quale rientra l'uomo e le sue dinamiche , erano proiettate in storie grazie alle quali si realizzava una partecipazione mistica collettiva in grado di guarire la sensazione di nullita' dell'uomo rispetto a quelle forze , nel tentativo di conciliarle col civere individuale e collettivo .
Dioniso e' il Dio della tragedia greca che a sua volta e' un autodafe' ben superiore all'effetto del miglior psicologo d'ogni tempo , in grado di curare una collettita' intera , quella di Atene .
L'uomo da sempre ha voluto e dovuto capirsi e capire e il mito a questo serviva .
Ciascun Dio e' una parte di noi e il mito te ne da' conto con dettagli di raffinata poesia e realismo ad un tempo .

Dei e demoni sono la spiegazione di fatti della psiche da parte di chi ancora non viveva di luoghi comuni , gente talmente avanti rispetto alla nostra pochezza che paiderastia , omosessualita' ed amore promiscuo erano gia' stati talmente sublimati che il mestiere piu' antico del mondo faceva sorridere e non faceva piu' storia .... a tal punto che un uomo come Pericle aveva una cortigiana come compagna tale Aspasia donna pare di grandi qualita' non solo a letto .

Avrai letto di Eros nel Simposio di Platone , come questo demone viene descritto .
Se non ti e' capitato prova a leggerlo e dimmi quanto esauriente , curativa ed iniziatica sia una simile descrizione , soffermati sulle sublimi parole di Diotima a Socrate e fammi sapere se il tuo animo critico non ne viene risanato d'un colpo per la forza della semplice verita' sentita con l'emozione che suscitano quelle immagini .
O rileggi il mito dell'auriga nel Fedro o della caverna nella Repubblica .
Se Platone se ne serve un motivo ci sara' .....o lo vuoi paragonare alla Novella 2000 di 2500 anni fa , facendogli fare la figura del guardone boccaccesco e cosi' a Euripide ed agli altri .
Piuttosto mi sarebbe piaciuta un'approfondita tua opinione su questa migliore e piu' utile visione del paganesimo .

Ultima modifica di nikelise : 02-01-2012 alle ore 07.14.18.
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Vecchio 02-01-2012, 10.07.08   #142
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Che l'uomo nello sforzo di comprendersi interiorizzi il mito è quello che ho scritto sopra , rimarcando i miei dubbi sulla leggittimità di tale processo e proponendo una ipotesi di storicità dei soggetti mitologici in questione .
Quando tu dici che dei o demoni sono o erano nella psiche dell'uomo non consideri affatto che "qualcuno o qualcosa" glieli ha messi lì dentro e a pensarci bene non ti allontanerai molto dal mio pensiero !
Giusto dal simposio dovresti aver capito che Socrate a differenza degli altri conviviali tirò fuori il racconto di Diotima che attingeva ad un tempo di molto anteriore all'epoca dei banchetti greci .
Vedi Nikelise , la dilatazione del tempo permette di inquadrare meglio i contesti , come fa uno zoom . Se si allarga il campo ci si persuade che cio che ci viene offerto come origine di civiltà altro non è che uno sbiadito ricordo di ciò che un tempo fu . A noi mortali , rimane l'arduo compito di risalire la cima a fronte di un mondo intero che oscura e confonde la traccia del sentiero .
Risalire a tali origini è possibile solo se si rimette in discussione il proprio essere e le proprie convinzioni , rivisitando le origini dei culti terrestri risalendo fino alla formazione del pianeta terracqueo su cui posiamo i piedi e soprattutto cambiando le fonti consuete che DE-FORMANO la nostra percezione .
Non indicherò testi da leggere , ti basti sapere il punto di partenza .

Ultima modifica di loryland : 02-01-2012 alle ore 10.28.52.
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Vecchio 02-01-2012, 10.52.51   #143
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Io per esempio sono dionisiaco la sera e apollineo al mattino ......
Non mi è chiaro cosa volevi dire...
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Che l'uomo nello sforzo di comprendersi interiorizzi il mito è quello che ho scritto sopra , rimarcando i miei dubbi sulla leggittimità di tale processo e proponendo una ipotesi di storicità dei soggetti mitologici in questione .
Quando tu dici che dei o demoni sono o erano nella psiche dell'uomo non consideri affatto che "qualcuno o qualcosa" glieli ha messi lì dentro e a pensarci bene non ti allontanerai molto dal mio pensiero !
Giusto dal simposio dovresti aver capito che Socrate a differenza degli altri conviviali tirò fuori il racconto di Diotima che attingeva ad un tempo di molto anteriore all'epoca dei banchetti greci .
Vedi Nikelise , la dilatazione del tempo permette di inquadrare meglio i contesti , come fa uno zoom . Se si allarga il campo ci si persuade che cio che ci viene offerto come origine di civiltà altro non è che uno sbiadito ricordo di ciò che un tempo fu . A noi mortali , rimane l'arduo compito di risalire la cima a fronte di un mondo intero che oscura e confonde la traccia del sentiero .
Risalire a tali origini è possibile solo se si rimette in discussione il proprio essere e le proprie convinzioni , rivisitando le origini dei culti terrestri risalendo fino alla formazione del pianeta terracqueo su cui posiamo i piedi e soprattutto cambiando le fonti consuete che DE-FORMANO la nostra percezione .
Non indicherò testi da leggere , ti basti sapere il punto di partenza .
Non trovo spunti nuovi da queste ultime tue parole , sara' un mio limite sicuramente invece mi accontento e mi rallegro di questa tua visione positiva del mito , di qualunque mito si tratti : se citato da Diotima o da Aristofane ( vedi l'immagine originaria divertente dell'uomo ermafrodito rotondo e diviso da Zeus) e a qualunque epoca si riferisca , visione che contrasta con la descrizione boccaccesca di Dioniso di cui al tuo post prima quotato .
Nessuno ce lo ha messo il mito nella testa dell'uomo , e' da sempre nell'uomo ed e' emerso come e' emerso ed e' valido tuttora ma se anche ce lo avessero messo sarebbe stato un gran bel fare non certo per rimbambirlo ma per insegnargli qualcosa .
E nessuno di noi qui ha mai pensato che Dioniso fosse un cartone porno o un fumetto vietato ai 14 .

E' invece importante questa rappresentazione dell'uomo attraverso il mito certo una delle tante rappresentazioni ma non meno valida o da svilire anzi forse la piu' diretta ed essenziale .
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Vecchio 02-01-2012, 11.19.33   #145
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Non mi è chiaro cosa volevi dire...
Gia' e' interessante perche' noi cambiamo Dei a seconda del prevalere anche solo nel corso di una giornata delle diverse funzioni della psiche .
Io la mattina ho una prevalenza del pensiero , per fortuna , e quindi della coscienza ed allora il mio Dio e' Apollo ma nel pomeriggio/sera , vuoi per stanchezza vuoi perche' il buio prevale quando il sole tramonta , muoio o sono sopraffatto dall'inconscio dall'introversione ed allora prevale Dioniso con le sue manifestazioni .
Non per nulla un buon bicchiere di rosso lo bevo alla sera come aperitivo .
In realta' e' quel DIO che vuole la sua parte di attenzione nella giornata .
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Vecchio 02-01-2012, 20.36.32   #146
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......e poi dimmi se non è follìa! Questo tuo ultimo messaggio è una dimostrazione plastica dei danni che può causare l'identificare pulsioni umane , dipendenti da cambiamenti umorali direttamente connessi al prevalere di elementi egoici propri all'individuo ; Paragonati alla deità solo dalle lusinghe che l'uomo ruffiano rivolge a se stesso !
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Vecchio 02-01-2012, 21.39.42   #147
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......e poi dimmi se non è follìa! Questo tuo ultimo messaggio è una dimostrazione plastica dei danni che può causare l'identificare pulsioni umane , dipendenti da cambiamenti umorali direttamente connessi al prevalere di elementi egoici propri all'individuo ; Paragonati alla deità solo dalle lusinghe che l'uomo ruffiano rivolge a se stesso !
Lory lory la misura ti manca la misura : est modus in rebus.....
Mi arrendo.....
Ma aggiungo scherzosamente quello che Apollo direbbe a Dioniso e tu hai la smisuratezza di Dioniso :
bevi con l'acqua !!!!
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Vecchio 02-01-2012, 21.50.28   #148
Edera
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Ma aggiungo scherzosamente quello che Apollo direbbe a Dioniso e tu hai la smisuratezza di Dioniso :
bevi con l'acqua !!!!
Io ho trovato in giro, se volete riporto le fonti, che in realtà le baccanti nel culto originario non degenerato, bevevano acqua, latte e miele, avrebbero quindi svolto le loro cerimonie in piena estasi mistica, senza aiuti di sostanze. Insomma, squartavano gli animali a mani nude e ne bevevano il sangue anche senza vino
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Vecchio 02-01-2012, 21.59.37   #149
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Io ho trovato in giro, se volete riporto le fonti, che in realtà le baccanti nel culto originario non degenerato, bevevano acqua, latte e miele, avrebbero quindi svolto le loro cerimonie in piena estasi mistica, senza aiuti di sostanze. Insomma, squartavano gli animali a mani nude e ne bevevano il sangue anche senza vino
Si lo sapevo e ora che ci penso Lory ha molto della baccante che descrivi ...anche se in ipotesi non bevesse refosco !!!
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Vecchio 03-01-2012, 00.14.43   #150
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Io la mattina ho una prevalenza del pensiero , per fortuna , e quindi della coscienza ed allora il mio Dio e' Apollo ma nel pomeriggio/sera , vuoi per stanchezza vuoi perche' il buio prevale quando il sole tramonta , muoio o sono sopraffatto dall'inconscio dall'introversione ed allora prevale Dioniso con le sue manifestazioni .
Non sono pienamente convinta, sto rivalutando certi aspetti in ottiche diverse.
Faccio solo un esempio, tu la mattina sei di pensiero perchè nel tuo lavoro ti serve pianificare così, eppure se vuoi importi sull'avversario devi usare qualità dionisiache, devi portarlo nella foresta, cioè studiarne le sue debolezze e portarlo su un terreno dove tu sei più forte, lavoro di pensiero ma pensiero strategico, che può essere anche poco nobile anche se di base c'è un principio nobile che muove il tuo pensiero.

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