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Vecchio 15-03-2006, 11.05.46   #1
Uno
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Predefinito Tensione

Un certo tipo di tensione è necessario per il lavoro Spirituale ed Esoterico
Non è molto facile esprimere cosa significa alimentare un certo tipo di tensione.
Vado per esempi che faccio prima.
Quando ci innamoriamo di una persona c'è una tensione, quando litighiamo con una persona c'è una tensione, in entrambi i casi ci sono approcci giusti e sbagliati... entrambi i casi ad un primo livello ci rivitalizzano da un certo punto di vista... ma un rivitalizzare che consuma se poi si scende dalla "curva"... provate a pensarci.. c'è una grossa eccitazione in gioco (anche nel litigio)... eccitazione che se minimo non si trasmuta in continuo equilibrio dinamico porta o alla rottura del rapporto (amore) perchè viene a mancare la tensione o alla trasformazione in amicizia... ma di tipo complice... meno forte dell'Amicizia... lo stesso vale per il litigio... solo che l'effetto è immediato.. in pochi secondi ci si "scalda" (non solo metaforicamente) l'energia sale a picco e ci consuma lasciandoci vuotati....
In entrambi i casi invece se si mantiene o alimenta (nel litigio non dico che bisogna cercarli... nella vita capitano da se ) la tensione questa ci "espande"...
L'esempio tipico è il binomio arco arciere... l'arco in tensione rappresenta il potenziale... potenziale che il braccio dell'arciere può esprimere (ok poi nella pratica zen per esempio questo non avviene a livello muscolare normale ma adesso lasciamo perdere) ogni tanto secondo i cicli della vita si deve scoccare la freccia per arrivare a bersaglio... ma se dopo non ne prepariamo un'altra in tensione che ci facciamo con l'arco?
Il discorso è enormemente espandibile....
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Vecchio 15-03-2006, 12.04.00   #2
Kael
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La tensione di cui parli dovrebbe rappresentare quelle situazioni in cui non abbiamo il controllo?
Mi spiego meglio... Ognuno di noi tende a ricrearsi situazioni che conosce e in cui sa muoversi bene, che padroneggia, mentre invece fugge quelle in cui si sente un pesce fuor d'acqua, spoglio, nudo, vergognoso... gli manca la maschera e si sente vulnerabile.
Ecco... dovremmo cercare di tendere verso situazioni che non ci sono "proprie"? E' questo il genere di tensione che intendi?

Capisco che l'uomo è costruito, artificiale, ricoperto da "vesti" non sue che si chiamano personalità, con le quali egli vive e si muove ordinariamente. E' però costituito anche da parti sue proprie, l'essenza, ma questa raramente è libera di manifestarsi... Ricercando situazioni in cui non siamo abituati a muoverci, che ci alterano, ecco che non sappiamo più di che personalità rivestirci, e ci vediamo così costretti a spogliarci delle nostre maschere abituali. E allora ci vedremmo per quello che siamo realmente...
E' questa la tensione?
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Vecchio 15-03-2006, 12.36.38   #3
RedWitch
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Originalmente inviato da Kael
La tensione di cui parli dovrebbe rappresentare quelle situazioni in cui non abbiamo il controllo?
Mi spiego meglio... Ognuno di noi tende a ricrearsi situazioni che conosce e in cui sa muoversi bene, che padroneggia, mentre invece fugge quelle in cui si sente un pesce fuor d'acqua, spoglio, nudo, vergognoso... gli manca la maschera e si sente vulnerabile.
Ecco... dovremmo cercare di tendere verso situazioni che non ci sono "proprie"? E' questo il genere di tensione che intendi?
Questo significherebbe, in un certo senso, andare a cercare continuamente novità.. qualcosa davanti a cui, non abbiamo controllo...
Pero' in effetti, quante volte ci siamo innamorati, o abbiamo litigato? (magari anche con la stessa persona) , eppure, la tensione si ripete.... anzi, ad esempio, tra due innamorati, se la tensione,come ha detto Uno, non si trasforma,quantomeno in equilibrio dinamico la "coppia scoppia", o da una parte, o dall'altra, o da entrambe..
A me sembra che si tratti di una "sana tensione", se così si puo' dire, quella che ci permette, in un Lavoro, di mantenere l'attenzione alta, che ci permette di non adagiarci, proprio perchè ci si abitua...
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Vecchio 15-03-2006, 12.44.04   #4
Cat
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A me la tensione fa inevitabilmente pensare a un filo teso....se la tensione del filo diminuisce ci sono due metodi per ricrearla...o si accorcia il filo, e quindi si diminuisce la distanza o ci si allontana....però allontanandosi si può arrivare al punto in cui il filo si spezza e la tensione svanisce del tutto.
Se invece si resta fermi il filo resta dis-teso e penso che in quel modo non serva a molto perché non ci spinge da nessuna parte ma è solo un peso inutile.
Mi chiedo se questa tensione di cui parla Uno sia quella necessaria ad alimentare il Fuoco del ricercatore.....ovvero...ci spinge in maniera "irresistibile" verso determinati argomenti costringendoci a seguire il "filo" per non venirne strattonati.
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Vecchio 15-03-2006, 12.52.34   #5
RedWitch
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A me la tensione fa inevitabilmente pensare a un filo teso....se la tensione del filo diminuisce ci sono due metodi per ricrearla...o si accorcia il filo, e quindi si diminuisce la distanza o ci si allontana....però allontanandosi si può arrivare al punto in cui il filo si spezza e la tensione svanisce del tutto.
Se invece si resta fermi il filo resta dis-teso e penso che in quel modo non serva a molto perché non ci spinge da nessuna parte ma è solo un peso inutile
Mi ha colpito molto questo tuo ragionamento Cat.. perchè effettivamente, se il filo si spezza e ci si allontana (tipo la coppia che si separa), la tensione svanisce perchè non si da più modo di alimentarla, mentre se non ci muoviamo (lo rapporterei all'adagiarsi), la tensione manca perchè il filo è disteso... accorciare il filo dunque, avvicinarsi sempre di piu'.. ai propri limiti per mantenere la tensione giusta?
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Vecchio 15-03-2006, 13.02.31   #6
Cat
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Sì...avvicinarsi sempre di più a ciò che sta dall'altro capo del filo...però...mi viene in mente adesso....cosa c'è dall'altro capo del filo? Se è un qualcosa di fermo il ragionamento che ho fatto prima funziona, ma se c'è qualcosa che si muove (come penso che sia...) bisogna adeguarsi a quelli che sono i suoi movimenti e quindi allontanarsi se si avvicina e avvicinarsi se si allontana....una specie di balletto continuo....tornando alla storia d'amore...c'è il detto che in amore vince chi fugge...forse proprio perché se uno dei due si allontana sempre (e l'altro gli corre dietro) la tensione resta sempre invariata.
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Vecchio 15-03-2006, 13.14.13   #7
RedWitch
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Sì...avvicinarsi sempre di più a ciò che sta dall'altro capo del filo...però...mi viene in mente adesso....cosa c'è dall'altro capo del filo? Se è un qualcosa di fermo il ragionamento che ho fatto prima funziona, ma se c'è qualcosa che si muove (come penso che sia...) bisogna adeguarsi a quelli che sono i suoi movimenti e quindi allontanarsi se si avvicina e avvicinarsi se si allontana....una specie di balletto continuo
Penso che il balletto continuo faccia mantenere la giusta tensione.. Il limite si sposta quando noi arriviamo proprio sotto ad esso.. altrimenti, prima o poi arriveremmo alla staticità (e quindi mancanza di tensione).
Forse sto uscendo dal seminato...
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Vecchio 15-03-2006, 13.15.51   #8
Uno
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Sì...avvicinarsi sempre di più a ciò che sta dall'altro capo del filo...però...mi viene in mente adesso....cosa c'è dall'altro capo del filo? Se è un qualcosa di fermo il ragionamento che ho fatto prima funziona, ma se c'è qualcosa che si muove (come penso che sia...) bisogna adeguarsi a quelli che sono i suoi movimenti e quindi allontanarsi se si avvicina e avvicinarsi se si allontana....una specie di balletto continuo....tornando alla storia d'amore...c'è il detto che in amore vince chi fugge...forse proprio perché se uno dei due si allontana sempre (e l'altro gli corre dietro) la tensione resta sempre invariata.
Mi "darà" soddisfazioni questa ragazza
é proprio così... immaginate anche un incontro di Judo in cui non vince nessuno... una danza delle api... un sistema solare.... finchè si balla si vive e si può fare... quando ci si ferma che si stia nel corpo o no si muore...
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Vecchio 15-03-2006, 13.38.11   #9
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Aspetta per le soddisfazioni perché passo facilmente dalle stelle alle stalle
Avrei una domanda.......visto che il filo io non sono in grado di vederlo...come faccio a sapere che è teso e quindi agire di conseguenza?
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Vecchio 15-03-2006, 13.54.02   #10
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Quando ci innamoriamo di una persona c'è una tensione, quando litighiamo con una persona c'è una tensione, in entrambi i casi ci sono approcci giusti e sbagliati...

In entrambi i casi invece se si mantiene o alimenta (nel litigio non dico che bisogna cercarli... nella vita capitano da se ) la tensione questa ci "espande"...
La domanda sorge spontanea: come fare a mantenere un qualcosa che avviene in modo quasi inconsapevole?
Sto parlando dell'amore ad esempio... Innamorarsi è una cosa che avviene... che accade... che "subiamo" in un certo senso... Per i litigi magari è diverso, un minimo di consapevolezza c'è, osservandosi... ma è cmq un qualcosa che ci accade.

Sentiamo, percepiamo, viviamo la tensione... Ma come la manteniamo?
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Vecchio 15-03-2006, 17.57.33   #11
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La domanda sorge spontanea: come fare a mantenere un qualcosa che avviene in modo quasi inconsapevole?
Sto parlando dell'amore ad esempio... Innamorarsi è una cosa che avviene... che accade... che "subiamo" in un certo senso... Per i litigi magari è diverso, un minimo di consapevolezza c'è, osservandosi... ma è cmq un qualcosa che ci accade.

Sentiamo, percepiamo, viviamo la tensione... Ma come la manteniamo?
Uhum... inconsapevole? Vabbeh l'ordinaria condizione è quella...
In quel caso si fa prima a non fare il contrario (per alcuni non per tutti) ad evitare di "cadere" nella rilassatezza... mi rendo conto di aver girato la frittata senza dir nulla.... provo i magici esempi
Il detto "in amore vince chi fugge" ha preso i soliti connotati egoistici... in realtà entrambi devono "fuggire" perchè l'amore trionfi (ovvio sto parlando di un amore base... poi ci sono realtà ben più profonde) solo se entrambi mantengono un livello di tensione e curiosità nell'altro l'amore va avanti.... si dice che bisogna condividere tutto perchè altrimenti non è vero amore... in realtà questo mettere sul piatto tutto impedisce che rimanga aperta la voglia di scoprirsi... sembra che stia entrando in psicologia ma vi prego di considerare anche dal punto di vista energetico questa cosa... e sto banalizzando l'esempio ai fini discorsivi... quel livello di curiosità alimenta un desiderio... il desiderio in qualsiasi forma è il sale della vita... dal primo: desiderare di viviere... all'ultimo (per un piano di esistenza) deiderare di morire o semplicemtente perdere il desiderio di vivere... al di la di qualsiasi problema fisico o altro la morte soppraggiunge solo quando il nostro desiderio di vivere è morto.... il desiderio può scatenare la volontà oppure la frustazione... qui entriamo in altri discorsi.

Mi rendo conto che qualcuno leggendo potrebbe pensare che ho tecnicizzato ed inquadrato in un modo innaturale le emozioni... in realtà non l'ho fatto io, lo facciamo noi... io ho solo descritto la situazione, c'è un modo più pulito di provare emozioni, più bello e potente... ma per questo bisogna essere più puliti anche noi.
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Vecchio 15-03-2006, 22.32.12   #12
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Questo argomento, a primo acchitto, mi fa venire in mente anche la ricerca di " stimoli ". Immaginiamo Uno ( ) che si lancia con l'elastico o col paracadute; non è forse anche quella una " ricerca " che stimola, al di la dell'aspetto fisico con la produzione di adrenalina, un momento di particolare estasi?
Anche in questo, quindi, mi pare di vedere una ricerca di tensione, la quale proprio perchè non si è in grado di " mantenere " a lungo, porta alla continua ripetizione al fine di " rivivere " la stessa situazione d'estasi.

La tensione quindi è equilibrio, in altri termini, il bilanciamento, pur non rimanendo fermi, che si deve ri-cercare nel continuo movimento!
Ballare dunque significa non rimanere fermi...ovvero ri-scoprire il nocciolo essenziale nel continuo movimento.
Per quanto riguarda il cercare l'amore ad esempio, tale potrebbe essere inteso come Desiderio quel " movimento " che lascia il carbone acceso...ed all'occorrenza servente a ravvivare il Fuoco certamente in maniera costante...ed intensa...!
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 15-03-2006, 23.02.15   #13
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Io lo vedo come l' "apice" della curva... la "camera verde" dei surfisti, in cui si cerca di restare il più a lungo possibile sull'onda...

Non conosco il Tantra, ma so quanto basta per immaginare che la tensione che ricercano è la stessa... il momento culmine che precede l'orgasmo... orgasmo il quale non è come di solito si crede il vero apice... l'orgasmo è già l'inizio della discesa... è già il momento di non ritorno... Nel momento di tensione massima invece si è in bilico... si balla appunto, sospesi a metà, fra la ridiscesa da una parte, e la "rottura" dall'altra...
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Vecchio 16-03-2006, 01.10.04   #14
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Si esatto Kael, il Tantra è così... e la parte del sesso è l'occidentale chiodo fisso, in realtà il Tantra parla di energia sessuale (che è oltre l'atto sessuale) e che può essere ritriovata in ogni azione, nell'atto sessuale vero e proprio come in tutto può essere sfruttato il desiderio per arrivare a Volere realmente, dato che questo (desiderio sessuale) in quanto furbizia della natura per la conservazione della specie è molto potente da anche risultati potenti, ma ammesso di saperne già tecnicamente abbastanza se poi il resto del tempo si vive come vegetali. Comunque tanto per la cronaca, fermarsi prima del culmine equivale ad una qualsiasi delle vie della mano destra, "fermarsi" cioè rallentare all'inverosimile la discesa dopo il culmine equivale ad una qualsiasi delle vie della mano sinistra.
Ormai che siamo in tema, mi raccomando di cercare di impedire (nel senso di repressione, è ovvio cehe non possiamo fare tutto quello che ci passa per la mente) mai niente, che sia sesso o altri desideri, la repressione non fa che rafforzare i desideri fino a portare o ad atti inconsulti o a caricare di troppa energia il sistema nervoso finchè questo salta.... isteria al'inizio, pazzia poi... invece l'osservazione aiuta prima a riappropriarsi di quello che si sta perdendo e poi ad aumentare il livello "vicino al culmine" raggiungibile e utilizzabile.


p.s. detto internos... il culmine può essere molto lungo rispetto al solito conosciuto (e non mi riferisco al sesso.. atto) ... le zone limitrofe possono durare tutta la vita Volendo la parte centrale vera e propria no, altrimenti non vivremmo più in questa forma....

p.s.2 in effetti Jez anche quei stimoli oltre che alcool etc sono comunque desideri incosci di provare stati oltre... l'acool poi ha una valenza anche chimica non indifferente... ma come dici tu la tendenza è a voler la "scintilla" e poi ripeterla.. ripeterla e ripeterla senza avere il corpo pronto, il sistema nervoso soprattutto... e da qui a bruciarsi il passo è breve.
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Vecchio 16-03-2006, 13.33.40   #15
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p.s. detto internos... il culmine può essere molto lungo rispetto al solito conosciuto (e non mi riferisco al sesso.. atto) ... le zone limitrofe possono durare tutta la vita Volendo la parte centrale vera e propria no, altrimenti non vivremmo più in questa forma....
Questo però dipende da un grande grande Equilibrio...
E per essere campioni di equilibrio bisogna essere campioni di controllo... E per essere campioni di controllo bisogna conoscersi a fondo e non ci devono essere "pesi" di noi stessi che non conosciamo... che altrimenti ci farebbero "cadere"...
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Vecchio 17-03-2006, 20.55.29   #16
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Ormai che siamo in tema, mi raccomando di cercare di impedire (nel senso di repressione, è ovvio cehe non possiamo fare tutto quello che ci passa per la mente) mai niente, che sia sesso o altri desideri, la repressione non fa che rafforzare i desideri fino a portare o ad atti inconsulti o a caricare di troppa energia il sistema nervoso finchè questo salta.... isteria al'inizio, pazzia poi... invece l'osservazione aiuta prima a riappropriarsi di quello che si sta perdendo e poi ad aumentare il livello "vicino al culmine" raggiungibile e utilizzabile.



Si puo dire che la repressione aumenta la Tensione ma verso un punto opposto forse anche meno Costruttivo rispetto al reale uso che se ne vuole fare?
Si puo per questo dire che un desiderio - il quale vuole proiettarsi materialmente - segue ancora dinamiche che, soggiogando il sistema ( anche nervoso ), rispondono ad una esigenza istintiva ?
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Vecchio 23-03-2006, 16.10.59   #17
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Originalmente inviato da jezebelius
Si puo dire che la repressione aumenta la Tensione ma verso un punto opposto forse anche meno Costruttivo rispetto al reale uso che se ne vuole fare?
La tensione la visualizzo come la battaglia tra il "si" e il "no" che i nostri desideri ci evocano... Se la visualizzi come l'apice di una curva, ti accorgi che seguendo il no (repressione) ridiscendi fino al punto di partenza... seguendo il si (soddisfazione) ridiscendi comunque anche se dall'altra parte...
In entrambi i casi, perdi l'apice.

I desideri quindi vanno ascoltati, sono essi che ci fanno salire sulla curva... poi però vanno "controllati", non repressi. E' facile infatti resistere alla tentazione di un desiderio che non c'è (che abbiamo soffocato)... Un po' meno facile controllarlo mentre lui continua a spingerci in avanti... ed è questo appunto che ci fa ballare...
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Vecchio 24-03-2006, 17.25.45   #18
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Si puo per questo dire che un desiderio - il quale vuole proiettarsi materialmente - segue ancora dinamiche che, soggiogando il sistema ( anche nervoso ), rispondono ad una esigenza istintiva ?
la risposta l'hai qui:

Citazione:
nell'atto sessuale vero e proprio come in tutto può essere sfruttato il desiderio per arrivare a Volere realmente, dato che questo (desiderio sessuale) in quanto furbizia della natura per la conservazione della specie è molto potente da anche risultati potenti, ma ammesso di saperne già tecnicamente abbastanza se poi il resto del tempo si vive come vegetali.
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Si , però poi ci sono desideri che si confondono come desideri, ma che sono tensioni e magneti a cui ci avviciniamo e che non siamo in grado di controllare. E che si fà ?

p.s.
sono O.T. lo so .. venia..
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Vecchio 25-03-2006, 12.11.08   #20
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Ormai che siamo in tema, mi raccomando di cercare di impedire (nel senso di repressione, è ovvio cehe non possiamo fare tutto quello che ci passa per la mente) mai niente, che sia sesso o altri desideri, la repressione non fa che rafforzare i desideri fino a portare o ad atti inconsulti o a caricare di troppa energia il sistema nervoso finchè questo salta.... isteria al'inizio, pazzia poi... invece l'osservazione aiuta prima a riappropriarsi di quello che si sta perdendo e poi ad aumentare il livello "vicino al culmine" raggiungibile e utilizzabile.
Uno come vorrei ogni tanto essere in disaccordo con te....così avrei modo di intervenire più spesso !
Però in questo caso qualcosa da dire l'avrei.
La via che indichi è corretta, ma è un pò, diciamo così, pericolosa.
Cioè, mi spiego meglio.
"Mai reprimere nulla", questo è assolutamente vero...e questo perchè continuando a reprimere si rischia la nevrosi.. però, c'è un però, grande come una casa. Se non si procede con una continua auto-osservazione di se stessi, si rischia di assecondare eccessivamente gli impulsi che, invece, si dovrebbe imparare a dominare e controllare. In altre parole, il dirsi "non devo reprimere mai nulla" rischia di diventare una giustificazione per non imparare a controllare i propri istinti.
Non so se mi sono spiegato.
ciao
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Vecchio 25-03-2006, 13.57.05   #21
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Originalmente inviato da Anubi
Uno come vorrei ogni tanto essere in disaccordo con te....così avrei modo di intervenire più spesso !
Però in questo caso qualcosa da dire l'avrei.
La via che indichi è corretta, ma è un pò, diciamo così, pericolosa.
Cioè, mi spiego meglio.
"Mai reprimere nulla", questo è assolutamente vero...e questo perchè continuando a reprimere si rischia la nevrosi.. però, c'è un però, grande come una casa. Se non si procede con una continua auto-osservazione di se stessi, si rischia di assecondare eccessivamente gli impulsi che, invece, si dovrebbe imparare a dominare e controllare. In altre parole, il dirsi "non devo reprimere mai nulla" rischia di diventare una giustificazione per non imparare a controllare i propri istinti.
Non so se mi sono spiegato.
ciao
Si credo che sia corretto come dici Anubi però ( grande come una casa.... ) mi pare sia stata data, anche implicitamente, la risposta da Uno, qui:

Citazione:
invece l'osservazione aiuta prima a riappropriarsi di quello che si sta perdendo e poi ad aumentare il livello "vicino al culmine" raggiungibile e utilizzabile.
Non so forse mi sbaglio; comunque a me pare che per quanto scontata sia certa. Se intervieni più spesso ti assicuro sarà soltanto un piacere a prescindere, ovvviemente, se si è d'accordo o meno con quanto si scrive ( e con chi ) o si legge....

Tornando alla discussione..l'essere continuamente in Tensione mi comporta una sorta di " aggiustamento" col passare del tempo.
L'intensità con la quale si verifica e la forza contrapposta che ne determina l'equilibrio possono definirela posizione statica in maniera permanente oppure bisogna fare i conti con ulteriori e successive dinamiche quindi riabituarsi a quella posizione?
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Vecchio 25-03-2006, 13.59.29   #22
Era
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certo che ti sei spiegato Anubi....

ultimamente ho represso un "istinto" che è forte in me...
se non lo avessi fatto....e lo avessi lasciato agire da subito..
avrei perso un' occasione per capire meglio sta cosa....
ho trattenuto...trattenuto...trattenuto ancora...finchè è
esploso creando una tensione incredibile....che questa volta
ho visto chiara...in calo di energia...stanchezza e "voglia di sparire"

se ancora capiterà (e so che capiterà) memore di questo
non tratterrò...non ingiganterò....non lascerò traboccare la goccia....
ma vuoterò il bicchiere prima...
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Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 25-03-2006, 14.19.14   #23
Ray
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Citazione:
Originalmente inviato da Anubi
Uno come vorrei ogni tanto essere in disaccordo con te....così avrei modo di intervenire più spesso !
Giusto. Uno per favore, ogni tanto spara qualche cazzata, così Anubi può intervenire.


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Però in questo caso qualcosa da dire l'avrei.
La via che indichi è corretta, ma è un pò, diciamo così, pericolosa.
Cioè, mi spiego meglio.
"Mai reprimere nulla", questo è assolutamente vero...e questo perchè continuando a reprimere si rischia la nevrosi.. però, c'è un però, grande come una casa. Se non si procede con una continua auto-osservazione di se stessi, si rischia di assecondare eccessivamente gli impulsi che, invece, si dovrebbe imparare a dominare e controllare. In altre parole, il dirsi "non devo reprimere mai nulla" rischia di diventare una giustificazione per non imparare a controllare i propri istinti.
Non so se mi sono spiegato.
ciao
L'opposto di reprimere non è sfogare, sottostare e cedere agli impulsi. E' invece accettare ed accogliere.

Se ho un forte impulso di zomparmi la lattaia e lo reprimo, lo nego, cercando di fare in modo che sparisca, quando ci riuscirò, ovvero lo avrò totalmente relegato nell'inconsapevolezza, da dove continua ad agire ingigantito e sconosciuto, allora sarò nevrotico.
Se invece lo "assecondo eccessivamente" gli concedo un'importanza enorme identificandomi con esso e "insegnandogli" ed "insegnandomi" che quello deve essere il mio motore. In entrambi i casi non domino ma sono dominato.

Accettare ed accogliere l'impulso come mio, mia manifestazione possibile, modo di manifestarsi e divenire di una mia certa parte "energetica"... o come volete dirla... mi permette di integrare, espandermi e, conseguentemente, allargare un minimo il mio ambito di scelte. A quel punto il comportamento (mi zompo davvero la lattaia o no) dipenderà da una decisione che agisco e non che subisco... e sarà magari basata ANCHE su altri parametri oltre al mio impulso...
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Vecchio 27-03-2006, 09.19.43   #24
Anubi
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Salve a tutti. Effettivamente tutto il nocciolo della questione ruota intorno al tanto "vituperato" autocontrollo....dico "vituperato" perchè se parlate con uno psicologo- analista- strizzacervelli vi sentirete rispondere che il continuo controllo di se stessi è l'anticamera che conduce alla nevrosi. In parte è vero, ma come sempre la Virtù-Verità sta sempre nel mezzo.
Premesso che adesso che ci penso sotto casa mia c'è una lattaia niente male, la "tecnica" che abitualmente adotto io quando sento "il desiderio" di fare qualcosa è quello di "fermarmi" e di capire realmente "chi o cosa" realmente sta muovendo quel desiderio. Si tratta di una forma di "repressione" momentanea....cioè è come dire al proprio corpo-materia: "Ehi, non ti sto dicendo che non ti darò ciò che mi chiedi, ma semplicemente mi fermo dieci minuti a riflettere se e come te lo devo dare"....in questo modo il Corpo non si mortifica (passatemi l'immagine, giusto per capirci), si quieta e rimane là ad attendere una mia decisione, senza agitarsi ed esasperare troppo il desiderio. Però, ovviamente, una risposta bisogna dargliela, se no inizia a farsi sentire di nuovo e con maggior foga. Il Corpo è il nostro miglior alleato e non bisogna nè mortificarlo nè umiliarlo, ma dargli ciò che chiede nella misura del giusto. Allora io mi dico: "Senti bello, vuoi quella cosa là? (zomparsi la lattaia), bene te la darò, ma prima tu devi dare alcune cose a me; ad esempio voglio capire come funziona una "stella" (è solo un esempio, ma vale per qualsiasi quesito). Se mi darai questa comprensione, ti darò la lattaia".
Sembro matto eh? Vi assicuro che funziona...basta provare.
Ciao
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Vecchio 27-03-2006, 09.36.47   #25
Ray
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Non mi sembri per nulla matto e sono daccordo con quanto dici.

Quel che tu chiami repressione momentanea... una specie di fare un passo indietro e mettersi ad osservare il proprio impulso e magari contrattarci un po' (uno dei parametri possibili di scelta cui mi riferivo) è effettivamente un'ottima via di mezzo tra nevrosi e schiavitù.
Quel che mi vien da aggiungere è che dalla domanda "chi o che cosa mi manda sta roba?" può risultare che non necessariamente l'impulso origini dal corpo-materia... può essrevi solo il luogo di manifestazione...

Ah... o siamo vicini di casa oppure è una costante delle lattaie...
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