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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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31-10-2007, 00.58.31
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#1
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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non c'è due senza tre
Nel parlare comune si usa per intendere che qualcosa che si ripete produrrà una ripetizione ulteriore. Che si tratti di un accadimento, di un processo o di quel che è. Si usa anche in maniera un po' superficiale... tipo incontro una persona due volte in un giorno (magari girando per la stessa fiera) e siccome non c'è due senza tre allora mi aspetto di rivederla... poi se accade ci rido su.
Chiaro che non accade sempre... anche se il modo di dire invece pare asserire l'inevitabilità del tre, se c'è un due.
Però però... se guardiamo la sintassi della frase e ci liberiamo per un attimo dell'accezione comune, potremmo intenderla in questo modo: non ci può essere un due se prima non c'è un tre. Infatti non c'è un due senza un tre... come se il tre fosse la causa del due e non l'effetto... senza il tre non può esserci il due. Strana cosa no?
Comunque lo trovo particolare come modo di dire... mi da l'idea di nascondere (o veicolare... siamo noi che nascondiamo) parecchio...
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31-10-2007, 03.00.47
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#2
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 2,100
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Mi verrebbe da dire che nasconde la legge del tre... forza attiva, passiva e neutralizzante.
Dove il due sono la forza attiva e passiva (visibili) mentre la terza è la forza neutralizzante.
Quindi facendone una trasposizione si può leggere come: ...non cè manifestazione dualistica (due) senza la forza neutralizzante (la terza).
Posso anche interpretarla in questo senso: una sorta di evoluzione... del tipo che se non vi fosse un seguito (tre) non potrei avere il prima (due).
Si pensa allo scorrere del tempo come un'evoluzione aperta al futuro che è da venire.
Il futuro è un'evento ancora da venire (indeterminato) ma oltremodo certo nel suo manifestarsi perchè vi è sempre un futuro comunque esso si manifesti.
In questo ultimo passaggio mi sà che non mi sono spiegato bene.
Per ora mi fermo data l'ora tarda e i neuroni stanchi...hehehe
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31-10-2007, 12.02.24
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#3
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Organizza eventi
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
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Io penso che sia una questione di causa-effetto.
Se dall'uno viene il due, necessariamente non c'è due senza tre, e così via... con tutti gli altri a seguire.
Questa modo di dire ma fa intravedere che c'è sempre un'altra possibilità, come i numeri che sono infiniti, quindi dire non c'è due senza il tre è come dire che tutto ha un seguito per effetto di quello che si è già verificato...
e anche che se una cosa si è gia verificata due volte è più facile che si verifichi anche la terza piuttosto che non si verifichi più. Quindi il tre in questo caso sarebbe una conferma del due.
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31-10-2007, 12.03.30
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#4
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Richiesta Cancellazione
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 2,098
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padre-madre-figlio
spirito-vaso-generazione
magari hanno qualche attinenza
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31-10-2007, 17.36.53
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#5
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Conosce ogni vicolo
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
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Mi ricordo da vecchi studi che Pitagora diceva prorpio questo, cioè ceh senza un tre non può esistere un due .. ma allo stesso tempo se esiste l'1 non esite altro e esiste tutto.
In sostanza 1 si scinde e forma 2 ma esiste ancora un 1 iniziale da cui non si può prescindere e si ha: 1 - 1 1
Considerando che tutto è sotto le legge universale è davvero sorprendente come i detti popolari c"sappiano" che gli eventi sottostanno alle leggi.
Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Comunque lo trovo particolare come modo di dire... mi da l'idea di nascondere (o veicolare... siamo noi che nascondiamo) parecchio...
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In che senso nascondere? Nel senso dell'1?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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31-10-2007, 19.32.29
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#6
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,030
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Nel parlare comune si usa per intendere che qualcosa che si ripete produrrà una ripetizione ulteriore. Che si tratti di un accadimento, di un processo o di quel che è. Si usa anche in maniera un po' superficiale... tipo incontro una persona due volte in un giorno (magari girando per la stessa fiera) e siccome non c'è due senza tre allora mi aspetto di rivederla... poi se accade ci rido su.
Chiaro che non accade sempre... anche se il modo di dire invece pare asserire l'inevitabilità del tre, se c'è un due.
Però però... se guardiamo la sintassi della frase e ci liberiamo per un attimo dell'accezione comune, potremmo intenderla in questo modo: non ci può essere un due se prima non c'è un tre. Infatti non c'è un due senza un tre... come se il tre fosse la causa del due e non l'effetto... senza il tre non può esserci il due. Strana cosa no?
Comunque lo trovo particolare come modo di dire... mi da l'idea di nascondere (o veicolare... siamo noi che nascondiamo) parecchio...
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Ci provo.
A parte che io lo sento molto questo detto e trovo anche che di solito ci azzecca, ma forse proprio a causa della mia convinzione. (?)
Padre Figlio e Spirito Santo.
Mente cuore e Spirito.
Anima corpo e Spirito.
Senza Spirito non vi è ne corpo ne Anima.
Senza Spirito non vi è ne cuore ne mente.
Senza questo terzo invisibie non vi è possibilità di esserci.
Oppure la sintesi non esiterebbe senza la tesi e l'antitesi. Quindi senza l'antitesi non esiste la sintesi.
Senza gli opposti non esisterebbe il neutro. Quindi il neutro esiste perchè vi è la seconda parte di una cosa.
Il tre è quello che viene dopo ma se prima non c'è il due non esiste neppure lui.
Mi fa pensare pure al complementare che non esiste non c'è contrapposizione.
Il due esiste perchè esiste il tre, altrimenti rimarrebbe uno.
Sono andata un po' a ruota libera magari non ci azzecca ma ci ho provato eh.
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ORDINE RITMO ARMONIA
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31-10-2007, 19.47.34
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#7
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Richiesta Cancellazione
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 2,098
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girandola al "contrario" apparente
senza 3 (spirito) non c'è 2
ossia rimangono un 1 e 1 distaccati l'uno dall'altro e non integrati.
ciauzz
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31-10-2007, 20.06.12
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#8
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
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In geometria, l'unità più piccola è il punto, che viene considerato senza dimensione.
Subito dopo abbiamo la retta, che esprime la prima dimensione, cioà la lunghezza. Perchè esista una retta però abbiamo bisogno di 3 elementi: 1 punto d'inizio, 1 punto d'arrivo, e una linea che li unisce. Quindi il numero tre.
Dopo l'uno c'è il tre. Nel momento in cui un punto si muove in una direzione, stabilisce un punto di partenza, uno d'arrivo, e il percorso che li unisce. Quindi fisicamente, per esistere, per entrare nel mondo dimensionale (visto che il punto è considerato adimensionale) è necessario il tre.
Ecco allora che secondo me questo detto esprime una grande verità. Finchè un punto resta "immobile" in se stesso, in perfetto equilibrio, esiste egli ed egli solo. Se si muove, se entra nel mondo dimensionale, anche facendo solo un piccolo passo, esprime il tre.
E' solo dopo il tre, cioè dopo essere entrato nel manifesto, che può essere ottenuto il due... Quindi se c'è un due, significa che c'è già una "manifestazione"... e cioè che c'è un Tre a monte...
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