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Vecchio 08-10-2006, 14.29.32   #26
Sole
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Originalmente inviato da Haamiah
Questo discorso mi pare che tu lo avessi già accennato da qualche altra parte, mi piacerebbe capire meglio cosa intendi, considerato che seguirle tutte assieme non è possibile, come tu stesso hai sottolineato, ma poichè ogni via conduce alla stessa meta, forse intendi che seguendole tutte, in tempi diversi, facilita il raggiungimento dello scopo? Ma nel caso che lo 'scopo' sia stato già ottenuto dopo averne sguito solo una, sarebbe necessario comunque? Si amplierebbe ulteriormente la Consapevolezza/Conoscenza?

Vado a naso...
Lo Yoga è composto da diverse tecniche e una Disciplina; usa diversi modi per raggiungere diversi risultati. Tutti i risultati insieme fanno un Yoghin (si scrive così?).
Se si vuole seguire solo la Via dello Yoga per realizzarsi lo Scopo nn può raggiungersi dunque solo con una tecnica ma con l'intera Via. Sarebbe una pia illusione diversamente. Se si ritiene di aver raggiunto uno scopo è solo quello connesso al lavoro della tecnica yoghica (si ariscrive così?) applicata.
Se si è raggiunto lo Scopo (ma poi che scopo? ).. si può dire di nn aver più bisogno nemmeno dello Yoga.

Per il seguito del tuo discorso sulla meccanicità.. forse forse lo scopo primario (nel senso del primo traguardo) sarebbe quello di uscire dalla meccanicità. Essere presenti sempre e nn permettere alla mente di distrarsi mentre Tutto l'Essere deve essere nello Yoga. Dunque ... sempre a naso... nn credo che si faccia bene yoga se si entra nel meccanico.

Ho annusato... ma può essere che sono raffreddada....

__________________
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Vecchio 09-10-2006, 00.38.38   #27
Haamiah
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Originalmente inviato da Sole
Vado a naso...
Lo Yoga è composto da diverse tecniche e una Disciplina; usa diversi modi per raggiungere diversi risultati. Tutti i risultati insieme fanno un Yoghin (si scrive così?).
Se si vuole seguire solo la Via dello Yoga per realizzarsi lo Scopo nn può raggiungersi dunque solo con una tecnica ma con l'intera Via. Sarebbe una pia illusione diversamente. Se si ritiene di aver raggiunto uno scopo è solo quello connesso al lavoro della tecnica yoghica (si ariscrive così?) applicata.
Se si è raggiunto lo Scopo (ma poi che scopo? ).. si può dire di nn aver più bisogno nemmeno dello Yoga.

Per il seguito del tuo discorso sulla meccanicità.. forse forse lo scopo primario (nel senso del primo traguardo) sarebbe quello di uscire dalla meccanicità. Essere presenti sempre e nn permettere alla mente di distrarsi mentre Tutto l'Essere deve essere nello Yoga. Dunque ... sempre a naso... nn credo che si faccia bene yoga se si entra nel meccanico.

Ho annusato... ma può essere che sono raffreddada....


Ciao Sole e grazie per il tuo intervento
Non è esatto dire che lo yoga è composto da diverse 'tecniche' e una disciplina( disciplina dello Yoga lo potremmo dire ma in senso molto generico, sottindendo le varie Vie), le Vie, e non tecniche, sono proprio differenti l'una dall'altra, e all'interno di ognuna si usano delle tecniche, poi come già detto più su la meta è la stessa in tutte le Vie; in realtà una sola Via dovrebbe essere già sufficiente se conduce alla meta in tempi ragionevoli, sempre che si voglia raggiungere una meta....dovremmo immaginare le diverse Vie come i raggi di una stesa ruota per cui percorrendone uno piuttosto che un altro, ci conduce comunque allo stesso centro.
Perchè una tecnica sia efficace non deve essere praticata nè per troppo tempo, causa appunto la meccanicità, e la perdita dell'attenzione, come detto sopra, per cui sarebbe inutile proseguirla in quanto non darebbe alcun frutto, (da cui meglio cambiare pratica....) ma nemmeno per tempi troppo brevi poichè sarebbero insufficienti per il raggiungimento di qualunque obiettivo.
Comunque per una conoscenza approfondita dello yoga se si frequenta una scuola seria che può durare molti anni 5/7, a seconda della scuola e della preparazione che l'allievo vuole raggiungere, si avrà una conoscenza delle varie Vie e le relative tecnica e filosofia, che poi con la pratica e l'esperienza, il praticante farà sue.
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Vecchio 09-10-2006, 09.50.21   #28
Sole
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Va bene, seguo te...mi sembra giusto.
La via del respiro (che comprende un tot di tecniche che fanno un tot di respiri che fanno la via del respiro); la via delle posizioni (che comprendono un tot di tecniche che comprendono un tot di posizioni che fanno la via dell'hata); la via dell'osservazione (che comprende la costante Presenza della Coscienza su un certo punto o un certo movimento utilizzando delle tecniche... e qui la meccanicità proprio nn deve entrare va da sè che se ci fosse nn c'è presenza nn c'è concetrazione) la via dinnsocosaaltro che formano insieme la VIA dello Yoga.
Meglio?

La VIA dello YOGA, quindi, nn può in alcun modo essere completa se nn ha in se tutte le sottovie con tutte le sotto tecniche perchè se siamo bravi a tenere le asana ma lo facciamo MECCANICAMENTE nn siamo Yoga e quindi facciamo ginnastica come hai detto tu tempo fà.

La meccanicità, provo a spiegarmi meglio, interviene quando la nostra coscienza o la nostra presenza e la nostra attenzione sta per i fatti suoi... nn siamo NOI a Fare ma veniamo agiti. Si capisce?
Ora che senso ha dire che c'è meccanicità nello Yoga? Non lo capisco... il principio .. meglio, uno dei principi dello Yoga è proprio quello di UNIRE il corpo alla mente ... giusto? E dunque che scopo, risultato raggiungiamo se dobbiamo a priori porci il problema che diventeremo meccanici? E' un controsenso un paradosso parlando dello Yoga.
E' verissimo che applicando un qualcosa il corpo lo impara e in automatico lo sa fare... ma la Presenza (vedi il post di ray) DEVE esserci sempre altrimenti possiamo pure dire di nn aver imparato la concentrazione Vera.
Se la cosa diviene meccanica e va in automatico nn c'è presenza.

Ora, so che sei esperta di Yoga perchè ne hai studiato molto... per cui nn ho la pretesa di insegnare nulla, ma ragionare insieme... magari scoprendo "nuove forme di vita e di civiltà" ... tanto per citare...

p.s.
cmq nn so cosa volesse dire Uno, e nn ho la pretesa di poter parlare per lui, per cui ho solo dato la mia opinione in merito.

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Ultima modifica di Sole : 09-10-2006 alle ore 09.55.55.
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Vecchio 09-10-2006, 10.16.08   #29
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....

per nn impantanarci su questa cosa mi sembra importante anche cercare di capire perchè sia necessario applicarne una alla volta (a parte la meccanicità).

Mi viene da dire che si possa modificare solo un canone/fattore alla volta. Se lo si facesse insieme si farebbe per ognuno un lavoro a metà nn a 360 gradi. Inoltre uno solo alla volta diventa un lavoro più veloce che tutti insieme.

Ma ho l'impressione che sia solo la punta..
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Vecchio 11-10-2006, 01.07.07   #30
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La via del respiro (che comprende un tot di tecniche che fanno un tot di respiri che fanno la via del respiro); la via delle posizioni (che comprendono un tot di tecniche che comprendono un tot di posizioni che fanno la via dell'hata); la via dell'osservazione (che comprende la costante Presenza della Coscienza su un certo punto o un certo movimento utilizzando delle tecniche... e qui la meccanicità proprio nn deve entrare va da sè che se ci fosse nn c'è presenza nn c'è concetrazione) la via dinnsocosaaltro che formano insieme la VIA dello Yoga.
Meglio?
Se hai letto più su quali siano le principali Vie dello Yoga, almeno da quello
che ci viene dato conoscere, le ho già menzionate penso in maniera chiara e semplice. Cò che hai citato tu qui su non sono le Vie dello Yoga, ma alcuni degli otto rami in cui viene suddiviso il Raja Yoga, che è appunto una delle quattro Vie principali, e di cui sia Asana che Pranayama ne fanno parte, e che presi assieme sono le pratiche base che formano l'Hatha Yoga,(ritiro dei sensi all'interno, concentrazione e meditazione verranno dopo aver acquisito il controllo del corpo e del respiro...)
che è per l'appunto il più conosciuto e praticato - mi auguro così sia più chiaro.
Da quello che vedo la maggior parte delle persone si avvicinano a questo tipo di Yoga anche perchè, considerato che si lavora sul corpo e la mente, è quello che attira maggiormente, e penso anche l'unica forma di yoga conosciuta all'esterno, ai non 'addetti ai lavori'.
Di solito si avviciano persone che catturate dallo stress della quotidianità cercano nello yoga un rifugio, una via d'uscita, e costoro in genere, non andranno avanti, salvo rare eccezioni, o anche persone che avendo già letto qualcosa sono attratte da tutto il discorso, e vogliono andare avanti e approfondire.
Come ho detto più su non è facile spiegare cosa sia lo yoga in due parole.
Il fatto che la parola yoga significhi 'unire' si apprende subito non appena si inizi a praticare, e per i più è qualcosa di talmente astratto che comunque vuole dire poco, e in ogni caso irraggiungibile, e tale rimarrà, a patto di divenire dei Veri Discepoli(adhikari), ovvero dei Guerrieri; eppure per comprendere qualcosa di più talvolta possono volerci anni.....poi ognuno, ovvio, ha i suoi tempi.


Citazione:
La VIA dello YOGA, quindi, nn può in alcun modo essere completa se nn ha in se tutte le sottovie con tutte le sotto tecniche perchè se siamo bravi a tenere le asana ma lo facciamo MECCANICAMENTE nn siamo Yoga e quindi facciamo ginnastica come hai detto tu tempo fà.

La meccanicità, provo a spiegarmi meglio, interviene quando la nostra coscienza o la nostra presenza e la nostra attenzione sta per i fatti suoi... nn siamo NOI a Fare ma veniamo agiti. Si capisce?
Ora che senso ha dire che c'è meccanicità nello Yoga? Non lo capisco... il principio .. meglio, uno dei principi dello Yoga è proprio quello di UNIRE il corpo alla mente ... giusto? E dunque che scopo, risultato raggiungiamo se dobbiamo a priori porci il problema che diventeremo meccanici? E' un controsenso un paradosso parlando dello Yoga.
E' verissimo che applicando un qualcosa il corpo lo impara e in automatico lo sa fare... ma la Presenza (vedi il post di ray) DEVE esserci sempre altrimenti possiamo pure dire di nn aver imparato la concentrazione Vera.
Se la cosa diviene meccanica e va in automatico nn c'è presenza.
Capisco perfettamente ciò che intendi, infatti le svariate 'tecniche' che vengono adottate dal praticante hanno proprio questa funzione, quella di mantenere sempre la presenza, nel momento in cui ci si rende conto che questa vien meno, e non è detto che ci si renda conto subito, poichè la mente ha delle capacità pazzesche, tipo dopo aver appreso una tecnica è in grado di mantenerla per l'appunto in automatico, e nel frattempo fare pure altro....quindi o si aggiungono ulteriori elementi su cui focalizzare l'attenzione, o come già detto si cambia pratica. Per cui la meccanicità nel praticare yoga può subentrare molto più facilmente di quanto si pensi, proprio come in tutte le cose...la 'bravura' del praticante sta proprio nel capire quando giunge il momento di cambiare o aggiungere altro alla pratica, quindi avere sempre il 'controllo'.


Riguardo il temine 'distacco' sul quale Ray aveva puntualizzato, e sul quale non ho proseguito la diatriba visto che mi sembrava inutile polemizzare parlando di niente, visto che tu lo hai citato, colgo l'occasione per una ulteriore puntulizzazione. Innanzittutto rispetto le opinioini altrui, comunque il termine distacco in questa sede per me, e non solo per me,
non ha la valenza dell'opposto di 'attacco', che non ho affatto confuso,
ma semmai dell'opposto di attaccamento; quando parlo di distacco dalle cose terrene, parlo appunto di non attaccamento, avete mai sentito 'distaccamento dalle cose terrene' inteso in questo senso? L'unica accezione del termine, correggetemi se sbaglio, è quella usata in ambito militare, o amministrativo e politico...altre non me ne vengono in mente.
In sintesi il fatto che vi sia questo 'distacco' inteso in senso figurato, non fisico o materiale, non implica che non vi sia controllo.
Comunque se questa parola avesse dato adito a fraintendimenti è stato un bene che Ray la abbia puntualizzata.

Poi se si crede che io vada per simpatie...... come ha detto Sole siamo qui per ragionare insieme, tutti abbiamo sempre qualcosa da imparare e qualcosa da dare.....

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Vecchio 06-12-2006, 01.33.16   #31
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Riprendendo questa discussione che a mio avviso, visto il sempre maggior numero di persone che si avvicinanano a questa filosofia/scienza dello Yoga un pò in tutto il mondo, merita di essere approfondita.
Un punto al quale sono giunta di recente, dopo aver intrapreso questa via già da molti anni, è che chi pensa di aver capito tutto dello Yoga, solitamente non ha capito niente.....o quasi, a meno che non si tratti di un Vero Yogin, o meglio un Vero Maestro....
Da quanto sto vedendo, precisamente da quando oltre alla sola pratica fisica di asana, respirazioni varie e pseudo-meditazioni improvvisate senza la guida di un Vero Maestro per l'appunto.....
- che per carità qualche frutto lo possono pure dare....però senza alla base una conoscenza solida anche dell'aspetto storico-filosofico, per la maggiore non conducono da nessuna parte....-
da quando, dicevo, da pochi anni ho cominciato a seguire una scuola seria per la formazione di insegnanti/maestri di yoga, che inizialmente avevo pure sottovalutato a causa proprio della mia scarsa conoscenza al riguardo.... , mi sono resa conto di quanto questo cammino sia complesso e difficile, e di quanta
confusione ci sia, sia sui libri che si trovano in giro, che in diverse scuole o palestre che da quanto ne so, dicono di insegnare yoga, ma in reatà fanno fare solo ginnastica....più si contorcono e più si gasano pensando di essere degli ottimi yogin.

Effettivamente è difficile distinguere, senza alcuna conoscenza, quale sia una scuola che fornisca un insegnamento serio, a meno di incappare in un colpo di fortuna e trovare quella giusta subito.

Se per es una persona ha seguito per anni, che poi è il mio caso, uno yoga soprattutto fisico, parlo della scuola che segue la scia di Iyengar, che sicuramente è bello da vedersi, spettacolare se il praticante è molto avanzato, però se una persona non ha una tipologia fisica che gli permetta quel tipo di contorsioni, ha solo due possibilità o farsi male, ed è capitato a molti che si sono avvicinati,
o rinunciarci rimanendo frustrati e magari pensando che non potranno mai praticare yoga.....è vero che a differenza di quello che si dice, lo yoga non è per tutti, inteso come impegno e filosofia di vita, però è anche vero che tantomeno lo è quel tipo di yoga, per cui veniva insegnato che se non si riusciva a stare seduti in loto o mezzo loto con la colonna perfettamente eretta e per tempi lunghissimi, non si sarebbe mai potuta praticare la meditazione.
Poi invece ho scoperto, grazie alla scuola che seguo ora, che bastava un piccolissimo accorgimento nel tenere la posizione seduta per la meditazione, ovvero, bastava semplicemente 'allentare' la tensione sulla colonna senza tenerla affatto ultra tesa, e la posizione diventa istantaneamente un milione di volte più comoda, beh l'ho scoperto dopo 10 anni....
Inoltre un'altra recente 'scoperta' riguarda appunto la meditazione, pare che ci sia grande confusione nell'insegnamento della MT nella maggior parte delle scuole poichè si farebbe confusione tra lo yoga di Patanjali e lo Hatha Yoga Pradipika, che si fonda invece sull'insegnamento di Goraksa Natha, che pare elaborò il Goraksa-sataka, il testo più antico e importante dello Hatha Yoga, che
influenzò poi la tradizione e i testi successivi, da cui poi lo yogin Svatmarama elaborò per l'appunto lo Hatha Yoga Pradipika.
Da quanto ho appreso pare che la MT senza seme, ovvero il cosidetto 'vuoto mentale' sarebbe peculiarità di chi segua la via di Patanjali, e nulla invece avrebbe a che fare con lo Hatha Yoga che segue invece un'altro percorso, per cui la meditazione corretta
in quest'ultimo dovrebbe essere quella con seme, astratto o concreto. Il pericolo di mischiare le due vie deriverebbe dal fatto che lo yoga di Patanjeli era uno yoga 'messo a punto' molto prima, si pensa attorno IV-V secolo dC, e che fosse uno yoga adatto per una via ascetica, monacale, per cui il vuoto mentale lo si sarebbe ottenuto solo dopo lunghi anni di lavoro sulla persona, di purificazioni e rinunce mondane, e far praticare questa meditazione senza alcuna preparazione seria, se una persona dovesse trovarsi in uno stato di disequlibrio potrebbe essere pericolosa per la salute mentale.....
Questo è un argomento particolarmente delicato, e essendo venuta a conoscenza di ciò solo di recente mi è sembrato doveroso parlarne, poi se ci fossero ulteriori delucidazioni al riguardo, sono benvenute.

Ultima modifica di Haamiah : 06-12-2006 alle ore 01.36.27.
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Vecchio 06-12-2006, 12.26.55   #32
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Suppongo che ti stia riferendo alla meditazione trascendentale di Maharishi, l'unica degna di rilievo, però visto il proliferare di corsi e corsini con nomi tanto altisonanti quanto contenuto inversamente proporzionale al costo meglio specificare.
Beh questa di yoga ha poco e niente se non ha nulla, appena appena qualche influsso del Raja, però estrapolando in maniera troppo veloce quello che nel Raja impareresti in anni appunto, è una tecnica meditativa che ha avuto molto successo, soprattutto negli Stati Uniti, e che non è adatta all'occidentale comune per raggiungere una realizzazione, mentre invece può dare buoni frutti per sostituire pratiche di rilassamento nervoso.
Dire all'uomo comune facciamo m.t. è come dire ad uno che passa per strada spiegami a che punto siamo con le superstringhe mentre saltando arrivi a livelli vicini al record di salto in lungo, ci si prova, ma non si fa, a meno che non si abbia una particolare costituzione psicofisica.
Ok questo vale per tutte le tecniche però a questo punto potrebbe (rimanendo nello yoga) essere più producente iniziare una unica sola semplice posizione ed impararla bene.

Era rimasto in sospeso il discorso sul fatto che nessuna di esse (vie dello yoga) è completa, è un pò un paradosso, nel senso che un Maestro di una, teoricamente, sarà molto vicino a "possederle" tutte, ma che appunto una sola di esse ha lacune.
Facciamo un esempio, io imparo a fare le somme, quando sono bene allenato, quando le somme mi vengono naturalmente, teoricamente potrei con facilità imparae a fare le moltiplicazioni senza reiniziare da zero, del resto moltiplicare per esempio 3x2 è uguale nel risultato a fare 2+2+2, ma con la moltiplicazione cambio il modo e posso fare operazioni più complesse, solo se conosco almeno le 4 operazioni principali conosco l'aritmetica, la moltiplicazione benchè più complessa della somma comunque da sola (se fosse possibile impararla) non mi consentirebbe comunque di risolvere alcuni problemi.
Spero che l'esempio chiarisca un pò.....

Uno di questi giorni potremmo vedere sia simbolicamente che energeticamente il significato del "piegarsi" che non è quello a cui state pensando


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Vecchio 08-12-2006, 00.57.26   #33
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Uno di questi giorni potremmo vedere sia simbolicamente che energeticamente il significato del "piegarsi" che non è quello a cui state pensando
provo a vedere se è quello che intendi.

Piegare il corpo, foggiarlo, renderlo flessibile, nello Yoga si fa ciò come prima tappa per preparare il corpo ad essere più forte, per poter sopportare e ricevere le Energie più Alte....quindi è un 'piegarsi' al Divino....però è anche vero che un corpo flessibile è anche associato ad una mente flessibile, ed il detto 'mens sana in corpore sano' non era un caso.

Inoltre la flessibiltà ho visto che in alcune persone non va di pari passo con l'equilibrio, infatti nonostante c'è chi si 'piega' con facilità, ha molta difficoltà nelle posizioni di equlibrio e nemmeno a farlo apposta mostra grande apertura mentale ma altrettanta instabilità....
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Vecchio 08-12-2006, 19.52.03   #34
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Adesso scrivo una cosa che farà storcere il naso se non a tutti, ad una buona fetta di quelli che gravitano nel mondo yoga, spero in seconda battuta che faccia riconsiderare alcuni punti tramandati negli ultimi secoli alla maniera delle scuole occidentali, per spegnere il raziocinio e l'esperienza.

Unione... ok non ci piove, ma tra cosa? Tra noi e Dio starebbe a dire che ne siamo separati, quindi rimane tra cielo e terra, Dio c'è comunque ma in maniera diversa.
Cosa succede quando unisco due poli opposti anche se magari fatti della stessa sostanza (es cavi di rame con correnti di segno diverso)? Resistenza in base a diversi fattori.
La resistenza di un materiale si può ottenere in due principali modi, o aumentando lo spessore o.... piegandolo, adesso non voglio entrare in particolari tecnologici, comunque per esempio alle lamiere viene data una forma con delle innervature (solo usando piegature) per aumentarne la resistenza il tetto ha generalemente la solita forma sia per motivi di scolo (acqua, neve etc) ma anche per un discorso di portanza e resistenza, la forma di una nave, etc etc (off topic: qua ci sono spunti per capire la particolarità dei monti nella ricerca spirituale, ma anche di tutti gli apici, cunei, forme appuntite etc)

Nel caso elettrico se aumentassi parecchio lo spessore di un filamento di una lampadina farebbe luce? Potrebbe sopportare forze maggiori ma senza luce, viceversa faccio notare che esso è piegato.

Quindi la flessibilità è una possibile conseguenza non il fine. (Forse Ham capirai l'incongruenza delle tue osservazioni)
Potremmo continuare sul piegamento del pensiero (Raja Yoga) ma questo non è possibile farlo in poche righe e senza basi, però integra il discorso della non possibile completezza di una sola delle vie yoga, se piego il corpo ma non so piegare il pensiero manca qualcosa e viceversa


etc etc etc ho messo solo spunti
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Vecchio 11-12-2006, 03.17.49   #35
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Quindi la flessibilità è una possibile conseguenza non il fine.

Ho detto il contrario Forse non mi sono capita da sola?
O forse non mi sono espressa bene.....allora quello che intendo è, da quanto ne so o fino a prova contraria, che ad una mente flessibile si associa o segue un corpo flessibile, il che non guasta; che la flessibilità del corpo non sia il fine mi pare di averlo ribadito più volte nei post più su, dove ho sottolineato appunto che le sole contornsioni, fini a se stesse, non sono indicative di essere sicuramente degli yogin avanzati.....

Se non era questo che intendevi, perdonami, ma non ho capito.....

Riguardo all'unione è interessante anche qui capire meglio.....
tu dici se dico 'unire' significa che sono separato, in effetti siamo già parte del divino, ma non sappiamo di esserlo, o meglio non ci 'identifichiamo' col divino, mentre nello yoga è questa la meta a cui dovremmo tendere...però c'è il problema della resistenza.....il lavoro di foggiare il corpo non serve proprio ad aumentare la resistenza?
Poi ci sono le 'purificazioni', e non mi riferisco solo a quelle corporee, ma soprattutto a quelle degli elementi, il cosidetto 'Bhuta Shuddi', ovvero riassorbimento/purificazione degli elementi, che troviamo collocati nei vari chakras, ovvero, partendo dal primo al quinto: terra, acqua, fuoco, aria, etere(sul sesto non vi sono più elementi...)che non sono altro poi che le nostre emozioni, desiderei etc., legati appunto ai nostri pensieri, che sebbene questa sia una pratica del Kundalini Yoga, può avere attinenza al 'piegamento' del pensiero del Raja, a cui ti riferisci
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Vecchio 11-12-2006, 17.39.20   #36
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Inoltre la flessibiltà ho visto che in alcune persone non va di pari passo con l'equilibrio, infatti nonostante c'è chi si 'piega' con facilità, ha molta difficoltà nelle posizioni di equlibrio e nemmeno a farlo apposta mostra grande apertura mentale ma altrettanta instabilità....
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Quindi la flessibilità è una possibile conseguenza non il fine. (Forse Ham capirai l'incongruenza delle tue osservazioni)
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Ho detto il contrario Forse non mi sono capita da sola?
Ah......... San multipla citazione.... meno male che ci sei.... quanto lavoro risparmiato , non puoi non capire a cosa mi riferivo adesso.

Ti faccio un esempio per il discorso possibile:
papa Giovanni Paolo 2° alcuni anni prima della morte aveve una mente ben più flessibile di periodi della sua gioventù (purtroppo non capita a tutti anzi...) ma a questa non corrispondeva la flessibiltà del corpo.

Citazione:
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tu dici se dico 'unire' significa che sono separato, in effetti siamo già parte del divino, ma non sappiamo di esserlo, o meglio non ci 'identifichiamo' col divino, mentre nello yoga è questa la meta a cui dovremmo tendere...
dire ci identifichiamo con il divino è ancora dire che siamo due cose separate.... lo so che sembrano sottigliezze, però hanno un senso profondo......
il fine dello yoga se si vuole andare oltre a "unire" è (come in tutti i percorsi spirituali) manifestare Dio nella materia più profonda (termine non casuale).

Questo purtroppo è il risultato di certe "spiritualità" che banalizzando (e prima che mi chiedi qualcosa, non mi sto riferendo espressamente a te Ham, sto parlando in generale) creano dei solchi errati con certe definizioni, anche un semplice "tornare al Padre" (è o.t. ma per il discorso collega) se lo volessimo tradurre in maniera imperfetta è "tornare allo stato del Padre", che è una parte del divino...... etc etc

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può avere attinenza al 'piegamento' del pensiero del Raja, a cui ti riferisci
no non è un piegamento inteso come rinuncia/sottomissione, ne parleremo da qualche parte, adesso lo avevo messo come collegamento/esempio
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Vecchio 12-12-2006, 01.11.24   #37
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[quote=Uno;26763]
Citazione:
Ti faccio un esempio per il discorso possibile:
papa Giovanni Paolo 2° alcuni anni prima della morte aveve una mente ben più flessibile di periodi della sua gioventù (purtroppo non capita a tutti anzi...) ma a questa non corrispondeva la flessibiltà del corpo.
Che devo fà....continuo a non trovare dove ho affermato che la flessibilità sia il fine...è l'esatto contrario di quello che penso e ribadito fin troppo...

Riguardo quanto dici qui capisco che intendi e concordo, (benedetta Santa Pignoleria ) e comunque penso che ci siano casi e casi, comunque ho detto "alcune persone"( ), generalizzare non ha senso, poi da quanto so, ci sono differenti tipologie fisiche, se per es io nasco con una struttura che mi permette di pigarmi/flettermi più facilmente di un'altra persona, e dopo anni non ho fatto alcun progresso, mentre la persona che non si piegava di un millimetro ha fatto grandi progressi, beh si capisce......(Uno non dirmi che sei del secondo tipo .....ok provvedo )


Citazione:
dire ci identifichiamo con il divino è ancora dire che siamo due cose separate.... lo so che sembrano sottigliezze, però hanno un senso profondo......
Beh mi toccherà fare ricorso con Chi divulga certe informazioni
(c'è un detto dalle mie parti che tradotto recita così...cento teste cento cappelli), pensa che invece questa definizione è stata data proprio intendendo che dire solo 'unire' implicasse essere due entità separate, bensì identificare, intendendo invece che non vi è più alcuna separazione...che si è tutt'Uno , insomma il contrario della tua interpretazione......abbiate pietà....


Citazione:
Questo purtroppo è il risultato di certe "spiritualità" che banalizzando.....
Dov'è quella faccina che muore dalle risate?? (Questa la capisco io da sola )



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Vecchio 12-12-2006, 09.51.56   #38
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Sono fondamentalmente d'accordo con Uno.
Lo Yoga non può contemplare in sè l'unione come tu la intendi Haamiah, perchè è comunque un metodo, e il metodo implica una separazione, poichè è in parte comunicazione e in parte intento.

Lo dice anche la parola...da yoga deriva poi il termine latino Iugum (giogo), che implica appunto una specie di filo invisibile che tiene legato qualcuno/qualcosa ad altro, quindi mantiene il dualismo, e ne ha bisogno per sussistere in quanto tecnica (qualcosa che è perfettamente inserita nel contesto dell'illusorietà).
Mi piace molto la sottigliezza di Uno, perchè ogni volta che fai qualcosa, ogni volta che pensi qualcosa, sei separato...lo yoga è quel filo invisibile che ti connette con il Divino, ma va abbandonato per liberarsi.
Quest'unione secondo me fa rima con tensione, ed è quella tensione che è l'asana, la base dello yoga. Nè rilassato nè teso, sull'attenti, come una 'tigre pronta a scattare'.
Infatti i Sadhu (asceti) indiani, allo yoga accompagnano altre tecniche, che rientrano nel sadhana (il percorso ascetico).
Ma, alla fine, si deve abbandonare tutto, a partire dal metodo, ci si deve priare di tutto quanto per realizzare l'unità (vado a naso...io sono la divisione incarnata).
E' il paradosso del: 'io abbandonerò me stesso'. Bell'intento, ma pronunciarlo determina e sottolinea una volta di più il tuo attaccamento...con la disciplina e con il metodo è lo stesso.
Se lo yoga contemplasse l'unione intesa in senso assoluto, non esisterebbe.


mmmhhh.....s'è capito qualcosa?
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Vecchio 12-12-2006, 10.47.47   #39
Uno
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Io si Sma... però per il resto della banda non so.
C'è da dire che finchè tra i cento cappelli non si fabbrica il proprio misura...
gli altri per quanto sembra che calzino bene........ ho detto tutto, come direbbe il Lino Banfi dei filmetti........

per il resto... dove non arriva santa citazione multipla neanche io posso
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Vecchio 12-12-2006, 11.11.41   #40
Sole
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Uhmm.. anche io davo molto per scontato il significato di "unione" senza troppo soffermarmi sulla questione in se.

Il metodo per arrivare all'unione, si pressuppone quindi che avuto il risultato il metodo non serva più. Si scopre di essere ciò che si cercava attraverso lo Yoga (o qualsiasi altra Tecnica-Metodo)

Quindi paradossalmente si è un Maestro di Yoga, uno Yoghin se colui che ha abbandonato, rinunciato, ha reso lo Yoga?

p.s.
Scusate, in tutte le Vie è così in effetti ma stupidamente non avevo fatto questo collegamento.. probabilmente perchè guardo questa Disciplina con occhio Occidentale.
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Vecchio 12-12-2006, 23.56.12   #41
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Lo Yoga non può contemplare in sè l'unione come tu la intendi Haamiah
Come la intendo io?

Mah, e chi lo sa? Visto che pare io affermi il contrario di quello che penso senza neppure ravvedermi....come potrei saperlo?
....Non sto ironizzando, non lo so veramente....magari lo sapessi....non starei qui a parlarne.....work hard.....

Comunque non mi trovo affatto in contrasto con quello che dici Sma.....c'è qualcosa che non torna?


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Vecchio 08-05-2009, 13.56.00   #42
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Volevo riprendere il discorso del perchè viene insegnato prima lo yoga del corpo, dopo le tecniche del respiro e solo dopo il resto.

Tenendo peresente quello che è stato detto in questo 3d , l'uomo ha diversi tipi di nutrimento: il primo è quello fisico-cibo- il secondo è quello etereo-aria- per adesso fermiamoci qui perchè le impressioni, terzo nutrimento, sono un pò lontane dal poterne per me parlare rapportate allo yoga.
Riflettevo sul perchè non dare i due metodi insieme. Per rispondere bisogna cercare di capire cosa mette in moto lo yoga nel corpo.
Le Asana non sono solo (ma anche) posizioni che permettono di arrivare ad avere una certa elasticità fisica (e con il tempo se ben fatto anche mentale) o propensione alla resistenza fisica (e mentale), ma sono un processo di purificazione fisico, nel senso che ogni contorcimento va ad agire sia sui muscoli, sia sugli organi interni e sia sulle ossa e i tendini e le vene e i nervi e la mente che resta concentrata e in osservazione.
Per le asana è stata studiata una respirazione che le accompagna tutte, non tanti tipi diversi, ma solo una. Perchè mi son chiesta? Probabilmente nell'Hata Yoga si sta lavorando ad un livello in cui non è opportuno inserire una respirazione diversa se non in rari casi in cui l'Asana va a depurare o stimolare un certo organo, oppure in posizioni in cui non è proprio possibile usare la respirazione in tre fasi.
L'hata essendo il primo livello, il fisico, il corpo, va ad abituare, insegnare, stimolare, svegliare... il corpo; lo prepara a lavorare in maniera diversa. Questa preparazione serve, in un secondo livello, ad accogliere il secondo stadio di yoga o le tecniche di respirazione, secondo nutrimento, l'aria e le sue particelle.
Ma se il corpo non è abituato o non ha fatto un certo processo, secondo me, farlo respirare in una maniera diversa rischia di non servire a nulla.
Questo mi viene confermato anche dal fatto, che facendo lezioni di yoga, quei due o tre (i più comuni) esercizi che insegnano di respirazione yoga vengono fatti solo dopo aver fatto una serie di Asana. Insomma si è preprarato il corpo dal primo nutrimento, ad accogliere il secondo nutrimento. Se il corpo non è pronto, ciò che vien fatto non dico che sia dannoso ma quantomeno inutile.
Noi siamo abituati a respirare meccanicamente e male e se di colpo, all'improvviso senza aver dato un messaggio di cambiamento al corpo (Hata), all'improvviso lo facciamo respirare con tecniche che immettono aria in una certa maniera allo scopo di.., il corpo potrebbe subire uno stress, anzi secondo me lo subisce e questo può essere un danno.

Il Kriya ad esempio, è una tecnica respiratoria che viene insegnata oggi a chi paga... ma Yogananda la scoprì da solo e a pochi l'aveva concessa e non credo per una questione di "elitè" ma di capacità fisica e mentale di chi la richiedeva/riceveva.
_______________________
Lo yoga insegna prima di tutto la pazienza ma soprattutto, un'altra cosa che trovo meravigliosa dello yoga, un enorme insegnamento per noi occidentali, è che mettendoti in ascolto del corpo ti insegna a non andare oltre il tuo limite se non accompagnandoti con piccoli, minimi, passettini alla volta (ogni respiro un millimetro di più nella posizione).
Cosa vuol dire questo? Nessuno nasce contorsionista, lo yoga non pretende che subito si faccia la posizione del loto a candela, ma anzi insegna ad ascoltare il proprio limite, se il mio limite è solo le gambe incrociate va benissimo, poi con piccoli movimenti giorno dopo giorno il limite viene superato sempre di più. Questo è un enorme insegnamento. Si è liberi di fare senza giudicarsi e senza entrre in competizione dannosa con il vicino più bravo. Ognuno lavora su di se con gli altri.

Mi fermo, l'argomento mi prende moltissimo e scrivere pagine ancora.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 08-05-2009, 16.14.39   #43
Edera
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Grazie Sole ho letto con molto interesse, quello che dici sulla necessità di preparare il corpo a ricevere il nutrimento successivo è fondamentale. Purtroppo qui in occidente lo yoga spesso è equiparato a una normale ginnastica, io mi reputo fortunata perchè il mio maestro è stato iniziato al krya nel modo corretto...Ma in ogni caso fare una lezione di due ore una volta la settimana è molto lontano dal concetto di pratica seria... E' anche vero che molto dipende dall'allievo e dalla voglia che ha di camminare da solo.
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Vecchio 08-05-2009, 21.33.06   #44
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Volevo riprendere il discorso del perchè viene insegnato prima lo yoga del corpo, dopo le tecniche del respiro e solo dopo il resto.

Tenendo peresente quello che è stato detto in questo 3d , l'uomo ha diversi tipi di nutrimento: il primo è quello fisico-cibo- il secondo è quello etereo-aria- per adesso fermiamoci qui perchè le impressioni, terzo nutrimento, sono un pò lontane dal poterne per me parlare rapportate allo yoga.
Riflettevo sul perchè non dare i due metodi insieme. Per rispondere bisogna cercare di capire cosa mette in moto lo yoga nel corpo.
Le Asana non sono solo (ma anche) posizioni che permettono di arrivare ad avere una certa elasticità fisica (e con il tempo se ben fatto anche mentale) o propensione alla resistenza fisica (e mentale), ma sono un processo di purificazione fisico, nel senso che ogni contorcimento va ad agire sia sui muscoli, sia sugli organi interni e sia sulle ossa e i tendini e le vene e i nervi e la mente che resta concentrata e in osservazione.
Per le asana è stata studiata una respirazione che le accompagna tutte, non tanti tipi diversi, ma solo una. Perchè mi son chiesta? Probabilmente nell'Hata Yoga si sta lavorando ad un livello in cui non è opportuno inserire una respirazione diversa se non in rari casi in cui l'Asana va a depurare o stimolare un certo organo, oppure in posizioni in cui non è proprio possibile usare la respirazione in tre fasi.
L'hata essendo il primo livello, il fisico, il corpo, va ad abituare, insegnare, stimolare, svegliare... il corpo; lo prepara a lavorare in maniera diversa. Questa preparazione serve, in un secondo livello, ad accogliere il secondo stadio di yoga o le tecniche di respirazione, secondo nutrimento, l'aria e le sue particelle.
Ma se il corpo non è abituato o non ha fatto un certo processo, secondo me, farlo respirare in una maniera diversa rischia di non servire a nulla.
Questo mi viene confermato anche dal fatto, che facendo lezioni di yoga, quei due o tre (i più comuni) esercizi che insegnano di respirazione yoga vengono fatti solo dopo aver fatto una serie di Asana. Insomma si è preprarato il corpo dal primo nutrimento, ad accogliere il secondo nutrimento. Se il corpo non è pronto, ciò che vien fatto non dico che sia dannoso ma quantomeno inutile.
Noi siamo abituati a respirare meccanicamente e male e se di colpo, all'improvviso senza aver dato un messaggio di cambiamento al corpo (Hata), all'improvviso lo facciamo respirare con tecniche che immettono aria in una certa maniera allo scopo di.., il corpo potrebbe subire uno stress, anzi secondo me lo subisce e questo può essere un danno.

Il Kriya ad esempio, è una tecnica respiratoria che viene insegnata oggi a chi paga... ma Yogananda la scoprì da solo e a pochi l'aveva concessa e non credo per una questione di "elitè" ma di capacità fisica e mentale di chi la richiedeva/riceveva.
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Lo yoga insegna prima di tutto la pazienza ma soprattutto, un'altra cosa che trovo meravigliosa dello yoga, un enorme insegnamento per noi occidentali, è che mettendoti in ascolto del corpo ti insegna a non andare oltre il tuo limite se non accompagnandoti con piccoli, minimi, passettini alla volta (ogni respiro un millimetro di più nella posizione).
Cosa vuol dire questo? Nessuno nasce contorsionista, lo yoga non pretende che subito si faccia la posizione del loto a candela, ma anzi insegna ad ascoltare il proprio limite, se il mio limite è solo le gambe incrociate va benissimo, poi con piccoli movimenti giorno dopo giorno il limite viene superato sempre di più. Questo è un enorme insegnamento. Si è liberi di fare senza giudicarsi e senza entrre in competizione dannosa con il vicino più bravo. Ognuno lavora su di se con gli altri.

Mi fermo, l'argomento mi prende moltissimo e scrivere pagine ancora.
Aspetto con piacere il resto . Gazie
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Vecchio 09-05-2009, 10.31.34   #45
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Non ho intenzione di pagare qualcuno per scoprirlo, però sono certo che ciò che spacciano per Kriya non lo è e se va bene ne è solo una pallida imitazione.
Il vero Kriya si avvicina per certi versi molto al 6° esercizio dei tibetani di cui parliamo nell'altro 3D. E' pur vero che il Kriya è una di quelle cose a cui volendo si può essere iniziati ma si può trovare completamente solo per conto proprio.
Proverò a parlarne ma non qui, ora e così.
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Vecchio 09-05-2009, 15.00.50   #46
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Mi fermo, l'argomento mi prende moltissimo e scrivere pagine ancora.
Aspetto con pazienza ma non metterci troppo tempo
grazie

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Grazie Sole ho letto con molto interesse, quello che dici sulla necessità di preparare il corpo a ricevere il nutrimento successivo è fondamentale. Purtroppo qui in occidente lo yoga spesso è equiparato a una normale ginnastica, io mi reputo fortunata perchè il mio maestro è stato iniziato al krya nel modo corretto...Ma in ogni caso fare una lezione di due ore una volta la settimana è molto lontano dal concetto di pratica seria... E' anche vero che molto dipende dall'allievo e dalla voglia che ha di camminare da solo.
Ciao Edera hai ragione sull' uso che se ne fa in occidente (spesso e per molti è solo moda che dura qualche mese) d'altro canto noi siamo occidentali e comprenderai che con i nostri ritmi siamo ben lontani da quelli orientali...nel senso che è inutile (secondo me ) passare ore e ore in palestra per poi uscire e arrabbiarsi col primo ciclista che ti taglia la strada...utile (sempre secondo me) comprendere lo scopo dello yoga e "praticarlo" tutto il giorno..mentre cucini...mentre lavori...mentre ti diverti...dici che è assurdo? forse si forse no...se guardiamo lo yoga come filosofia e disciplina di vita e non solo come due ore in palestra e li finisce...lo si può applicare davvero ad ogni attimo della giornata...

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Vecchio 09-05-2009, 20.49.53   #47
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Non ho intenzione di pagare qualcuno per scoprirlo, però sono certo che ciò che spacciano per Kriya non lo è e se va bene ne è solo una pallida imitazione.
Il vero Kriya si avvicina per certi versi molto al 6° esercizio dei tibetani di cui parliamo nell'altro 3D. E' pur vero che il Kriya è una di quelle cose a cui volendo si può essere iniziati ma si può trovare completamente solo per conto proprio.
Proverò a parlarne ma non qui, ora e così.
Il sesto tibetano deve ancora arrivare?
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Vecchio 11-05-2009, 10.39.12   #48
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Ciao Edera hai ragione sull' uso che se ne fa in occidente (spesso e per molti è solo moda che dura qualche mese) d'altro canto noi siamo occidentali e comprenderai che con i nostri ritmi siamo ben lontani da quelli orientali...nel senso che è inutile (secondo me ) passare ore e ore in palestra per poi uscire e arrabbiarsi col primo ciclista che ti taglia la strada...utile (sempre secondo me) comprendere lo scopo dello yoga e "praticarlo" tutto il giorno..mentre cucini...mentre lavori...mentre ti diverti...dici che è assurdo? forse si forse no...se guardiamo lo yoga come filosofia e disciplina di vita e non solo come due ore in palestra e li finisce...lo si può applicare davvero ad ogni attimo della giornata...



Ciao Era,
non lo trovo affatto assurdo, io credo che lo yoga più che una tecnica sia un atteggiamento mentale, una tendenza con cui affrontiamo la vita di tutti i giorni. E' nella capacità di comprendere quello che ci accade e di uscire dagli automatismi che ci governano che si vede l'eventuale effetto dello yoga.
Ci tengo a dire che io non sono iniziata al krya, il mio maestro lo è, ma non ha mai iniziato nessuno degli allievi della mia classe anche se si è dichiarato disponibile a farlo in caso ritenesse qualcuno pronto (non a pagamento). Per quel che mi riguarda ho già il mio bel da fare a respirare correttamente durante le asana quindi la vedo lungaaaaa
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Vecchio 22-03-2011, 11.44.28   #49
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Dunque non pratico yoga da due anni abbondanti perchè il maestruncolo che avevo si è comportato in modo poco carino. D'altra parte ognuno ha il maestro che si merita
Ok ... Ieri sera mi hanno trascinato a una lezione gratuita di kundalini yoga. Mi sono fatta trascinare volentieri, non nascondo che mi manca questa pratica ma sono molto demoralizzata nei confronti di come viene divulgata e insegnata nelle palestre... L'offerta in giro lascia davvero a desiderare.
Conoscevo la ragazza che teneva la lezione, sicuramente non è una Maestra, è semplicemente una persona che ha trovato una sua via per esistere meglio e da un anno si è messa a insegnare, devo dire anche con sincera passione questa pratica. Non mi sono informata sui prezzi ma devo ammettere che il pensiero di ricominciare mi è passato per la testa... Cosa ne pensate del kundalini? Ne ho sentite di ogni a riguardo...
In ogni caso non sono affatto convinta ho una vocina mentale che mi consiglia di lasciare perdere le palestre e i gruppi e in caso di mettermi da sola nella mia stanza
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Vecchio 22-03-2011, 12.13.26   #50
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sicuramente non è una Maestra, è semplicemente una persona che ha trovato una sua via per esistere meglio e da un anno si è messa a insegnare

Cosa ne pensate del kundalini? Ne ho sentite di ogni a riguardo...
doppio
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In ogni caso non sono affatto convinta ho una vocina mentale che mi consiglia di lasciare perdere le palestre e i gruppi e in caso di mettermi da sola nella mia stanza
Sicuramente, piuttosto che sedicenti maestri e sedicenti tecniche meglio da sola, soprattutto se non esageri e non inventi cose strane. In questo modo male che vada fai "ginnastica".
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