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Vecchio 25-08-2007, 22.21.12   #1
Ray
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Colgo al volo uno dei consigli di Uno sparpagliati in giro e propongo l'esplorazione di questo tema.

Il termine "vincolo" viene dal latino vincolum, a sua volta derivato dal verbo vincire che significa legare. Tuttavia è una di quelle parole la cui origine si perde nella notte dei tempi. Queste parole presentano pressochè tutte delle analogie in quasi tutte le lingue della Terra, nel senso che ritroviamo suoni analoghi in quasi tutte le lingue antiche. Sono dunque parole "importanti". Come esempio mi limito al sanscrito vi-vyakti che significa "abbraccia"... (la radice wei-ek è comune a quasi tutti i grossi ceppi linguistici).

Esistono svariate tipologie di vincoli, quello matrimoniale è solo un esempio. In qualche modo si parla di vincoli quando un Essere volontariamente si lega a qualcosa o qualcuno, quando prende con tutto se stesso una certa risoluzione. Tuttavia a volte si parla anche di vincoli come di limitazioni e non sempre è chiaro se la risoluzione volontaria c'è stata oppure no. L'esempio "essere vincolati da un giuramento" a mio avviso mostra bene i vari aspetti della questione.

Un'altra considerazione che mi viene in prima battuta è che, in qualche modo, volontariamente o meno, l'uomo può vincolarsi e/o essere vincolato... ovvero possono crearsi in qualche modo dei legami che, pur non essendo fatti di visibile corda o catena, non di meno sono sentiti come se lo fossero ed agiscono in tal fatta.

Ma cosa sono e come sono fatti questi legami?

Ultima modifica di Ray : 25-08-2007 alle ore 22.23.22.
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Vecchio 26-08-2007, 01.00.26   #2
Grey Owl
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Quando penso ad un vincolo... penso ad un legame di cuore... non saprei definirlo meglio... non si tratta di un ragionamento... nè di un dovere... nè di regole...

Quando penso ad un vincolo immagino una corda dorata che lega le persone.

Strano... la mia immaginazione mi fà veder partire da sotto l'ombelico un cordone dorato che collega le persone che hanno un vincolo... se tale legame è "rigido" esse ruotano attorno all'asse... ne sono condizionate... se tale legame è "corto" esse vivono la vita assieme... se il legame è "lungo" esse vivono la vita lontane ma sempre unite... vabbeh... mi ero immerso nell'immaginazione...

Faccio un'esempio... due scalatori affrontano una parete di roccia... si vincolano con la corda... questo perchè se uno perde la presa non cade nel vuoto... l'altro lo aiuterà a risalire... allo stesso modo tutti e due dovranno limitarsi nella scalata... aspettare l'altro... o seguirlo... infatti prima uno sale e poi dopo l'altro lo raggiunge... quando uno scale la parete l'altro rimane saldo sulla roccia nel caso l'altro perda la presa... e così raggiungono la vetta assieme... non in solitaria.

Altro esempio... il legame di sangue... sono legato a mio gemello... lo sento... quando stà male lo sento... non saprei spiegare come... esiste un legame che è oltre quello che conosco con la ragione ma che sento col cuore... e abbiamo un vincolo che ci lega a noi... se lui ha bisogno di me... lui sà che io ci sono... sempre... nulla di scritto... ovvio... lo sappiamo e basta...

E' come se le persone avessero degli anelli a cui legare la corda... formare un vincolo... a volte è un tacito accordo... a volte un atto volontario...

Il vincolo crea un legame che permette di avere un contatto costante con quella persona.
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Vecchio 26-08-2007, 02.45.11   #3
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Il vincolo lo sento come un cerchio in cui sono racchiusa... unico spazio in cui riesco a muovermi... il vincolo può essere una scelta che avrà un suo effetto... o l'effetto di una scelta qualuque essa sia.
Sono vincolata dall'affetto che mi lega...quindi dai sentimenti... sono vincolata dalla mia psiche, dal mio corpo, dall'ego da un sacco di cose quindi non sono libera di agire ma sottostò a delle leggi che mi vincolano sia che siano umane o divine.
Ci sono vincoli che soffocano e altri dai quali si tenta di divincolarsi, ma penso che per ogni vincolo esista una ragione.
Sono come Pinocchio vincolata dai mei fili di marionetta.
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Vecchio 26-08-2007, 09.45.08   #4
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Un'altra considerazione che mi viene in prima battuta è che, in qualche modo, volontariamente o meno, l'uomo può vincolarsi e/o essere vincolato... ovvero possono crearsi in qualche modo dei legami che, pur non essendo fatti di visibile corda o catena, non di meno sono sentiti come se lo fossero ed agiscono in tal fatta.

Ma cosa sono e come sono fatti questi legami?
Noi tutti abbiamo dei vincoli a cui non abbiamo aderito volontariamente ma che comunque ci legano: primo di tutti la razza e la nazione cui si appartiene e le relative leggi, usi e costumi, poi la famiglia dalla quale si nasce, la società alla quale si appartiene, che creano delle infrastrutture e dei condizionamenti che difficilmente si possono spezzare...
I legami che si creano col matrimonio o con un giuramento sono vincoli che abbiamo scelto di avere, e paradossalmente è più facile rompere questi che quelli che ci portiamo dietro dalla nascita.... perchè quei vincoli che ci legano dalla nascita determineranno anche le nostre scelte future....
A meno che non si voglia cambiare razza, genitori e nazione, disconoscendo tutto questo...
In questo modo però ci si vincolerebbe ugualmente a qualcosa di diverso... perchè ognuno di noi deve avere un "insieme" in cui riconoscersi e sentire di farne parte...
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Vecchio 26-08-2007, 23.07.00   #5
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I legami che si creano col matrimonio o con un giuramento sono vincoli che abbiamo scelto di avere, e paradossalmente è più facile rompere questi che quelli che ci portiamo dietro dalla nascita....
Mah, a me non pare così. Forse è più facile dimenticarsene, fare finta che non ci siano (ed essi continuano ad agire ignoti), ma romperli, beh questo è assai più difficlie e soprattutto costoso di quanto di possa pensare.

Prendiamo il matrimonio, esempio classico dei tempi moderni, anche se mi piacerebbe esplorarne altri tipi... dicevo oggidì più che mai sembra facile rompere un vincolo, basta una firmetta. Ma è davvero così? Chi ci è passato lo sa bene... noi si può ben far finta che ci sia staccati, ma il vincolo continua ad agire in vari modi, diretti ed indiretti, e romperlo del tutto è sempre assai doloroso e costoso, tra l'altro pure in termini economici anche se mi riferivo a ben altri dispendi.
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Vecchio 27-08-2007, 09.01.19   #6
RedWitch
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Parto da un vincolo che è per me più facile sviscerare.
Se faccio un mutuo, (o in generale un contratto), lo firmo, mi vincolo volontariamente verso la banca (anche se questa volontà nasce dalla necessità di avere un casa in cui vivere). Questo vincolo dura per tutto il tempo in cui dovrò restituire il denaro che mi viene anticipato. Non posso evitare di pagare la rata, perchè se lo faccio non rispetto il vincolo a cui sono sottoposta, e le cose sono due: o perdo casa (perchè se la prendono), oppure posso sciogliere il contratto pagando una penale oltre a tutti i soldi che già devo restituire, e devo restituire tutta la somma subito invece che mese per mese.
Anche se mi dimentico di pagare la rata, ci sarà qualcuno che verrà a ricordarmi che esiste e a riscuotere il conto.
Questa cosa è ravvisabile in tutti i tipi di contratti che possiamo stipulare, se pensiamo quindi ad un vincolo Sacro quale il matrimonio, immagino che il pagamento (al di là di quello economico per un eventuale divorzio), sia piuttosto salato, perchè il legame che si forma con il/la marito /moglie è difficile che si possa chiudere con una firma e basta... (a livello energetico penso che ci si lasci parecchio in una situazione simile se non si riesce a concludere la situazione esistente.. a pagare "la penale" subito).

Poi credo che ci sia un collegamento tra vincolo/promessa e vincolo/giuramento
Nel momento in cui faccio una promessa, credo che in qualche modo mi lego alla persona verso cui faccio la promessa. Se non mantengo la promessa comunque in qualche modo vengo meno ad un vincolo che avevo creato..

E se per esempio dichiaro il falso sotto giuramento.. è peggio ancora.

Non so quest'ultima cosa non la vedo ancora bene, ma credo che sia la promessa sia il giuramento siano collegati al vincolo... che ne dite?
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Vecchio 27-08-2007, 09.20.14   #7
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Mah, a me non pare così. Forse è più facile dimenticarsene, fare finta che non ci siano (ed essi continuano ad agire ignoti), ma romperli, beh questo è assai più difficlie e soprattutto costoso di quanto di possa pensare.
Beh, questo è vero, il vincolo matrimoniale anche se di fatto può venire interrotto da una separazione o da un divorzio, continua a persistere a più livelli, che vanno da quello economico a quello psicologico.....
Quindi un vincolo è un legame che perdura nel tempo, e che ci condiziona sotto diversi aspetti.... e che limita in qualche grado la libertà e il movimento, sia dal punto di vista pratico che psicologico....

La mia valutazione partiva a monte, sul fatto che ci sono vincoli ai quali non ci si può sottrarre e altri che si può volontariamente cercare di spezzare.... e pensandoci bene più il vincolo si allontana dalla sfera personale più dà libertà di agire e di muoversi, pur continuando a persistere, per cui lo si sente di meno....
Se una persona vorrebbe essere libera da qualsiasi vincolo, dovrebbe avere una forza enorme e non riuscirebbe mai del tutto a svincolarsi da tutto ciò che la lega... anche perchè sarebbe controproducente per il proprio equilibrio, sarebbe come un corpo in caduta libera senza nulla che freni questa caduta.... o come un'automobile senza freni....

Dimenticarsi di averlo non è come non averlo, effettivamente questo continua ad agire a più livelli e anche se si cercasse di ignorarlo continua a condizionare la vita...

Mi vengono in mente le parole del Vangelo:
Matteo 18:18 In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.

che per analogia mi fanno pensare al "come in alto così in basso" .....

Il passo che ho citato in realtà si riferisce al perdono dei peccati, ma penso che ci può stare anche nel discorso dei vincoli.....
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Vecchio 27-08-2007, 09.44.09   #8
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per una persona consapevole non parlerei di vincoli ma di scelte.
per una persona inconsapevole il Vincolo spesso e volentieri si trasforma in "costrizione".

ciauzz
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Vecchio 27-08-2007, 11.19.35   #9
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per una persona consapevole non parlerei di vincoli ma di scelte.
per una persona inconsapevole il Vincolo spesso e volentieri si trasforma in "costrizione".

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Credo che l'esempio del contratto di Red possa essere applicato quasi a tutto.
Alla fine si può notare quanto siamo pieni di vincoli, sia che si scelgano diciamo in maniera consapevole, dunque nella forma del contratto( tipo matrimonio ) e sia che si venga condizionati da quelli che possediamo dalla nascita. Ecco...diceva bene Stella più su a proposito di questo.
Però guardando bene...perchè si stipula un contratto? Sicuramente per arrivare a qualcosa che serve o che ci può essere utile anche per sola soddisfazione personale.
Non so...ci si sposa, per alcuni, perchè il fine è quello di avere dei figli o semplicemente vivere ( che non è poco sia chiaro ) con la persona che si è scelta.
In fondo tutto si fa perchè torna utile; probabilmente identificabile come una forma di egoismo costruttivo questa.
Da altro punto di vista, perchè allora non considerare il vincolo, anche quello con e nel quale si nasce in funzione di un risultato?
Forse dico qualcosa di scontato ma secondo me, il vincolo che ci si crea e quello che si possiede, ha una sua specifica funzione che non tutti riescono a vedere.
Nella maggior parte dei casi, però, ci si vincola credendo di scegliere, quindi non per tutti ciò avviene in maniera consapevole - ecco, in questo caso "scegliere" mi sa che è un po difficile se non si è raggiunto un grado abbastanza alto pertanto a questo punto parlerei di scelta condizionata e condizionante, almeno per me povero mortale - e dunque ecco che il vincolo, nel tempo, diviene costrizione. E si torna all'esempio più volte fatto della pratica del divorzio. Se si fosse ( veramente ) scelta quella persona e sposati quei Valori di cui la persona, a mio avviso, è il riflesso non vi sarebbe alcun divorzio.
Tornando al discorso, il vincolo quindi può essere un mezzo di crescita in funzione di un risultato.
C'è da dire che tale " legame " deve essere profondamente accettato poichè ci vuole poco a che questo si volti a costrizione.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 27-08-2007, 11.24.29   #10
turaz
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perchè si sceglie?
perchè tutto è frutto di scelte.
tutto è una meravigliosa "rete" che permette di manifestare qualsiasi scelta si compia.
Se non si è consapevoli e quindi non si ha una visione diciamo così "panoramica" le scelte verranno modificate con il tempo.
ma in questo che male vi è?
nulla a mio avviso.
tutto avviene per il nostro apprendimento almeno a mio parere
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Vecchio 27-08-2007, 12.44.50   #11
Uno
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Il padre e la madre di tutti i vincoli di questa nostra esistenza terrena è l'esistenza stessa, la vita e su questo pianeta, in questa realtà, in questa dimensione.
Da questo vincolo derivano ed originano tutti gli altri, l'unico modo per spezzare questo vincolo è morire in quella nostra parte che si libererà.
Per esempio la mente che volesse liberarsi dei propri vincoli deve passare per la morte, idem il corpo... ma anche per esempio i più terreni esser lavoratori subordinati a contratto o l'esser costretti a qualcosa per la comune morale umana.
Questo assunto conosciuto in molte filosofie e tradizioni (magari in altri termini) genera degli equivoci, è la morte/fine necessaria non la sua continuità.... cioè non è necessario/auspicabile per esempio divenire esseri non pensanti/senzienti per non essere vincolati dalla mente, ma passare per la sua morte e rinascita...
Ma rimaniamo ai vincoli ora....
Ray ci ha ben esposto nel primo post l'etimologia della parola, io voglio esporvi una variante/estensione non più considerata oggi, vinco-lum vincere/legare la luce, anzi più esattamente ciò che fa luce....
Strana cosa vero? Perchè chiudere, comprimere, sigillare (sigilli altra parola da esplorare in esoterismo) la luce? A che scopo?
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Vecchio 27-08-2007, 13.01.24   #12
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già uno.
morte e resurrezione...
morte del buio, resurrezione nella luce.
"vincolarsi" ad essa a mio avviso intende dire porla come fondamento nella propria esistenza
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Vecchio 27-08-2007, 17.57.35   #13
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Ma rimaniamo ai vincoli ora....
Ray ci ha ben esposto nel primo post l'etimologia della parola, io voglio esporvi una variante/estensione non più considerata oggi, vinco-lum vincere/legare la luce, anzi più esattamente ciò che fa luce....
Strana cosa vero? Perchè chiudere, comprimere, sigillare (sigilli altra parola da esplorare in esoterismo) la luce? A che scopo?

Vincere quindi ha attinenza con vincolare.... (quante cose imparo qui !!!!)
Quindi vincere la luce significherebbe letteralmente sigillare, porre una chiusura e un sigillo alla luce che illumina... significa possederla...
e deriverebbe da quando i prigionieri di guerra venivano legati in catene.... vinti, quindi proprietà dei vincitori...
Ha quindi anche significato di vittoria, e implica il fatto di un passaggio, chiusura di un ciclo come vincitori....

Vincere ciò che fa luce significa possedere la luce anzi diventare la luce stessa, perchè la luce risplende di sè stessa, il lume illumina.....
Quindi, sciolti da tutti i vincoli terreni, entrare a far parte della luce che è venuta a illuminare il mondo, non più vincolati o avvinti dai lacci materiali di questa vita.
Per sciogliere ogni vincolo è necessario fare il passaggio della morte, allora si è veramente liberi....
L'uomo comunque ha sempre dentro di sè una scintilla di luce divina... è questa che alla fine risplenderà....
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Vecchio 27-08-2007, 21.40.31   #14
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...vinco-lum vincere/legare la luce, anzi più esattamente ciò che fa luce....
Strana cosa vero? Perchè chiudere, comprimere, sigillare (sigilli altra parola da esplorare in esoterismo) la luce? A che scopo?
Leggendo questo mi è partita automaticamente l'associazione con l'alchimia... quando si dice che lo scopo è corporeizzare lo Spirito. Ovvero rendersi capaci di "trattenerlo" (diventare la Pietra), voncolarsi ad esso, possibilmente direi in modo insolubile. Quel che hai scritto nella prima parte dell'articolo sull'illuminazione si fa man mano più chiaro...
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Vecchio 28-08-2007, 00.24.35   #15
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Strana cosa vero? Perchè chiudere, comprimere, sigillare (sigilli altra parola da esplorare in esoterismo) la luce? A che scopo?
Alla luce di questa "nuova" definizione... allora siamo figli vincolati di questa realtà... a pensarci bene non è strana questa cosa... siamo una rete infinita di luce... fasci di luce vincolati gli uni agli altri... luce... o meglio ciò che fà luce... lo Spirito...

La realtà è fatta di luce... siamo penetrati dalla luce... ci attraversa... però non la comprimiamo... non la sigilliamo... in questo risultiamo essere luminosi di luce riflessa... disperdiamo la luce... la rifrangiamo...

Lo scopo è vincere la luce... legare a sè ciò che fà luce... come ha ben detto Ray... trattenere lo Spirito.
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siamo vincolati a questa terra è vero ma io penso ke questa aaffermazione si possa allargare... almeno credo....
noi siamo fatti di una materia non dissimile a quella dei muri, perciò se ci riflettiamo non siamo vincolati solo come esistenza ma proprio a livello strutturale, infondo noi siamo materia ke vive su materia, e ne siamo vincolati xké tutto quello ke nn è materia è antiamateria e ci annullerebbe...
penso di essermi capito solo io hehe sono una cifra confuso su questo argomento ma è sempre bello dare opinioni dall'alto della mia idiozia ripeto e lo dirò sempre le mie sono solo le parole di uno sciocco
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siamo vincolati a questa terra è vero ma io penso ke questa aaffermazione si possa allargare... almeno credo....
noi siamo fatti di una materia non dissimile a quella dei muri, perciò se ci riflettiamo non siamo vincolati solo come esistenza ma proprio a livello strutturale, infondo noi siamo materia ke vive su materia, e ne siamo vincolati xké tutto quello ke nn è materia è antiamateria e ci annullerebbe...
penso di essermi capito solo io hehe sono una cifra confuso su questo argomento ma è sempre bello dare opinioni dall'alto della mia idiozia ripeto e lo dirò sempre le mie sono solo le parole di uno sciocco
Quindi distingui l'esistenza nella forma fisica da altre esistenze, per esempio nel regno delle idee.
Dato che esiste sempre una scala/gradazione di vincoli, quale delle due vedresti/ste vincolante l'altro?

p.s. comunque sia anche se non intendevi questo, ne hai ispirato il concepimento quindi non dire cose come idiozia, stupidità etc
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Vecchio 29-08-2007, 12.07.47   #18
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non intendevo esattamente questo, intendevo che la materia è uguale per tutto nel mondo e quello è il primo vincolo che ci è imposto poiché non potremmo vivere in un mondo di antimateria....
poi di vincoli spirituali ne conosco solo uno che è il più potente ed è il vincolo che ci lega alla "grande mano" che sarebbe lo spirito, l'unica parte non vincolata della nostra esistenza è l'anima che rimane libera e indipendente, spero di essermi riuscito a spiegare al meglio


p.s. va bene non parlerò più in questo modo uno...... grazie
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libera e indipendente quando è connessa saldamente allo spirito (ma sono giochi di parole perchè da un altro punto di vista si potrebbe dire che a quel punto è totalmente vincolata consapevolmente)

ciauzz
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Vecchio 29-08-2007, 12.21.26   #20
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no perché se l'anima fosse connessa allo spirito sarebbe vincolata come esso, si può dire ke si appoggia temporaneamente alo spirito, e se è abb aggregatapoi dp la morte se ne separa e diventa totalmente indipendente nn sò se mi sono riuscito a spiegare ^^
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oh ti sei spiegato eccome e per quanto mi è concesso capire in base alla mia esperienze posso anche condividere.
ma sei sicuro se ne appoggi temporaneamente (inteso se tu fossi consapevole della cosa sei sicuro sarebbe temporaneo)?

e quel "temporaneo" da cosa dipende?
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Vecchio 29-08-2007, 12.45.11   #22
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penso dipenda da quanto l'uomo [inteso come persona] sia spiritualmente illuminato... adesso mi spiego meglio se si ha allenato la propria anima [quindi se stessi] ad essere indipendente dallo spirito [intendo con meditazione ,cocentrazione, espanzione, viaggi nei piani dimensionali chi più ne ha più ne metta] dp la fine della materia del proprio corpo che si può intendere come morte fisica, può accadere che solo lo spirito torni alla "grande mano" e che l'anima sia libera [dico può accadere perché sono convinzoni personali mie]
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Vecchio 29-08-2007, 12.48.42   #23
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mi spieghi cosa intendi con "spirito"?
perchè a mio avviso tu devi allenare la tua anima a connettersi allo spirito (appunto tramite meditazione ecc. ecc.) non a "distaccartene" (perchè se non sei consapevole sei sempre in un certo senso distaccato da esso)
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Vecchio 29-08-2007, 12.51.40   #24
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spirito è quella parte "umana" legata alla coscienza della materia universale al contrario l'anima è la parte indipendente che da ad ogni uomo la propria individualità
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ok.
tu pensi l'uomo debba allenare l'anima a distaccarsi dallo spirito?
mmm...io invece penso che l'uomo debba allenare l'anima a seguire lo spirito in ogni frangente davanti a qualsiasi apparente difficoltà presenti un "kosmos" non fondato su di esso
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