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Recitazione, costume e morale
 Recitazione, costume e morale


Inviato da  Kael
  17-08-2008
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Da quanto emerso in una delle ultime discussioni del nostro forum mi sono reso conto che l’argomento merita essere approfondito un po’. C’è infatti la diffusa opinione che recitare nella vita corrisponda ad essere falsi, a prendere in giro gli altri, ed in generale a perseguire i propri comodi a discapito degli altri. Certo, questo è uno dei possibili utilizzi della recitazione, se sono un bravo attore potrò soggiogare gli altri, truffarli, frodarli, etc..
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Ma c’è anche un altro impiego della recitazione che al contrario è generalmente considerato come positivo. Il termine “scostumato” ad esempio indica una persona immorale, indecente, una persona cioè che si è tolta quel costume (di scena) che la società impone a tutti per vivere in maniera decorosa e rispettabile. La stessa moralità è dunque un recitare, un seguire direttive prestabilite e socialmente riconosciute come doverose. Però, parlando di una persona morale, non scatta automaticamente quel sentimento di indignazione che invece scatta quando pensiamo a qualcuno che recita una parte piuttosto che essere se stesso…

Fin dalla più tenera infanzia ognuno di noi ha subito tutta una serie di impressioni, di condizionamenti esterni, diversi per ognuno e che piano piano hanno contribuito a formare le nostre personalità attuali. Ma alcune di queste impressioni sono avvenute che eravamo talmente piccoli che ne siamo totalmente incoscienti, ed erroneamente le attribuiamo al nostro essere “se stessi” invece che alla nostra personalità.
Un bambino che ad esempio durante l’infanzia è stato costretto a subire i continui rimproveri e percosse da parte di genitori poco pazienti, avrà sviluppato dei meccanismi protettivi che oggi lo porteranno ad essere piuttosto riservato e introverso con gli altri, per evitare così altri rimproveri e botte. Avrà insomma imparato una parte. Ma quel bambino, da grande, penserà che effettivamente lui sia introverso e riservato, che sia il suo “vero essere” così.
Si può invece vedere come quel bambino, se fosse nato e cresciuto in tutt’altro ambiente, oggi il suo essere se stesso sarebbe di gran lunga differente. Avrebbe cioè imparato un’ altra parte.

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