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Vecchio 07-02-2007, 12.35.05   #1
RedWitch
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Predefinito Sciopero dei benzinai: la corsa al rifornimento

Pare che lo sciopero dei benzinai che avrebbe dovuto cominciare ieri sera alle 19 sia cominciato per molti distributori con circa 3 ore di anticipo.
Il motivo? Non c'era più carburante a disposizione, perchè già dall'altro ieri c'è stata una "corsa" al rifornimento.
Sull'articolo che ho letto in proposito c'era un commento di un benzinaio: "le persone che in genere si riforniscono con 20 € di benzina, in questi giorni ne hanno chiesta addirittura per 60 €".
Lo sciopero dura 48 ore. E la maggior parte delle persone è entrata in crisi, quasi come se mancasse l'aria per respirare.. tutti al rifornimento selvaggio.. quando poi di norma magari si fanno 20 € di benzina ogni 3/4 giorni...
Pero' l'idea della mancata possibilità di rifornirsi, "costringe" a premunirsi.. a cercare la sicurezza di non restare a secco
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Vecchio 07-02-2007, 13.42.08   #2
griselda
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Posso capire se abiti fuori città e devi usare l'auto per raggiungere il posto di lavoro ma se invece puoi usare i mezzi della città magari andare al lavoro senz'auto potrebbe anche essere una bella esperienza. Ma solo il pensiero di rinunciare ad un abitudine fa collassare il sistema nervoso degli autodipendenti, ed eccoli correre all'arrembaggio di pompe di benzina. 60 Euro? e che ci devono fare in 48 ore?
E pensare che non hanno mai sofferto la fame....
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Vecchio 07-02-2007, 13.44.52   #3
Uno
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Io vorrei anche parlare della presa in giro.... dare tutto in mano alle grandi compagnie ci farà abbassare i prezzi?

Ammesso che sia così (e sarebbe da vedere) tutti i posti di lavoro persi, influiranno positivamente sull'economia generale e quindi anche la nostra?

Come dite? Io non ho parenti benzinai, non commercio e non produco (un bastardo potrebbe chiedere." se ti definsci così che dai allora alla società?) quindi cosa mi interessa se questi lavorano?
Se 1 benzinaio, se 1 tassista, se 1 giornalaio, se un...... in meno andrà negli stessi negozi dove ci serviamo o ci andrà meno, spenderà meno etc... quel negozio sarà costretto ad aumentare i prezzi etc......

Mettiamo da parte l'egoismo cieco... io non ho parenti e/o amici benzinai, tassisti etc... ma so che dove tutti stanno meglio sto meglio anche io (egoismo sano)

Ok sono stato un pò sintetico, ripetitivo etc ma su queste cose insisterò finchè posso...
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Vecchio 07-02-2007, 17.47.30   #4
jezebelius
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Credo che questa situazione sia figlia di altre alle quali non si è mai posto rimedio poichè si è sempre approfittato della passiva partecipazione, come dire " Finche la barca va..."!
Il risultato è quello del collasso, e si vede, di un sistema che fonda se stesso sulla indipendenza, senza accorgersi che invece questa è solo illusoria giacchè si tratta, nello specifico, di "dipendenza" al sistema stesso.
Forte sta cosa...si tende ad essere indipendenti( con l'auto o quanto meno per la mobilità), illudendoci di questo, ma ciò nasce, al contrario, da una dipendenza al sistema...mah!!
Però credo si possa affrontare questo problema, perchè di questo come tanti altri si tratta, da varie angolazioni.
La prima è quella della serrata.
Analizzandola mi viene da pensare: " Ma è proprio necessario chiudere i battenti; il "posto" del distributore, ragionandoci, è minato sul serio o si tratta della solita chiusura autorizzata dietro alla quale ci si nasconde per tutelare interessi di una categoria( che per inciso non rispettano probabilmente quelli di altre tra cui l'utenza che usufruisce del carburante)?
A questa domanda si potrebbe rispondere che è vero, bisogna fare qualcosa a mo' di risposta, da parte dei distributori, e di conseguenza è più che legittima la serrata ma non bisogna dimenticare che la maggior parte delle compagnie che forniscono i distributori stessi operano un prezzo e questi, nello specifico, vendono all'utente ad un prezzo alle volte triplicato ( tanto per fare un esempio il carburante dove abito io costa almeno 1€/l in più rispetto ad altri distributori che si trovano " in città").
Non bisogna dimenticare che il prezzo del carburante, nel nostro Paese, è il più caro d'Europa ( come del resto molte cose).
Quello su cui, a mio avviso, si potrebbe ragionare è, forse, il mancato studio approfondito dell'impatto che questa valanga di liberalizzazioni potrebbe avere ( ed ha, talvolta) sull'andamento dell'economia nostrana, anche se come calcolo potrebbe sembrare, a volte, abbastanza aleatorio.
La seconda questione, che non va sottovalutata come del resto la prima, riguarda la liberalizzazione in se.
Siamo certi che questo processo che si è attivato porterà benessere generalizzato conseguente all'abbassamento dei prezzi, risultante di una concorrenza all'interno di quelle categorie " colpite" dal decreto?
Secondo me è tollerabile un ridimensionamento in questi termini, ragionando anche sulla modificazione che potrebbe avere all'interno di tali categorie.
Ma se la tolleranza ovvero il ridimensionamento di una, o dell'insieme, categoria porta scompiglio che inevitabilmente si riversa sul resto dell'economia a questo punto, io Governante, devo necessariamente appprontare calcoli e progetti per avere o creare il minor danno possibile.
Nel caso particolare dei benzinai si tende come si vede a colpire non gia i distributori quanto invece il " cartello " che questi, col passare del tempo, hanno creato.
Non dimentichiamo tra l'altro, per dovere di cronaca e lungi dal colpirlo con questo ragionamento, che il guadagno netto di un distributore si agira intorno ai 60/70 Cent di € al litro a prescindere dagli aumenti o dagli ammanchi che gravano, invece, sull'utenza.
Insomma il problema va risolto ma secondo me in maniera differente.
Da un lato c'è il Governante che tende a smantellare una situazione di comodo creatasi tale nel tempo, dall'altro c'è il consumatore che chiede un equilibrio adesso che la speculazione sull'Euro sta iniziando a far sentire i suoi effetti.
E' vero siamo dipendenti, ed illusoriamente, ripeto, indipendenti credo che al di la tutto ci sia bisogno di una sostanziale sterzata da ambedue le parti.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 07-02-2007, 19.01.42   #5
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60 70 cent netti al litro? Ne sei sicuro?
Se fosse così mi metterei a fare il benzinaio...
hai aggiunto almeno uno 0 mi sa...

Sull'euro in più al litro, posto che temo un'altra moltiplicazione errata da parte tua... dovremmo anche parlare di cosa intendi per "città" e dove stai... sono convinto che una pizza margherita in alaska costerà almeno 300 euro (e arriverà anche fredda )

Siamo realisti... una fettazza incredibile è l'accise delle tasse, i militari delle basi americane che hanno buoni per pagare la benzina come se fossero a casa, quando eravamo in lire (adesso non so) pagavano sulle 4/500 lire al litro contro le nostre quasi 2000... l'altra fettazza sono le compagnie, se il barile aumenta di un centesimo aumenta la nostra benzina, poi deve calare 50 dollari (dico a caso, questa cifra non è su base precisa, non la conosco) perchè diminuisca 5 cent la nostra benzina
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Vecchio 07-02-2007, 19.58.44   #6
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60 70 cent netti al litro? Ne sei sicuro?
Se fosse così mi metterei a fare il benzinaio...
hai aggiunto almeno uno 0 mi sa...

Sull'euro in più al litro, posto che temo un'altra moltiplicazione errata da parte tua... dovremmo anche parlare di cosa intendi per "città" e dove stai...

Siamo realisti... una fettazza incredibile è l'accise delle tasse, i militari delle basi americane che hanno buoni per pagare la benzina come se fossero a casa, quando eravamo in lire (adesso non so) pagavano sulle 4/500 lire al litro contro le nostre quasi 2000... l'altra fettazza sono le compagnie, se il barile aumenta di un centesimo aumenta la nostra benzina, poi deve calare 50 dollari (dico a caso, questa cifra non è su base precisa, non la conosco) perchè diminuisca 5 cent la nostra benzina
Hai ragione ho messo uno " 0 " di troppo.
Comunque dipende dalla possibilità di avere a che fare o con un proprio impianto, e quindi le spese di gestione diminuiscono poichè è di proprietà, o con uno gestito per conto terzi.
Talvolta si arriva anche a 10 Cent/l per cui non credo che sia, anche in questo caso, poco.
Inoltre, per quanto riguarda l'euro in più al litro, dove abito, mi sono sbagliato. Il rincaro è attorno a 0.1/l e 0.3/l
Si paga, in sintesi, il trasporto, poichè abito su un isola, dalla terraferma a qui. La discrepanza sta nel fatto che il rincaro viene operato per ogni litro mentre invece il trasporto si paga, presumibilmente ma non so con esattezza, su tutto il carico. Insomma affrontare la spesa di un traghetto, se pure dovesse costare 100€ a biglietto per il trasporto dell'autopompa( e tra l'altro mi pare non si faccia differenza se è a pieno carico o vuoto ), questo non vale a gustificare la maggiorazione per litro erogato alla pompa.
E' vero quello che colpisce il consumatore, ecco perchè mi riferivo prima ad entrambe le parti, è si, da un lato, il prezzo operato talvota dai distributori per fare cartello; non a caso è stata aperta una inchiesta dell'Antitrust nei confronti di almeno 9 compagnie petrolifere. Dall'altro lato però l'accisa sui carburanti è notevole. Si pagano ancora tasse che derivano dal periodo post-seconda guerra mondiale, che all'epoca servivano per recuperare spese che si erano affrontate.
In questo senso quindi, se la liberalizzazione può servire per riportare, ad esempio, un equilibrio tra distributori e categotia di utenti non è meno vero che servirebbe una drastica riduzione delle tasse di qualche punto percentuale, per rendere, per lo meno, il procedimento( realmente) utile per il consumatore che si trova in mezzo a questa cherelle.
In ciò invece, mi pare, che lo Stato dal canto suo si faccia promotore del ripristino dell'equilibrio senza però modificare il suo punto di equilibrio ovvero abbassarlo, per agevolare in maniera reale il consumatore.
Poi fosse per me, al momento, dirigerei i miei sforzi per lo sviluppo di nuove fonti di energia e carburante, l'idrogeno per esempio: ecco se il pagamento dell'accisa avesse questa direzione sarei ben contento di pagarla, al contrario no!
__________________
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Ultima modifica di jezebelius : 07-02-2007 alle ore 20.26.09.
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Vecchio 07-02-2007, 20.27.54   #7
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il guaio è che non si accaparra solo benzina...quando
scipera il benzinaio....o pane quando sciopera il "panaio"
accaparriamo di tutto....dalla pappa ai farmaci....
che poi...naturalmente non consumiamo...e "scemamente"
buttiamo.....
e ma...mica vuoi lasciarti sfuggire il 3x2?
appunto non lasciartelo sfuggire!

we ma siamo dei bei tipetti o no?
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 08-02-2007, 00.03.39   #8
Shanti
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E la maggior parte delle persone è entrata in crisi, quasi come se mancasse l'aria per respirare.. tutti al rifornimento selvaggio.. quando poi di norma magari si fanno 20 € di benzina ogni 3/4 giorni...
Pero' l'idea della mancata possibilità di rifornirsi, "costringe" a premunirsi.. a cercare la sicurezza di non restare a secco
E infatti prima ancora di leggere di uno sciopero imminente mi è venuto il dubbio due o tre giorni fa vedendo una fila chilometrica di automobili a un distributore di benzina.
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La seconda questione, che non va sottovalutata come del resto la prima, riguarda la liberalizzazione in se.
Siamo certi che questo processo che si è attivato porterà benessere generalizzato conseguente all'abbassamento dei prezzi, risultante di una concorrenza all'interno di quelle categorie " colpite" dal decreto?
Da cosa ho capito la riforma Bersani vuole far credere che con la liberalizzazione si abbatteranno i prezzi della benzina per i consumatori creando nuovi punti di distribuzione, ma alla fine aumenterebbero i costi del trasporto e allora tanto vale…

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Originalmente inviato da jezebelius
Poi fosse per me, al momento, dirigerei i miei sforzi per lo sviluppo di nuove fonti di energia e carburante, l'idrogeno per esempio: ecco se il pagamento dell'accisa avesse questa direzione sarei ben contento di pagarla, al contrario no!
Leggevo sul blog di Beppe Grillo che sono usciti per questo 2007 gli ecoincentivi per acquistare un mezzo che utilizza energia alternativa: e dove le vendono le automobili che vanno per esempio a idrogeno?? Al massimo si può sfruttare con quelle a elettricità.
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Vecchio 08-02-2007, 17.56.54   #9
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Ripeto che non ho parenti e amici benzinai

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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Hai ragione ho messo uno " 0 " di troppo.
Comunque dipende dalla possibilità di avere a che fare o con un proprio impianto, e quindi le spese di gestione diminuiscono poichè è di proprietà, o con uno gestito per conto terzi.
Talvolta si arriva anche a 10 Cent/l per cui non credo che sia, anche in questo caso, poco.
Per non saper ne leggere ne scrivere... (diciamo che non ho tempo adesso di fare calcoli) ho fatto una veloce ricerca e ho trovato su http://www.levysoft.it/

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Calcolando un prezzo medio della benzina verde di 1,179 euro al litro, si può calcolare che su un pieno di 50 euro:
- 25,84 € vanno allo Stato Italiano sotto forma di tassazione;
- 19,30 € è il costo puro della materia prima;
- 4,88 € è il ricavo lordo dei petrolieri;
- 1,42 € vanno direttamente al gestore della pompa di benzina.
Insomma, pare che più del 50% del prezzo della benzina sia dovuto alle tasse che confluiscono direttamente nelle casse dell’erario!
Da questo vedo che per incassare 142 euro un benzinaio deve fare 100 pieni medi di 50 euro...
teniamo presente che:
1) dai 142 euro il benzinaio dovrà togliere le spese di gestione , quindi se ha comprato la pompa avrà un mutuo o comunque ha messo un capitale, se è in gestione di azienda pagherà un mensile, che sia cifra fissa o sotto forma di percentuale (non so la categoria come lavora).
2)dai 142 dovrà togliere i contributi previdenziali, le ferie, se sta male etc...
3)che per fare 100 pieni in 8 ore (pioggia, caldo, vento) ne dovrebbe fare uno ogni circa 5 minuti

Così a occhio non mi sembra che siano degli speculatori, ma gente che lavora... inoltre come dico sempre per fare i conti bisogna sapere cosa c'è dentro la pentola


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Inoltre, per quanto riguarda l'euro in più al litro, dove abito, mi sono sbagliato. Il rincaro è attorno a 0.1/l e 0.3/l
Si paga, in sintesi, il trasporto, poichè abito su un isola, dalla terraferma a qui. La discrepanza sta nel fatto che il rincaro viene operato per ogni litro mentre invece il trasporto si paga, presumibilmente ma non so con esattezza, su tutto il carico. Insomma affrontare la spesa di un traghetto, se pure dovesse costare 100€ a biglietto per il trasporto dell'autopompa( e tra l'altro mi pare non si faccia differenza se è a pieno carico o vuoto ), questo non vale a gustificare la maggiorazione per litro erogato alla pompa.
Ahi... mi tocca "legnarti" ancora
Mettiamo che costi 100 euro il traghetto... non lo so sinceramente.. ma dovresti dirmi pure quanto ci mette la traversata, quanto porta una cisterna, quanto si deve aspettare per l'imbarco....
perchè se ci vogliono 2 ore (all'andata e due al ritorno), dovrai pure mettere in conto le 2 ore di stipendio, contributi etc etc dell'autista anche se sta sul ponte a vedere i gabbiani....
quindi anche se fosse 100 euro già diventerebbero 300/350 (se fosserò 2 ore) minimo... a orecchio penso molto di più....
Forse ci faranno pure una piccola speculazione.... ma non so quanto...




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E' vero quello che colpisce il consumatore, ecco perchè mi riferivo prima ad entrambe le parti, è si, da un lato, il prezzo operato talvota dai distributori per fare cartello; non a caso è stata aperta una inchiesta dell'Antitrust nei confronti di almeno 9 compagnie petrolifere. Dall'altro lato però l'accisa sui carburanti è notevole. Si pagano ancora tasse che derivano dal periodo post-seconda guerra mondiale, che all'epoca servivano per recuperare spese che si erano affrontate.
In questo senso quindi, se la liberalizzazione può servire per riportare, ad esempio, un equilibrio tra distributori e categotia di utenti non è meno vero che servirebbe una drastica riduzione delle tasse di qualche punto percentuale, per rendere, per lo meno, il procedimento( realmente) utile per il consumatore che si trova in mezzo a questa cherelle.
In ciò invece, mi pare, che lo Stato dal canto suo si faccia promotore del ripristino dell'equilibrio senza però modificare il suo punto di equilibrio ovvero abbassarlo, per agevolare in maniera reale il consumatore.
Poi fosse per me, al momento, dirigerei i miei sforzi per lo sviluppo di nuove fonti di energia e carburante, l'idrogeno per esempio: ecco se il pagamento dell'accisa avesse questa direzione sarei ben contento di pagarla, al contrario no!
Su questo siamo d'accordo...
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Vecchio 08-02-2007, 23.08.40   #10
Shanti
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I distributori di benzina sono sempre dati in gestione non si comprano le pompe, al massimo si può essere proprietari del terreno. Poi se si vuole mettere da sé le vasche certo sarà un vantaggio al momento della concessione (ma chi lo farebbe?), ma tutta l’attrezzatura appartiene comunque all’azienda (colonnine, box ecc). Non si paga un mensile all’azienda (al massimo se si gestisce una pompa di benzina su un terreno di un altro si paga l’affitto di questo al suo proprietario) però è vero che comunque un capitale ci vuole, perché quando viene stipulato un contratto con l’azienda questa richiede una fiderjussione, una garanzia. Inoltre ogni rifornimento deve essere pagato anticipatamente e anche qui è un bel capitale. Certo è un ricarico molto basso, ma comunque ormai tutti o quasi hanno un self service che lavora volendo 24 h su 24, altrimenti altro che ferie e malattia.
In definitiva un benzinaio non si arricchisce di certo, e se non è in un centro di grande viabilità (ma non è garanzia nemmeno questo) può essere che si trovi di punto in bianco senza lavoro, perché se non arriva a un certo livello di vendita del carburante l’azienda decide di chiudere nel giro di poco senza alcuno scrupolo.
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Vecchio 09-02-2007, 00.11.53   #11
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I distributori di benzina sono sempre dati in gestione non si comprano le pompe, al massimo si può essere proprietari del terreno. Poi se si vuole mettere da sé le vasche certo sarà un vantaggio al momento della concessione (ma chi lo farebbe?), ma tutta l’attrezzatura appartiene comunque all’azienda (colonnine, box ecc). Non si paga un mensile all’azienda (al massimo se si gestisce una pompa di benzina su un terreno di un altro si paga l’affitto di questo al suo proprietario) però è vero che comunque un capitale ci vuole, perché quando viene stipulato un contratto con l’azienda questa richiede una fiderjussione, una garanzia. Inoltre ogni rifornimento deve essere pagato anticipatamente e anche qui è un bel capitale.
Ecco pensavo che si potesse anche averlo di proprietà... si può sempre imparare qualcosa..... ma allora in definitiva che liberalizzazione sarebbe?
Forse far si che diventino tutti distributori automatici nei centri commerciali?
(dico io... perchè come la storia dei pacs non capisco finchè non ho dati certi in mano)


Citazione:
Certo è un ricarico molto basso, ma comunque ormai tutti o quasi hanno un self service che lavora volendo 24 h su 24, altrimenti altro che ferie e malattia.
Brava, questo non lo avevo considerato, però so che poi alla domenica anche se non lavorano devono passare a scaricare la macchinetta.... inoltre ha un costo perchè invece io vedo distributori che ancora non l'hanno... la metterebbero se convenisse loro


Citazione:
in definitiva un benzinaio non si arricchisce di certo, e se non è in un centro di grande viabilità (ma non è garanzia nemmeno questo) può essere che si trovi di punto in bianco senza lavoro, perché se non arriva a un certo livello di vendita del carburante l’azienda decide di chiudere nel giro di poco senza alcuno scrupolo.
Come sopra... sono la compagnie che fanno bello e cattivo tempo... e guadagnano insieme al fisco
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Vecchio 09-02-2007, 00.14.02   #12
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Forse è meglio chiarire.
Non ce l'ho con la categoria, ci mancherebbe.
Pur considerando che, probabilmente, ci potrebbe essere un rincaro al di sopra della media, parlo dove abito io naturalmente, e considerando che tanti distributori svolgono un lavoro, ma non si può dire che molto spesso offrano un servizio, questo non giustifica, lo ribadisco, ne, da un lato, un cartello, ma se vogliamo l'indagine dell'antitrust è in corso, e ne, dall'altro, l'essere bersaglio di liberalizzazioni che possono essere definite univoche basate, a mio avviso, sulla mancanza di programmazione.
Tutto questo infatti è solo la risultante di una "gestione", non quella dei benzinai ovviamente, che col passare del tempo, spinta dalla politica del "vivi e lascia vivere", come anche in altri settori ad esempio la sanità, contraddistingue un modo di vivere nella collettività.
Fermandomi al problema dei distributori, è ovvio che l'Amministratore, vale il dire il Governo, tenta di mettere un freno al rialzo del carburante ma è anche evidente che il " suo introito" non è disposto a toccarlo, cosa che non mi da la possibilità di affermare che si tratti di una vero e proprio progetto che punta, a detta del Governante per l'appunto, a ribassare i prezzi e rendere il mercato libero da ostacoli.
Manca, secondo me, una programmazione adeguata che tra l'altro non può essere prodotta " in corso d'opera".
Mi sa tanto che questa ondata di liberalizzazioni sia frutto si di una politica che punta alla liberalizzazione del mercato, certo, ma d'altro canto dimostra un atteggiamento massimalista di cui, sinceramente, non abbiamo bisogno.
Se fosse possibile un'altro modo di intervento forse sarebbe meglio. Iniziare dalla concertazione tra le parti, ad esempio, atteggiamento che è postumo anzicchè precedente ad ogni intervento del Governo.
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