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Vecchio 25-01-2008, 23.31.15   #26
Sole
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Quando uno invecchia precocemente avvengono molte modificazioni, eppure mi sembra che il decadimento ci sia.

Possiamo fare l'esempio di quando si "congela" qualcosa, essa è ferma li, però si mantiene di più.

Mi viene in mente anche il ciclo naturale, dove alcune specie più precoci crescono e muoiono prima di altre.

Detto questo, l'uomo è l'unica specie che sa perdere tempo?

Forse non vogliamo crescere, perchè abbiamo paura di invecchiare? di passare oltre? di diventare qualcosa di diverso? Cosi se perdo tempo, magari credo di crescere lentamente, ed in qualche modo avere l'idea che ho ancora molto da compiere ( e quindi ancora molto da vivere).

Però questa crescita e decadimento di cui parli avviene in automatico, tutto nasce invecchia e muore, qui invece il movimento in un certo senso tende a bloccare il decadimento per mantenere il vigore. Sembra un paradosso.
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Vecchio 25-01-2008, 23.44.05   #27
Kael
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Se il tempo (se, retorico) si misura con le modificazioni* dell'entità che ne è coinvolta, perderne che significherà?
Significa "vibrare" al di sotto di quello che si potrebbe fare... Pensando ad un sinusoide, se in uno spazio mettiamo di 10 cm ha 5 picchi su e 5 picchi giù, perdere tempo significa che nello stesso spazio ne fa 2.
Nell'arco di una vita quindi significa poter sperimentare ad esempio 30 o 40 modificazioni anzichè 100, 1000, o anche più.. Meno tempo perdo e più modificazioni potrò sperimentare.

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Riflettendo su ciò che ha detto Kael, se un attività ci "prende" la subiamo, il che non è del tutto negativo. Ad esempio l'artista che è ricettivo all'arte e si fa prendere da lei può ottenere dei buoni risultati, ma ovviamente c'è sempre il rischio della schiavitù/dipendenza.
Si abbiamo detto la stessa cosa, "non è del tutto negativo" (come del resto chi trova i saldi ai negozi), però resta il fatto che quell'artista magari in fin di vita si chiederà se ha fatto veramente quello che voleva, ed ecco che allora forse si renderà conto di aver perso del tempo prezioso che poteva impiegare per altro..
Se esiste un obiettivo primario bisognerebbe fare in modo di non farsi "prendere" da altro, se non si vuole sprecare tempo...
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Vecchio 26-01-2008, 19.04.37   #28
RedWitch
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Se il tempo (se, retorico) si misura con le modificazioni* dell'entità che ne è coinvolta, perderne che significherà?


*= inteso nel senso che a seconda del grado di vita dell'entità si va dal semplice decadimento, es materia inerta, al massimo livello atomico ove si possono fare esami tipo quello del carbonio 14, alle modificazioni di forma del regno vegetale, es rami che crescono, anelli del tronco che aumentano etc unite sempre al decadimento, per arrivare al regno animale che oltre al decadimento può fare esperienza, esperienza più istintiva nell'animale, più o meno cosciente nell'umano
Perdere tempo per l'uomo messa in questo modo dovrebbe significare perdere la possibilità di fare esperienza cosciente, a "favore" di quella incosciente.
Un'altra cosa che mi viene in mente pensando al decadimento, è che l'uomo non si accorge di invecchiare, forse solo per l'età anagrafica ma ad un certo punto si guarda allo specchio e vede una ruga, o i capelli che stanno diventando bianchi, o che non ce la fa più a fare certe cose a livello fisico... perdere tempo significa non vivere e non acorgersi di sè stessi, anche se se ne ha la possibilità, significa che se una pianta nasce, vive e muore senza accorgersi e senza sperimentare , l'uomo perdendo tempo ci si avvicina molto... invece che tendere verso l'evoluzione tende all'involuzione
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Vecchio 26-01-2008, 23.54.22   #29
stella
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Io penso che chi è sempre sveglio e presente a se stesso, pur andando incontro a molte modificazioni in senso positivo, cioè tenendo in allenamento il suo cervello e il suo fisico, invecchia meno velocemente di una persona che "dorme" e che non ha interessi....
Sul fatto del tempo è un discorso relativo... certe volte in un'ora impiegata bene mi meraviglio di quante cose riesco a fare....
Mentre se passo un'ora a fare nulla di significativo, in relazione a quello che avrei potuto fare in quell'ora, quello lo considero tempo perso perchè non mi ha fatto fare nessun progresso, anzi mi lascia un vuoto dentro e un senso di rabbia...
A volte passano giornate intere che alla sera se penso a quello che ho fatto non mi viene in mente nulla, e le considero come giornate non vissute, giornate perse...
Il tempo ci appare come una cosa preziosa, come un capitale da impiegare, quindi il perdere tempo messo in relazione con tutte le nostre aspettative e i nostri progetti ci sembra uno spreco inammissibile.... ma anche qui ci vuole equilibrio perchè si rischia di correre sempre per riuscire a fare tutto... ma è veramente importante il motivo per cui si corre ? Non si rischia di perdere proprio il tempo per noi stessi ?
In certi paesi si vive il tempo in maniera diversa, più fluidamente e si è più felici e sereni, mi sembra un tempo più a misura d'uomo.
In altre parole mi sembra che vivere il tempo con ansia sia controproducente e non faccia gustare e godere nessun tempo...
Quello che è importante è il tempo qui ed ora che si vive...
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Vecchio 27-01-2008, 14.56.27   #30
griselda
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Sinceramente a me pare di perdere tempo quando non ho individuato un obiettivo, giro a vuoto, pur facendo un sacco di cose non le lego all'obiettivo ed ecco che mi pare di aver perso tempo. Quindi se non so perchè sto facendo questa cosa a cosa mi serve farla, a cosa mi porta, poi finisce che è come se non l'avessi fatta o anche se la ricordo non le do la giusta valorizzazione legata ad un motivo ad un obiettivo.
Forse se mi fosse sempre chiaro nella mente, che sto lavorando per questo obiettivo o per quello il mio tempo non andrebbe mai perso.
Ho detto cavolate?
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Vecchio 29-01-2008, 00.03.24   #31
Sole
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Secondo me non hai detto cavolate Gris.
Non so se ti capita che mentre pulisci casa, inizi a pensare a cosa altro devi fare, e fai una cosa a metà riprendendola poi dopo, mentre inizi a pensare di fare altro ecc ecc in una parola: dispersione.
Lo scopo, al di là del grande finale, dovrebbe essere sempre quello di iniziare e finire una cosa, anche piccola, e in qualche modo costringersi a non divagare e disperdere, di modo da piegare il tempo impiegato.

Che lo sforzo sia con noi.
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Vecchio 29-01-2008, 00.16.55   #32
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ps: sarebbe anche interessante vedere cosa significa effettivamente im-piegare il tempo...
Piegare dentro... Ma dentro dove?

Dentro noi stessi?

Già mi vedo questo Uomo che ha talmente im-piegato il tempo da avere dentro di se tutte le ere... passate presenti e anche quelle future... ha in sè tutta la storia dell'umanità...
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Vecchio 29-01-2008, 00.23.54   #33
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Secondo me non hai detto cavolate Gris.
Non so se ti capita che mentre pulisci casa, inizi a pensare a cosa altro devi fare, e fai una cosa a metà riprendendola poi dopo, mentre inizi a pensare di fare altro ecc ecc in una parola: dispersione.
Lo scopo, al di là del grande finale, dovrebbe essere sempre quello di iniziare e finire una cosa, anche piccola, e in qualche modo costringersi a non divagare e disperdere, di modo da piegare il tempo impiegato.

Che lo sforzo sia con noi.
Ecco Sole hai trovato la parola giusta, grazie.
Come quando sono al pc, e faccio una ricerca, prima disperdevo, trovavo sulla strada un'altra cosa interessante e mi perdevo via... alla fine, mi ritrovavo ad aver perso l'obiettivo. Non avevo raggiunto lo scopo iniziale ed ero stanchissima. Ora mi sforzo di non dimenticarmi il motivo per il quale ho iniziato la ricerca e di non farmi distrarre strada facendo.
Si, che lo sforzo sia con noi.
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Vecchio 29-01-2008, 00.26.45   #34
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Non so se ti capita che mentre pulisci casa, inizi a pensare a cosa altro devi fare, e fai una cosa a metà riprendendola poi dopo, mentre inizi a pensare di fare altro ecc ecc in una parola: dispersione.
Vero. Però forse non sempre è dispersione, o dispersione inutile, può essere anche apprendimento. Nel senso che, dopo aver iniziato a fare una cosa, mi rendo conto che devo farne un'altra prima di poter continuare, connessa direttamente o meno, o che semplicemente mi conveniva farne un'altra prima.

Certo, questo può essere considerato non sufficiente organizzazione e quindi mancanza di un adeguato lavoro di pensiero iniziale... che mi ha portato a considerare male l'ordine delle azioni da svolgere... però può anche essere esplorazione di un ambito di azione non noto con relativo apprendimento dello stesso.
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Vecchio 29-01-2008, 00.39.30   #35
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Vero. Però forse non sempre è dispersione, o dispersione inutile, può essere anche apprendimento. Nel senso che, dopo aver iniziato a fare una cosa, mi rendo conto che devo farne un'altra prima di poter continuare, connessa direttamente o meno, o che semplicemente mi conveniva farne un'altra prima.

Certo, questo può essere considerato non sufficiente organizzazione e quindi mancanza di un adeguato lavoro di pensiero iniziale... che mi ha portato a considerare male l'ordine delle azioni da svolgere... però può anche essere esplorazione di un ambito di azione non noto con relativo apprendimento dello stesso.
Beh se ho ben compreso quello che hai detto, a me pare diverso questo, perchè se per terminare una cosa ho necessità di altro allora è comunque inserito nell'obiettivo. Se invece mi lascio distrarre è dispersione, cioè faccio anche quella cosa che però non è necessaria per concludere l'obiettivo.
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Vecchio 29-01-2008, 11.25.24   #36
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Vero. Però forse non sempre è dispersione, o dispersione inutile, può essere anche apprendimento. Nel senso che, dopo aver iniziato a fare una cosa, mi rendo conto che devo farne un'altra prima di poter continuare, connessa direttamente o meno, o che semplicemente mi conveniva farne un'altra prima.

Certo, questo può essere considerato non sufficiente organizzazione e quindi mancanza di un adeguato lavoro di pensiero iniziale... che mi ha portato a considerare male l'ordine delle azioni da svolgere... però può anche essere esplorazione di un ambito di azione non noto con relativo apprendimento dello stesso.
Si ma questa è una roba diversa, si parla di qualcosa che non so fare e pian piano imparo a farla al meglio. oppure che faccio talmente poco che ancora non ho capito come organizzarmi al meglio e non l'ho fatto prima immaginandolo.
In questo caso sono d'accordo che non è perder tempo ma anzi imparare facendo. Invece nel caso in cui mi distraggo in altro, non centro quel che sto facendo non mi sforzo di finirlo per poi tenere a mente che devo fare altro non propedeutico. Son due cose diverse secondo me.
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Vecchio 29-01-2008, 14.11.03   #37
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Faccio un esempio culinario:

se mentre sto sbattendo le uova con la farina, ho dei biscotti in forno, occorre che la mia mente sia dispersa in più punti come dice Ray, poichè altrimenti rallento tutto, o si bruciano i biscotti.

Purtroppo il ritmo frenetico della vita moderna, spesso ci chiedere non solo concentrazione, ma anche dispersione in varie attività.

Tuttavia concordo con Sole, che la mente troppe volte vaga, si estrania, mentre quando facciamo qualcosa dovremmo pensare esclusivamente a quello, se vogliamo fare esperienza.

Io mi accorgo che alcune cose sembro imbranato a farlo, non perchè lo sono, ma perchè le ho fatte sempre con una tale superficialità e pensando altre, da aver assimilato veramente poco.

Un buon compromesso sarebbe quello di essere sempre concentrati sull'oggetto, ma allo stesso tempo spezzare con diverse attività.

E' meglio 1 ora di concentrazione su un libro ed 1 ora di concentrazione cucinando, piuttosto che due ore soltanto su una materia, poichè piu tempo cerco di rimanere lucido, più richiede sforzo.

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Vecchio 29-01-2008, 15.06.55   #38
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Faccio un esempio culinario:

se mentre sto sbattendo le uova con la farina, ho dei biscotti in forno, occorre che la mia mente sia dispersa in più punti come dice Ray, poichè altrimenti rallento tutto, o si bruciano i biscotti.

Purtroppo il ritmo frenetico della vita moderna, spesso ci chiedere non solo concentrazione, ma anche dispersione in varie attività.

Tuttavia concordo con Sole, che la mente troppe volte vaga, si estrania, mentre quando facciamo qualcosa dovremmo pensare esclusivamente a quello, se vogliamo fare esperienza.

Io mi accorgo che alcune cose sembro imbranato a farlo, non perchè lo sono, ma perchè le ho fatte sempre con una tale superficialità e pensando altre, da aver assimilato veramente poco.

Un buon compromesso sarebbe quello di essere sempre concentrati sull'oggetto, ma allo stesso tempo spezzare con diverse attività.

E' meglio 1 ora di concentrazione su un libro ed 1 ora di concentrazione cucinando, piuttosto che due ore soltanto su una materia, poichè piu tempo cerco di rimanere lucido, più richiede sforzo.

ehm scusami Astral
se stò sbattendo le uova e ho i biscotti in forno sono concentrata su quell'argomento globale che le accumuna, cioè cucinare, sarebbe diverso se mentre sbatto le uovo volessi studiare Kant, al massimo potrei con i biscotti in forno con il timer sul tempo giusto.
Forse.
Concentrarsi su una cosa sola credo che non sia impossibile ma piuttosto poco pratico, proprio perchè come dici tu abbiamo sempre molte cose diverse da fare ma se sono concentrata in quello che faccio e ho messo bene a fuoco quello che devo fare difficilmente perderò tempo. Se riprendiamo l'esempio delle pulizie in casa anch'io spesso comincio col bagno, poi mi viene in mente portando una cosa in cucina che devo fare una cosa anche lì, poi magari ritorno in bagno e poi passo in camera, questo perchè nella mia testa non ho un ordine di esecuzione. Diverso invece quando sono concentrata e so con chiarezza quali stanze devono essere fatte, magari parto dal bagno e mentre aspetto che si asciughi il pavimento passo in cucina e dopo i piatti tiro fuori i panni da stendere e li stendo subito per fare un'altra lavatrice, pavimento della cucina e mentre si asciuga letti e camere ma prima di lavare i pavvimenti delle camere metto su in cucina il minestrone che va mentre finisco di pulire a trascriverlo pare una follia ma avere più cose da fare richiede l'impiegare bene il tempo, non sprecarlo, mettere nella giusta sequenza gli avvenimenti, in ufficio il mio capo direbbe che il tempo va ottimizzato
dafne non è connesso  
Vecchio 29-01-2008, 15.25.57   #39
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ehm scusami Astral
se stò sbattendo le uova e ho i biscotti in forno sono concentrata su quell'argomento globale che le accumuna, cioè cucinare, sarebbe diverso se mentre sbatto le uovo volessi studiare Kant, al massimo potrei con i biscotti in forno con il timer sul tempo giusto.
Forse.
Concentrarsi su una cosa sola credo che non sia impossibile ma piuttosto poco pratico, proprio perchè come dici tu abbiamo sempre molte cose diverse da fare ma se sono concentrata in quello che faccio e ho messo bene a fuoco quello che devo fare difficilmente perderò tempo. Se riprendiamo l'esempio delle pulizie in casa anch'io spesso comincio col bagno, poi mi viene in mente portando una cosa in cucina che devo fare una cosa anche lì, poi magari ritorno in bagno e poi passo in camera, questo perchè nella mia testa non ho un ordine di esecuzione. Diverso invece quando sono concentrata e so con chiarezza quali stanze devono essere fatte, magari parto dal bagno e mentre aspetto che si asciughi il pavimento passo in cucina e dopo i piatti tiro fuori i panni da stendere e li stendo subito per fare un'altra lavatrice, pavimento della cucina e mentre si asciuga letti e camere ma prima di lavare i pavvimenti delle camere metto su in cucina il minestrone che va mentre finisco di pulire a trascriverlo pare una follia ma avere più cose da fare richiede l'impiegare bene il tempo, non sprecarlo, mettere nella giusta sequenza gli avvenimenti, in ufficio il mio capo direbbe che il tempo va ottimizzato
In questo caso( come ti capisco Daf ) il tempo lo perdo se mentre pulisco casa penso a fare il minestrone, ovvero mi perdo cosa sto facendo in quel momento, perchè sto preparando il minestrone, se lo faccio, mentalmente prima di farlo. Se faccio una cosa anche pur piccola e la faccio rimanendo li con lei nel farla non ho perso il tempo, anche se faccio tante cose di seguito, per ottimizzare il tempo. Non sempre si può iniziare e finire consecutivamente come hai fatto notare ad esempio con il pavimento che si deve asciugare, li lascio la stanza vado altrove rendendomi conto che lo sto facendo, mi immergo nell'altro lavoro, quando l'ho terminato, oppure come sopra interrompo per forza maggiore rendendomi conto che sto interrompendo e andando a riprendere altro. Insomma se so cosa sto facendo non sto perdendo il tempo inteso come io faccio questo o quella mentre la mia mente è da qualche altra parte a fare altro.
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Vecchio 29-01-2008, 15.46.22   #40
jezebelius
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Quindi, allora, la cosa si può semplificarte dicendo che se fisicamente sono in un luogo dovrei esservi anche mentalmente, proprio per non perdere tempo, per non disperdere la ( mia ) presenza per quell'istante.
In pratica il tempo " se ne va " quando faccio una cosa, fisicamente ad esempio, ma vago con la mente a cercarne un'altra da fare.
Ancora, sempre nella misura del tempo dandone una visione altra, si può pure dire che un'azione simile, accomunata da uno stesso oggetto, come diceva su Daf per esempio il cucinare, i biscotti ed il minestrone, quindi fare due cose con questo connessse, se pur simili poichè comuni si presentano in modo diverso rispetto ad altre due, cucinare e leggere Kant, che in comune hanno poco o nulla se non un ipotetico "fare".
Quindi non solo impiegare il tempo, nel senso di occuparlo cercando di aggrapparvisi per certi versi ma, invece, "riempirlo " di me in quell'istante, cosa che sembra molto facile a parole; nel concreto sono certo che è diverso.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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