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Vecchio 03-02-2011, 12.03.54   #1
dafne
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Devo andare in piscina, c'è un pezzo prima ma non lo ricordo più, comunque vado anche se non ne ho molta voglia.

Devo scendere delle scale per cambiarmi, intravedo la piscina dagli specchi delle scale che fanno un mezzo giro per scendere e mi ritrovo a pensare che per fortuna è abbastanza caldo per svestirsi.

Lo spogliatoio è strano, molto piccolo, sembra quasi il bagno di un bar,spoglio, ci sono un paio di persone dentro che ridono mi pare e mi guardo attorno per vedere dove mi devo cambiare.

Poi vedo la porta, è tutto bianco, mi pare strano di solito i muri mantengono un filo di colore azzurro per richiamare l'acqua ma bon...entro e faccio per spogliarmi, l'ambiente è molto stretto.

All'improvviso mi rendo conto che sono piena di sangue, ho pensato che porcaccia miseria il ciclo mi era finito come mai ho ancora sangue e poi così tanto...ce l'ho fin sulla pancia appena sotto l'ombelico e si vede il segno dei pantaloni perchè la striscia di sangua è più accentuata.

Cerco di ripulirmi un pò con il risultato insoddisfacente di spalmare il sangue in giro, sono a disagio adesso addio acqua e...e c'è qualcos'altro ma mi sono svegliata.
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Vecchio 03-02-2011, 13.22.55   #2
dafne
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Ho fatto alcune iniziali riflessioni.
Il sangue mi mette a disagio ma non mi spaventa, non èprovo dolore e non mi fà orrore stavolta, quindi se c'è una ferita forse sono nella fase dell'accettazione e osservazione.

Mi ricordo perfettamente il senso di "se vado in acqua di sicuro se ne accorgono tutti" anche se ho pulito il più grosso perchè il sangue nell'acqua tende a galleggiare ed espandersi e non si mescola (almeno ci mette un pò a disciogliersi)

Ho pensato di conseguenza, ma è molto azzardato, che non riesco a tuffarmi nell'inconscio come vorrei non solo per il freddo ma anche per questo sangue che comunque ho addosso e che se resto vestita non vedo mentre se entrassi in acqua mi avvolgerebbe tutta.
In questo momento trovo curioso il fatto che se rimane localizzato e "chiuso" nei vestiti posso anche non accorgermene.
Senza contare il fattore "altri che se ne accorgono".

In questi due giorni certi stimoli...ehm...fisici (ahahahaha) si sono risvegliati, complice la presunta primavera, dei test scherzosi sulla sessualità e un paio di telefonate di una vecchia conoscenza.
Posso pensare che le due cose siano legate, devo approfondire meglio sul perchè

Una riflessione rileggendo il post.
E' piuttosto ironico che l'unico modo per pulirmi dal sangue sia lavarmi ma che non posso farlo perchè l'acqua che ho a disposizione, che vedo, è la piscina, dove ci sono anche gli altri e non voglio sporcargli l'acqua...magari è una mink. diabolica ma voglio pensarci su...accetto suggerimenti
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Vecchio 07-02-2011, 00.54.50   #3
dafne
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Presa dai post sui primi passi e sul nero probabilmente più che un sogno è una suggestione, ma è curiosa comunque oltre che improvvisa quindi lo scrivo. E la scrivo qui perchè stavo pensando a questo sogno in particolare.

Sono caduta dentro a una pozza nera, ma non è acqua, pare pece anche se non è appiccicosa, ma non stò pensando mi stò dibattendo dentro quel nero finchè mi attraversa il pensiero che più mi ci dibatto più affonderò senza speranza, come nelle sabbie mobili, cerco di stare ferma anche se un nuovo pensiero mi terrorizza, se starò ferma ancora non avrò abbastanza ossigeno, dovrò far entrare quella specie di sostanza nera nelle narici, e morire.

Mentre tutto è nero mi pare che i miei occhi solo abbiano un pallido colore, oppure sono due punti di luce che si trasforma presto in azzurro cupo, e si muovono e diventano gli occhi di un serpemte.

Ho paura non riesco a seguire le movenze del serpente e neanche so che fine ho fatto, anche se respiro.

Forse stò davvero respirando quella robaccia, non mi sta uccidendo, forse la respiravo anche prima e non me ne ero accorta, forse invece, ma mi sembra assurdo, respiro attraverso il serpente.

Il serpente sembra essere la sola cosa in grado di muoversi, io mi sento come bloccata, la sostanza non è pesante ma sembra quasi solida. E il serpente può innalzarsi e fiondarsi su di me e farmi affondare, per un attimo ho quest'immagine negli occhi (anche se non ho più una faccia, è terribile sta cosa, mi gela, non ho contorni se non quelli del corpo, nè tratti del volto nè occhi).

Sento nella musica il battito del cuore, batte forte e scalda.E' come il suono di un tamburo, dei colpi forti e ritmici e ravvicinati. Il nero scaldandosi diventa più fluido, il battito del cuore credo non sò più, pare generare delle piccole onde, e poi veri e propri sbuffi, in questo movimento riesco a muovermi anch'io, sempre nera ma non sono più bloccata e seguo il moto delle onde finchè non riesco a rimettermi in posizione eretta.

E' faticoso, il nero mi pesa e mi riporta in giù, non posso semplicemente farmelo scivolare giù di dosso, ne sono piena, l'ho respirato, credo, devo continuare a muovere, a battere, a scaldare non sò non stò pensando, sono cieca e ho la percezione che se non troverò qualcosa di positivo di bello non ce la farò a tenere quel mare in movimento. Mi serve un fiore ma non ci sono fiori. Bianco e azzurro magari, con qualche goccia di giallo come i nontiscordardime.
E' assurdo, sono fuori con la testa e mi manca l'aria. Mi par di non respirare più.
Torno sotto, di nuovo sotto. Qualcosa è acceso però qualcosa di dorato e rosso, piccolo puntino sul petto piccola luce, piccolo fuoco.

Respiro nel nero e mi sembra di vedere questa piccola luce che è una piccola gabbietta dorata, come quelle lavorate per gli uccellini o per contenere qualche gemma preziosa, irradia una luce calda anche se al centro è bianca.

Adesso riesco a vedere le punta di alcune dita rosa,tre dita, le guardo muoversi e mi chiedo come fanno ad essere senza nero e comincio a scrivere. Scrivo del piccolo fiore, o forse cerco di disegnarlo, quello è il mio gancio, quello che tiene ancora vivo un pò di movimento. Credo, non so niente. Cerco di avvicinare la mano per vedere che sta facendo ma non ci riesco.
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Vecchio 07-02-2011, 01.53.19   #4
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Adesso riesco a vedere le punta di alcune dita rosa,tre dita, le guardo muoversi e mi chiedo come fanno ad essere senza nero e comincio a scrivere. Scrivo del piccolo fiore, o forse cerco di disegnarlo, quello è il mio gancio, quello che tiene ancora vivo un pò di movimento. Credo, non so niente. Cerco di avvicinare la mano per vedere che sta facendo ma non ci riesco.
Qualunque cosa sia questo scritto, al di là di ciò che di bello e di meno bello può significare per te che lo hai dentro, me lo ricorderò come esempio mirabile di come si possono immaginare sia la palude del nero che lo spiraglio. Il punto di luce è per me il modo bellissimo in cui lo hai messo nero su bianco. Notte
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Vecchio 07-02-2011, 02.01.42   #5
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Qualunque cosa sia questo scritto, al di là di ciò che di bello e di meno bello può significare per te che lo hai dentro, me lo ricorderò come esempio mirabile di come si possono immaginare sia la palude del nero che lo spiraglio. Il punto di luce è per me il modo bellissimo in cui lo hai messo nero su bianco. Notte
Grazie Tina , a me invece del sogno ha colpito come sia terrorizzata dall'idea di respirare quella sostanza mentre invece ne sono tanto pregna da riuscire a respirare solo dentro. Non ho che una vaga idea in merito.
Anche il serpente mi ha colpito, anche se il blu degli occhi non era cupo ma intenso, un blu non troppo scuro e brillante, ma bon , anche questo non so come leggerlo.
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Vecchio 07-02-2011, 20.36.11   #6
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Volevo fissarmi un paio di cose.
Innanzitutto l'effetto del movimento, se mi dibatto in questa specie di sostanza non faccio altro che invischiarmi maggiormente. Se invece è la sostanza a muoversi, per effetto di un riscaldamento, io riesco a cambiare posizione assecondando le onde. Non mi sento più libera, i miei movimenti sono egualmente impediti ma mi sposto.

L'altra cosa che mi ha colpito molto è il respiro, la paura di respirare, di far entrare nelle narici quella sostanza e nei polmoni tanto da rischiare la morte.
Anche questa cosa in realtà non accade perchè non respiro, anzi, pare quasi che il respirare con la testa fuori da questa sostanza (anche se ne sono ancora totalmente ricoperta) mi sia impossibile.

Devo tornare sotto, come se un'immersione veicolasse l'ossigeno che invece se ho solo la sostanza addosso sulla testa non riesco a sentire.

Il battere forte, ritmico e forte, che associoal cuore ma non credo fosse il cuore, prababile meglio l'energia che si sprigiona dal battito del cuore, la pressione del sangue, boh, non saprei, comunque questo battere sviluppa un calore che allenta la tensione molecolare della sostanza e la liquefà.

Lo stesso battito che, presumo, accende la lucettina nel petto, dentro quella gabbietta dorata.

Dal pensiero di qualcosa di felice, di bello, mi è venuto in mente un passo di G. che diceva di abbandonare tutte le cattive emozioni, quelle negative.

Ho pensato a un fiore, è curioso che mi sia venuto in mente tra tanti proprio il nontiscordardime, cercherò il simbolo, ma erano i colori più che alto, come nel sogno della ragazzina che scampa al rapimento tornano l'azzurro e il bianco.

Il fiore o forse la lucina o il sangue caldo non saprei comunque tre dita si "sbloccano" e mi metto a scrivere o disegnare.

Questo lo interpreto come un bisogno di concretizzare i bei pensieri e non lasciarli solo nel limbo delle cose a cui attingere ogni tanto per superare la disperazione..

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Vecchio 08-02-2011, 01.33.30   #7
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Il battere forte, ritmico e forte, che associoal cuore ma non credo fosse il cuore, prababile meglio l'energia che si sprigiona dal battito del cuore, la pressione del sangue, boh, non saprei, comunque questo battere sviluppa un calore che allenta la tensione molecolare della sostanza e la liquefà.
Questo per me è molto, molto interessante, ti ringrazio. Mi ha fatto riflettere su una di quelle tante cose che so ma non so, come spesso capita, che so in teoria insomma. L'importanza di entrare nel ritmo... di armonizzarsi col ritmo della vita. Unico modo per muoversi.

Vorrei ricambiare ma mi viene ben poco... quella cosa del nontiscardardime mi ha colpito: dici che cercherai il simbolo, bene, ma mi concentrerei sul nome. La Memoria è importante.
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Vecchio 08-02-2011, 10.30.09   #8
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Mi è venuta in mente l'altra piscina, grazie Ray, quella dove si discuteva sui braccioli si o no e la voce fuori campo diceva che il problema non era l'acqua ma il fuoco...uhm...chissà se c'è attinenza e in che termini.

Fin'ora sono riuscita ad associare l'acqua (in generale) all'inconscio e alle emozioni ma sulla stessa linea non so dare uno spazio al fuoco. Per la terra considero la vita pratica, il quotidiano, le azioni vere e proprie, consce.
L'aria continua a rimanermi come conduttore, trasportatore come il liquido ma essendo impalpabile la lego di più ai pensieri.

QUindi un mondo tangibile che è la terra, un mondo sommerso che è l'acqua (ma pur sempre tangibile) e l'aria a veicolare forse, dico forse, i pensieri, le informazioni.
Naturalmente il fuoco mi scappa, come se fosse un concetto che non ho per nulla assimilato, dovrebbe essere l'enegia, il Movimento, che scalda l'acqua (e l'aria) rendendo fertile la terra.

Nella mia esplorazione dei liquidi e delle loro caratteristiche mi sono avvicinata al calore, a come si propaga (in bene tre modi ) in questa piscina devo entrare in un liquido ma non posso perchè ancora "perdo" e non voglio spocare l'acqua dove gli altri nuotano.

Questa perdita di sangue potrebbe essere si una ferita ma credo che Suby stia cercando di porre l'accento non tanto sulla ferita in sè ma sul fatto che finchè stò vestita, cioè resto nel mio mondo, neanche me ne accorgo, è il doversi relazionare con gli altri che mi mette nella condizione di vedere che c'è una perdita che non posso tamponare perchè comunque il sangue nell'acqua si vede.

Anche la sostanza vischiosa mi sta addosso come un vestito, una guaina elastica, tant'è che non ho più tratti fisici. Il nontiscordardime se rimanda alla Memoria apre un altro capitolo problematico della mia vita. Dimentico tutto ma ho una memoria che, se concentro bene, funziona eccome oltre al fatto che è una delle poche cose che è sempe emersa quando ho interpellato tema astrale, mani e quant'altro. Memoria di ferro. Ma non mi ricordo cos'ho mangiato ieri o cos'ho fatto sabato sera. Finisce tutto in un buco lontano che non riesco mai a raggiungere, come non vedo quello che scrivo con quelle tre dita.... vabbeh un pò di cose sono emerse, contino a restarci su.

Una cosa è sicura, un paio di occasioni nei mesi scorsi mi hanno messo di fronte a delle scelte che un anno fa non avrei affrontato, piccolissime cose eh, come rinunciare a un aiuto o accettare di ribattere a una persona a cui tenevo tanto tantissimo, credevo di morire nel mentre ma non sono morta e ne sono rimasta, stupidamente, persino sorpresa. Fatti come questi mi sono capitati delle altre volte nel passato ma a grandissime distanze uno dall'altro e con risultati più o meno completi (certe volte poi sono andata a recuperare la rottura o non ho dato il secondo taglio, quello che pare una sorta di, scusate, rinculo).

Questa sensazione si stà facendo forza in me, non morirò, non nel senso fisico o peggio di iniziazioni e annessi, intendiamoci, ma quello stato d'animo che ti fà sentire come se stessi per fare quella cosa che ti taglierà fuori dal mondo per sempre e non potrai mai più mettere le cose a posto, ne morirai, punto.
Immagino che ci sia un fatto che ho pecepito come tale, lo immagino dai rapimenti e dai pezzi di corpo umano che mi son trovata da mangiare ma magari invece non è un fatto accaduto ma un rifllesso vissuto, un modo di accogliere la vita che ho ereditato...non sò ci devo pensare, ma moltissime delle giustificazioni che avevo per non-fare stanno avvizzendo come fiori sui rami perchè tanto, lo sò, nessuna delle cose che ho paura di fare riuscirà ad uccidermi, anzi, è il continuare a non farle che sta uccidendo quella parte di me che potrebbe vivere davvero.

Bon ma stò partendo per la tangente adesso, mi fermo
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Vecchio 16-03-2011, 01.16.01   #9
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Una piccola preoccupant considerazione, mi dibatto nella sostanza nera e affondo, ma il terrore vero è il respirarla.
Poi il terrore si focalizza sul fatto che non stò soffocando invece, come se fosse anche dentro di me quella pece e, anzi, faccio fatica a respirare se metto la testa fuori.

Ora, il pensiero è...e se fossi davero fatta di quella sostanza, se fosse l'aver tirato fuori la testa ad avermi fatto credere di non esserne parte?
O forse quando ci cado mi "mescolo". Stare ferma è l'unico modo per non affondare e mettermi in posizione eretta, forse quella è la posizione in ci abitualmente stò solo che ora ho gli occhi del serpente e lo vedo?

Solo assecondando il flusso della sostanza riesco a mettermi n pò a mio agio e solo percependo il pensiero, bello, il fiore e il battito nel movimento riesco a sciogliere tre dita.

Nontiscordardime...accendono la lucina.

Un'altra cosa, cerco di usicre dalla sostanza ma è come una guaina di plastica elastica. Ergo mi tocca di immergermi e restarci finchè non avrò scritto, o disegnato. Uscire dalla sostanza così come sono non è solo impossibile ma persino pericoloso (mi sembra di soffocare di più dopo l'immersione).
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